Salve, Vorrei capire se è normale l'atteggiamento di un compagno che è scappato di casa dalla sua f

23 risposte
Salve,
Vorrei capire se è normale l'atteggiamento di un compagno che è scappato di casa dalla sua famiglia di origine dopo aver litigato con tutti e ora me lo trovo qui a casa mia con la porta chiusa a chiave per una lite su un piatto di spaghetti.
Premetto che le liti avvengono spesso sempre per cose che considero veramente banali e lui mi sminuisce ogni volta con frasi 'pigra, superficiale' e tante altre frasi che mi offendono in maniera pesante (sia sul mio precedente matrimonio che sul lavoro, perché in quanto insegnante di sostegno non devo fare niente e non ho la stessa cultura degli altri colleghi curricolari). Non so se è normale più che altro chiudersi a chiave a casa degli altri
Dott.ssa Monica Zenucchi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Gazzaniga
Buon giorno, la ringrazio per aver condiviso qui la sua esperienza e mi spiace molto per la situazione che sta vivendo con il suo compagno. In particolare, rispetto all'atteggiamento di quest'ultimo, al di là del chiedersi se il suo comportamento sia normale o meno, credo sia importante domandare a lei come ci sta in questa relazione? Le sta bene che il suo compagno, nelle sue parole, se lo trovi lì a casa sua o che si chiuda a chiave in una stanza non sua? Perché è disposta a tollerare le frasi e gli appellativi che lui le rivolge?
Ritengo che provare a fare chiarezza su questi aspetti, la possa aiutare a sintonizzarsi maggiormente con i suoi bisogni e a capire come muoversi anche sul versante relazionale, con il suo compagno. Nel caso avesse bisogno, rimango a disposizione, in presenza o online. Cordiali saluti. Dott.ssa Zenucchi

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Dott. Massimiliano Pompa
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, quella che ci racconta è una situazione delicata e arriva della frustrazione (che sembrerebbe anche giustificata) causata dal comportamento del suo compagno. In questa sede sarebbe difficile e avventato esprimersi su alcune dinamiche relazionali con così poche informazioni. Lei sembra avere molta pazienza e mi chiederei se la sua domanda su questa piattaforma possa essere motivata dal desiderio di sfogarsi e scaricare dei sentimenti o se possa celare una richiesta di aiuto nei confronti del suo compagno, di voi due in quanto coppia o nei suoi confronti per chiarire alcuni aspetti che riguardano degli schemi relazionali che mette in atto.
Un caro saluto.
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Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, prima di tutto grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Dal suo messaggio comprendo come lei si trovi in una situazione di forte disagio, oltre che in una dinamica per lei poco comprensibile. Non mi soffermerei su ciò che è normale e su ciò che non lo è. Ma la inviterei a chiedersi cosa la tiene in questa relazione? Il suo disagio è assolutamente comprensibile tuttavia, oggi è lei che chiede aiuto. Il suo partner mette in atto dei comportamenti che le recano malessere, lei cosa pensa di ciò che le sta accadendo?
Potrebbe essere utile per lei esplorare tali vissuti insieme ad un professionista.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Angelina De Franco
Psicologo, Psicologo clinico
Cosenza
Gentilissima, lei riferisce una situazione delicata che può generare frustrazione vivendola. Credo che sia giusto indagarsi sulle ragioni per cui si sia giunti alla tolleranza di una situazione che definisce tali risvolti. Sulle sue emozioni e su cosa questa situazione le faccia sentire nel quotidiano. Dalla sua domanda emerge un grande bisogno di parlare ed essere ascoltata, di analizzare lucidamente la sua relazione e di tirare fuori i malesseri che ne conseguono. Le consiglio di tentare di fare chiarezza su tutto ciò e di ascoltare i suoi bisogni lasciandosi anche guidare consapevolmente. Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Eugenia Michel
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Cara utente, immagino quanto questa situazione le possa fare sentire disagio, impotenza e anche rabbia. Dal suo racconto mi sembra di percepire la mancanza di uno spazio personale, cioè, come se lei non avesse il diritto di essere riconosciuta e vista. Potrebbe essere interessante esplorare come mai non si da il diritto di uno spazio.
Dott.ssa Alessia Bacchini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile signora, comprendo il suo disappunto per il comportamento del suo compagno e, come i colleghi precedenti, la invito a riflettere su cosa la spinge a tollerare le offese che subisce e a non prestare ascolto a se stessa, in quanto persona degna di rispetto. La invito a raccogliere i suggerimenti che ha ricevuto, a non svalutare i suoi sentimenti e a farsi forza per attuare un cambiamento verso una maggiore considerazione della sua persona. Un caro saluto.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,

apprezzo che abbia condiviso le sue preoccupazioni riguardo alla situazione che sta vivendo con il suo compagno. È comprensibile che ciò possa creare disagio e confusione.

L'atteggiamento del suo compagno sembra comportare dinamiche complesse e problematiche nella vostra relazione. È importante ricordare che ogni persona e ogni relazione sono unici, ma è altrettanto fondamentale che una relazione sia basata su rispetto reciproco, comunicazione aperta e comprensione reciproca.

Le liti che scaturiscono da situazioni apparentemente banali e le frasi offensive che lei ha menzionato sollevano delle bandiere rosse. Una comunicazione rispettosa e costruttiva è essenziale in qualsiasi relazione, e il fatto che si senta sminuita e offesa da queste dinamiche merita una riflessione approfondita.

L'atto di chiudersi a chiave in casa di altre persone può essere considerato un comportamento inusuale e può far emergere ulteriori questioni riguardo all'equilibrio emotivo e al modo in cui affronta le situazioni di conflitto.

Considerando la complessità della situazione, potrebbe essere utile valutare la possibilità di cercare il supporto di un professionista qualificato, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per esplorare più in dettaglio le dinamiche relazionali e sviluppare strategie per affrontare le sfide che sta sperimentando.

Sono qui per offrirle sostegno e comprensione mentre naviga attraverso queste difficoltà. Non esiti a cercare ulteriori risorse e supporto per il suo benessere e il benessere della sua relazione.

Cordiali saluti,
Ilaria
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Silvia Calanchi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
le dinamiche di coppia sono sempre complesse e influenzate da numerose variabili, come ad esempio la storia di vita che entrambi avete alle spalle. La invito a riflettere su come si sente quando il suo compagno ha questi atteggiamenti svalutanti nei suoi confronti, o queste reazioni per motivi futili che giustamente sembrano preoccuparla.
Le suggerisco di approfondire con un professionista la situazione, in modo da comprendere meglio quelli che sono i suoi bisogni e le sue aspettative all'interno della relazione, ed eventualmente il motivo per il quale investe in una relazione che la porta a momenti di confusione e sofferenza.
Dr. Federico Barzan
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Salve. L'atteggiamento del suo compagno, in base a quanto ha descritto, solleva alcune preoccupazioni. È comprensibile che le persone possano avere litigi o disaccordi all'interno di una relazione, ma è importante gestirli in modo costruttivo e rispettoso.
Chiudersi a chiave in casa di qualcun altro dopo una lite può essere considerato un comportamento inappropriato. Inoltre, le frasi offensive e lesive che utilizza nei suoi confronti sono segnali di un problema di comunicazione e rispetto all'interno della relazione.
È importante affrontare questa situazione in modo adeguato. Potrebbe essere utile cercare di comunicare con lui in modo aperto e onesto, esprimendo come si sente riguardo ai suoi comportamenti e alle sue parole. Se la situazione diventa insostenibile, potrebbe essere necessario prendere in considerazione l'opzione di cercare il supporto di un consulente o di una terapia di coppia per affrontare le dinamiche problematiche nella relazione.
La violenza verbale e comportamenti coercitivi non sono sani in una relazione e devono essere affrontati in modo appropriato per garantire il benessere di entrambi i partner.
Buongiorno
Non posso aiutarla a capire l'atteggiamento del suo compagno, ma le consiglio di valutare se lei è soddisfatta della sua relazione e di cercare di capire cosa vorrebbe lei e cosa è disposta a tollerare.
Ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti, la persona giusta è quella con pregi e difetti compatibili con i nostri.
cordiali saluti.
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Gentile utente, buon pomeriggio.
Mi spiace molto per la situazione che sta vivendo.
Dalle sue parole trapelano delusione, frustrazione e rabbia nei confronti di comportamenti al quanto esagerati del suo compagno.
Innanzitutto mi permetto di dirle, che il lavoro che fa, nella mia vita l’ho svolto anche io, è un lavoro bellissimo e super dignitoso e di aiuto, perciò non si faccia trasportare da delle parole che vengono dette in un momento di rabbia dal suo compagno, che ha in quel momento soltanto l’intenzione di ferirla.
Per quanto riguarda i comportamenti del suo compagno, sicuramente possono derivare da diversi fattori, chiudersi in casa di altri per un piatto di spaghetti è sicuramente al quanto strano. Magari sarebbe meglio indagare a fondo sulle dinamiche che possono essere collegate a delle azioni così istintive ed esplosive.
Inoltre, come si sente lei in questa relazione ? Crede che questa persona possa essere adatta a lei ?
Le discussioni fungono da metodo per capire chi abbiamo di fronte, se ritiene che i comportamenti del suo compagno sono soltanto volti a sminuirla in situazioni di confronto, non li sottovaluti e si allontani.
In ogni caso le consiglio di effettuare un consulto, sia individuale che di coppia
Io svolgo entrambi online
A disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Dott. Omar Isa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve e grazie per aver condiviso con noi le sue difficoltà. Dalla sua descrizione traspare una situazione particolarmente complessa e delicata che, in alcun modo, può essere sottovalutata. Le dinamiche di coppia aprono dei discorsi profondi che necessariamente richiedono uno spazio di approfondimento. Se avverte questo bisogno le consiglio di rivolgersi ad un professionista per avere una prima consultazione, utile a delineare meglio la situazione dal punto di vista emotivo e relazionale. Ognuno di noi ha diritto ad uno spazio d'ascolto e comprensione.
Un caro saluto,
dr. Omar Isa
Dott.ssa Gaia Villa
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, buonasera. Innanzitutto sono molto dispiaciuta per la situazione delicata che sta vivendo, sembra frustrante, faticosa e complessa. Capisco che il primo pensiero in una dinamica di questo tipo possa essere relativo a se e quanto quello che fa il suo compagno possa essere “normale” o sbagliato, come dice Lei. Tuttavia per quanto possa provare a parlare col suo compagno, Lei non ha il controllo sulle sue azioni. Quello che può provare a fare, o a iniziare a chiedersi è: come si sente Lei in questa situazione e in questa relazione? Come la fa sentire stare con qualcuno che utilizza certi termini sminuenti per descriverla? Cosa apporta di bello la relazione col Suo compagno alla sua vita? È giusto guardare ai problemi, ma se ci sta insieme ci sarà qualcosa che la tiene in questa relazione e che vi permette di proseguirla. Vale la pena capire che cos’è?
Forse queste e altre domande potrebbero meritare uno spazio di riflessione, uno spazio suo in cui comprendersi e ascoltarsi per capire cosa potrebbe essere meglio per Lei in questo momento, più che chiedersi se questa situazione sia “normale”.
Se avesse voglia di uno spazio in cui confrontarsi, rimango a sua disposizione.
Un cordiale saluto con l’augurio di ogni meglio, nel frattempo.
Dott.ssa Gaia Villa
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
L'atteggiamento che hai descritto, ovvero il compagno che si chiude a chiave in casa tua dopo una lite, non è un comportamento normale o salutare nelle dinamiche di una relazione. Questo comportamento può essere indicativo di problemi più profondi di comunicazione, rispetto e controllo delle emozioni.

Le liti possono accadere in qualsiasi relazione, ma è importante che siano gestite in modo costruttivo e rispettoso. Utilizzare frasi offensive o denigratorie è dannoso per la relazione e può avere un impatto emotivo significativo sulla persona che le riceve.

Il comportamento di chiudersi a chiave in casa senza comunicare o cercare di risolvere il conflitto è poco salutare e può generare ulteriori tensioni nella relazione. È importante che tu e il tuo compagno cerchiate modi più efficaci per gestire i conflitti e comunicare apertamente tra di voi.

Se ti senti a disagio o insicura in questa situazione, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o terapeuta di coppia. Una terapia può aiutare entrambi a esplorare le dinamiche della vostra relazione, migliorare la comunicazione e trovare modi più costruttivi per affrontare i conflitti.

Inoltre, se ci sono situazioni di abuso verbale o emotivo nella relazione, è importante valutare attentamente se la relazione è sana e sicura per te. Se ti senti in pericolo o emotivamente danneggiata, potrebbe essere necessario prendere in considerazione misure per proteggere te stessa e la tua salute mentale. Puoi rivolgerti a professionisti o organizzazioni specializzate per ricevere supporto in situazioni di abuso o disagio emotivo.
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Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno, qual è la domanda che pone? Non è possibile avere risposte sugli altri, ma può iniziare a porsi delle domande, e avere delle risposte su di sé. Com'è per lei questa relazione? Cosa cerca? Cosa rappresenta per lei un compagno con questo tipo di atteggiamenti? Parta da sé
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Dr. Simone Volpe
Psicologo, Psicologo clinico
Rovigo
Salve, ha descritto una situazione importante. Per risponderle, bisognerebbe approfondire. Queste difficoltà possono risolversi entro breve, predisponendo un efficace percorso di coppia. Rimango a disposizioni per approfondimenti.
Dott. Lorenzo Atti
Psicologo clinico, Psicologo
Bologna
Salve,
la situazione che riporta sembra essere molto delicata e necessita di essere approfondita per poter capire cosa potrebbe aiutarla. Un percorso psicologico mirato potrebbe esserle utile a capire meglio la sua sofferenza e ciò che lei può fare per stare meglio in questa relazione (in particolare, credo sia interessante indagare a fondo i vissuti che questa situazione le fa emergere). A fronte di ciò, ci sono alcuni aspetti della situazione in cui vive che potrebbero renderle difficile trovare beneficio in un percorso psicologico. Questa persona la sminuisce in maniera sistematica? Lei sente che potrebbe succedere qualcosa se dovesse chiedergli di non chiudere la porta a chiave? Che spiegazioni si è data, o quali informazioni ha sulla sua famiglia di origine?
In alcuni casi potrebbe essere necessario agire sul contesto e trovare soluzioni che prima di tutto le permettano di potersi occupa del suo benessere.
Mi auguro di esserle stato d'aiuto, Dott. Lorenzo Atti
Dott.ssa Martina Panzeri
Psicologo, Psicologo clinico
Cusano Milanino
Gentile utente, quella che racconta è una situazione delicata e arriva della frustrazione causata dal comportamento del suo compagno. In questa sede sarebbe difficile e avventato esprimersi su alcune dinamiche relazionali avendo così poche informazioni. Lei sembra avere molta pazienza e mi chiederei se la sua domanda su questa piattaforma possa essere motivata dal desiderio di sfogarsi o se possa celare una richiesta di aiuto nei confronti del suo compagno, di voi due in quanto coppia o nei suoi confronti per chiarire alcuni aspetti che riguardano degli schemi relazionali che mette in atto. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile utente,
la situazione che sta vivendo con il suo compagno suscita certamente preoccupazione e merita una riflessione approfondita. È comprensibile che si senta confusa e frustrata di fronte a un comportamento così estremo, come quello di chiudersi a chiave in casa sua per motivi che appaiono banali. L'atteggiamento del suo compagno, caratterizzato da litigi frequenti e da insulti che colpiscono la sua autostima, potrebbe riflettere una dinamica relazionale poco sana.
È importante che lei possa esprimere i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni al suo compagno in modo chiaro e diretto, ma a volte il supporto esterno può rivelarsi utile per affrontare situazioni così delicate. Potrebbe considerare l'idea di rivolgersi a un professionista, come un terapeuta o un mediatore, che possa aiutarla a trovare le parole giuste e a gestire la situazione in modo costruttivo. Un supporto del genere le permetterebbe di comunicare le sue esigenze e i suoi limiti in un contesto sicuro, facilitando una comprensione reciproca.
Non esiti a chiedere aiuto, perché la sua serenità e il suo benessere sono fondamentali. Un caro saluto
Dott.ssa Sara Rocco
Psicologo, Psicologo clinico
Ossi
Buonasera, la domanda che dovrebbe porsi è se questa persona e questa determinata situazione sia positiva per lei. E' difficile capire il comportamento degli altri, ma se abbiamo una buona conoscenza di noi stessi e di ciò che desideriamo ed è meglio per noi, resta da capire se ciò che stiamo vivendo sia adatto ai nostri bisogni. La svalutazione attacca la nostra autostima e ci fa percepire come mancanti o privi di valore appunto, e ci porta così ad aggrapparci a qualsiasi persona ci dia attenzione. Valuti bene la situazione soprattutto dal suo punto di vista e tenendo conto delle sue priorità
Cordiali saluti.
Dott.ssa Sara Rocco
Dott.ssa Chiara Perugini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Lei definirebbe questa situazione come normale? Ciò che mi viene da chiedermi è se per lei può essere accettabile tutto questo e come ciò la fa sentire piuttosto che focalizzarsi su ciò che può essere definito normale o meno
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco quanto questa situazione la stia facendo sentire a disagio e preoccupata: trovarsi un partner che, dopo una lite apparentemente banale, si chiude a chiave in casa sua e usa parole che la sminuiscono è destabilizzante e mette in crisi sia il senso di sicurezza sia il rapporto stesso. Non è affatto “normale” che una lite per un piatto di spaghetti sfoci in un comportamento così estremo e in offese ripetute; quel tipo di reazione è una risposta disfunzionale al conflitto e un modo per cercare controllo o fuga che scarica su di lei rabbia e frustrazione. È importante prendere sul serio sia il gesto del chiudersi a chiave sia le parole offensive, perché ripetute nel tempo finiscono per danneggiare l’autostima e la qualità della relazione. Il primo punto da valutare è la sua sicurezza concreta. Se in quel gesto ha avvertito paura, minaccia o coercizione, la priorità è mettere in sicurezza se stessa: trovare un luogo sicuro, chiamare una persona di fiducia o, se necessario, i numeri di emergenza locali. Non bisogna mai sottovalutare il segnale corporeo che le dice “qui non sto bene”. Se invece la situazione è fisicamente sicura ma emotivamente intollerabile, occorre comunque agire con chiarezza per tutelare i propri limiti. Le offese e lo sminuire non sono dialogo ma abuso verbale e non è qualcosa che debba accettare come normale all'interno di una relazione rispettosa. Per affrontare la questione in modo pratico e coerente con un approccio cognitivo comportamentale, può considerare alcuni passaggi concreti. Innanzitutto stabilisca un confine chiaro su ciò che è accettabile e ciò che non lo è: questo significa decidere in anticipo come reagire se l’atteggiamento offensivo o i gesti di fuga si ripetono. Un esempio di frase assertiva da usare quando entrambi sono calmi potrebbe essere: “Quando mi dici frasi che mi sminuiscono mi sento ferita e non posso proseguire la conversazione. Posso parlare con te quando possiamo farlo senza offese?”. Eviti di discutere nel pieno della lite o quando l’altro è chiuso a chiave: le discussioni sterili e gli atti impulsivi raramente portano a cambiamenti. Un secondo passo è proporre un momento strutturato di confronto, non improvvisato, con regole semplici: entrambi abbassano i toni, nessuna interruzione, ognuno esprime un bisogno con frasi che partono da io, ad esempio “io mi sento” invece di “tu sei”. Se le emozioni sono troppo intense per gestire da soli questo confronto, suggerisca un colloquio con un mediatore o con un terapeuta di coppia che aiuti a stabilire modalità di comunicazione più efficaci. In alternativa, si possono concordare “time out” durante le liti: ognuno si prende una pausa di 20 o 30 minuti per calmarsi e poi torna a parlare rispettando un orario concordato. Sul piano comportamentale può anche pensare a piccoli esperimenti che mettano alla prova la realtà delle sue ipotesi e alimentino cambiamenti osservabili. Per esempio, se teme che ogni litigio diventi una fuga o una chiusura, può proporre una regola sperimentale: “Se uno di noi vuole interrompere la discussione, lo diciamo e poi ci riaggiorniamo entro due ore per riprendere”. Registri con attenzione ciò che accade realmente: quante volte vengono rispettate le regole? quali comportamenti cambiano? I dati concreti aiutano a muoversi meglio delle paure o delle impressioni. Riguardo alle offese e allo sminuire, lavori anche sul suo dialogo interno: quando riceve frasi offensive, osservi i pensieri automatici che nascono e provi a chiedersi quali prove ci siano a favore di quelle accuse e quali invece le contraddicano. Spesso la ruminazione interna amplifica il dolore, mentre mettere in discussione quei pensieri riduce il potere che hanno su di lei. Non è “colpa” sua se l’altro usa quel linguaggio, ma è responsabilità sua decidere fino a che punto tollerarli e quali conseguenze mettere se il comportamento non cambia. Infine, valuti limiti e conseguenze concrete: se il comportamento offensivo e il modo di gestire i conflitti non cambiano nonostante richieste chiare e tentativi di mediazione, è legittimo prevedere passi successivi per tutelare il proprio benessere, fino a considerare una separazione temporanea o definitiva se la relazione resta fonte principale di dolore. In parallelo, cerchi supporto esterno: parlare con un amico fidato, con un familiare o con un professionista la aiuterà a chiarire la soluzione che le sembra più sostenibile. Ricordi che in una relazione sana le divergenze si risolvono con rispetto reciproco e regole condivise; il chiudersi a chiave in casa altrui e l’uso di insulti non rientrano in questa categoria. Prenda sul serio i suoi limiti, protegga la propria sicurezza e chieda aiuto se avverte che la situazione può degenerare. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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