Sono caduta in depressione a causa del mio disturbo d'ansia, passo le giornate a letto, mi passa la

20 risposte
Sono caduta in depressione a causa del mio disturbo d'ansia, passo le giornate a letto, mi passa la voglia pure di lavarmi, di fare qualsiasi cosa...
Sono stanca e non ho le forze per affrontare niente.
Ho alle spalle molti anni di psicoterapie con approcci diversi.
Io non ce la faccio, non riesco a capire niente di tutto quello che mi viene detto e faccio fatica ad accettare le cose che mi si vengono dette.
L'ultima mi aveva detto che l'ansia fa parte di me ormai e che dovrei accettarla ma questa cosa mi fa arrabbiare molto perchè io avevo chiesto aiuto per risolvere questo problema non per accettarlo!
....
Mi sembra di non essere capita.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Psicologo, Psicoterapeuta
Selvazzano Dentro
Salve, grazie per averci scritto. Posso capire la sua sofferenza, e mi dispiace che non sia riuscita a trovare una "soluzione" per stare meglio. l'ansia quando diventa paralizzante ci da la sensazione di non potercela fare, di non riuscire a stare meglio, che tutto sia inutile e ci demoralizza ancora di più, è un circolo vizioso che si ripete. Come primo passo potrebbe chiedere un consulto online e spiegare cosa non ha funzionato secondo lei nei percorsi intrapresi fino ad oggi. Se dovesse aver bisogno resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

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Vivere per tempi prolungati in uno stato di ansia e iper attivazione , può come lei sta sperimentando causare uno stato di depauperamento energetico e dunque cadute depressive.
Certamente per curare un disturbo d'ansia , il primo passo è l'accettazione , ma questo è solo il primo passo. Ne seguono diversi altri che vanno nella direzione di una padronanza sulle emozioni che consentano di evitare l'esaurimento delle energie e di mantenere un buon equilibrio di vita.
Ritengo importante una valutazione psicodiagnostica accurata e un successivo piano terapeutico.
Nel frattempo può esserle di aiuto l'ascolto del Podcast Le Stanze della paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line.
E' un podcast rivolto alle persone che soffrono di disturbi d'ansia e ai loro famigliari. Troverà informazioni, approfondimenti e strumenti di auto aiuto per ridurre il disagio psico fisico.
La invito anche a seguire la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona serata. Bruno Ramondetti
Dott.ssa Giulia Pacifico
Psicologo, Psicoterapeuta
Collemeto
Gentile utente,
grazie per la aver condiviso il suo vissuto, leggendo le sue parole si percepisce fatica e grande difficoltà. Trovare il professionista giusto non è facile e può richiedere anche diversi tentativi. La cosa importante da tener sempre ben presente è che un terapeuta non è chiamato a risolvere problemi. Il nostro compito è quello di accogliere, ascoltare, comprendere e risignificare le esperienze dolorose dei nostri pazienti. Ma sono proprio questi ultimi ad essere i promotori del cambiamento. Perciò la domanda che mi viene spontaneo porle è la seguente: è sicura di essersi messa veramente in gioco?
Buona fortuna!
Dr.ssa Giulia Pacifico
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso Perché comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott FDL
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, ciò che le porta è un tema molto controverso e delicato "Volevo una soluzione" e non ho chiesto di "accettare". Dalle sue parole emerge chiaramente quanto questa sua condizione per lei sia diventa fonte di grande dolore e malessere. La rabbia e la frustrazione sono emozioni comprensibili e normali data la sua storia. Tuttavia ciò che mi sento di dirle è di riflettere su cosa c'è di così difficile per lei nel non "riesco a capire niente di tutto quello che mi viene detto e faccio fatica ad accettare le cose che mi si vengono dette". Quali pensieri si attivano nella sua mente?
Resto a disposizione. Cordialmente, Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Mi dispiace per la sofferenza che sta vivendo e che condivide con noi in questo spazio.
Nella sua condivisione mi colpisce in particolare ciò che dice in merito all'accettazione: non vuole accettare il problema, ovvero l'ansia che sperimenta, in quanto la sua aspettativa è di risolvere anziché accettare. Come spunto in questo spazio vorrei lasciarle questa riflessione: mi chiedo se la parola accettazione significhi per lei "rassegnazione" e non "comprensione", se abbia quindi un significato negativo anziché positivo, e se quindi, secondo questa logica, accettare i suoi problemi possa significare sentirsi sconfitta o doversi arrendere invece che, al contrario, concedersi la possibilità di assumersi la responsabilità di se stessa, contattando ed ascoltando i suoi sentimenti per comprenderli e per ritrovare gradualmente la propria energia ed il proprio benessere. In bocca al lupo e un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Sebastiano Zanetti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Montecchio Maggiore
Mi dispiace molto per la difficoltà che sta attraversando. Capisco che le esperienze di terapia che ha avuto in passato non le abbiano dato i risultati sperati e che quindi l'abbiano delusa e fatto perdere fiducia. Tuttavia, è importante che Lei sappia che è se in passato le è andata male e non si è trovata bene, può darsi comunque la possibilità di riprovarci, cercando un approccio terapeutico che possa soddisfare le sue esigenze e i suoi obiettivi. In questo modo, potrà ritrovare la fiducia in se stessa e il coraggio di affrontare la tua situazione attuale. Le consiglio di non arrendersi e di continuare a cercare un aiuto professionale che possa aiutarla a raggiungere la serenità che desidera. Le auguro di trovare il/la professionista con cui potrà finalmente sentirsi capita. Cordiali saluti, dott. Sebastiano Zanetti
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buongiorno, capisco la sua sensazione di resa per sfinimento. Credo che l' ansia che lei prova sia fortemente paralizzante e che una ulteriore perdita di energia lei la impieghi per combatterla. L accettazione di cui le ha parlato la sua ultima psicoterapeuta è un punto di partenza affinché lei possa scendere dalle barricate e smettere di combattere, ma il ritiro che sta mettendo in atto non è la soluzione. Credo che mentre riconsidera l ipotesi di una psicoterapia, potrebbe anche rivolgersi ad un medico per farsi prescrivere una terapia farmacologica che contenga il suo sintomo, che dalle sue parole immagino sia diventato per lei incontenibile.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi ansioso-depressivi possono esser trattati con efficacia attraverso l'ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. Provi a consultare anche uno psichiatra, vedrà che con un adeguato piano terapeutico associato ad una buona psicoterapia potrà uscire dalla morsa delle sue angosce e dei suoi sintomi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Mario Davide Roffi
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Roma
Buonasera, mi dispiace molto per la sofferenza che descrive, e capisco la sua frustrazione.
Mi unisco a chi le ha suggerito di prendere in considerazione la terapia farmacologica. Ritengo che in generale la psicoterapia sia fondamentale per affrontare in modo strutturale disagi psicologici, ma in alcuni casi l'approccio combinato con i farmaci può aiutare non solo ad alleviare i sintomi ma anche rappresentare un ausilio importante al processo psicoterapeutico. Nel suo caso potrebbe essere così.
Per quanto l'accettazione possa essere un aspetto non trascurabile, per alcune 'fisiologiche' sofferenze esistenziali, credo che non possa essere la risposta definitiva ad una sofferenza così invalidante come quella descritta da lei.
Non si scoraggi, ansia e depressione sono disturbi che fanno soffrire molte persone, ma dalle quali è possibile trovare sollievo e anche guarire.
Credo che possa essere opportuno riprendere un percorso psicoterapeutico (l'orientamento non è particolarmente rilevante, si affidi soprattutto alle sensazioni suscitate dal professionista e al progressivo consolidamento di un rapporto di fiducia) E in parallelo fare una valutazione con uno o una psichiatra, per valutare l'opportunità di un supporto farmacologico, che in un momento così difficile può essere prezioso per alleviare i sintomi e per sostenere il percorso psicologico.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Dott.ssa Marina Ceruti
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo
Como
Quel che mi ha maggiormente colpita del suo racconto, sono i pregressi percorsi psicoterapeutici e, in particolare, il fatto di "non riuscire a capire niente" di quello che le viene detto e di non riuscire ad accettarlo. Intraprendere una psicoterapia implica mettersi completamente in discussione, unitamente all'acquisizione della consapevolezza e l'accettazione anche di quello che ci fa male. Nulla vieta che provi a consultare un altro terapeuta, integrando il percorso con una terapia farmacologica, opportunamente prescritta da uno/a psichiatra.
Dott. Amico Colaianni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pistoia
Buongiorno, le ho risposto facendo un video che troverà sulla mia pagina youtube dal titolo " effetti collaterali della diagnosi di disturbo di ansia". Spero possa trovarne giovamento. Cordialmente, Amico Colaianni
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, scrive che ha tentato diversi approcci ma non specifica se li ha provati o li abbia completati. Deve trovare qualcuno con cui si senta a suo agio, accolta e compresa. Può provare un percorso con uno specialista che pratichi emdr. Non si arrenda, non è necessario convivere con l'ansia, si può anche guarire.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi.
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott. Antonio Del Prete
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Caserta
Salve utente di mio dottore .
Per poter ritrovare la serenità è necessario iniziare a guardare anche le cose che non piacciono , ci spaventano e fanno soffrire .
Credo che lei debba decidere se fare realmente questo passo.
L'ansia è un segnale che il corpo ci manda e che ha bisogno di essere compreso poiché ogniuno la vive a suo modo.
Per comprenderlo è necessario che lei decida di considerare i punti che le ho scritto precedentemente.
Le auguro di riuscire a fare questa scelta .

Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la terapia è esplorazione di sé, conoscenza profonda, accettazione e liberazione.
Se continuiamo ad evitare noi stessi, ciò da cui cerchiamo di fuggire rimarrà attaccato a noi, senza mai lasciarci.
Dal momento però che le terapie puramente verbali non hanno funzionato le propongo una modalità mista, con verbale ma soprattutto una prevalenza di terapia corporea a base di bioenergetica training autogeno e mindfulness.
In questo modo si parte dal corpo per arrivare alla trasformazione della mente e quindi viceversa.
Ci faccia una riflessione su, rimango a disposizione.
Un saluto, Dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Gaetano Marino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Novara
Gentile utente capisco il suo disagio e la sua difficoltà. Immagino stia attraversando una situazione difficile. Non demorda, continui a seguire il suo percorso di psicoterapia o ne cominci un altro se dovesse averlo terminato. Sono convinto che troverà l' approccio e il professionista che la aiuti e la tiri fuori dal suo mal di vivere. Cordialità dott. Gaetano Marino
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Mi dispiace molto per quello che stai vivendo. La tua frustrazione è comprensibile, soprattutto quando ti senti che l’aiuto che ricevi non risponde alle tue aspettative. Quando si soffre di disturbi come l’ansia e la depressione, è naturale desiderare soluzioni che ti permettano di star meglio rapidamente, piuttosto che dover imparare a "convivere" con il problema.

È difficile accettare che qualcosa che ci fa così tanto soffrire diventi parte della nostra vita, ed è comprensibile che l'idea di "accettarla" ti faccia arrabbiare. Tuttavia, l'idea di accettare l'ansia non significa arrendersi, ma piuttosto cercare di cambiare il modo in cui la affrontiamo. La terapia può aiutarti a comprendere che, sebbene l'ansia possa non scomparire completamente, esistono strumenti per gestirla e ridurre il suo impatto sulla tua vita quotidiana.

Il fatto che tu stia cercando aiuto è già un passo importante. Se non ti senti compresa dalla psicoterapeuta con cui stai lavorando, potrebbe essere utile discuterne apertamente con lei, chiedendo di esplorare un altro approccio o forse cercando un altro professionista che possa meglio rispondere alle tue necessità. Il percorso terapeutico è molto personale, e a volte trovare la giusta connessione e il giusto approccio è essenziale per sentirsi compresi e supportati.

Non sei sola in questo, e meriti di sentirti meglio.
Dr. Annalisa De Filippo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sesto San Giovanni
Gentilissima, comprensibile la sua sofferenza per un problema di ansia che la tormenta da anni. Ma è stata brava perché ha cercato di risolverlo: non si arreda! La veda così: accettare di essere una persona che tende all'ansia ma sviluppando strumenti che l'aiutino a gestirla in modo che non prenda il sopravvento della sua vita e, questo, avrà proprio l'effetto di diminuire la sua ansia. Ipotizzo che alla base del suo malessere possa esserci un problema di autostima: dice "non ce la faccio" "non riesco a capire niente". Credo che incrementare la fiducia in se stessa possa esserle utile nell'affrontare e superare il suo malessere: può farcela!
I migliori auguri
Dott.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Eleonora Porrelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
buonasera, è comprensibile come si senta. Le suggerisco di non lasciarsi sopraffare da quello che le dicono. Riprenda in mano la sua vita consultando un buon professionista e le auguro presto di ritrovare la Luce

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