Salve dottori.. sono una ragazza di 26 anni, sono in una relazione da due anni con una persona piu g

24 risposte
Salve dottori.. sono una ragazza di 26 anni, sono in una relazione da due anni con una persona piu grande di me(di 22 anni circa), purtroppo è gia da un pò che però abbiamo discussioni ogni tanto, dovute soprattutto a me diciamo, ovvero per un fatto di gelosia e pensieri, forse per cose del passato o qualcosa di visto e quindi mi ha portato che qualsiasi cosa io veda, come messaggi o il fatto che lui si connetta su social senza scrivermi, mi diano fastidio e quindi da lì parte la discussione..però dall'altra parte non vedo mai una persona che si arrabbia o mi manda a quel paese ecco..o almeno si ma in parte può succedere che mi lasci perdere per qualche ora poi però lui dalla sua torna come nulla fosse perche mi dice che non ha voglia di discutere e in certi casi comunque sono miei pensieri e paranoie..però questo fatto che lui comunque non si arrabbia o non mi dica nulla se non quello che ha fatto ad esempio, e torna a parlarmi come nulla fosse mi da ancora più fastidio..come se non gliene fregasse nulla ecco..
Non so che fare per migliorare io, per non avere pensieri paranoie o gelosie..e vorrei consigli da voi specialisti..non so se lasciarci definitivamente..
Dott.ssa Ester Negrola
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, grazie per aver coniviso la tua situazione, spero con la mia risposta di lasciati qualche spunto di riflessione. Quello che racconti è un conflitto piuttosto comune nelle relazioni, ma non per questo semplice da gestire. Da come descrivi la situazione, sembra che tu tenda ad interpretare i comportamenti del tuo partner come segnali di distacco o disinteresse, anche quando probabilmente non lo sono. La gelosia quando diventa un pensiero costante o genera ansia, di solito non parla tanto dell’altro, quanto di un bisogno di conferme e sicurezza che si cela dentro di noi. Il fatto che il tuo compagno non reagisca con rabbia, ma tenda a lasciar correre o “non voler discutere”, può farti sentire ancora più sola nelle tue emozioni, come se non desse peso a ciò che provi. Tuttavia, potrebbe essere semplicemente il suo modo di evitare conflitti o di mantenere la calma. In questo momento, quindi, più che chiederti se lasciarlo o meno, può esserti utile fermarti a riflettere su che cosa ti fa scattare quei pensieri di gelosia o sfiducia...ti lascio alcuni spunti di riflessione: "Hai vissuto esperienze passate (in questa o in altre relazioni) in cui ti sei sentita tradita o non rispettata? Ti capita di temere che gli altri ti possano deludere o abbandonare e cosa fai per evitarlo? Abbandoni per prima? Quali emozioni emergono dentro di te quando lui “non reagisce” come vorresti?
Partire da queste domande potrebbe aiutarti ad affrontare la gelosia non come un “difetto da eliminare”, ma come un segnale che qualcosa dentro di te ha bisogno di essere attenzionato e rassicurato. Forse puoi cogliere questo momento come un'occasione per conoscerti meglio, per questo ti consiglierei di rivolgerti ad un professionista (psicologo o psicoterapeuta) che ti possa aiutare a lavorare sulla fiducia, sull’autostima e sui meccanismi di controllo che a volte si attivano quando temiamo di perdere qualcuno.
Un caro saluto, Dott.ssa Ester Negrola

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Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
dalle Sue parole emerge un forte bisogno di rassicurazione e di conferma affettiva, che però entra in contrasto con lo stile più distaccato del Suo partner. Quando in una relazione si crea questa distanza emotiva — una persona che tende a controllare e un’altra che tende a evitare il conflitto — si genera spesso un circolo di incomprensioni: più Lei cerca vicinanza attraverso domande o controlli, più l’altro si ritrae, e questo aumenta la Sua ansia.

Le gelosie e i pensieri ricorrenti che descrive sembrano legati non tanto a comportamenti oggettivamente scorretti del partner, quanto alla paura di perdere il legame o di non essere importante per lui. Lavorare su questi aspetti significa imparare a riconoscere i segnali interni dell’ansia, sospendere l’impulso al controllo e costruire una maggiore fiducia nella propria capacità di reggere l’incertezza relazionale.

Un percorso psicologico può aiutarLa a comprendere le origini di queste insicurezze e a sviluppare strumenti più efficaci per gestirle, migliorando così anche la qualità dei Suoi rapporti affettivi.

Dott.ssa Sara Petroni
Dott.ssa Silvia Stevelli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
da ciò che racconta sembra che stia vivendo con fatica alcune dinamiche nella relazione, soprattutto legate al bisogno di sentirsi rassicurata e riconosciuta. È comprensibile che la calma o il distacco del partner possano farla sentire non considerata, ma a volte queste reazioni rispondono a modi diversi di gestire il conflitto, non necessariamente a mancanza di interesse. La gelosia e i pensieri che descrive spesso parlano di aspetti più profondi come ad esempio del bisogno di sicurezza, di fiducia e del modo in cui ci relazioniamo all’altro. Più che cercare di controllare queste emozioni, può essere utile comprenderne l’origine e il significato personale. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare questi vissuti, a conoscersi meglio e a trovare un modo più sereno di stare nella relazione.
Dott.ssa Lorella Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buona sera,
lei crede che siano suoi pensieri, paranoie e gelosie? Nel caso affronterei con me stessa l'argomento di come mai, in questa fase, soffro per un mio problema. La terapia aiuta se si sente di non avere risorse personali. E non è detto che lui non la ami solo perchè non ha voglia di discutere. Si sentirebbe più apprezzata se lo facesse e magari sentirebbe una sua maggiore partecipazione al rapporto discutendo? Proprio non riuscite a chiarire senza discutere? In caso contrario si una terapia anche di coppia prima di decidere di lasciarsi la consiglio. LB
Ciao,
da quello che racconti si percepisce che vuoi bene al tuo compagno, ma che questa relazione ti sta facendo stare in tensione. Ti accorgi che alcuni suoi comportamenti, anche piccoli, scatenano in te pensieri e paure che poi diventano discussioni. E questo ti fa stare male, perché senti di non riuscire a controllare le reazioni.
Le gelosie e le “paranoie”, come le chiami tu, di solito non nascono dal nulla. Di solito dietro c’è la paura di non sentirsi abbastanza importanti o di essere messi da parte. Quando poi l’altra persona reagisce in modo più freddo o distaccato, quella paura cresce ancora di più.
Dal tuo racconto si vede che il tuo compagno tende a evitare i conflitti. Magari non lo fa perché non gli importi, ma perché probabilmente non sa come gestire la discussione o pensa che lasciar correre sia il modo più semplice per mantenere la calma. Per te però questo silenzio pesa, perché ti fa sentire sola nel problema.
Prima di pensare a una rottura, ti suggerirei di lavorare su come gestisci questi momenti. Prova a fermarti quando senti l’ansia salire. Respira, prenditi un momento e chiediti: “Sto reagendo a quello che è successo ora o a una paura mia?”.
Quando poi parli con lui, prova a spiegare cosa senti, non a difenderti o a puntare il dito.
Se ti accorgi che queste sensazioni tornano spesso, parlarne con uno psicologo può aiutarti a capire da dove nascono e a ritrovare un equilibrio più sereno.
Non si tratta di cambiare te o lui, ma di capire come stare meglio dentro la relazione, con più calma e fiducia.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Ciao — grazie per aver condiviso una cosa così personale, lo fai con grande onestà. Ti rispondo in modo pratico e concreto, perché da quanto scrivi sembra una sofferenza che ti pesa molto e che influenza la relazione.
Cosa sembra succedere (in breve)
Da quello che racconti ci sono tre elementi chiave: 1) pensieri di gelosia/paura che scatenano reazioni emotive intense; 2) il partner che tende a non rispondere con rabbia ma si allontana o minimizza, e questo ti fa sentire non considerata; 3) la difficoltà a fidarti delle azioni anziché dei pensieri. Tutto questo crea un circolo: pensieri → reazioni → discussione → senso di non valore → pensieri ancora più forti.
Strategie pratiche da provare subito (auto-aiuto)


Diario breve delle emozioni


Ogni volta che ti senti gelosa o agitata annota: 1) la situazione (es. “ha messo like a X”), 2) il pensiero automatico (“sta tradendo/mi ignora”), 3) l’emozione principale (gelosia, paura, rabbia), 4) cosa hai fatto.


Questo ti aiuta a vedere pattern e a separare fatto e interpretazione.




La regola dei 20 minuti


Quando senti la voglia di scrivere o accusare, aspetta 20 minuti e fai un respiro profondo. Spesso l’urgenza cala e puoi scegliere meglio le parole.




Controllo delle prove (3 colonne)


Scrivi: «Prove a favore del mio pensiero», «Prove contro», «Interpretazioni alternative plausibili». Aiuta a ridurre le conclusioni automatiche.




“Worry time” (tempo limitato per i pensieri)


Dedica 15–20 minuti al giorno solo ai pensieri preoccupanti: scrivili, poi chiudi il quaderno. Questo impedisce che occupino tutta la giornata.




Autoregolazione corporea


Tecniche semplici: respirazione 4-4-6 (inspira 4, trattieni 4, espira 6), breve camminata, rilassamento muscolare progressivo. Ridurre l’attivazione fisica riduce la reattività emotiva.




Come parlarne con lui (comunicazione che aiuta)


Usa frasi in prima persona e specifiche:


“Quando vedo che ti connetti e non mi scrivi, io mi sento [emozione] e penso [pensiero]. Vorrei riuscire a parlarne senza che diventi una lite.”




Evita frasi che suonano come accuse (“tu non fai mai…”).


Chiedi uno scambio di regole condivise: ad es. “Quando succede che ci sentiamo in tensione, possiamo dare 30 minuti e poi parlarne?”


Proponi un momento non conflittuale per parlarne (un incontro quando siete calmi), non nel bel mezzo di una discussione.


Lavoro su te stessa vs cambiare la relazione


Migliorare la gestione della gelosia è possibile (con strategie cognitive, comportamentali, mindfulness).


Però la relazione richiede anche che il partner capisca e collabori: se lui minimizza sistematicamente o ignora i tuoi bisogni, lavorare solo su te stessa potrebbe non bastare.


Valuta se lui è disposto a: ascoltare senza giudicare, cambiare piccoli comportamenti, partecipare a sessioni di coppia se servono.


Possibili cause utili da esplorare con uno specialista


Stili di attaccamento (insicuro/ansioso) — spesso spiegano perché la minima incertezza scatena grandi paure.


Eventuali esperienze passate o traumi che mantengono pensieri intrusivi (qui l’EMDR può aiutare, oltre alla psicoterapia cognitivo-comportamentale).


Strategie di coppia per comunicare e riparare le ferite emotive.


Esempio concreto di piccolo “esperimento” da fare
La prossima volta che ti senti male per qualcosa sui suoi social: invece di reagire subito, aspetta 20 minuti, fai la respirazione 4-4-6, apri il diario e scrivi le tre colonne (prove a favore/contro/alternative). Poi manda un messaggio calmo tipo: “Posso parlarti un attimo? Vorrei spiegarti come mi sono sentita ieri sera.” Vedi come risponde. Osserva la realtà (risposte, tempi, tono) e confrontala con i tuoi pensieri — così raccogli dati reali e rompi il circolo delle interpretazioni.
Quando considerare di lasciare o prendere decisioni importanti


Se dopo aver lavorato su te stessa e aver provato a parlarne il partner continua a minimizzare i tuoi bisogni emotivi o non collabora, è legittimo chiedersi se la relazione ti nutre o ti svuota.


Prima di decisioni definitive, è utile valutare con uno specialista (individuale o di coppia) con obiettività e strumenti.


Raccomandazione finale
Quello che stai vivendo merita attenzione: è possibile imparare a gestire gelosia e paranoie e, allo stesso tempo, migliorare la comunicazione di coppia. Ti consiglierei di approfondire con uno specialista per capire le radici di questi pensieri e costruire strategie personalizzate (terapia cognitivo-comportamentale, lavoro sull’attaccamento, eventualmente EMDR se emergessero esperienze traumatiche). Anche la terapia di coppia può essere molto utile se entrambi siete disponibili a lavorare.
Se vuoi intraprendere un percorso serio ti suggerisco di parlarne con uno specialista.
Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa
Dott.ssa Arianna Moroni
Psicoterapeuta, Psicologo
Trieste
Buongiorno e grazie per la condivisione. Immagino quanto la situazione che descrive possa essere frustrante e dolorosa per lei. Le emozioni che sta vivendo, come la gelosia e i pensieri che ricorrenti, sono sicuramente difficili da gestire e possono avere un forte impatto sulla relazione.
È normale, a volte, sentire un certo grado di ansia o insicurezza in una relazione, ma quando queste sensazioni diventano frequenti o intense, possono interferire con la qualità della relazione stessa. La sensazione di essere turbata dai comportamenti del suo partner e poi non vedere una reazione che le sembra adeguata, può farla sentire ancora più distante o incompresa.
Il fatto che lui non si arrabbi o non reagisca in modo diretto, ma poi torni a comportarsi come se nulla fosse, può darle la sensazione che non prenda sul serio le sue preoccupazioni. Allo stesso tempo, potrebbe essere che lui stia cercando di evitare ulteriori conflitti, ma questo potrebbe anche farla sentire non ascoltata, come se i suoi sentimenti non fossero importanti per lui.
Per quanto riguarda la gelosia e i pensieri paranoici, sono reazioni emotive che, spesso, nascono da una combinazione di esperienze passate, paure o insicurezze che non sempre riflettono la realtà attuale. Potrebbe essere utile cercare di esplorare questi pensieri in modo più consapevole, chiedendosi: "Cosa temo davvero in questo momento? E quanto c'è di reale in quello che temo?" A volte, distaccarsi un po' dalle emozioni intense e riflettere sui pensieri che le alimentano può aiutare a ridurre l'ansia.
Anche un passo importante potrebbe essere provare a parlarne con il suo partner, ma in modo calmo e non accusatorio. Potrebbe cercare di esprimere ciò che sente senza giudicare, spiegando cosa la turba senza farlo diventare un conflitto. Questo potrebbe aiutarla a capire se c'è una comprensione reciproca o se ci sono aspetti della relazione che meritano di essere rivisti.
Infine, se sente che questa situazione la sta facendo stare male e la relazione non sembra darle più la serenità che desidera, potrebbe essere utile prendersi del tempo per riflettere su cosa veramente vuole e su come si sente in questo rapporto. Può considerare inoltre un percorso di psicoterapia che la possa aiutare in questa fase della vita. Un caro saluto, AM
Dott.ssa Nunzia D'Anna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
La differenza d'età potrebbe aver portato il suo partner a vivere queste sue paranoie come "capricci" di una figlia, che deve un po' ignorare e un po' assecondare. Credo lo faccia strategicamente per non innescare delle liti furiose. Il problema è che lei percepisce questa sottile svalutazione e giustamente sente il fastidio. Provi a parlargliene in questi termini e veda come va.
Dott.ssa Martina Marano
Psicologo, Psicologo clinico
Foggia
Buongiorno, la gelosia nei confronti del partner non ha a che fare tanto con la relazione in sè, ma alle insicurezze che abbiamo. Cosa non mi riconosco? quale aspetto di me non mi piace e temo che l'altro possa ricercare altrove? (questi possono essere solo degli esempi)
Per quanto riguarda la rabbia dell'altro, ognuno di noi ha un modo di entrare in relazione e affrontare il conflitto, c'è chi lo teme e chi riesce ad affrontarlo senza alcun problema, non significa non tenere all'altra persona, ma è una spinta caratteriale intrinseca. Quello che lei può fare è lavorare su di se e su quelle che sono le sue insicurezze; riconoscere qual è il meccanismo che si innesca quando le vengono quelle che lei definisce "paranoie", per poterle riconoscere e trasformale in altro
Dott.ssa Sabrina Germi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castegnero
Gentile paziente,
quello che lei descrive è un conflitto molto comune, ma che nel suo caso sembra toccare aspetti più profondi di insicurezza, paura di perdere l’altro e bisogno di rassicurazione. La gelosia, infatti, raramente parla solo dell’altro: spesso è una voce interna che dice “ho paura di non bastare” o “temo di non essere importante per chi amo”.
La strada non è “smettere di essere gelosa”, ma capire cosa la gelosia Le sta raccontando di lei.
Da lì, con un lavoro su se stessa e una comunicazione più autentica, potrà permetterle di trovare equilibrio — dentro e nella coppia.
A disposizione,
dr. Germi
Dott. Renzo Ragona
Psicologo, Psicoterapeuta
Catania
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua questione. Quello che lei descrive potrebbe non essere semplicemente “gelosia”. La gelosia, qui, sembrerebbe funzionare come una risposta a qualcosa che la tocca nel punto della mancanza, in quel luogo dove l’altro non è mai del tutto garantito. Quando dice: “mi dà fastidio che lui non si arrabbi, che non reagisca, che torni come se niente fosse”, forse sta indicando un punto centrale: forse non è la paura che lui faccia qualcosa con qualcun altro…ma la paura che lui possa non essere toccato da lei.
In termini psicoanalitici, potremmo dire che: ciò che la ferisce non è l’altro, ma il posto che lei sente di occupare nel suo desiderio. Lei sembra cercare nell’altro una conferma continua:
un segno che lui “ci tiene”, che lei è significativa, che è scelta. Se questo segno non arriva, oppure arriva in modo troppo tenue, scatta l’angoscia. L’angoscia nasce quando il legame con l’altro diventa incerto: quando non si sa più cosa rappresentiamo per lui. L’assenza di reazione spalanca uno spazio vuoto. E questo vuoto è quello che fa male. È il vuoto del desiderio dell’Altro: “Conto davvero per lui?” “Sono oggetto del suo desiderio o no?” Sul piano più profondo potrebbe trattarsi di qualcosa che viene da prima. Forse, da una storia in cui il posto nel desiderio dell’altro non è mai stato chiaro, o sicuro. La gelosia non è altro che un modo di rispondere all’angoscia di non essere vista. Lasciarlo o no? In psicoanalisi non si risponde mai a questa domanda. Il problema potrebbe consistere in quel buco che si apre nel momento in cui l’altro si allontana… anche solo un poco. Il lavoro analitico serve proprio a dare parola a quel buco, a quel vuoto che oggi prende la forma della gelosia. Un primo passo possibile potrebbe essere quello di portare le sue questioni dentro uno spazio di parola stabile e continuo, una terapia analitica. Ciò che oggi indica come “reazione” lì potrà diventare significato.
Dott.ssa Elisa Oliveri
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Buongiorno,
sento che la relazione che sta vivendo con questo uomo più grande di lei la sta mettendo in difficoltà. Posso suppore che la differenza di età possa essere uno dei fattori che mettano in discussione la sua sicurezza e autostima e la portino quindi a sperimentare sentimenti di gelosia.
Le consiglierei di iniziare un percorso di terapia con uno psicoterapeuta che la possa aiutare a lavorare su di sè per recuperare la sua serenità.
Ha tutta la vita davanti e merita di essere felice.
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. La gelosia può essere un'emozione destabilizzante rispetto ad una relazione, che però dice molto della persona che la prova. Aiuta ad esprimere un bisogno profondo, di esclusività e fiducia. Che importanza hanno per lei queste due parole? Ha mai riflettuto sulla natura di questi suoi comportamenti? Li ha messi in atto anche in altre relazioni, non per forza sentimentali? E' cresciuta in un ambiente dove la fiducia era considerata un valore fondamentale o le sembra che sia stata tradita (ripeto, non solo in termini di relazioni sentimentali ma anche familiari, amicali, di colleganza...).
Rifletta anche sul bisogno che lei sembra avere di scatenare una reazione nell'altro. Questo potrebbe nascondere un bisogno di essere "vista, non sempre corrisposto per come lei invece se lo immagina. E così si potrebbe trovare una coerenza rispetto alla sua tendenza di mettere in discussione la fiducia del suo compagno e il suo sentirsi unica per lui. Da come scrive e da ciò che scrive sembra una persona in grado di auto-osservarsi e questo è un importante punto di partenza che le fa molto onore.
Le consiglio di riflettere prima su questi aspetti che riguardano lei più nel profondo, prima di chiedersi che decisione prendere nel concreto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Sofia Binanti
Dott.ssa Beatrice Tocco
Psicologo, Psicologo clinico
Acqui Terme
Buongiorno,
Capisco bene quanto questa situazione ti stia creando disagio e confusione. Quello che descrivi è un conflitto interiore molto comune: da una parte senti affetto e desiderio di stabilità nella relazione, dall’altra provi insicurezza, gelosia e la sensazione che l’altro non ti dia abbastanza conferme emotive. È un terreno difficile, perché la mente tende a interpretare ogni piccolo gesto, come un messaggio non risposto o un accesso sui social, come una possibile minaccia al legame.

Prima di tutto, voglio dirti che non sei “sbagliata” per provare gelosia o paura di perdere qualcuno. Queste emozioni nascono spesso dal bisogno profondo di sentirsi visti, rassicurati e importanti per l’altro. Tuttavia, quando diventano troppo forti o frequenti, finiscono per generare stress nella coppia e farti stare male tu per prima.

Nel tuo racconto emerge anche un aspetto interessante: il tuo compagno sembra reagire alle discussioni con calma o distacco. Questo suo modo di gestire i conflitti, il “lasciar correre”, può farti percepire disinteresse, ma in alcuni casi è semplicemente un modo diverso di proteggere la relazione dai litigi. Tuttavia, la mancanza di confronto autentico rischia di alimentare ancora di più la tua insicurezza, perché non arriva il tipo di risposta emotiva che desideri.

Ti propongo alcuni spunti su cui potresti lavorare:
1) Riconosci quando nasce il pensiero geloso: prova a fermarti un attimo e chiederti “Cosa sto temendo davvero in questo momento? Che lui mi tradisca o che io non conti abbastanza per lui?”. Spesso dietro la gelosia c’è più paura di non sentirsi amati che reale sospetto.
2) Chiediti: "sto controlando?": se senti l’impulso di verificare, scrivere subito o chiedere spiegazioni e lo fai realmente, viene un po' meno la fiducia nella coppia.
3) Comunica i tuoi bisogni senza accusare: invece di dire “Non ti interessa nulla di me”, prova con “Quando ti vedo distaccato, mi sento insicura e mi farebbe bene una tua parola di rassicurazione”.
4) Lavora su te stessa: se la gelosia e i pensieri diventano ricorrenti e ti fanno stare male, un percorso personale con uno psicologo può aiutarti a capire da dove nasce questa paura, spesso ha radici in esperienze precedenti, anche lontane.

Riguardo alla tua domanda se “lasciarvi o meno”, ti invito a non decidere adesso. Prima di pensare a chiudere la relazione, può essere utile capire se entrambi siete disposti a comunicare meglio e a gestire le emozioni in modo diverso. Se però senti che questa dinamica ti prosciuga e che lui non mostra alcuna volontà di venirti incontro, allora si può ipotizzare di prendere le distanza, generando una forma di tutela personale.

Stai già facendo qualcosa di molto importante: stai chiedendo aiuto per migliorarti. Questo è un segno di consapevolezza e di forza, non di debolezza!

Spero di essere stata utile e ti auguro il meglio!
Dott.ssa Beatrice Tocco - psicologa
Gentile anonima
Credo che dovrebbe interrogarsi sui motivi delle sue gelosie. E' così insicura del rapporto con il suo partner ? Le ha dato prova con atteggiamenti del passato di non meritare la sua fiducia? O la questione è più intrinseca...anche con altri partner in passato ha avuto lo stesso problema? Inoltre sembra infastidita per l'atteggiamento pacato del suo compagno. Vorrebbe che si arrabbiasse? Perchè? Per quale motivo preferirebbe lo scontro? So di rispondere al consulto con solo domande, ma so anche che dietro alla gelosia per il proprio partner si possono celare molte dinamiche differenti. un attaccamento insicuro, dipeso anche dalle relazioni con le figure di attaccamento; una sfiducia nella relazione che si vorrebbe interrompere ma non di prima persona; una sfiducia nella relazione dove forse lei non si sente alla pari, anche per la differenza di età; credo che se si fa queste domande sarà in grado di giungere a buone conclusioni per se stessa. Un caro saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, dalle sue parole emerge chiaramente quanto stia soffrendo per la situazione che descrive. Si percepisce una forte voglia di capire, di migliorare e di non lasciarsi trascinare da pensieri che le creano disagio, e già questo rappresenta un segnale importante di consapevolezza e di desiderio di crescita personale. Le dinamiche di gelosia, soprattutto quando si è molto coinvolti emotivamente, possono diventare faticose e occupare una parte significativa della mente, fino a influenzare l’umore, la serenità e il modo di vivere la relazione. È possibile che, nel corso del tempo, alcuni episodi o esperienze del passato abbiano minato un po’ la fiducia e abbiano lasciato delle piccole ferite che oggi si riattivano in modo quasi automatico. Quando questo accade, ogni piccolo comportamento dell’altro, come il fatto che si connetta ai social senza scrivere o che resti distante per qualche ora, può essere interpretato come un segnale di disinteresse o di freddezza, anche se magari non lo è. In questi momenti i pensieri iniziano a prendere velocità, alimentando emozioni intense come rabbia, paura di essere trascurata, o il timore di perdere l’altro, e a quel punto può diventare difficile fermarsi prima che la tensione si trasformi in una discussione. Il suo compagno, a quanto racconta, tende a reagire in modo più pacato, cercando di evitare lo scontro o lasciando passare del tempo prima di riprendere la comunicazione. È comprensibile che questo atteggiamento, invece di tranquillizzarla, la faccia sentire ancora più sola o non capita. Quando si è in difficoltà emotiva, infatti, si ha spesso bisogno di un segnale di vicinanza, di qualcuno che riconosca il proprio stato d’animo, più che di una soluzione immediata. Se questo segnale non arriva, è naturale sentirsi frustrati o pensare che l’altro non ci tenga abbastanza. Può essere utile, però, provare a spostare l’attenzione da ciò che lui fa o non fa, a ciò che accade dentro di lei in quei momenti. Ogni volta che sente salire la gelosia o il sospetto, provi a fermarsi per un istante e chiedersi cosa teme di più in quella situazione. Spesso non è solo paura che l’altro faccia qualcosa di sbagliato, ma anche timore di non sentirsi abbastanza importante o sicura nel legame. Riconoscere questi pensieri e dare un nome alle emozioni che li accompagnano è un primo passo per imparare a gestirli. Allo stesso tempo, è importante ricordare che la gelosia non è un sentimento “sbagliato” in sé: diventa un problema solo quando inizia a controllare le nostre azioni o a minare la fiducia reciproca. Se riesce a condividere con il suo compagno le sue difficoltà in modo calmo e sincero, senza accusarlo ma spiegando come si sente, questo potrebbe aprire uno spazio di dialogo più autentico e meno difensivo da entrambe le parti. A volte anche solo dire “in questi momenti ho paura di perderti” o “mi sento insicura, anche se so che non è razionale” può favorire una risposta più empatica da parte dell’altro. Decidere se continuare o meno la relazione non è qualcosa che deve stabilire subito. Prima di arrivare a una scelta definitiva, potrebbe essere utile concentrarsi su come migliorare il proprio equilibrio emotivo e la gestione dei pensieri che la tormentano. Spesso, quando si impara a osservare con più calma le proprie emozioni e a interpretarle in modo diverso, anche la relazione cambia di conseguenza. Le suggerirei, se possibile, di ritagliarsi qualche spazio personale in cui potersi concentrare su sé stessa e sulle proprie sensazioni, magari con l’aiuto di un percorso psicologico che le permetta di comprendere meglio l’origine di questi vissuti e di affrontarli con strumenti più efficaci. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Daniele Gallucci
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, descrive una gelosia che le toglie serenità: l'aiuto di un professionista potrà servirle per esplorare le radici di quest'ansia, in quanto una maggiore comprensione a riguardo potrà portarla alle risposte che adesso non sa trovare
Cordiali saluti
Dott. Daniele Gallucci
Dott.ssa Alessandra Motta
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Quello che sente non è “solo gelosia”.
È la paura di perdere l’altro, che finisce per trasformarsi in controllo: guardare messaggi, tempi di risposta, accessi… e più si controlla, più l’ansia cresce.
Il fatto che lui resti calmo non significa che non gli importi: a volte è semplicemente il suo modo per evitare lo scontro.
Ma per lei questo silenzio pesa, perché la lascia sola con ciò che prova.
In questi casi non serve “convincersi di stare tranquilli”: si lavora sul meccanismo che si è creato tra pensiero–paura–controllo, così da ridare respiro alla relazione e soprattutto a lei.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, se desidera capire meglio ciò che accade ai suoi sentimenti e provare a trovare una via che le consenta di vivere in modo più soddisfacente la vita, provi a chiedere una consultazione: una psicoterapia potrebbe aiutarla a trovare le risposte che cerca, ma che da qui non è certo possibile darle. SG
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve, grazie per aver condiviso in modo così chiaro quello che sta vivendo. Da quanto racconta, sembra che i pensieri di gelosia e la preoccupazione per quello che fa il partner stiano diventando fonte di grande disagio per lei, più che un problema reale della relazione in sé. Questo accade spesso quando emozioni come insicurezza, paura di essere tradita o non abbastanza considerata, si intrecciano con esperienze passate o con interpretazioni rapide di piccoli segnali, trasformandoli in ansia costante.

Il fatto che il partner non reagisca con rabbia, ma continui a mostrarsi disponibile, può essere frainteso: lei percepisce che “non gli importa”, mentre in realtà lui potrebbe semplicemente gestire il conflitto in maniera più calma o evitare lo scontro diretto. Questo sfasamento tra il suo modo di vivere le emozioni e il suo modo di reagire può aumentare il senso di frustrazione e alimentare i pensieri negativi.

Un percorso psicologico può aiutarla a comprendere meglio questi schemi interni, a distinguere tra ciò che è reale e ciò che la mente amplifica, e a sviluppare strumenti per regolare la gelosia e l’ansia. L’obiettivo non è giudicare la relazione o suggerire una rottura, ma darle consapevolezza e sicurezza nei suoi sentimenti, così da poter vivere la relazione in modo più sereno e libero da pensieri ossessivi.
Le consiglio l'avvio di un percorso psicoterapico con focus cognitivo comportamentale sulla gestione dei pensieri ossessivi in cui potrà dare un'altra interpretazione ai suoi pensieri e imparare a gestirli e con il tempo prima conviverci e poi ridurli con un miglioramento della sua vita personale e relazionale.
Dr. Massimiliano Siddi
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Roma
Buongiorno, le difficoltà nelle relazioni, che siano familiari, di coppia o amicali, spesso riflettono dinamiche interne che vale la pena esplorare. Imparare a riconoscere i propri bisogni e a comunicarli in modo sano è un passo fondamentale per migliorare il proprio benessere emotivo.
Sono il dottor Massimiliano Siddi e ricevo in zona Mostacciano a Roma. Se sente il bisogno di approfondire questi aspetti, possiamo farlo insieme attraverso un percorso mirato.
Resto a disposizione per un primo colloquio conoscitivo.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente, capisco bene quanto la gelosia e i pensieri ricorrenti possano diventare fonte di sofferenza e tensione nella coppia. Quando si entra in questo circolo, ogni piccolo gesto dell’altro viene interpretato come un segnale di disinteresse o allontanamento, e questo genera ulteriore insicurezza. In realtà, la gelosia spesso non nasce solo dal presente, ma da esperienze passate o da una paura più profonda di non sentirsi abbastanza importanti o scelti.
In questi casi è utile lavorare su sé stessi, imparando a distinguere ciò che appartiene alla realtà da ciò che deriva da timori interiori o vecchie ferite. Un percorso psicologico può aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, gestire l’ansia legata al controllo e ritrovare fiducia e serenità, sia all’interno di questa relazione sia, più in generale, nel modo di vivere l’amore.

Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologa clinica e giuridica – Psicodiagnosta
Dott.ssa Daisy Di Cello
Psicologo, Psicologo clinico
Bolzano
Salve,
grazie per aver condiviso ciò che sta vivendo. Capisco quanto i pensieri di gelosia e l’ansia possano essere difficili da gestire, e quanto possano influire sul suo rapporto.
Per poterle offrire un supporto concreto e sicuro, è importante affrontare queste emozioni in un percorso strutturato, dove si possano esplorare le dinamiche relazionali e trovare strategie efficaci per gestire gelosia, insicurezze e pensieri ricorrenti. Le consiglio quindi di fissare un appuntamento, così potremo lavorare insieme su questi aspetti e capire come vivere il rapporto in modo più sereno.

Un saluto,
Dott.ssa Daisy Di Cello
Salve, dalle sue parole emerge una forte sofferenza legata alla paura di perdere l’altro e al bisogno di sentirsi rassicurata. Le reazioni che descrive — pensieri ricorrenti, gelosia, difficoltà a fidarsi — spesso nascono da insicurezze profonde o da esperienze relazionali che riattivano timori di esclusione o abbandono.
In questi casi, più che concentrarsi su cosa “fare” nella relazione, può essere utile comprendere cosa accade dentro di sé quando prova questi pensieri e da dove nasce il bisogno di controllo o conferma.
Un percorso psicologico può aiutarla a dare significato a queste emozioni e a vivere i legami in modo più sereno e sicuro.
Un saluto,
Dott.ssa Beatrice Manfrè

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