Sono una paziente oncologica (adenocarcinoma delle vie biliari) e gradirei una risposta da un/a nutr

16 risposte
Sono una paziente oncologica (adenocarcinoma delle vie biliari) e gradirei una risposta da un/a nutrizionista oncologico/a esperto/a di questa patologia. Sono in cura immuno-chemioterapica presso una struttura pubblica. Qui ho chiesto indicazioni sulla mia dieta sia per non favorire la crescita tumorale sia per alleviare gli effetti collaterali della terapia, senza ricevere informazioni se non molto generiche e a volte anche contraddittorie. Vorrei sapere se è consigliabile che io segua una dieta specifica con lo scopo di cui sopra. Grazie
Gentile paziente, la nutrizione oncologica è fondamentale durante i trattamenti immuno-chemioterapici e richiede un approccio personalizzato basato sulla sua specifica condizione, sintomi e terapie in corso. Una dieta mirata può effettivamente supportare il trattamento, gestire gli effetti collaterali e mantenere un buono stato nutrizionale.
Le consiglio vivamente di prenotare una consulenza specialistica per valutare la sua situazione specifica e creare un piano alimentare personalizzato. Offro consulenze oncologiche sia in studio a Firenze che online per chi non può raggiungermi fisicamente.
Dott.ssa Barzaghi Federica

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Buonasera, sono una biologa nutrizionista e spero di esserle di aiuto nel rispondere a questa domanda.
Purtroppo ad oggi non esiste ancora una dieta precisa, sicura e con una efficacia comprovata contro i tumori. Ma da numerosi studi in letteratura scientifica si è visto che la dieta chetogenica può rallentare la crescita tumorale (che però non può essere seguita a vita), ma anche una dieta prevalentemente vegetale (come la dieta mediterranea) povera di alimenti pro-infiammatori, può prevenire e ridurre le recidive. Il tutto deve essere accompagnato da altri aspetti fondamentali dello stile di vita (fumo, alcol, stress, sedentarietà, eccesso di peso corporeo e di massa grassa, inattività fisica, salute mentale, ecc), ma anche da una forte e costante personalizzazione del piano alimentare sulla base delle esigenze, gravità e gusti della persona. Questo è importante anche per poter ridurre gli effetti collaterali dovuti dalla terapia, che non sono uguali per tutti.
Gent.ma,
ad oggi le evidenze scientifiche che ci sono in relazione ad alimenti che possono aumentare i fattori di rischio per determinati tipi tumori seguono le linee guida per una sana alimentazione e dell'AIRC. I principali componenti si riscontrano nella carne rossa e trasformata, alimenti ultraprocessati, nell'eccesso di grassi trans, sale e zuccheri liberi. Anche lo stile di vita ha un impatto notevole e bisogna considerare fumo, alcol e livello di attività fisica. In base al proprio caso specifico vi è poi da considerare la sede anatomica d'interesse ed eventuali asportazioni chirurgiche, oltre agli effetti collaterali della terapia in corso.
Si faccia seguire da un nutrizionista competente in materia per ricevere una dieta personalizzata sulla base della sua condizione clinica in modo da migliorare il più possibile la sua qualità di vita.
Un caro saluto,

Dott.ssa Govoni
Gentilissima,
È fondamentale che lei consideri l’importanza di una dieta adeguata durante il percorso di cura per l’adenocarcinoma delle vie biliari. Le evidenze scientifiche suggeriscono che una dieta equilibrata possa contribuire a supportare il sistema immunitario e a migliorare il benessere generale, riducendo alcuni effetti collaterali della terapia.
Esistono studi che indicano come le cellule tumorali possano utilizzare il glucosio come fonte primaria di energia per la loro proliferazione. Di conseguenza, alcune strategie nutrizionali possono mirare a limitare l’assunzione di zuccheri raffinati e carboidrati ad alto indice glicemico, che possono potenzialmente favorire la crescita tumorale.
Diete che incoraggiano il consumo di alimenti integrali, ricchi di nutrienti e antiossidanti, come frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi sani, possono essere utili. Inoltre, è stata studiata l’idea di diete chetogeniche o a basso contenuto di carboidrati, che possono ridurre l’apporto di glucosio e, quindi, limitare la disponibilità di energia per le cellule tumorali. Tuttavia, è essenziale discutere di tali approcci con un nutrizionista specializzato, poiché non tutte le diete sono appropriate per ogni paziente e potrebbero interferire con i trattamenti in corso.
Un nutrizionista oncologico specializzato potrà offrirle un piano alimentare personalizzato e basato su evidenze, adattato alle sue esigenze cliniche specifiche.
Infine, è importante che ogni modifica alla dieta venga discussa con il suo team medico per garantire che sia sicura e appropriata per il suo percorso terapeutico.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
Nei casi di tumore delle vie biliari, una dieta specifica può effettivamente supportare il trattamento oncologico sia in termini di miglioramento della tolleranza alle terapie (chemioterapia e immunoterapia), sia nella gestione degli effetti collaterali (come nausea, perdita di peso, diarrea o affaticamento). Inoltre, un'alimentazione corretta può contribuire a preservare la massa muscolare e a ridurre lo stato infiammatorio sistemico.
Le consiglio vivamente una valutazione nutrizionale specialistica con un nutrizionista clinico con esperienza in oncologia, per definire un piano alimentare cucito sulle sue esigenze metaboliche, cliniche e sintomatologiche.
Resto a disposizione per eventuale supporto.
Distinti saluti, Dr. Luca Agostini
Salve, sono il Dott. Andre Panni e mi occupo di nutrizione oncologica da diverso tempo, per questo mi sento di dirle che tramite questo box domande non riceverà risposte concrete in relazione ai cambiamento dello stile alimentare che dovrebbe adottare, sono aspetti molto complessi e che richiedono un'attenta anamnesi con visione dei referti medici che le hanno rilasciato, sapere il tipo di terapia e con quale frequenza viene effettuata. Insomma servono davvero tante informazioni per poter personalizzare il piano alimentare in merito alla patologia, lo stato, le terapie ecc.
Senza ombra di dubbio le dico che essere seguita da personale competente può fare la differenza non solo sull'aumento dell'efficacia delle terapie ma nel aiutare a contrastare la massa tumorale ed a migliorarle la qualità della vita. Dovrebbe svolgere una visita in sede o online ma molto dettagliata per poter poi iniziare un percorso con gli scopi sopracitati.
Resto a disposizione per qualsiasi info in merito.
Un caro saluto Dott. Andrea Panni
buon giorno le fornisco le
Linee Guida Nutrizionali
Secondo le raccomandazioni della Fondazione AIOM e della Casa di Cura Villa Maria:
Dieta equilibrata: ricca di proteine, grassi sani e carboidrati complessi.
Frequenza dei pasti: 5-6 piccoli pasti al giorno per migliorare l'assorbimento e ridurre i sintomi gastrointestinali.
Idratazione: almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno.
Limitare: carni rosse, grassi saturi, zuccheri raffinati e alcol.
Favorire: frutta, verdura, legumi, cereali integrali e pesce azzurro
Le consiglio di di tenere il peso sotto controllo, evitare digiuni prolungati, fare una leggere attività fisica e farsi seguire da un nutrizionista per un piano personalizzato . se lo desidera io posso seguirla anche con dei video consulti
resto a disposizione
dott.ssa antelmi
Gentile Signora,

la ringrazio per aver condiviso la sua richiesta. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare un percorso di cura così delicato come quello dell’adenocarcinoma delle vie biliari, soprattutto in presenza di risposte poco chiare rispetto all’alimentazione, che è una componente fondamentale nel sostenere il corpo e migliorare la qualità della vita durante i trattamenti oncologici.

In linea generale, non esiste una dieta unica per tutti i pazienti oncologici, tanto meno per specifiche patologie come la sua. Tuttavia, è possibile elaborare un piano nutrizionale personalizzato che tenga conto della tipologia di tumore, delle terapie in atto, degli effetti collaterali che si manifestano (come nausea, inappetenza, alterazioni del gusto, diarrea o stipsi), dello stato nutrizionale e dell’eventuale presenza di altre patologie.

Nel suo caso, l’obiettivo sarebbe duplice:

Sostenere l’organismo durante l’immuno-chemioterapia, riducendo al minimo gli effetti collaterali e prevenendo la malnutrizione.

Creare un ambiente metabolico sfavorevole alla progressione tumorale, attraverso scelte alimentari consapevoli, ma sempre scientificamente fondate.

Alcuni principi generali possono includere:

Favorire un’alimentazione ricca di verdura, frutta, cereali integrali e proteine di buona qualità.

Limitare zuccheri semplici, eccessi di carni rosse e lavorate, alcol e cibi ultraprocessati.

Prestare attenzione all’idratazione e alla tollerabilità dei cibi in base ai sintomi specifici.

Detto ciò, un percorso con un professionista esperto in nutrizione oncologica potrebbe essere molto utile per costruire un piano alimentare adatto a lei, aggiornabile nel tempo in base alla sua risposta alle terapie. Se lo desidera, potremmo valutare insieme una consulenza nutrizionale personalizzata, in raccordo con l’équipe medica che la segue.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti

Un caro saluto,
Dott.ssa Daniela Pungente
Dott.ssa Monica Amich
Nutrizionista
Somma Vesuviana
In un percorso oncologico come il suo, un'alimentazione mirata può essere di grande aiuto per sostenere il corpo durante le terapie, gestire gli effetti collaterali e non favorire la progressione tumorale.

Nel suo caso, una dieta specifica e personalizzata è assolutamente consigliata, elaborata da un* nutrizionista con esperienza oncologica. Ogni paziente ha esigenze diverse, e un approccio generico spesso non è sufficiente.

In linea generale, è utile:

Scegliere alimenti freschi e poco processati,
Privilegiare proteine di qualità,
Ridurre zuccheri e grassi industriali,
Mantenere una buona idratazione e funzionalità intestinale.
Il mio consiglio è di valutare una consulenza nutrizionale personalizzata, anche in sinergia con il team medico che la sta seguendo.

Resto a disposizione, con rispetto e vicinanza per il suo percorso.
Salve. In letteratura, nei casi oncologici in corso di terapia, una delle diete che minimizza la percentuale di recidive e inoltre rafforza la terapia stessa è senza dubbio la chetogenica. Chieda però conferma al suo medico o chi per lui la sta seguendo, saluti.
Salve, il suo interesse è opportuno!!!!!! Purtroppo in ambito ospedaliero mancano aggiornamenti circa l'alimentazione da seguire in terapia oncologica. Posso sicuramente dirle che la dieta migliore è quella vegetale (mediterranea o, meglio ancora, vegana)...quindi certamente che limiti fortemente le proteine animali e che sia ben bilanciata (come deve esserlo qualsiasi tipo di dieta). Le sostanze protettive assunte con questo tipo di diete (prettamente vegetali) sono importantissime!
Per quanto riguarda la sua terapia ed i consigli nutrizionali adeguati...il suo piano alimentare sicuramente va elaborato analizzando gli effetti collaterali alla terapia in atto... il più frequente è la diarrea ed in questo caso ad esempio è molto utile Butirrisan CBM588... A volte può sopraggiungere difficoltà a mangiare per nausee etc e questo va valutato caso per caso elaborando un piano sartoriale che le garantisca l'assunzione adeguata di macronutrientei (carboidrati, grassi e proteine) ma anche di micronutrienti (vitamine e minerali) e, ove non possibile, fare uso di opportuni integratori. Spero di averle chiarito già qualche dubbio!
Le auguro un buon percorso terapeutico!!
Gentilissima signora, la ringrazio per la sua domanda, dato che l'argomento mi sta molto a cuore. Mi capita spesso, infatti, nella mia pratica quotidiana, di visitare pazienti oncologiche, che sono molto confuse sul tipo di dieta da seguire. Spesso, proprio come lei, mi domandano se esista una dieta adeguata e se sia necessario intraprendere un percorso nutrizionale che possa aiutare quello oncologico e terapeutico. La risposta è "sì". E' necessario, più che mai, seguire un piano alimentare specifico, che deve aiutare il paziente oncologico nella varie fasi del trattamento. Il piano alimentare deve, nelle prime fasi, ridurre i processi infiammatori legati all'insorgenza della neoplasia (il tessuto neoplastico, per definizione, è infiammato); in una seconda fase, deve aiutare il paziente a superare il delicato percorso chemioterapico; in una terza fase, deve ridurre il più possibile la probabilità di recidive. E', infatti, ormai noto che le neoplasie hanno un metabolismo molto accelerato e che si nutrono prevalentemente di determinati tipi di nutrienti. E', dunque, necessario, cercare di seguire una dieta che tenga conto di questi aspetti e che riduca le probabilità di nuove formazioni e/o recidive. Generalmente, nelle strutture ospedaliere non ci sono percorsi nutrizionali specifici nell'oncologia. Per questo, spesso, bisogna rivolgersi nel privato a nutrizionisti che siano specializzati e formati nel settore. Mi contatti, se necessita di qualche altra delucidazione. Un caro saluto. Dott.ssa Cristina Mucci
Secondo alcune evidenze scientifiche, non esiste una dieta unica e universalmente efficace contro i tumori, ma alcuni regimi alimentari possono avere effetti benefici. Ad esempio, la dieta chetogenica è stata studiata per il suo potenziale nel rallentare la crescita tumorale, sebbene non possa essere seguita a lungo termine. Inoltre, una dieta prevalentemente vegetale, come la dieta mediterranea, povera di alimenti pro-infiammatori, può contribuire alla prevenzione e alla riduzione delle recidive.
Alcuni alimenti e integratori possono essere utili : gli acidi grassi omega-3, le fibre insolubili, la vitamina C, i salicilati naturali, le verdure e le alghe. Tuttavia, è importante evitare il consumo di alcol, fumo, cibi ricchi di nitrati, verdure conservate e carni salate, poiché possono aumentare il rischio di tumore.
L'assunzione di vitamina D3 in combinazione con alcune chemioterapie potrebbe aumentare la tossicità indotta dal trattamento, quindi è essenziale una valutazione specialistica per personalizzare la dieta in base alle esigenze individuali.
Considerando la complessità della situazione, sarebbe opportuna la creazione di un piano alimentare personalizzato. Cordiali saluti
Salve,
capisco bene la sua situazione e il bisogno di avere indicazioni chiare. In questi casi, il consiglio più solido che possiamo dare (supportato da anni di evidenze scientifiche) è di seguire uno stile alimentare ispirato alla dieta mediterranea, eventualmente con l’aiuto di un professionista sanitario nel campo dell'alimentazione.
È importante anche stare lontani da soluzioni alternative che promettono guarigioni o benefici non dimostrati, so che è facile lasciarsi attrarre, ma spesso rischiano solo di confondere o peggiorare la situazione.
La dieta se ben seguita può sicuramente aiutare a gestire meglio alcuni effetti collaterali della terapia e contribuire al benessere generale, anche se non può sostituire le cure.
Le auguro il meglio per il suo percorso.
Buonasera. Comprendo perfettamente la sua frustrazione e la sua necessità di risposte chiavi in mano in un momento così delicato. La sua domanda è estremamente pertinente e rivela una lacuna che purtroppo molti pazienti oncologici sperimentano nel loro percorso di cura.

Come nutrizionista, in particolare con esperienza nel campo oncologico, posso affermare con chiarezza che **sì, è assolutamente consigliabile e spesso cruciale che lei segua una dieta specifica, personalizzata in base alla sua patologia (adenocarcinoma delle vie biliari) e alle terapie immuno-chemioterapiche in corso.**

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### Perché una Dieta Specifica è Fondamentale nel Suo Caso

La nutrizione oncologica non è solo una questione di "mangiare sano", ma è una vera e propria terapia di supporto, indispensabile per diversi motivi:

1. **Prevenzione e Gestione della Malnutrizione Oncologica:** I tumori delle vie biliari, le terapie e i loro effetti collaterali spesso portano a perdita di peso, perdita di massa muscolare (cachessia oncologica) e malnutrizione. Mantenere un buon stato nutrizionale è direttamente correlato a:
* **Migliore tolleranza alle terapie:** Un corpo ben nutrito reagisce meglio alla chemio e all'immunoterapia, riducendo la necessità di ridurre le dosi o ritardare i cicli.
* **Migliore qualità della vita:** Meno spossatezza, più energia, maggiore autonomia.
* **Migliore risposta alla terapia e prognosi:** Sebbene non sia una "cura", un buono stato nutrizionale supporta l'efficacia del trattamento.

2. **Gestione degli Effetti Collaterali della Terapia:** Immuno-chemioterapie possono causare una vasta gamma di effetti collaterali gastrointestinali e sistemici, come:
* Nausea e vomito
* Diarrea o stipsi
* Mucositi (infiammazione della bocca e della gola)
* Alterazioni del gusto e dell'olfatto (disgeusia)
* Spossatezza e perdita di appetito
* Per i tumori delle vie biliari, in particolare, possono esserci **problemi di digestione dei grassi (malassorbimento)** a causa di una ridotta produzione o flusso di bile. Questo porta a steatorrea (feci grasse e voluminose), carenza di vitamine liposolubili (A, D, E, K) e perdita di peso.

3. **Potenziale Influenza sulla Crescita Tumorale/Ambiente Tumore:**
* Sebbene nessuna dieta possa curare il cancro o "affamare" il tumore in modo selettivo, un'alimentazione bilanciata e anti-infiammatoria può creare un ambiente generale meno favorevole alla progressione della malattia. Questo include la gestione dell'infiammazione cronica, il controllo glicemico e il supporto del sistema immunitario. L'attenzione qui non è sull'eliminazione "magica" di alimenti, ma su un approccio nutrizionale che supporti l'organismo nel suo complesso.

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### Perché le Informazioni Generiche Non Bastano

Le informazioni generiche che ha ricevuto sono un problema comune. Ogni paziente oncologico è un caso unico per:
* **Tipo e stadio del tumore:** L'adenocarcinoma delle vie biliari ha caratteristiche metaboliche e sfide nutrizionali diverse da altri tumori.
* **Trattamento specifico:** La sua immuno-chemioterapia ha un profilo di effetti collaterali che va gestito con strategie nutrizionali mirate.
* **Stato nutrizionale di partenza:** Il suo peso, composizione corporea, riserve di nutrienti.
* **Comorbidità:** Altre patologie preesistenti.
* **Preferenze e tolleranze alimentari:** Ciò che può mangiare e digerire.

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### Cosa Dovrebbe Cercare in una Dieta Specifica (Linee Guida Generali, NON Prescrittive)

Un nutrizionista oncologico esperto nel suo caso specifico si concentrerebbe su:

1. **Adeguato Apporto Proteico-Calorico:** Per contrastare la cachessia e mantenere la massa muscolare.
2. **Gestione dei Grassi:** Dato il tumore delle vie biliari, la digestione dei grassi potrebbe essere compromessa. Potrebbe essere consigliata una dieta a basso contenuto di grassi o l'uso di **Trigliceridi a Catena Media (MCT)**, che vengono assorbiti più facilmente senza richiedere bile. Potrebbero essere prescritti **integratori di enzimi pancreatici** per migliorare la digestione.
3. **Vitamine Liposolubili:** Integrazione mirata di Vitamina A, D, E, K se c'è malassorbimento.
4. **Gestione Idrica ed Elettrolitica:** Per contrastare disidratazione da vomito/diarrea.
5. **Fibre:** Regolazione dell'apporto di fibre per gestire stipsi o diarrea.
6. **Pasti Piccoli e Frequenti:** Per migliorare l'appetito e la tolleranza.
7. **Alimenti Ben Tollerati:** Scelta di cibi semplici, a bassa acidità, con consistenze adatte se ci sono mucositi o nausea.
8. **Supporto Antiossidante e Anti-infiammatorio:** Promuovere il consumo di frutta, verdura (se tollerate), oli sani, ma sempre nell'ottica di non sacrificare l'apporto calorico e proteico.

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### Come Trovare un Professionista Qualificato

Dato che nella sua struttura pubblica ha trovato difficoltà, le consiglio di:

1. **Chiedere Esplicitamente un Nutrizionista Clinico/Oncologico:** A volte ci sono figure dedicate anche in strutture grandi, ma non sempre il paziente viene indirizzato automaticamente. Insista con il suo oncologo di riferimento.
2. **Cercare uno Specialista Esterno:** Se la sua struttura non offre il supporto necessario, cerchi privatamente un **dietologo o biologo nutrizionista con comprovata esperienza specifica in oncologia**, preferibilmente con focus su tumori gastrointestinali. Molte associazioni oncologiche o fondazioni per la ricerca sul cancro possono anche fornire liste di specialisti raccomandati.
3. **Non Affidarsi a Informazioni Non Verificate:** Eviti di seguire diete "miracolose" o informazioni trovate online che promettono di curare il cancro con il cibo. Queste possono essere pericolose, portando a malnutrizione e interferendo con le terapie.

In sintesi, sì, una dieta specifica è fondamentale. Non è solo normale, ma essenziale cercarla. La sua percezione è corretta e deve proseguire nella ricerca di un professionista che possa seguirla in modo personalizzato.
Certamente signora, la dieta in caso di tumore è necessaria per aiutare a risolvere la patologia in atto. Le parlo da esperta in campo nutrizionale e oncologico

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