Salve sono una ragazza di 48 anni e mia madre e mio fratello non vogliono che io lavoro vogliono dec

20 risposte
Salve sono una ragazza di 48 anni e mia madre e mio fratello non vogliono che io lavoro vogliono decidere cosa fare della mia vita io voglio lavorare ma non me lo permettono da quando sono in veneto non ho ancora lavorato che posso fare ?
Grazie per la sua disponibilità
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
Le consiglio un confronto specialistico per meglio calzare la risposta e, se interessata, un intervento di sostegno. Da quanto scrive non si può comprendere quali limitazioni potrebbero "imporLe" in tal senso.
Buona giornata

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Dott. Antonio De Stefano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Udine
Salve, capisco la sua situazione, ma che cosa le impedisce di potere decidere autonomamente e di poter agire di conseguenza? Per quali motivi i suoi familiari le impedirebbero di portare avanti il suo proposito di lavorare? Lei ha 48 anni ma si definisce 'una ragazza...'. Probabilmente, oltre a impedimenti esterni, dobbiamo chiederci se non ci siano anche degli impedimenti più personali che glielo impediscono? Se fosse interessata sono disponibile a una consulenza valutativa on line. Cordialmente
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao, io valorizzerei anzitutto il fatto che nonostante le grandi difficoltà di cui racconti, hai deciso di condividerle qui. Credo che la necessità prioritaria in questo caso sia quella di comprendere in primis cosa vuoi per te, in termini di bisogni, necessità ma anche e soprattutto di volontà. Da qui pensare come poter agire sul presente concretamente, dalla questione lavorativa alla possibilità di poterti ritagliare, per esempio, un tuo spazio personale. Tutto però può partire solo ed esclusivamente da te e il fatto che tu abbia scritto qui, ripeto, ha già un forte significato. Buona giornata
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Gentile,

capisco quanto possa essere difficile vivere una situazione in cui i propri desideri, come quello di lavorare e costruire un’indipendenza personale, vengono ostacolati da familiari vicini. È importante ricordare che ogni persona ha il diritto di autodeterminarsi, cioè di scegliere per sé stessa, soprattutto quando si è adulti e consapevoli delle proprie capacità e dei propri bisogni.

Il fatto che sua madre e suo fratello cerchino di controllare le sue scelte potrebbe indicare dinamiche familiari complesse, in cui forse lei ha sempre avuto un ruolo più passivo o dipendente. Tuttavia, il suo desiderio di lavorare è un segnale molto positivo: dimostra forza, voglia di riscatto e un bisogno sano di autonomia.

Per iniziare a cambiare le cose potrebbe essere utile:

Rinforzare la propria autostima, lavorando sulla convinzione di meritare una vita autonoma e soddisfacente.

Iniziare a porre piccoli confini, affermando con gentilezza ma decisione i propri desideri.

Cercare un primo impiego, anche part-time o temporaneo, che possa darle sicurezza economica e allo stesso tempo rinforzare la sua indipendenza.

Valutare se vi siano elementi di dipendenza economica o emotiva che le impediscono di agire, e su questi lavorare con il giusto supporto.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire questa situazione e individuare strategie personalizzate rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Laura Meledina
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Piacenza
Cara anonima, immagino quanto tu possa sentirti frustrata e impotente in questa situazione. A 48 anni, desiderare la propria indipendenza e realizzazione professionale è assolutamente legittimo. Sentire che le tue scelte vengono ostacolate dalle persone a te care può generare molta sofferenza e rabbia. È importante che tu possa esprimere i tuoi bisogni e desideri in modo assertivo, cercando un dialogo aperto con tua madre e tuo fratello. Se la situazione dovesse persistere, valutare un supporto psicologico potrebbe aiutarti a rafforzare la tua autonomia e a gestire al meglio questa dinamica familiare. Non sei sola. Se ti va affidati a un professionista psicologo per gestire al meglio questo momento di fatica. in bocca al lupo!
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Carissima utente,
Le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia affinché possa analizzare le sue emozioni e i suoi stati d ' animo.
Consiglio di parlare ai suoi circa la sua vita e i suoi ideali, interessi e aspettative.
La saluto cordialmente
Dott.ssa Elda Valente
Psicologo, Psicologo clinico
Torremaggiore
Salve, le chiederei perché permetta ai suoi familiari di farsi condizionare la sua vita. Le consiglio di approfondire questo aspetto di sé in terapia. Cordialmente, dott.ssa Elda Valente
Dott.ssa Daniela Volpe
Psicologo, Psicoterapeuta
Mornago
Carissima, ricordati che te stessa sei la cosa più importante che hai, con le tue idee, i tuoi obiettivi, i tuoi desideri. Non permettere a nessuno di spegnere quella luce che senti dentro e che ti sta mostrando la strada da prendere. Il mio ulteriore consiglio è di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per accompagnarti passo passo in questo processo di cambiamento.
Dott.ssa Grazia Schioppo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve e grazie per aver condiviso il suo pensiero.
Ha mai capito perché le impongono di non lavorare? Ci sono altre situazioni in cui suo fratello e sua madre non le permettono di scegliere in autonomia? Si è mai chiesta perché loro glielo impongono e lei non si ribella? Ha provato a spiegare loro il suo bisogno di sentirsi autonoma?
Spero riesca a comunicare in maniera efficace i suoi bisogni senza sentirsi vincolata.
Un caro saluto.
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile signora, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione. Capisco quanto possa essere frustrante e doloroso sentirsi limitata nelle proprie scelte di vita, specialmente quando si tratta di un aspetto fondamentale come il lavoro e la propria realizzazione personale. A 48 anni, il desiderio di lavorare e di essere indipendente è assolutamente legittimo e importante per la propria autostima e il proprio benessere.
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Dott. Alessandro Cazzato
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile sig.ra, temo che difficilmente riceverà una risposta soddisfacente alla domanda che pone, poiché, implicitamente, responsabilizzerebbe un terzo sconosciuto a rispondere a un proprio desiderio. Mi limito a suggerirle di confrontarsi con i suoi parenti, in un momento di quiete, per affermare il proprio pensiero.
In alternativa, se dovesse avere difficoltà, potrebbe considerare la possibilità di confrontarsi con un professionista per chiarire meglio a sé stessa la situazione.

Un cordiale saluto

A. C.
Dott. Giuseppe Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta
Viterbo
Partendo dal presupposto che il diritto al lavoro è un principio fondamentale e sancito dall'articolo 4 della costituzione italiana, ritengo pertanto che se una persona abbia voglia di lavorare non dovrebbe fare altro che decidere di farlo. Nel suo caso, qualora questa sua condizione di inattività attuale fosse stata determinata, da difficoltà o bisogni familiari scaturiti da questo trasferimento in Veneto, per salvaguardare la quiete familiare, le consiglierei di parlare sia con sua madre, che con suo fratello, e chiedere loro quali sono i motivi concreti per cui secondo loro non dovrebbe lavorare. In questo modo potrebbe capire quali sono i loro timori e le loro idee. Dopodichè dovrebbe esprimere lei le sue motivazioni ad intraprendere un'attività lavorativa, specificando bene i motivi, i desideri, i bisogni, che immagino vadano oltre il discorso economico, e che probabilmente, attraverso il confornto, potrebbero conciliarsi con le ragioni per cui, secondo i suoi, non dovrebbe lavorare. Questo con la speranza che i suoi familiari comprendano e la appoggino. Ma qualora ciò non dovesse avvenire, come specifica lei nella sua domanda, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di farsi coraggio e comunicare loro il suo pensiero: " Non è giusto che possano decidere della sua vita", e provare ad agire di conseguenza, cercando di perseguire i suoi propositi più che legittimi.
Un saluto
Dott.ssa Chiara Quinto
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Quello che racconti è una situazione difficile, perché tocca la tua libertà personale e la tua dignità. Hai 48 anni, sei una donna adulta, e hai tutto il diritto di decidere della tua vita e di lavorare se è ciò che desideri.
Quando qualcuno vuole controllare le nostre scelte fondamentali, spesso si tratta di dinamiche familiari molto radicate, magari con tratti manipolatori o di dipendenza affettiva; è importante riconoscere che questo tipo di controllo non è amore, ma una forma di limitazione della tua libertà.
Un primo passo concreto potrebbe essere rivolgerti a uno sportello per donne del tuo territorio, come i centri antiviolenza o i servizi sociali del comune, anche se non subisci violenza fisica: loro possono aiutarti a capire quali diritti hai e come affermarli, anche in casi di pressioni psicologiche o familiari che ti impediscono di vivere pienamente.
Inoltre, se puoi, cerca un piccolo spazio per iniziare a rimettere al centro te stessa: magari anche un lavoro part-time, un corso, o anche solo un primo colloquio. Parlane con qualcuno di esterno che possa aiutarti a vedere la situazione con più lucidità.
Ricorda: lavorare non è solo un mezzo per guadagnare, ma è anche dignità, autonomia, crescita. Ed è un tuo diritto!
Dott.ssa Claudia Carabellò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Gallarate
Buongiorno gentile utente,
immagino quanto possa essere difficile la situazione che sta vivendo. Ma Lei è una donna di 48 anni e, come tale in virtù del Suo status, è assolutamente corretto e giusto che Lei voglia e possa, anzi debba, decidere della Sua vita, lavorativa o affettiva che sia, proprio perchè adulta. Sempre che non ci siano altre condizioni, non emerse in questo Suo breve scritto, che minino tali condizioni di legittima sovranità. Le auguro un buon inizio di Sua nuova vita
Dott.ssa Giulia Lo Muto
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, del suo messaggio mi colpiscono innanzitutto le parole "ragazza di 48 anni" e il fatto che sembra come se sua madre e suo fratello decidano per lei, che è una donna adulta in realtà. Ne parli con un/a psicoterapeuta per dare senso a tutto questo e sbloccare col tempo questo malessere.
Un saluto
Dott.ssa Alessia Crespi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Buongiorno, qual è il motivo per cui non le permettono di lavorare? prima di vivere in Veneto poteva lavorare? Cosa è cambiato? la invito a definire meglio la sua situazione in modo da poter dare maggiori elementi a chi la vuole aiutare. A presto
Dott. Emiliano Cotugno
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Velletri
Salve, per poterle rispondere in modo esaustivo bisognerebbe avere alcuni dati come per esempio: vive con sua madre e suo fratello? In che senso non glie lo permettono?
Cosa succederebbe se lei lavorasse?
Dott.ssa Cristina Bernucci
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Velletri
Salve,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. La situazione che descrive riflette una tensione tra i suoi desideri personali e le aspettative degli altri, che può essere molto difficile da affrontare, soprattutto quando coinvolge persone così vicine come sua madre e suo fratello.
Rivendicare il diritto di scegliere per sé stessa è un passo importante per affermare la propria autonomia. Dal suo messaggio emerge chiaramente il suo desiderio di lavorare e di costruire una vita secondo i suoi termini. È un desiderio legittimo e merita di essere rispettato.
Un primo passo potrebbe essere quello di riflettere su ciò che il lavoro rappresenta per lei: libertà, indipendenza, realizzazione personale. Avere chiaro questo significato potrebbe darle forza e determinazione nel comunicare le sue motivazioni con fermezza e rispetto. Riuscire a esprimere i propri bisogni in modo chiaro può aiutare a creare un dialogo più equilibrato, anche se non sempre è facile o immediato ottenere comprensione.
Le auguro di trovare un percorso che le consenta di seguire i suoi obiettivi, rispettando i suoi valori e i suoi desideri. Il fatto che stia cercando di affrontare questa situazione dimostra la sua forza e volontà di costruire qualcosa di importante per sé stessa. Non perda di vista questo.
Cordiali saluti
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, mi dispiace per la situazione che sta affrontando
Bisognerebbe approfondire e riflettere sul rapporto che ha con la sua famiglia, cosa le impedisce di opporsi a loro, se è questo ciò che vuole?
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Dott.ssa Moira Zanetti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, da sempre sua mamma e suo fratello hanno deciso per lei? il papà in tutto questo dove si colloca? Mi sembra di capire che ci sia uno sfaldamento dei ruoli con una rigidità non da poco, che ovviamente ricade su di lei togliendole la libertà. Essendo una donna adulta che cosa le impedisce di uscire da quel contesto e muovere i primi passi? Ci sono amici o una rete che possa aiutarla anche solo per trovare una collocazione esterna? Servizi come casa delle donne o associazioni analoghe possono aiutarla, le provi a contattare. Non perda mai la speranza

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