Salve, da circa sei mesi sto vivendo un periodo molto difficile a livello psicologico. Tutto è iniz
20
risposte
Salve,
da circa sei mesi sto vivendo un periodo molto difficile a livello psicologico. Tutto è iniziato dopo aver avuto il sospetto che il mio account WhatsApp fosse stato hackerato: da quel momento ho iniziato a temere che alcune foto o video intimi miei e della mia ragazza in chat potessero essere stati visti o rubati.
In realtà, non ho mai avuto nessuna prova concreta di questo: non ho mai visto nulla circolare, nessuno mi ha mai detto nulla e non è mai successo niente di strano.
Nonostante ciò, ho sviluppato un’ansia continua e pensieri ossessivi.
Ora mi capita spesso che, in ogni posto in cui vado, la mia mente inizi a immaginare scenari per capire se qualcuno possa aver visto o addirittura immortalato con foto o video qualcosa che io avevo aperto sul telefono.
Finisco per costruire nella mia testa immagini e situazioni che sembrano reali, al punto che non riesco più a distinguere ciò che è davvero accaduto da ciò che è solo frutto della mia paura.
Questo mi genera una forte confusione e un’ansia costante, perché non so più se fidarmi dei miei ricordi o se si tratti solo di pensieri inventati dal mio cervello.
Provo anche molto senso di colpa e vergogna, come se avessi tolto dignità o pudore alla mia ragazza, anche se razionalmente so di non averlo fatto intenzionalmente.
Vorrei solo tornare a stare bene, smettere di rimuginare e vivere serenamente come prima.
Anche perche questa ansia mi spenge e mi leva energie, non riesco più a lavorare, allenarmi, studiare ed uscire spensierato…
Mi chiedo quale tipo di percorso terapeutico sarebbe più indicato per superare questa ansia e questi pensieri ricorrenti (ad esempio terapia cognitivo-comportamentale).
E soprattutto… vorrei sapere se potrò davvero dimenticare questa cosa e tornare a vivere sereno, senza questo peso costante sul petto.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
da circa sei mesi sto vivendo un periodo molto difficile a livello psicologico. Tutto è iniziato dopo aver avuto il sospetto che il mio account WhatsApp fosse stato hackerato: da quel momento ho iniziato a temere che alcune foto o video intimi miei e della mia ragazza in chat potessero essere stati visti o rubati.
In realtà, non ho mai avuto nessuna prova concreta di questo: non ho mai visto nulla circolare, nessuno mi ha mai detto nulla e non è mai successo niente di strano.
Nonostante ciò, ho sviluppato un’ansia continua e pensieri ossessivi.
Ora mi capita spesso che, in ogni posto in cui vado, la mia mente inizi a immaginare scenari per capire se qualcuno possa aver visto o addirittura immortalato con foto o video qualcosa che io avevo aperto sul telefono.
Finisco per costruire nella mia testa immagini e situazioni che sembrano reali, al punto che non riesco più a distinguere ciò che è davvero accaduto da ciò che è solo frutto della mia paura.
Questo mi genera una forte confusione e un’ansia costante, perché non so più se fidarmi dei miei ricordi o se si tratti solo di pensieri inventati dal mio cervello.
Provo anche molto senso di colpa e vergogna, come se avessi tolto dignità o pudore alla mia ragazza, anche se razionalmente so di non averlo fatto intenzionalmente.
Vorrei solo tornare a stare bene, smettere di rimuginare e vivere serenamente come prima.
Anche perche questa ansia mi spenge e mi leva energie, non riesco più a lavorare, allenarmi, studiare ed uscire spensierato…
Mi chiedo quale tipo di percorso terapeutico sarebbe più indicato per superare questa ansia e questi pensieri ricorrenti (ad esempio terapia cognitivo-comportamentale).
E soprattutto… vorrei sapere se potrò davvero dimenticare questa cosa e tornare a vivere sereno, senza questo peso costante sul petto.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
Buongiorno, comprendo il malessere che vive e ritengo che iniziare un percorso terapeutico in cui poter lavorare sull'ansia e sui pensieri ossessivi possa esserle d'aiuto per ritrovare il suo benessere. Le consiglio di contattare un terapeuta vicino a lei che possa aiutarla a comprendere da dove vengono questi pensieri e ad abbassare i livelli di angoscia a cui questi si aggrappano. Più che l'orientamento del terapeuta le consiglio di valutare il tipo di relazione che si crea all'interno dello spazio terapeutico: quella è la base affinchè il processo terapeutico funzioni al meglio.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buon pomeriggio, il fenomeno che tu racconti è una problematica esistente e purtroppo diventata anche abbastanza comune oggi. Immagino che tu sia abbastanza giovane, ma in grado di capire le problematiche legate alla divulgazione di immagini e video, ma non credo che sia ciò che ti spaventa. L'ansia che provi credo possa essere legata alla paura inconscia di essere visto in un momento molto intimo e privato e che che questo momento diventi di dominio pubblico. Oggi si usa condividere un po'troppo il privato e probabilmente in questo momento della tua vita senti di volerti tutelare e proteggere dall'essere visto troppo. Sicuramente una terapia che alleggerisca il sintomo ansioso non può che farti bene, anche nell'immediato. Ti consiglio poi di proseguire un percorso con una persona che ti metta a tuo agio e ti consenta di affrontare il problema nel profondo.
Buonasera,
mi spiace molto che questi pensieri e queste paure le stiano togliendo serenità, pace e che la appesantiscano così tanto.
A prescindere dal tipo di percorso terapeutico, sicuramente una consulenza e un supporto psicologico per approfondire questi pensieri e quest'ansia possono aiutarla a capire le cause profonde e alleviare il senso di colpa e di vergogna che la attanaglia.
Le auguro il meglio
Dott. Domenico Samele
mi spiace molto che questi pensieri e queste paure le stiano togliendo serenità, pace e che la appesantiscano così tanto.
A prescindere dal tipo di percorso terapeutico, sicuramente una consulenza e un supporto psicologico per approfondire questi pensieri e quest'ansia possono aiutarla a capire le cause profonde e alleviare il senso di colpa e di vergogna che la attanaglia.
Le auguro il meglio
Dott. Domenico Samele
Gentile utente, grazie per aver condiviso con sincerità ciò che stai attraversando. Da quanto racconti, emerge una profonda sofferenza legata alla perdita di fiducia nella percezione della realtà e nella possibilità di sentirti al sicuro. L’ansia e i pensieri che vivi sembrano esprimere un bisogno di protezione, controllo e rispetto per l’altro, più che un semplice “disturbo da eliminare”.
Un percorso terapeutico, può aiutarti a esplorare il senso di ciò che stai vivendo, senza giudicarlo o ridurlo a un problema da correggere. Più che “dimenticare”, si tratta di trovare nuovi modi per stare in rapporto con questa esperienza, e ritrovare fiducia in te stesso e nel mondo.
Se desideri approfondire non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Un percorso terapeutico, può aiutarti a esplorare il senso di ciò che stai vivendo, senza giudicarlo o ridurlo a un problema da correggere. Più che “dimenticare”, si tratta di trovare nuovi modi per stare in rapporto con questa esperienza, e ritrovare fiducia in te stesso e nel mondo.
Se desideri approfondire non esitare a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Buon pomeriggio,
certamente con le tecniche cognitivo comportamentali adeguate potra' ridimensionare la portata di questi pensieri ripetitivi, i quali altrimenti continueranno a inficiare la funzionalita' della sua vita quotidiana.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Dott.ssa Francesca Orefice
certamente con le tecniche cognitivo comportamentali adeguate potra' ridimensionare la portata di questi pensieri ripetitivi, i quali altrimenti continueranno a inficiare la funzionalita' della sua vita quotidiana.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Dott.ssa Francesca Orefice
Ciao,
quello che descrivi sembra essere un periodo molto faticoso, in cui l’ansia e i pensieri ossessivi hanno preso molto spazio nella tua quotidianità. È comprensibile che, dopo un episodio percepito come minaccioso per la tua privacy, la tua mente abbia iniziato a mettere in atto dei “controlli” continui per proteggerti da un possibile rischio. Tuttavia, col tempo questi pensieri e dubbi possono trasformarsi in vere e proprie ossessioni, portando confusione, senso di colpa e difficoltà a distinguere ciò che è reale da ciò che è solo immaginato.
Dal modo in cui ne parli, sembrerebbe che questi pensieri intrusivi siano diventati automatici e difficili da gestire, e che tu stia vivendo un importante disagio emotivo e psicofisico. In questi casi, un percorso psicoterapeutico può essere davvero di grande aiuto.
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è effettivamente una delle più indicate per affrontare questo tipo di difficoltà, perché lavora sia sulla gestione dell’ansia che sui pensieri ossessivi, aiutando la persona a riconoscere e modificare le interpretazioni distorte e le strategie di controllo che alimentano il disagio. In alcuni casi, può essere utile anche integrare la TCC con tecniche di Mindfulness o con l’approccio E.M.D.R., soprattutto se l’evento iniziale è stato vissuto come traumatico.
Rivolgersi a uno specialista può permetterti di comprendere meglio le radici di ciò che stai vivendo e di imparare strategie concrete per tornare a vivere con maggiore serenità. È importante sapere che sì, con un percorso adeguato è possibile stare meglio e ridurre significativamente l’ansia e i pensieri ricorrenti.
Ti consiglio quindi di non affrontare tutto da solo, ma di affidarti a un professionista che possa accompagnarti in questo processo di guarigione e riequilibrio.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrivi sembra essere un periodo molto faticoso, in cui l’ansia e i pensieri ossessivi hanno preso molto spazio nella tua quotidianità. È comprensibile che, dopo un episodio percepito come minaccioso per la tua privacy, la tua mente abbia iniziato a mettere in atto dei “controlli” continui per proteggerti da un possibile rischio. Tuttavia, col tempo questi pensieri e dubbi possono trasformarsi in vere e proprie ossessioni, portando confusione, senso di colpa e difficoltà a distinguere ciò che è reale da ciò che è solo immaginato.
Dal modo in cui ne parli, sembrerebbe che questi pensieri intrusivi siano diventati automatici e difficili da gestire, e che tu stia vivendo un importante disagio emotivo e psicofisico. In questi casi, un percorso psicoterapeutico può essere davvero di grande aiuto.
La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è effettivamente una delle più indicate per affrontare questo tipo di difficoltà, perché lavora sia sulla gestione dell’ansia che sui pensieri ossessivi, aiutando la persona a riconoscere e modificare le interpretazioni distorte e le strategie di controllo che alimentano il disagio. In alcuni casi, può essere utile anche integrare la TCC con tecniche di Mindfulness o con l’approccio E.M.D.R., soprattutto se l’evento iniziale è stato vissuto come traumatico.
Rivolgersi a uno specialista può permetterti di comprendere meglio le radici di ciò che stai vivendo e di imparare strategie concrete per tornare a vivere con maggiore serenità. È importante sapere che sì, con un percorso adeguato è possibile stare meglio e ridurre significativamente l’ansia e i pensieri ricorrenti.
Ti consiglio quindi di non affrontare tutto da solo, ma di affidarti a un professionista che possa accompagnarti in questo processo di guarigione e riequilibrio.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, mi dispiace molto per quello che sta vivendo, posso solo immaginare quanto possa sentirsi disorientato e spaventato. I pensieri ossessivi e persecutori possono rivelarsi invalidanti per chi si trova a sperimentarli. E' possibile però, concedendosi un po' di tempo e analizzando i sentimenti più profondi, riuscire a trovare una via d'uscita. Spesso questi sintomi sono associati ad un tentativo disperato della nostra mente di voler esercitare un controllo, anche negativo e a nostro discapito, sulla nostra vita. Una sorta di impossibilità nel "lasciar andare" nel tollerare la casualità degli eventi ed un errore nella stima degli eventi probabili. Ogni cosa diventa possibile, potenziale e quindi reale e spaventosa. Inoltre, con un'adeguata analisi psicologica, è possibili individuare le aree in cui questi pensieri sembrano esercitare una maggiore presa, sembrano farsi più pressanti e più insormontabili (es. area di coppia, area lavorativa ecc). Tutti gli approcci possono rivelarsi utili, la priorità è affidarsi, individuare le cause e arginare il fenomeno per poter lavorare su se stessi con maggiore serenità. Le auguro ogni bene e spero possa trovare presto la sua strada. BM
Gentile Utente, Lei sta dando molta importanza ai suoi pensieri. La invito ad approfondire i suoi sensi di colpa e la sua vergogna; che cosa pensa rispetto a ciò che è successo? quali emozioni ci sono dietro questi pensieri? Provi a meditare e cercare di lasciare andare pensieri che non corrispondono alla realtà. Provi a respirare e a porre l'attenzione sulle sue emozioni e non si lasci ingannare dalla sua mente. Utilizzare le mani durante la nostra quotidianità è un ottimo esercizio per placare i nostri pensieri (dipingere, impastare, tagliare, etc.). Grazie.
Gentile utente,
da quanto descrive, sembra che l’episodio legato al sospetto di hackeraggio abbia riattivato una forte ansia e pensieri ossessivi legati al controllo, alla fiducia e alla paura di esporsi. Anche senza prove reali, la mente può costruire scenari che sembrano veri, generando confusione e senso di colpa. Spesso dietro queste paure si nasconde un conflitto più profondo.
In una psicoterapia ad orientamento analitico, questi sintomi vengono esplorati nel loro significato: non solo per ridurre l’ansia, ma per comprendere ed integrare i diversi vissuti emotivi.
Le consiglio di iniziare un percorso che possa aiutarla a comprendere cosa le sta succedendo.
Un caro saluto
da quanto descrive, sembra che l’episodio legato al sospetto di hackeraggio abbia riattivato una forte ansia e pensieri ossessivi legati al controllo, alla fiducia e alla paura di esporsi. Anche senza prove reali, la mente può costruire scenari che sembrano veri, generando confusione e senso di colpa. Spesso dietro queste paure si nasconde un conflitto più profondo.
In una psicoterapia ad orientamento analitico, questi sintomi vengono esplorati nel loro significato: non solo per ridurre l’ansia, ma per comprendere ed integrare i diversi vissuti emotivi.
Le consiglio di iniziare un percorso che possa aiutarla a comprendere cosa le sta succedendo.
Un caro saluto
Buongiorno. Considerato che sta rimuginando questi pensieri da sei mesi, potrebbe esserle utile prendere un appuntamento per una consultazione psicologica. Con un lavoro psicoterapeutico avrebbe la possibilità di capire meglio quanto le accade e cogliere il senso di questi dubbi e timori che la assillano in modo ricorsivo. Rispetto alla scelta del professionista, non stia a occuparsi di un particolare approccio: consideri piuttosto se durante la prima consultazione si sente almeno in parte compreso nella sua difficoltà e ponderi la proposta terapeutica che eventualmente le viene proposta. SG
Salve Gentile Utente, si percepisce da come scrive quanto quello che sta affrontando le stia generando un'importante sofferenza e fatica. Le emozioni che riferisce: paura, ansia, vergogna, senso di colpa, ma anche confusione tra ciò che è reale e ciò che è presunto o immaginato, sono tutte esperienze comuni quando l’ansia e la paranoia diventano pervasive e cominciano a influenzare significamente la percezione della realtà di una persona. Il fatto che lei riconosca che non ci siano prove concrete su certi accadimenti, è già un segno importante di consapevolezza: significa che riesce ancora a osservare criticamente i propri pensieri, anche se al momento alcuni li percepisce come particolarmente reali.
Le immagini e le ricostruzioni mentali che descrive, che sembrano ricordi ma che in realtà potrebbero essere influenzate, amplificate o distorte dal dubbio e dalla paura, sono un effetto di questa dinamica: la mente, sotto la spinta del dubbio, della paura e dell'ansia, tende a colmare autonomamente i vuoti con scenari catastrofici coerenti con la minaccia percepita. È una reazione psicologica molto comprensibile ma che può diventare terribilmente estenuante.
Un appunto importante da sottolineare su quanto da Lei detto è che: non si tratta tanto di “dimenticare”, quanto di far sì che questi pensieri perdano la carica emotiva così elevata che hanno, e che lei impari a distinguere dentro la sua mente i "fatti" dai "pensieri", riducendo la catastroficità e la percezione di minaccia da parte di questi ultimi.
È importante che lei sappia che si può tornare a stare bene, e non lasci andare la speranza e la motivazione, anche nei momenti più difficili. Per quanto riguarda il percorso terapeutico, una terapia cognitivo-comportamentale potrebbe essere molto utile in questi casi.
Con un percorso adeguato, gradualmente potrà ridurre il grado di rimuginio, tornare a fidarsi delle proprie percezioni e riconquistare energia e leggerezza.
Un caro saluto e i miei più sentiti auguri per una rapida ripresa.
Le immagini e le ricostruzioni mentali che descrive, che sembrano ricordi ma che in realtà potrebbero essere influenzate, amplificate o distorte dal dubbio e dalla paura, sono un effetto di questa dinamica: la mente, sotto la spinta del dubbio, della paura e dell'ansia, tende a colmare autonomamente i vuoti con scenari catastrofici coerenti con la minaccia percepita. È una reazione psicologica molto comprensibile ma che può diventare terribilmente estenuante.
Un appunto importante da sottolineare su quanto da Lei detto è che: non si tratta tanto di “dimenticare”, quanto di far sì che questi pensieri perdano la carica emotiva così elevata che hanno, e che lei impari a distinguere dentro la sua mente i "fatti" dai "pensieri", riducendo la catastroficità e la percezione di minaccia da parte di questi ultimi.
È importante che lei sappia che si può tornare a stare bene, e non lasci andare la speranza e la motivazione, anche nei momenti più difficili. Per quanto riguarda il percorso terapeutico, una terapia cognitivo-comportamentale potrebbe essere molto utile in questi casi.
Con un percorso adeguato, gradualmente potrà ridurre il grado di rimuginio, tornare a fidarsi delle proprie percezioni e riconquistare energia e leggerezza.
Un caro saluto e i miei più sentiti auguri per una rapida ripresa.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Senza dubbio potrà tornare a vivere sereno, assolutamente, c'è bisogno però di fare un lavoro importante sul tema del controllo: il telefono hackerato è stato lo stimolo trigger, ma se l'ha scossa in questo modo significa che c'è un tema aperto e una fatica rispetto proprio al controllo. Come mi sento a non avere potere sulle cose che mi succedono? Come mi sento a non poter prevenire, a non poter controllare o impedire le cose? Credo che sia questo il focus principale che la fa soffrire, e che è stato scatenato dal telefono ma che prescinde in qualche modo da quell'episodio. Io credo che più che gestire l'ansia, cosa che una terapia cognitivo comportamentale la aiuterebbe senza dubbio a fare, sia importante dare un significato al suo problema nel contesto della sua storia di vita e delle sue relazioni: gestire il sintomo non significa scioglierlo e liberarsene, cosa che invece potrebbe aiutarla a fare una terapia sistemica, che ha focus proprio sul sintomo nei suoi contesti relazionali. Se avesse altre domande o volesse approfondire la questione mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Gent.le utente, non si lasci vincere dalle preoccupazioni e dalle ansie che in questo momento sta vivendo. Valuti di intraprendere un percorso di psicoterapia valido per lei, non solo in base all'approccio - tutte le diverse psicoterapie sono valide ed efficaci - ma vicino ai suoi obiettivi e che si sposi con il suo modo di affrontare le cose.
Da ciò che descrive, sembra che la paura iniziale legata all’idea di essere “violato” si sia trasformata in pensieri ricorrenti e immagini mentali difficili da controllare, che alimentano ansia e senso di colpa. Si è mai chiesto cosa cerca di proteggere così intensamente attraverso questi pensieri?
Un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe effettivamente aiutarla a riconoscere e gestire le distorsioni del pensiero che mantengono viva l’ansia, ma anche un approccio di tipo relazionale costruttivista potrebbe esserle utile.
In ogni caso, con un lavoro costante e l’aiuto di un professionista, è assolutamente possibile ritrovare equilibrio e serenità.
Spero possa stare preso meglio.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe effettivamente aiutarla a riconoscere e gestire le distorsioni del pensiero che mantengono viva l’ansia, ma anche un approccio di tipo relazionale costruttivista potrebbe esserle utile.
In ogni caso, con un lavoro costante e l’aiuto di un professionista, è assolutamente possibile ritrovare equilibrio e serenità.
Spero possa stare preso meglio.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Buonasera, comprendo il disagio e penso che questo evento sia stato vissuto in modo traumatico. Le suggerisco di intraprendere un percorso con un terapeuta Emdr. Soprattutto nel caso in cui l'evento da lei descritto è avvenuto da poco tempo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Sembra aver sviluppato alti livelli di paranoia, questa insieme ai pensieri intrusivi non fa che alimentare la sua ansia, confusione, fino a spegnerla come ha scritto. Le consiglio di iniziare un percorso con un professionista data la severità dei sintomi.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Gentile utente, quello che descrive sembra un vissuto molto faticoso, in cui la paura di aver perso il controllo sulla propria privacy si è trasformata in pensieri costanti e difficili da fermare. Anche se razionalmente sa che non ci sono prove reali, l’ansia continua a riproporre immagini e dubbi ed è naturale che la mente cerchi una certezza assoluta per sentirsi al sicuro. La buona notizia è che si può lavorare su questo tipo di difficoltà: un percorso psicologico mirato può aiutarla a riconoscere i meccanismi di questi pensieri, ridurre la paura costante e sviluppare un senso di sicurezza interno più stabile e affidabile. Con il tempo e il supporto adeguato, è possibile ritrovare calma, energia e fiducia nelle proprie percezioni e vivere nuovamente con serenità.
Un caro saluto.
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Un caro saluto.
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Salve paziente anonimo
Purtroppo le nuove tecnologie hanno scatenato anche queste nuove "ossessioni" nel senso che comunque non ci si confronta con una parte sconosciuta ( a meno che non si è esperti nel settore)... Questa ansia eccessiva però mi fa pensare che dietro c'è insicurezza sensi di colpa ecc legati alla personalità come giustamente lei si è reso consapevole e.. Questo è un ottima base per rivolgersi a un terapeuta che la può aiutare a superare tutto
Più che il tipo di terapia ( hanno tutte una validità scientifica oggi provata) è importante trovare un terapeuta uomo o donna che sia con cui lei si trova bene
Prima inizia prima risolve soprattutto se frequenta con impegno e costanza
In bocca al lupo
Dott.ssaLorenzini Maria santa psicoterapeuta.
Purtroppo le nuove tecnologie hanno scatenato anche queste nuove "ossessioni" nel senso che comunque non ci si confronta con una parte sconosciuta ( a meno che non si è esperti nel settore)... Questa ansia eccessiva però mi fa pensare che dietro c'è insicurezza sensi di colpa ecc legati alla personalità come giustamente lei si è reso consapevole e.. Questo è un ottima base per rivolgersi a un terapeuta che la può aiutare a superare tutto
Più che il tipo di terapia ( hanno tutte una validità scientifica oggi provata) è importante trovare un terapeuta uomo o donna che sia con cui lei si trova bene
Prima inizia prima risolve soprattutto se frequenta con impegno e costanza
In bocca al lupo
Dott.ssaLorenzini Maria santa psicoterapeuta.
Gentile utente di mio dottore,
intraprenda un percorso psicoterapeutico, non guardando tanto alla metodologia di lavoro dello specialista, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
intraprenda un percorso psicoterapeutico, non guardando tanto alla metodologia di lavoro dello specialista, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
quanto descrive è un disturbo del pensiero e pertanto andrebbe affrontata sia una psicoterapia che un supporto farmacologico. Prima di intraprendere una psicoterapia ( cognitivo comportamentale è adeguata) si rechi al servizio di salute mentale perchè facendo una visita psichiatrica la possano aiutare anche con i farmaci. Prima si attiva e prima starà meglio.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.