Salve dottori mi capita da sempre ciò che penso e ciò che faccio alcune cose mi rimangono in testa e

24 risposte
Salve dottori mi capita da sempre ciò che penso e ciò che faccio alcune cose mi rimangono in testa e si ripetono da sole nel corso della giornata per esempio penso una squadra di calcio il Milan e mi rimane la parole in testa Milan capita mediamente con 4 5 pensieri al giorno ,tutto questo non mi ha mai creato
Disagio e nemmeno mi ha impedito di vivere la mia quotidianità e non ha nemmeno toccato la serenità , qualche giorno fa visto che mi piace leggere articoli sulla psicologia e mi sono imbattuto su un articolo riguardante il doc e mi è sorta la domanda sé questa mia situazione possa essere un doc , vi volevo chiedere se è una cosa normale comune questa mia situazione ho può essere qualcosa di preoccupante come appunto il doc grazie per un vostro chiarimento
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la descrizione del suo vissuto è molto chiara e mostra anche un buon livello di auto osservazione. Il fatto che noti la presenza di alcuni pensieri ricorrenti, che si ripresentano nella mente durante la giornata, non è di per sé motivo di preoccupazione. Il nostro cervello tende naturalmente a soffermarsi su certe parole, suoni o concetti, soprattutto se hanno una qualche risonanza emotiva, anche minima. Questo può accadere senza che vi sia un reale disagio o una compromissione del funzionamento quotidiano. È molto comune, ad esempio, che una parola letta, un'immagine vista o un pensiero affiorato ritornino alla mente in modo automatico.

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo, al contrario, è una condizione in cui i pensieri intrusivi generano disagio, ansia, senso di colpa o paura, e talvolta la persona cerca di neutralizzarli con comportamenti ripetitivi o rituali mentali. Da quanto racconta, invece, questi pensieri non sembrano avere un impatto negativo sul suo benessere, né condizionano in modo significativo la sua vita. Inoltre, è importante notare che il fatto di interessarsi alla psicologia e leggere articoli su temi clinici, come il DOC, può portare a confrontarsi con descrizioni che sollevano dubbi, anche quando non vi è una reale corrispondenza con la propria esperienza.

Quello che lei sta vivendo, al momento, sembra rientrare nella normalità dei processi cognitivi umani, che non sono sempre lineari o silenziosi. Se dovesse però notare un cambiamento, come un aumento del disagio o una crescente interferenza di questi pensieri nella sua vita, allora potrebbe essere utile confrontarsi più a fondo con uno specialista, non tanto per trovare etichette, quanto per comprendere meglio il funzionamento della propria mente e acquisire strumenti di gestione, se necessario.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino

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Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile Utente, buongiorno e grazie per aver portato qui la sua riflessione.
Le anticipo che sarebbe molto utile comprendere se questo suo messaggio corrisponde ad una mera curiosità... le faccio tale premessa in quanto lei stesso esplicita che i suoi pensieri non le hanno mai creato disagio sino ad ora, e in nessun modo hanno condizionato la sua quotidianità e la sua serenità....in tal caso potrebbe essere utile per lei definire chiaramente quali siano le ragioni per cui avanza tale richiesta di chiarimento.
Qualora volessimo approfondire in merito al disturbo ossessivo-compulsivo, per poter definire e dare una spiegazione, si rivela indispensabile avere un quadro maggiormente dettagliato di ciò che accade in merito al suo funzionamento. Mi riferisco al fatto che andrebbe indagato da parte di uno psicoterapeuta il costo (in termini metaforici) e quali meccanismi vi siano associati. Alla base della fatica manifesta nel disturbo potrebbero esserci dei significati che necessitano di tempo, ascolto e pazienza per poter essere accolti e integrati, e riferirsi ad uno psicoterapeuta in tal caso potrebbe esserle d'aiuto.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto



Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,
la situazione che descrive — ovvero la presenza di alcuni pensieri o parole che le “rimangono in testa” e si ripresentano durante la giornata — può essere un'esperienza comune. A molte persone capita di avere pensieri, parole o immagini che si ripetono in modo automatico, soprattutto quando sono associati a qualcosa che ha attirato la loro attenzione o ha suscitato un'emozione. Questo fenomeno, chiamato in modo informale “eco mentale” o “pensieri intrusivi benigni”, è molto diffuso e, come nel suo caso, spesso non comporta disagio o interferenza nella vita quotidiana.

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), invece, si caratterizza per la presenza di pensieri intrusivi, ricorrenti e persistenti che provocano ansia o disagio marcato, e che spesso portano la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi (compulsioni) nel tentativo di ridurre tale disagio. Il punto chiave, quindi, è proprio il livello di sofferenza e interferenza che questi pensieri generano.

Dal momento che lei riferisce di non provare disagio e che questi pensieri non le creano problemi nella vita quotidiana, è possibile che si tratti di un fenomeno del tutto normale. Tuttavia, è anche comprensibile che, leggendo un articolo sul DOC, siano emersi dubbi o preoccupazioni.

Per chiarire meglio la natura di ciò che sta sperimentando e ricevere un’opinione professionale più approfondita, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Buongiorno, dalla sue descrizione questi pensieri sembrano avere a che fare con meccanismi di rimuginio e ripetizione che quindi non possono escludere un disturbo ossessivo compulsivo ma la diagnosi andrebbe fatta in modo accurato verificando una serie di parametri. Si tratta di un sintomo che indica qualcosa d'altro, spesso uno stato ansioso e preoccupato che si trasforma nei pensieri ossessivi. Le suggerisco di avviare una consulenza psicologica con un professionista che possa aiutarla a inquadrare la situazione. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto, qualora lei lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Massimo Montanaro
Dott. Ciro Napoletano
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
alve,
quello che descrive — pensieri che si ripresentano spontaneamente durante la giornata senza causare disagio né interferire con la sua vita quotidiana — può rientrare nella normale attività mentale. Il nostro cervello spesso "ripassa" pensieri, parole o immagini senza che questo indichi un problema. La differenza principale con un Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) sta proprio nell'impatto emotivo e funzionale: nel DOC i pensieri intrusivi sono vissuti come disturbanti, ansiogeni e spesso spingono a mettere in atto comportamenti compulsivi per ridurre il disagio.

Nel suo caso, se non c'è sofferenza, compromissione o perdita di controllo, non sembrano esserci elementi preoccupanti. Naturalmente, se dovessero emergere nuove difficoltà o cambiamenti, parlarne con un professionista può sempre essere utile per una valutazione più approfondita.
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, a mio avviso così come ha descritto la sua situazione non sembra essere un DOC nè qualcosa di preoccupante. Ritengo piuttosto normale che nel corso delle ns. giornate qualche parola o pensiero permanga in noi ripetendosi qualche volta; spesso non è nella di particolare specialmente se non scombina le ns. giornate. Se ha qualche dubbio o se invece questi pensieri diventano intrusivi e la disturbano forse può contattare uno psicoterapeuta per approfondire meglio. Se desidera sono a disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
da ciò che descrive, sembrerebbe trattarsi di pensieri ripetitivi ma non invasivi né fonte di disagio, il che rappresenta una differenza significativa rispetto a quanto accade nel Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). Nel DOC, infatti, i pensieri intrusivi sono spesso vissuti con forte ansia e portano la persona a mettere in atto comportamenti ripetitivi per cercare sollievo.
Il fatto che questi pensieri non condizionino la sua serenità né la sua quotidianità è un buon segnale. Tuttavia, per comprendere meglio la natura di questi contenuti mentali e il significato che assumono per lei, può essere utile un percorso psicologico.
Leggere articoli di psicologia è un modo interessante per conoscersi, ma è importante ricordare che una valutazione accurata può essere fatta solo in un contesto professionale e personalizzato.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Giulia Lo Muto
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, mi dispiace per quello che sta vivendo. Non è possibile fare una diagnosi a distanza, anzi è indice a mio avviso di poca serietà. Si rivolga ad uno/a psicoterapeuta e faccia degli incontri di conoscenza e consulenza, capirete di più insieme col tempo. Un saluto
Dott. Gianluigi Torre
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Quello che racconti è qualcosa che capita a molte persone: pensieri, parole o immagini che ti passano per la mente e poi rimangono lì, si ripresentano più volte durante la giornata senza un motivo preciso. Può essere una parola, un concetto, qualcosa che hai sentito o visto, e ti accorgi che torna come una specie di eco mentale.

Il punto chiave è che, come tu stesso dici, non ti crea disagio, non ti limita in nulla nella tua quotidianità, non ti impedisce di stare bene. Questo è importante perché, nel momento in cui qualcosa non ti provoca sofferenza né interferisce con il tuo funzionamento, non possiamo parlare di disturbo.

Hai fatto bene a farti delle domande, anche dopo aver letto articoli sul DOC. È normale, soprattutto per chi è curioso, riflessivo e interessato alla psicologia. Però bisogna stare attenti a non scivolare nell’autodiagnosi: leggere di un disturbo non vuol dire averlo. Il DOC, quando è presente davvero, si manifesta con pensieri intrusivi, fastidiosi, che generano ansia intensa e spingono a mettere in atto comportamenti o rituali per cercare di trovare sollievo. Nel tuo caso, invece, si tratta di pensieri ripetitivi ma neutri, che non ti turbano e che riconosci per quello che sono: contenuti mentali passeggeri.

Molte persone vivono episodi simili, spesso legati a stress, noia o semplice attività mentale. Il cervello funziona anche così, a volte “ripassa” certi contenuti in modo casuale, senza che ci sia per forza un senso o un significato profondo dietro.

In altre parole: quello che descrivi, allo stato attuale, è del tutto normale. Se un giorno le cose dovessero cambiare, se questi pensieri cominciassero a diventare intrusivi, disturbanti, o se notassi una perdita di controllo su di essi...allora sarebbe utile parlarne con un professionista. Ma adesso, da come lo racconti, non c’è nulla che faccia pensare a qualcosa di patologico.

Continua a osservarti, a farti domande, ma senza allarmarti. Avere una mente attiva non significa essere malati, significa solo essere vivi.

Un caro saluto.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso in modo così chiaro ciò che sta vivendo, perché è un passo importante quando si comincia a farsi delle domande su come funziona la propria mente. Da quello che racconta, mi sembra di cogliere una caratteristica che appartiene a tantissime persone: la nostra mente ha la tendenza a produrre pensieri in automatico, ripeterli o trattenerli, anche quando non hanno un significato particolare. A volte succede di ritrovarsi parole, nomi, immagini o frasi che tornano alla mente come un disco che si ripete. Questo fenomeno è molto comune e di solito non rappresenta un problema clinico. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, invece, è una condizione molto diversa: i pensieri intrusivi nel DOC sono vissuti come sgradevoli, invadenti e spesso generano forte ansia o disagio, spingendo la persona a mettere in atto comportamenti o rituali per neutralizzarli o controllarli. Nel suo caso, come racconta, questi pensieri non le creano disagio, non interferiscono con la sua quotidianità, non compromettono la sua serenità e non la portano a sviluppare strategie di controllo o evitamento. Questo è un indicatore importante che mi fa pensare che non si tratti di DOC. È molto positivo che lei sia curioso e interessato a leggere di psicologia, ma a volte, soprattutto quando ci si riconosce in qualche descrizione, può nascere la paura di avere qualcosa che in realtà non c’è. Accade spesso che, leggendo di sintomi o disturbi, ci si identifichi in alcune parti, dimenticando che la differenza tra una caratteristica normale e un disturbo clinico sta soprattutto nell’intensità del disagio e nell’impatto sulla vita quotidiana. Il fatto che lei conviva con queste ripetizioni mentali senza fastidio, senza che diventino pensieri angoscianti o comportamenti ripetitivi obbligati, è un segnale rassicurante. È piuttosto una modalità della sua mente di fissarsi su parole o pensieri in modo del tutto innocuo. Molte persone, ad esempio, hanno canzoni che si ripetono in testa, nomi, numeri o parole che tornano ciclicamente senza alcuna conseguenza. Continui pure a coltivare la curiosità verso la mente umana, ma provi a farlo con leggerezza e senza caricarsi di allarmi che non trovano riscontro nella sua esperienza di vita. Se in futuro dovesse notare che questi pensieri iniziano a diventare fonte di ansia o che la portano a mettere in atto comportamenti ripetitivi per calmarla, allora potrebbe avere senso approfondire con uno specialista. Ma per come lo descrive ora, non ci sono segnali di preoccupazione. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Martina Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno, quello che descrivi – parole o pensieri che si ripetono nella mente – è qualcosa che capita a molte persone e, se non ti crea disagio né interferisce con la tua vita quotidiana, non è necessariamente un segnale di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC).
Nel DOC, i pensieri sono intrusivi, ricorrenti e spesso causano ansia o disagio significativo, portando chi ne soffre a mettere in atto comportamenti ripetitivi (compulsioni) per cercare sollievo. Il fatto che tu stia riflettendo su di te è positivo, ma per chiarire meglio e affrontare eventuali dubbi, ti consiglio di parlarne con un* terapeuta cognitivo-comportamentale. Ti aiuterà a comprendere se si tratta di un fenomeno normale o se c’è qualcosa su cui lavorare. È sempre utile avere uno spazio di confronto guidato.
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, ciò che descrive rivela un fenomeno che, anche se a prima vista può sembrare insignificante, occupa uno spazio che può essere molto più profondo di quanto appaia. I pensieri che si ripetono e si insinuano nella mente, come il caso del nome della squadra di calcio, sono spesso espressione di un bisogno di ordine e di rassicurazione che si può aver sviluppato in risposta a tensioni interiori o a sensazioni di incertezza. La loro presenza, senza impedire la vita quotidiana o disturbare la serenità, può indicare più un meccanismo di autoregolazione che un sintomo patologico, soprattutto se non sono accompagnati da altri elementi che compromettano il funzionamento. La paura che questa dinamica possa essere una forma di disturbo ossessivo associa un pensiero comune e comprensibile, ma è importante considerare come questo segnale, più che da una patologia oggettiva, riveli spesso una modalità in cui il desiderio si organizza in risposta alle tensioni interne. L’interesse per l’articolo e il desiderio di capire la propria condizione è già un passo verso una più profonda consapevolezza. In un percorso di ascolto, si può esplorare cosa questi pensieri rappresentino per lei in relazione alle sue aspirazioni, tremori interiori o conflitti non ancora elaborati.
Se desidera, posso offrirle uno spazio di scambio in cui esplorare più a fondo questa dinamica, aiutandola a distinguere tra un funzionamento più naturale della mente e un disagio che richiede attenzione specifica. Sono qui per ascoltarla senza giudizio, affinché possa avvicinarsi alla comprensione del suo mondo interno.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Salve, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)e' un disturbo d'ansia caratterizzato da ossessioni (pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e indesiderati) e compulsioni (comportamenti ripetitivi o atti mentali che la persona si sente obbligata a eseguire per alleviare l'ansia causata dalle ossessioni, ,a per fare una vera e propria diagnosi attendibile, bisogna raccogliere dati attraverso colloquio conoscitivo di anamnesi e poi approfondire nelle sedute successive. Resto a sua disposizione.
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buonasera, quello che descrivi: il fatto che alcuni pensieri o parole si ripetano nella tua mente anche più volte durante la giornata, senza provocare disagio o interferire con la tua vita, rientra, per come lo racconti, in ciò che in psicologia può essere considerato una fenomenologia mentale comune e non patologica.

Il cervello umano è naturalmente predisposto a “ripetere” alcune parole, frasi, suoni o immagini. Si parla a volte di pensieri automatici, echi mentali o loop cognitivi lievi che possono accadere a chiunque. Per esempio, pensare a una canzone e poi ritrovarsi a canticchiarla nella mente tutto il giorno, o associare mentalmente un termine a un’immagine che poi riaffiora spontaneamente più volte. Questo fenomeno, quando non è invasivo, non comporta ansia, non ha connotazioni ossessive-compulsive in sé.

Mentre il DOC si caratterizza per la presenza di pensieri intrusivi, disturbanti o angoscianti (le ossessioni), spesso accompagnati da azioni mentali o comportamentali messe in atto per neutralizzarli o ridurre l’ansia (le compulsioni). La componente centrale del DOC è il disagio emotivo e l’interferenza nella qualità della vita. In altre parole, se i pensieri ricorrenti non ti disturbano, non ti provocano ansia e non ti costringono a comportamenti ripetitivi per gestirli, non rientrano nei criteri clinici di un DOC.

È comprensibile che leggendo articoli online tu possa aver avuto dubbi: informarsi è utile, ma è importante anche distinguere tra sintomi clinici e varianti normali dell’esperienza mentale. Il fatto che tu sia curioso e attento al funzionamento della tua mente è una qualità positiva, e il tuo equilibrio attuale è un buon segnale.

Se dovessero emergere in futuro cambiamenti, per esempio un aumento della frequenza o dell’intensità di questi pensieri, accompagnati da disagio o difficoltà nella gestione quotidiana, potrebbe avere senso confrontarsi più direttamente con uno psicologo. Ma per ora, da ciò che descrivi, non ci sono elementi preoccupanti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio una valutazione psicologica specialistica e non un'auto diagnosi, in quanto non obiettiva, né veritiera. Cordiali saluti.
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
salve, bisogna che lei contatti uno psicoterapeuta per valutare. grazie
Dott.ssa Elena Brizi
Psicologo, Psicologo clinico
Tarquinia
Gentilissimo,
A mio parere dipende da quanto questa situazione le causa difficoltà all'interno dei vari momenti della sua giornata.. se non le crea disagio non c'è problema; nel caso in cui invece lei non riesca a concentrarsi su determinate cose o non riesca a pensare ad altro potrebbe esserci altro.
Se ha bisogno di parlarne sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Dott.ssa Alessandra Di Fenza
Psicologo, Psicologo clinico
Marano di Napoli
Gentile utente,

quello che descrive — il fatto che alcune parole, pensieri o nomi si “ripetano” mentalmente durante la giornata — è un fenomeno piuttosto comune, e spesso non rappresenta di per sé un segnale preoccupante. La mente, in certi momenti, può “agganciarsi” a concetti, parole o immagini, anche in modo automatico, senza che ciò interferisca con la vita quotidiana o generi disagio emotivo.

Se dovesse sentire il bisogno di esplorare meglio questi meccanismi mentali o se in futuro qualcosa dovesse cambiare nel modo in cui vive questi pensieri, può valutare un confronto con uno specialista. Una consulenza, online o in studio, può offrire una lettura più completa e personalizzata, anche solo per chiarire dubbi come quello che ha condiviso.

Resto a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Di Fenza
La situazione che descrivi presenta alcune caratteristiche interessanti che vale la pena esaminare con attenzione.
Quello che descrivi sembra essere diverso dal DOC che ha caratteristiche specifiche:
- I pensieri sono intrusivi e disturbanti
- Causano ansia significativa
- La persona cerca di sopprimerli o neutralizzarli
- Interferiscono con il funzionamento quotidiano
- Sono accompagnati da compulsioni (rituali per ridurre l’ansia)
Nel tuo caso invece:
- I pensieri non ti creano disagio
- Non interferiscono con la tua vita quotidiana
- Non toccano la tua serenità
- Sembrano essere più ripetizioni mentali che ossessioni vere e proprie
Quello che descrivi potrebbe rientrare in:
1. Ruminio mentale fisiologico
- È normale che alcuni pensieri si “ripetano” nella mente
- Spesso accade con parole, frasi o melodie
- Non è patologico se non causa distress
2. Pensieri ricorrenti non clinici
- Molte persone hanno pensieri che “tornano” durante la giornata
- Può essere legato all’attenzione o agli interessi del momento
3. Fenomeni di “earworm” mentali
- Come quando una canzone “si ficca in testa”
- Ma con parole o concetti invece che melodie

Dovresti consultare un professionista se:
- I pensieri diventassero angoscianti
- Iniziassero a interferire con le attività
- Sentissi il bisogno compulsivo di fare qualcosa per “neutralizzarli”
- Causassero ansia significativa

È importante non cadere nel “medical student syndrome” - leggere di un disturbo e riconoscersi nei sintomi. Il fatto stesso che tu stia bene e non provi disagio è un indicatore positivo.
Dalla tua descrizione, sembra più un fenomeno mentale normale che un DOC. Tuttavia, se dovessi sviluppare preoccupazioni o se la situazione cambiasse, una consulenza con uno psicologo clinico potrebbe offrirti maggiore chiarezza.​​​​​​​​​​​​​​​​
Salve. la ringrazio per aver condiviso con noi la sua situazione. Ogni situazione diventa un problema se crea disagio psicologico o problemi nella vita quotidiana. Se vuole ne possiamo parlare assieme, io ricevo anche online
Dott.sa Elena Bonini
Dott. Niccolò Orsi Bandini
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile utente, buongiorno e grazie della condivisione.
Le premetto che non è possibile confermarle o meno se lei abbia un DOC, o comunque sintomatologie ossessive, semplicemente da poche righe.
Per avere questa informazione, se interessato, deve rivolgersi ad uno specialista che si occupi anche di diagnosi.
Posso però dirle che, se come lei stesso ha menzionato, queste "ripetizioni" non le causano nessun disagio né interferiscono con la sua vita in alcun modo; allora non le consiglierei di preoccuparsene ulteriormente.
la nostra mente può operare in modi che a volte ci sembrano strani, ma sarebbe un'impresa impossibile cercare di controllare e dare una spiegazione ad ogni stranezza che notiamo.
Se invece questi pensieri dovessero diventare più intrusivi, e crearle disagio, a quel punto invece le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista per approfondire.
Spero di esserle stato utile, cordiali saluti, dott. Niccolò Orsi Bandini.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Quello che descrivi – il fatto che alcune parole o pensieri ti rimangano in testa e si ripetano spontaneamente durante la giornata – è un fenomeno molto comune. A molte persone capita di avere delle “parole eco”, canzoni che girano in testa, pensieri che si ripresentano senza che lo si voglia. Nella maggior parte dei casi non è un problema, ma semplicemente il modo in cui la mente lavora e rielabora stimoli.

La differenza con il disturbo ossessivo compulsivo sta nel fatto che, nel DOC, i pensieri diventano intrusivi e disturbanti, cioè portano ansia o disagio forte, e la persona sente il bisogno di mettere in atto rituali o comportamenti per ridurre quell’ansia. Tu stesso sottolinei che non hai mai avuto disagio, che non ti impedisce di vivere la tua quotidianità e che non ha intaccato la tua serenità. Questo è un segnale molto importante che va nella direzione della normalità.

Leggere articoli di psicologia può aver attivato in te la paura di trovare corrispondenze con ciò che vivi, ma il fatto che tu viva questi pensieri in maniera neutra e senza conseguenze negative fa pensare più a un fenomeno innocuo che a un disturbo.

In sintesi, ciò che descrivi sembra rientrare in una normale esperienza della mente, non in qualcosa di preoccupante come un DOC. Il criterio fondamentale è proprio come tu lo vivi: se non ti crea ansia né compromette la tua vita, non è un problema clinico.

Dott.ssa De Pretto
Dott. Damiano Maccarri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentil.ssimo,
Cercherò di essere chiaro e diretto: si, potrebbe. Tuttavia, per una diagnosi autentica, l'unico canale è quello di rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psichiatra. Se lei riporta, tramite un colloquio, quali eventi le causano disagio, è possibile fare una diagnosi psicologica e, in caso di esito positivo - concordare una terapia specifica per tenere sotto controllo questa difficoltà. Naturalmente, ci tengo a precisarlo, non è detto che si tratti sicuramente di Disturbo Ossessivo Compulsivo - ma nel caso fosse, vorrei comunque incoraggiarla a rimanere ottimista. Certo, non si tratta di una sciocchezza e certo, sarebbe molto meglio non averla; ma non è - mai - il caso di essere negativi. Qualunque problematica di salute deve essere affrontata con speranza e coraggio, che si tratti di malattie lievi e poco debilitanti o gravi, psicologiche o mediche. C'è sempre, sopratutto nel casi si tratti di DOC, uno spazio di accettazione, gestione dei sintomi e buon adattamento. Le consiglio, nel caso lei riceva una diagnosi di DOC, di coordinare il supporto psicologico con quello farmacologico, consultando anche un medico psichiatra, il quale dovrebbe confermare la diagnosi - e questo non è scontato - e prescriverle una terapia medica che possa attenuare i suoi sintomi.
Resti ottimista, qualunque sia il responso.
I miei migliori saluti

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