Salve, ho 41 anni e sono single. Da circa 2 anni ho allontanato quei pochi amici che avevo (come se

23 risposte
Salve, ho 41 anni e sono single. Da circa 2 anni ho allontanato quei pochi amici che avevo (come se non avessi voglia di frequentarli, mi stanco ad uscire con loro) e le mie giornate passano tra il lavoro, qualche passeggiata e ogni tanto qualche vizio che riesco agilmente a controllare. Mi sento vuoto.
Dieci anni fa ho attraversato dei brutti momenti, avevo perso la mia energia, la mia motivazione, ma per fortuna sono riuscito a ritrovarla tra specialisti che tutt'oggi seguo su youtube. Lo sport mi è stato di grande aiuto. Oggi però sento che l'età avanza e i progetti che non ho realizzato per pigrizia e distrazioni varie sono in scadenza. In questo bel quadretto il mio problema sono le relazioni con le donne. Ho avuto diverse storie di diversa durata con ragazze italiane, alternate tra diverse vacanze in Brasile e in Thailandia, dove inizialmente cercavo l'amore poi solo divertimento. Tutte le relazioni mi hanno insegnato qualcosa di me e assolutamente non rimpiango il tempo trascorso, però sono sempre stato io a decretarne la fine. Oggi sono solo, non ritornerei mai indietro per riprendere una vecchia relazione e allo stesso tempo mi sento vuoto come una scatola di cartone. Penso che le relazioni sentimentali siano delle gabbie per me, solo ad immedesimarmi in una nuova storia mi sento salire il malessere. Dall'altra parte sono ancora in grado di provare le farfalle nelle stomaco come un adolescente e a volte mi basta uno sguardo o una parola per fami fissare e sognare ad acchi aperti. Penso che sono attratto dalle donne vissute, penso verso le bisessuali. Non incontro quasi mai quello che cerco e invece quelle poche volte che lo trovo provo delle emozioni infinitamente vivificanti, ma la fine è sempre la stessa. Scusate il mio sfogo.....già mi sento meglio.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale del suo passato connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dr. Antonio Zagarese
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Parma
E vuole rinunciare a vivere quelle emozioni vivificanti??Si ricorda il momento in cui ha deciso di rinunciarci?? vuole che quel momento la trascini verso il vuoto o augurerebbe a se stesso di continuare a camminare (anche con fatica) verso ciò che la fa sentire vivo? Chieda aiuto, è ancora in tempo per vivere una vita di valore!!! Non esiti a contattarmi , buona giornata.
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Gentile utente, sembra che lei stia attraversando un momento di grande sofferenza e
ritengo dovrebbe intraprendere una psicoterapia per poter approfondire le difficoltà che descrive nella sua richiesta.
Indubbiamente in passato è riuscito a sostenersi con specialisti, vacanze e relazioni vivificanti
ma sembra che la sensazione di vuoto, l'annoiarsi e le difficoltà relazionali permangano
e siano invalidanti e forse oggi deve affrontarle in modo più completo.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Ilaria Grasso
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, quello che lei descrive sembra un profondo dolore esistenziale, una mancanza di senso nella sua vita abbastanza generalizzato. La 'questione' donne è uno degli aspetti, comprensibilmente in evidenza dato che i rapporti sentimentali e sessuali hanno la capacità di farci sentire vivi (o meglio, siamo noi stessi a dare loro questo "ruolo"). Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per affrontare questo vuoto e trovare dentro di sé l'energia vivificante che sente sfuggire e che solo in maniera illusoria può venire dall'esterno.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, se si accorge che il suo sfogo si sta trasformando in una richiesta di aiuto, può contattarmi. Sentirsi vuoti è terribile, come anche non comprendere perchè si hanno tali difficoltà nelle relazioni affettive...
A sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott.ssa Giulia Ulivi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Salve e grazie di aver condiviso con noi quello che sente.
Mi sembra che lei sia in un momento in cui ''sta tirando le fila'' di ciò che ha ottenuto e di ciò che è rimasto indietro. Il senso di vuoto può derivare dal confrontarsi con una relazione ideale o dal bisogno di essere desiderato o amato.
Sarebbe utile approfondire la sfera emotiva. Se oltre allo sfogo sentirà di volere dei colloqui resto disponibile. Un saluto
Dott.ssa Elvira Vitale
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Spesso uno sfogo può bastare, dà un senso di liberazione che è una buona soluzione momentanea. Però, quel "senso di vuoto" che ci hai descritto con una sintetica storia delle tue relazioni è ancora lì. La scelta di affrontarlo in un percorso terapeutico sarà soltanto tua, quando sentirai che è il momento di andare oltre lo sfogo e di cambiare le dinamiche che vedi ripetersi nella tua vita da anni senza riuscire, per quanto tu voglia, a cambiarle. Sicuramente siamo qui anche per dare spazio agli sfoghi, dare ascolto alle storie, ma per dare un parere su quanto hai descritto bisogna cominciare a lavorarci insieme, almeno in una prima consulenza dove lo spazio fisico e mentale è dedicato a te.
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
sembra che lei sia impegnato in una elaborazione personale che contempla un profondo sguardo al passato insieme alla presa d'atto, altrettanto significativa, del presente. Può essere una fase proficua, se accompagnata da un percorso psicoterapeutico. Valuti quest'opportunità.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Salve,
parto con il dirle che la sua storia è comune a più persone, quindi le farò delle domande, alle quali potrà riflettere con calma: come fa una persona come lei ad incontrare una persona simile a lei? Con i suoi stessi interessi?
Il mondo è una prigione dove è preferibile stare in una cella d’isolamento?

Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, sembra che lei sia animato dal desiderio di incontro con l'Altro, ma che allo stesso tempo ci sia qualcosa che la porta ad uscire dalle relazioni, sentimentali o amicali che siano. E' interessante la sensazione di ingabbiamento che avverte all'idea di una nuova relazione, alla quale però al tempo stesso sente il suo corpo rispondere. Ci sono due "Lei" in contrasto tra loro, che generano una paralisi della quale il senso di vuoto è conseguenza, ne è sintomo. Consideri la possibilità di portare questo dualismo in terapia, sembrano parti che hanno necessità di tornare a comunicare tra loro. Un caro saluto
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, credo di averle già risposto in un suo precedente post. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Vittoria Savini Zangrandi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, i vissuti che sta raccontando non devono essere piacevoli nè facilmente gestibili.

La conoscenza E la consapevolezza di sè sono chiavi importanti per capire da dove viene tale approccio alle relazioni e capire come poterne venire a capo.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare tali vissuti, a capire l'origine di sentimenti cosi distanti tra loro, il desiderio di una relazione e la contemporanea pulsione respingente.

rimango a disposizione
anche online

Vittoria Savini zangrandi

Dott.ssa Roberta Sarlo
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve,
leggendo il suo messaggio non ho potuto fare a meno di chiedermi se quella pigrizia che le ha fatto posticipare la realizzazione dei suoi progetti non sia probabilmente un blocco, lo stesso blocco che la porta a sentirsi vuoto (e magari un po' confuso?) e ad avere le difficoltà relazionali di cui parla. Spesso mettiamo in atto autonomamente delle ottime strategie per fronteggiare le difficoltà della vita quotidiana ma può arrivare un momento in cui ci rendiamo conto che non sono più efficaci. Inoltre mi sembra di capire che ha iniziato ad avvertire questo malessere da due anni, proprio nel periodo del Covid-19, quindi non escluderei che qualcosa sia cambiato proprio a causa del drastico cambiamento del nostro stile di vita che siamo stati costretti ad affrontare... o magari questo periodo ha semplicemente slatentizzato qualcosa che già prima stava crescendo in lei. Non ci sono problemi più o meno validi per rivolgersi a qualcuno, se sente di averne bisogno non esiti a chiedere aiuto! Rimango a disposizione per qualsiasi cosa
Un saluto!
Dott. Francesco De Biase
Psicologo, Psicologo clinico
Albano Laziale
Buonasera, sarebbe da indagare questa sua sensazione di sentirsi dentro una "gabbia" solo a fantasticare un eventuale relazione sentimentale, probabilmente, dietro questa sua percezione, c'è del suo vissuto personale che andrebbe approfondito e rielaborato con l' aiuto di un professionista.
Per qualsiasi ulteriore curiosità rimango a disposizione.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Capisco che ti senti in un momento di confusione e insoddisfazione riguardo alle relazioni sentimentali. È normale attraversare fasi di introspezione e cercare di comprendere cosa si desidera veramente nella propria vita.

È importante ricordare che ognuno di noi ha bisogni e desideri diversi quando si tratta di relazioni romantiche. Non c'è una formula predefinita per la felicità e ciò che funziona per gli altri potrebbe non funzionare per te.

La tua esperienza passata con le relazioni ti ha permesso di conoscere te stesso meglio e di capire cosa cerchi in una partner. Tuttavia, sembra che ti senti in conflitto tra il desiderio di connessione e la paura di sentirsi intrappolato o insoddisfatto.

È importante fare un passo indietro e riflettere su cosa sia veramente importante per te in una relazione. Cosa desideri ottenere da una partner? Quali sono i tuoi valori e obiettivi? Una volta che avrai una chiara comprensione di ciò che cerchi, potrai iniziare a creare un equilibrio tra l'autonomia e l'intimità che desideri.

Potrebbe anche essere utile esplorare la tua paura di impegnarti o di essere intrappolato. Queste paure possono avere radici profonde e potrebbe essere necessario lavorarci con un professionista, come uno psicologo o un counselor, che ti aiuti ad affrontarle e a trovare una maggiore serenità e fiducia in te stesso.

Ricorda che sei ancora giovane e hai tutto il tempo per scoprire cosa funziona meglio per te. Non c'è bisogno di sentirsi in fretta o di forzare le cose. Fai attenzione alle tue emozioni, ascolta te stesso e cerca di prenderti cura del tuo benessere generale.

Infine, non esitare a cercare sostegno nella tua rete di supporto, che potrebbe includere amici fidati o familiari. Parlarne con qualcuno può aiutarti a ottenere una prospettiva esterna e a sentirsi meno soli nella tua esperienza.

Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buonasera, ha vissuto dei periodi di profonda sofferenza nella sua vita ma ha saputo sviluppare delle risorse per affrontarli infatti mi arriva la sua motivazione a prendersi cura di sè e della sua salute psicologica.
Penso possa essere utile conoscerla in colloquio per poter esplorare non solo la sua storia di vita, ma identificare le difficoltà attuali per concordare insieme degli obiettivi terapeutici che possano orientare un percorso terapeutico.
Uno spazio d'ascolto ed esplorazione condivisa permetterebbe di approfondire i significati e i vissuti emotivi sottostanti al suo vivere le relazioni sentimentali come una gabbia. La metafora rende bene l'idea del suo vissuto emotivo.
Lo stare in relazione con gli altri passa anche dalla consapevolezza che si ha di sè e del proprio funzionamento.
Attraverso una maggiore comprensione di sè, delle proprie dinamiche relazionali, delle proprie strategie di regolazione emotiva etc è possibile comprendere e dar valore a ciò di cui si ha bisogno per star bene (anche nelle relazioni) e per promuovere un cambiamento.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Erica Farolfi
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno, mi fa piacere che il suo "sfogo" come lo ha chiamato lei, l'abbia fatta stare meglio. Sicuramente si porta dietro tanto, tanto che ora condiziona il suo presente nel bene e nel male, e forse da elaborare. Cosa cerca per se stesso al momento? Vorrebbe scoprirlo e scoprire come superare questo periodo? Le consiglierei a tal proposito di iniziare un percorso psicologico alla scoperta di ciò e di se. Se vuole rimango disponibile a tale scopo.
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Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,

Grazie per aver condiviso il tuo sfogo con me. È normale sentirsi vuoti e confusi a volte, soprattutto quando ci si trova in una fase di transizione o di riflessione sulla propria vita e sulle relazioni.

Sembra che tu abbia affrontato molte sfide e cambiamenti nel corso degli anni, e sei stato coraggioso nel cercare di superarle. È positivo che tu abbia trovato sostegno e ispirazione da specialisti e che lo sport ti abbia aiutato a ritrovare la tua energia e motivazione.

Le relazioni possono essere complesse e portare con sé una serie di emozioni contrastanti. È comprensibile che tu abbia sentimenti di vuoto e malessere quando pensi alle relazioni sentimentali, specialmente se hai avuto esperienze passate che ti hanno lasciato con queste sensazioni.

È importante ricordare che è normale sentirsi attratti da persone che ci danno emozioni positive, anche se questo può essere accompagnato da paure o incertezze riguardo al futuro delle relazioni. È anche normale desiderare una connessione significativa con qualcuno, ma allo stesso tempo temere di sentirti intrappolato o limitato da una relazione.

Forse potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti più a fondo con l'aiuto di un professionista, come uno psicologo o un terapeuta, che può aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni e a trovare modi per affrontarle in modo sano e costruttivo.

Inoltre, potrebbe essere utile riflettere su quali sono le tue vere esigenze e desideri in una relazione, e su come puoi perseguire questi obiettivi in modo che ti porti felicità e soddisfazione. Non c'è una risposta giusta o sbagliata, ma è importante che tu prenda decisioni che siano autentiche per te e che ti portino verso una vita che ti renda felice e appagato.

Spero che queste parole possano esserti d'aiuto nel trovare chiarezza e conforto mentre affronti queste sfide. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a cercare il sostegno di amici fidati o di professionisti qualificati.

Con simpatia,
Dott.ssa De Pretto
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buonasera, il periodo di vuoto che sta attraversando e che si è ripresentato che descrive come "avevo perso la mia energia" è indicativo di un malessere interno che le sta chiedendo di venire allo scoperto, il suo corpo le sta mandando dei segnali per farsi vedere (le energie che vengono meno).
Le relazioni sia amicali che di coppia possono attraversare dei momenti di crisi o di stallo un pò perchè si cambia e si vuole altro dal contesto circostante e un pò perchè si stanno separando le strade che prima andavano in parallelo con le persone care. La vita ci porta ad evolvere e con essa cambiano i nostri bisogni, desideri e aspettative. Quindi provare stanchezza per le frequentazioni che fino a questo momento ci facevano stare bene è normale, siamo cambiati noi!
Se lei sente che in questo momento vuole stare senza una relazione di coppia è libero di farlo. Siamo animali sociali ma è giusto anche prendersi del tempo per se stessi e quando e se vorrà iniziare una relazione sentimentale sarà libero di farlo. Non vi è data di scadenza!
In questo momento percepisco che lei si sente fermo, quasi immobile e non sa come uscire da questo empass, le consiglio di iniziare un percorso psicologico dove potrà mettere a fuoco i suoi bisogni, risorse e possibilità future per ritrovare il suo equilibrio psico-fisico.
Saluti
Dott.ssa Carmen Linda Chillemi
Psicologo, Psicologo clinico
Santa Teresa di Riva
Salve e grazie per aver condiviso questa sua situazione.
Innanzitutto, mi fa piacere che ha trovato una piacevole sensazione dopo aver scritto e dopo essersi quindi “sfogato” con qualcuno. Sicuramente l’essere da solo, non aver amicizie rende tutto un po' difficile. C’è molto da riflettere nell’espressione che lei ha scritto “Penso che le relazioni sentimentali siano delle gabbie per me” per poi continuare dicendo che si sente ancora in grado di “provare le farfalle nello stomaco”…ecco questo è motivo per il quale come, anche i miei colleghi hanno già scritto, ritengo che sia fondamentale richiedere una consulenza psicologica perché probabilmente, dietro tutto questo, c'è del suo vissuto personale che andrebbe approfondito e rielaborato con l'aiuto di un professionista.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Camilla Tommasini
Psicologo, Psicologo clinico
Siena
Gentilissimo,
grazie per aver condiviso con noi le sue sensazioni e pensieri. Le emozioni e sensazioni che riporta possono essere naturali in questa circostanza. Sarebbe opportuno che lei possa confrontarsi con uno psicologo psicoterapeuta per poterle affrontare meglio, comprendere a fondo il senso di vuoto, i momenti che ha vissuto in passato e quindi anche ciò che vive ora così da poter diminuire tutte le sensazioni negative e avere un miglioramento e uno stato di benessere. Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Dott.ssa Elvira Merando
Psicologo, Psicologo clinico
Spezzano della Sila
Salve, grazie per aver condiviso apertamente il suo vissuto. Dalle sue parole emerge una sensazione di vuoto e disconnessione, come se nulla riuscisse più a darle significato o motivazione. Quando il senso di insoddisfazione persiste, spesso finiamo per evitare ciò che ci fa stare male, nella speranza che passi da solo. Ma così facendo, il problema si cristallizza. Ha detto una cosa importante: “mi basta uno sguardo o una parola per farmi sognare”. Questo ci dice che la capacità di provare emozioni è ancora viva, ma è come se fosse anestetizzata da paure, aspettative o esperienze del passato.
Le propongo una piccola provocazione: cosa succederebbe se, invece di cercare relazioni “giuste”, si permettesse di vivere un legame anche solo per ciò che le fa provare ora, senza proiettarsi troppo nel futuro? La libertà di sentire viene prima della sicurezza di capire.
Se vuole, possiamo esplorarlo insieme. A volte basta cambiare prospettiva per riaccendere ciò che sembra spento
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con sincerità il suo vissuto. Le parole riportate restituiscono un’esperienza complessa, fatta di consapevolezza, riflessione e anche di sofferenza silenziosa. Riuscire ad esprimere tutto questo, già di per sé, è un atto di grande valore.
Il senso di vuoto, la difficoltà nel coltivare relazioni significative, il timore di sentirsi bloccati all'interno di una nuova storia e allo stesso tempo la capacità ancora viva di emozionarsi… sono segnali che meritano attenzione, non perché indicano necessariamente qualcosa di “sbagliato”, ma perché raccontano di un bisogno di ascolto e di senso.
È evidente come ci siano state, nel tempo, risorse importanti per affrontare momenti difficili — dallo sport, ad alcune figure di riferimento, alla capacità di introspezione. Tuttavia, alcuni aspetti più profondi, legati al mondo delle relazioni e al significato che si attribuisce alla propria storia personale, potrebbero trovare uno spazio più efficace di elaborazione all’interno di un percorso psicologico.
Un supporto professionale può offrire un contesto sicuro, accogliente e non giudicante, in cui esplorare queste dinamiche con maggiore profondità
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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