Salve, sono una ragazza di 20 anni fidanzata da un anno e 8 mesi con un ragazzo di 24 e conviviamo d
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Salve, sono una ragazza di 20 anni fidanzata da un anno e 8 mesi con un ragazzo di 24 e conviviamo da quasi otto mesi. È da 5/6 mesi che sono cambiata un po’, ho capito che davo troppo e il modo in cui amavo era troppo e mi sono data una calmata. Questo perché il mio ragazzo è una persona buona con un cuore gentile ed è premuroso, ma quando si tratta di sentimenti ed emozioni è freddo e razionale e prende i dialoghi in cui gli spiego cosa c’è che non va come un attacco personale, e non capisce spesso come io mi senta nonostante comunichi nel modo più trasparente possibile, tende a sminuire la situazione insomma. Comunicando con lui, è migliorato un pochino durante quei mesi, io gli lasciavo più spazio e lui invece cercava di imoegnarsi di più. Il fatto è che quando io amo, lo faccio intensamente, credo all’amore come nei film romantici perché io amo cosi, e vorrei che la persona con cui sto fosse più simile a me da questo punto di vista. Prima di convivere ci vedevamo solo il weekend e avevamo rapporti quei 2/3 giorni di fila, con la convivenza la frequenza di rapporti non è cambiata, anzi forse peggiorata. Non mi sento desiderata, voluta come dovrei essere, ho solo 20 anni e voglio qualcuno che che mi guardi e voglia appassionatamente. A volte abbiamo fatto a meno anche per due settimane. Due settimane fa gli ho scritto una lettera di 4 pagine dove ho messo a nudo i miei sentimenti e pensieri riguardo a un po’ di cose, tra cui il non sentirmi desiderata, è stata una lettera impegnativa e piena di sentimento, immensa. Ho aspettato due giorni dopo avergliela data affinché mi parlasse, durante i quali l’ho visto molto giù di morale, e quando abbiamo parlato però non capiva cosa avrebbe dovuto fare. Mi aveva detto che avrebbe cercato su forum e cose simili il perché della mancanza di desiderio a volte. Qualche giorno fa gli ho chiesto se aveva trovato qualcosa e mi ha risposto “si qualcosa ma velocemente, poi non ho più guardato mi sono dimenticato”. Li mi sono sentita come se non valessi abbastanza per lui, come se quella lettera immensa di sentimenti e dolore non fosse abbastanza prioritaria per lui, mentre per la sua macchina o per il lavoro è sempre stressato, sempre con il pensiero li. E perché io no? Non conto abbastanza forse? Sono scontata e pensa che ormai mi ha e non potrei andarmene via? Il fatto che sia sempre io a trovare cose mi fanno male, perché lui nemmeno si accorge, (non si è nemmeno mai “lamentato” con me su qualcosa che magari faccio o dico che non gli potrebbe andare bene, e quando gliel’ho fatto notare ha detto che in realtà non ha nulla di cui lamentarsi), il fatto di essere cosi giovane (sono obiettivamente una bella ragazza) mi ha fatto dubitare di me stessa, di non essere abbastanza attraente ai suoi occhi, di non essere magari il suo prototipo e cose così. Io sono stufa di chiedere, e di vedere il minimo indispensabile cambiamento. Per l’amor del cielo è un ragazzo bravissimo, ambizioso e di buona famiglia, anche dal punto di vista economico (io studio all’università e lui lavora) paga soprattutto lui per quanto riguarda la spesa o le uscite che facciamo (niente regali però se non per compleanno e natale ecc), ha un buon cuore ed è intelligente e sappiamo entrambi cosa portiamo in tavola. Lo amo tanto, anche se al momento mi sento un po’ anestetizzata. Non so se il desiderio nei miei confronti possa mai aumentare, la comprensione dei miei sentimenti e il fare qualcosa a riguardo per farmi stare tranquilla siano cose che nel futuro prossimo lui possa acquisire. Quindi la mia mente e il mio cuore come autodifesa hanno come centro il rompere la relazione, confrontarmi con lui e capire se in futuro gli elementi che cerco ci potranno VERAMENTE essere o se è meglio chiuderla qui. Vorrei tanto una vostra opinione e un consiglio. Vorrei parlargli a breve, dentro di me non voglio veramente rompere con lui ma il mio cuore e soprattutto la mente hanno bisogno di pace, il mio stress dovrebbero essere gli esami universitari non questo. Grazie a tutti, scusate per il lungo testo.
Carissima, la sua lettera è molto matura e introspettiva. Mette in luce quanto spesso in una coppia si possano avere sensibilità molto diverse e altrettanto diversi modi di vivere le emozioni.
Prevedere se maturando il suo ragazzo potrà maturare e addivenire ad una maggiore empatia, nessuno può dirglielo.
Le suggerisco di esporre con franchezza le sue perplessità, molto spesso è l'istinto che ci guida e ci dà risposte.
Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Prevedere se maturando il suo ragazzo potrà maturare e addivenire ad una maggiore empatia, nessuno può dirglielo.
Le suggerisco di esporre con franchezza le sue perplessità, molto spesso è l'istinto che ci guida e ci dà risposte.
Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
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Cara ragazza,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità e profondità la tua esperienza. Le tue parole trasmettono un grande bisogno di amore autentico, di reciprocità emotiva e di sentirti desiderata e compresa. È evidente quanto tu sia una persona capace di amare intensamente e quanto tu stia mettendo impegno e consapevolezza nel cercare di comprendere e migliorare la tua relazione.
Ciò che stai vivendo è complesso, ma tutt’altro che raro: molte coppie si trovano a dover affrontare delle differenze significative nel modo di esprimere emozioni, affetto e desiderio. Tu sembri avere un’attitudine relazionale profonda, passionale, coinvolta, mentre il tuo compagno pare muoversi su un registro più razionale, forse meno abituato all’introspezione emotiva e alla comunicazione affettiva esplicita. Questo scarto può diventare un problema quando, come nel tuo caso, si trasforma in un’esperienza di solitudine emotiva, di frustrazione e di incomprensione.
La tua sensazione di non essere desiderata, la mancanza di una risposta concreta dopo una lettera così significativa, e la tua fatica a trovare uno spazio in cui sentirti vista e ascoltata, sono segnali importanti. L’amore non dovrebbe mai diventare un luogo in cui ci si sente invisibili o dove bisogna lottare costantemente per essere riconosciuti. Il fatto che tu stia iniziando a pensare alla possibilità di chiudere, pur non volendolo realmente, è una difesa della tua mente e del tuo cuore, che chiedono pace, rispetto e reciprocità.
Hai tutto il diritto, alla tua età (e a qualunque età), di desiderare una relazione che ti faccia sentire viva, amata, importante, prioritaria. Ed è legittimo anche interrogarsi su quanto l’altro sia realmente disposto a crescere accanto a te, a lavorare sulle proprie rigidità, ad aprirsi di più per venirti incontro.
Il tuo desiderio di parlarne apertamente con lui è un passo maturo e fondamentale. In quel confronto potresti portare tutta la verità del tuo sentire, non come un’accusa, ma come un bisogno profondo che merita ascolto. Tuttavia, se dopo un confronto onesto e trasparente non percepissi segnali concreti e costanti di cambiamento, sarebbe altrettanto legittimo valutare se questa relazione possa continuare a essere per te un luogo sano e nutriente.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire e affrontare al meglio queste dinamiche relazionali rivolgersi a uno specialista, che possa supportarti nel fare chiarezza su te stessa, sui tuoi bisogni e sulle scelte più giuste per il tuo benessere.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso con tanta sincerità e profondità la tua esperienza. Le tue parole trasmettono un grande bisogno di amore autentico, di reciprocità emotiva e di sentirti desiderata e compresa. È evidente quanto tu sia una persona capace di amare intensamente e quanto tu stia mettendo impegno e consapevolezza nel cercare di comprendere e migliorare la tua relazione.
Ciò che stai vivendo è complesso, ma tutt’altro che raro: molte coppie si trovano a dover affrontare delle differenze significative nel modo di esprimere emozioni, affetto e desiderio. Tu sembri avere un’attitudine relazionale profonda, passionale, coinvolta, mentre il tuo compagno pare muoversi su un registro più razionale, forse meno abituato all’introspezione emotiva e alla comunicazione affettiva esplicita. Questo scarto può diventare un problema quando, come nel tuo caso, si trasforma in un’esperienza di solitudine emotiva, di frustrazione e di incomprensione.
La tua sensazione di non essere desiderata, la mancanza di una risposta concreta dopo una lettera così significativa, e la tua fatica a trovare uno spazio in cui sentirti vista e ascoltata, sono segnali importanti. L’amore non dovrebbe mai diventare un luogo in cui ci si sente invisibili o dove bisogna lottare costantemente per essere riconosciuti. Il fatto che tu stia iniziando a pensare alla possibilità di chiudere, pur non volendolo realmente, è una difesa della tua mente e del tuo cuore, che chiedono pace, rispetto e reciprocità.
Hai tutto il diritto, alla tua età (e a qualunque età), di desiderare una relazione che ti faccia sentire viva, amata, importante, prioritaria. Ed è legittimo anche interrogarsi su quanto l’altro sia realmente disposto a crescere accanto a te, a lavorare sulle proprie rigidità, ad aprirsi di più per venirti incontro.
Il tuo desiderio di parlarne apertamente con lui è un passo maturo e fondamentale. In quel confronto potresti portare tutta la verità del tuo sentire, non come un’accusa, ma come un bisogno profondo che merita ascolto. Tuttavia, se dopo un confronto onesto e trasparente non percepissi segnali concreti e costanti di cambiamento, sarebbe altrettanto legittimo valutare se questa relazione possa continuare a essere per te un luogo sano e nutriente.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire e affrontare al meglio queste dinamiche relazionali rivolgersi a uno specialista, che possa supportarti nel fare chiarezza su te stessa, sui tuoi bisogni e sulle scelte più giuste per il tuo benessere.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui descritte. Ne parli anche con il suo ragazzo, potrebbe essere un percorso di crescita per entrambi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui descritte. Ne parli anche con il suo ragazzo, potrebbe essere un percorso di crescita per entrambi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gent.ma,
la ringrazio per aver raccontato con tanta onestà e profondità quello che sta vivendo.
È normale che in una relazione, soprattutto giovane e importante come la vostra, emergano bisogni diversi che a volte fanno sentire soli anche quando si è in coppia. Il suo desiderio di essere compresa, desiderata e di costruire un’intimità emotiva e fisica più profonda è assolutamente legittimo. Non si tratta di pretendere troppo, ma di volere una connessione che rispecchi il suo modo di amare.
Il fatto che lei abbia già comunicato con chiarezza i suoi sentimenti e che, nonostante gli sforzi, i cambiamenti siano stati minimi, suggerisce una fatica di fondo: il suo compagno sembra non riuscire a percepire la priorità che per lei hanno questi aspetti. Questo non significa che non le voglia bene, ma forse ha un modo diverso di vivere le emozioni e il desiderio, che può creare distanza.
Prima di prendere una decisione definitiva, può essere utile affrontare un confronto aperto e sincero, come ha già pensato di fare. Ponga attenzione non solo alle parole che lui userà, ma ai fatti e agli impegni concreti che sarà disposto a prendere per lavorare insieme su questi temi.
Se possibile, valutate anche l’idea di un breve percorso di consulenza di coppia: potrebbe aiutarvi a chiarire se la vostra relazione può crescere oppure se è il momento di intraprendere strade diverse.
Si merita serenità e una relazione in cui sentirsi davvero vista e valorizzata.
Cordiali saluti,
dott. Abate
la ringrazio per aver raccontato con tanta onestà e profondità quello che sta vivendo.
È normale che in una relazione, soprattutto giovane e importante come la vostra, emergano bisogni diversi che a volte fanno sentire soli anche quando si è in coppia. Il suo desiderio di essere compresa, desiderata e di costruire un’intimità emotiva e fisica più profonda è assolutamente legittimo. Non si tratta di pretendere troppo, ma di volere una connessione che rispecchi il suo modo di amare.
Il fatto che lei abbia già comunicato con chiarezza i suoi sentimenti e che, nonostante gli sforzi, i cambiamenti siano stati minimi, suggerisce una fatica di fondo: il suo compagno sembra non riuscire a percepire la priorità che per lei hanno questi aspetti. Questo non significa che non le voglia bene, ma forse ha un modo diverso di vivere le emozioni e il desiderio, che può creare distanza.
Prima di prendere una decisione definitiva, può essere utile affrontare un confronto aperto e sincero, come ha già pensato di fare. Ponga attenzione non solo alle parole che lui userà, ma ai fatti e agli impegni concreti che sarà disposto a prendere per lavorare insieme su questi temi.
Se possibile, valutate anche l’idea di un breve percorso di consulenza di coppia: potrebbe aiutarvi a chiarire se la vostra relazione può crescere oppure se è il momento di intraprendere strade diverse.
Si merita serenità e una relazione in cui sentirsi davvero vista e valorizzata.
Cordiali saluti,
dott. Abate
Gent.ma,
ho letto con attenzione ed è chiaro il disagio e la sofferenza che sta vivendo a fronte di tanti dubbi che emergono nella situazione che descrive. L'intimità è certamente un aspetto essenziale nella coppia, ma è anche altrettanto delicato e caratterizzato da una molteplicità di dinamiche che riguardano la relazione quanto il singolo. Non deve però cadere nell'errore di attribuire a sè, a una sua mancanza o incapacità, il comportamento del suo compagno, nè interpretare la difficoltà che lui mostra nell'affrontare l'argomento come assenza di interesse nei suoi confronti. L'estrema delicatezza del tema lo rende spesso particolarmente difficile da toccare, a differenza di argomenti a minore impatto emotivo (come le macchine o il lavoro) sui quali risulta quindi più agevole concentrarsi. Aprirsi al dialogo è sicuramente sempre una buona strada, ponendo attenzione ad evitare attacchi all'altro ma lasciandogli lo spazio e il tempo per parlare di qualcosa che può costargli molta fatica. Se siete entrambi d'accordo essere inoltre utile consultare una terapeuta di coppia esperto in sessuologia.
Spero che questa breve risposta possa offrirle qualche utile spunto e che la situazione trovi presto una positiva risoluzione.
ho letto con attenzione ed è chiaro il disagio e la sofferenza che sta vivendo a fronte di tanti dubbi che emergono nella situazione che descrive. L'intimità è certamente un aspetto essenziale nella coppia, ma è anche altrettanto delicato e caratterizzato da una molteplicità di dinamiche che riguardano la relazione quanto il singolo. Non deve però cadere nell'errore di attribuire a sè, a una sua mancanza o incapacità, il comportamento del suo compagno, nè interpretare la difficoltà che lui mostra nell'affrontare l'argomento come assenza di interesse nei suoi confronti. L'estrema delicatezza del tema lo rende spesso particolarmente difficile da toccare, a differenza di argomenti a minore impatto emotivo (come le macchine o il lavoro) sui quali risulta quindi più agevole concentrarsi. Aprirsi al dialogo è sicuramente sempre una buona strada, ponendo attenzione ad evitare attacchi all'altro ma lasciandogli lo spazio e il tempo per parlare di qualcosa che può costargli molta fatica. Se siete entrambi d'accordo essere inoltre utile consultare una terapeuta di coppia esperto in sessuologia.
Spero che questa breve risposta possa offrirle qualche utile spunto e che la situazione trovi presto una positiva risoluzione.
Buongiorno, da quello che scrive sembrerebbe che lei ed il suo ragazzo non siate "sintonizzati", ne caratterialmente ne nel modo in cui vivete il sentimento che vi lego. L'errore più grosso che può fare lo sta già facendo, pretendendo che lui sia un'altra persona fatta in un altro modo, che si "aggiusti" rispetto alle sue esigenze. Questo non può succedere, incompatibilità vuole dire anche questo. Se nessuno dei due riesce a fare un passo verso l'altro nel senso dell'accettazione probabilmente non starete insieme a lungo. Consiglierei ad entrambi un lavoro psicologico individuale sulle proprie insicurezze.
Buongiorno, ti ringrazio per la tua condivisione, mi permetto di darti del tu per la tua giovane età. è vero, è molto difficile e doloroso quando non ci sentiamo capiti o corrisposti nei nostri sentimenti o nella loro intensità, come in questo caso: dalle tue parole mi sembra di capire che siete entrambi innamorati, ma il modo in cui tu manifesti i tuoi sentimenti è diverso da come li manifesta lui, o da come tu vorresti che lui li manifestasse. Ci sono tanti aspetti importanti che secondo me andrebbero approfonditi: quanti anni di distanza avete, da che storie provenite, come vi siete conosciuti, come vi siete innamorati, com'è andato il primo anno di relazione prima della convivenza, come avete scelto di andare a convivere. Quando cominci a sentirti inadeguata e poco vista e corrisposta, come reagisce lui, scrivi che con il dialogo la situazione è un pochino migliorata, ma sicuramente sarebbe utile capire come lui risponde al dialogo, se è aperto, che cosa pensa e cosa sente davanti al tuo malessere e alla tua fatica, così come sarebbe utile capire come tu cerchi e imposti il dialogo con lui. Perchè sono importanti tutti questi aspetti? Perchè ci permetterebbero di capire se il vostro è un problema di comunicazione, e di diverse modalità di amare, per cui l'amore c'è ma bisogna lavorare su come trovare un punto d'incontro e un compromesso tra i vostri diversi modi di amare, oppure se ci può essere un problema più radicale alla base. è possibile che ci sia una diversità di fondo legata al vostro modo di esprimervi, e che tu sia più passionale ed esplicita a livello dichiarativo, con le parole, mentre lui sia meno di parole ma più di gesti (un esempio possibile è il fatto che si sobbarchi lui tante spese, cosa che potrebbe essere un modo per comunicare cura e amore). Però, questo purtroppo è difficile evincerlo solo da un racconto scritto. Il mio suggerimento è di intraprendere un percorso, o di attivare almeno un percorso breve di consulenza, per approfondire questi aspetti con un professionista a cui poterti appoggiare e con cui poterti confrontare, per fare chiarezza dentro di te sia su quello che provi e che ti aspetti da questa relazione, sia sulla situazione in sè, per vedere meglio delle cose che magari da sola e da dentro è più difficile vedere. Se avessi altre domande, o avessi bisogno di un appoggio, mi trovi a disposizione, in presenza e online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Buonasera, mi sembra che stia facendo fatica a modificare aspetti del suo ragazzo che forse fanno parte del suo modo di essere e non sono dovuti a come lei si comporta o cosa fa o non fa. Cerchi di capire cosa ama di questa persona veramente. La convivenza, soprattutto dopo un rapporto non quotidiano, può avere infranto aspettative idealizzate.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Capisco quanto possa essere doloroso sentirsi trascurata e inascoltata, soprattutto dopo aver aperto il tuo cuore in modo così intenso.
Il desiderio di essere vista e voluta è legittimo, e il fatto che tu non ti senta corrisposta può logorare la fiducia in te stessa.
Spesso le differenze di stile emotivo richiedono un confronto strutturato: prova a stabilire un momento in cui entrambi possiate parlare senza distrazioni, con domande chiare su cosa ciascuno si aspetta.
Potrebbe aiutarvi esplorare insieme, magari con un percorso di coppia, le modalità in cui lui riesce a manifestare affetto e come tu ricevi quei gesti.
Ricorda che tu meriti attenzioni coerenti e che il cambiamento richiede impegno da entrambe le parti.
Se dopo aver colmato di spiegazioni e tentativi concreti non percepisci progressi, la tua serenità diventa prioritaria.
Non è un fallimento mettere un limite: scegliere di proteggere il tuo benessere è un atto di cura verso te stessa.
Ascolta la tua mente e il tuo cuore, ma lascia spazio anche alla speranza che, guidati da un sostegno adeguato, possiate trovare un nuovo equilibrio.
In ogni caso, il rispetto dei tuoi bisogni emotivi non è negoziabile.
Il desiderio di essere vista e voluta è legittimo, e il fatto che tu non ti senta corrisposta può logorare la fiducia in te stessa.
Spesso le differenze di stile emotivo richiedono un confronto strutturato: prova a stabilire un momento in cui entrambi possiate parlare senza distrazioni, con domande chiare su cosa ciascuno si aspetta.
Potrebbe aiutarvi esplorare insieme, magari con un percorso di coppia, le modalità in cui lui riesce a manifestare affetto e come tu ricevi quei gesti.
Ricorda che tu meriti attenzioni coerenti e che il cambiamento richiede impegno da entrambe le parti.
Se dopo aver colmato di spiegazioni e tentativi concreti non percepisci progressi, la tua serenità diventa prioritaria.
Non è un fallimento mettere un limite: scegliere di proteggere il tuo benessere è un atto di cura verso te stessa.
Ascolta la tua mente e il tuo cuore, ma lascia spazio anche alla speranza che, guidati da un sostegno adeguato, possiate trovare un nuovo equilibrio.
In ogni caso, il rispetto dei tuoi bisogni emotivi non è negoziabile.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente,
cosi come chi le compone le relazioni d'amore evolvono nel tempo e nella frequentazione. Alcuni elementi e cambiamenti che riporta si riscontrano spesso nelle coppie che convivono (come ci si sente nei primi mesi di innamoramento è differente dall'amore, sono differenti i primi mesi di convivenza da una relazione più strutturata ecc). Dato i sentimenti che scrive l'invito è di considerare altre vie e modalità per coltivare e crescere entrambi e contemporaneamente il vostro Voi.
Momenti di crisi, fatica ecc. potrebbero infatti essere occasioni per intrecciarsi ulteriormente, trovando un nuovo equilibrio.
A tal proposito, se desiderate, potrebbe essere util un supporto di coppia oppure individuale.
Un saluto
cosi come chi le compone le relazioni d'amore evolvono nel tempo e nella frequentazione. Alcuni elementi e cambiamenti che riporta si riscontrano spesso nelle coppie che convivono (come ci si sente nei primi mesi di innamoramento è differente dall'amore, sono differenti i primi mesi di convivenza da una relazione più strutturata ecc). Dato i sentimenti che scrive l'invito è di considerare altre vie e modalità per coltivare e crescere entrambi e contemporaneamente il vostro Voi.
Momenti di crisi, fatica ecc. potrebbero infatti essere occasioni per intrecciarsi ulteriormente, trovando un nuovo equilibrio.
A tal proposito, se desiderate, potrebbe essere util un supporto di coppia oppure individuale.
Un saluto
Quello che emerge dalle tue parole è una forte tensione tra ciò che desideri e ciò che ricevi: tu ami in modo pieno, profondo, intenso, e desideri una reciprocità che non si manifesti solo nei gesti pratici, ma anche nel sentirti compresa, desiderata, scelta ogni giorno con intenzione. E questa mancanza – che non è totale, ma che senti parziale e incostante – ti fa soffrire, ti fa sentire svalutata, come se i tuoi bisogni affettivi ed emotivi fossero “troppo” o passassero in secondo piano. Hai fatto molti tentativi per comunicare, anche con grande maturità (come la lettera), cercando di non accusarlo ma di mostrarti nella tua verità. Eppure, nonostante l’amore che lui prova a modo suo, senti che non riesce a raggiungerti dove tu hai bisogno. Questo non significa che lui non tenga a te: può semplicemente significare che ha un modo diverso di vivere l’amore, meno espressivo, più razionale, forse meno abituato a dare valore alla comunicazione emotiva e al desiderio come linguaggio relazionale. Una cosa importante da sottolineare è che non c’è giusto o sbagliato nei modi di amare, ma c’è ciò che funziona per noi, ciò che ci fa sentire vivi, visti, accolti. E in una relazione, non è mai solo una persona a dover cambiare o “aggiustarsi”: siete in due, con bisogni legittimi, e il benessere è un processo condiviso. Per questo, non si tratta di diagnosticare lui come “freddo” o te come “troppo emotiva”, ma di capire se i vostri linguaggi dell’amore sono compatibili e se c’è volontà reale – concreta – di venirsi incontro. È molto comprensibile il tuo dubbio: restare in una relazione dove ti senti sempre quella che “sente troppo”, o dare priorità a te stessa, alla tua età, al desiderio di vivere un amore anche fisico, passionale, che ti faccia sentire desiderata. E non è egoismo: è cura di sé. Il tuo pensiero di un confronto sincero con lui mi sembra una strada giusta. Non tanto per “decidere” sul momento, ma per avere chiarezza. Dirgli cosa senti, senza mezzi termini, senza alleggerire il peso delle tue emozioni, e chiedergli non solo di ascoltarti, ma di mostrarti se e come può – e vuole – esserci per te in quel modo lì di cui hai bisogno. Infine, ricorda che scegliere di lasciare non significa smettere di amare. A volte significa solo proteggere se stessi, rispettare i propri bisogni e dare spazio a ciò che davvero si desidera dalla vita e dall’amore.
Un caro saluto
Ilva Salerno
Un caro saluto
Ilva Salerno
Buongiorno, mi sembra che lei abbia fatto passi importanti per comunicare a lui i suoi desideri. Può essere che la convivenza in effetti abbia stimolato in lui una certa scontatezza della sua vicinanza. Potrebbe essere ancora utile, prima di prendere decisioni importanti proporgli un breve percorso di coppia e in caso lui non accetti potrebbe anche essere utile un aiuto individuale, per lei. L'obieetivo potrebbe essere di chiarirsi con l'aiuto di una consulenza sulle decisioni da prendere. Buona Giornata!
Salve cara ragazza ventenne, vada per tentativi in una sorta di azione boomerang ovvero provi ad allontanarsi un po' dal suo ragazzo, uscire con altre persone e andare a fare le cose che si fanno a 20 anni e vedere come si sente e come si sente il suo ragazzo ,se ha reazioni e quali sono. Provi ad "agire"(senza esagerare ma segmentando quello che vuole ottenere da lui come obiettivo) invece di parlare e veda come va.
A volte le persone quando sono sicure dell 'amore che gli diamo tendono a darci un po' per scontati.
Buona fortuna, resto comunque a disposizione per qualunque cosa.
Dr. Jasmine Scioscia
A volte le persone quando sono sicure dell 'amore che gli diamo tendono a darci un po' per scontati.
Buona fortuna, resto comunque a disposizione per qualunque cosa.
Dr. Jasmine Scioscia
Carissima utente, le tue parole parlano di un amore profondo, ma anche di una grande solitudine emotiva all’interno della relazione. È evidente quanto tu abbia dato, quanto tu senta con forza e bellezza e quanto oggi ti manchi un’energia che vada incontro ai tuoi bisogni più autentici: sentirti desiderata, ascoltata, vista davvero. Non è sbagliato amare con intensità, ma è importante che anche l’altro sia disposto a incontrarti, a fare la propria parte. Quando ci si sente costantemente “di troppo” o poco prioritari, anche l’amore più grande può diventare faticoso.
Se ti fa piacere, possiamo parlarne insieme. A volte, mettere ordine nei sentimenti e nei pensieri in un luogo sicuro aiuta a capire se restare o lasciare, e soprattutto a ritrovare un po’ di pace per te stessa. Per qualsiasi dubbio o domanda non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un affettuoso saluto, d.ssa Cristina Sinno
Se ti fa piacere, possiamo parlarne insieme. A volte, mettere ordine nei sentimenti e nei pensieri in un luogo sicuro aiuta a capire se restare o lasciare, e soprattutto a ritrovare un po’ di pace per te stessa. Per qualsiasi dubbio o domanda non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un affettuoso saluto, d.ssa Cristina Sinno
Gentile utente,
grazie per aver condiviso con così tanta chiarezza e profondità ciò che sta vivendo. Le sue parole rivelano una sensibilità profonda, un forte desiderio di amare e di essere amata intensamente, e anche un grande sforzo per comprendere, comunicare e tenere viva la relazione.
Ciò che descrive – il sentirsi non pienamente vista o desiderata, lo squilibrio nell’impegno emotivo, la fatica nel comunicare – non sono segnali da ignorare, ma piuttosto indizi importanti che qualcosa, dentro di Lei, sta cercando ascolto e legittimazione. Non si tratta semplicemente di “volere di più”, ma di sentire il bisogno di una connessione che La rispecchi, La nutra e Le restituisca la sensazione di essere scelta, desiderata, prioritaria.
Ha fatto molto: ha rallentato per proteggersi, ha provato a comunicare con dolcezza, ha scritto una lettera piena di significato. E ciò che ha ricevuto in cambio – il non sentirsi compresa o presa davvero sul serio – ha probabilmente inciso sulla Sua fiducia, sia nella relazione che in sé stessa. È comprensibile che ora la Sua mente e il Suo cuore si pongano la domanda: “Posso ancora restare, o sto solo aspettando che qualcosa cambi senza reali segnali che potrà farlo?”
Non sta cercando la perfezione, ma reciprocità. La possibilità di sentirsi amata nel Suo modo, senza doversi continuamente adattare o moderare. E non c’è nulla di sbagliato in questo: le relazioni sane non sono solo “buone sulla carta” – richiedono anche sintonia emotiva, desiderio condiviso, capacità di ascolto autentico.
Parlare con il Suo compagno può essere un momento importante, a patto che Lei possa farlo partendo da ciò che sente di meritare, non solo da ciò che teme di perdere. È giusto che, nella giovane età in cui si trova e con tutte le energie che dedica alla crescita e allo studio, non sia il Suo cuore a portare il peso maggiore.
Non si senta egoista per chiedere di più: si sta solo ascoltando con onestà. E questo è un atto di cura, non di rottura.
Le auguro che possa presto ritrovare quella pace di cui parla.
Un caro saluto,
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
grazie per aver condiviso con così tanta chiarezza e profondità ciò che sta vivendo. Le sue parole rivelano una sensibilità profonda, un forte desiderio di amare e di essere amata intensamente, e anche un grande sforzo per comprendere, comunicare e tenere viva la relazione.
Ciò che descrive – il sentirsi non pienamente vista o desiderata, lo squilibrio nell’impegno emotivo, la fatica nel comunicare – non sono segnali da ignorare, ma piuttosto indizi importanti che qualcosa, dentro di Lei, sta cercando ascolto e legittimazione. Non si tratta semplicemente di “volere di più”, ma di sentire il bisogno di una connessione che La rispecchi, La nutra e Le restituisca la sensazione di essere scelta, desiderata, prioritaria.
Ha fatto molto: ha rallentato per proteggersi, ha provato a comunicare con dolcezza, ha scritto una lettera piena di significato. E ciò che ha ricevuto in cambio – il non sentirsi compresa o presa davvero sul serio – ha probabilmente inciso sulla Sua fiducia, sia nella relazione che in sé stessa. È comprensibile che ora la Sua mente e il Suo cuore si pongano la domanda: “Posso ancora restare, o sto solo aspettando che qualcosa cambi senza reali segnali che potrà farlo?”
Non sta cercando la perfezione, ma reciprocità. La possibilità di sentirsi amata nel Suo modo, senza doversi continuamente adattare o moderare. E non c’è nulla di sbagliato in questo: le relazioni sane non sono solo “buone sulla carta” – richiedono anche sintonia emotiva, desiderio condiviso, capacità di ascolto autentico.
Parlare con il Suo compagno può essere un momento importante, a patto che Lei possa farlo partendo da ciò che sente di meritare, non solo da ciò che teme di perdere. È giusto che, nella giovane età in cui si trova e con tutte le energie che dedica alla crescita e allo studio, non sia il Suo cuore a portare il peso maggiore.
Non si senta egoista per chiedere di più: si sta solo ascoltando con onestà. E questo è un atto di cura, non di rottura.
Le auguro che possa presto ritrovare quella pace di cui parla.
Un caro saluto,
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Gentilissima,
la sua lettera è come una tela viva, fitta di colori intensi e contrasti emotivi. Leggo in Lei una giovane donna capace di amare profondamente, con un desiderio autentico di reciprocità. La delusione che prova non è “troppo”, è il segnale sano di un cuore che chiede ascolto, non briciole.
Il suo bisogno di sentirsi vista, desiderata, riconosciuta non è capriccio, ma esigenza vitale. Come Euridice, cerca uno sguardo che non si volti via. Ma a volte, chi ci ama può non sapere come farlo nel nostro stesso linguaggio emotivo.
Forse non si tratta di chiedere di più, ma di interrogarsi su quanto ciascuno è disposto ad imparare dall'altro. Una relazione matura non nega il conflitto, lo attraversa.
Parli con lui con chiarezza e tenerezza. E si ascolti, il suo bisogno di pace non è un tradimento dell’amore, ma una sua forma.
Un caro saluto, Dott. Fabio Di Guglielmo
la sua lettera è come una tela viva, fitta di colori intensi e contrasti emotivi. Leggo in Lei una giovane donna capace di amare profondamente, con un desiderio autentico di reciprocità. La delusione che prova non è “troppo”, è il segnale sano di un cuore che chiede ascolto, non briciole.
Il suo bisogno di sentirsi vista, desiderata, riconosciuta non è capriccio, ma esigenza vitale. Come Euridice, cerca uno sguardo che non si volti via. Ma a volte, chi ci ama può non sapere come farlo nel nostro stesso linguaggio emotivo.
Forse non si tratta di chiedere di più, ma di interrogarsi su quanto ciascuno è disposto ad imparare dall'altro. Una relazione matura non nega il conflitto, lo attraversa.
Parli con lui con chiarezza e tenerezza. E si ascolti, il suo bisogno di pace non è un tradimento dell’amore, ma una sua forma.
Un caro saluto, Dott. Fabio Di Guglielmo
buongiorno,
per rispetto della complessità della situazione da lei descritta, La invito a contattarmi in modo da parlarne direttamente.
cordialmente, Chiara Dottoressa Rogora
per rispetto della complessità della situazione da lei descritta, La invito a contattarmi in modo da parlarne direttamente.
cordialmente, Chiara Dottoressa Rogora
Ciao La tua fatica è reale. Hai investito tanto in questa relazione: tempo, emozioni, cambiamenti di vita. Ma oggi sei stanca, svuotata, piena di dubbi. Succede spesso quando la relazione nasce sotto forma di progetto salvifico: ci si lega all’altro perché sembra offrirci una via d’uscita, un senso, un amore pieno. Ma se le sue scelte restano sospese, cominci a sentirti trasparente, come se aspettassi sempre… che qualcuno ti scelga.Questo ha un nome nella psicologia: si chiama idealizzazione. È come se proiettassimo sull’altro il compito di darci ciò che da soli ancora non sentiamo: sicurezza, valore, presenza. E quando lui esita, la sofferenza cresce — non solo per la relazione in sé, ma perché ti senti “non vista”, come già forse è accaduto in passato.
Il punto allora non è solo cosa farà lui, ma cosa farai tu per tornare a te stessa.
Chiediti:
– Sto davvero costruendo una relazione… o sto cercando di riempire un vuoto?
– Ho bisogno che lui mi scelga, o posso cominciare a scegliermi da sola?
È importante porre confini chiari. Ma prima di tutto, ascolta davvero la tua voce interiore. Da lì riparte la forza per agire. Se vuoi, possiamo lavorarci insieme.
Dott. Francesco Paolo Coppola
(Napoli, on line e in presenza)
Queste parole, da sole, restano teoria — lo so.
Senza un lavoro costante su di te, una spiegazione non basta.
I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma passo dopo passo.
E io ci sono, se vuoi farli insieme.
Il punto allora non è solo cosa farà lui, ma cosa farai tu per tornare a te stessa.
Chiediti:
– Sto davvero costruendo una relazione… o sto cercando di riempire un vuoto?
– Ho bisogno che lui mi scelga, o posso cominciare a scegliermi da sola?
È importante porre confini chiari. Ma prima di tutto, ascolta davvero la tua voce interiore. Da lì riparte la forza per agire. Se vuoi, possiamo lavorarci insieme.
Dott. Francesco Paolo Coppola
(Napoli, on line e in presenza)
Queste parole, da sole, restano teoria — lo so.
Senza un lavoro costante su di te, una spiegazione non basta.
I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma passo dopo passo.
E io ci sono, se vuoi farli insieme.
Buonasera, la situazione che descrive sembra mettere in luce un aspetto fondamentale: la discrepanza tra ciò che lei desidera emotivamente in una relazione e ciò che il suo partner è disposto a dare, o è capace di dare. La sua ricerca di passione, connessione emotiva e desiderio non trova un riscontro adeguato nella sua relazione, e questo la sta logorando.
Le sue paure, come il sentirsi non desiderata o non apprezzata abbastanza, sono legittime e comprensibili. Quando investiamo intensamente in una relazione e ci sentiamo non ricambiati allo stesso modo, il rischio di dubitare di se stessi è inevitabile. È doloroso sentirsi invisibili per l'altra persona, soprattutto quando si cerca di comunicare il proprio dolore e si riceve un riscontro che sembra essere superficiale o non all’altezza delle proprie necessità.
Dare tanto in una relazione senza ricevere una risposta adeguata può generare frustrazione e confusione, come se l'amore fosse unilaterale e non equilibrato. Il fatto che lei abbia scritto una lettera di 4 pagine dimostra quanto ci tiene a questa relazione e quanto ha investito nel tentativo di farsi capire. Tuttavia, quando il partner non risponde in modo adeguato, la sensazione di non essere una priorità e di non essere “abbastanza” può crescere, alimentando dubbi e insoddisfazione.
È chiaro che lei ha fatto uno sforzo per adattarsi e capire il suo compagno, ma ha ragione a chiedersi se questo sia un sacrificio che vale la pena fare, se il suo bisogno di connessione emotiva e di intimità venga realmente preso in considerazione. A volte il cambiamento che chiediamo agli altri non arriva come vorremmo, e questo può creare la sensazione che non ci sia spazio per crescere insieme. L'idea di confrontarsi con lui è certamente un passo necessario per chiarire la situazione, ma è altrettanto importante che questo confronto non diventi un'ulteriore prova di sforzo da parte sua. Non è giusto che sia sempre lei a dover “lottare” per trovare soluzioni, né a sentirsi la sola a dover fare sacrifici per mantenere viva la relazione.
Le consiglio di parlare apertamente con lui, ma con una domanda chiara: “Cosa vuoi davvero da questa relazione?” È fondamentale capire se il suo partner è disposto a mettere in discussione la sua modalità di amore e a crescere insieme, se è capace di rispondere alle sue necessità emotive. Se dopo il confronto non vede un impegno reale da parte sua, potrebbe essere il momento di valutare se questa relazione è veramente quella che la farà stare bene. La sua serenità non deve essere sacrificata per un rapporto che non la fa sentire valorizzata.
È auspicabile che possa concentrarsi su se stessa, sulle sue esigenze e sui suoi obiettivi, come gli esami universitari che ha menzionato. Non deve sentirsi in colpa per desiderare una relazione che la faccia sentire pienamente amata e apprezzata, e se questo non è possibile, potrebbe essere necessario fare un passo indietro per la propria salute mentale. A tal senso sarebbe opportuno che potesse recarsi da uno psicologo psicoterapeuta al fine di trovare le soluzioni più opportune per se stessa, e questo si chiama sano egoismo.
Non è mai facile prendere decisioni in questi contesti, ma ognuno di essere amato come desidera e di non sentirsi mai inadeguato o messa da parte.
Saluti, dott,ssa Sandra Petralli
Le sue paure, come il sentirsi non desiderata o non apprezzata abbastanza, sono legittime e comprensibili. Quando investiamo intensamente in una relazione e ci sentiamo non ricambiati allo stesso modo, il rischio di dubitare di se stessi è inevitabile. È doloroso sentirsi invisibili per l'altra persona, soprattutto quando si cerca di comunicare il proprio dolore e si riceve un riscontro che sembra essere superficiale o non all’altezza delle proprie necessità.
Dare tanto in una relazione senza ricevere una risposta adeguata può generare frustrazione e confusione, come se l'amore fosse unilaterale e non equilibrato. Il fatto che lei abbia scritto una lettera di 4 pagine dimostra quanto ci tiene a questa relazione e quanto ha investito nel tentativo di farsi capire. Tuttavia, quando il partner non risponde in modo adeguato, la sensazione di non essere una priorità e di non essere “abbastanza” può crescere, alimentando dubbi e insoddisfazione.
È chiaro che lei ha fatto uno sforzo per adattarsi e capire il suo compagno, ma ha ragione a chiedersi se questo sia un sacrificio che vale la pena fare, se il suo bisogno di connessione emotiva e di intimità venga realmente preso in considerazione. A volte il cambiamento che chiediamo agli altri non arriva come vorremmo, e questo può creare la sensazione che non ci sia spazio per crescere insieme. L'idea di confrontarsi con lui è certamente un passo necessario per chiarire la situazione, ma è altrettanto importante che questo confronto non diventi un'ulteriore prova di sforzo da parte sua. Non è giusto che sia sempre lei a dover “lottare” per trovare soluzioni, né a sentirsi la sola a dover fare sacrifici per mantenere viva la relazione.
Le consiglio di parlare apertamente con lui, ma con una domanda chiara: “Cosa vuoi davvero da questa relazione?” È fondamentale capire se il suo partner è disposto a mettere in discussione la sua modalità di amore e a crescere insieme, se è capace di rispondere alle sue necessità emotive. Se dopo il confronto non vede un impegno reale da parte sua, potrebbe essere il momento di valutare se questa relazione è veramente quella che la farà stare bene. La sua serenità non deve essere sacrificata per un rapporto che non la fa sentire valorizzata.
È auspicabile che possa concentrarsi su se stessa, sulle sue esigenze e sui suoi obiettivi, come gli esami universitari che ha menzionato. Non deve sentirsi in colpa per desiderare una relazione che la faccia sentire pienamente amata e apprezzata, e se questo non è possibile, potrebbe essere necessario fare un passo indietro per la propria salute mentale. A tal senso sarebbe opportuno che potesse recarsi da uno psicologo psicoterapeuta al fine di trovare le soluzioni più opportune per se stessa, e questo si chiama sano egoismo.
Non è mai facile prendere decisioni in questi contesti, ma ognuno di essere amato come desidera e di non sentirsi mai inadeguato o messa da parte.
Saluti, dott,ssa Sandra Petralli
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