Sono 24 anni che sto prendendo Xanax e cipralex. Ho trascorsi questi anni tra alti e ba

20 risposte
Sono 24 anni che sto prendendo Xanax e cipralex. Ho trascorsi questi anni tra alti e bassi e comunque sono andato avanti così, adesso però è come se non prendessi nulla, ansia a bomba e attacchi di panico. Lo specialista che mi segue ha detto che devo continuare così sostituendo solo lo Xanax con Xanax a rilascio prolungato. Ma io continuo a stare male. Cosa mi consigliate? Grazie.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, insieme ad una terapia farmacologica, che spesso è molto utile, sarebbe importante affiancare una psicoterapia per comprendere le origini della sua ansia, trattare i sintomi anche dal punto di vista psicologico e non solo farmacologico. Comprendere i suoi pensieri e comportamenti. Per tanto ciò che mi sento di dirle e di affiancare il lavoro con uno psicologo. Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità Cordiali saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.

Tenga conto che questa situazione potrebbe rappresentare il sintomo di un disagio interiore che evidentemente lei si porta dentro e che richiede sicuramente di essere attenzionato.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Martina Panerai
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Caro utente, ha mai pensato di associare una psicoterapia alla terapia farmacologica? Lei continua a stare male, ed è assolutamente congruo e comprensibile. Va benissimo gestire il sintomo quando è invalidante con i farmaci prescritti da uno specialista, ma le suggerirei di concedersi anche uno spazio per un percorso dove possa meglio esprimere e condividere questo suo “continuare a stare male”, potendone meglio comprendere il senso, le possibili cause e affiancare (potenziandolo) al beneficio dei farmaci un trattamento psicoterapico. Non esiti. Le auguro una buona serata
Dott. Christiana Marchesin
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buonasera, trattandosi di una problematica connessa con l'uso di psicofarmaci le suggerisco di approfondire la questione con uno psichiatra, così da trovare la soluzione migliore per lei. Al di là di questo però le consiglierei di prendere in considerazione l'inizio di un percorso psicoterapico, in affiancamento al trattamento farmacologico, così da comprendere anche le cause della sintomatologia e trattare il problema da un punto di vista differente che non sia esclusivamente quello medico. Potrebbe trarne un importante giovamento! Cordiali saluti.
Dott.ssa Rossella Chiusolo
Psicologo, Psicoterapeuta
Aprilia
Buonasera oltre a rivedere la terapia farmacologica con il suo psichiatra, le consiglio di Intraprendere un percorso di psicoterapia utile sia a contenere i sintomi dell ansia che a capirne le cause e farne fronte. Un caro saluto
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Non inganniamoci con un insistente prolungamento di contenimento dei sintomi. Dopo 24 anni è ora di risalire alle cause se la cura solo classica non è bastata. Potrà trovare subito giovamento nel cominciare ad affrontare i pensieri che spesso portano al panico nonostante il contenimento chimico.

In poche sedute di terapia cognitivo comportamentale soprattutto se aiutata dalla mindfulness psicosomatica per gestire meglio i suoi sintomi. Non perda altro tempo, soprattutto se il suo corpo si è più che assuefatto alla stessa sostanza. Continui a prenderla, ma inizi la vera cura.

A disposizione,
Dr. Gianpietro Rossi
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Dott.ssa Maria Zaupa
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Vicenza
Gentile paziente, non ha specificato se accanto alla terapia farmacologica sta seguendo, o ha mai seguito, un percorso psicoterapico. Il sintomo è spesso un segnale di qualcosa di profondo del quale prendersi cura. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno, le consiglio oltre ai farmaci di provare ad affrontare un percorso di psicoterapia.
Sono disponibile ad aiutarla, mi contatti senza problemi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno! Credo che il Suo psichiatra le abbia detto che ci sono "cose" su cui è possibile intervenire efficacemente con i farmaci, mentre per altre sono necessari strumenti diversi. Ogni persona è unica, ha una propria complessità che chiede di essere accolta e compresa. Nella Sua descrizione sembra mancare proprio la dimensione umana, quella dell'ascolto. Il Suo psichiatra potrà di certo orientarla anche in questo. In bocca al lupo
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, potrebbe essere dato dal fatto che i farmaci nel lungo periodo tendano a dare assuefazione e tolleranza. Significa che non percepiamo più gli stessi effetti al pari di dosi e quantità. Solitamente si incrementa o si cambia tipo di farmaco. Mi verrebbe da chiederLe come mai in tutti questi anni non abbia tentato un approccio combinato con la psicoterapia in modo da rimuovere le cause della sua ansia.
Dott.ssa Giada D'Amico
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Belvedere
Gentile utente, il mio consiglio è di seguire le indicazioni del medico e valutare assieme a lui un percorso di psicoterapia. Cordiali saluti, dott.ssa Giada D’Amico
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
gentile utente, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e mi dispiace molto per il suo malessere così prolungato nel tempo. Credo che, oltre alla terapia farmacologica, potrebbe essere utile affiancare un percorso di terapia, in modo da esplorare le cause sottostanti il suo malessere.
Resto a disposizione!
AV
Dott.ssa Daniela Pinto
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, indubbiamente andrebbe approfondita la sua storia personale, oltre il sintomo. Se non avesse ancora intrapreso un percorso di terapia in affiancamento alla terapia farmacologica, la prenda in considerazione.
Dott.ssa Giada Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve, può prendere in considerazione la possibilità di intraprendere anche e contemporaneamente all’assunzione di farmaci, un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Dott.ssa Giuseppina Cavallo
Psicologo, Psicoterapeuta
Pieve di Cento
Gentile utente,
la terapia farmacologica andrebbe associata ad un percorso di psicoterapia, che riesca a dare significato e contenere il suo " star molto male" : poter narrare la qualità delle relazioni, dei suoi pensieri e quindi delle sue emozioni la aiuterà a riprendere il controllo sul suo mondo interiore, che in questo momento sembra particolarmente " esplosivo" ... infatti la sua "ansia a bomba e gli attacchi di panico" sono un chiaro campanello d' allarme...E lei deve solo rispondere a se stesso, dandosi uno spazio d ' ascolto.
Un caro saluto
Giuseppina Cavallo
Dott.ssa Maria Nasti
Psicologo, Psicoterapeuta
Roccarainola
Dalla su richiesta, credo, che per i suoi disturbi lei si sia affidato solo ai farmaci che, per carità, vanno bene, ma forse avrebbe dovuto fare altro. Sicuramente capire l’origine psicologica dei suoi disturbi affidandosi alla psicoterapia. Forse è il caso, dopo ventiquattro anni di provare, glielo consiglio vivamente.
Un caro saluto
Maria Nasti
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi d'ansia possono esser curati con successo attraverso l'ausilio integrato della farmacoterapia unita alla psicoterapia. Quest'ultima è fondamentale per poter comprendere la funzione relazionale dei suoi sintomi e cosa significhino. Intraprenda quanto prima un percorso psicoterapico, vedrà che potrà guardare ad un benessere più a lungo termine.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, la terapia farmacologica va discussa con chi gliel'ha prescritta. Si possono valutare altri dosaggi o molecole più efficaci. Ciò che però mi preme sottolineare è che una terapia farmacologica agisce sui sintomi e sarebbe necessario affiancare un percorso di psicoterapia per comprendere i meccanismi sottostanti che scatenano il malessere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Eleonora Zamperini
Psicologo, Psicoterapeuta
Siena
Salve gentile utente, immagino stia attraversando un periodo molto faticoso da affrontare.
Con lo specialista che la segue, oltre che a gestire l'assunzione dei farmaci, sta compiendo anche un percorso di psicoterapia?
Credo che in questi casi sia fondamentale indagare con una lente di lettura psicoterapeutica il momento di vita che sta attraversando, andandovi a rintracciare i significati che stanno scaturendo dalla sua quotidianità, certamente causa di questo apparentemente improvviso aumento del malessere.
Sperando di esserle stata utile, le auguro una buona giornata.

Dott.ssa Eleonora Zamperini
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, da quello che descrive, è importante che Lei ne parli nuovamente con il Suo psichiatra per rivedere insieme il trattamento, perché a volte è necessario un aggiustamento o un cambio di terapia più approfondito. Se la situazione non migliora, potrebbe essere utile anche valutare un secondo parere specialistico per individuare la strategia più adatta a lei. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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