Salve non so se questa domanda ha già avuto risposta. Purtoppo non ritrovo la mail con cui ho posto

23 risposte
Salve, sono un ragazzo di 22 anni. Vi scrivo per chiedervi un consiglio. Nel 2017 mi capitò un episodio mentre ero in un negozio e feci una bruttissima figura. Quell'episodio me lo trascinai appresso per mesi con l'ansia che i miei genitori lo venissero a sapere (poichè era una cosa che li avrebbe infastiditi riguardante il fumo). Stetti con questa ansia e paura per molto e non avendola mai sperimentata prima mi chiusi molto in me stesso. Man mano la cosa poi passò..

Nel 2018 (diplomatomi e in attesa dell'inizio della mia attuale università) ho una relazione seria di 2 anni, mentre sono con lei dal nulla mi assale un senso di ansia che parte dallo stomaco tant'è che devo scappare a casa. Lei ovviamente non capendomi e pensando che avessi qualcosa da dirgli mi lascia e io non provo neanche a spiegare. Dopo qualche settimana l'ansia va sfumando e passa.

Nel 2019 mi fidanzo con la mia attuale ragazza (relazione a distanza). Dopo 1 anno e mezzo ho di nuovo ansia e sintomo fisici. Tutto inizia a novembre 2020 fino ad oggi. L'ansia iniziale che da novembre si è presentata a fasi alterne fino e aprile, ora si presenta anche con un senso di tristezza. A volte cerco di non pensarci e di fare molte cose, ma poi arriva all'improvviso un vuoto allo stomaco e un senso di tristezza che mi lascia avvilito. La cosa strana è che queste sensazioni non sono sempre presenti, quando non ci penso o faccio qualcosa che mi interessa molto scompare. Non so come spiegarlo, a volte quando mi accorgo che sto bene mi sento sollevato ma già so che poi mi risentirò così. La cosa strana e concludo è che nel periodo di vacanza ad agosto in cui sono stato da solo, è passato tutto, come se fossi in un altro mondo. Quando sono tornato alla normalità è iniziato tutto fino ad oggi.

A volte noto che ci sono dei pensieri sul futuro che mi portano ansia, sul lavoro ecc.
Il fatto è che quando sono un pò più calmo e penso a queste cose, riesco a pensarci lucidamente.

Entro metà ottobre inizierò un percorso psicologico ma nel frattempo avendovi illustrato tutta la situazionr vorrei sapere un vostro parere.
Scusatemi se mi sono dilungato ma ci tenevo
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Ha fatto bene a chiedere aiuto, vedrà che ne trarrà giovamento.
Cordialmente, dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, scrive che a breve inizierà un percorso psicologico, complimenti per la scelta. Si dia del tempo e vedrà che troverà le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Francesca Moscetta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace per il disagio e la situazione che riferisce. La creazione di un suo spazio d’ascolto psicologico potrà esserle d’aiuto per riflettere sulle origini e le cause delle difficoltà emerse e per costruire una maggiore consapevolezza dei suoi vissuti emotivi.
Cordialmente,
Dott.ssa FM
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera ,ha fatto molto bene a chiedere aiuto psicologico Situazioni traumatiche che si ripetono possono essere risolte se vengono elaborate e non trattenute dentro di sé.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per ciò che sta vivendo. Dare un parere senza averla mai vista sarebbe pretenzioso da parte mia, preferisco farle i migliori auguri per il suo percorso psicologico. Sono sicuro che saprà trovarne giovamento. Cordialmente, dott Simeoni.
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, ottima scelta decidere di iniziare un percorso psicologico, vedrà che starà meglio e comprenderà molto di sé.
Buon inizio.
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, un percorso psicologico adeguato è quantomai opportuno e le consentirà di superare i suoi problemi e metterne a fuoco le cause. In bocca al lupo! Dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

la scelta di affidarsi ad uno specialista in questa casi è la cosa migliore. Iniziare un percorso inizialmente può a spaventare in quanto non si sa cosa aspettarsi, ma poi col tempo quando le relazione terapeutica diviene solida ci si rende conto di quanto fosse importante fare un lavoro su di se per raggiungere il benessere.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro ragazzo, credo sia stato molto coraggioso a scegliere di intraprendere un percorso psicologico. Non sarà facile ma è fondamentale: ha il diritto di vivere serenamente la sua quotidianità e i suoi rapporti interpersonali.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Luisa Anibaldi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Senigallia
Buonasera sarebbe consigliato per lei un percorso di psicoterapia familiare, poichè probabilmente l'ansia è legata ad alcune difficoltà nel suo processo di autonomia.
Buona serata
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. La decisione di intraprendere un percorso psicoterapeutico mi sembra sana. Mi sembra di capire che lei stia bene da solo e che nelle relazioni va in ansia. Quale è il suo rapporto col giudizio e con le aspettative che gli altri potrebbero avere? Distinti saluti
Dott.ssa Enrica Tavella
Psicologo, Psicoterapeuta
Genova
fa benissimo ad intraprendere un percorso per capire da dove viene questa sua ansia ed imparare a gestirla
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, mi dispiace per gli episodi spiacevoli vissuti in questi anni e per i difficili stati d'animo con cui si è confrontato.
Credo che abbia fatto la scelta migliore decidendo di iniziare un percorso di terapia. Vedrà che le sarà di aiuto e sostegno nella gestione delle tematiche ansiose, alla ricerca di serenità e stabilità. Buon percorso! Un caro saluto, dott.ssa Alice Carbone
Dott.ssa Ilaria Golino
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
comprendo il suo senso di sconforto e la sua difficoltà. Fa benissimo ad intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla nel comprendere al meglio parti di sé, offrendo luce a se stesso potrà illuminare anche alcuni lati che probabilmente sono stati un po' trascurati e richiedono attenzione mediante i sintomi dell'ansia.
Buona fortuna e buon percorso.
D.ssa Golino
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, non riporta cosa sia accaduto in passato e descrive una situazione di ansia legata al futuro e presente anche nelle relazioni sentimentali. Credo che l'idea di un percorso con uno psicologo possa indagare i nessi del suo malessere alla sua storia personale e che ciò le possa essere di grande aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amico,
il suo racconto contiene molti dettagli sul suo disagio, e tuttavvia non specifica affatto l'episodio che sembra averle causato, in prima battuta, questo profondo disagio. Certo è comprensibile che non voglia esporsi, per pudore o forse per vergogna.
E chissà se proprio questo timore della vergogna non sia alla base dei suoi sintomi ansiosi.
Come hanno fatto le mie colleghe e i miei colleghi che le hanno risposto, le consiglio anche io di intraprendere una psicoterapia. Potrà recuperare presto il suo equilibrio e vivere meglio!

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile intente, la sua grande consapevolezza, capacità di lettura dei sui stati emotiva, di cosa sente e come lo sente sarà sicuramente una grande risorsa nel suo percorso psicologico. Tenga bene a mente tutto quello che ha scritto qui e continua così.
Sono certa che troverà le risposte che sta cercando. Le faccio un grande in bocca a lupo per questo nuovo percorso.
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Dott. Amico Colaianni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pistoia
farò un video in diretta che metterò su youtube , la sua domanda offre mlti spunti ed esemplare
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
La ringrazio per aver condiviso in modo così dettagliato la Sua esperienza. È evidente che stia vivendo una fase complessa, caratterizzata da ansia e sentimenti di tristezza, e il fatto che abbia il coraggio di affrontare queste emozioni è già un passo importante. Gli episodi che descrive, come l'ansia che si manifesta in situazioni relazionali o il senso di vuoto che percepisce, potrebbero indicare una tensione tra il Suo desiderio di stabilità e le paure relative a performance sociali e aspettative future. L'ansia che la assale in momenti specifici potrebbe essere legata a pressioni interiori o a esperienze passate non del tutto elaborate, in particolare quella legata all'episodio nel negozio, che sembra aver avuto un impatto duraturo sul Suo modo di percepirsi in contesti sociali. È interessante notare come momenti di svago, come le vacanze, possano portare a un temporaneo sollievo; questo può suggerire che una certa pressione e un carico emotivo si attivino con le routine quotidiane. Il fatto che riesca a riflettere lucidamente su questi temi quando è più calmo è un segnale positivo, poiché indica una capacità di introspezione che può rivelarsi utile durante il Suo percorso di crescita personale. Il prossimo avvio del percorso psicologico costituirà un'opportunità preziosa per esplorare profondamente queste ansie e paure, trovando nuove modalità di comprensione e gestione delle Sue emozioni. La invito a continuare a condividere e riflettere su queste esperienze e, se desidera ulteriore supporto o ha bisogno di un confronto, non esiti a contattarmi. Cordialmente, Dottoressa Laura Lanocita
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Salve e grazie per la condivisione della sua storia. Sembra che ci sia qualcosa che non riesce ad emergere dall'inconscio in modo consapevole e quindi debba arrivare a lei attraverso questi sintomi che le causano sofferenza. Come se la sua mente le volesse far vedere qualcosa che lei ha sepolto o che non è mai salito a galla e influenza negativamente il suo stato psichico. Ha un connotato affettivo-relazionale, a quanto pare. Le consiglio (sempre se non ha già cominciato) di intraprendere un percorso psicoanalitico per dare maggiore voce all'inconscio. C'è qualcosa li che va accolto.
Cordialmente, Dott. Francesco Puleo
Dott.ssa Laura Zanella
Psicologo
Venezia
Buongiorno gentile utente e grazie per aver posto la domanda, poiché potrebbe essere utile anche ad altri.
Innanzitutto mi faccia dire che la decisione di iniziare un percorso psicologico è stata importante, poiché potrà aiutarla a comprendere meglio i suoi sintomi e a gestirli con maggior successo, tornando auspicabilmente a una situazione di maggior benessere.
Ciò che prova come ha compreso è ansia, la quale ha avuto il suo innesco con quell’episodio del negozio e probabilmente, trascinandosi per dei mesi, si è strutturata e generalizzata ad anche altre situazioni. Inoltre le privazioni che ne sono conseguite (come ad esempio l’interruzione di una relazione seria) possono poi essere la base per l’avvilimento e il senso di vuoto allo stomaco che descrive.
Nel suo percorso psicologico avrà modo di esplorare queste dinamiche e di affrontarle al meglio.
Le auguro un buon recupero!
Ciao,
grazie per aver raccontato con così tanta cura e onestà il tuo vissuto: hai già fatto un passo importantissimo, perché **stai guardando in faccia il tuo disagio, senza negarlo, con il desiderio di comprenderlo e affrontarlo**. Questo, da solo, è un indice molto forte di forza interiore.

Dal punto di vista psicologico, quello che descrivi **assomiglia a un quadro di ansia generalizzata con componenti somatiche e fasi di umore deflesso**, che si attiva in modo altalenante ma persistente in momenti in cui sei esposto a:

* aspettative (tue o altrui),
* cambiamenti (inizio università, relazioni, futuro),
* o a situazioni dove **hai la percezione di dover "funzionare" bene.**

Ecco alcune riflessioni e consigli che possono accompagnarti, anche in attesa del tuo percorso psicologico:

**1. I sintomi che descrivi non sono "strani", ma coerenti con un meccanismo ansioso**

L’ansia che “compare e scompare”, il vuoto allo stomaco, la tristezza improvvisa, il sentirti bene e subito dopo temere che “torni tutto”... tutto questo ha un nome: **ipercontrollo dell’umore e dell’ansia**. È come se una parte di te stesse sempre in allerta, controllando quanto ti senti bene, e appena ti accorgi di stare meglio... scatta l’ansia che possa tornare il malessere.

> È un circolo che si autoalimenta: più cerchi di controllare l’ansia, più le dai potere.

**2. La tua ansia non viene “dal nulla”, ma da un sistema che cerca di proteggerti**

Nel tempo, hai vissuto episodi che ti hanno spaventato profondamente (come quello del 2017) e ti sei trovato a **gestire da solo emozioni forti senza avere strumenti o spazio per elaborarle.** Questo crea un funzionamento “di iper-vigilanza”, in cui il tuo sistema psicofisico è in costante modalità di allarme — anche quando esternamente non succede nulla.

> L’ansia non è il tuo nemico: è una forma di protezione che però, se resta attiva troppo a lungo, ti esaurisce.

**3. Il fatto che in vacanza stessi bene è un segnale prezioso**

Quando dici che **in vacanza l’ansia è sparita**, ci stai dicendo che **il tuo sistema ha ancora capacità di regolazione naturale**: non sei rotto, non sei bloccato per sempre. In ambienti meno carichi di aspettative, in cui puoi **essere semplicemente presente a te stesso, senza pressioni**, il tuo corpo e la tua mente tornano a uno stato di equilibrio.

> Il tuo obiettivo, nel percorso psicologico che inizierai, sarà imparare a **creare quegli stessi spazi di respiro anche nella quotidianità.**

**4. Nell’attesa della terapia, ti suggerisco questi piccoli esercizi quotidiani:**

* **Diario emotivo**: scrivi ogni giorno (anche brevemente) cosa senti, quando si attiva l’ansia, e cosa pensi in quel momento. Rende visibili i “pattern” ricorrenti.
* **Tecniche di grounding**: quando arriva il vuoto allo stomaco, prova a riportare l’attenzione ai sensi (toccare oggetti, ascoltare suoni, descrivere ciò che vedi) per interrompere il pensiero automatico.
* **Respirazione lenta (diaframmatica)**: aiuta a calmare il sistema nervoso e a restare nel corpo.
* **Non lottare contro l’ansia.** Quando arriva, prova a dirti: *“Ok, è qui. Ma non sono in pericolo. Passerà, come è già successo.”*

**E soprattutto: non sei solo, e stai già facendo la cosa giusta**

Il fatto che tu abbia già un appuntamento per iniziare un percorso è la scelta più importante. **Il lavoro psicologico ti aiuterà a spezzare i legami automatici tra ansia, senso di colpa, ipercontrollo e tristezza.** E ti permetterà di rimettere in moto la tua vita con più fiducia e libertà.

Hai già superato momenti duri e sai di avere dentro di te la forza per affrontare anche questo.
Se vuoi, posso suggerirti delle tecniche o esercizi più specifici su ansia o pensieri negativi, ti andrebbe? Ti aspetto in seduta.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Ciao,
hai descritto in modo molto chiaro la tua storia, e da come scrivi si percepisce che hai riflettuto tanto su ciò che ti accade, cercando di capirlo senza negarlo. È già un ottimo punto di partenza per il percorso che inizierai tra poco.

Da ciò che racconti, il filo conduttore di questi anni sembra essere una sensibilità molto alta all’ansia anticipatoria, cioè a quella forma di tensione che nasce non da un pericolo reale ma da pensieri o preoccupazioni interiori (“e se succedesse di nuovo?”, “e se non riuscissi a gestirlo?”). È come se il tuo sistema nervoso, una volta sperimentata una forte attivazione emotiva in passato, fosse diventato più “reattivo” e pronto a rispondere con allarme anche in situazioni neutre.

Ci sono alcuni aspetti che si leggono tra le righe:

Le sensazioni fisiche partono spesso dallo stomaco (il “vuoto”, la stretta, la nausea): è una forma molto comune di somatizzazione dell’ansia, in cui l’attivazione emotiva viene avvertita nel corpo prima ancora che nella mente.

La variabilità che descrivi (“a volte sparisce, a volte torna”) indica che non è un disturbo costante ma legato a fasi di maggiore o minore stress, o a momenti in cui hai più pensieri orientati al futuro.

Il fatto che in vacanza, lontano dal contesto abituale, tutto si sia attenuato è un indizio importante: significa che non c’è qualcosa di “rotto” in te, ma che è l’ambiente o la pressione mentale quotidiana a riattivare il circuito ansioso.

È molto comune, soprattutto nella tua fascia d’età, che un episodio traumatico o imbarazzante vissuto con forte carico emotivo lasci una sorta di “traccia” nel corpo. Da quel momento, ogni volta che compare una situazione simile (ansia, paura di non essere capito, pensieri sul futuro, relazioni importanti), quella memoria corporea si riattiva, creando le sensazioni che descrivi.

Nel percorso che stai per iniziare, sarà utile lavorare su tre piani:

Riconoscere e normalizzare le sensazioni fisiche, imparando a leggerle non come un segnale di pericolo ma come un messaggio del corpo;

Ristrutturare il dialogo interno, distinguendo i pensieri realistici da quelli catastrofici (“so che passerà”, “posso gestirlo”);

Sviluppare strumenti di autoregolazione, come respirazione diaframmatica, grounding o mindfulness, che aiutano il sistema nervoso a calmarsi nei momenti di allarme.

Il fatto che l’ansia cali quando sei impegnato o concentrato in qualcosa che ti piace è un segnale chiaro: la tua mente è ancora perfettamente capace di funzionare in modo libero e sereno. Si tratta solo di riaddestrarla a non confondere le tensioni interne con minacce reali.

Hai fatto benissimo a scegliere di iniziare una terapia: sarà lo spazio in cui finalmente potrai comprendere questi meccanismi e ritrovare stabilità. E ricorda — non stai “ricadendo” in nulla, stai solo affrontando con maggiore consapevolezza un vecchio schema di ansia che ora può essere davvero trasformato.

Dott.ssa Sara Petroni

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.