Salve, sono una ragazza di 19 anni. Sono Ipocondriaca e cardiofobica, soffro di ansia dal 2021. Ho e
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Salve, sono una ragazza di 19 anni. Sono Ipocondriaca e cardiofobica, soffro di ansia dal 2021. Ho eseguito diversi accertamenti nel corso degli ultimi 5 anni (cardiologo, neurologo, esami del sangue, svariati ecg)… Tuttle le visite con esito negativo. Quindi escludendo problematiche organiche, vorrei porvi un quesito. É normale che prima di avere un rapporto con il mio ragazzo inizio ad avere tachicardia e palpitazioni¿ Putroppo ormai associo un aumento dei battiti sempre ad un problema organico che io ritengo di avere (penso che non abbiano fatto gli esami in modo corrrtto, tipica paura da ipocondriaca). Ogni volta che sento Il desiderio, la Paura che io Abbia tachicardia e palpitazioni mi blocca….e puntualmente ogni qual volta che provo eccitazione sento Il cuore batterie forte e cado in preda se un circolo vizioso che mi porta a confermare l’idea che io sia malata……aiutatemi, vi prego….
Gentile utente, grazie per aver condiviso una parte così personale della sua esperienza. È evidente quanto questa situazione le causi una forte preoccupazione. Vorrei rassicurarla sul fatto che è umano e comprensibile provare sentimenti così intensi di vergogna e timore rispetto a una situazione che si ripercuote anche sulla sua vita di coppia. Portare alla luce queste emozioni in uno spazio sicuro, come quello terapeutico, può essere di grande aiuto per comprenderle e affrontarle, senza sentirsi soli in questo processo. Anche se può essere difficile parlarne, un professionista esperto può aiutarla a esplorare questi vissuti senza giudizio, sostenendola nel costruire una relazione più compassionevole con se stesso. Se sente che è arrivato il momento di approfondire questo tema, le consiglio di valutare un nuovo percorso di terapia, dove potrà affrontare ciò che sente con la giusta attenzione e delicatezza. Un caro saluto, Monica Cannavò
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Salve, la situazione che descrive è comprensibile e spesso vissuta da chi soffre di ipocondria e ansia. È importante sapere che l’aumento della frequenza cardiaca durante momenti di eccitazione o emozione intensa è un fenomeno del tutto naturale e fisiologico, legato all'attivazione del sistema nervoso autonomo. Tuttavia, nel suo caso, sembra che questo venga interpretato come un segnale di pericolo, alimentando un circolo vizioso di paura e sintomi.
La paura che descrive, legata alla possibilità di avere un problema organico nonostante gli esami negativi, è una caratteristica comune dell’ipocondria. Il dubbio costante e il monitoraggio continuo del corpo possono amplificare l’ansia e provocare esattamente i sintomi che teme, come tachicardia e palpitazioni.
Per spezzare questo circolo vizioso, potrebbe essere utile lavorare sia sul riconoscere e accettare le reazioni fisiologiche del corpo senza interpretarle automaticamente come segni di malattia, sia sul gestire i pensieri ansiogeni e la paura del controllo, magari con tecniche di rilassamento o strategie cognitive per ridimensionare i timori.
Le consiglio vivamente di rivolgersi a un professionista esperto in disturbi d'ansia e ipocondria. Un percorso di terapia potrebbe aiutarla a comprendere meglio i meccanismi della sua ansia, a ridurre le paure legate al suo corpo e a vivere con maggiore serenità anche la sua vita relazionale e intima. Si prenda cura di sé, perché merita di vivere le sue emozioni senza timore. Un caro saluto.
La paura che descrive, legata alla possibilità di avere un problema organico nonostante gli esami negativi, è una caratteristica comune dell’ipocondria. Il dubbio costante e il monitoraggio continuo del corpo possono amplificare l’ansia e provocare esattamente i sintomi che teme, come tachicardia e palpitazioni.
Per spezzare questo circolo vizioso, potrebbe essere utile lavorare sia sul riconoscere e accettare le reazioni fisiologiche del corpo senza interpretarle automaticamente come segni di malattia, sia sul gestire i pensieri ansiogeni e la paura del controllo, magari con tecniche di rilassamento o strategie cognitive per ridimensionare i timori.
Le consiglio vivamente di rivolgersi a un professionista esperto in disturbi d'ansia e ipocondria. Un percorso di terapia potrebbe aiutarla a comprendere meglio i meccanismi della sua ansia, a ridurre le paure legate al suo corpo e a vivere con maggiore serenità anche la sua vita relazionale e intima. Si prenda cura di sé, perché merita di vivere le sue emozioni senza timore. Un caro saluto.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua situazione.
L'aumento della frequenza cardiaca quando si prova eccitazione durante un rapporto sessuale è fisiologico perciò, non legato ad un problema. E' comprensibile, a causa dell'ansia provocata dall'ipocondria, il blocco che mette in atto.
Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso di sostegno psicologico che la possano aiutare ad affrontare la sua condizione.
Mi rendo disponibile e se vuole può prendere un appuntamento tramite il mio profilo.
Grazie.
grazie per aver condiviso la sua situazione.
L'aumento della frequenza cardiaca quando si prova eccitazione durante un rapporto sessuale è fisiologico perciò, non legato ad un problema. E' comprensibile, a causa dell'ansia provocata dall'ipocondria, il blocco che mette in atto.
Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso di sostegno psicologico che la possano aiutare ad affrontare la sua condizione.
Mi rendo disponibile e se vuole può prendere un appuntamento tramite il mio profilo.
Grazie.
Buongiorno, grazie per la tua condivisione.
Il fatto che prima di un rapporto tu possa sentire un'attivazione fisica potrebbe essere una "fisiologica" reazione di eccitazione/ansia del momento, sicuramente in una certa parte accentuata dalla condizione di ipocondria e cardiofobia.
Probabilmente, come tu stessa lo hai definito, si inizia ad innescare un circolo vizioso per cui nel momento in cui ti ritrovi in determinate situazioni si attiva automaticamente un aumento dei battiti, ecc.. Dati gli esiti negativi degli esami, direi che l'opzione che questi possano essere rimandati a problematiche fisiche potrebbe essere in parte esclusa.
Un percorso terapeutico potrebbe aiutarti nella gestione dell'ansia e della paura legate a tali situazioni.
Il fatto che prima di un rapporto tu possa sentire un'attivazione fisica potrebbe essere una "fisiologica" reazione di eccitazione/ansia del momento, sicuramente in una certa parte accentuata dalla condizione di ipocondria e cardiofobia.
Probabilmente, come tu stessa lo hai definito, si inizia ad innescare un circolo vizioso per cui nel momento in cui ti ritrovi in determinate situazioni si attiva automaticamente un aumento dei battiti, ecc.. Dati gli esiti negativi degli esami, direi che l'opzione che questi possano essere rimandati a problematiche fisiche potrebbe essere in parte esclusa.
Un percorso terapeutico potrebbe aiutarti nella gestione dell'ansia e della paura legate a tali situazioni.
Gentile ragazza,
se le visite da te effettuate escludono eventuali patologie organiche e, come scrivi, la possibilità che non siano stati fatti in modo corretto è parte delle tue paure, ti consiglierei di parlare di queste tue paure con uno psicoterapeuta.
Queste tue paure che potrebbero spiegare anche l'ipocondria, potrebbero riguardare la paura di provare piacere e di vivere senza colpevolezza il desiderio e l'eccitazione. C'è qualcosa che ti blocca nel provare piacere e nel concederti al rapporto con il tuo ragazzo oltre alla tachicardia e alle palpitazioni? Forse quello che ti blocca è nel tuo modo di vivere la sessualità che se vissuta liberamente è vita e palpitazione, eccitazione e desiderio.
se le visite da te effettuate escludono eventuali patologie organiche e, come scrivi, la possibilità che non siano stati fatti in modo corretto è parte delle tue paure, ti consiglierei di parlare di queste tue paure con uno psicoterapeuta.
Queste tue paure che potrebbero spiegare anche l'ipocondria, potrebbero riguardare la paura di provare piacere e di vivere senza colpevolezza il desiderio e l'eccitazione. C'è qualcosa che ti blocca nel provare piacere e nel concederti al rapporto con il tuo ragazzo oltre alla tachicardia e alle palpitazioni? Forse quello che ti blocca è nel tuo modo di vivere la sessualità che se vissuta liberamente è vita e palpitazione, eccitazione e desiderio.
Salve, dal suo racconto emerge il desiderio di conoscere aspetti più profondi legati a ciò che lei chiama “ipocondria” e “cardiofobia”. Spesso i propri stati emotivi si ripercuotono sul corpo e interrogarsi a partire dai propri sintomi ci porterà a un lavoro diverso. Per esempio, si potrà conoscere meglio cosa intenda per ipocondria e come la cardiofobia si sia legata a essa. È possibile che il suo stato ansioso abbia trovato una “via d’uscita” nel corpo per tentare di gestire una paura concreta e fisica rispetto a qualcosa di più astratto o inconscio. Un approccio psicoanalitico le permetterà di percorrere una strada che andrà al di là del sintomo fisico e trovare modalità diverse per comunicare con il suo corpo, affrontando al contempo le sue paure e i suoi desideri. Se vuole approfondire questa riflessione o capire meglio come iniziare un percorso su misura per lei non esiti a contattarmi.
Un caro saluto
Un caro saluto
Salve da ciò che ha raccontato si denota una grande sofferenza nella propria vita, purtroppo il disturbo ipocondriaco si forma nella prima infanzia nell'ambito delle relazioni con le figure significative di riferimento. Va trattata con un percorso psicoterapeutico per cercare di individuare e interrompere la spirale viziosa dell'ipocondria. Sono a disposizione per eventuali chiarimenti.Dott.ssa Giusy Torre
Gentile utente, credo lei abbia fatto bene ad escludere ogni causa organica. Prima di definire che le cause siano di natura psicologica è sempre importante fare accertamenti clinici. Oggi però mi sembra chiaro dal suo racconto che si sia creato un circolo vizioso di natura ansiosa. Lavorare sull'orgine di questa ansia e pensieri preoccupati credo possa essere importante per lei. Potrebbe valutare di iniziare un percorso psicologico che la possa accompagnare. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buona sera,
avendo fatto gli accertamenti del caso per quanto riguarda il suo organismo , varrebbe forse la pena cercare di capire il significato di questa ansia. Un sintomo, in ambito psicologico, è un elemento di comunicazione, ma purtroppo è possibile comprenderlo solo attraverso la storia di vita della persona che lo porta.
Prima di un sano rapporto sessuale c'è eccitazione, questa crea solitamente la ricerca dell'altro e del piacere , è motivante se non la si teme... sta al paziente e al terapeuta cercare di comprendere l'eventuale timore.
Spero di esserle stata almeno un po' utile
avendo fatto gli accertamenti del caso per quanto riguarda il suo organismo , varrebbe forse la pena cercare di capire il significato di questa ansia. Un sintomo, in ambito psicologico, è un elemento di comunicazione, ma purtroppo è possibile comprenderlo solo attraverso la storia di vita della persona che lo porta.
Prima di un sano rapporto sessuale c'è eccitazione, questa crea solitamente la ricerca dell'altro e del piacere , è motivante se non la si teme... sta al paziente e al terapeuta cercare di comprendere l'eventuale timore.
Spero di esserle stata almeno un po' utile
Gentile ragazza,
è comprensibile che, in momenti di intensa emozione come quelli che precedono un rapporto, la sua attenzione possa concentrarsi sulle sensazioni corporee, come la tachicardia e le palpitazioni. Questa reazione è spesso amplificata dall’ansia e dalla paura di avere problemi di salute, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Le consiglio di intraprendere un percorso di terapia cognitivo-comportamentale, che si rivela efficace nel trattare il panico e l’ansia. Questo approccio potrà aiutarla a ristrutturare i pensieri disfunzionali e a gestire le sue emozioni in modo più sano. Qualora lo desiderasse, in un secondo momento, potrebbe anche affrontare l’aspetto ipocondriaco.
Non è sola in questo percorso, e insieme si può lavorare per ritrovare serenità e controllo. Rimango a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
è comprensibile che, in momenti di intensa emozione come quelli che precedono un rapporto, la sua attenzione possa concentrarsi sulle sensazioni corporee, come la tachicardia e le palpitazioni. Questa reazione è spesso amplificata dall’ansia e dalla paura di avere problemi di salute, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Le consiglio di intraprendere un percorso di terapia cognitivo-comportamentale, che si rivela efficace nel trattare il panico e l’ansia. Questo approccio potrà aiutarla a ristrutturare i pensieri disfunzionali e a gestire le sue emozioni in modo più sano. Qualora lo desiderasse, in un secondo momento, potrebbe anche affrontare l’aspetto ipocondriaco.
Non è sola in questo percorso, e insieme si può lavorare per ritrovare serenità e controllo. Rimango a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Capisco il disagio che sta vivendo e la difficoltà nel gestire questi sintomi che, purtroppo, sembrano alimentare il suo timore di avere un problema organico, nonostante gli esami abbiano dato esito negativo. L’associazione di emozioni come eccitazione o ansia con sintomi fisici, come tachicardia e palpitazioni, è un fenomeno piuttosto comune in persone che soffrono di ansia e ipocondria.
In realtà, la tachicardia può essere una risposta fisiologica del corpo a emozioni forti, come l'eccitazione o il desiderio. Quando si è ansiosi o ipocondriaci, però, si tende a interpretare questi sintomi fisici in maniera catastrofica, convinti che siano segnali di un problema grave. Questo crea un circolo vizioso: più si teme il sintomo, più si tende ad avvertirlo intensamente.
Il fatto che gli accertamenti medici abbiano escluso problemi organici è un segno positivo e indica che non ci sono condizioni fisiche che giustifichino queste sensazioni. Tuttavia, la percezione del sintomo può continuare a essere influenzata dallo stato emotivo, come nel suo caso, dove l’ansia e la paura generano una risposta esagerata.
Per affrontare questa situazione, è utile lavorare sulla gestione dell’ansia e imparare a distinguere i segnali corporei legittimi da quelli causati dall’ansia. La consapevolezza, pratiche di rilassamento come la respirazione diaframmatica o la mindfulness, e in alcuni casi un percorso terapeutico mirato, possono aiutarla a ridurre l'intensità di queste reazioni fisiche e a gestire meglio i suoi pensieri.
Se lo desidera, un terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare queste paure e a lavorare su strategie pratiche per interrompere il circolo vizioso che si è creato. Se desiderasse ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarmi. Cordialmente,
In realtà, la tachicardia può essere una risposta fisiologica del corpo a emozioni forti, come l'eccitazione o il desiderio. Quando si è ansiosi o ipocondriaci, però, si tende a interpretare questi sintomi fisici in maniera catastrofica, convinti che siano segnali di un problema grave. Questo crea un circolo vizioso: più si teme il sintomo, più si tende ad avvertirlo intensamente.
Il fatto che gli accertamenti medici abbiano escluso problemi organici è un segno positivo e indica che non ci sono condizioni fisiche che giustifichino queste sensazioni. Tuttavia, la percezione del sintomo può continuare a essere influenzata dallo stato emotivo, come nel suo caso, dove l’ansia e la paura generano una risposta esagerata.
Per affrontare questa situazione, è utile lavorare sulla gestione dell’ansia e imparare a distinguere i segnali corporei legittimi da quelli causati dall’ansia. La consapevolezza, pratiche di rilassamento come la respirazione diaframmatica o la mindfulness, e in alcuni casi un percorso terapeutico mirato, possono aiutarla a ridurre l'intensità di queste reazioni fisiche e a gestire meglio i suoi pensieri.
Se lo desidera, un terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare queste paure e a lavorare su strategie pratiche per interrompere il circolo vizioso che si è creato. Se desiderasse ulteriori chiarimenti, non esiti a contattarmi. Cordialmente,
Buonasera,
ha descritto bene i suoi sintomi associabili a una problematica ansiosa.
Le direi di farsi aiutare in un percorso di psicoterapia per poterli affrontare e gestire.
A presto
ha descritto bene i suoi sintomi associabili a una problematica ansiosa.
Le direi di farsi aiutare in un percorso di psicoterapia per poterli affrontare e gestire.
A presto
Gentile paziente, comprendo quanto questa situazione possa essere angosciante per lei. Da ciò che descrive, sembra che il suo corpo reagisca in modo naturale al desiderio e all’eccitazione, ma l’ansia e la paura di avere un problema cardiaco amplificano queste sensazioni, creando un circolo vizioso. È possibile che utilizzi alcuni meccanismi di mantenimento della paura, come evitare il rapporto o cercare rassicurazioni in altri modi, e questo, purtroppo, rinforza il timore iniziale che qualcosa di grave possa accadere. Questi comportamenti possono alimentare la cardiofobia e mantenere vivo il suo stato d’ansia.
Inoltre, mi chiedo se questi timori compaiano anche in altre situazioni in cui aumenta il battito cardiaco come l'attività fisica o sforzi fisici in generale. Se dovesse essere legato solo al momento dell'eccitazione antecedente il rapporto sessuale potrebbe riguardare tematiche da approfondire con cura.
Inoltre, mi chiedo se questi timori compaiano anche in altre situazioni in cui aumenta il battito cardiaco come l'attività fisica o sforzi fisici in generale. Se dovesse essere legato solo al momento dell'eccitazione antecedente il rapporto sessuale potrebbe riguardare tematiche da approfondire con cura.
Buonasera, se sono state prese in esame ed escluse cause organiche, sarebbe suggerito un percorso terapeutico per trattare tale condizione. Inoltre, se la situazione risulta troppo invalidante e la psicoterapia non significativamente risolutiva, sarebbe consigliata anche una valutazione neuropsichiatrica e l'introduzione di una terapia farmacologica che possa essere utile per la sua situazione. In tal caso, ci vorrà tempo, lavoro e molta pazienza, ma i risultati non mancheranno ad arrivare!
Cordialmente.
Cordialmente.
Gentilissima, è sicuramente entrata nel circolo vizioso del panico, circolo fatto di paura ed evitamento che costantemente la portano ad evitare le situazioni che possono metterle agitazione, andando però allo stesso tempo a confermare le sue aspettative ovvero quelle di essere malata. Se ha effettuato gli accertamenti medici e non è saltato fuori niente di organico, sicuramente il suo corpo le sta comunicando comunque qualcosa. Si metta in ascolto. è possibile stare meglio, controllare questa sintomatologia che mi sembra per lei arriva al punto da essere debilitante, e affrontare le situazioni un passo per volta. Se necessita di supporto per provare ad affrontare insieme questa problematica può contattarmi qui su mio dottore se desidera: l mio spazio è pronto ad accoglierla e ad ascoltarla senza alcun giudizio. Saluti, dott.ssa Alessia Muscas
Salve, voglio innanzitutto dirle che capisco quanto possa essere difficile convivere con queste paure e quanto possano influire sul suo benessere quotidiano e sulla qualità della sua vita. Voglio anche rassicurarla: ciò che descrive è una reazione comune per chi, come lei, sta affrontando l’ansia, specialmente in presenza di ipocondria e cardiofobia. Quando parla di tachicardia e palpitazioni legate a momenti di intimità o desiderio, la sua esperienza rientra in un circolo ansioso ben noto. L’ansia attiva il sistema nervoso simpatico, che è responsabile della risposta "attacco o fuga". Questa risposta provoca un aumento del battito cardiaco, una sensazione perfettamente normale ma che, a causa della cardiofobia, il suo cervello interpreta come segno di una possibile patologia. In altre parole, non è il suo corpo a dirle che c’è un problema, ma la sua mente che sta amplificando e interpretando in modo allarmante una reazione fisiologica naturale. Il meccanismo che sta alla base di questa esperienza è il cosiddetto circolo vizioso dell’ansia. Parte da un pensiero anticipatorio, come “e se il mio cuore battesse troppo forte durante l’eccitazione?”. Questo pensiero genera ansia, che a sua volta attiva il corpo, portando a un aumento dei battiti cardiaci. La sensazione fisica di tachicardia viene quindi interpretata come pericolosa o anormale, alimentando ulteriormente l’ansia. Per interrompere questo circolo, potrebbe iniziare riconoscendo e accettando i sintomi come parte dell’ansia. Il primo passo è ricordare a sé stessa che il cuore che batte più forte durante l’eccitazione è una risposta fisiologica normale, che accade a chiunque, anche a chi non soffre di ansia. Inoltre, è importante lavorare sui pensieri catastrofici. La sua mente tende probabilmente a dirle che l’aumento del battito è segno di una malattia grave o di un problema non diagnosticato. Questi pensieri, però, non sono fatti, ma interpretazioni della realtà basate sulla paura. Può aiutarla chiedersi: "Che prove oggettive ho che ci sia un problema?" oppure "I medici mi hanno dato risultati rassicuranti, posso fidarmi di loro?". Un altro approccio utile potrebbe essere esporsi gradualmente alla situazione temuta. L’evitamento, come il blocco nell’intimità, rafforza l’ansia. Esporsi a piccole dosi alle situazioni che teme, senza giudicare le sue sensazioni fisiche, può aiutarla a sviluppare maggiore fiducia nel suo corpo. Ad esempio, potrebbe iniziare a concentrarsi sulla respirazione o su un aspetto piacevole dell’intimità, piuttosto che sui battiti cardiaci. Infine, tecniche di rilassamento e respirazione possono aiutarla a calmare il sistema nervoso. Imparare a respirare in modo lento e profondo potrebbe essere particolarmente utile: per esempio, inspirando per quattro secondi, trattenendo il respiro per altri quattro secondi ed espirando per sei-otto secondi, concentrandosi sulle sensazioni di rilassamento. La buona notizia è che, con il tempo e il supporto adeguato, può imparare a ridurre il potere che questi pensieri e sintomi hanno su di lei. Un percorso con un professionista cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a lavorare in modo specifico su questa cardiofobia, a modificare le sue convinzioni legate al battito cardiaco e a desensibilizzarsi rispetto alle sue paure. Voglio sottolineare che ciò che sta affrontando non è una colpa o una debolezza, ma una manifestazione comune dell’ansia. È importante che lei si dia il permesso di prendersi cura di sé e del suo benessere, passo dopo passo. Rimango a disposizione. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Salve,
la sua esperienza è comprensibile e merita attenzione. La tachicardia e le palpitazioni che descrive sono reazioni fisiologiche normali legate all’eccitazione e all’ansia. In chi soffre di ipocondria e cardiofobia, queste sensazioni possono attivare un circolo vizioso di paura e preoccupazione che amplifica i sintomi. Il fatto che abbia eseguito accertamenti medici con esiti negativi è rassicurante. Tuttavia, l’associazione tra queste sensazioni corporee e un timore di malattia è legata all’ansia, non a un problema organico.
Un percorso terapeutico con uno psicologo potrebbe aiutarla a lavorare sulle sue paure e sulla gestione dell’ansia. Tecniche come il rilassamento, la ristrutturazione dei pensieri e l’esposizione graduale possono rivelarsi utili per affrontare e ridurre il circolo vizioso di paura e sintomi.
Non è sola in questo percorso e con il giusto supporto potrà ritrovare serenità. Un caro saluto!
la sua esperienza è comprensibile e merita attenzione. La tachicardia e le palpitazioni che descrive sono reazioni fisiologiche normali legate all’eccitazione e all’ansia. In chi soffre di ipocondria e cardiofobia, queste sensazioni possono attivare un circolo vizioso di paura e preoccupazione che amplifica i sintomi. Il fatto che abbia eseguito accertamenti medici con esiti negativi è rassicurante. Tuttavia, l’associazione tra queste sensazioni corporee e un timore di malattia è legata all’ansia, non a un problema organico.
Un percorso terapeutico con uno psicologo potrebbe aiutarla a lavorare sulle sue paure e sulla gestione dell’ansia. Tecniche come il rilassamento, la ristrutturazione dei pensieri e l’esposizione graduale possono rivelarsi utili per affrontare e ridurre il circolo vizioso di paura e sintomi.
Non è sola in questo percorso e con il giusto supporto potrà ritrovare serenità. Un caro saluto!
Buongiorno e grazie per la sua domanda. Lei descrive una sintomatologia che può essere riconducibile ad una condizione ansiosa che, opportunamente trattata con una psicoterapia, può essere analizzata e indirizzata verso un miglioramento. Ovviamente non conoscendo il contesto entro cui questa sintomatologia si colloca e non avendo più informazioni sulla sua storia di vita mi è difficile darle ulteriori consigli ma, anche forte della sua giovane età, le consiglio di consultare il suo medico di base e farsi indirizzare verso uno psicologo psicoterapeuta clinico. Ci tenga aggiornati. Cordiali saluti,
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive sembra essere una manifestazione del circolo vizioso tipico dell'ansia, amplificato dalla sua ipocondria e dalla paura legata alla cardiofobia. È comprensibile che, nonostante gli esiti rassicuranti degli esami medici, la sua mente tenda a concentrarsi sui segnali del corpo, interpretandoli in modo catastrofico. Questo non significa che ci sia qualcosa di sbagliato nel suo cuore, ma piuttosto che la sua attenzione è così focalizzata su quei sintomi da amplificarne la percezione e il significato.
La tachicardia e le palpitazioni che sente prima di un rapporto possono essere perfettamente normali. Quando si prova eccitazione o si vive una situazione emotivamente carica, è naturale che il sistema nervoso autonomo attivi una risposta fisiologica, come l’aumento del battito cardiaco. Questo accade a tutte le persone, ma il problema per lei è che associa automaticamente questi sintomi a una possibile malattia, innescando paura e ansia che, a loro volta, intensificano ulteriormente i sintomi fisici.
La sua mente, abituata a temere per la salute del cuore, interpreta ogni battito accelerato come un segnale di pericolo, nonostante le rassicurazioni dei medici. Questo circolo vizioso può essere affrontato con un lavoro terapeutico mirato. Le consiglio di valutare un percorso con uno psicologo, preferibilmente specializzato in terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che è particolarmente efficace nel trattamento dell’ipocondria e dell’ansia. Attraverso tecniche specifiche, potrà imparare a distinguere tra segnali normali del corpo e interpretazioni catastrofiche, e a ridurre la sua attenzione eccessiva verso il battito cardiaco.
Un altro passo importante potrebbe essere praticare tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica o la mindfulness, per gestire meglio l’ansia nel momento in cui emerge. Ad esempio, se prima di un rapporto percepisce la tachicardia, può provare a focalizzarsi sul respiro, rallentandolo, invece di cercare di controllare il battito cardiaco, che è un processo involontario e naturale.
Infine, provi a ricordare che i sintomi che vive non sono il segno di una malattia fisica, ma piuttosto l’espressione del suo stato emotivo. Con il tempo e il giusto supporto, potrà ridurre questa paura e vivere le sue emozioni e le sue relazioni con maggiore serenità. Il fatto che stia cercando aiuto è già un passo molto importante verso il cambiamento.
Dott. Luca Vocino
La tachicardia e le palpitazioni che sente prima di un rapporto possono essere perfettamente normali. Quando si prova eccitazione o si vive una situazione emotivamente carica, è naturale che il sistema nervoso autonomo attivi una risposta fisiologica, come l’aumento del battito cardiaco. Questo accade a tutte le persone, ma il problema per lei è che associa automaticamente questi sintomi a una possibile malattia, innescando paura e ansia che, a loro volta, intensificano ulteriormente i sintomi fisici.
La sua mente, abituata a temere per la salute del cuore, interpreta ogni battito accelerato come un segnale di pericolo, nonostante le rassicurazioni dei medici. Questo circolo vizioso può essere affrontato con un lavoro terapeutico mirato. Le consiglio di valutare un percorso con uno psicologo, preferibilmente specializzato in terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che è particolarmente efficace nel trattamento dell’ipocondria e dell’ansia. Attraverso tecniche specifiche, potrà imparare a distinguere tra segnali normali del corpo e interpretazioni catastrofiche, e a ridurre la sua attenzione eccessiva verso il battito cardiaco.
Un altro passo importante potrebbe essere praticare tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica o la mindfulness, per gestire meglio l’ansia nel momento in cui emerge. Ad esempio, se prima di un rapporto percepisce la tachicardia, può provare a focalizzarsi sul respiro, rallentandolo, invece di cercare di controllare il battito cardiaco, che è un processo involontario e naturale.
Infine, provi a ricordare che i sintomi che vive non sono il segno di una malattia fisica, ma piuttosto l’espressione del suo stato emotivo. Con il tempo e il giusto supporto, potrà ridurre questa paura e vivere le sue emozioni e le sue relazioni con maggiore serenità. Il fatto che stia cercando aiuto è già un passo molto importante verso il cambiamento.
Dott. Luca Vocino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara ragazza,
Quello che stai descrivendo sembra essere una reazione ansiosa legata alla paura di avere problemi cardiaci, nonostante tu abbia ricevuto esiti negativi dagli esami medici. L'ansia, soprattutto in situazioni di eccitazione o di stress, può scatenare sintomi fisici come tachicardia e palpitazioni. Questi sintomi, pur essendo fisici, non sono sempre legati a problemi organici, ma possono essere causa da una risposta del corpo allo stress o all'ansia.
La paura costante di avere un problema serio, nonostante gli esami negativi, è tipica di chi soffre di ipocondria e può portare a un circolo vizioso che alimenta la paura e l'ansia, peggiorando la situazione. Il fatto che tu associa sempre l'aumento dei battiti a un problema fisico, può contribuire a rendere la situazione ancora più difficile da gestire.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire e gestire meglio questi aspetti rivolgersi a uno specialista che possa aiutarti a comprendere e affrontare le tue paure, attraverso tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale o altre metodologie.
Rivolgiti a un professionista che ti possa supportare nel percorso di cura.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quello che stai descrivendo sembra essere una reazione ansiosa legata alla paura di avere problemi cardiaci, nonostante tu abbia ricevuto esiti negativi dagli esami medici. L'ansia, soprattutto in situazioni di eccitazione o di stress, può scatenare sintomi fisici come tachicardia e palpitazioni. Questi sintomi, pur essendo fisici, non sono sempre legati a problemi organici, ma possono essere causa da una risposta del corpo allo stress o all'ansia.
La paura costante di avere un problema serio, nonostante gli esami negativi, è tipica di chi soffre di ipocondria e può portare a un circolo vizioso che alimenta la paura e l'ansia, peggiorando la situazione. Il fatto che tu associa sempre l'aumento dei battiti a un problema fisico, può contribuire a rendere la situazione ancora più difficile da gestire.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire e gestire meglio questi aspetti rivolgersi a uno specialista che possa aiutarti a comprendere e affrontare le tue paure, attraverso tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale o altre metodologie.
Rivolgiti a un professionista che ti possa supportare nel percorso di cura.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, non so se lei sia seguita da uno psicologo, ma nel caso lo fosse sicurante lui potrebbe aiutarla a capire a cosa sia legata la sua ansia e il sesso, in questo caso. Potrebbero esserci delle associazioni legate all'infanzia che dovrebbero essere sicuramente approfondite e sviscerate così da rompere gli schemi rigidi e i pensieri intrusivi.
Carissima, comprendo la frustrazione e lo spavento che lei descrive di fronte ad una reazione fisiologica incontrollabile e improvvisa. Palpitazioni e tachicardia che precedono l’incontro intimo con il suo ragazzo sembrano legati a fenomeni emotivi piuttosto che a un mal funzionamento organico. L’eccitazione, sia emotiva che fisica, può scatenare una reazione del sistema nervoso che aumenta la frequenza cardiaca così come avviene in situazioni di stress o ansia quando il corpo entra in modalità "attacco o fuga". Spesso l’ansia innesca pensieri intrusivi e il corpo risponde in modo eccessivo alle preoccupazioni, creando un circolo vizioso che amplifica la paura. L’esperienza del mancato controllo è talmente frustrante che si avverte il bisogno di chiedere aiuto, così come sta facendo con questo quesito posto a MioDottore. Le suggerisco, pertanto, di parlarne con un professionista della salute mentale per esplorare quali strategie sarebbero utili a lei per gestire meglio l’ansia e imparare a separare la reazione fisica dalla paura di essere malata. Le anticipo che la strada verso la conquista del proprio benessere è possibile; pazienza e determinazione sono gli strumenti indispensabili per superare ogni sorta di difficoltà psicoemotiva. La saluto con affetto e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Chiara Lagi
Gentile paziente anonimo,
posso comprendere quanto questa situazione le rechi sofferenza, in parte incidendo sulla possibilità di vivere serenamente alcuni aspetti della sua vita. Come ha osservato si è instaurato un circolo vizioso: l’eccitazione e il desiderio sessuale portano fisiologicamente un aumento dei battiti cardiaci e altre variazioni corporee che probabilmente lei valuta come pericolose e segno di possibile malattia.
A fronte delle visite fatte e dell’esclusione di un’eziologia organica, potrebbe esserle d’aiuto una psicoterapia cognitivo comportamentale specifica sull’ansia nei suoi vari aspetti. Una terapia, infatti, può aiutarla a costruire un significato diverso e neutro per alcune sensazioni corporee da lei attualmente percepite come pericolose.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Spina
posso comprendere quanto questa situazione le rechi sofferenza, in parte incidendo sulla possibilità di vivere serenamente alcuni aspetti della sua vita. Come ha osservato si è instaurato un circolo vizioso: l’eccitazione e il desiderio sessuale portano fisiologicamente un aumento dei battiti cardiaci e altre variazioni corporee che probabilmente lei valuta come pericolose e segno di possibile malattia.
A fronte delle visite fatte e dell’esclusione di un’eziologia organica, potrebbe esserle d’aiuto una psicoterapia cognitivo comportamentale specifica sull’ansia nei suoi vari aspetti. Una terapia, infatti, può aiutarla a costruire un significato diverso e neutro per alcune sensazioni corporee da lei attualmente percepite come pericolose.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Spina
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