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Un primo impatto davvero positivo: mi sono sentita subito accolta e questo mi ha fatto sentire rincuorata. La Dottoressa è stata davvero delicata e il suo studio mi trasmette la tranquillità che speravo di trovare.
La mia esperienza è molto positiva. La sua capacità di ascolto empatico mi ha fatto sentire veramente compreso e supportato. Non solo mi aiuta a riflettere su me stesso, ma mi fornisce strumenti pratici per affrontare sfide quotidiane. Grazie a lei sto affrontando un percorso di auto- scoperta e crescita personale.
La mia esperienza è stata più che positiva nel
complesso, ma più di tutto ho apprezzato la disponibilità che mi ha fatto sentire sempre seguita e mai sola. È sempre stata presente e cortese, non ha mai mancato un appuntamento.
La dottoressa è disponibile e molto professionale.
Ha la capacità di rendere semplici problematiche complesse e ciò è tipico di colui/colei che ha approfondito l'argomento e non si è accontentato di rimanere in superficie.
Mi è servito vedere come si possono sviscerare alcune tematiche da angolature diverse ed argute.
Mi sono rivolta alla Dottoressa Nobile per riuscire a gestire un periodo di forte stress e ansia. Durante i nostri incontri la Dottoressa mi ha sempre messa a mio agio e ascoltata con molta attenzione. Il confronto con la Dottoressa mi ha aiutato non solo a gestire lo stress e l’ansia del periodo ma soprattutto fornito ottimi spunti di riflessione che intendo approfondire in futuro. Il mio percorso, seppur breve, è stato decisamente positivo.
L'esperienza con la dottoressa è stata molto proficua. Nel corso delle sedute abbiamo alternato momenti di confronto ad esercizi di bioenergetica che mi hanno aiutato a riprendere un'ottima qualità della mia vita
Promuovo il lavoro su di sé e l'accesso alle cure psicologiche perché aiutano a vivere più consapevolmente , preferibilmente ad approccio psico-corporeo. Della Dr.ssa Nobile ho molto apprezzato la disponibilità e il rimando che mi ha dato durante il trattamento.
Gli incontri di gruppo con Cristina sono stati sempre efficaci e ricchi di spunti e rimandi sui quali portare l'attenzione e riflettere. Il suo approccio è empatico, mette a proprio agio ed è molto attenta alla persona in termini olistici. La mia esperienza di gruppo con lei ha riguardato in particolar modo un percorso bioenergetico sulla forza vitale che hanno portato risultati piu che positivi.
ha risposto a 45 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sono uscito per la prima volta con una ragazza a maggio dell'anno scorso, e mi piaceva tantissimo. Complice il fatto che era poi iniziata l'estate, siamo riusciti a vederci solo 4 volte prima di agosto, dove sono andato in vacanza con i miei amici. In queste 4 volte ci siamo trovati molto bene, nonostante lei non riuscisse a lasciarsi molto andare perché è molto timida di carattere, e questo mi faceva avere dei dubbi nel capire se il mio sentimento era corrisposto (che poi ho avuto la conferma essere tale). In vacanza, debole di questo dubbio, mi sono lasciato andare. Al ritorno abbiamo iniziato a rivederci con più frequenza e lei ha iniziato a sciogliersi di più, arrivando a fine ottobre dove ci siamo messi insieme. So che non è definibile un tradimento, ma questa cosa mi fa continuare a pensare e sento il bisogno di dirglielo, nonostante abbia paura di come lei possa prenderla
Buongiorno gentile utente,
leggendo il suo messaggio la mia sensazione è che tutta la questione ruoti attorno alla parola “dubbio”.
Ci scrive che questa ragazza è molto timida e che questo le faceva avere dei dubbi nel capire se il suo sentimento era corrisposto.
Ci scrive anche che da maggio ad agosto vi siete visti “solo” quattro volte. Quel “solo” mi fa capire che lei pensi che quattro volte non siano poi molte...
Si direbbe che lei abbia fretta… di sapere, di capire, di decidere, di sciogliere ogni dubbio.
Perchè ha così tanta fretta?
La mia impressione è che sia il suo agire affrettatamente quello che adesso la fa sentire in colpa. Non è un tradimento nei confronti di questa ragazza, però sembra un tradimento nei suoi confronti, per non essersi ascoltato e rispettato fino in fondo, per non essersi dato veramente la possibilità di esplorare tutte le possibilità e scegliere quello che voleva veramente.
Non abbia paura. Non abbia fretta. Si dia il tempo.
La parola “dubbio” deriva da “due”. Quando dubito sono “incerto tra due”.
Non è detto, però, che l'incertezza arrivi per indebolirci. Non sempre sappiamo cosa fare e, a volte, abbiamo bisogno di fermarci a riflettere su quello che vogliamo veramente.
Per poter scegliere la strada che vogliamo veramente percorrere.
Un cordiale saluto.
Buongiorno,
Il mio compagno vive un momento lavorativo delicato da qualche nese. In un cambio mansione in cui si trova male, alterna momenti di tranquillità a totale sconforto. Gli sto ovviamente vicino, lo ascolto, ma essendo un cambio temporaneo lo motivo anche a vivere con leggerezza. Le giornate stanno diventando talora pesanti e la maggior parte delle volte divento il suo punchball, come ieri, quando palesemente cercava il litigio ma l’ho ignorato lasciandolo « nel suo brodo » a sbollire. Non mi manca la voglia di supportarlo, ma talora credo che non voglia trovare la forza di vedere le cose come sono realmente e io non voglio farci le spese.
Stamattina, per fare un esempio al limite del paradossale, era sempre con il muso e mi ha detto: porto io a passeggio il cane perché mi rilassa. Allorché (probabilmente stizzita ancora da ieri) ho risposto che mi dispiace non avere 4 zampe e una coda per poterlo aiutare come sembra avere bisogno.
Vi chiedo di aiutarmi con degli strumenti efficaci per affrontare anche io questo momento, per supportarlo ma senza essere trascinata da questo atteggiamento negativo. Grazie
Buongiorno gentile utente,
se umanamente è del tutto comprensibile che lei voglia che il suo compagno sia più sereno e che riesca a vivere questo momento con più leggerezza, a mio parere è proprio questo il problema.
Lei vuole che lui si senta in un certo modo, che è quello che, secondo lei, è quello giusto.
Ripeto: è comprensibile. Però è un problema.
E' un problema rispetto al suo compagno: perché lui, per suoi motivi, si sta vivendo questo momento con pesantezza e sconforto. Sentirsi in questo modo è suo diritto, sono le sue emozioni, è quello che sente. Non è né giusto né sbagliato, è quello che prova. Deriva dalle sue esperienze, dal suo modo di vedere la vita, dagli ambienti in cui è cresciuto...
Certamente questo non lo autorizza a sfogare su di lei il suo malumore! Assolutamente!Però sentirlo, solo sentirlo, senza scaricarlo su di lei, questo sì, è legittimo.
Ma è un problema principalmente rispetto a lei stessa: infatti lei sta mettendo come condizione al suo stare bene che il suo compagno stia bene. Questo la mette automaticamente in una posizione di dipendenza e la vincola ad un'altra persona, per cui: se l'altro sta bene, allora io posso stare bene, se l'altro sta male, allora anch'io starò male.
Si renda conto che non è così. Il suo benessere emotivo non dipende da un'altra persona. Dipende da lei!
Così come il benessere del suo compagno non dipende da lei. Come lei osserva “talora mi sembra che non voglia vedere le cose per come sono...”.
Il nostro benessere può dipendere solo da una scelta che ognuno di noi è chiamato a far rispetto a sé stesso.
Perchè lo vuole aiutare così tanto? Addirittura al punto di desiderare di avere una coda e quattro zampe! Non sta a lei “aiutarlo come ne avrebbe bisogno”, ma a lui di cercare l'aiuto di cui ha bisogno. E non c'è motivo che lei si senta svalutata se lui vuole uscire a fare due passi col cane, piuttosto che stare con lei.
Va benissimo che lei gli stia vicino e lo supporti, se lo ritiene, ma consideri che il primo e principale aiuto è quello che ciascuno decide di dare a sé stesso.
La mia sensazione è che al di sotto di tutto questo ci sia una sua paura, un “non sentirsi abbastanza”, un bisogno di riconoscimento. E' su questo, ritengo, che potrebbe esserle d'aiuto lavorare, per sviluppare maggiore sicurezza e fiducia in sé stessa.
Augurandomi di esserle stata utile, la saluto cordialmente.
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