Salve, Sono una ragazza di 30anni e.sto insiamoal mio ragazzo da 13anni, oggi mi nn so piu' come com

20 risposte
Salve, Sono una ragazza di 30anni e.sto insiamoal mio ragazzo da 13anni, oggi mi nn so piu' come comprtarmi con lui perche purtroppo ha il vizio del gioco, si gioca tutto lo stipendio, tutti i soldi.. Si e' confidato con me molte volte, ma ancora nn ha superato questo grande problema.. Come posso fare per aiutarlo? A chi devo rivolgermi? Stiamo molto male e mi sento tanto confusa.. Grazie
Dott.ssa Simona Mazzola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Ciao cara, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. Una certa consapevolezza del problema della dipendenza anche da parte del tuo compagno, potrebbe esssere un elemento importante per supportarlo nel farsi aiutare. Purtroppo però, se non c'è, da parte sua, un reale desiderio di guarire e di farsi supportare da un professionista, tu non puoi fare molto per cambiare le cose. Inizierei a valutare l'idea di dedicarti al tuo benessere materiale e psicologico, che in questo momento sembra essere messo a dura prova. Ti auguro una buona serata.

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 Daniela Martarello
Massofisioterapista
Torino
Buonasera,
Capisco il disagio e le difficoltà che stai incontrando con il tuo ragazzo.
Purtroppo in questi casi, bisogna rivolgersi ad un centro specializzato per questo tipo di problema, tuttavia come dice la mia collega, l'esigenza di guarire deve partire da lui, altrimenti non si otterrebbero dei risultati soddisfacenti.
Per quello che ti riguarda, è consigliabile prenderti cura di te stessa, perchè se tu non stai bene non puoi essergli di supporto.
Cordiali saluti
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Farsi aiutare nel caso di una dipendenza è un passo che può compiere solo chi ne è colpito. Lei sicuramente può sensibilizzarlo standogli vicino ma, al momento, poco o nulla di più.

Saluti

MT
Dott. Omar Vitali
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Dalmine
Buongiorno, quando il fidanzato si confida probabilmente acquisisce consapevolezza e forse è il momento buono per impegnarsi in un percorso psicologico che indaghi la problematica e porti alla sua risoluzione. Il fidanzato potrebbe contattare uno psicologo anche solo per una breve consulenza online o in presenza e decidere in seguito il da farsi. A presto
Omar
Dott. Paolo Tirinnanzi
Psicologo clinico, Terapeuta, Psicologo
Arezzo
Buonasera, il fatto che il suo fidanzato si confidi con lei per il suo vizio al gioco potrebbe essere buona cosa, non tutti lo riescono a fare ma lo nascondono. Per aiutarlo è importante si rivolga prima di tutto a lui, per capire se può essere lui pronto nel farsi aiutare da un professionista.
Cordiali saluti,
Dott. Paolo Tirinnanzi
Dott.ssa Marzia Lucherini
Nutrizionista, Professional counselor, Terapeuta
Lucca
La dipendenza dal cibo o alcol o gioco ha alla base un limitato senso di autostima , e percezione del proprio ruolo e dei prori valori. Ma attente a non cadere nella trappola di sottostare alle sue carenze , spese e " richiestge" . Ho seguito uncaso in cui è la ragazza ad avere iniziato un percorso con fiori di bach e PNL , lui ha sentito/ percepito i cambiamenti negli approcci di Lei e ha cercato il suo percorso. Ce la fai anche tu,un abbraccio Lucherini marzia
Dott.ssa Silvia Di Falco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Pisa
Gentile utente,

le tue preoccupazioni mi sembrano legittime. Immagino che la situazione che stai vivendo non sia affatto facile. Sarebbe opportuno per il tuo ragazzo iniziare un percorso psicologico e/o rivolgersi ad un centro specializzato, tuttavia per questo è necessario che lui sia motivato al cambiamento, oltreché consapevole del suo problema con il gioco. Puoi supportarlo nella sua scelta, tuttavia non dimenticarti di prenderti cura di te stessa. Stai vivendo una situazione che ti fa soffrire, e se ritieni che possa essere buono per te, chiedi il supporto psicologico di un professionista.

Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Di Falco
Dott.ssa Annalia Guzzardi
Psicologo clinico, Psicologo, Terapeuta
Roma
Mia cara, penso che solo un professionista può aiutarlo davvero a uscire da questo subdolo mondo nel quale si sta rifugiando.
Quando il peso della vita, della tua storia diventa insormontabile si cerca la strada più facile per rimuovere e dimenticare.
Ma infondo la dipendenza è un bisogno mentale di sentirsi svuotati da quel peso, così si mettono in atto comportamenti e strategie disfunzionali se non distruttive.
Subentra l' auto sabotaggio.
Questo perché gli hanno fatto credere di essere il problema, di essere l' elemento sbagliato, difettoso.
E così, si è sempre sentito sbagliato, ha annientato le sue emozioni , si è freddato a tal punto da non sentire più niente , neanche il dolore o la delusione.
Non sa più riconoscere le emozioni positive e ad un certo punto però capisce che qualcosa lo sta controllando e nel farlo gli fa perdere il controllo su se stesso.
In terapia scaviamo nelle pagine delle origini, cerchiamo la verità anche se fa male dircela , ci diamo delle risposte anche se sono sbagliate.
Mettere alla luce gli sbagli , ammettere che non si è stati forti ma ritrovare lo slancio e la voglia di tornare a vivere e sentirsi LIBERI.
Queste sono le sensazioni che percepisco e vivo dai miei pazienti con problemi di dipendenza.
Lei si tuteli in qualche modo ,chieda un supporto psicologico perchè non è facile gestire queste situazioni da soli.
Resto a disposizione per qualsiasi cosa.

Dott.ssa Annalia Guzzardi
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Dott.ssa Silvia Di Chio
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Roma
Buongiorno, capisco che si tratta di una situazione a rischio che, se non affrontata celermente, potra' nuocere al suo compagno, ma anche a lei. Penso che dovrebbe capire quali sono i margini per il suo compagno di farsi aiutare, contattando i centri sul territorio che si occupano di gambling, ma, allo stesso tempo, potrebbe aiutarla trovare uno spazio psicologico per lei in cui poter pensare a questa situazione che sta vivendo...cari saluti. Dott.ssa Silvia Di Chio
Dott.ssa Adriana Fabiani Tijero
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Cuasso al Monte
Salve, Lei segnala che sono tredici anni che è in una relazione affettiva con il suo compagno. Se la ludopatia è un sintomo molto recente dovrebbe consultarsi con il Centro di Salute Mentale del suo territorio. Se ci fosse un assistente sociale a seguila la può orientare, perché non in tutte le regioni italiane si trovano gli stessi servizi per le dipendenze.
Un saluto .
Dott.ssa Carla Ferraro
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Firenze
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Suggerisco al suo ragazzo di rivolgersi al servizio pubblico del territorio (serd) per una presa in carico. La ludopatia è un disturbo e va curato. Resto a disposizione per un un consulto on line. Cordiali saluti
Dott.ssa Cristina Dini
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Arezzo
Ciao, avverto la tua disperazione e credo che sia una situazione molto difficile. potete rivolgervi alla vostra ASL di riferimento per sapere se ci sono servizi che riguardano le dipendenze da gioco d'azzardo. Qui ad Arezzo, per esempio c'è. Esistono, altrimenti centri specializzati anche privati. Iniziate con informarvi e poi, da cosa nasce cosa. In ogni caso, se il tuo compagno non fosse disponibile a seguire un percorso, cerca di prenderti cura di te e cerca un aiuto. Un forte abbraccio
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno, il gioco di cui parla è una dipendenza patologica. Insieme, potete rivolgervi al Ser.D della vostra Asl ed iniziare un percorso
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Dr. Francesco Della Gatta
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Parma
Gentilissima, ne parli con il medico di base coinvolgendo il suo compagno, vi indicherà il servizio dedicato sul vostro territorio per aiutarvi al meglio.
Cordiali saluti,
Dr. Francesco Della Gatta
Dott.ssa Amelia Capezio
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Calvizzano
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza e le sue emozioni. Il gioco d'azzardo patologico è a tutti gli effetti riconosciuto come una dipendenza comportamentale, pertanto certamente il S.E.R.D. del vostro territorio è certamente il servizio dell'Asl che meglio può prendere in carico la problematica del suo compagno, ma anche sostenere la sua famiglia nella gestione di questo problema che impatta emotivamente e praticamente sulla vita di tutti. Qualora lei sentisse di volersi ritagliare uno spazio di supporto personale, le consiglio di intraprendere un percorso di terapia che possa accompagnarla a gestire questo momento molto delicato. Resto a disposizione per qualsiasi riflessione e consulenza, anche online, dott.ssa Amelia Capezio
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. E' positivo il fatto che il suo ragazzo abbia preso consapevolezza del problema. La dipendenza da gioco d'azzardo può essere trattata attraverso un adeguato percorso terapeutico: potete mettervi in contatto con il Serd più vicino della vostra zona o parlarne con il medico di base. Vi auguro il meglio, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
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Dott. simone feriti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Bergamo
Ciao, mi dispiace molto sentire che sta attraversando questa situazione così difficile. Il problema del gioco d’azzardo, o "gioco patologico", è una dipendenza seria che può avere un impatto devastante non solo sulla persona che ne soffre, ma anche su chi gli sta vicino, come lei. Essere al fianco di una persona con una dipendenza è molto difficile e può portare a sentimenti di frustrazione, ansia e confusione. Tuttavia, il fatto che il suo ragazzo si sia confidato con te è un passo importante, ma è anche fondamentale sapere che tu non puoi risolvere questo problema da sola. La prima cosa da fare è incoraggiare il suo ragazzo a cercare aiuto professionale. Esistono psicologi e psicoterapeuti specializzati in dipendenze, inclusa quella dal gioco. Un percorso terapeutico può aiutare a comprendere le radici del problema e a sviluppare strategie per affrontarlo. Può rivolgersi a centri specializzati nel trattamento delle dipendenze, come il SER.D. (Servizio per le Dipendenze), che è un servizio pubblico disponibile in molte città italiane. Qui il suo ragazzo potrebbe ricevere supporto psicologico, assistenza sociale e, se necessario, anche aiuto medico. Anche lei, come persona vicina a lui, puoi trovare sostegno nei gruppi per familiari e partner di giocatori compulsivi. Questi gruppi possono offrirti consigli su come affrontare la situazione, proteggere i tuoi interessi finanziari ed emotivi, e prendersi cura di te stessa. Anche se è molto legata a lui, è fondamentale ricordare che non è lei a dover risolvere il suo problema. Lei può essere di supporto e incoraggiarlo, ma è necessario che lui prenda coscienza del problema e desideri affrontarlo con serietà. Altrimenti, potrebbe trovarti risucchiata in una spirale di preoccupazioni senza che la situazione migliori.
Cordiali Saluti, dott. Simone Feriti
Dott.ssa Giacinta Matilde Isorni
Agopuntore, Anestesista, Psicoterapeuta
Saronno
esistono specialisti che si occupano proprio di ludopatie che sono da considerarsi dipendenze come quelle da abuso di sostanze, da alcool etc .
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Se lui glielo permette potreste mettervi in contatto con dei centri specializzati sulle dipendenze, mi pare ce ne siano a Milano ma anche in altre città. Fate una ricerca online insieme, penso che un percorso dove lui si sente supportato possa essere efficace. Ovviamente sarà faticoso e un percorso lungo ma se lui è determinato andrà bene.
A disposizione, dott.ssa Casumaro Giada
Dott. Daniele Gallucci
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
Il problema che descrive può essere affrontato su più fronti: se il suo ragazzo è intenzionato ad occuparsi della questione sono presenti sul territorio molti centri specializzati nella ludopatia a cui può rivolgersi; oltre a ciò lei descrive uno stato di sofferenza, che può pensare di esplorare in uno spazio di terapia indipendentemente dal suo ragazzo, nel quale potrà occuparsi della confusione che descrive.
Cordiali saluti
Dott. Daniele Gallucci

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