Salve, ho quasi 21 anni, sono cresciuta in una casa povera ed una famiglia violenta ed abusiva, ho d
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Salve, ho quasi 21 anni, sono cresciuta in una casa povera ed una famiglia violenta ed abusiva, ho dovuto lasciare gli studi da piccola per aiutare in casa, e ho desiderato di andarmene per tutto il tempo finché non sono riuscita a farlo, ora ho una stanza mia e non so più cosa voglio, ho desiderato così tanto andarmene che ora che l'ho fatto non sto facendo più nulla e non ho nulla che mi interessi davvero rincorrere, non ho hobby, passioni, obbiettivi, ambizioni, o sogni.
Avevo una relazione, la mia prima e unica, abbastanza tossica, durata circa 3 anni e poco più, mi dava tantissimo stress e sono finita ad avere problemi d'ira e a fare cose brutte, che tutt'ora mi pesano e mi limitano dal vivere bene e senza sensi di colpa, ora invece sto solo sprofondando nell'angoscia di una calma piatta e nella solitudine, ho preso un gattino per calmare i miei problemi di ansia e adesso mi ritrovo a crescerlo da sola e a malapena riesco a crescere me stessa, ho sempre avuto problemi di stress, rabbia, violenza, e come dire, forse depressione.
Ho commesso autolesionismo, ora è molto che non ho pensieri suicidi ma è un periodo orribile da vari anni ormai. Non ho veri amici a cui importi di me, una persona cara, né una famiglia che sia considerabile famiglia, non ho mai avuto nessuna gioia da sta vita e ogni volta che me ne finisce una con tutta la positività e speranza che posso avere, ne arriva un'altra peggio.
Ho rotto il legamento del ginocchio da tre mesi, sono dovuta ritornare per quei tre mesi nella mia vecchia casa per un minimo di aiuto.
Al momento ho fatto l'operazione è sono ritornata a casa mia, anche se ho bisogno di aiuto preferisco morire dal dolore e dalla fatica senza persone del genere al mio fianco, e mi ritrovo sola, senza potermi fare da mangiare, lavarmi, o fare le cose più semplici. Non vengo nemmeno pagata perché Inps ed Inail non mi riconoscono nessuno dei due infortunio o malattia e pure se venissi pagata, dovrei campare con 150 euro, non ho soldi e l'affitto me lo paga un signore anziano a cui facevo da colf. Odio il mio lavoro. E non c'è nulla che valga la pena di fare con un minimo di piacere. Dovrò passare questo inferno per altri tre mesi e sinceramente non vedo perché dovrei. Non ho nulla di decente se non il mio gattino che mi astiene dallo stare così tanto male, ma al momento non posso neanche tenerlo io stessa essendo immobile per altri tre mesi. Sono stufa. E non ne posso più di provare a stare meglio con cose che non mi interessano. Il problema è che non mi interessa più nulla e nessun idea di un qualcosa mi dà voglia.
Le persone intorno a me non fanno altro che ignorarmi o sminuire il mio stare male in modi cattivi, nonostante io abbia sempre provato a parlarci, anche ora, in modo decente senza chiedere nulla in cambio.
E si, so che sono giovane, so che ho tutta la vita, ma ne ho passate davvero troppe fino ad ora e vedendo l'andamento della mia vita non credo mi piacerebbe l'idea di continuare in questo modo, ma non trovo nemmeno ispirazione per continuare in un altro modo. Cosa dovrei fare? Grazie del vostro tempo..
Avevo una relazione, la mia prima e unica, abbastanza tossica, durata circa 3 anni e poco più, mi dava tantissimo stress e sono finita ad avere problemi d'ira e a fare cose brutte, che tutt'ora mi pesano e mi limitano dal vivere bene e senza sensi di colpa, ora invece sto solo sprofondando nell'angoscia di una calma piatta e nella solitudine, ho preso un gattino per calmare i miei problemi di ansia e adesso mi ritrovo a crescerlo da sola e a malapena riesco a crescere me stessa, ho sempre avuto problemi di stress, rabbia, violenza, e come dire, forse depressione.
Ho commesso autolesionismo, ora è molto che non ho pensieri suicidi ma è un periodo orribile da vari anni ormai. Non ho veri amici a cui importi di me, una persona cara, né una famiglia che sia considerabile famiglia, non ho mai avuto nessuna gioia da sta vita e ogni volta che me ne finisce una con tutta la positività e speranza che posso avere, ne arriva un'altra peggio.
Ho rotto il legamento del ginocchio da tre mesi, sono dovuta ritornare per quei tre mesi nella mia vecchia casa per un minimo di aiuto.
Al momento ho fatto l'operazione è sono ritornata a casa mia, anche se ho bisogno di aiuto preferisco morire dal dolore e dalla fatica senza persone del genere al mio fianco, e mi ritrovo sola, senza potermi fare da mangiare, lavarmi, o fare le cose più semplici. Non vengo nemmeno pagata perché Inps ed Inail non mi riconoscono nessuno dei due infortunio o malattia e pure se venissi pagata, dovrei campare con 150 euro, non ho soldi e l'affitto me lo paga un signore anziano a cui facevo da colf. Odio il mio lavoro. E non c'è nulla che valga la pena di fare con un minimo di piacere. Dovrò passare questo inferno per altri tre mesi e sinceramente non vedo perché dovrei. Non ho nulla di decente se non il mio gattino che mi astiene dallo stare così tanto male, ma al momento non posso neanche tenerlo io stessa essendo immobile per altri tre mesi. Sono stufa. E non ne posso più di provare a stare meglio con cose che non mi interessano. Il problema è che non mi interessa più nulla e nessun idea di un qualcosa mi dà voglia.
Le persone intorno a me non fanno altro che ignorarmi o sminuire il mio stare male in modi cattivi, nonostante io abbia sempre provato a parlarci, anche ora, in modo decente senza chiedere nulla in cambio.
E si, so che sono giovane, so che ho tutta la vita, ma ne ho passate davvero troppe fino ad ora e vedendo l'andamento della mia vita non credo mi piacerebbe l'idea di continuare in questo modo, ma non trovo nemmeno ispirazione per continuare in un altro modo. Cosa dovrei fare? Grazie del vostro tempo..
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso queste sue esperienze così dolorose. È comprensibile lo stato di sofferenza in cui versa per questo ritengo che il modo migliore per stare meglio è quello di farsi aiutare in un percorso psicoterapeutico che favorisca la presa di coscienza delle dinamiche alla base di tanto dolore.
Individuare un modo più equilibrato di svincolarsi dalla famiglia d’origine e allo stesso tempo non vivere sentimenti di rabbia e angoscia.
Spero vivamente di esserle stata di aiuto.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisa Taverniti
Individuare un modo più equilibrato di svincolarsi dalla famiglia d’origine e allo stesso tempo non vivere sentimenti di rabbia e angoscia.
Spero vivamente di esserle stata di aiuto.
Un cordiale saluto
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Gent.le utente,
mi dispiace per la situazione difficile e dolorosa in cui si sta trovando.
Penso che nel suo caso sia indicato un percorso di Psicoterapia individuale, per poter elaborare meglio il suo passato e le esperienze familiari cui ha accennato, approfondire i meccanismi di pensiero ed inconsci disfunzionali che la condizionano e aiutarla a svilupparne di "funzionali".
Il lavoro sarà lungo, ma chiedere aiuto professionale (come sta facendo) è già il primo passo su questa strada.
Le lascio la mia disponibilità per un consulto.
Cordiali saluti
GR
mi dispiace per la situazione difficile e dolorosa in cui si sta trovando.
Penso che nel suo caso sia indicato un percorso di Psicoterapia individuale, per poter elaborare meglio il suo passato e le esperienze familiari cui ha accennato, approfondire i meccanismi di pensiero ed inconsci disfunzionali che la condizionano e aiutarla a svilupparne di "funzionali".
Il lavoro sarà lungo, ma chiedere aiuto professionale (come sta facendo) è già il primo passo su questa strada.
Le lascio la mia disponibilità per un consulto.
Cordiali saluti
GR
Buongiorno, ho letto quanto ha scritto molto attentamente. La sua è indubbiamente una vita dura. Ma tra quelle righe ho potuto intravedere le risorse che lei possiede e sulle quali si può assolutamente lavorare per riscoprire nuove possibilità di vita. Qualora volesse, può richiedere un consulto per capire come poter lavorare insieme. Un caro saluto, AF.
Buongiorno.
la situazione che descrive è complessa e delicata, ritengo che andrebbe approcciata all'interno di uno spazio personale che possa garantirle tutta la comprensione necessaria, aiutandola a ridefinire ciò che sta vivendo in termini più costruttivi.
Al momento tutto è dolore, ma nulla è perduto. Un percorso psicoterapeutico può indubbiamente aiutarla.
Cordialmente, EP
la situazione che descrive è complessa e delicata, ritengo che andrebbe approcciata all'interno di uno spazio personale che possa garantirle tutta la comprensione necessaria, aiutandola a ridefinire ciò che sta vivendo in termini più costruttivi.
Al momento tutto è dolore, ma nulla è perduto. Un percorso psicoterapeutico può indubbiamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buon giorno, mi spiace tremendamente per quello che le è successo e ciò che tra vivendo ancora oggi.
Le ricerche hanno confermato una relazione significativa tra maltrattamento infantile e depressione, disturbi d'ansia, disturbi alimentari, disfunzioni sessuali, disturbi dissociativi, disturbi della personalità, disturbi post traumatici e abuso di sostanze stupefacenti. Ciò che caratterizza un evento maltrattante nelle prime fasi evolutive è l’irruzione, durante il percorso di crescita di fattori nocivi ed intrusivi, che possono influenzare profondamente e negativamente la strutturazione della personalità del bambino o dell’adolescente, provocando nel minore una condizione di estrema vulnerabilità emotiva e di confusione, che nel tempo può associarsi ad una molteplicità di manifestazioni sintomatologiche, come uno stato di ansia, bassa autostima, depressione, difficoltà scolastiche, problemi di somatizzazione. Credo possa essere questo il suo vissuto e credo anche necessario l'inizio di un percorso affinchè lei possa rielaborare il trauma e affrontare il proseguo della sua vita con maggiore serenità. Resto a disposizione.
Saluti Dott.ssa GM
Le ricerche hanno confermato una relazione significativa tra maltrattamento infantile e depressione, disturbi d'ansia, disturbi alimentari, disfunzioni sessuali, disturbi dissociativi, disturbi della personalità, disturbi post traumatici e abuso di sostanze stupefacenti. Ciò che caratterizza un evento maltrattante nelle prime fasi evolutive è l’irruzione, durante il percorso di crescita di fattori nocivi ed intrusivi, che possono influenzare profondamente e negativamente la strutturazione della personalità del bambino o dell’adolescente, provocando nel minore una condizione di estrema vulnerabilità emotiva e di confusione, che nel tempo può associarsi ad una molteplicità di manifestazioni sintomatologiche, come uno stato di ansia, bassa autostima, depressione, difficoltà scolastiche, problemi di somatizzazione. Credo possa essere questo il suo vissuto e credo anche necessario l'inizio di un percorso affinchè lei possa rielaborare il trauma e affrontare il proseguo della sua vita con maggiore serenità. Resto a disposizione.
Saluti Dott.ssa GM
Salve. Mi dispiace molto per la sua storia piena di sofferenze e crisi.
Credo sarebbe più proficuo, soprattutto vista la mole di esperienze critiche che riporta, approfondire il discorso in uno spazio personale per comprendere meglio le sue esperienze e aiutarla il meglio possibile.
A sua completa disposizione. Buona giornata.
Credo sarebbe più proficuo, soprattutto vista la mole di esperienze critiche che riporta, approfondire il discorso in uno spazio personale per comprendere meglio le sue esperienze e aiutarla il meglio possibile.
A sua completa disposizione. Buona giornata.
Ciao cara! Parto dal fatto che hai scritto queste righe, che per me è una grande notizia perchè implicitamente vuol dire che una via c'è! Che dentro di te in un modo o nell'altro sai che può esserci una svolta! Altrimenti non avresti chiesto aiuto!
Il fatto che sei riuscita ad andare a vivere da sola mi fa pensare che tu abbia davvero tanta forza! A volte servono situazioni in cui davvero non ce la si fa più per trovare questa forza di svoltare!
Ti nominerei anche la libertà: spesso riusciamo a salvarci da ciò che non vogliamo, e quando arriviamo ad avere la possibilità di scegliere cosa vogliamo ci spaventiamo tanto! Che si fa quando finalmente si ha possibilità di scegliere?
Per questo partirei da chi sei tu. O chi sei stata. O chi non vuoi più essere. C'è qualcuno sul web/cinema/show che ti piace? C'è un film che ti piaceva?
Nei tuoi gusti passati puoi ritrovare tracce di te.
Hai avuto una vita estremamente sfidante, che ti ha dato un grande bagaglio di capacità, per forza di cose!
Ti lascio una piccola domanda: in un universo dove tutto è possibile, se potessi chiedere 3 desideri al genio della lampada, cosa chiederesti?
Un abbraccio,
Priscilla
Il fatto che sei riuscita ad andare a vivere da sola mi fa pensare che tu abbia davvero tanta forza! A volte servono situazioni in cui davvero non ce la si fa più per trovare questa forza di svoltare!
Ti nominerei anche la libertà: spesso riusciamo a salvarci da ciò che non vogliamo, e quando arriviamo ad avere la possibilità di scegliere cosa vogliamo ci spaventiamo tanto! Che si fa quando finalmente si ha possibilità di scegliere?
Per questo partirei da chi sei tu. O chi sei stata. O chi non vuoi più essere. C'è qualcuno sul web/cinema/show che ti piace? C'è un film che ti piaceva?
Nei tuoi gusti passati puoi ritrovare tracce di te.
Hai avuto una vita estremamente sfidante, che ti ha dato un grande bagaglio di capacità, per forza di cose!
Ti lascio una piccola domanda: in un universo dove tutto è possibile, se potessi chiedere 3 desideri al genio della lampada, cosa chiederesti?
Un abbraccio,
Priscilla
Buonasera,
Ho letto con attenzione la sua storia e capisco quanto dolore abbia vissuto. Sarebbe opportuno che lei costruisca uno spazio dove poter elaborare certi vissuti che le provocano angoscia e soprattutto uno spazio di ascolto e di comprensione. Rimango a disposizione per un ulteriore consulto.
Dottoressa MB
Ho letto con attenzione la sua storia e capisco quanto dolore abbia vissuto. Sarebbe opportuno che lei costruisca uno spazio dove poter elaborare certi vissuti che le provocano angoscia e soprattutto uno spazio di ascolto e di comprensione. Rimango a disposizione per un ulteriore consulto.
Dottoressa MB
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo e comprendo la difficoltà del disagio che descrive.
Credo che sia importante per lei intraprendere un percorso psicologico per elaborare ciò che descrive. Rimango a sua disposizione, anche online.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Credo che sia importante per lei intraprendere un percorso psicologico per elaborare ciò che descrive. Rimango a sua disposizione, anche online.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, sarebbe utile un percorso E.M.D.R di tecniche di rielaborazione e desensibilizzazione di piccoli e grandi traumi.
Buona giornata
Dott.sa Luisa Anibaldi
Dott. Raffaello Di Monte
Buona giornata
Dott.sa Luisa Anibaldi
Dott. Raffaello Di Monte
Salve, riesco a ben comprendere il suo stato d'animo. Tuttavia ho letto che lei ha avuto una fortissima determinazione nel voler andar via da un ambiente che riteneva tossico e nonostante le difficoltà finanziarie di cui ci parla e la mancanza di persone a cui appoggiarsi, è riuscita a farlo. Lei ha una gran forza, non si sottovaluti. Le difficoltà finanziarie sono sempre un grande problema e le evito le solite frasi retoriche di circostanza che probabilmente la irriterebbero ancor di più. Supponendo di non poter affrontare una terapia psicologica privata, le consiglio di rivolgersi a un centro di ascolto che la sua ASL di appartenenza possono indicarle e nello stesso posto può chiedere un sostegno finanziario fino a quando le cose non andranno meglio. Ripeto, lei ha una grande forza e ha vissuto e vive momenti duri quindi non sia eccessivamente severa con se stessa ma si coccoli. Condivido la scelta di prendere un gattino, le sarà di grande aiuto nei momenti più bui. Tenga duro come ha fatto in passato e vedrà che riuscirà. Le auguro le migliori cose. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per affrontare il suo “male di vivere “.
Resto a disposizione .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per affrontare il suo “male di vivere “.
Resto a disposizione .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Gentile Utente,
grazie per aver condiviso la sua storia qui, in questa condivisione c'è uno spiraglio di luce e di appiglio alla vita ma anche coraggio, lo stesso che è necessario per tendere la mano e chiedere un aiuto professionale, attraverso il quale poter individuare anche a quali risorse, dentro di sé, può attingere.
Le auguro una buona giornata,
Luisa
grazie per aver condiviso la sua storia qui, in questa condivisione c'è uno spiraglio di luce e di appiglio alla vita ma anche coraggio, lo stesso che è necessario per tendere la mano e chiedere un aiuto professionale, attraverso il quale poter individuare anche a quali risorse, dentro di sé, può attingere.
Le auguro una buona giornata,
Luisa
Buongiorno sebbene abbia solo 21 anni ne ha passate veramente tante e questo dimostra che dentro di lei ha la forza per gestire situazioni difficili, il fatto di avere preso un gattino da accudire dimostra che ha ancora voglia di dare. Per uscire da questa situazione difficile in cui si trova le posso consigliare di rivolgersi al centro di salute mentale della sua città cosi da intraprendere un percorso per ritrovare sè stessa e il piacere della vita.
Le faccio tantissimi auguri
Le faccio tantissimi auguri
Gentile utente, credo sia arrivato il momento per lei di prendersi cura di sé attraverso un percorso di psicoterapia. Può rivolgersi al medico curante per essere indirizzata ad un servizio pubblico se crede di non riuscire a sostenere l’impegno economico di un percorso privato.
Le faccio i miei migliori auguri
Le faccio i miei migliori auguri
Buongiorno, sicuramente la sua vita finora non è stata facile, ed è comprensibile che quando si trovi in un periodo di relativa calma e di ottenimento di quello che finalmente la fa stare meglio non si senta a suo agio, non ci è mai stata abituata da quello che dice. Però è indubbio che ha iniziato a prendersi cura della sua salute e mettersi al primo posto dopo le situazioni difficili che ha dovuto vivere, quindi complimenti! Immagino non sia stato facile, ma era necessario. Ora ha gli strascichi di una vita precedente molto diversa ed indesiderata da affrontare, e tutti i problemi legati ad essa, è in una fase di cambiamento ed è cruciale come lo affronta. Sicuramente si evince dalle sue parole che ha tanta forza di volontà, per superare al meglio il cambiamento di vita le suggerirei di affrontare questi aspetti pesanti anche in terapia se se la sente. Resto a disposizione.
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Buongiorno. Sicuramente la situazione che ti trovi a vivere è molto complessa e dolorosa. Tante volte però quando viviamo dei momenti così difficili, dove tutto sembra nero, sembra quasi che nella nostra vita siano esistiti solamente momenti del genere, rapporti deludenti che ci hanno fatto soffrire, che ci hanno fatto sentire non capiti, non ascoltati e che non si interessavano a noi. La possibilità di ricordarci invece di tutte le situazioni in cui qualcuno ci ha ascoltato, ci ha capito e si è interessato davvero a noi, potrà farci ritrovare la speranza e la forza per uscire da questi pensieri neri che sembrano senza via d'uscita.
Affrontare un percorso in questo senso penso che possa davvero aiutarti.
Spero di esserti stata d'aiuto!
Affrontare un percorso in questo senso penso che possa davvero aiutarti.
Spero di esserti stata d'aiuto!
Buonasera, la Sua storia mostra chiaramente quanto abbia affrontato situazioni estremamente difficili e dolorose. Dopo aver finalmente ottenuto l'indipendenza tanto desiderata, si trova a confrontarsi con una sorta di vuoto esistenziale, come se il Suo desiderio si trovasse ora senza un oggetto chiaro su cui concentrarsi. Questo può risultare in una sensazione di spaesamento e perdita di motivazione.
La storia del Suo passato, la violenza subita e la mancanza di supporto familiare possono aver influenzato profondamente la Sua percezione di sé e la capacità di provare piacere o interesse. Il sentimento di solitudine e angoscia che descrive può essere una risposta a queste esperienze non elaborate, che continuano a pesare nel presente.
È importante riconoscere il valore del piccolo passo fatto prendendo un gattino, che sembra offrirle una fonte di conforto e compagnia. Questo indica il Suo desiderio di cura e amore, che è un segnale positivo in mezzo al dolore.
Per iniziare un percorso di comprensione, potrebbe essere benefico esplorare queste questioni con un terapeuta che possa aiutarLa a trovare nuove narrazioni per la Sua storia e nuove modalità di comprensione del desiderio.
Consideri anche di cercare gruppi di supporto o associazioni che possano fornire assistenza tangibile durante questo periodo difficile, collegandola con risorse per affrontare le sfide pratiche della vita quotidiana.
La invito a riflettere su queste idee e, se desidera discutere ulteriormente, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
La storia del Suo passato, la violenza subita e la mancanza di supporto familiare possono aver influenzato profondamente la Sua percezione di sé e la capacità di provare piacere o interesse. Il sentimento di solitudine e angoscia che descrive può essere una risposta a queste esperienze non elaborate, che continuano a pesare nel presente.
È importante riconoscere il valore del piccolo passo fatto prendendo un gattino, che sembra offrirle una fonte di conforto e compagnia. Questo indica il Suo desiderio di cura e amore, che è un segnale positivo in mezzo al dolore.
Per iniziare un percorso di comprensione, potrebbe essere benefico esplorare queste questioni con un terapeuta che possa aiutarLa a trovare nuove narrazioni per la Sua storia e nuove modalità di comprensione del desiderio.
Consideri anche di cercare gruppi di supporto o associazioni che possano fornire assistenza tangibile durante questo periodo difficile, collegandola con risorse per affrontare le sfide pratiche della vita quotidiana.
La invito a riflettere su queste idee e, se desidera discutere ulteriormente, non esiti a contattarmi.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
Buonasera, le consiglio un percorso psicologico. Molti Consultori Familiari offrono questo servizio gratuitamente, anche se per pacchetti di al massimo di 5-10 incontri. Cordiali saluti.
Salve, mi colpisce molto la profondità della sua sofferenza e la lucidità con cui riesce a descrivere il suo vissuto. Quello che racconta è il peso di una vita segnata da tante difficoltà, dalla solitudine, dall’assenza di sostegno e dalla fatica di trovare un senso nel futuro. È del tutto comprensibile che, dopo aver lottato così tanto per costruire uno spazio lontano da un ambiente abusante, ora si senta smarrita, come se tutto quello che aveva desiderato non fosse abbastanza per farla sentire meglio. Sento anche una grande stanchezza nelle sue parole, un senso di esaurimento emotivo. Ha passato anni a combattere, a sopravvivere, a resistere, e ora si ritrova con un’apparente calma che però non porta sollievo, ma angoscia. È normale sentirsi così: quando la lotta costante è l’unica modalità che conosciamo, l’assenza di conflitto può sembrare vuota, priva di significato. Il suo cervello e il suo corpo sono stati per tanto tempo in uno stato di allerta, e ora che non c’è una minaccia immediata, si trova in un terreno sconosciuto, dove la fatica lascia il posto alla sensazione di essere persa. Vorrei dirle che quello che sta provando non significa che non ci sia una via d’uscita. So che le parole possono sembrare vuote quando il dolore è così grande, ma è importante riconoscere che ciò che sta vivendo è il risultato di anni di traumi e difficoltà, non una condizione definitiva della sua esistenza. È come se il suo sistema emotivo fosse esaurito e non riuscisse più a trovare piacere in nulla: questo è un segnale chiaro di qualcosa di profondo, che può essere affrontato e cambiato, ma che richiede tempo e strumenti adeguati. So anche che la solitudine amplifica tutto. Il fatto che non si senta vista, ascoltata, compresa dalle persone intorno a lei rende tutto più pesante. È difficile sentirsi motivati a costruire qualcosa di nuovo quando si ha l’impressione di non avere nessuno accanto. Eppure, in questo momento, vorrei che provasse a vedere una cosa: nonostante tutto il dolore che ha vissuto, lei è ancora qui. Sta cercando risposte, sta cercando di capire cosa fare. Questo significa che dentro di lei, anche se ora le sembra spento, c’è ancora un piccolo barlume di speranza. Credo che il primo passo per lei possa essere quello di iniziare un percorso di supporto psicologico. Non deve affrontare tutto questo da sola. Quello che sta vivendo non è una colpa, non è una mancanza da parte sua, ma la conseguenza di situazioni che l’hanno segnata profondamente. E queste situazioni non devono per forza determinare il suo futuro. So che la mancanza di soldi può sembrare un ostacolo enorme, ma esistono servizi gratuiti o a basso costo, come quelli offerti dai consultori o da alcune associazioni. Anche solo avere un punto di riferimento con cui parlare regolarmente potrebbe alleggerire il peso che porta. Inoltre, le consiglierei di provare a ripartire dalle cose più semplici. So che dice di non avere più interesse per nulla, e capisco questa sensazione. Ma piuttosto che cercare un grande obiettivo o una grande passione, potrebbe provare a concentrarsi su piccole cose quotidiane: un momento di cura per sé stessa, un piccolo passo verso qualcosa che non le risulti del tutto insopportabile. Il suo gattino, ad esempio, è un legame emotivo importante, qualcosa che la tiene ancorata alla realtà. Anche solo il fatto di avere un essere vivente che dipende da lei può aiutarla a mantenere un filo con il presente. Non le dirò che le cose miglioreranno da sole, perché so che questa non è la risposta di cui ha bisogno. Ma voglio dirle che la sua sofferenza merita di essere ascoltata e compresa. E che, anche se ora non riesce a vedere un futuro diverso, questo non significa che non esista. A volte, il primo passo è solo accettare che non si deve affrontare tutto da soli. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente
che situazione dolorosa la tua e che coraggio a condividerla. Sotto tutto questo dolore, sotto tutta questa rabbia, scatti d'ira, pensieri suicidari, autolesionismo c'è una parte di te che sta cercando di comunicare, di farsi sentire, di sentirsi accettata e capita. Pur essendo comportamenti e/o gesti estremi, hanno qualcosa di importante da comunicare. Questa parte di te va accolta e capita, non giudicata. Immagino che le difficoltà economiche non ti aiutino, ma hai mai pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico per ascoltare questo dolore?
che situazione dolorosa la tua e che coraggio a condividerla. Sotto tutto questo dolore, sotto tutta questa rabbia, scatti d'ira, pensieri suicidari, autolesionismo c'è una parte di te che sta cercando di comunicare, di farsi sentire, di sentirsi accettata e capita. Pur essendo comportamenti e/o gesti estremi, hanno qualcosa di importante da comunicare. Questa parte di te va accolta e capita, non giudicata. Immagino che le difficoltà economiche non ti aiutino, ma hai mai pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico per ascoltare questo dolore?
Buongiorno,
dalle sue parole emerge un dolore profondo e un senso di esaurimento che raccontano una lunga storia di ferite e solitudine. Ha dovuto crescere troppo in fretta, affrontare violenza e abbandono, e questo ha lasciato dentro di lei un vuoto difficile da riempire. Ora che finalmente ha conquistato uno spazio suo, è comprensibile che si senta smarrita, come se non sapesse più chi è o cosa desidera.
Quando si è vissuto a lungo in un ambiente traumatico, l’organismo rimane in uno stato di allerta costante. A un certo punto, per proteggersi, “spegne tutto”: emozioni, motivazione, desideri. Non è mancanza di volontà — è una forma di sopravvivenza.
In questo momento è importante che non resti sola. Le suggerisco di contattare un centro di salute mentale (CSM) della sua zona: può accedere gratuitamente, senza necessità di impegnative o costi. Lì troverà psicologi e psichiatri in grado di ascoltarla e aiutarla sia dal punto di vista emotivo che pratico. Potrà anche ricevere indicazioni per sostegni economici e assistenza domiciliare temporanea, vista la sua difficoltà fisica.
Un percorso terapeutico, in questa fase, non serve solo a “capire” ma a ricostruire un senso di sicurezza, passo dopo passo: ritrovare la fiducia nel proprio corpo, nella propria voce, nella possibilità di essere aiutata senza dover sempre combattere da sola.
Ha già fatto qualcosa di molto importante scrivendo qui: ha rotto il silenzio. Continui a farlo, anche se le sembra inutile. Ogni volta che chiede aiuto, la parte viva di sé — quella che vuole ancora provare a esistere — prende forza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
dalle sue parole emerge un dolore profondo e un senso di esaurimento che raccontano una lunga storia di ferite e solitudine. Ha dovuto crescere troppo in fretta, affrontare violenza e abbandono, e questo ha lasciato dentro di lei un vuoto difficile da riempire. Ora che finalmente ha conquistato uno spazio suo, è comprensibile che si senta smarrita, come se non sapesse più chi è o cosa desidera.
Quando si è vissuto a lungo in un ambiente traumatico, l’organismo rimane in uno stato di allerta costante. A un certo punto, per proteggersi, “spegne tutto”: emozioni, motivazione, desideri. Non è mancanza di volontà — è una forma di sopravvivenza.
In questo momento è importante che non resti sola. Le suggerisco di contattare un centro di salute mentale (CSM) della sua zona: può accedere gratuitamente, senza necessità di impegnative o costi. Lì troverà psicologi e psichiatri in grado di ascoltarla e aiutarla sia dal punto di vista emotivo che pratico. Potrà anche ricevere indicazioni per sostegni economici e assistenza domiciliare temporanea, vista la sua difficoltà fisica.
Un percorso terapeutico, in questa fase, non serve solo a “capire” ma a ricostruire un senso di sicurezza, passo dopo passo: ritrovare la fiducia nel proprio corpo, nella propria voce, nella possibilità di essere aiutata senza dover sempre combattere da sola.
Ha già fatto qualcosa di molto importante scrivendo qui: ha rotto il silenzio. Continui a farlo, anche se le sembra inutile. Ogni volta che chiede aiuto, la parte viva di sé — quella che vuole ancora provare a esistere — prende forza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
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