Salve, Sono un ragazzo di 26 anni che non riesce a ritrovare più il vecchio sé. Spiegandomi meglio,

24 risposte
Salve,
Sono un ragazzo di 26 anni che non riesce a ritrovare più il vecchio sé. Spiegandomi meglio, da alcuni anni a questa parte, dopo aver chiuso una relazione durata quasi 6 anni e amicizie storiche (al limite del fraterno), aver lasciato gli studi universitari dopo 5 anni (non per colpa delle situazioni sopra elencate ma dopo aver preso una lunga e attenta riflessione), tutto questo nel giro di pochi mesi, ad oggi, passati quasi due anni non riesco a trovare o meglio ritrovare quello che ho perso dentro di me, cioè una serenità dettata da una routine con le persone a me più care.
Ho passato tutto questo tempo tra l'incolparmi delle scelte sbagliate prese allora e il provare a ricreare un qualcosa di nuovo ex novo, ossia serenità e legami.
Legami ne ho creati, non molti, ma a me cari anche se non posso vedere quando voglio queste persone abitando a svariati km di distanza. Per quanto riguarda la serenità no.
In aggiunta, sono oramai 6 mesi circa che non chiudo occhio prima che arrivino le 3/3:30 del mattino, prendendo anche la melatonina, e fisicamente sono devastato ormai.
Vorrei qualche parere su un potenziale punto di inizio, magari anche per ricreare una certa stabilità mentale. Anche un parere tecnico, se possibile, se iniziare un percorso psicoterapeutico (sono senza lavoro al momento, ma mediante ASL posso cercare in zona una soluzione low-cost).
Ringrazio anticipatamente per l'interesse mostrato e scusate se sono stato prolisso.
Più che ritornare a un "vecchio sé" - da cui si è differenziato perché evidentemente non più "funzionante" - occorre analizzare gli aspetti dell'attuale inquietudine. Non cerchi di ripristinare ciò che ha lasciato, non potrebbe essere più come prima. Lei è cambiato e non è affatto detto che questo sia un aspetto negativo. Il più delle volte quei passaggi che comunemente definiamo "crisi d'identità" sono per l'appunto critici perché destabilizzanti ma generalmente preludono a una crescita personale e a una conoscenza più profonda di sé.
Non è un processo semplice e neppure breve ma sicuramente arricchente. Un aiuto psicoterapeutico aiuterebbe a focalizzare le risorse disponibili e a ristabilire un equilibrio psichico.
Se non le è possibile attivarlo, cerchi tra le persone di cui si fida quella con cui può aprirsi, a cui può confidare il suo disagio. È sufficiente che la sappia ascoltare.
Anche scrivere i suoi pensieri è di aiuto.

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Gentilissimo, gli eventi che ha vissuto sono importanti e non privi di conseguenze sul suo benessere interiore ma anche fisico date le difficoltà ad addormentarsi. Mi sento di dirle che il livello di consapevolezza che ha rispetto a quanto accaduto e rispetto alle scelte che ha preso è un ottimo punto di partenza e ritengo che debba crearsi un spazio personale per prendersi cura di sé.
Adesso abbiamo la possibilità di svolgere colloqui tramite Skype, per cui se lo desidera può contattarmi, rimango a disposizione.
Gentile utente lei ha abbandonato tutto ciò che non sentiva come "proprio", studi, amici, abitudini....
Adesso si trova fermo, sospeso senza riuscire a creare qualcosa di nuovo, di suo.
Un buon percorso di terapia nasce proprio da questo, cioè dalla consapevolezza che il passato non ci appartiene e che la costruzione del nostro presente e futuro dovrà rispondere solo al NOSTRO DESIDERIO. Staccarsi dalle vecchie identificazioni e cercare di rispondere a CIO' CHE VOGLIAMO ESSERE. Sicuramente la potrà aiutare un percorso di terapia.
Le auguro un futuro sereno. Dott.ssa Di Mauro Grazia Maria
Buona sera. Grazie per aver condiviso il suo malessere. Dalla descrizione che narra sembra avere buona consapevolezza di sè e delle sue emozioni; questo è un elemento di partenza molto ricco e che aiuterà un eventuale percorso psicoterapeutico. Le crisi portano sempre con sè dei cambiamenti e ciò che fa la differenza è la capacità del proprio sistema di modellarsi ed adattarsi in modo coerente ed equilibrato il relazione ai cambiamenti. Quello che potrebbe esserele utile e trovare dentro di sè (grazie ad un aiuto) le risorse e le strategie per favorire tale processo di cambiamento. In questo difficile periodo le visite in ambulatorio sono sospese così come le visite in molti studi privati. Valuti eventualmente la possibilità di iniziare i colloqui via videochiamata. Le auguro buona salute.
Saluti, Dott.ssa Giulia Mattalia
Buonasera. Mi sembra che lei sia molto consapevole del malessere che sta sperimentando, e come già qualche collega ha scritto, è un buon punto di partenza per cercare di capire cosa le succede, ma soprattutto cosa fare e come fare per superarlo. Sul fatto che abbia bisogno o meno di un percorso chiaramente solo una valutazione clinica è in grado di stabilirlo, quindi il mio suggerimento è quello di contattare i servizi a disposizione nel suo territorio, i quali sicuramente potranno aiutarla in questa parte dell'eventuale percorso. Su molte parti del nostro Paese ci sono servizi che offrono un percorso di consulenza gratuita, quindi si informi in base alla zona nella quale vive. Le anticipo come già qualcuno ha scritto prima di me, che molti servizi in questo momento sono sospesi a causa della situazione di emergenza, ma alcuni rimangono disponibili alla modalità online, così come molti professionisti si sono resi disponibili alla consulenza online vista la situazione di emergenza appunto.
Le auguro il meglio.
Dottor Costantino Cimino
Buonasera, i processi di cambiamento richiedono a volte del tempo, tempo che serve ad attraversare una fase molto spesso dolorosa in cui ci si separa in qualche modo da qualcosa per continuare la ricerca di... altro. In questo spazio, importantissimo, la sua spinta a cercare un luogo in cui elaborare i suoi vissuti è indice di una buona consapevolezza di sè e delle proprie risorse. Allora si fidi del suo desiderio e si rivolga ad un professionista in grado di accompagnarla, ne trarrà un beneficio importante.
I mie migliori auguri,
Dott.ssa Genitore
Buonasera! Non è stato affatto prolisso, anzi bisognerebbe chiarire nel dettaglio cosa la fa stare male. Da ciò che scrive sembrerebbe che la sua inquietudine è da una parte legata ad una sorta di crisi di identità e dall'altra alla mancanza di nuovi punti di riferimento, come se quelli attuali non la soddisfacessero. La parola "crisi" in greco vuol dire crescita e da ciò che scrive a me viene in mente una persona in cerca di nuovi equilibri ma senza appoggi. Al momento non lavora e ciò può essere ancora più destabilizzante. Io le consiglierei di parlarne con uno psicologo a lei vicino e credo che ciò da cui lei debba partire sia proprio da chi è ora, cosa vorrebbe essere e quali risorse possiede per attuare i suoi più intimi desideri.
Attendo sue notizie. Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
due anni fa qualcosa l'ha portata a scegliere di attuare chiusure importanti in vari ambiti della sua vita per cercare una nuova strada per sé. Un primo punto di riflessione potrebbe essere cercare di mettere a fuoco cosa abbia innescato questa scelta e ripartire da lì. A volte per andare avanti abbiamo paradossalmente bisogno di fare qualche passo indietro per ri-orientarci e ripartire! Sicuramente un supporto psicologico, anche online data l'attuale situazione, potrebbe esserle d'aiuto in tal senso.
Saluti
Dr.ssa Manuela Aloni
Ciao!
Negli ultimi tempi ci sono stati parecchi cambiamenti in effetti, e chiudere una lunga storia d'amore e amicizie storiche, aver lasciato gli studi, sono tutti distacchi che andrebbero elaborati come fossero lutti, perché sempre di perdite si tratta. È facile che una parte o più parti di noi, di solito quelle più vitali, rimangano come "incastrate" lì, nelle relazioni e attività che lasciamo perché quando c'è un legame affettivo o di investimento emotivo che poi finisce, una parte della nostra esperienza rimane come a metà tra noi e l'altro e questo ci fa sentire depauperati, e fuori da una routine che ci eravamo costruiti. C'è da recuperare quelle parti di noi rimaste lì perché i sentimenti che ci abbiamo messo dentro sono nostri e ce ne dobbiamo riappropriare...e fare tesoro di quello che le relazioni finite ci hanno insegnato.
Incolparti delle scelte prese potrebbe peggiorare il tuo stato, non essere così duro con te stesso, se hai preso quelle scelte è perché in quel momento pensavi fossero la cosa migliore da fare, altrimenti avresti fatto altro. Invece hai fatto bene a cercare di ricreare altri legami, siamo esseri interdipendenti e abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Rispetto alle vecchie amicizie, quelle storiche, le hai lasciate perché erano comuni a quelle della tua ex? O è successo qualcosa tra voi? Magari qualcuna è recuperabile?
Non dormire non aiuta, ma evidentemente hai una certa dose di pensieri che ti tengono attivo. Non conosco come si svolge la tua giornata, ma inizierei a regolarizzarla, impostando una sveglia abbastanza presto, inserendo attività fisica, consumando pasti regolari ed evitando bevande eccitanti. Evita attività pomeridiane che ti attivino troppo, anzi dedicati alla cura di te attraverso attività che ti rilassano e che ti conciliano. Se riesci a fare una lavoro su di te con qualcuno a partire da cosa è per te la serenità, cosa è per te buono ora, piano piano recupererai il sonno e anche il "vecchio te", che ovviamente incontrerai in un nuovo te, più in sintonia con le tue esigenze esistenziali di oggi. In bocca al lupo!
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Nel ns percorso di vita vi sono rotture importanti che preludono a ricostruzioni che in ogni caso vanno attuate. Lei deve porsi obiettivi senza rimanere fermo, ma solo dopo aver elaborato e lasciato alle spalle le esperienze pregresse . Occorre ripartire, ma soltanto dopo aver ripensato se stessi alla luce di ciò che abbiamo sperimentato finora. L'importante è non restare fermi e elaborare un progetto che continui il percorso di vita che sta percorrendo. Saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile Utente, i cambiamenti che ha dovuto affrontare nella sua vita sono sicuramente significativi. Non è semplice trovare un nuovo equilibrio e una serenità dopo esperienze simili. Non si dimentichi però che l’essere umano è in costante divenire, perciò invece di tentare di ritrovare il suo ”vecchio Sè”, forse sarebbe meglio cercare un “nuovo Sè“ che sappia adattarsi nel miglior modo possibile a questi cambiamenti e trovare uno stato di benessere emotivo.
Se sente la necessità di essere accompagnato da un professionista nella ricerca della sua serenità, può rivolgersi al servizio di psicologia della sua ASL che le può offrire costi ridotti.
Cordiali saluti, dott.ssa Irene Capello
Gentilissimo utente, ho letto con attenzione ed interesse ciò che ha scritto e mi ha molto colpito la chiarezza e la consapevolezza con la quale ha descritto gli avvenimenti accaduti. Inseguire la serenità e l'equilibrio che sentiva di avere due anni fa lo vedo utopico: può raggiungere un altro livello di serenità, un altro equilibrio, perché lei oggi è un altro uomo, con tanto bagaglio, nuove esperienze, nuove amicizie. Quello che potrebbe essere interessante sarebbe proprio partire da qui per tornare indietro e capire cosa ha lasciato, perché, cosa di sé è rimasto lì e cosa ha portato via. La psicoterapia è un viaggio così bello dentro di sé e sono certa che le permetterebbe di prendere contatto con questa nuova parte di sé che ancora fa tanta fatica a riconoscere. Se ha voglia di provare no esiti a contattarmi, ed in privato potremo capire come fare perché possa intraprendere un percorso terapeutico. Per il momento la saluto caramente.
Dott.ssa Ida Pizzini
Buonasera, effettivamente ci sono stati molti cambiamenti nella sua vita, molto probabilmente ne sentiva il bisogno, forse per la sua storia di vita erano necessari. Quindi non si deve rammaricare ed accettare i cambiamenti, anche se li sente molto pesanti e non riesce ad accettarli. Mai guardare indietro ed avere dei rimpianti, alla sua età deve guardare avanti, fare dei progetti nuovi e ritrovare l'entusiasmo per riallacciare nuove amicizie nella sua zona ed essere predisposto per un nuovo rapporto sentimentali. Come lei scrive nella sua domanda, sente il bisogno di trovare uno psicoterapeuta per poterla aiutare ad elaborare tutto ciò che le sta succedendo. Capisco il problema del costo, le consiglio di cercare nella ASL di appartenenza, uno psicoterapeuta e pagherà solo il ticket. In questo momento particolare del coronavirus, gli psicoterapeuti lavorano solo on-line con skype. in seguito potrà trovare la situazione giusta per lei, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, un primo passo per uscire dall'impasse in cui si trova è mettere da parte il senso di colpa ed iniziare a pensare cosa oggi renderebbe la sua vita migliore e procurarselo come ha già iniziato a fare. Scrive di aver chiuso tante situazioni che erano punti fermi e questo potrebbe essere fonte di disorientamento. La invito a rivolgersi ad un psicoterapeuta perché possa aiutarla a calmare le emozioni che non le permettono di riposare la notte ( il riposo notturno è importante , non dormire incide sulle funzioni cognitive), a dare significato alle scelte passate che oggi la fanno sentire colpevole e ad in individuare risorse e opportunità per costruire il suo oggi. Cordiali saluti Dottoressa Casile
Buongiorno, ha vissuto delle situazioni sicuramente difficili da gestire autonomamente con conseguenze non trascurabili. C'è una sufficiente consapevolezza di tutto questo? Provi a confrontarsi con uno specialista anche in via telematica visto il periodo.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Buongiorno,
mi spiace per la sua situazione: 6 mesi sono lunghi se non si sta bene ed è un chiaro segno che bisogna intervenire per recuperare almeno un po' di benessere. Da quello che scrive, tutto questo sembra una situazione di lutto, di perdita: perdita della fidanzata, degli amici fraterni, della mia identità come universitario. E' naturale che vi siano stati emotivi intensi in una situazione del genere, il problema è che stanno durando da troppo tempo.
Provi a richiedere una consulenza online, per cominciare a capire il da farsi.
dott Tealdi
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Buongiorno, mi ha molto colpito la sua richiesta perché mi sembra che stia camminando su un filo sospeso cercando di mantenere un equilibrio che le serve per andare avanti ma con il desiderio di ritornare indietro e recuperare qualcosa di perso. Sicuramente in una fase di cambiamento è utile un supporto esterno che aiuti ad identificare la "strada migliore" senza rimpiangere il passato nè idealizzarlo (in fondo se ha scelto di cambiare ci saranno state delle valide ragioni in quel momento, altrimenti perchè mettersi in difficoltà!) e affrontando in maniera graduale i passaggi successivi per raggiungere un nuovo obiettivo. Se non le è possibile iniziare un percorso privatamente le suggerisco di rivolgersi ai Consultori della sua zona che offrono pacchetti di colloqui brevi ma completamente gratuiti. Cordiali saluti, Dott.ssa Elisa Zocchi
Gentile Utente, ogni scelta anche la più ponderata presenta sempre dei costi, e il tipico “senno del poi” spesso contribuisce ad alimentare l’autocritica, portandoci a dimenticare i motivi che hanno motivato quelle scelte. Da ciò che racconta emerge un’importante perdita di punti di riferimento, con l’interruzione di rapporti e attività sui quali ha poggiato per anni la costruzione della sua identità. In questo momento lei è un cantiere aperto, e non devono stupire il suo senso di smarrimento o le difficoltà del sonno, che in ogni caso meritano un approfondimento e un eventuale trattamento. A questo proposito concordo pienamente con il progetto di rivolgersi ad un ASL di zona che le renda sostenibile il percorso che ha saggiamente deciso di intraprendere, è un ottimo primo passo. Un caro augurio di buona fortuna
Buonasera, credo che il punto di partenza sia proprio il fatto che le stia chiedendo aiuto adesso, ha retto ben 2 anni(!!!) e ora (perché proprio ora?!) ha sentito che era il momento di fare qualcosa (partendo dallo scrivere a dei professionisti). Il punto non è ritrovare il vecchio Sé, anche perché se ha deciso di chiudere così radicalmente con certe modalità di vita e relazionali del passato, evidentemente non erano più adeguati al suo sentire. Mi viene da pensare che se ha preso allora quelle importanti decisioni, era perché probabilmente la serenità l'aveva già persa prima e sentiva che c'era da cambiare qualcosa.
Adesso si tratterebbe di scoprire il nuovo Sé, quindi le sue esigenze di adesso, i suoi bisogni e desideri, e ritrovare la stabilità persa (le routine del passato le davano sicurezza e adesso senza routine forse si sente un pó perso). Per fare tutto questo sarebbe necessario fare una consulenza psicologica e in caso iniziare un percorso psicoterapeutico, per scovare le sue risorse interne e porsi dei nuovi obiettivi.
La serenità si può ricostruire giorno per giorno.
In bocca al lupo e buon proseguimento.
Cordiali saluti
Dr.ssa Valentina Magrini
Ciao, ci sono momenti nella vita in cui ci si chiede chi siamo e dosa stiamo facendo della nostra vita. Tutti cerchiamo tranquillità, stabilità e una routine comoda. Ti suggerisco sicuramente di iniziare un percorso con uno psicologo che possa aiutarti a ritrovare la serenità che hai perso perché tutti meritiamo di avere la pace interiore. Ti auguro il meglio.
Un abbraccio
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Salve, dalle sue parole emerge il desiderio di un ritorno al passato, ovvero a un'idea di sé diversa da ciò che è ora e sicuramente da ciò che sarà domani. La strada verso il cambiamento passa attraverso l'accettazione di sé, ma per accettarsi è necessario conoscersi. Carl Rogers, padre dell'approccio psicoterapeutico centrato sulla persona dice: “Esiste un curioso paradosso: quando mi accetto così come sono, allora posso cambiare”. La psicoterapia altro non è che un luogo in cui ci si può guardare per il tramite del terapeuta che, attraverso riformulazioni, feedback e altre tecniche del colloquio, aiuta il paziente ad avere uno sguardo nuovo, non giudicante, su se stesso. Lei ha già capito cosa deve fare, ora lo faccia, senza esitazione. Si assicuri di trovare un professionista con esperienza, che abbia lavorato su di sé (non tutti i modelli psicoterapici richiedono, ahimè, il lavoro sul terapeuta) e che le ispiri fiducia, e si dedichi con impegno e costanza a questa avventura esplorativa. Le auguro un "buon viaggio", dott. Giorgio Gualazzi,
Buonasera caro utente, grazie per averci posto il la sua riflessione e le sue difficoltà, dal suo scritto si evince che è reduce da diversi importanti cambiamenti di vita. A volte non è semplice ricomporre il puzzle di sé stessi da soli e l'aiuto di un professionista diventa davvero prezioso. Leggo che al momento è in difficoltà economica, non si preoccupi contatti il CPS o il servizio pubblico della sua zona di residenza in modo da poter iniziare un serio lavoro di consapevolezza di sé.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
La saluto e ringrazio cordialmente,
Dottoressa Monica Pesenti
Buongiorno, sicuramente affidarsi alla ASL di competenza saprà indicarti la persona giusta a cui affidarti. Per l'assunzione di farmaci e affini ti consiglio però di rivolgerti al tuo medico curante.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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