Salve, è da qualche mese che sono in uno stato di ansia fortissima a causa dell'università, e quest'

18 risposte
Salve, è da qualche mese che sono in uno stato di ansia fortissima a causa dell'università, e quest'ansia è sfociata anche in depressione. Sono al terzo anno della laurea triennale in Fisica, da studente fuorisede; premetto che nei due anni precedenti sono stato uno studente molto brillante e sempre in pari con gli esami. Ho cominciato quest'ultimo anno con l'obiettivo di laurearmi entro i tempi stabiliti, perciò mi sono messo in testa di stare in pari con tutte le materie, e chiedere la tesi in largo anticipo. Questo mi ha causato stanchezza, forte stress e infine, vedendo che non riuscivo ad ottenere i risultati voluti, ansia fortissima e depressione. Adesso sta per iniziare la sessione invernale, e io non riesco a studiare, sono come bloccato, non riesco a memorizzare niente, ho crisi di pianto, vorrei buttare tutto via e scappare. Ho paura di fallire tutti gli esami, di subire il giudizio degli altri, di fare spendere soldi ai miei genitori, di non concludere in tempo (se non mi laureo entro il 2023 dovrei aspettare un altro anno per iscrivermi in magistrale). Non ho più voglia di alzarmi al mattino, vorrei solo morire, e la notte dormo male.
La scelta dell'università è stata dettata per passione, ma adesso questo stato mi ha tolto la felicità di fare le cose e il timore di bloccarmi e non laurearmi mai, diventando un fallito.
Mi sento anche in colpa a stare così visto che non lavoro, non ho malattie fisiche, ecc., mi sembra di non avere ragione di stare male.
Cosa potrei fare?
Buongiorno giovane utente. Grazie per aver condiviso i sui dubbi. Purtroppo o per fortuna, non si può essere sempre performanti e sarebbe rilevante se riuscisse a trovare uno spazio per sé in cui portare le preoccupazioni, lo stress e la colpa, per prendersene cura ed imparare a gestirli per emergere da questa condizione così statica. Proprio le sue paure, legittime, tra cui quella grande di fallire, portano a reazioni bloccanti, delusione senza apprendimento, ecc ecc...
Rimango a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott.ssa Marina C.

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Buongiorno, mi dispiace molto per il suo disagio, credo che lei abbia chiesto troppo a sé stesso e certamente non aiuta il sentirsi"non in diritto" di stare male. Interroghi invece il suo dolore, ansia e sintomi depressivi sono un segnale che c'è qualcosa che non sta vedendo di sé e che forse meriterebbe più spazio. Le malattie fisiche non sono l'unico motivo per cui stiamo male, si rivolga a un terapeuta, potrà così sciogliere questi nodi, conoscersi meglio e trovare modi più sereni di vivere l'università e le altre sfide che troverà lungo la vita.
Gentile Utente,
mi dispiace per la situazione di grande sofferenza che descrive.
Sembrerebbe essersi dato aspettative molto alte che l´hanno stancata e messo molto sotto stress, unite a sensi di colpa e forte svalutazione di se stesso, tale per cui rimane fermo.
Le consiglio di iniziare dei colloqui di psicoterapia per esplorare le sue aspettative da una parte e la sua paura del fallimento dall´altra.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Elisa Del Greco
Buonsera, il suo racconto trasmette subito un vissuto di forte angoscia e timore di non poterne uscire. "Se non mi laureo entro il 2023 dovrei aspettare un altro anno": le sembra davvero un'ipotesi così catastrofica? La sua depressione sembra in effetti provenire da un vissuto di rassegnazione rispetto al non poter raggiungere determinati obiettivi (imposti da lei e/o dall'esterno), successiva a una frustrazione conseguente ad aspettative non mantenute. Le interruzioni di percorso, gli errori, i fallimenti, fanno parte di qualsiasi processo di apprendimento; quando arrivano, cerchiamo di soffermarci sulla loro funzionalità, piuttosto che viverli come una sconfitta personale, con tutta la rabbia che ne consegue. Rivolgendosi a uno/a psicologo/a potrà sicuramente contenere le sue ansie e attivare quel processo di consapevolizzazione e coscientizzazione necessario per una sana convivenza tra il suo "io" e il "dover essere".
Salve buongiorno, durante un percorso di studi può capitare a chiunque un momento di difficoltà per il quale si fa un’enorme fatica a studiare e a rimanere concentrati; quello che comunemente viene definito ‘blocco dello studente’ è una condizione piuttosto ricorrente, nella quale chiunque può ritrovarsi, a prescindere dal grado di diligenza e dal livello di difficoltà del percorso di studi.
A livello psicologico la principale causa del blocco è legata al tempo.
Il fattore temporale genera parecchie ansie negli studenti universitari, costretti a confrontarsi quotidianamente con la preparazione degli esami, con le relative scadenze e con la paura di non riuscire a superarli. Alla percezione personale di sconfitta si aggiunge la sensazione di fallimento nei confronti delle aspettative sociali, nel suo caso con la sua famiglia.
La psicoterapia, purché gestita attraverso un approccio professionale ed estremamente personalizzato, consente di risalire alle reali cause del problema, che spesso si nascondono nel profondo dell’inconscio.
Qualora volesse accettare delle strategie che le permetterebbero di superare questo periodo di crisi non esiti a contattarmi anche on-line. Dott.ssa Bachiorri Sara
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Buonasera, si coglie bene dalle sue parole la grande ansia e il forte malessre che la abita... Sembra tutto collegato al bisogno di essere brillante sempre, performante, perfetto, irreprensibile. Non può concedersi un momento di tregua? Lo stress e la paura di non essere all'altezza possono diventare invalidanti, al di là delle capacità che sicuramente lei possiede. Valuti la possibilità di una consulenza psicologica per riprendere fiato e ritrovare l'accesso alle sue risorse, quelle che le hanno consentito i risultati ottenuti finora.
Resto a sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve,una cosa è certa, non serve a niente sentirsi in colpa perchè si soffre e ogni nostro vissuto è degno di esiste ed essere rispettato. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, mi colpisce il suo assunto "mi sono messo in testa di stare in pari con tutte le materie..."
Le difficoltà nello studio possono produrre stati d'animo molto dolorosi ma allo stesso tempo vogliono esprimere un bisogno. Che tipo di bisogno sarebbe opportuno sviscerarlo in uno spazio opportuno con un professionista.
A volte i nostri desideri o aspettative ci inviano dei segnali che prendono una forma estranea, indesiderata, proprio come fa il nostro corpo quando c'è un agente patogeno: sale la febbre per eliminarlo, ma al contempo stiamo male.
Cercare di dare il massimo quando si sta male non sortisce gli effetti desiderati, non è curativo. Forse le sue difficoltà nello studio, necessiterebbero di essere ascoltate anziché combattute.
Resto disponibile per qualsiasi altra domanda.
Dott. Vincenzo Costantino
Buongiorno, parto subito dandoti del tu e se volessi contattarmi sentiti libero di fare lo stesso. Ci dici che non ti sembra di avere ragione di stare male, ma nelle tredici righe precedenti quest'affermazione di motivi ne vedo molti! Non bisogna mai sottovalutare il disagio che percepiamo e che ci accompagna nella nostra quotidianità, in quanto è proprio esso a darci dei segnali significativi se qualcosa non va. Nonostante la tua situazione possa apparire come un "banale" blocco dello studente non va presa alla leggera, va dedicata ad essa la giusta attenzione e la giusta importanza. Detto ciò ti consiglio vivamente di rivolgerti ad un professionista, che sia psicologo/a o psicoterapeuta con l'obiettivo di modificare questo stato di disagio e riprendere in mano la tua vita.
Resto a disposizione per ulteriori pareri e ti faccio un imbocca al lupo per il futuro.
Un saluto, Dottor Moraschini Mattia.
Buonasera,
sento una forte angoscia in questo messaggio che non le permette di vedere la luce da questo periodo così faticoso, in cui tutto pare perdere senso. Non metta in discussione la sua passione per la fisica altrimenti non sarebbe riuscito a raggiungere i traguardi già superati. Credo che un momento di crisi nel nostro percorso universitario sia comprensibile, soprattutto quando ci diamo degli obiettivi molto elevati senza concederci spazio per noi stessi, nella nostra fallibilità e con il nostro mondo emotivo, che ha i suoi specifici tempi, diversi da quelli imposti dal di fuori. Credo che in questo momento abbia bisogno di dare spazio a queste emozioni e dare loro il tempo giusto per essere ascoltate, all'interno di un percorso di psicoterapia.
Resto disponibile nel caso avesse necessità di una consulenza.
dott.ssa Jessica Caglio
Buonasera, mi dispiace per questa situazione che sta vivendo, comprendo come si possa sentire. Bisognerebbe fare un lavoro per arrivare a capire quale bisogno c’è dietro il fatto di essere “performante”. Questo bisogno la sta mettendo in un angolino togliendole le energie per rimettersi in moto. Basterà arrivare al cuore della situazione (un vissuto, una parola, una credenza) per sbloccare il tutto e far ripartire la macchina. Resto a disposizione anche online. Dott.ssa Martina De Angelis
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Buongiorno, anche i più appassionati ogni tanto hanno necessità di fare una pausa per ricaricare le energie. Dice che si sente di “non aver ragione a stare male”, ma quando si è in difficoltà si ha sempre ragione di stare male. Ognuno a suo modo. Capisco ciò che intende, ma la invito ad essere più clemente con se stesso e non cadere in facili minimizzazioni. “Non sta lavorando…” a mio parere l’università (se presa seriamente come mi pare di capire stia facendo) è a tutti gli effetti un lavoro. Per poter rientrare in pista è necessario accettare anche di poter subire della battute d’arresto e sfruttare queste per andare a fondo su ciò che ci ha bloccati in modo da trovare nuovi strade e nuove energie. Qualora desiderasse approfondire, sono a disposizione. Un caro Saluto, dott.ssa Beatrice Gaboardi
Gentile utente,
non esistono problemi di serie A e serie B e lei ha tutto il diritto di poter stare male.
La invito ad essere più gentile e amorevole verso sé stesso e non pretendere sempre la perfezione.
I percorsi che si intraprendono non necessariamente sono lineari, possono esserci delle deviazioni, dei momenti di stop: è tutto normale.
La invito a consultare un professionista per avere il supporto necessario di cui ha bisogno.
Sono a disposizione, anche online.
Un caro saluto
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Salve,

capisco quanto sia difficile affrontare un periodo così sfidante e doloroso come quello che stai attraversando. Innanzitutto, voglio rassicurarti sul fatto che non sei solo/a in questo e che cercare aiuto è un passo importante verso il miglioramento della tua situazione.

La pressione accademica e le aspettative che ci poniamo possono spesso portare a un livello elevato di ansia e stress, e a volte possono sfociare in una condizione di depressione. È chiaro che tu abbia lavorato sodo per ottenere risultati eccellenti nei primi due anni, ma è altrettanto importante riconoscere che il corpo e la mente hanno dei limiti.

E' positivo che tu abbia condiviso i tuoi sentimenti e la tua esperienza. In momenti come questi, il supporto di un professionista esperto può fare una grande differenza. Un consulente psicologico o uno psicoterapeuta può aiutarti a esplorare le cause dell'ansia e della depressione, sviluppare strategie per affrontarle e acquisire nuove abilità per gestire il carico accademico e le emozioni negative.

Ecco alcune possibili azioni da considerare:

1. **Consultare uno psicologo**: Parlare con uno psicologo ti permetterà di esplorare le tue preoccupazioni in un ambiente sicuro e riservato. Sarà in grado di aiutarti a comprendere meglio le radici dell'ansia e della depressione e sviluppare strategie per affrontarle.

2. **Chiedere supporto accademico**: Parla con i tuoi insegnanti o consulenti accademici. Potrebbero essere in grado di offrirti consigli su come gestire il carico di studio e fornirti risorse per migliorare le tue performance.

3. **Creare una routine salutare**: Concentrati su una routine quotidiana che includa il sonno regolare, l'attività fisica e l'alimentazione sana. Questi aspetti possono influenzare positivamente il tuo stato emotivo.

4. **Comunicare con familiari e amici**: Non temere di condividere i tuoi sentimenti con i tuoi cari. Avere un sistema di supporto può alleviare il senso di isolamento e ti farà sentire meno solo/a.

5. **Considerare un sostegno farmacologico**: In alcuni casi, il supporto farmacologico può essere prescritto da uno psichiatra. Questo può essere un aiuto temporaneo mentre lavori con uno psicologo per affrontare le cause sottostanti.

6. **Praticare tecniche di rilassamento**: L'apprendimento di tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o il rilassamento muscolare progressivo può contribuire a ridurre l'ansia.

Ti incoraggio a prenderti cura di te stesso/a e ad accettare che chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza. La strada può sembrare difficile, ma con il giusto sostegno e gli strumenti adeguati, puoi superare questa fase difficile e recuperare il benessere. Ricorda che sei più di ciò che stai attraversando al momento e che hai la capacità di trovare un equilibrio e un senso di realizzazione.

Cordiali saluti,
Ilaria
Buonasera, ogni sofferenza è degna di essere ascoltata e accolta. Non ci si deve sentire in colpa o in difetto per una propria condizione di malessere e di fatica.
Anche il periodo più doloroso e faticoso è transitorio, ma è importante comprendere e dar valore al proprio sentire.
L’ansia pre stazionale, sollecitata anche da fattori socio-culturali che ci mettono sempre in competizione o all’essere sempre performante, è super comprensibile.
L’ansia è un’emozione, non si può eliminare. Si possono sviluppare delle risorse per gestirla meglio. È importante esplorare il significato che diamo a quell’ansia, sopratutto se tocca l’immagine di se, l’autostima, la spinta a fare le cose nel quotidiano.
Collegato a ciò, anche la paura del giudizio come si affronta? Cercando di comprendere da dove arriva, come si è strutturata e a quali altre emozioni rimanda (ad esempio, vergogna?)
Lei ha scelto questa facoltà per passione ed e arrivato dove è ora perché ha le risorse per trovare il suo posto nel mondo, per raggiungere i suoi obiettivi.
Il percorso può essere faticoso, e può capitare di perdere la motivazione e di sentirsi disorientati.
Rallentare, concedersi del tempo per prendersi cura di se e della propria salute mentale non è mai tempo sprecato.
pertanto può esserle utile avere uno spazio di ascolto e supporto come la relazione terapeutica con un professionista.
Mi pare di capire che lei vorrebbe affrontare questa condizione di malessere, quindi chiedere aiuto psicologico potrebbe essere una valida risorsa.

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Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Salve, mi spiace molto per quanto racconta.
Le consiglio, quanto prima, di intraprendere un percorso psicologico per potersi risollevare, per affrontare il suo malessere. Le auguro buona fortuna
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Caro utente,
Ha descritto una serie di vissuti emotivi intensi e faticosi e certamente sarebbe ideale considerare un supporto psicologico in questo periodo.
Oggigiorno nel mondo universitario è sempre più preponderante la dimensione della performance, che spesso si associa a stati di ansia, vissuti di fallimento, autosvalutazione. Sono pensieri più comuni di quanto si pensi e allo stesso tempo invalidanti. Per questa ragione, come detto in precedenza, la scelta di iniziare un percorso psicologico/psicoterapeutico mi sembra la soluzione più adeguata alla sua soluzione.

Sono a sua disposizione anche per consulenze online. Un caro saluto.

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