Salve, ho 49 anni, ho confermato da pochi gg che sto in menopausa, non l ho presa bene perché tutta

23 risposte
Salve, ho 49 anni, ho confermato da pochi gg che sto in menopausa, non l ho presa bene perché tutta la mia vita non sono mai stata serena. Da sabato scorso mi è salita una ansia sempre maggiore fino ad oggi, nonostante pigli un ansiolitico, da anni post perdita di mamma e unfratello anni fa. In questi giorni l ansia è cambiata rispetto a quella di prima, vi sembrerà strano ma è così. È anticipatoria, sono spaventata proprio. Da che? Beh a 49 anni fatti 1mesata e mezzo fa, ho deciso che è ora che iopossa vivere e godere un po, non solo fare la figlua che accudisce il proprio padre, solo che non trovo lavoro, non ho un compagno, il covid mi sta facendo temere le relazioni intime, e comunque non è facile conoscere bravi uomini. Amici sono sposati, insomma molta solitudine. E in piu un messaggio interioriizzato del mio vissuto, che se sei felice o stai bene, lo paghi subito magari stadi male o morendo. Più si è fatta forte la voglia di vivere, rinascere e più forte è la paura. Ma arrivo a dire che vi scrivo dopo che ieri sera vedo un film sperando di rilassarmi, e mentre guardavo l ansia saliva ma volevo tenere duro, finisce e mi piglia a livelli forti, una derealizzazione, paura di perdere il controllo e chissà perché ogni volta che mi è successa tale sintomo lo associo e se perdo il controllo e mi butto di sotto? Nel passato avendo fatto psicoterapia, seppi che la paura non è voglia, che ne esercito troppo di controllo, non lo perdo. Avevo imparato a dirmi ciò e stavo meglio, ieri sera no nulla da fare. Respiro piano, prendo l ansioitico ma ero agitata angosciata, ho fatto 2 risvegli. Il primo Con paura tachicardia, post incubo dove papà stava male, non rispondeva (nel film c era il periodo della maturità ed io che mi sento di a er perso molte cose della mia vita perché troppo adultizzata, mi sono sentita arrabbiata, poi ua nonna che muore nel sonno, poi un attore che non ci sta più ed io non guardo mai films con chi non è vivo. Il tema morte in ogni declinazione, è il mio tallone di Achille insieme alla paura di impazzire), dicevo mi sveglio e assicio il sogno su papà, al film, solo che avevo preso l ansiolitico e non avrei dovuto star così. Con l angoscia, dopo 2h mi riappisolo e poco fa alle 7. 30 mi risveglio da un horror, non un sogno e basta. Io che ho a che fare con una coetanea diabolica matta, con madre simile, e ho paura. Poi credo che lei insomma irretisce uno che mi piaceva, io me ne vado via, e poi torno e trovo che lui stava male, tipo emorragia, volevo chiamare il medico ma lui non voleva perché era da troppo sesso che lei praticava a lui con violenza, insomma ora sto sconvolta. Angosciata, arrabbiata. Volevo salvare lui di cui ero innamorata, a cui tenevo, ma temevo lei, insomma ora da sveglia me la sento appiccicato e ho paura.. Che ha il mio cervello? Con questa menopausa che mi sta accadendo? Io ora come faccio a togliermi di dosso l horror? Help help Monica
Dott.ssa Marta Corradi
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Rho
Gentile Monica, il suo messaggio e’ ricco di questioni e domande importanti e significative. Si interroga su di se’, sulla sua vita, sul suo presente e sul suo desiderio. Non si lasci scappare questa occasione di rinascita, contatti al più presto uno psicoterapeuta cui portare tutta la sua angoscia e le sue domande, solo affrontandole potrà essere felice come forse non è stata mai. Dato il suo grande desiderio di capire se stessa e il suo desiderio, credo che una psicoterapia ad orientamento psicoanalitico possa fare al caso suo. In particolare mi sento di suggerirle un terapeuta che si sia formato alla scuola di Jacques Lacan, un terapeuta di orientamento lacaniano. Su internet potrà trovare tante informazioni in merito. Un saluto, Marta Corradi

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno Monica. Colgo molta consapevolezza a partire da quello che ha definito "messaggio interiorizzato" che le restituisco nella formula: non gioire. Ritengo che la meno pausa abbia riattivato vissuti forse non del tutto elaborati per cui la invito a consultare uno psicologo, rimango a disposizione qualora volesse.
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno Monica. Da quello che leggo si trova in una fase della sua vita in cui deve prendere numerose decisioni. Questi momenti portano con sé paure e indecisioni e riattivano quelli che possono essere vecchi fantasmi. Qualora pensasse che le potrebbe essere utile in questo momento avere un spazio dove confrontarsi, resto a sua disposizione.
Un saluto,
Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera Monica, la sua lettera è molto toccante e densa di importanti interrogativi. I suoi sogni rappresentano, in linea generale, uno stato d'animo che lei descrive con grande precisione, forse anche elementi non del tutto elaborati che con l'arrivo della menopausa, come ogni fase di passaggio importante nella vita, sono riemersi. Potrebbe essere utile consultarsi con uno psicoterapeuta per dare spazio a queste angosce che sembrano tormentarla e sostegno a quelle parti di sé che riescono a rimanere, comuqnue, solide e costruttive. Un caro saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Dott.ssa Annalisa Allocca
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Conegliano
Buongiorno gentile utente, dal suo messaggio emerge la sua voglia di capire che le sta succedendo, di dare un senso a tutto questo. Rispetto ai sogni, entrano nella vita delle persone portando con sé messsaggi nascosti riguardanti il modo di vivere e lo stato d'animo. Nei sogni prendono vita in forma diversa le emozioni ed i vissuti interiori. Rispetto alla menopausa rappresenta un momento di passaggio, di cambiamento del corpo che comporta anche cambiamenti a livello psicologico e un turbamento dell'equilibrio interiore. Per tali motivi, Potrebbe essere utile per lei iniziare una psicoterapia per diventare consapevole di come sta vivendo, di cosa le sta accadendo, per ritrovare un proprio equilibrio psicofisico. Rimango a sua disposizione. Buona giornata dott. Ssa allocca Annalisa
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. Possibile che questa fase di passaggio del.ciclo di vita stia riaprendo antiche ferite. Lei dice di aver già fatto un percorso anni fa e probabilmente oggi sarebbe utile riappoggiarsi ad un sostegno. Forse potrebbe essere un valido aiuto rivolgersi alla stessa persona per proseguire una seconda tranche di terapia. Possibile che vada recuperata la dimensione della fiducia, che tra le righe che ci ha scritto appare veramente messa.alla. prova
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, ci riferisce di tante questioni ugualmente importanti, che contribuiscono a generare un malessere diffuso che da qualche giorno a questa parte ha preso la forma della "menopausa". Ma c'è sicuramente molto di più. Si percepisce il desiderio di riconoscersi il proprio spazio, ma che probabilmente oggi, come ieri, si scontra con l'obbligo a mostrarsi presente, ad accudire chi le sta intorno. E' un sentimento nobile, ma non è gratis purtroppo. Porti questi temi in un percorso di terapia individuale, e si riconceda quella priorità che fatica a concedersi, ne trarrà grande beneficio. Un caro saluto
Dott.ssa Ambra Salustri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le sue parole lasciano trasparire una condizione di forte ansia e tensione, che in parte lei stessa associa alla fase di transizione importante che sta vivendo, dall'età fertile alla menopausa. Anche i sogni che porta, benchè non possano essere interpretati prescindendo dalla conoscenza approfondita della sua personalità più ampia, lasciano emergere vissuti di grande angoscia e preoccupazione. Alla luce di questi elementi e considerando la sua predisposizione favorevole a un intervento psicoterapeutico (che, infatti, ha già svolto in passato), le suggerirei di considerare di prendere contatti con uno psicoterapeuta per valutare una presa in carico, anche di breve durata e legata alla specifica fase critica che sta attraversando. Cordiali saluti, Dott.ssa Salustri
Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buongiorno, il periodo della menopausa e' indubbiamente un periodo molto difficile e complesso per la femminilita'. Se si e' gia' avvalsa una volta della psicoterapia, traendone beneficio, consideri di riprendere il suo percorso senza dimenticare che la remissione del sintomo, la piu' parte delle volte, coincide con l'effettivo inizio del lavoro terapeutico.

Un caro saluto,
mg
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Cara Monica, ciò che ha scritto è davvero ricco di dettagli e approfondimenti, viene alla luce una grande ansia, confusione e tensione. Credo che tutti questi aspetti possano sicuramente essere enfatizzati dal periodo della menopausa che sta affrontando oggi, potrebbe comunque pensare di ricominciare il percorso psicoterapeutico che aveva interrotto. Le faccio tanti auguri per tutto, se ha bisogno mi contatti.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Elisa Paterlini
Psicologo, Psicoterapeuta
Carpi
Gent.ma Monica, la menopausa è una fase critica del ciclo di vita personale, che può riattualizzare vissuti di perdita forse mai del tutto elaborati. Dalle sue parole colgo una grande consapevolezza unita ad una voglia di rinascita. È una buona base di partenza. Ora non le resta che cercare un terapeuta al quale affidarsi per compiere qualche altro passo in avanti e venire a patti con la paura espressa.
Le faccio un grande in bocca al lupo!
Cordiali saluti,

Dott.ssa Elisa Paterlini
Dott.ssa Alessia Rita Candiloro
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Professional counselor
Napoli
Gentile utente, la sofferenza e le difficoltà che esprimono le sue parole sono molteplici e variegate.
Ciò che le consiglio è un percorso psicoterapico, per uscire da tale momento di buio e sofferenza. In passato le ha fatto bene, anche ora può farlo.
Dott.ssa Silvia Bianchi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buon giorno, ha fatto bene a scrivere e sembra, pur avendo fatto una psicoterapia in passato e avendo acquisito degli skills che a tutt'oggi usa e spesso le funzionano, che al momento in effetti che ci siano tante( troppe?) " cose" esterne ed interne che le stanno dando da fare... tutto in cambiamento, il corpo, gli ormoni( succede spesso nella menopausa di avere diverse sintomatologie psicologiche che sono anche in parte legate ai cambiamenti ormonali) covid-19( Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato, dopo l'allerta sanitaria anche l'allerta salute mentale perché si è accorta dell'enorme numero di persone in tutto il mondo che hanno sviluppato sintomi che non avevano o si sono inaspriti sintomi che già c'erano) Inoltre il rapporto con i genitori, poi la voglia di vivere e l'arrivo della paura. Ha descritto molto bene questa situazione aiutandosi anche con la descrizione di sogni notturni e l'influenza che hanno sul suo umore durante il giorno. Nonostante la sua consapevolezza e capacità di descrivere il suo malessere e gli skills che ha imparato nella sua passata psicoterapia mi sembra al momento qualche colloquio con uno psicoterapeutapossa aiutarla ad affrontare tutto il movimento interno ed esterno di questo momento di vita ( che è anche una cosa buona e una grande opportunità se si riesce a vivere bene... ma nuotare nel mare mosso per qualcuno può funzionare per un pò, poi chiedere aiuto ad altri è saggio soprattutto se arriva lo tsunami, come la pandemia che ha cambiato così radicalmente in tutto il mondo e in Italia in particolare, stili di vita, relazioni ecc)
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! Da ciò che scrive deduco che in lei ci siano molte angosce non risolte e distacchi non elaborati. Non credo che sia una questione di menopausa e basta, magari ciò che questa fase di vita rappresenta per lei. Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per elaborare tutto ciò che la tormenta e che il covid ha ingigantito. Se non può pagare perché non ha un lavoro, si rivolga ad un consultorio pubblico.Le auguro il meglio.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valentina Teristi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Volterra
Salve Monica, ho trovato molto intensa questa riflessione sulla sua vita. Mi ha colpito in particolar modo la sua paura di vivere. Quando dice che più forte si è fatta la voglia di vivere e rinascere e più forte è diventata anche la paura. Non lasci che questa paura diventi protagonista della sua vita. Quando si presentano questi momenti di difficoltà e crisi, se andiamo a scrostarli, liberandoli da quella superficie spinosa e terrificante, possiamo scoprire che sono perle dal valore inestimabile. Si affidi a quello che corpo e mente le stanno urlando e chieda un aiuto specialistico. Dentro di lei sta ruggendo qualcosa di straordinario, non lo lasci inascoltato. Le auguro una buona vita.
Dott.ssa Gelsomina Labellarte
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Maddaloni
Cara Monica, il suo racconto esprime chiaramente il bagaglio di sofferenza che si porta dietro e nello stesso tempo anche il desiderio di tornare ad avere una vita piena e soddisfacente.
Questo malessere può essere un' opportunità di rinascita e di riscoperta di se per questo le consiglio un percorso terapeutico. Condivido con lei una poesia che possa essere di incoraggiamento e di riflessione:"La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati.
La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura.
È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa.
Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo, non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sè stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi, non è solo in alcuni di noi è in tutti noi.
Se noi lasciamo la nostra luce splendere inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso.
Appena ci liberiamo dalla nostra paura la nostra presenza automaticamente libera gli altri".(Marianne Williamson)
con la speranza di esserle stata di aiuto
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente,

Da quello che scrive immagino stia cominciando a riflettere su tante tematiche relative alla sua vita su cui sarebbe faticoso e oltre modo impossibile risponderle in rete. Potrebbe esser utile piuttosto cominciare a pensare di fare un lavoro su di se, con la psicoterapia, cercando di definire e dare un significato e delle risposte ai quesiti che affliggono la sua mente. L’ agitazione e L’ ansia potrebbero derivare proprio da questo.

Nella speranza di aver orientato nel miglior dei mondi le sue molteplici domande.

Cari Saluti

Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Susanna Fontani
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Borgo San Lorenzo
Gentile utente, la menopausa insieme al post partum, sono le fasi più complesse e ricche di significato nella vita di una donna. Non è raro quindi sentirsi vulnerabili, inquieti, addirittura depressi. Nella nostra cultura, in cui purtroppo i valori dominanti rimangono il potere, la bellezza e il denaro, è comprensibile che una donna di 49 anni si senta fragile, come se le franasse il terreno sotto i piedi. Possibile è però attingere alle sue risorse interiori personali che le indicheranno la via da seguire. Cordiali saluti S.Fontani
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, la menopausa (così come l'andropausa) può amplificare sicuramente alcune cose.
Leggendo ciò che ha scritto ho percepito parecchia sofferenza in lei, ma dovrebbe sfogare tutto questo malessere di persona con un professionista.
Ci sono alcuni consultori in cui il supporto psicologico si paga poco, potrebbe essere un'occasione per lei.
Le auguro una buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
la menopausa è una tappa evolutiva difficile da poter gestire. Il consiglio è di rivolgersi a un professionista.
Un saluto,
MMM
Dott.ssa Stefania Militello
Psicologo, Psicologo clinico
Sassari
Gentile Monica,
comprendo quanto questo momento possa essere carico di emozioni difficili. La menopausa rappresenta un passaggio significativo, non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo e psicologico, soprattutto quando si intreccia con una storia personale segnata da perdite e responsabilità gravose.
L’aumento dell’ansia, i pensieri intrusivi e i sogni angoscianti sembrano riflettere il suo timore di perdere il controllo e la fatica nel concedersi la possibilità di vivere pienamente. È positivo che in passato abbia trovato strategie per gestire l’ansia e sarebbe utile riprendere quel percorso, magari con il supporto di un* professionista. Potrebbe aiutarla a comprendere meglio il legame tra i cambiamenti ormonali, le paure profonde e il bisogno di costruire un nuovo equilibrio per sé stessa.
Nel frattempo, provi a concentrarsi su ciò che può radicarla nel presente: tecniche di rilassamento, movimento fisico, scrittura espressiva. Non è sola in questo passaggio e merita di ritrovare serenità.
Un caro saluto.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno Monica, la ringrazio per aver condiviso con tanta profondità e sincerità quello che sta vivendo. Le sue parole raccontano non solo un momento di grande sofferenza, ma anche una consapevolezza intensa, un’intelligenza emotiva viva, che la porta a riflettere, collegare eventi, cercare significati e soluzioni. È già una forma di resistenza, e anche un atto di cura verso sé stessa. Quello che descrive è un momento di passaggio, e come tutti i passaggi importanti, può generare molta confusione. La menopausa non è solo una trasformazione fisica: spesso diventa un punto di bilancio esistenziale, in cui il corpo cambia e con esso il modo in cui ci percepiamo nel mondo. Lei scrive una frase molto potente: “ho deciso che è ora che io possa vivere e godere un po’”. Questo desiderio di vivere pienamente, dopo anni in cui ha accudito gli altri e forse messo da parte i suoi bisogni, è un segnale forte e sano. Ma a volte, proprio quando arriva il momento di dare spazio a sé stessi, può emergere un’ansia nuova, più spaventosa, perché si accompagna alla responsabilità della libertà. Quando si apre una possibilità di felicità, può affiorare la paura di non essere degni di viverla, oppure il timore profondo che qualcosa di brutto arrivi a togliercela. Questa è una trappola cognitiva molto comune in chi ha vissuto esperienze traumatiche o perdite importanti: si sviluppa una sorta di superstizione emotiva, un’idea irrazionale ma potentissima che ci dice che “se stai bene, prima o poi pagherai un prezzo”, come se la serenità fosse qualcosa da temere, o un lusso non concesso. È un pensiero automatico, che non ha basi reali, ma può condizionare pesantemente le emozioni e i comportamenti. Nella terapia cognitivo-comportamentale si lavora proprio per identificare queste convinzioni profonde, metterle in discussione, e costruire nuove prospettive, più realistiche, gentili e funzionali. L’ansia anticipatoria che sta vivendo, e i sogni molto vividi e disturbanti, sono segnali del fatto che il suo sistema nervoso è in stato di allerta costante. Quando l’ansia diventa cronica, il cervello fatica a distinguere tra pericoli reali e pericoli immaginati. Così anche un film, un sogno, o un pensiero possono innescare reazioni fisiche fortissime. Non c’è nulla di sbagliato o “rotto” in lei. Il suo cervello sta cercando di proteggerla da qualcosa che percepisce come minaccioso, anche se non lo è davvero. Il sintomo della derealizzazione, ad esempio, è una reazione tipica: il corpo e la mente si dissociano parzialmente per difendersi da un sovraccarico emotivo. È spaventoso, ma non è pericoloso. E soprattutto non significa che stia impazzendo. Lei ha già avuto un’esperienza psicoterapeutica e ricorda bene ciò che ha appreso: sa che il controllo non si perde così facilmente, sa che la paura non è desiderio. E anche se in certi momenti queste risorse sembrano “non funzionare”, non sono sparite: vanno solo rinnovate e riattivate. Il passaggio alla menopausa può accentuare tutto questo. Il calo ormonale influisce sul tono dell’umore, sull’ansia, sul sonno, e può intensificare paure latenti. Ma non è la fine di qualcosa. Può diventare un tempo di rinascita, anche se faticoso. È il momento in cui può imparare a dare voce a sé stessa, senza più dover mediare tutto attraverso il ruolo di figlia, di sorella, di persona che si prende cura. E certo, la solitudine pesa. Ma la solitudine può essere anche il terreno dove seminare nuovi incontri, nuove versioni di sé. Nel presente, ci sono strumenti che possono aiutarla a stare meglio. Un percorso psicoterapeutico con approccio cognitivo-comportamentale, magari integrato con tecniche di regolazione emotiva e mindfulness, può offrirle strategie pratiche per affrontare l’ansia, riconoscere i pensieri catastrofici, allenare la mente a sostare nel qui e ora senza essere travolta. Anche il corpo ha un ruolo centrale: regolarizzare il ritmo sonno-veglia, prendersi cura della propria alimentazione, muoversi ogni giorno anche solo con una passeggiata, può aiutare il cervello a uscire dalla modalità di minaccia continua. Lei ha dentro di sé la voglia di vivere, e questa è una forza immensa. Non deve combattere da sola. È possibile imparare a distinguere tra i pensieri che la aiutano e quelli che la bloccano. È possibile riappropriarsi della propria serenità, un passo alla volta, senza doverla pagare, senza doverla temere. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Michele Basigli
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Cara Monica,
le sue parole raccontano con grande lucidità e coraggio un momento complesso, in cui si intrecciano tanti aspetti della sua storia: la menopausa appena iniziata, la solitudine, la fatica di una vita in cui ha spesso dovuto prendersi cura degli altri, e la paura, molto profonda, che ogni volta che prova a vivere pienamente, “qualcosa di brutto possa accadere”.
Prima di tutto, vorrei rassicurarla: quello che sta vivendo non significa che “sta impazzendo” o che il suo cervello si stia spegnendo. I sintomi che descrive, ansia anticipatoria, derealizzazione, paura di perdere il controllo, sogni angosciosi e risvegli con tachicardia, sono manifestazioni molto frequenti nei momenti di forte stress emotivo, soprattutto in una fase come la menopausa, in cui gli ormoni influenzano il tono dell’umore, il sonno e la regolazione dell’ansia.
La menopausa, infatti, non è solo un cambiamento fisico, ma anche una soglia psicologica importante: rappresenta la fine di una fase e l’inizio di un’altra.
Spesso porta con sé il bisogno di ridefinire la propria identità, i propri desideri e i propri spazi dopo anni passati a “reggere tutto”. È normale che, insieme al desiderio di rinascita, emerga anche la paura: paura di non farcela, paura del vuoto, paura , come lei scrive, di “pagare la felicità”.
Quella convinzione (“se sto bene poi succede qualcosa di male”) è un messaggio che spesso nasce dalle esperienze di dolore e perdita vissute in passato: il lutto di sua madre, di suo fratello, e forse tanti piccoli momenti in cui la vita l’ha colta di sorpresa proprio quando cercava serenità. Non è un pensiero “irrazionale”, ma una ferita che può essere guarita con un nuovo percorso terapeutico, per imparare a fidarsi di nuovo della vita e del proprio diritto alla gioia.
I sogni che racconta, seppur spaventosi, sono una forma attraverso cui la mente cerca di “metabolizzare” emozioni intense: la paura della morte, del controllo, della perdita.
Non vanno presi come premonizioni, ma come linguaggio simbolico del suo inconscio, che sta cercando di elaborare il bisogno di protezione e di libertà insieme.
Le suggerisco, cara Monica, di non affrontare da sola questa fase.
Il fatto che abbia già fatto psicoterapia in passato e che sappia riconoscere i meccanismi dell’ansia è un punto di forza enorme: oggi può riprendere quel lavoro con uno psicoterapeuta esperto, magari integrandolo con una valutazione medica (ginecologica o psichiatrica) per gestire anche gli aspetti ormonali ed eventualmente regolare il dosaggio dell’ansiolitico.
Intanto, provi a prendersi cura di sé in piccoli modi concreti:
-Regolarizzi il sonno con orari costanti e ambienti tranquilli.
-Scriva i suoi pensieri o i sogni al risveglio, per alleggerirli dalla mente.
-Eviti film o contenuti angosciosi per un po’, e si circondi di stimoli più sereni.
-Faccia attività fisica leggera, anche una passeggiata: aiuta il corpo a smaltire l’adrenalina dell’ansia.
Lei sta vivendo una trasformazione importante, e la paura che sente è il segnale di una parte di sé che vuole nascere, ma che ha bisogno di sentirsi al sicuro per farlo.
Non c’è nulla di “sbagliato” in lei: c’è solo una donna che, dopo aver dato tanto, sta cercando finalmente di tornare a vivere per sé.
Si conceda questa possibilità, senza fretta e senza giudizio.

Un caloroso saluto
Dott. Michele Basigli

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.