Salve Dottori, Vorrei sapere perché alcune persone vivono con la costante paura della morte o dell

23 risposte
Salve Dottori,
Vorrei sapere perché alcune persone vivono con la costante paura della morte o delle malattie e altre nemmeno si pongono il problema... Io dopo questo lockdown ho sviluppato un pensiero diverso da quello che avevo prima...cioè ho dei pensieri che nel mentre mi generano ansia e paura circa le malattie che potrei contrarre un domani (al momento sono in perfetta salute,ho effettuato delle analisi un mese fa ed ho 28 anni),odio i telegiornali che mi fanno vedere sempre cose brutte, morti, omicidi/suicidi e alla notizia di morte per tumore o simili mi cala l'angoscia...Devo dire che il periodo di lockdown non l'ho passato benissimo, sono stato per un mese con paura di contrarre il virus o di perdere qualche parente a tal punto da alterarmi l'appetito. Sicuramente è stato questo evento che mi ha traumatizzato, ma come posso fare per uscirne?
I pensieri che ho non sono invalidanti al 100%,conduco una vita normale, esco con gli amici, ho una ragazza ma la cosa che non mi spiego è la presenza di questi pensieri che mi si presentano cosi, da un momento all altro. Grazie a chiunque di Voi mi risponderà
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Caro utente, la risposta alla sua domanda è nella domanda stessa che pone: comprensibilmente il periodo di lockdown è stato da lei vissuto con intensa attivazione emotiva a causa della continua esposizione all'evento stressante stesso per mezzo di notiziario e telegiornali. I pensieri di cui parla, in che momento della giornata si presentano? In quale tipo di circostanza? Per esplorare in modo più approfondito quanto sente le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per un colloquio. Un saluto

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Dott. Stefano Minelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, ognuno di noi intrattiene con l'idea della morte e della malattia un particolare rapporto: come giustamente fa notare, per alcuni è un'idea pervasiva, per altri marginale. Ciò dipende inevitabilmente dal discorso, singolare, che ognuno vi costruisce attorno.
Per diverse persone il periodo di lockdown è stato paradossalmente un periodo di sollievo e di attenuazione dell'angoscia che finalmente poteva essere localizzata e nominata attraverso il virus.
Nel suo caso il periodo di isolamento fa da spartiacque (vi è un "prima della chiusura" e un "dopo") ed è verosimile pensare che esso abbia sollecitato delle sue personali questioni che già sussistevano, ma che erano silenti o poco rumorose. Se desidera approfondire la questione, i pensieri che le si presentano improvvisamente indicano una strada percorribile.
SM
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Buonasera,
la pandemia, il lockdown sono eventi straordinari che ci hanno costretto a stare in una situazione di allerta per diverse settimane. Tutti noi inevitabilmente abbiamo vissuto paure e preoccupazioni. Abbiamo dovuto fare i conti con la possibilità di ammalarci e anche di morire. Emozioni forti che è importante elaborare. Le paure passate non spariscono all'improvviso ma possiamo parlarne per meglio comprenderle. Un cordiale saluto
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, il lockdown purtroppo ha accentuato alcune problematiche preesistenti.
Credo che per lei sia opportuno capire perché emergono Improvvisamente questi pensieri.
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, le cose così miglioreranno.
Buona serata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Adriana Casile
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, il periodo di lockdown ha generato sintomi simili ai suoi. Se vuole e i sintomi persistono può rivolgersi ad un terapeuta emdr che le può somministrare un protocollo per elaborare eventi come il covid, questo lavoro ,di durata breve , l'aiuterà a fare defluire lo stress accumulato e ritornare a livelli di funzionamento non ansiogeni. Il protocollo può essere anche somministrato on line. Io sono disponibile su Roma, altri menti può cercare terapeuti emdr nella pagina web ufficiale dell'associazione emdr. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Dott.ssa Wanda Donisi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buonasera, il lockdown ha determinato in molte persone questa sintomatologia. L'evento stressante ripetuto nel tempo avrà probabilmente iperattivato un funzionamento ansioso già in essere ma tenuto sotto controllo. Provi, quando si sente pronto a farlo, a parlarne con uno psicoterapeuta.
Wanda Donisi
Dr. Filippo Maria Di Marco
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, ciò che lei descrive e lo stato in cui si sente è comune a molte persone. Già sono molti gli studi che indicano come la pandemia che il mondo intero sta affrontando in questi tempi e il relativo lockdown e distanziamento sociale al quale tutti siamo stati sottoposti ha avuto un impatto severo sulla salute mentale di molti. Ciò che sperimenta oggi probabilmente è segno di una vulnerabilità preesistente all’evento Covid che ora si è manifestata palesemente e che potrebbe essere approfondita con l’aiuto di uno psicologo.
Cordiali saluti
Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buonasera, intanto le assicuro che i sintomi, le preoccupazioni e i pensieri angoscianti riguardo la morte e le malattie, hanno accompagnato molte persone durante il lockdown. Poi però va fatto un distinguo sul personale, poiché ognuno proietta e slatentizza paure specifiche individuali sulla circostanza dell'emergenza. Pertanto, relativamente ai sui pensieri ansiogeni improvvisi che le vengono alla mente, le suggerisco di fare un approdindomento, servendosi della professionalità di uno psicologo. Questo le faciliterebbe il superamento del disagio emotivo di cui parla.
Saluti dr. Cameriero Vittorio
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro ragazzo, grazie per aver scritto. Ha ragione in ciò che dice, il periodo che abbiamo attraversato ha cambiato tutti noi anche se in modo differente. Capisco che anche se non invalidanti, queste paure e preoccupazioni possano diventare una difficoltà. Quello che può fare è rivolgersi ad uno psicoterapeuta, vedrà che in breve tempo andrà meglio. Se ha bisogno mi contatti.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
La pandemia sta rappresentando un momento per l' intera umanitá di forte impatto emotivo. La paura di ammalarsi o di perdere i propri cari in un momento del genere può amplificarsi.
Se gli stati di agitazione e preoccupazione che ne derivano in qualche modo limitano la sua vita allora potrebbe esser utile in questo momento un supporto psicologico. È importante non prendere sottogamba il proprio stato emotivo soprattutto se motivo di sofferenza.
Nella speranza che con queste poche righe possa aver orientato la sua domanda.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, il lockdown ha funzionato come lente di ingrandimento di paure nascoste e difficoltà sopite. Le sue sembrano leggittime per il periodo che abbiamo vissuto. Se l'ansia e la paura della morte non diviene invalidante, cioè non ha un impatto sul suo quotidiano, può anche aspettare un po' di tempo e vedere se si ridimensionano. Se così non fosse, l'origine dei suoi malesseri andrebbe indagata con uno psicoterapeuta. Perchè alcune persone vivono l'idea della morte in modo differente da altri? Perchè ognuno ha delle associazioni differenti rispetto alla fine dei giorni...non c'è in pratica una risposta unica per tutti. Spero di esserle stata utile.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,
il lockdown è stato un evento straordinario che ha investito tutta la società ad ogni livello. E' perfettamente normale che aver provato ansia, paura, disorientamento, ma anche rabbia e confusione. Non siamo ancora fuori da questa situazione, e viviamo costantemente in allerta, per paura di un nuovo lockdown, di un nuovo aumento dei ricoverati e dei morti.
Le dico questo perché i suoi pensieri, così intrusivi, così disturbanti, sono comprensibili e molto diffusi.
Questo non vuol dire che non ci si possa prendere cura del disagio che le procurano. Possono essere una grande opportunità per approfondire i significati del tutto personali che lei ha dato a questo evento, che forse ha aumentato il suo senso di fragilità, il suo sentirsi esposto.
Un consulto psicologico potrebbe aiutarla nell'orientarsi e comprendere meglio se ha bisogno di elaborare con una terapia questo disagio.

Con i migliori auguri,
Dr. Ventura
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Il periodo di forzata clausura ha inevitabilmente peggiorato situazioni già in essere magari da tempo. Sconosciute o di lieve entità. Mi riferisco in particolare a sindromi ansiose, depressive o fobiche. Le consiglio caldamente di riflettere con uno specialista la possibilità di un percorso così da prevenire possibili peggioramenti.

Cordialità

MT
Dott.ssa Beatrice Aisa
Psicologo, Psicoterapeuta
Poggibonsi
Buongiorno, il lockdown è stato per tutti un evento straordinario che ha rappresentato una grande fonte di stress. Eventi di questo tipo possono far insorgere sintomi o disturbi, che possono essere diversi a seconda delle diverse predisposizioni individuali. I pensieri che riporta sembrano avere la caratteristica di essere improvvisi ed intrusivi, cosa che si può riscontrare nel disturbo d'ansia per la salute e in altri disturbi psicologici; sarebbe interessante sapere quali comportamenti mette in atto in seguito ad essi e alle emozioni che le provocano per capire se si stanno strutturando dei meccanismi che aumentano la frequenza di questi pensieri e che rischiano di far sviluppare un disturbo più invalidante. Le consiglio di approfondire con uno psicologo per valutare se sia il caso di iniziare un percorso. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un saluto, dott.ssa Beatrice Aisa
Dott.ssa Mariagrazia Di Cello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lamezia Terme
Questa pandemia, ci ha fatto vivere momenti di emergenza collettiva, con ripercussioni sul nostro equilibrio psichico. Questo virus, ha creato uno stato di incertezza a livello globale, uno stop forzato alle attività quotidiane: lavoro, sport, socialità ecc., molta gente, più di quanto si possa immaginare, ha sperimentato stati emotivi forti, quali la solitudine e la paura; in alcuni casi c'è stata una modifica dei ritmi sonno veglia, alimentazione scorretta e sono aumentati i conflitti familiari.Da quanto afferma, sta attraversando un momento complesso, ed è giusto che sia indulgente con se stesso e non si giudichi per ciò che sta provando. È importante darsi dei tempi per riprendere una vita normale, in modo da non implementare l’ansia.
Credo che sia davvero importante, che vada alla ricerca di uno spazio di cura, che la aiuti a comprendere, il senso più profondo di ciò che le sta accadendo. Può rivolgersi a uno specialista, anche online, per iniziare una terapia mirata. È importante elaborare il suo vissuto per una risoluzione del problema. Potrebbero esserle anche d’aiuto la meditazione e il training autogeno, queste sono attività che lavorano sulla respirazione e sulla concentrazione ed apportano molti benefici psicofisici. È importantissimo inoltre, trovare il modo di passare momenti che “ci fanno stare bene” per ricaricare “le batterie”. Resto a disposizione per ogni chiarimento o confronto.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
E' fuori discussione che il lockdown abbia enfatizzato problemi pregressi, o ne abbia creati di nuovi.
Per far fronte alla sua ansia ritengo opportuno suggerirle un percorso con un professionista di sua fiducia.
Un saluto,
MMM
Dr. Maurizio Buonaugurio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Caro utente, il periodo COVID ci sta senza dubbio mettendo in condizioni di sperimentare esperienze del tutto estranee a quanto normalmente siamo abituati, e in molti, come è successo a lei, si arriva a sperimentare pensieri che non aveva mai avuto. Per quanto riguardo la paura del contagio, è una paura legittima, sana, è il nostro istinto di sopravvivenza che ci chiede di stare attenti. Ci sono una serie di procedure, che non sto qui a ripete, che hanno proprio lo scopo di ridurre al minimo la possibilità di contagio. Quello che può fare è rispettarle. Le consiglio di concentrarsi su ciò che sa di certo, ovvero che al momento è in perfetta salute. Per il resto, purtroppo la sua richiesta no nei fornisce molti indicatori importanti. Le consiglio di intraprende un percorso di psicoterapia per indagare più a fondo le vere cause di queste sue paure e, soprattutto, scoprire come superarle.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Viviamo purtroppo in in periodo paradossale e molto complesso e quello che riferisce lei, mi creda, è comune a molte più persone di quanto pensa. Non si parla d'altro e arrivano, molto spesso, notizie contraddittorie che disorientano ancor di più. E' chiaro che ognuno vive e valuta il periodo attuale in modo personalizzato per cui ritengo che sarebbe essenziale intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa identificare e riconoscere cause e fattori di mantenimento dei suoi sintomi, considerando che gli stessi sono diventati molto ingombranti.
Cordialmente, dott. FDL
Carissimo , io penso che le reazioni e i comportamenti che lei descrive siano connessi ad una normale reazione di paura nei confronti del rischio di contrarre il virus. La paura però è un'ottima compagna, in quanto ci protegge da comportamenti sbagliati e pericolosi. La invito a riflettere invece sulla differenza tra il concetto di PAURA e quello di ANGOSCIA , dove quest'ultimo si riferisce a qualcosa di destabilizzante e paralizzante. Da quanto lei racconta mi sembra di capire che nel suo caso si tratti solo di paura. Se dovesse accorgersi che le cose stanno cambiando si può rivolgere ad uno psicologo per un percorso di supporto.
Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione.
Questa pandemia con il relativo Lockdown a cambiato i ritmi di vita e sicuramente anche da un punto di vista psicologico può avere delle ripercussioni.Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Lucia Seri
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso con tanta lucidità e sensibilità quello che sta vivendo. È comprensibile che un’esperienza come il lockdown – per molti traumatica sotto diversi aspetti – abbia lasciato un segno profondo anche in chi, come lei, ha ripreso a condurre una vita apparentemente normale.

La paura della morte o delle malattie è una tematica molto umana, ma non tutte le persone la vivono allo stesso modo. Questo dipende da vari fattori: la storia personale, la sensibilità individuale, le esperienze vissute, e anche l’ambiente in cui si è cresciuti. In alcuni momenti della vita, soprattutto in presenza di eventi forti o improvvisi come una pandemia, queste paure possono emergere con maggiore intensità e generare pensieri ricorrenti, ansia e un senso di insicurezza.

Lei descrive in modo molto chiaro una condizione che non è invalidante, ma che è comunque disturbante e difficile da comprendere: pensieri improvvisi, sensazioni di angoscia, disagio nel confrontarsi con notizie drammatiche. Questi segnali meritano attenzione perché sono un invito a prendersi cura di una parte di sé che forse, in quel periodo difficile, non ha avuto modo di esprimersi o di elaborare ciò che è accaduto.

Il primo passo – che ha già compiuto scrivendoci – è proprio riconoscere che qualcosa è cambiato e che quei pensieri non sono lì per caso. Un percorso con uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarla a dare un senso più profondo a ciò che sente, a conoscere meglio come funziona la sua ansia e a trovare strumenti per gestirla, anziché subirla.

Un caro saluto, dott.ssa Seri Lucia
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve, grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che sta vivendo. Quello che descrive è molto comune in chi ha attraversato periodi di forte stress o eventi che minacciano la propria sicurezza, come il lockdown e la paura del virus. Non tutti reagiamo nello stesso modo agli stessi eventi: alcune persone possono affrontare l’idea della morte o delle malattie con maggiore distacco, mentre altre sviluppano ansia e preoccupazioni costanti, perché la mente cerca di prevenire ogni possibile minaccia. Questi pensieri nascono spesso come un meccanismo di difesa, anche se finiscono per generare disagio e angoscia, come nel suo caso.

Il fatto che riesca a condurre una vita normale, uscire con gli amici e vivere la relazione con la sua ragazza è un segnale molto positivo: indica che le preoccupazioni non sono ancora invalidanti, e che ha risorse interiori su cui lavorare. Questi pensieri “improvvisi” spesso si attivano quando la mente si concentra sul rischio o quando ci sono stimoli che richiamano la paura, come notizie negative o discussioni sulle malattie.

Per affrontarli può essere utile imparare a osservare questi pensieri senza giudicarli, riconoscendo che sono solo ipotesi della mente e non realtà certe. Tecniche di respirazione, mindfulness e grounding possono ridurre la tensione e la paura fisica che accompagna i pensieri. Un percorso psicologico mirato può aiutarla a capire i meccanismi che attivano queste paure, a ridurre il rimuginio e a rafforzare la fiducia nella propria capacità di gestire l’incertezza della vita, così da convivere con la consapevolezza della morte o del rischio senza che diventi paralizzante.

Se desidera, possiamo costruire insieme un lavoro personalizzato che le dia strumenti concreti per affrontare l’ansia legata alla salute e alla morte, recuperando serenità e libertà emotiva giorno dopo giorno.

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