Salve. Non so come fare , la preoccupazione per il papilloma virus mi sta sfuggendo di mano . Ho p
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risposte
Salve.
Non so come fare , la preoccupazione per il papilloma virus mi sta sfuggendo di mano .
Ho paura di tutto e di fare tutto , non so come gestire la cosa.
Ho paura di prenderlo ovunque , in casa usando le stesse cose dei mi famiglia .
Sono arrivata al punto di schifarle.
Cerco aiuto , vorrei dei consigli
Non so come fare , la preoccupazione per il papilloma virus mi sta sfuggendo di mano .
Ho paura di tutto e di fare tutto , non so come gestire la cosa.
Ho paura di prenderlo ovunque , in casa usando le stesse cose dei mi famiglia .
Sono arrivata al punto di schifarle.
Cerco aiuto , vorrei dei consigli
Salve, può iniziare delle consulenze mirate, per imparare a gestire questa situazione e alleviare la preoccupazione. Resto a sua disposizione.
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Gentile utente,
dalle poche righe che ha condiviso pare che la preoccupazione di contrarre il papilloma virus, sebbene non sia specificato da quanto tempo e con che origine, stia diventando un pensiero che le impedisce di svolgere la sua quotidianità con serenità.
Il consiglio, dunque, è di cercare il sostegno di uno specialista che possa permetterle di approfondire le cause di tali pensieri e aiutarla nel farvi fronte.
Un caro saluto
dalle poche righe che ha condiviso pare che la preoccupazione di contrarre il papilloma virus, sebbene non sia specificato da quanto tempo e con che origine, stia diventando un pensiero che le impedisce di svolgere la sua quotidianità con serenità.
Il consiglio, dunque, è di cercare il sostegno di uno specialista che possa permetterle di approfondire le cause di tali pensieri e aiutarla nel farvi fronte.
Un caro saluto
Buongiorno, la invito a valutare l'ipotesi di iniziare un percorso di supporto psicologico dove può dare spazio e significato alla paura che porta.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Salve, la ringrazio per aver condiviso ciò che sta vivendo. È molto importante che lei abbia fatto questo passo e voglio dirle subito una cosa: non è sola. Le preoccupazioni che descrive sono intense, ma affrontabili e già il fatto che ne stia parlando dimostra forza.
Quello che racconta ha le caratteristiche di un’ansia importante legata alla salute, che in alcuni casi può avvicinarsi a una condizione chiamata fobia da contaminazione o ipocondria. Questo non significa che ci sia “qualcosa che non va in lei”, ma che la sua mente sta cercando di proteggerla… solo che lo fa in modo sproporzionato rispetto ai reali rischi.
L’HPV (papilloma virus) è un virus molto diffuso, ma è importante conoscere bene come si trasmette per riuscire a ridimensionare la paura:
- Per via **sessuale** (il modo principale)
- Per contatto diretto pelle a pelle nelle zone genitali
- In rari casi, per uso condiviso di oggetti intimi non puliti a dovere (come asciugamani intimi o biancheria)
NON si prende:
- Condividendo piatti, posate, sedie, saponi, o oggetti comuni in casa
- Toccando superfici di casa
- Stando nella stessa stanza con una persona positiva
Quindi, non può prenderlo solo vivendo con la sua famiglia o usando oggetti comuni.
Quando la mente le dice “sto per prendere il virus”, si chieda: "C'è una prova reale o è solo la mia ansia che parla?"
Faccia un respiro profondo e provi a riportare l’attenzione sul presente.
Informi la sua mente. Imparare cosa è davvero l’HPV può aiutare a ridurre la paura. La posso aiutare a capire:
- Come funziona il virus
- Quali sono i rischi reali
- Come si previene (esistono vaccini molto efficaci!)
- Cosa fare se si sente a rischio (esistono test preventivi e pap test)
Se l'ansia persiste, ne parli con uno/a psicologo/a. Vivere con questa paura ogni giorno è molto pesante. Non deve gestirla da sola. Un professionista può aiutarla a:
- Capire da dove nasce questa paura
- Lavorare su tecniche per calmarla
- Riappropriarsi della sua vita quotidiana senza sentirsi “in pericolo”
La sua mente sta cercando di proteggerla, ma ha solo bisogno di essere rieducata a distinguere un pericolo reale da uno immaginato e si può fare, con calma e con aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Quello che racconta ha le caratteristiche di un’ansia importante legata alla salute, che in alcuni casi può avvicinarsi a una condizione chiamata fobia da contaminazione o ipocondria. Questo non significa che ci sia “qualcosa che non va in lei”, ma che la sua mente sta cercando di proteggerla… solo che lo fa in modo sproporzionato rispetto ai reali rischi.
L’HPV (papilloma virus) è un virus molto diffuso, ma è importante conoscere bene come si trasmette per riuscire a ridimensionare la paura:
- Per via **sessuale** (il modo principale)
- Per contatto diretto pelle a pelle nelle zone genitali
- In rari casi, per uso condiviso di oggetti intimi non puliti a dovere (come asciugamani intimi o biancheria)
NON si prende:
- Condividendo piatti, posate, sedie, saponi, o oggetti comuni in casa
- Toccando superfici di casa
- Stando nella stessa stanza con una persona positiva
Quindi, non può prenderlo solo vivendo con la sua famiglia o usando oggetti comuni.
Quando la mente le dice “sto per prendere il virus”, si chieda: "C'è una prova reale o è solo la mia ansia che parla?"
Faccia un respiro profondo e provi a riportare l’attenzione sul presente.
Informi la sua mente. Imparare cosa è davvero l’HPV può aiutare a ridurre la paura. La posso aiutare a capire:
- Come funziona il virus
- Quali sono i rischi reali
- Come si previene (esistono vaccini molto efficaci!)
- Cosa fare se si sente a rischio (esistono test preventivi e pap test)
Se l'ansia persiste, ne parli con uno/a psicologo/a. Vivere con questa paura ogni giorno è molto pesante. Non deve gestirla da sola. Un professionista può aiutarla a:
- Capire da dove nasce questa paura
- Lavorare su tecniche per calmarla
- Riappropriarsi della sua vita quotidiana senza sentirsi “in pericolo”
La sua mente sta cercando di proteggerla, ma ha solo bisogno di essere rieducata a distinguere un pericolo reale da uno immaginato e si può fare, con calma e con aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Salve, posto che da un punto di vista medico clinico potrà fare delle indagini per verificare il suo stato di salute. Posto che è importante la prevenzione così come sono fondamentali comportamenti responsabili, l'aspetto significativo sembrerebbe un aspetto quasi fobico del contatto. Si parla di fobia, infatti, quando siamo in presenza di paura irrazionale provocata da qualcosa che viene percepita come pericolosa, dove la paura è sproporzionata rispetto alla situazione stessa; si accompagna poi spesso a comportamenti di evitamento.
Consiglio di rivolgersi ad uno professionista per la valutazione di un trattamento psicoterapeutico ed, eventualmente, anche psicofarmacologico.
In bocca al lupo!
Consiglio di rivolgersi ad uno professionista per la valutazione di un trattamento psicoterapeutico ed, eventualmente, anche psicofarmacologico.
In bocca al lupo!
Gentile utente le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da poter trovare strategie per questi pensieri.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buonasera, immagino sia molto difficile vivere la quotidianità con una preoccupazione così forte e con la paura "di tutto e di fare tutto". Credo sia importante chiudere l'aiuto di un professionista per capire da cosa nasce questa preoccupazione e poter condividere questo peso con qualcuno che possa aiutarla a trovare una chiave di lettura nuova che le consenta di vivere al meglio che può con le risorse che ha.
Buongiorno, le posso dire che l'HPV si diffonde solo per via sessuale, quindi, può stare tranquilla. Mi domando, dal suo breve racconto, com'è iniziato questo allarme generalizzato con focus sul HPV?. La invito a esercitarsi sul respiro (inspirazione con il naso ed espirazione, buttando l'aria tutta fuori, con la bocca leggermente aperta). Si concentri su questo e non perda l'attenzione sul suo respiro. Senta cosa succede al suo corpo: sente dolori, formicolii, addormentamenti o altro...? Non li giudichi e rimanga lì con le sue sensazioni. Può così imparare a focalizzare l'attenzione sulle sue emozioni e su di sè e può vedere se i pensieri intrusivi che lei descrive continuano o si attenuano.
Se non riesce a uscirne da sola o persistono questi pensieri che la fanno sentire sfuggire di mano la situazione può rivolgersi a un professionista della salute per approfondire il lavoro su di sè e ritrovare il suo equilibrio psico-fisico.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Se non riesce a uscirne da sola o persistono questi pensieri che la fanno sentire sfuggire di mano la situazione può rivolgersi a un professionista della salute per approfondire il lavoro su di sè e ritrovare il suo equilibrio psico-fisico.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Salve, la ringrazio per la fiducia con cui ha deciso di scrivere e raccontarmi ciò che sta vivendo. Posso immaginare quanto stia soffrendo in questo momento e quanto la paura legata al papilloma virus stia condizionando la sua vita quotidiana e le sue relazioni, al punto da sentirsi sopraffatta e in difficoltà anche nelle situazioni più normali e familiari. È importante sottolineare che il fatto che lei abbia riconosciuto di avere bisogno di aiuto e che stia cercando delle strategie per affrontare questa preoccupazione rappresenta già un primo passo fondamentale verso un cambiamento positivo. Da come descrive la situazione, sembra che il timore del contagio sia diventato così intenso da portarla ad avere pensieri ricorrenti e intrusivi che alimentano ansia e insicurezza, e che la spingono ad adottare comportamenti come l’evitare il contatto con oggetti o persone, persino con i suoi familiari. Questi comportamenti, anche se nel breve termine sembrano darle un sollievo momentaneo, in realtà contribuiscono a mantenere e rafforzare la paura, perché il messaggio che il suo cervello riceve ogni volta che evita o si protegge eccessivamente è che quel pericolo è reale e imminente, quando in realtà non lo è. In un percorso cognitivo-comportamentale si lavora proprio su questo circolo vizioso che si crea tra pensieri, emozioni e comportamenti. Si parte dal riconoscere come i pensieri legati al timore del virus spesso siano amplificati e poco aderenti alla realtà. Per esempio, il papilloma virus non si trasmette attraverso l’uso comune di oggetti domestici o attraverso contatti casuali in famiglia. Si tratta di un’infezione che si trasmette per via sessuale o tramite contatti molto ravvicinati in specifiche condizioni. Queste informazioni, che può approfondire anche con il supporto del medico, possono rappresentare un punto di partenza per ridimensionare alcune delle sue paure e per iniziare a mettere in discussione quei pensieri che la fanno stare male. Un altro aspetto importante riguarda l’apprendimento graduale di strategie per gestire l’ansia quando si presenta. L’obiettivo non è eliminare ogni pensiero che la preoccupa, ma imparare a osservarlo con maggiore distacco, riconoscendolo come un prodotto della mente che non necessariamente corrisponde alla realtà o a un pericolo effettivo. Lavorare su piccoli passi, come riavvicinarsi gradualmente agli oggetti o alle situazioni che ora la spaventano, può aiutarla a sperimentare direttamente che non accade nulla di pericoloso, e rafforzare così la sua capacità di affrontare le paure senza esserne travolta. Capisco che in questo momento possa sentirsi in un vortice difficile da controllare, ma la buona notizia è che esistono strumenti concreti ed efficaci per uscire da questo circolo e recuperare la serenità nella sua vita quotidiana e nei rapporti con gli altri. Se le fosse possibile, le suggerirei di valutare l’opportunità di un percorso terapeutico che possa accompagnarla in questo lavoro, perché affrontare questi pensieri e comportamenti disfunzionali insieme a un professionista rende il percorso più efficace e meno faticoso. La sua richiesta di aiuto dimostra una grande forza e la volontà di prendersi cura del proprio benessere. Non è sola in questo percorso e ci sono strade per ritrovare la tranquillità che merita. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve,
capisco quanto possa essere difficile convivere con questa paura. La preoccupazione per il papilloma virus (HPV) è comprensibile, soprattutto se si è venuti a conoscenza delle sue modalità di trasmissione e delle conseguenze che può comportare. Tuttavia, quando l’ansia comincia a diventare pervasiva e a interferire con la vita quotidiana — come evitare il contatto con i propri familiari o sentirsi in pericolo anche in casa — può essere il segnale che la paura sta assumendo una forma disfunzionale.
È importante sapere che l’HPV è un virus che si trasmette prevalentemente per via sessuale, e non attraverso oggetti comuni o la semplice condivisione degli spazi domestici. La paura che si stia diffondendo in casa o tramite l’uso degli stessi oggetti è quindi legata più a un vissuto ansioso che a un rischio reale. Quando la mente è dominata dall’ansia, tende ad amplificare le possibilità di contagio, generando comportamenti di evitamento o pensieri ossessivi che possono isolare e far soffrire.
Un primo passo utile può essere quello di informarsi da fonti scientificamente affidabili e confrontarsi con medici o ginecologi per comprendere meglio la natura del virus. Allo stesso tempo, è fondamentale prendersi cura del proprio benessere psicologico, perché un’ansia non gestita può peggiorare nel tempo.
Per affrontare in modo efficace questi pensieri e comportamenti, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista della salute mentale. Un percorso psicologico può aiutare a comprendere le radici della paura, a gestire l’ansia e a recuperare un senso di sicurezza nella vita quotidiana.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco quanto possa essere difficile convivere con questa paura. La preoccupazione per il papilloma virus (HPV) è comprensibile, soprattutto se si è venuti a conoscenza delle sue modalità di trasmissione e delle conseguenze che può comportare. Tuttavia, quando l’ansia comincia a diventare pervasiva e a interferire con la vita quotidiana — come evitare il contatto con i propri familiari o sentirsi in pericolo anche in casa — può essere il segnale che la paura sta assumendo una forma disfunzionale.
È importante sapere che l’HPV è un virus che si trasmette prevalentemente per via sessuale, e non attraverso oggetti comuni o la semplice condivisione degli spazi domestici. La paura che si stia diffondendo in casa o tramite l’uso degli stessi oggetti è quindi legata più a un vissuto ansioso che a un rischio reale. Quando la mente è dominata dall’ansia, tende ad amplificare le possibilità di contagio, generando comportamenti di evitamento o pensieri ossessivi che possono isolare e far soffrire.
Un primo passo utile può essere quello di informarsi da fonti scientificamente affidabili e confrontarsi con medici o ginecologi per comprendere meglio la natura del virus. Allo stesso tempo, è fondamentale prendersi cura del proprio benessere psicologico, perché un’ansia non gestita può peggiorare nel tempo.
Per affrontare in modo efficace questi pensieri e comportamenti, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista della salute mentale. Un percorso psicologico può aiutare a comprendere le radici della paura, a gestire l’ansia e a recuperare un senso di sicurezza nella vita quotidiana.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Ciao, sarebbe importante capire più a fondo tale preoccupazione che problematiche invalidanti ti reca nello specifico e soprattutto a cosa può essere legata tale paura, cercandone i significati che la rendono ai tuoi occhi così limitante. In tal senso potrebbe essere fondamentale ritagliarsi un proprio spazio per iniziare tale approfondimento.
Salve,
questa paura di un "contatto" credo abbia radici profonde, e andrebbe vista e compresa in una adeguata sede di terapia.
Potresti così trovare le risposte adeguate alle tue domande.
Un caro saluto
Lavinia
questa paura di un "contatto" credo abbia radici profonde, e andrebbe vista e compresa in una adeguata sede di terapia.
Potresti così trovare le risposte adeguate alle tue domande.
Un caro saluto
Lavinia
Salve,
grazie per aver condiviso qualcosa di così delicato. Le sue parole raccontano un vissuto molto intenso, fatto di paura e preoccupazione che sembrano diventate difficili da contenere. È importante sapere che non è sola in quello che sta vivendo, e che può esserci un modo per comprendere meglio ciò che le sta accadendo e trovare un equilibrio.
La preoccupazione per il papilloma virus (HPV) è comprensibile: si tratta di un tema di salute che, soprattutto con le informazioni spesso frammentarie o allarmanti che si trovano online, può generare ansia. Tuttavia, quando la paura diventa così pervasiva da condizionare i rapporti familiari, le attività quotidiane e la qualità della vita, è possibile che non riguardi solo il virus in sé, ma anche un bisogno più profondo di controllo o di protezione.
Le consiglierei di rivolgersi a un* psicolog* o psicoterapeuta che possa aiutarla ad ascoltare e comprendere meglio le sue paure, senza giudicarle, e a lavorare su strategie concrete per gestirle. Anche un colloquio con un* professionista sanitario (come un* ginecolog* o un* infettivolog*) di fiducia.
Chiedere aiuto è già un primo passo importante verso il benessere. Se vuole, posso suggerirle anche delle risorse specifiche (esercizi di mindfulness, letture, o professionisti da contattare) per iniziare un percorso.
Resto a disposizione.
grazie per aver condiviso qualcosa di così delicato. Le sue parole raccontano un vissuto molto intenso, fatto di paura e preoccupazione che sembrano diventate difficili da contenere. È importante sapere che non è sola in quello che sta vivendo, e che può esserci un modo per comprendere meglio ciò che le sta accadendo e trovare un equilibrio.
La preoccupazione per il papilloma virus (HPV) è comprensibile: si tratta di un tema di salute che, soprattutto con le informazioni spesso frammentarie o allarmanti che si trovano online, può generare ansia. Tuttavia, quando la paura diventa così pervasiva da condizionare i rapporti familiari, le attività quotidiane e la qualità della vita, è possibile che non riguardi solo il virus in sé, ma anche un bisogno più profondo di controllo o di protezione.
Le consiglierei di rivolgersi a un* psicolog* o psicoterapeuta che possa aiutarla ad ascoltare e comprendere meglio le sue paure, senza giudicarle, e a lavorare su strategie concrete per gestirle. Anche un colloquio con un* professionista sanitario (come un* ginecolog* o un* infettivolog*) di fiducia.
Chiedere aiuto è già un primo passo importante verso il benessere. Se vuole, posso suggerirle anche delle risorse specifiche (esercizi di mindfulness, letture, o professionisti da contattare) per iniziare un percorso.
Resto a disposizione.
Gentile utente,
quello che descrive sembra essere un vissuto di forte ansia, che può portare a percepire come pericolose anche situazioni della vita quotidiana che, in realtà, non lo sono. È comprensibile che la preoccupazione per la salute – soprattutto quando si parla di infezioni come il papilloma virus – possa diventare centrale, ma quando inizia a condizionare i pensieri, le relazioni e le azioni quotidiane, è importante fermarsi e chiedere aiuto, come sta già facendo.
Il timore di “contaminazione”, la sensazione di disgusto verso gli altri e l’evitamento di oggetti o persone care, possono essere segnali di un disagio psicologico che merita attenzione e ascolto, senza giudizio. In questi casi, un percorso psicologico può aiutare a comprendere meglio l’origine di queste paure, gestirle e trovare strategie per ritrovare sicurezza e libertà nei gesti di ogni giorno.
Resto a disposizione se desidera intraprendere un percorso di supporto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Lascala de Senna – Psicologa clinica
quello che descrive sembra essere un vissuto di forte ansia, che può portare a percepire come pericolose anche situazioni della vita quotidiana che, in realtà, non lo sono. È comprensibile che la preoccupazione per la salute – soprattutto quando si parla di infezioni come il papilloma virus – possa diventare centrale, ma quando inizia a condizionare i pensieri, le relazioni e le azioni quotidiane, è importante fermarsi e chiedere aiuto, come sta già facendo.
Il timore di “contaminazione”, la sensazione di disgusto verso gli altri e l’evitamento di oggetti o persone care, possono essere segnali di un disagio psicologico che merita attenzione e ascolto, senza giudizio. In questi casi, un percorso psicologico può aiutare a comprendere meglio l’origine di queste paure, gestirle e trovare strategie per ritrovare sicurezza e libertà nei gesti di ogni giorno.
Resto a disposizione se desidera intraprendere un percorso di supporto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Lascala de Senna – Psicologa clinica
Gentile utente,
leggo con molta attenzione le sue parole e sento chiaramente la grande angoscia e la paura che sta provando. Voglio prima di tutto dirle che è comprensibile e legittimo sentirsi così quando una preoccupazione diventa così intensa e pervasiva. La sensazione che la paura "stia sfuggendo di mano" è un segnale importante che lei sta ascoltando, ed è il primo, coraggioso passo per cercare di capire e chiedere aiuto.
Vorrei provare a fare un po' di ordine insieme a lei, strutturando il discorso in alcuni punti.
1. Dare un nome a ciò che sente: l'Ansia, non solo il virus
Quello che sta descrivendo sembra andare oltre una normale e sana preoccupazione per la propria salute. Sembra che il vero problema, quello che la fa soffrire così tanto, non sia tanto il virus in sé, quanto l'ansia che ha preso il sopravvento.
L'ansia funziona come un amplificatore: prende una paura reale (il Papilloma Virus esiste e bisogna conoscerlo per proteggersi) e la trasforma in un mostro onnipresente e incontrollabile. L'ansia la porta a:
Generalizzare il pericolo: Da una minaccia specifica (trasmissione sessuale) a una minaccia ovunque (oggetti, casa, famiglia).
Cercare una certezza assoluta: L'ansia non tollera il "rischio zero", che nella vita non esiste. Quindi la spinge a comportamenti di controllo e evitamento estremi (non toccare, schifare) nel tentativo impossibile di raggiungere una sicurezza del 100%.
Vedere minacce dove non ci sono: La sua mente, dominata dall'ansia, interpreta ogni situazione (usare lo stesso bagno) attraverso la lente della paura, ignorando le informazioni razionali.
Riconoscere che il suo nemico principale in questo momento è l'ansia (e non i suoi familiari o la sua casa) è il primo passo fondamentale per riprendere il controllo.
2. Facciamo chiarezza: Fatti contro Paura
L'ansia si nutre di disinformazione e di "zone grigie". Usiamo i fatti come una luce per scacciarla.
Il Fatto: Il Papilloma Virus (HPV) è un virus che si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto, intimo, pelle contro pelle, quasi esclusivamente per via sessuale o, in casi molto più rari, con un contatto profondo delle mucose.
La Paura dell'Ansia: "Potrei prenderlo toccando quello che toccano loro, usando il bagno, gli asciugamani".
La Realtà Medica: La trasmissione del HPV attraverso oggetti (quella che in gergo si chiama "via fomitica") è considerata estremamente rara e scientificamente trascurabile nella vita di tutti i giorni. Il virus è poco resistente fuori dal corpo umano. È praticamente impossibile contrarre il virus condividendo il bagno, gli asciugamani (se personali e lavati regolarmente), le posate o altri oggetti di uso quotidiano in un contesto familiare.
I suoi familiari non sono un veicolo di infezione per lei in questo contesto. La sensazione di schifo che prova non è una reazione al pericolo reale, ma un sintomo potentissimo di quanto l'ansia la stia dominando, facendole percepire le persone che ama come una minaccia.
3. Consigli pratici per iniziare a gestire l'ansia
Questi sono dei primi passi che può provare a compiere. Non sono una cura, ma un esercizio per iniziare a indebolire la morsa dell'ansia.
Stop alla ricerca compulsiva: Uno dei più grandi alimenti dell'ansia da salute è la ricerca continua e disperata di informazioni online ("Dottor Google"). Si imponga una regola: non fare più ricerche sul HPV. Le informazioni che le servono le deve ricevere da una sola fonte autorevole: il suo medico o ginecologo.
Distinguere il pensiero dalla realtà: Quando arriva un pensiero spaventoso ("Se tocco questa maniglia mi infetto"), si fermi un attimo e si dica: "Questo è un pensiero generato dalla mia ansia o è un fatto reale e concreto? Le evidenze mediche cosa dicono?". Provi a rispondere a sé stessa con i fatti che abbiamo elencato sopra.
La tecnica del "rimandare la preoccupazione": Invece di lottare contro i pensieri ansiosi tutto il giorno, dia loro un appuntamento. Decida un "momento della preoccupazione" di 15 minuti ogni giorno (es. dalle 17:00 alle 17:15). Se un pensiero ansioso arriva prima, lo annoti mentalmente e si dica: "Ok, ho sentito questo pensiero. Me ne occuperò con calma nel mio spazio-preoccupazione delle 17". Questo aiuta a non farsi travolgere durante il resto della giornata.
Compiere un piccolo gesto "coraggioso": L'ansia si sconfigge affrontandola, non evitandola. Provi a compiere un piccolo gesto che la sua ansia le direbbe di non fare. Non deve essere qualcosa di enorme. Può essere semplicemente sedersi sul divano vicino a un familiare senza pensare alla contaminazione per 5 minuti, o usare una posata toccata da altri dopo che è stata ovviamente lavata. L'obiettivo è dimostrare a sé stessa che non succede nulla di terribile.
4. Il passo più importante: Chiedere aiuto professionale
Questi consigli sono un primo aiuto, ma la sofferenza che descrive è profonda e merita un supporto adeguato. La invito caldamente a considerare due percorsi paralleli e fondamentali:
Un percorso di terapia psicologica: Uno psicologo, in particolare con un approccio cognitivo-comportamentale (CBT), è la figura più indicata per aiutarla. La aiuterà a capire le radici della sua ansia, a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali (come quelli sulla contaminazione) e a gestire le emozioni e i comportamenti di evitamento, guidandola passo dopo passo a riprendersi la sua vita.
Un consulto medico/ginecologico: Prenoti una visita con il suo medico di base o, ancora meglio, con un ginecologo di fiducia. Esponga non solo i suoi dubbi sul virus, ma anche la sua grande ansia. Avere informazioni mediche chiare, personalizzate e rassicuranti da un professionista è uno degli antidoti più potenti contro l'ansia da salute. Può chiedere tutto sulla trasmissione, sulla prevenzione (vaccino, Pap test) e sulla reale incidenza.
In conclusione
Ricordi: non è "sbagliata" o "pazza". Sta affrontando un'ansia molto intensa che la fa soffrire e che sta avendo un impatto pesante sulla sua vita e sui suoi affetti. L'impulso di schifare i suoi familiari è un meccanismo di difesa estremo della sua paura, non un sentimento reale verso di loro.
Ha già fatto il passo più difficile: riconoscere di aver bisogno di aiuto. Ora si dia il permesso di riceverlo. Può uscire da questo tunnel e tornare a vivere i suoi spazi e le sue relazioni con la serenità che merita.
Con i migliori auguri per il suo percorso.
leggo con molta attenzione le sue parole e sento chiaramente la grande angoscia e la paura che sta provando. Voglio prima di tutto dirle che è comprensibile e legittimo sentirsi così quando una preoccupazione diventa così intensa e pervasiva. La sensazione che la paura "stia sfuggendo di mano" è un segnale importante che lei sta ascoltando, ed è il primo, coraggioso passo per cercare di capire e chiedere aiuto.
Vorrei provare a fare un po' di ordine insieme a lei, strutturando il discorso in alcuni punti.
1. Dare un nome a ciò che sente: l'Ansia, non solo il virus
Quello che sta descrivendo sembra andare oltre una normale e sana preoccupazione per la propria salute. Sembra che il vero problema, quello che la fa soffrire così tanto, non sia tanto il virus in sé, quanto l'ansia che ha preso il sopravvento.
L'ansia funziona come un amplificatore: prende una paura reale (il Papilloma Virus esiste e bisogna conoscerlo per proteggersi) e la trasforma in un mostro onnipresente e incontrollabile. L'ansia la porta a:
Generalizzare il pericolo: Da una minaccia specifica (trasmissione sessuale) a una minaccia ovunque (oggetti, casa, famiglia).
Cercare una certezza assoluta: L'ansia non tollera il "rischio zero", che nella vita non esiste. Quindi la spinge a comportamenti di controllo e evitamento estremi (non toccare, schifare) nel tentativo impossibile di raggiungere una sicurezza del 100%.
Vedere minacce dove non ci sono: La sua mente, dominata dall'ansia, interpreta ogni situazione (usare lo stesso bagno) attraverso la lente della paura, ignorando le informazioni razionali.
Riconoscere che il suo nemico principale in questo momento è l'ansia (e non i suoi familiari o la sua casa) è il primo passo fondamentale per riprendere il controllo.
2. Facciamo chiarezza: Fatti contro Paura
L'ansia si nutre di disinformazione e di "zone grigie". Usiamo i fatti come una luce per scacciarla.
Il Fatto: Il Papilloma Virus (HPV) è un virus che si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto, intimo, pelle contro pelle, quasi esclusivamente per via sessuale o, in casi molto più rari, con un contatto profondo delle mucose.
La Paura dell'Ansia: "Potrei prenderlo toccando quello che toccano loro, usando il bagno, gli asciugamani".
La Realtà Medica: La trasmissione del HPV attraverso oggetti (quella che in gergo si chiama "via fomitica") è considerata estremamente rara e scientificamente trascurabile nella vita di tutti i giorni. Il virus è poco resistente fuori dal corpo umano. È praticamente impossibile contrarre il virus condividendo il bagno, gli asciugamani (se personali e lavati regolarmente), le posate o altri oggetti di uso quotidiano in un contesto familiare.
I suoi familiari non sono un veicolo di infezione per lei in questo contesto. La sensazione di schifo che prova non è una reazione al pericolo reale, ma un sintomo potentissimo di quanto l'ansia la stia dominando, facendole percepire le persone che ama come una minaccia.
3. Consigli pratici per iniziare a gestire l'ansia
Questi sono dei primi passi che può provare a compiere. Non sono una cura, ma un esercizio per iniziare a indebolire la morsa dell'ansia.
Stop alla ricerca compulsiva: Uno dei più grandi alimenti dell'ansia da salute è la ricerca continua e disperata di informazioni online ("Dottor Google"). Si imponga una regola: non fare più ricerche sul HPV. Le informazioni che le servono le deve ricevere da una sola fonte autorevole: il suo medico o ginecologo.
Distinguere il pensiero dalla realtà: Quando arriva un pensiero spaventoso ("Se tocco questa maniglia mi infetto"), si fermi un attimo e si dica: "Questo è un pensiero generato dalla mia ansia o è un fatto reale e concreto? Le evidenze mediche cosa dicono?". Provi a rispondere a sé stessa con i fatti che abbiamo elencato sopra.
La tecnica del "rimandare la preoccupazione": Invece di lottare contro i pensieri ansiosi tutto il giorno, dia loro un appuntamento. Decida un "momento della preoccupazione" di 15 minuti ogni giorno (es. dalle 17:00 alle 17:15). Se un pensiero ansioso arriva prima, lo annoti mentalmente e si dica: "Ok, ho sentito questo pensiero. Me ne occuperò con calma nel mio spazio-preoccupazione delle 17". Questo aiuta a non farsi travolgere durante il resto della giornata.
Compiere un piccolo gesto "coraggioso": L'ansia si sconfigge affrontandola, non evitandola. Provi a compiere un piccolo gesto che la sua ansia le direbbe di non fare. Non deve essere qualcosa di enorme. Può essere semplicemente sedersi sul divano vicino a un familiare senza pensare alla contaminazione per 5 minuti, o usare una posata toccata da altri dopo che è stata ovviamente lavata. L'obiettivo è dimostrare a sé stessa che non succede nulla di terribile.
4. Il passo più importante: Chiedere aiuto professionale
Questi consigli sono un primo aiuto, ma la sofferenza che descrive è profonda e merita un supporto adeguato. La invito caldamente a considerare due percorsi paralleli e fondamentali:
Un percorso di terapia psicologica: Uno psicologo, in particolare con un approccio cognitivo-comportamentale (CBT), è la figura più indicata per aiutarla. La aiuterà a capire le radici della sua ansia, a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali (come quelli sulla contaminazione) e a gestire le emozioni e i comportamenti di evitamento, guidandola passo dopo passo a riprendersi la sua vita.
Un consulto medico/ginecologico: Prenoti una visita con il suo medico di base o, ancora meglio, con un ginecologo di fiducia. Esponga non solo i suoi dubbi sul virus, ma anche la sua grande ansia. Avere informazioni mediche chiare, personalizzate e rassicuranti da un professionista è uno degli antidoti più potenti contro l'ansia da salute. Può chiedere tutto sulla trasmissione, sulla prevenzione (vaccino, Pap test) e sulla reale incidenza.
In conclusione
Ricordi: non è "sbagliata" o "pazza". Sta affrontando un'ansia molto intensa che la fa soffrire e che sta avendo un impatto pesante sulla sua vita e sui suoi affetti. L'impulso di schifare i suoi familiari è un meccanismo di difesa estremo della sua paura, non un sentimento reale verso di loro.
Ha già fatto il passo più difficile: riconoscere di aver bisogno di aiuto. Ora si dia il permesso di riceverlo. Può uscire da questo tunnel e tornare a vivere i suoi spazi e le sue relazioni con la serenità che merita.
Con i migliori auguri per il suo percorso.
Se sente di non riuscire più a gestire la situazione, determinando problemi anche nelle relazioni con gli altri, può sicuramente esserLe utile un aiuto specialistico.
Sono a Sua disposizione per aiutarLa a comprendere, innanzitutto, da dove derivi questa profonda paura così da individuare insieme come poterla gestire.
Sono a Sua disposizione per aiutarLa a comprendere, innanzitutto, da dove derivi questa profonda paura così da individuare insieme come poterla gestire.
Buonasera carə anonimə
Leggo le tue parole e percepisco un’ansia molto intensa e continua legata all’HPV, una preoccupazione che sembra andare oltre il rischio reale di contagio, arrivando a invadere la tua quotidianità, i pensieri, i comportamenti, e persino i rapporti con le persone che ti sono vicine.
La paura costante, l’evitamento, il senso di disgusto, i pensieri che si rincorrono e che fai fatica a placare, non sono rari in situazioni di forte ansia legata alla salute, ed a volte il timore iniziale si trasforma, senza quasi accorgercene, in una forma di ansia più generalizzata o in un pensiero ossessivo. È come se non fosse più solo la realtà a farci paura, ma anche e soprattutto le immagini e le interpretazioni che la nostra mente costruisce: all’improvviso tutto può sembrare una minaccia, anche ciò che fino a poco tempo fa ci pareva innocuo.
Vorrei rassicurarti su un punto fondamentale: il papillomavirus si trasmette attraverso contatti molto specifici, principalmente sessuali. Non si trasmette attraverso oggetti comuni, superfici, o semplicemente vivendo con altre persone. Convivere con familiari o coinquilini non comporta alcun rischio, per cui non c’è motivo di isolarsi o di cambiare le tue abitudini quotidiane.
Ti dico tutto questo anche perché conosco bene, a livello clinico, queste dinamiche. Ho visto da vicino come ansie legate alla salute ed alla contaminazione possano condizionare la vita di una persona, e so quanto peso possano avere. So anche che è possibile uscirne, e credo davvero che potrei esserti d’aiuto in questo percorso.
L’ansia non si spegne semplicemente con la logica, lo so bene. Serve un accompagnamento dolce, un cammino per imparare a riconoscere quei pensieri che alimentano la paura e, piano piano, affrontarli insieme. Se senti che da solə non riesci più a gestire tutto questo, il mio consiglio è di valutare un percorso con una psicologa o di rivolgerti a un consultorio: uno spazio sicuro, in cui poter parlare senza sentirsi giudicatə.
Avere paura è umano, ma non devi portare questo peso da solə.
Se vorrai, sono qui per te.
Un saluto e un abbraccio.
Dottoressa Serena Vitale
Leggo le tue parole e percepisco un’ansia molto intensa e continua legata all’HPV, una preoccupazione che sembra andare oltre il rischio reale di contagio, arrivando a invadere la tua quotidianità, i pensieri, i comportamenti, e persino i rapporti con le persone che ti sono vicine.
La paura costante, l’evitamento, il senso di disgusto, i pensieri che si rincorrono e che fai fatica a placare, non sono rari in situazioni di forte ansia legata alla salute, ed a volte il timore iniziale si trasforma, senza quasi accorgercene, in una forma di ansia più generalizzata o in un pensiero ossessivo. È come se non fosse più solo la realtà a farci paura, ma anche e soprattutto le immagini e le interpretazioni che la nostra mente costruisce: all’improvviso tutto può sembrare una minaccia, anche ciò che fino a poco tempo fa ci pareva innocuo.
Vorrei rassicurarti su un punto fondamentale: il papillomavirus si trasmette attraverso contatti molto specifici, principalmente sessuali. Non si trasmette attraverso oggetti comuni, superfici, o semplicemente vivendo con altre persone. Convivere con familiari o coinquilini non comporta alcun rischio, per cui non c’è motivo di isolarsi o di cambiare le tue abitudini quotidiane.
Ti dico tutto questo anche perché conosco bene, a livello clinico, queste dinamiche. Ho visto da vicino come ansie legate alla salute ed alla contaminazione possano condizionare la vita di una persona, e so quanto peso possano avere. So anche che è possibile uscirne, e credo davvero che potrei esserti d’aiuto in questo percorso.
L’ansia non si spegne semplicemente con la logica, lo so bene. Serve un accompagnamento dolce, un cammino per imparare a riconoscere quei pensieri che alimentano la paura e, piano piano, affrontarli insieme. Se senti che da solə non riesci più a gestire tutto questo, il mio consiglio è di valutare un percorso con una psicologa o di rivolgerti a un consultorio: uno spazio sicuro, in cui poter parlare senza sentirsi giudicatə.
Avere paura è umano, ma non devi portare questo peso da solə.
Se vorrai, sono qui per te.
Un saluto e un abbraccio.
Dottoressa Serena Vitale
Buongiorno,
La situazione che descrive è delicata.
Da dove deriva la preoccupazione per il papilloma virus secondo lei?
Di cosa ha paura? Di contrarlo attraverso lo svolgimento delle attività quotidiane?
Ha provato a parlarne con il suo medico? Potrebbe chiedere il parere di un ginecologo.
Un altro consiglio utile è quello di effettuare uno screening del papilloma virus in un ambulatorio del suo luogo di residenza. Lì, la aiuterebbero a rispondere alle sue domande. Inoltre, uno specialista psicologo potrebbe aiutarla ad andare in profondità nelle sue paure per capirne le cause sottostanti. Le darebbe gli strumenti per conoscersi interiormente e comprendere come gestire la sua difficoltà. Le offrirebbe anche sostegno emotivo per affrontare la situazione. Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
La situazione che descrive è delicata.
Da dove deriva la preoccupazione per il papilloma virus secondo lei?
Di cosa ha paura? Di contrarlo attraverso lo svolgimento delle attività quotidiane?
Ha provato a parlarne con il suo medico? Potrebbe chiedere il parere di un ginecologo.
Un altro consiglio utile è quello di effettuare uno screening del papilloma virus in un ambulatorio del suo luogo di residenza. Lì, la aiuterebbero a rispondere alle sue domande. Inoltre, uno specialista psicologo potrebbe aiutarla ad andare in profondità nelle sue paure per capirne le cause sottostanti. Le darebbe gli strumenti per conoscersi interiormente e comprendere come gestire la sua difficoltà. Le offrirebbe anche sostegno emotivo per affrontare la situazione. Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Cara utente,
ho letto le sue numerose richieste di aiuto che ha scritto nell'ultimo periodo. Per essere aiutata e per tornare stare bene sarebbe utile iniziare un percorso psicoterapeutico in modo che possa conoscere il problema e gestirlo in futuro. Trovi il professionista che più le aggrada nella sua città e faccia un primo colloquio conoscitivo.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
ho letto le sue numerose richieste di aiuto che ha scritto nell'ultimo periodo. Per essere aiutata e per tornare stare bene sarebbe utile iniziare un percorso psicoterapeutico in modo che possa conoscere il problema e gestirlo in futuro. Trovi il professionista che più le aggrada nella sua città e faccia un primo colloquio conoscitivo.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Gentile utente,
capisco quanto possa essere difficile convivere con una paura così invadente. Da come ne parla, sembra che il pensiero del papilloma virus stia diventando qualcosa di più ampio, che condiziona il suo modo di vivere, di muoversi e persino di stare in relazione con le persone più vicine. In Gestalt non ci limitiamo a “bloccare” il sintomo, ma proviamo a capire cosa sta cercando di comunicare. Questa paura, che oggi si focalizza sul virus, potrebbe essere la forma che ha trovato un’ansia più profonda, un bisogno di controllo, protezione o sicurezza. È importante che non resti da sola in tutto questo. Un percorso psicologico può aiutarla a ritrovare uno spazio interno più libero, dove la paura non guidi ogni gesto. Chiedere aiuto, come sta facendo ora, è già un primo passo verso il cambiamento.
Le mando un caro saluto.
capisco quanto possa essere difficile convivere con una paura così invadente. Da come ne parla, sembra che il pensiero del papilloma virus stia diventando qualcosa di più ampio, che condiziona il suo modo di vivere, di muoversi e persino di stare in relazione con le persone più vicine. In Gestalt non ci limitiamo a “bloccare” il sintomo, ma proviamo a capire cosa sta cercando di comunicare. Questa paura, che oggi si focalizza sul virus, potrebbe essere la forma che ha trovato un’ansia più profonda, un bisogno di controllo, protezione o sicurezza. È importante che non resti da sola in tutto questo. Un percorso psicologico può aiutarla a ritrovare uno spazio interno più libero, dove la paura non guidi ogni gesto. Chiedere aiuto, come sta facendo ora, è già un primo passo verso il cambiamento.
Le mando un caro saluto.
Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo vissuto.
Comprendo il suo stato d’ansia: quando la paura per la salute diventa così intensa da influenzare la vita quotidiana, è importante fermarsi e chiedere aiuto, come ha fatto lei.
Nel suo caso, la preoccupazione per il papilloma virus appare molto forte e pervasiva. Un percorso psicologico può aiutarla a gestire questi pensieri, ridurre l’ansia e ritrovare serenità. Il supporto di un professionista può davvero fare la differenza.
Comprendo il suo stato d’ansia: quando la paura per la salute diventa così intensa da influenzare la vita quotidiana, è importante fermarsi e chiedere aiuto, come ha fatto lei.
Nel suo caso, la preoccupazione per il papilloma virus appare molto forte e pervasiva. Un percorso psicologico può aiutarla a gestire questi pensieri, ridurre l’ansia e ritrovare serenità. Il supporto di un professionista può davvero fare la differenza.
Buonasera, i papilloma si contrae solo attraverso rapporti non protetti, quindi per il resto stia tranquilla. Se ha rapporti intimi si protegga e andrà tutto bene.
Distinti saluti
Dott.ssa Sara Rocco
Distinti saluti
Dott.ssa Sara Rocco
Buonasera, il suo racconto rivela un senso di incertezza e di preoccupazione che si invade nel suo quotidiano, rendendola incapace di trovare un equilibrio tra il bisogno di cura e il timore di un pericolo che sembra abbracciare tutto. È comprensibile che la paura di non poter proteggere se stessa dal papilloma virus e dal rischio di contagio possa generare un senso di impotenza e di repulsione verso tutto ciò che la circonda, soprattutto verso le persone di cui sente di aver bisogno. Quello che avverte come uno schifo o una distanza verso la sua famiglia sembra essere un tentativo di mantenere una distanza da un rischio che si proietta anche oltre la realtà fisica, entrando nel campo dei sentimenti e delle relazioni che si sono già insediate nel suo rapporto con sé stessa. La paura di contagio, infatti, diventa anche simbolo di un bisogno di purezza e di difesa, che però rischia di bloccare la possibilità di una relazione con le cose e con le persone. La strada migliore passa attraverso l’ascolto di questi timori, senza giudicarli, e cercando di decifrare cosa essi rappresentino rispetto all’ansia di proteggersi da qualcosa che si sente come inafferrabile ma che si impone come presenza.
Se desidera, posso offrirle uno spazio in cui esplorare con profondità queste sensazioni e aiutare a ricongiungere il suo desiderio di cura con il riconoscimento di sé, in modo che possa recuperare un rapporto più sereno con sé stessa e con gli altri.
Sono qui per ascoltarla.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Se desidera, posso offrirle uno spazio in cui esplorare con profondità queste sensazioni e aiutare a ricongiungere il suo desiderio di cura con il riconoscimento di sé, in modo che possa recuperare un rapporto più sereno con sé stessa e con gli altri.
Sono qui per ascoltarla.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Salve, il problema principale in questo momento non è solo la paura del virus, ma l’ansia che si è impossessata dei suoi pensieri e comportamenti, portandola a provare disgusto, paura del contatto e senso di perdita di controllo.
Le consiglio un supporto psicologico nonchè consultare un ginecologo/medico di medicina generale affinchè lei possa acquisire infomazioni approfondite a riguardo.
Cordialmente .
Le consiglio un supporto psicologico nonchè consultare un ginecologo/medico di medicina generale affinchè lei possa acquisire infomazioni approfondite a riguardo.
Cordialmente .
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