Dott.ssa Patrizia Mollo

Psicologa · Altro

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Dott.ssa Patrizia Mollo

Corso II Giugno, 5, Senigallia 60019

Si informano i gentili pazienti che le sedute avvengono ONLINE.

17/11/2025

Esperienze

Sono la dottssa Patrizia Mollo, e prima di ogni altra cosa, sono una psicologa per passione. Per me, questa non è solo una professione, ma una vera e propria vocazione, un desiderio profondo di connettermi con le persone e offrire uno spazio sicuro per l'ascolto e la crescita. Il mio più grande desiderio è quello di essere al vostro fianco, soprattutto in quei periodi difficili che la vita, a volte, ci presenta. So quanto possa essere faticoso affrontare momenti di smarrimento, di dolore o superare il peso di esperienze traumatiche che sembrano aver lasciato un segno indelebile. Il mio primo obiettivo è aiutarvi a navigare queste acque turbolente, a trovare un senso e a ritrovare la luce anche quando sembra più fioca. Ma il mio aiuto non si ferma qui. Credo fermamente nel potenziale incredibile che ognuno di noi porta dentro di sé. Per questo, mi entusiasma accompagnare le persone in un percorso di crescita personale, aiutandole a scoprire e sviluppare i propri punti di forza – quelle risorse uniche che ci rendono speciali – e a gestire con più serenità i punti deboli, trasformandoli magari in opportunità di apprendimento. Insieme, possiamo imparare a gestire il complesso mondo delle emozioni: non per sopprimerle, ma per comprenderle, accoglierle e utilizzarle come preziose bussole nella nostra vita. Lavoreremo per sviluppare una maggiore consapevolezza di sé: chi siete veramente? Cosa desiderate? Quali sono i vostri bisogni più autentici? Conoscersi a fondo è il primo passo per vivere una vita più piena e soddisfacente. Cerco sempre di creare un'atmosfera calda, empatica e priva di giudizio, dove possiate sentirvi liberi di esprimervi, di esplorare i vostri pensieri e le vostre emozioni senza timore. Se sentite che è arrivato il momento di prendervi cura di voi, di affrontare una sfida, di superare un ostacolo o semplicemente di conoscervi meglio e fiorire, io sono qui. Non siete soli in questo viaggio.

Ecco il link al mio sito web: https://www.patriziamollo.it/

Altro Su di me

Approccio terapeutico

Psicologia breve e strategica

Aree di competenza principali:

  • Psicologia dell'età evolutiva
  • Psicologia perinatale
  • Psicologia scolastica

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Consulenza online

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  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Studio Senigallia

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Prestazioni e prezzi

  • Consulenza online

    75 €

  • Mental coaching

    75 €

  • Terapia comportamentale razionale emotiva (REBT)

    75 €

  • Superamento di eventi traumatici

    75 €

  • Sostegno alla genitorialità

    75 €

10 recensioni

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  • C

    Patrizia è una professionista esperta, comprensiva ed empatica, capace di farti sentire visto e capito. I suoi modi gentili e rispettosi stimolano conversazioni profonde e sincere che le hanno permesso di inquadrare le mie situazioni nella giusta prospettiva. Senza mai criticarmi mi è stata vicino, mi ha supportato e mi ha fornito durante il percorso strumenti utili per sentirmi bene e affrontare con una nuova consapevolezza le mie sfide. Non posso che consigliare vivamente di rivolgersi a Patrizia quando nella vita avete bisogno di un supporto professionale per la vostra crescita personale.

     • Consulenza online consulenza online  • 

  • S

    Con la dottoressa Mollo Mi sono trovata Bene in base alla mia esperienza, la consiglio!

     • Altro Altro  • 

    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Gentilissima,
    La ringrazio di cuore per le sue parole e per aver condiviso la sua esperienza positiva! Sono davvero felice di sapere che si è trovata bene con me e che mi consiglia.
    È per me motivo di grande soddisfazione sapere che ogni passo fatto insieme nel nostro percorso sia stato per lei un momento di crescita e sviluppo. Credo fermamente che ogni sfida affrontata e ogni scoperta fatta siano tasselli preziosi per il suo benessere e la propria evoluzione personale.
    Mi auguro ci sia un proseguo nel nostro cammino, qualora lo desideri e ne senta l'esigenza.

    Con stima e disponibilità,
    Dott.ssa Patrizia Mollo


  • S

    La Dott.ssa Patrizia Mollo unisce una profonda competenza a un’empatia straordinaria. Offre un supporto concreto e personalizzato, riuscendo sempre a creare un ambiente accogliente e rispettoso. È evidente che non solo possiede una solida preparazione professionale, ma sa anche trasmettere serenità e fiducia. Consiglio vivamente la Dott.ssa Mollo a chiunque sia alla ricerca di un aiuto competente e umano per affrontare le sfide della vita.

     • Consulenza online analisi dello stress  • 

    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Grazie di cuore per queste parole così profonde. Credo fermamente che la competenza tecnica debba sempre camminare di pari passo con l'umanità e l'ascolto. Sapere di essere riuscita a trasmettere serenità e di aver creato quello spazio sicuro necessario per affrontare le sfide della vita è per me la soddisfazione più grande. Grazie per la fiducia che hai riposto in me!


  • S

    La Dottoressa Patrizia Mollo, oltre a essere una persona competente è anche molto coscienziosa e onesta. Sa metterti a proprio agio ed è come parlare con una persona di famiglia. Questo per me è molto importante! Inoltre è molto preparata anche nelle terapie del dolore, metodo naet, massaggio cranio sacrale, ecc... Sono stata curata dalla dottoressa con molta pazienza, da brutte allergie e sono guarita.
    La consiglio vivamente!
    Stefy M.

     • Altro Altro  • 

    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Grazie per questa bellissima testimonianza. Sapere di aver contribuito al tuo benessere offrendoti un supporto concreto e umano mi riempie di gioia. La relazione di fiducia che si crea è parte fondamentale della cura sia psicologica che fisica che ogni giorno mi sforzo di migliorare. Grazie ancora!


  • R

    Già dal primo incontro con la dottoressa Mollo ho provato serenità e la consapevolezza di aver trovato una professionista capace di aiutarmi a raggiungere l’equilibrio emotivo che ormai avevo perso, mi sono sentita subito a mio agio.
    Trovo sia una persona seria e professionale.

     • Altro Altro  • 

    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Gentile Rosy
    La ringrazio di cuore per aver condiviso queste parole così significative e toccanti. È per me una profonda gioia e soddisfazione sapere che fin dal nostro primo incontro ha provato serenità e si è sentita subito a suo agio.
    Il mio impegno è proprio quello di creare uno spazio sicuro e accogliente, dove ogni persona possa sentirsi compresa e supportata nel ritrovare il proprio equilibrio emotivo. La sua fiducia e il suo percepire la mia serietà e professionalità sono la più grande ricompensa per il mio lavoro.
    Sono felice di poterla accompagnare in questo percorso e sono certa che insieme raggiungeremo gli obiettivi che si è prefissata.
    Con stima e disponibilità,
    Dott.ssa Patrizia Mollo


  • D

    La Dott.ssa Patrizia Mollo è competente, gentile e molto chiara. Mi sono sentito subito a mio agio e il suo supporto è stato davvero utile. La consiglio!!

     • Altro Altro  • 

    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Gentilissima,
    La ringrazio di cuore per le sue parole così gentili e significative! Sono davvero felice di sapere che si è sentita subito a suo agio e che ha trovato il mio supporto utile, competente e chiaro.
    È per me molto importante creare un ambiente accogliente e trasparente, dove ogni persona possa sentirsi compresa e guidata con professionalità. La sua raccomandazione è la più bella ricompensa per il mio impegno.
    Le auguro tutto il meglio!
    Con stima,
    Dott.ssa Patrizia Mollo


  • D

    Un vero grazie alla dott.ssa Patrizia Mollo per il suo percorso curativo. Con la sua sensibilità e professionalità e' riuscita a risolvere in breve tempo i miei problemi.
    Il suo metodo e' stato applicato in modo mirato e personale, mi sono sentita vista, ascoltata e supportata in ogni passo.
    La consiglio vivamente!

     • Altro Altro  • 

    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Gentile Daniela,
    La ringrazio di cuore per le sue parole così gentili e significative. Sono profondamente gratificata nel leggere che il percorso terapeutico intrapreso insieme le sia stato di così grande aiuto e che si sia sentita pienamente supportata, vista e ascoltata in ogni fase.
    È per me una grande soddisfazione professionale e personale sapere di essere riuscita a contribuire al suo benessere e alla risoluzione dei suoi problemi in tempi brevi, grazie all'applicazione di un metodo mirato e personalizzato.
    Testimonianze come la sua sono la più grande ricompensa per il mio lavoro e mi spronano a continuare con passione e dedizione.
    Le auguro tutto il meglio per il futuro.
    Con stima e affetto,
    Dott.ssa Patrizia Mollo


  • L

    Conosco la dottoressa Patrizia Mollo da vari anni e la stimo molto per la sua preparazione professionale, che nel corso del tempo ha integrato con aggiornamenti che ampliano costantemente lo spettro delle sue competenze e arricchiscono il precorso terapeutico. Personalmente ho sperimentato che è dotata di una grande capacità diagnostica e affronta i problemi alla radice con grande empatia. In questo modo favorisce lo stabilirsi di relazioni di fiducia con le persone, lo sviluppo di autoconsapevolezza delle proprie risorse e capacità e una maggior autostima, facilitando il processo di guarigione.

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    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Grazie Laura, è sempre bello lavorare con persone che prestano attenzione al processo di guarigione, e sperimentano empre gli strumenti che vengono messi a disposizione. La crescita personale, la guarigione sono il risultato del tuo ottimo lavoro. Keep On!


  • L

    Faccio le sedute con la dottoressa Patrizia da circa 6 mesi e ho avuto dei risultati sorprendenti sulla mia personalità e sul mio stato emotivo.Patrizia è una persona molto competente ed empatica , capace di capire l'origine e la risoluzione dei problemi e dei traumi emotivi... grazie a lei sono riuscita a scavare nella parte più profonda di me e ad avere i mezzi per superare paure e insicurezze...la consiglio a tutti!

     • Consulenza online consulenza online  • 

    Dott.ssa Patrizia Mollo

    Grazie Lucia per aver condiviso la sua esperienza in modo così aperto e generoso. Leggere le sue parole è per me motivo di grande soddisfazione, non solo professionale, ma anche umana.
    Il percorso che abbiamo intrapreso insieme è stato possibile soprattutto grazie al suo coraggio, alla sua fiducia e alla sua determinazione nel mettersi in gioco. Il merito più grande è il suo, per aver avuto la forza di "scavare nella parte più profonda" e di utilizzare gli strumenti che ha scoperto dentro di sé.
    Sono onorata di averla potuta accompagnare in questo viaggio di crescita. La sua testimonianza è preziosa e spero possa essere di ispirazione per chiunque stia considerando di prendersi cura del proprio benessere emotivo.

    Con stima,
    Dott.ssa Patrizia Mollo


  • A

    Sono diversi mesi che ho iniziato la terapia con la dottoressa mollo e devo dire che mi sono trovata da subito bene. L’aspetto che mi è piaciuto di più è che mi ha spiegato in maniera chiara le mie problematiche, e poi mi ha spiegato in maniera anche pratica e tecniche per risolverle, seguiti i suoi consigli ho avuto subito dei risultati.
    Aggiungo inoltre che ho trovato una dottoressa empatica e disponibile, puntuale e professionale in quello che fa.
    Consiglio vivamente

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    Dott.ssa Patrizia Mollo

    La ringrazio di cuore per aver dedicato del tempo a condividere la sua esperienza. Le sue parole sono per me preziose.
    Sono particolarmente lieta che abbia apprezzato l'approccio che cerco di adottare: unire l'ascolto empatico alla chiarezza nel definire le problematiche e, soprattutto, fornire strumenti pratici e concreti per affrontarle. Credo fermamente che comprendere e agire siano le chiavi per un cambiamento reale e duraturo.
    I risultati che ha ottenuto sono il frutto diretto del suo straordinario impegno e della sua costanza nell'applicare ciò di cui abbiamo parlato. Il merito è tutto suo.
    La sua testimonianza è di grande valore e spero possa essere d'aiuto a chi cerca un percorso che offra non solo comprensione, ma anche strategie attive per il proprio benessere.
    Con stima,
    Dott.ssa Patrizia Mollo


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni e da sempre ho avuto paura della morte. Non c’è mai stato un evento traumatico che abbia scaturito ciò. Ma questa paura e ansia negli ultimi anni, soprattutto mesi, si sta accentuando. Ogni qual volta avverto dolore corro al pronto soccorso per paura che possa trattarsi di qualche malattia grave che può portarmi alla morte. Inizio a provare ansia nel momento in cui sento notizie di miei coetanei morti. Mi sto accorgendo che questa situazione mi sta debilitando molto e non so come uscirne

Buongiorno,
La ringrazio sinceramente per aver condiviso con me una preoccupazione così personale e profonda. Leggo nelle sue parole non solo la paura, ma anche una grande lucidità e il desiderio forte di ritrovare il suo benessere. Questo è il primo, fondamentale passo.
Vorrei parlarle non solo da professionista, ma anche con l'empatia che la sua situazione merita.
Quello che descrive è una forma di ansia molto specifica e più comune di quanto si pensi, nota come tanatofobia, ovvero la paura della morte. Il fatto che non ci sia stato un evento scatenante non la rende meno valida; anzi, spesso questa paura ha radici più profonde, di natura esistenziale, che tendono a emergere in particolari fasi della vita.
Perché proprio ora? E perché in questo modo?
Lei ha 21 anni. Questa è un'età di grandi transizioni: si esce dall'adolescenza, si prendono decisioni importanti per il futuro (studio, lavoro, relazioni), si costruisce la propria identità di adulto. In questo processo, è quasi inevitabile confrontarsi con le grandi domande della vita, e la morte è la più grande di tutte. La sua paura non è "sbagliata", è una reazione umana a una consapevolezza che si fa più chiara: la nostra vita è finita e preziosa.
Il problema, come lei ha giustamente notato, sorge quando questa paura smette di essere una riflessione e diventa un'ansia paralizzante che invade la quotidianità. Vediamo insieme i meccanismi che ha descritto:
L'ansia per la salute (ipocondria): La sua paura della morte è astratta e ingestibile. La mente, per tentare di controllarla, la "sposta" su qualcosa di più concreto: il corpo. Ogni piccolo dolore, ogni sensazione fisica anomala, diventa il potenziale segnale della catastrofe temuta. La corsa al pronto soccorso è un tentativo disperato di cercare rassicurazione, di sentirsi dire "non sta morendo, è tutto a posto". Purtroppo, questa rassicurazione è temporanea, perché l'ansia di fondo non viene risolta e troverà presto un nuovo sintomo a cui aggrapparsi. Si crea così un circolo vizioso:
Ansia di fondo -> Aumento dell'attenzione sul corpo -> Percezione di un sintomo (spesso causato o amplificato dall'ansia stessa, come tachicardia, tensioni muscolari, dolori intercostali) -> Interpretazione catastrofica ("sto per morire") -> Picco d'ansia/panico -> Ricerca di rassicurazione (PS) -> Sollievo temporaneo -> L'ansia di fondo rimane e il ciclo ricomincia.
L'impatto delle notizie: Sentire di coetanei che muoiono è particolarmente destabilizzante perché infrange una naturale illusione di onnipotenza che protegge i giovani. È un confronto diretto e brutale con la propria mortalità, che fa crollare le difese e alimenta l'ansia. È come se la sua paura trovasse una conferma nel mondo esterno, rendendola ancora più reale e minacciosa.
Come iniziare a uscirne?
Il fatto che lei scriva "non so come uscirne" dimostra che è pronta a cercare una via d'uscita. Questo è un punto di forza enorme. Ecco alcuni spunti di riflessione e passi pratici che può iniziare a considerare.
Cosa può iniziare a fare da sola:
Dare un nome all'ansia: Quando avverte un dolore e scatta la paura, provi a fermarsi un istante e a dire a se stessa: "Ok, questo è un sintomo fisico. Ma è possibile che sia la mia ansia a farmelo percepire come una minaccia mortale? Riconosco questo schema". Già solo nominare l'ansia può aiutare a creare una piccola distanza tra lei e la paura.
Ancorarsi al presente (Mindfulness): L'ansia per la morte è una paura proiettata nel futuro. Una tecnica potente per contrastarla è riportare la mente al "qui e ora". Si concentri sui suoi 5 sensi: cosa vede in questo momento? Quali suoni sente? Che odore c'è nell'aria? Che sapore ha in bocca? Cosa sente la sua pelle? Questo esercizio, praticato con costanza, aiuta a "sganciare" la mente dai pensieri catastrofici.
Spostare il focus dalla morte alla vita: Spesso, un'intensa paura di morire nasconde una paura ancora più grande: quella di non vivere appieno. Provi a chiedersi: "Cosa mi fa sentire viva? Quali sono le mie passioni? Cosa voglio fare oggi per rendere questa giornata significativa?". Invece di investire energie nel non morire, provi a reindirizzarle nel vivere. Tenere un diario dove annotare piccole gioie quotidiane o obiettivi può essere di grande aiuto.
Il passo più importante: Chiedere aiuto professionale
Cara ragazza, quello che le ho scritto sono strategie utili, ma la sua sofferenza è reale e merita di essere affrontata in uno spazio protetto e competente. Il passo più coraggioso e risolutivo che può fare è cercare il supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta.
Un percorso terapeutico la aiuterebbe a:
Imparare a gestire l'ansia: Con tecniche specifiche (come quelle dell'approccio Cognitivo-Comportamentale, o CBT) per interrompere il circolo vizioso tra sintomo fisico e pensiero catastrofico.
Esplorare le radici della paura: Capire cosa rappresenta per lei la morte a un livello più profondo e perché questa paura si sia intensificata proprio ora.
Trovare un nuovo significato: Lavorare per trasformare la paura della morte in uno stimolo a vivere una vita più autentica, piena e in linea con i suoi valori.
Non è sola in questo. La paura che prova è un'esperienza umana, ma non deve necessariamente controllarle la vita. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma l'atto di forza più grande che possa compiere per se stessa.
Ha già dimostrato un enorme coraggio scrivendo qui. Usi quello stesso coraggio per fare il passo successivo.
Con i miei più sinceri auguri per il suo percorso.

Dott.ssa Patrizia Mollo

Buongiorno sono sposata da 7 anni è il secondo matrimonio. Io ho un figlio di 26 anni e il mio attuale marito ha una figlia di quasi 22 anni.
Sua figlia (orfana di madre dalla età di 10 anni) da un anno mangia e dorme dal fidanzato, viene a casa solo per farsi la doccia e cambiarsi , praticamente usa la casa come appoggio…non aiuta in casa , quando fa la lavoratrice la fa solo con i suoi panni, se il padre dice di pulire casa , pulisce solo la sua camera e uno dei bagni il resto dice che non usa nulla quindi non pulisce, fino ad un mese fa il padre le aveva chiesto 200€ da lasciare in casa x farle capire che ci sono bollette da pagare e tutto il contorno di una famiglia. si è presa un auto, la ragazza lavora ed è indipendente, ma il padre continua a pagarle le spese della macchina, (deve portarla dal meccanico perché deve rifare i freni), dato che ha la
Residenza con noi per non pagare molto ha usato l assicurazione della nostra auto con la legge bersani ….insomma oltre ad usare la casa come un albergo, non contribuisce alle spese di casa, dobbiamo anche mantenerla?! Ma secondo voi è corretto tutto questo? Io sono del parere che non si può stare con un piede in due scarpe, troppo comodo, come fa ad imparare cosa significa vivere la realtà? Poco tempo fa , siccome io non posso dirle nulla perché mi dice “cosa vuoi che non sei nessuno” le ho solo detto noi lavoriamo dalla mattina alla sera e se devo venire a casa e vedere te sul letto con il cellulare e la casa un casino, non sposti nemmeno una carta, forse è meglio che prendi una decisione su dove andare a vivere…sarò cattiva, ma vivere così a me non piace..suo padre invece la tratta come una bambina adulta.:.con me dice “basta da oggi deve arrangiarsi” quando arriva il momento di dirle fai le cose da sola, niente da fare gliele fa lui brontolando poi con me..:e all fine litighiamo noi due .. cosa possiamo fare? Grazie mille

Buongiorno e grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione così complessa e dolorosa. È del tutto comprensibile che si senta frustrata, sfinita e anche non rispettata.
Vorrei offrirle una lettura psicologica della situazione, analizzando le dinamiche in gioco e proponendo qualche spunto di riflessione e azione. Cercherò di guardare alla situazione dal punto di vista di tutti i protagonisti, non per giustificare, ma per comprendere, perché la comprensione è il primo passo per trovare una soluzione.
Analisi delle Dinamiche Familiari
Quella che descrive è una classica "trappola" delle famiglie allargate, aggravata da un lutto significativo. Vediamo i ruoli:
1. Sua Figliastra: La "Bambina Adulta"
La figlia di suo marito ha quasi 22 anni, ma alcuni suoi comportamenti sono quelli di un'adolescente. La perdita della madre a 10 anni è un trauma enorme che può "congelare" lo sviluppo emotivo. Anche se oggi è una giovane donna che lavora, una parte di lei potrebbe essere ancora quella bambina di 10 anni che ha perso il suo punto di riferimento primario.
L'uso della casa come "albergo": È un modo per mantenere la sicurezza del nido familiare senza assumersi le responsabilità dell'età adulta. È il desiderio di avere un porto sicuro a cui tornare, un privilegio che non vuole perdere.
La frase "Cosa vuoi che non sei nessuno": Questa è una difesa molto potente. Non è (solo) un attacco personale a lei, ma un modo per proteggere il suo legame esclusivo con il padre e, forse, la memoria della madre. Riconoscerle un ruolo di autorità significherebbe, nella sua mente, "tradire" la figura materna e accettare una struttura familiare che non ha scelto.
La mancanza di collaborazione: Il suo "pulisco solo quello che uso" è una chiara dichiarazione di non sentirsi parte integrante del nucleo familiare attuale. Si considera un'ospite a lungo termine, non un membro che contribuisce al benessere comune.
2. Suo Marito: Il Padre "In Colpa"
Suo marito è stretto in una morsa. Da un lato, vede la realtà e le dà ragione ("basta, deve arrangiarsi"). Dall'altro, è sopraffatto da un probabile e profondissimo senso di colpa e da un istinto di iper-protezione.
Il senso di colpa del genitore superstite: Spesso, il genitore che rimane si sente in dovere di compensare l'assenza dell'altro. Teme di essere troppo duro, di far soffrire ancora di più una figlia che ha già sofferto tanto. Ogni richiesta le sembrerà un peso aggiuntivo, e cedere diventa il modo più semplice per evitare conflitti e placare la propria ansia.
La paura della perdita: Suo marito potrebbe temere che, se diventasse più severo, la figlia si allontanerebbe del tutto, tagliando i ponti. Questo lo terrorizza, e quindi preferisce "brontolare con lei" piuttosto che affrontare un confronto diretto con la figlia.
L'incoerenza: Il suo dire una cosa a lei e farne un'altra con la figlia è il sintomo più chiaro di questo conflitto interiore. Questo, purtroppo, mina la vostra alleanza di coppia e la sua autorevolezza come genitore.
3. Lei: La Partner e "Figura Esterna"
Lei si trova nel ruolo più difficile. È un'adulta responsabile che vede la situazione con lucidità e ne paga le conseguenze emotive e pratiche.
Il desiderio di giustizia ed equità: La sua reazione è sana. Non è "cattiva", è una persona che chiede rispetto, collaborazione e coerenza, elementi fondamentali per la convivenza.
Il senso di impotenza: Si scontra contro il muro eretto dalla ragazza e l'incoerenza del marito. Questo la porta a sentirsi sola in questa battaglia e a mettere in discussione il suo ruolo. La lite con suo marito è la conseguenza diretta del fatto che il problema principale (la gestione della figlia) non viene risolto e si riversa sulla coppia.
Cosa si può fare? Strategie e Percorsi
La soluzione non risiede in un'unica azione drastica, ma in un cambiamento di approccio che deve partire da lei e suo marito. Il problema principale, in questo momento, non è la figlia, ma la mancanza di un fronte comune tra voi due.
Passo 1: Ricostruire l'Alleanza di Coppia (Il punto più importante)
Dovete smettere di discutere della figlia e iniziare a parlare tra di voi.
Scegliete il momento giusto: Trovate un momento di calma, senza tensioni, per parlare. Non durante o subito dopo una lite. Iniziate la conversazione con un tono collaborativo: "Amore, vorrei parlare con te di come noi stiamo vivendo questa situazione, perché ci tengo a noi e voglio che troviamo una soluzione insieme".
Usate il linguaggio dell' "Io": Invece di dire "Tu non fai mai quello che dici", provi a dire "Io mi sento frustrata e sola quando prendiamo una decisione insieme e poi vedo che non riusciamo ad applicarla. Mi fa sentire che il mio parere non conta". Questo sposta il focus dal criticare lui all'esprimere il suo stato d'animo.
Mostri empatia per lui: Riconosca la sua difficoltà. Dica qualcosa come: "So che per te è difficilissimo e che hai paura di farla soffrire o di perderla. Capisco il tuo dolore e il tuo istinto di proteggerla. Ma dobbiamo trovare un modo che protegga lei, ma anche la nostra serenità e il nostro rapporto".
Definite un OBIETTIVO COMUNE: L'obiettivo non è "cacciare la figlia di casa", ma "aiutarla a diventare un'adulta responsabile e autonoma, mantenendo un rapporto sano con lei". Questo è un obiettivo d'amore, non di punizione.
Passo 2: Stabilire Regole Chiare, Realistiche e Condivise
Una volta che lei e suo marito siete allineati, dovete decidere insieme, nero su bianco, le nuove regole della casa. Queste devono essere poche, chiare e non negoziabili.
Contributo Economico: Se lavora ed è indipendente, un contributo è doveroso. Non è una punizione, è educazione alla realtà. I 200€ erano un buon inizio. Decidete insieme la cifra e la data entro cui deve essere versata. Spiegatele che non sono soldi "per voi", ma per le spese comuni di cui anche lei usufruisce (acqua, luce, gas, cibo se mangia a casa, tasse sui rifiuti, ecc.).
Gestione della Casa: Stabilite dei compiti precisi. Non "aiutare in casa", ma "il martedì è il tuo turno per pulire il bagno comune", "la cucina si lascia pulita dopo averla usata".
Spese Personali: Le spese dell'auto (bollo, assicurazione, meccanico) sono sue. Il padre può aiutarla una tantum se è in difficoltà, ma non deve essere la norma. La Legge Bersani è un aiuto iniziale, ma deve essere chiaro che il resto è a suo carico.
Passo 3: La Conversazione con la Figlia (A Fronte Unito)
Questa conversazione deve essere gestita INSIEME. È fondamentale che suo marito prenda la parola, ma che lei sia presente, silenziosa e solidale, per dimostrare che è una decisione di coppia.
Il tono: Deve essere amorevole ma fermo. "Figlia mia, ti vogliamo bene e siamo orgogliosi di te che lavori. Proprio perché sei diventata una donna, è arrivato il momento di fare un passo avanti nel tuo percorso di autonomia. Io e [suo nome] abbiamo parlato e abbiamo pensato che sia giusto per te e per la famiglia stabilire nuove regole di convivenza...".
Presentate le scelte: Non imponete, ma offrite alternative. "Puoi continuare a mantenere la residenza qui, e questo comporta un contributo di X euro al mese e questi compiti in casa. Oppure, se senti che la tua vita è ormai altrove, possiamo aiutarti a trovare una soluzione abitativa tutta tua. Amiamo averti qui, ma come adulta che contribuisce, non come ospite."
Siate pronti alle reazioni: Probabilmente si arrabbierà, farà la vittima o vi accuserà. Non cadete nella trappola della discussione. Ripetete con calma: "Questa è la nostra decisione, presa per il bene di tutti. Pensaci e facci sapere cosa scegli".
Conclusioni
Lei non è cattiva. Lei desidera una normalità che è sacrosanta. Il suo istinto di dire "prendi una decisione" è corretto, ma per essere efficace deve essere supportato da suo marito.
Il percorso che suo marito deve fare è quello di trasformare il suo ruolo da protettore di una bambina ferita a guida per una giovane donna. Amare un figlio adulto significa anche lasciarlo confrontare con le difficoltà della vita, perché è così che si cresce. Continuare a spianargli la strada non è un atto d'amore, ma un modo per renderlo più fragile a lungo termine.
Se vedete che da soli non riuscite a sbloccare la situazione, considerate un percorso di terapia familiare. Un professionista esterno può aiutarvi a comunicare meglio, a sciogliere questi nodi emotivi e a stabilire nuovi equilibri sani per tutti.
Non è una battaglia contro sua figlia, ma un percorso di crescita per tutta la famiglia. E inizia con lei e suo marito che decidete di percorrerlo insieme, mano nella mano.

Dott.ssa Patrizia Mollo
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