Salve, Sono una ragazza di 30anni e.sto insiamoal mio ragazzo da 13anni, oggi mi nn so piu' come com

15 risposte
Salve, Sono una ragazza di 30anni e.sto insiamoal mio ragazzo da 13anni, oggi mi nn so piu' come comprtarmi con lui perche purtroppo ha il vizio del gioco, si gioca tutto lo stipendio, tutti i soldi.. Si e' confidato con me molte volte, ma ancora nn ha superato questo grande problema.. Come posso fare per aiutarlo? A chi devo rivolgermi? Stiamo molto male e mi sento tanto confusa.. Grazie
Ciao cara, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. Una certa consapevolezza del problema della dipendenza anche da parte del tuo compagno, potrebbe esssere un elemento importante per supportarlo nel farsi aiutare. Purtroppo però, se non c'è, da parte sua, un reale desiderio di guarire e di farsi supportare da un professionista, tu non puoi fare molto per cambiare le cose. Inizierei a valutare l'idea di dedicarti al tuo benessere materiale e psicologico, che in questo momento sembra essere messo a dura prova. Ti auguro una buona serata.

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Buonasera,
Capisco il disagio e le difficoltà che stai incontrando con il tuo ragazzo.
Purtroppo in questi casi, bisogna rivolgersi ad un centro specializzato per questo tipo di problema, tuttavia come dice la mia collega, l'esigenza di guarire deve partire da lui, altrimenti non si otterrebbero dei risultati soddisfacenti.
Per quello che ti riguarda, è consigliabile prenderti cura di te stessa, perchè se tu non stai bene non puoi essergli di supporto.
Cordiali saluti
Buongiorno. Farsi aiutare nel caso di una dipendenza è un passo che può compiere solo chi ne è colpito. Lei sicuramente può sensibilizzarlo standogli vicino ma, al momento, poco o nulla di più.

Saluti

MT
Buongiorno, quando il fidanzato si confida probabilmente acquisisce consapevolezza e forse è il momento buono per impegnarsi in un percorso psicologico che indaghi la problematica e porti alla sua risoluzione. Il fidanzato potrebbe contattare uno psicologo anche solo per una breve consulenza online o in presenza e decidere in seguito il da farsi. A presto
Omar
Buonasera, il fatto che il suo fidanzato si confidi con lei per il suo vizio al gioco potrebbe essere buona cosa, non tutti lo riescono a fare ma lo nascondono. Per aiutarlo è importante si rivolga prima di tutto a lui, per capire se può essere lui pronto nel farsi aiutare da un professionista.
Cordiali saluti,
Dott. Paolo Tirinnanzi
La dipendenza dal cibo o alcol o gioco ha alla base un limitato senso di autostima , e percezione del proprio ruolo e dei prori valori. Ma attente a non cadere nella trappola di sottostare alle sue carenze , spese e " richiestge" . Ho seguito uncaso in cui è la ragazza ad avere iniziato un percorso con fiori di bach e PNL , lui ha sentito/ percepito i cambiamenti negli approcci di Lei e ha cercato il suo percorso. Ce la fai anche tu,un abbraccio Lucherini marzia
Gentile utente,

le tue preoccupazioni mi sembrano legittime. Immagino che la situazione che stai vivendo non sia affatto facile. Sarebbe opportuno per il tuo ragazzo iniziare un percorso psicologico e/o rivolgersi ad un centro specializzato, tuttavia per questo è necessario che lui sia motivato al cambiamento, oltreché consapevole del suo problema con il gioco. Puoi supportarlo nella sua scelta, tuttavia non dimenticarti di prenderti cura di te stessa. Stai vivendo una situazione che ti fa soffrire, e se ritieni che possa essere buono per te, chiedi il supporto psicologico di un professionista.

Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Di Falco
Mia cara, penso che solo un professionista può aiutarlo davvero a uscire da questo subdolo mondo nel quale si sta rifugiando.
Quando il peso della vita, della tua storia diventa insormontabile si cerca la strada più facile per rimuovere e dimenticare.
Ma infondo la dipendenza è un bisogno mentale di sentirsi svuotati da quel peso, così si mettono in atto comportamenti e strategie disfunzionali se non distruttive.
Subentra l' auto sabotaggio.
Questo perché gli hanno fatto credere di essere il problema, di essere l' elemento sbagliato, difettoso.
E così, si è sempre sentito sbagliato, ha annientato le sue emozioni , si è freddato a tal punto da non sentire più niente , neanche il dolore o la delusione.
Non sa più riconoscere le emozioni positive e ad un certo punto però capisce che qualcosa lo sta controllando e nel farlo gli fa perdere il controllo su se stesso.
In terapia scaviamo nelle pagine delle origini, cerchiamo la verità anche se fa male dircela , ci diamo delle risposte anche se sono sbagliate.
Mettere alla luce gli sbagli , ammettere che non si è stati forti ma ritrovare lo slancio e la voglia di tornare a vivere e sentirsi LIBERI.
Queste sono le sensazioni che percepisco e vivo dai miei pazienti con problemi di dipendenza.
Lei si tuteli in qualche modo ,chieda un supporto psicologico perchè non è facile gestire queste situazioni da soli.
Resto a disposizione per qualsiasi cosa.

Dott.ssa Annalia Guzzardi
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Buongiorno, capisco che si tratta di una situazione a rischio che, se non affrontata celermente, potra' nuocere al suo compagno, ma anche a lei. Penso che dovrebbe capire quali sono i margini per il suo compagno di farsi aiutare, contattando i centri sul territorio che si occupano di gambling, ma, allo stesso tempo, potrebbe aiutarla trovare uno spazio psicologico per lei in cui poter pensare a questa situazione che sta vivendo...cari saluti. Dott.ssa Silvia Di Chio
Salve, Lei segnala che sono tredici anni che è in una relazione affettiva con il suo compagno. Se la ludopatia è un sintomo molto recente dovrebbe consultarsi con il Centro di Salute Mentale del suo territorio. Se ci fosse un assistente sociale a seguila la può orientare, perché non in tutte le regioni italiane si trovano gli stessi servizi per le dipendenze.
Un saluto .
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Suggerisco al suo ragazzo di rivolgersi al servizio pubblico del territorio (serd) per una presa in carico. La ludopatia è un disturbo e va curato. Resto a disposizione per un un consulto on line. Cordiali saluti
Ciao, avverto la tua disperazione e credo che sia una situazione molto difficile. potete rivolgervi alla vostra ASL di riferimento per sapere se ci sono servizi che riguardano le dipendenze da gioco d'azzardo. Qui ad Arezzo, per esempio c'è. Esistono, altrimenti centri specializzati anche privati. Iniziate con informarvi e poi, da cosa nasce cosa. In ogni caso, se il tuo compagno non fosse disponibile a seguire un percorso, cerca di prenderti cura di te e cerca un aiuto. Un forte abbraccio
Buongiorno, il gioco di cui parla è una dipendenza patologica. Insieme, potete rivolgervi al Ser.D della vostra Asl ed iniziare un percorso
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Gentilissima, ne parli con il medico di base coinvolgendo il suo compagno, vi indicherà il servizio dedicato sul vostro territorio per aiutarvi al meglio.
Cordiali saluti,
Dr. Francesco Della Gatta
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza e le sue emozioni. Il gioco d'azzardo patologico è a tutti gli effetti riconosciuto come una dipendenza comportamentale, pertanto certamente il S.E.R.D. del vostro territorio è certamente il servizio dell'Asl che meglio può prendere in carico la problematica del suo compagno, ma anche sostenere la sua famiglia nella gestione di questo problema che impatta emotivamente e praticamente sulla vita di tutti. Qualora lei sentisse di volersi ritagliare uno spazio di supporto personale, le consiglio di intraprendere un percorso di terapia che possa accompagnarla a gestire questo momento molto delicato. Resto a disposizione per qualsiasi riflessione e consulenza, anche online, dott.ssa Amelia Capezio

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