Salve sono una donna di 49 anni e sono obesa da 10 . Avrei bisogno di un aiuto per ritrovare la vogl

19 risposte
Salve sono una donna di 49 anni e sono obesa da 10 . Avrei bisogno di un aiuto per ritrovare la voglia di stare a dieta e dimagrire perché ho un problema alla vescica con questo peso non riesco a controlllare la pipì e in più fumo molto. Ovviamente sono inibita nei rapporti sessuali di alcun genere da 8 anni. Assumo litio e xantium da quando ho questi problemi ho perso fiducia in me stessa ed ho un brutto rapporto con il mio corpo. Sono già stata a villa GArda per una cura dell obesità ma a Roma seguo poco la dieta. Ho un lavoro part time, mi potete aiutare??? Credo di avere un blocco psicologico dovuto alla relazione con un uomo violento nel 9anni fa ed e durata un anno . Grazie .
Carissima signora, non ostante i tentativi fatti e non andati a buon fine ci può essere spazio per un po' di ottimismo...
Deve però prima di tutto credere nelle sue possibilità di risolvere, con il tempo adeguato e con l'impegno costante, le sue problematiche.
Credo che abbia necessità di un sostegno psicologico; i farmaci infatti sono di aiuto ma una terapia psicologica adeguata renderà più rapidi e duraturi i suoi sforzi.C'è da capire infatti perchè è arrivata all'obesità e quali sono la cause che contribuiscono a mantenerla.
Se da sola non ce la fa, ed è comprensibile, deve rivolgersi al professionista adatto. Nel contempo le consiglio anche di fare attività fisica, semplicemente camminando intanto almeno mezz'ora al giorno a passo veloce. Il riordino delle sue abitudini alimentari deve essere costante e prolungato, purtroppo non è possibile raggiungere i suoi obbiettivi senza un impegno vero nel quale lei crede profondamente. Lo yoga potrebbe aiutarla inoltre a ritrovare un benessere fisico e psicologico che sarebbero di grande aiuto in questo percorso. Col tempo riacquisterà anche l'accettazione del suo corpo e della sua personalità e questo l'aiuterà notevolmente nei rapporti affettivi/sessuali.

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Buonasera signora. Dalla sua domanda di aiuto filtrano numerose tematiche psicologiche: l'autostima, il senso di fatica e mi pare di solitudine, il desiderio di recuperare la fiducia nell'altro, ma anche la paura, viste le relazioni affettive negative precedenti. I disturbi alimentari, come ben sa essendo stata anche a Villa Garda, centro di eccellenza, richiedono un'analisi articolata e più professionisti in campo. A mio avviso i passaggi da fare in questo momento sono la ripresa di un contatto con l'équipe che l'ha avuta in carico, probabilmente rifacendo una visita anche per la terapia farmacologica, e a Roma chiunque la seguirà (dietologo, psicoterapeuta, nutrizionista, medico di medicina generale, psichiatra) dovrà relazionarsi con le varie figure in campo. La sua volontà e motivazione sono fondamentali, ma in questi casi solo il lavoro congiunto porta ad un buon risultato, proprio perchè le dimensioni sono molteplici.
Salve signora,
le rispondo con seria comprensione delle sue difficolta', poiche' in questi casi e' molto frequente avere quella brutta sensazione di essere caduti in un circolo vizioso: alimentazione, peso, autostima, desiderio sessuale, relazioni sociali sembrano legati tutti ad un cortocircuito da cui non si riesce ad uscire.
Spesso tuttavia non riusciamo a vedere come questo valga anche per innescare un circolo virtuoso, all'interno del quale i risultati su un'area del Se' ( ad esempio le relazioni sociali) possono portare motivazioni e benefici su altre aree del Se' ( ad esempio l'alimentazione).
Questo perche' in noi esiste una costellazione motivazionale formata da sistemi interrelati.
Le consiglio dunque di partire da un percorso di psicoterapia in cui poter essere seguita da un professionista nel lavoro su queste dinamiche motivazionali, il che potrebbe aiutarla a ritrovare forza e capacita' di affrontare la sua situazione da altre prospettive.
Lavorare sulla mente e' anche lavorare sul corpo, e viceversa, poiche' l'essere umano e' un tuttuno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Elia
Salve signora, sono molto colpita da quello che si evince dalle poche righe scritte, perchè si capisce quanti traumi hanno costellato a sua vita e quanto tutti i disturbi che si porta dietro siano in realtà tentativi (fallimentari purtroppo) di risoluzione dei suoi problemi. L'autostima gioca sicuramente un ruolo fondamentale, ed è lì che bisogna lavorare...imparare a volersi bene significa imparare a mangiare sano, evitare comportamenti distruttivi, e rispettarsi a tal punto da non permettere a nessuno di trattarci male. Le auguro di trovare la via giusta per intraprendere questo meraviglioso viaggio alla ricerca di se stessa e di tutto ciò che di positivo già è dentro di lei. In bocca al lupo!
Buongiorno, da ciò che ha scritto il problema del peso è solo la punta dell'iceberg. L'aumento del peso può essere dovuto in buona parte dalla terapia farmacologica ma anche da difficoltà nella gestione di una gestione di una sessualità purtroppo legata anche ai problemi urinari che ha descritto. Con l'Ipnosi si può aiutare ad affrontare queste problematiche e far riaffiorare le risorse che ogni persona possiede e anche a farne scoprire di nuove.
Non esiti a contattarmi.
Gentile signora, é molto probabile che lei utilizzi il cibo come regolatore della sua affettivitá. Nelle sue parole avverto un senso di vuoto e solitudine che probabilmente colma con un eccessivo introito calorico. (L'assunzione di cibo produce endorfine e pertanto una sensazione di benessere). É possibile anche che la sua condizione di obesitá rappresenti per lei una difesa. Alla base di questa disregolazione c'é probabilmente una difficoltá relazionale con gli uomini che può avere radici molto profonde, forse nell'infanzia e che ha portato nella vita adulta alla scelta di un compagno violento e immagino svalutante. É importante che prima di iniziare qualsiasi dieta o in concomitanza, lei affronti con uno psicoterapeuta esperto in disturbi del comportamento alimentare le problematiche emotive che sono alla base di tutto. Solo in questo modo potrá evitare futuri fallimenti nel programma di dimagrimento e accrescere la sua autostima. Cordialmente. N.A.Losignore.
Signora, dal suo appello traspare molta angoscia. Un'angoscia che nasce da una difficoltà a prendersi cura di sé. Evidentemente, in questo momento, sul suo corpo scarica molte tensioni che fa fatica a trasformare in pensiero. Non penso sia semplice; sicuramente riuscire a riconoscere di aver bisogno di aiuto è stato il primo importante passo verso una maggior consapevolezza di sé, dei propri limiti, dei propri desideri e così via. Credo abbia bisogno di proseguire adesso.
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Gentile Signora, Le problematiche che descrive sono diverse..ma riportano tutta l attenzione a 10 anni fa, con l inizio dell aumento di peso e la successiva relazione con 'uomo violento'...sicuramente sono elementi che avrà già analizzato durante la sua permanenza a Villa Garda, ma il consiglio che mi sento di darLe è quello di continuare con la terapia farmacologica e di abbinare necessariamente una psicoterapia. Il primo passo lo ha già fatto scrivendo questo messaggio...prosegua nella scelta di uno psicoterapeuta.
cordialmente.
Buongiorno . L'obesità oltre ad essere una seria condizione medica, ha un risvolto psicologico molto importante , è sintomatico di un umore depresso e da' un forte senso di impotenza, fallimento, sconfitta , rabbia e sensi di colpa.
Oltre a comportare, ovviamente una bassa autostima che condiziona le relazioni sociali.
Lei identifica anche un fattore scatenante, questo potrebbe essere molto importante per avviare un percorso di psicoterapia che le permetterebbe finalmente di potersi sentire "comoda" nel corpo che "indossa".
Per qualsiasi informazione non esiti a contattarmi
Salve signora ha mai pensato a dei gruppi psicoeducazionali per pazienti obesi che possano fungere da sostegno e guida per un percorso dietoterapico? A Roma ne conosco diversi, anche nel pubblico. Probabilmente ne trova anche in altre città italiane
Buonasera. In quello che ha scritto, colgo una sensazione di impotenza nei confronti della sua situazione da più punti di vista, probabilmente dovuta a tentativi di fronteggiamento della stessa che ad oggi purtroppo si sono dimostrati fallimentari. Lei ci porta tante tematiche diverse ma tutte collegate tra di loro ed inserite in un circolo vizioso di sofferenza. Credo che nel suo caso il primo passo, ancor prima della dieta, è quello di intervenire sul rapporto più importante di tutti, quello con se stessa; e quindi sulla sua autostima. Partire da questo la aiuterà a ritrovare la forza e la motivazione per iniziare un bellissimo percorso di cambiamento . Ricordi che l'obesità è un sintomo del suo malessere, non "il malessere". Le suggerisco di iniziare un percorso di psicoterapia, si stupirà di quanto utile possa rivelarsi! Le faccio un grosso in bocca al lupo e la ringrazio per averci scritto.
Buongiorno, mi rendo conto delle sue difficoltà, considerando il fatto che l’obesità, come tutti i disturbi del comportamento alimentare, ha una serie di conseguenze che tendono a modificare la qualità della vita in generale, dal rapporto con se stessi alla qualità della relazione con gli altri e con il partner. Le posso dire che l’approccio più adeguato è affrontare la situazione da più punti di vista, considerando un approccio multidisciplinare. Da una parte si lavora per raggiungere un buon regime alimentare, che dia delle soddisfazioni nel mangiare, dall’altra si sostiene la persona nella sfera emotivo relazionale favorendo l’autostima e la percezione di autoefficacia. Quindi sì, le dico che si può iniziare un percorso che prenda in considerazione entrambi i punti di vista al fine di migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri e quindi la propria qualità di vita.
Se associa l’obesità alla relazione sentimentale con il partner violento, è utile dare la precedenza alla ricostruzione di quanto è avvenuto all’epoca e delle implicazioni emotive ad esso collegate. Risalire le origini di un “blocco psicologico” e i significati ad esso collegati offre in genere importanti chiavi di lettura dei sintomi presenti, per esempio dell’aumento di peso. La potrà sicuramente aiutare uno psicoterapeuta.
Un cordiale saluto.
Gentile signora, non riesce a portare avanti una dieta, forse perché prima avrebbe bisogno di ricollocare il posto che ha il cibo nella sua vita. Se per lei mangiare vuol dire cercare di colmare un vuoto di dolore, come potrebbe riuscire in una dieta? Forse anche il termine dieta, non è appropriato, sarebbe più utile pensare ad una rueducazione alimentare, affrontando un percorso con un nutrizionista ed uno psicoterapeuta . Prima si sciolgono i nodi che l’hanno portata a costruire il sintomo, cioè l”obesità e poi si inizia un percorso di corretta nutrizione. Il primo passo lo ha già compiuto scrivendo. Forza !
Cordialmente
Dr.ssa A. Russo
Tutti i disagi collegati al rapporto con il cibo, il peso corporeo e l’immagine di sé sono complessi e molto penosi dal punto di vista delle sofferenze che implicano per la persona che li vive.
La volontà mentale di dimagrire non può bastare in casi come il suo in cui la condizione si protrae per un tempo così lungo e, quel che è più importante, quando dietro al rapporto con il peso e con il cibo si cela un disagio più profondo di cui il corpo diventa ‘teatro’ e vittima. La sua richiesta d’aiuto è un importante atto di consapevolezza a cui ora è importante che segua una richiesta di un appuntamento con uno psicologo che possa orientarla nell’individuare il percorso a lei più adatto per sciogliere i nodi che le procurano angoscia e dolore interno e per ritrovare fiducia nella possibilità di riappropriarsi del proprio corpo. La strada può essere lunga e dolorosa ma di certo se seguita adeguatamente potrà trovare finalmente un suo equilibrio. Restando a disposizione per altre domande la saluto cordialmente. Dott.ssa Daniela La Porta
Cara signora,
il suo messaggio mi ha colpito profondamente per la quantità di sofferenza che contiene. Sicuramente parti importanti e significative della sua esistenza sono coinvolte e il senso di smarrimento arriva molto chiaramente. Come lei stessa dice è indubbio che abbia bisogno di aiuto, di un aiuto qualificato e multidimensionale, in modo da affidarsi ad un insieme di specialisti tra i quali sicuramente uno psicologo/psicoterapeuta con il quale lavorare sui vissuti emotivi e sui pensieri.
Un sincero augurio di ritrovare un pò di serenità !
Dott.ssa Alessandra Albani
Buongiorno signora, il fatto che lei chieda aiuto è già un grande passo. Deve ritrovare sicurezza e stima in se stessa e per ottenere questo risultato è necessario affidarsi a un professionista competente con cui iniziare un percorso di "rinascita". Le consiglio per questo uno psicologo/psicoterapeuta, ma affiancando dietologo e psichiatra perchè deve lavorare su tutti i diversi fronti della sua vita. La saluto cordialmente, Dott.ssa Paola De Martino
Salve. La sua obesità, già grave sul piano della salute, sembra ra essere la punta di un iceberg che rimanda ad un suo passato traumatico sul piano affettivo Relazionale.
Come già le è stato suggerito la esorto a farsi aiutare sul piano Psichiatrico e Psicoterapeutico.
Oltre naturalmente ad avere cura di seguire un piano alimentare che scongiuri il peggio.
La saluto cordialmente e la incoraggio ad insistere per la sua vita è la sua salute.
Dottor Emanuele Grilli
Buonasera Signora, mi dispiace molto per questa sensazione di impotenza e di blocco che percepisce in questo momento. Il recupero della motivazione è fondamentale per tornare a sentirsi parte attiva della propria vita. Le tematiche che affronta nel suo messaggio sono di varia natura, e coinvolgono quindi, diversi campi professionali. Se in passato si è trovata bene con l'equipe che l'ha seguita da un punto di vista alimentare, farmacologico e psicologico potrebbe fare un tentativo con loro, ristabilendo un punto "zero" di inizio dal quale partire.
Personalmente, da terapeuta, trovo molto utile l'EMDR (tecnica psicologica) per indagare e lavorare insieme sulle cause che danno inizio e rinforzano il disagio, e nel caso è sempre necessaria una collaborazione con altri professionisti per la parte alimentare. Le auguro di cuore di riprendere in mano la sua motivazione, un saluto
Federica Miccichè

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