Salve è un periodo che non ho più l' erezione desiderata e che non è come prima...da quando ho preso

24 risposte
Salve è un periodo che non ho più l' erezione desiderata e che non è come prima...da quando ho preso psicofarmaci ovvero duloxetina per uno stato di leggera depressione ho notato cambiamenti.L' urologo dice che non ho niente ma solo un fattore psicogeno.Io però prima di assumere gli psicofarmaci avevo rapporti senza problemi e con molto desiderio, adesso faccio anche fatica a mantenere l' erezione per tutto il tempo,eiaculò anche di meno,e anche se ho un erezione non è mai bella piede con pene turgido al massimo ma sempre un po' molliccio e questa cosa mi manda in bestia e mi deprime.Sará veramente qualcosa di psicologico o patologico?
Dott.ssa Agne Rumi
Psicologo, Psicologo clinico
Dalmine
Ciao, capisco quanto questa situazione possa essere frustrante per te. È importante sapere che i farmaci come la duloxetina, che appartiene alla classe degli antidepressivi, possono influenzare la funzione sessuale. Gli effetti collaterali sessuali sono abbastanza comuni con questi farmaci, inclusa la riduzione del desiderio, difficoltà a mantenere l’erezione o cambiamenti nell'eiaculazione.

Detto questo, il fatto che l'urologo non abbia trovato problemi fisici è positivo, ma questo non esclude che gli effetti della duloxetina possano avere un ruolo nella tua esperienza attuale. Oltre all’aspetto fisiologico, anche il fattore psicologico può influire: lo stress e la preoccupazione per le tue prestazioni possono creare un circolo vizioso che peggiora la situazione.

Ti suggerirei di parlarne con il medico che ti ha prescritto la duloxetina per vedere se ci sono alternative o aggiustamenti del dosaggio che potrebbero aiutare. Inoltre, esplorare tecniche di gestione dello stress o la consulenza psicologica potrebbe supportarti nel gestire sia la depressione che gli effetti collaterali.

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Dott. Mattia Moraschini
Psicologo, Psicologo clinico
Fano
Buongiorno e grazie per aver condiviso il suo problema. Ha fatto bene a sentire l'urologo, in quanto per prima cosa bisogna sempre escludere una problematica di natura organica con eventuali accertamenti; fatto ciò il campo si restringe ed è molto probabile che il problema sia di natura psicologica. Per lavorare su questa dimensione qua è necessario rivolgersi ad un professionista, psicologo o psicoterapeuta che sia, al fine di cercare quale potrebbe essere la causa. Il collegamento con l'assunzione di psicofarmaci che ha fatto lei non è comunque da sottovalutare, e anche qui le consiglio di confrontarsi con il professionista che le ha prescritto il farmaco.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento, cordialmente dottor Moraschini.
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua situazione. Come già detto da altri colleghi, i farmaci antidepressivi, come la duloxetina, possono avere, tra i loro effetti collaterali, alcuni disturbi della funzione sessuale come la riduzione del desiderio, difficoltà a mantenere un erezione, ecc. Il suo urologo ha escluso origini organiche e questo è un fatto positivo. La sua difficoltà potrebbe quindi essere dovuta sia a cause farmacologiche e, in quel caso, verifichi insieme al suo medico di base la possibilità di modificare la terapia farmacologica in modo da ridurre gli effetti collaterali, sia a cause psicologiche. Le consiglio quindi, se già non lo sta facendo, di iniziare anche un percorso psicologico che la aiuti nella gestione dello stress e dei momenti depressivi collegati agli eventi.
Spero di esserle stato d'aiuto. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Lorena Ghiotto
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Salve, intanto grazie per l'intima condivisione fatta credo non sia stato semplice. Gli psicofarmaci possono alterare alcuni funzioni biologiche, credo quindi sia positivo che abbia già consultato uno specialista e che sia emerso che dal punto di vista biologico non ci siano problemi. Forse sarebbe il caso di approfondire dal punto di vista psichico-relazionale cosa questo cambiamento possa aver innescato.
Un caro saluto
Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno.
Il tema che lei propone è complesso.
I farmaci possono influenzare il desiderio sessuale, l'erezione, insomma hanno effetti di cui è importante parlare con il medico che li prescrive.
Ma l'erezione è una componente del desiderio sessuale, che è una esperienza umana molto molto complessa associata a diverse variabili psicologiche su cui è possibile riflettere, per imparare a conoscersi meglio e a stare meglio.
Le propongo un colloquio, se vuole anche online.
Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. Penso che sia il caso che parli con il medico che le ha prescritto il farmaco e discutere con lui di questo. Forse una soversa terapia potrebbe farle recuperare il suo desiderio. Forse potrebbe indagare parallelamente con uno psicologo le eventuali cause psicogene. Spesso fattori fisici e psicologici si intrecciano profondamente e in modo inconsapevole. Al saluto cordialmente . Dottor Emanuele Grilli
Dott.ssa Irene Sibella
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Ghezzano
Buonasera. In effetti la letteratura scientifica documenta una possibilità di interazione fra l'utilizzo di duloxetina e problematiche nell'erezione. Ha fatto molto bene ad escludere problemi di tipo organico chiedendo aiuto all'urologo. Ciò che le consiglio è innanzitutto di parlarne con il professionista che le ha prescritto il farmaco per trovare eventuali soluzioni e farsi spiegare bene gli eventuali effetti collaterali dei farmaci proposti; successivamente, se dovesse notare il persistere della problematica, di provare a capire se può essere eventualmente legata ad un altro contesto (psicogeno, come le è stato suggerito), rispetto a cui però avrebbe notato ulteriori cambiamenti. Rimango a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Giada Di Veroli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, ne parli con uno specialista in sessuologia, potrà aiutarla a capire meglio la sua condizione . Cordialmente, giada di Veroli
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, mi dispiace tanto per la situazione che ha raccontato, immagino le causi molti disagi. Starei tranquillo per quanto riguarda le cause organiche poiché ha parlato con uno specialista, magari chiederei al suo psichiatra qualche informazione.
Le consiglio, se non lo avesse già fatto, di intraprendere un percorso di supporto psicologico sia per questo momento perchè non è semplice da un punto di vista emotivo che sia perché le psicopatologie (secondo i più moderni studi) vanno curati con un approccio psicologico e farmacologico per maggior risultati positivi e più duraturi nel tempo.
Sarei felice di seguirla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, escluse cause organiche consulti un sessuologo con cui potrà approfondire. Saluti SR
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, comprendo come questo aspetto sia importante e ne scaturisca frustrazione. Di buono c'è che dal punto di vista fisiologico non ci sia nulla, ma rimane il fatto che forse cambiare il farmaco o trovare altre alternative psicofarmacologiche potrebbe confermare o meno la sua supposizione.
Se fa uso di psicofarmaci, sarebbe opportuno affiancare un percorso di psicoterapia, non è escluso che questo aspetto incida sulla sessualità.
Occorre perciò una valutazione psicologica, a mio parere, in entrambi i casi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, posso solo immaginare il malessere ed il disagio che sente. Ciò che le suggerisco, dato che sono stati già esclusi fatto fisiologici è di rivolgersi ad un esperto in disturbi della sfera sessuale. Inoltre potrebbe contattare il suo medico di riferimento per chiedere ulteriori informazioni rispetto al farmaco che assume. Eventuali effetti collaterali. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buonasera,
grazie della sua condivisione. Sicuramente è un tema molto delicato. Potrebbe chiedere delucidazioni al suo medico di base, in modo da fare tutti gli accertamenti organici del caso (se eventualmente non li avesse fatti tutti). Una consulenza da un sessuologo potrebbe anche lì tranquillizzarla e aiutarla nell'affrontare questa difficoltà. Aggiungerei un supporto psicologico, in modo da avere un "contenitore" nel quale esprimere il suo malessere e disagio attuale, e aiutarla nel ritrovare le sue risorse e i suoi punti di forza.
In bocca al lupo!
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
alcuni farmaci antidepressivi possono colpire leggermente la libido. La inviterei a parlare di questo con il suo psichiatra, potrebbe trovare un farmaco alternativo a quello che prende che non dia questo effetto collaterale.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologo clinico, Psicologo
Capaci
Gentile utente, grazie innanzitutto per aver condiviso la sua sofferenza. Mi sento di suggerirle di intraprendere un percorso con un professionista in sessuologia in modo tale da fare una valutazione specifica e comprendere se si tratta di un problema psicologico o fisiologico legato all' assunzione del farmaco. Resto a disposizione, cordialmente, dr.ssa Melodia
Dott.ssa Alice Mortarotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sanremo
Buongiorno, se ha già accertato con l'urologo che la parte fisica non sia determinante al provocare il suo disturbo, verosimilmente l'aspetto psicologico sta influenzando le sue prestazioni. La sessualità è un elemento molto complesso, su di essa possono gravare preoccupazioni anche non consce, stati ansiosi o depressivi, e quant'altro la nostra mente e il nostro campo emotivo non riesca a elaborare in maniera ottimale. Le consiglierei di iniziare un percorso psicoterapico per condividere con un esperto le sue criticità e poterle inserire nel contesto di vita di oggi. Spero di esserle stata utile seppure nella brevità, auguro una buona giornata e resto a disposizione.
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Valuterei la possibilità di sentire il parere di altri medici. In ogni caso mi affiderei ad un collega per un percorso di sostegno, sicuramente ne trarrebbe giovamento.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Claudia Camplone
Psicologo, Psicoterapeuta
Pescara
Caro utente , le consiglio di interfacciarsi con uno psicoterapeuta al fine di esplorare tale dimensione che , come ogni cosa, possiede mille sfaccettature e poi valutare se intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Saluti
Dott.ssa Eleonora Mini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Muggiò
Gentilissimi, grazie per la condivisione. Sicuramente il farmaco può avere degli effetti collaterali che vanno a modificare alcune funzionalità, tra cui quelle legate alla sfera sessuale. Il mio consiglio è quello di verificare con il suo medico questi possibili effetti collaterali e, se viene esclusa qualsiasi altra causa organica, potrebbe prendere in considerazione un consulto psicologico per approfondire la situazione ed evitare che diventi un fattore sempre più stressante oltre che frustrante. Rimango a disposizione online, un caro saluto. Dott.ssa Mini
Dott. Michele Basigli
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
È comprensibile che tu possa sentirti frustrato e preoccupato per i cambiamenti che stai vivendo. La situazione che descrivi potrebbe essere influenzata da diversi fattori, tra cui l'uso della duloxetina, che può avere effetti collaterali sessuali. È noto che alcuni antidepressivi possono influire sulla funzione erettile, sul desiderio sessuale e sulla risposta orgasmica. Questo può contribuire a un ciclo di ansia e preoccupazione che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.
Il fatto che l'urologo non abbia riscontrato patologie fisiche è un elemento rassicurante, ma ciò non significa che la tua esperienza non sia valida o reale. È possibile che ci sia un'interazione tra la chemioterapia e le reazioni emotive e psicologiche che stai vivendo, portando a una percezione alterata delle tue capacità sessuali.
Ti consiglio di continuare a discutere apertamente la tua situazione con il tuo medico e il tuo psicologo. Potresti anche esplorare eventuali alternative alla duloxetina o segnalare qualsiasi effetto collaterale che stai sperimentando.
Potrebbe essere utile anche considerare tecniche di rilassamento, terapia sessuale o supporto psicologico per affrontare l'ansia che si è sviluppata in questo contesto.
Ricorda che tu non sei solo in questo percorso e cercare aiuto e supporto è un passo importante per affrontare al meglio la situazione.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Salve,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Potrebbe esserci una connessione tra l'effetto della duloxetina e il cambiamento che ha notato, visto che spesso gli psicofarmaci possono influire sulla sessualità. Però, se l'urologo ha escluso cause fisiche, forse potrebbe valere la pena chiedersi: come sta vivendo la sua relazione con il desiderio e la performance in questo momento? C'è qualche aspetto emotivo o mentale che potrebbe influenzare il suo vissuto sessuale? A volte, riscoprire il senso di connessione emotiva potrebbe essere un passo importante verso il benessere fisico. Che ne pensa?
Se le va di proseguire queste riflessioni, sono disponibile per una consulenza,

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott. Leonardo Santoni
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, fra gli effetti collaterali della duloxetina possono esserci anche effetti legati ad una diminuzione del desiderio o difficoltà di erezione. Per quanto tempo dovrebbe continuare questa terapia farmacologica? Nel caso potrebbe sentire il suo medico per affiancare anche altri farmaci che possano migliorare l'erezione. Le auguro una buona giornata.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, comprendo bene il disagio che descrive e la frustrazione che ne deriva. Quando si vive un cambiamento così evidente nella propria sessualità, è naturale sentirsi disorientati, preoccupati e anche arrabbiati con se stessi o con il proprio corpo. La sessualità è una dimensione molto delicata e intrecciata con l’equilibrio emotivo, l’autostima e il modo in cui ci percepiamo come persone, quindi ogni alterazione può avere un impatto profondo sul benessere psicologico. Nel suo racconto emerge una cosa importante: questo cambiamento è avvenuto in concomitanza con l’assunzione di un farmaco e, successivamente, si è consolidata una forte preoccupazione rispetto al funzionamento sessuale. È possibile che, col passare del tempo, l’attenzione e la tensione rivolte alla prestazione abbiano iniziato a interferire con il naturale meccanismo dell’eccitazione. Quando una persona comincia a monitorare costantemente le proprie reazioni corporee, a temere che “non funzioni come prima” o che “non sia abbastanza”, il corpo finisce per rispondere con una sorta di blocco. L’eccitazione, infatti, è un processo spontaneo che ha bisogno di tranquillità, fiducia e abbandono; più si tenta di controllarlo o di verificarlo, più diventa difficile che avvenga con naturalezza. Non si tratta di un problema raro né di qualcosa di “irreversibile”. Spesso, dopo un periodo di difficoltà o dopo l’uso di alcuni farmaci, può instaurarsi una sorta di circolo vizioso tra pensieri negativi, ansia da prestazione e difficoltà oggettive, che si alimentano reciprocamente. In questi casi, lavorare su come si gestiscono i pensieri e le emozioni legate alla sessualità può fare una grande differenza. Può essere utile, per esempio, spostare gradualmente il focus dal “devo riuscire ad avere un’erezione perfetta” al “voglio vivermi il momento con calma, senza giudicare le mie reazioni”. Ricominciare a vivere l’intimità senza l’obbligo di “prestare” o di dimostrare qualcosa, ma con l’intento di riscoprire il piacere e la connessione, riduce la pressione e permette al corpo di ritrovare spontaneamente la propria risposta. Può inoltre essere importante affrontare questi vissuti anche in un percorso psicologico, soprattutto se nota che il pensiero legato alla prestazione le occupa molto spazio mentale e le genera ansia o tristezza. Un lavoro in questa direzione non ha lo scopo di “curare” qualcosa di rotto, ma di aiutarla a ristabilire un equilibrio tra mente e corpo, a ricostruire fiducia in sé e nel proprio funzionamento. Il fatto che lei stia cercando di capire e chiedendo aiuto è già un segnale positivo: dimostra attenzione e desiderio di stare meglio. Con un po’ di pazienza e con il giusto sostegno, è possibile recuperare serenità e piacere anche nella sfera sessuale, ritrovando quella naturalezza che ora sembra perduta ma che, in realtà, è solo momentaneamente oscurata dalla preoccupazione. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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