Salve come comportarsi con una persona che non ammette neanche che gioca con le macchinette?

19 risposte
Salve come comportarsi con una persona che non ammette neanche che gioca con le macchinette?
Le dipendenze comportamentali come in questo caso, sono sempre di difficile trattamento sia per i pazienti che per le loro famiglie. Ci sono dei centri specializzati e dei servizi specialistici anche nei distretti socio saniteri. Intanto potrebbe afferire ai servizi sociali del suo comune e chiedere un supporto per l'invio a servizio della persona in questione. Intanto è giusto far presente i costi all'altro, e cercare di favorire la motivazione a chiedere aiuto. Senza motivazione sarà difficile per ogni professionista intervenire.
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Potrebbe essere utile munirsi anche di prove che possano far rientrare la persona all'interno di un quadro di realtà, è importante anche capire se la persona stessa è in pieno possesso delle sue facoltà mentre gioca perché non di rado la persona potrebbe entrare anche in uno stato dissociato e non ricordare ciò che accade.
cordialmente, dott FDL
Buonasera ,potrebbe rivolgersi presso un servizio sanitario che si occupa di ludopatia e chiedere al centro una consulenza su come effettuare l invio presso di loro Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile utente, è comune che la persona non riesca ad ammettere poichè un' ammissione comporterebbe una presa di consapevolezza dichiarata, primo passo verso l'autoaiuto. Continui a sollecitare, dimostrando alla persona in questione che lei comprende quanto è difficile staccarsi da questa "abitudine" e che non è sola al momento in cui vuole considerare una riabilitazione con una psicoterapia cognitivo comportamentale. Resto disponibile
saluti
Dott.ssa Silvana Zito
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Gentile utente di mio dottore,

la ludopatia è un problema molto serio che merita una presa in carico a 360 gradi della persona coinvolta e della stessa famiglia in cui vi è il paziente. Nei SERD territoriali sono previsti protocolli di intervento che garantiscono la cura dell'individuo e della stessa famiglia attraverso interventi mirti che includono la psicoterapia individuale e familiare. Questa è la strada più giusta da intraprendere dinnanzi a casi di questo tipo.
Nella speranza di aver orientato la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente. Le dipendenze da gioco sono spesso associate alla negazione in quanto colui che gioca non ritiene di avere una dipendenza e per tale ragione nega io tutto. Sino a che non entra fortemente in contatto con il suo disagio sarà difficile poter essere di aiuto. Bisogna prima ottenere un adeguato livello di consapevolezza. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Salve,
Difficilmente senza un percorso psicologico o di psicoterapia in cui si vada a fondo, da solo, non si renderà conto del problema oppure sorvolera' senza capire a cosa sta andando incontro.
Non bisogna sottovalutare la questione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente,
la dipendenza da gioco è piuttosto complessa e delicata da affrontare, spesso richiede un intervento di rete.
Non è raro che chi attua queste condotte poi tenda a negarle, per una serie di ragioni, generalmente profonde.
A volte, perché la persona acquisisca un grado sufficiente di presa di coscienza di un problema, occorre del tempo.
Nel caso, se le condizioni lo consentono, può valutare di rivolgersi presso il Serd territoriale.
Cordialmente, EP
Davvero difficile aiutarla con una richiesta così generica. Chi soffre di una dipendenza spesso la nega e questo impedisce di prendersi cura di un aspetto patologico. Potrebbe provare a parlarne con un terapeuta per due motivi: trovare una strategia per aiutare questa persona o anche capire perché tiene così tanto ad una persona che evidentemente la fa soffrire con i suoi comportamenti.
in bocca al lupo
Davide Livio
Buon pomeriggio. Non è semplice poterle dare una risposta precisa attraverso questo spazio, andrebbero considerati diversi fattori. Certamente, oltre a provare a parlare con la persona in questione condividendo con lui/lei in modo aperto ed onesto ciò che pensa del suo comportamento e della sua salute, le proprie preoccupazioni e timori, che come scrive al momento sembra non esser stato efficace, se ritiene che la situazione della persona a cui si riferisce sia significativamente problematica, potrebbe rivolgersi ad un centro presente sul suo territorio specializzato nel trattamento del GAP (Gioco d'Azzardo Patologico) attraverso il servizio pubblico (contattando la Asl), o servizi privati, e richiedere una consulenza per avere maggiori indicazioni ed informazioni. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, capisco le difficoltà a riguardo. Non è facile per una persona che ha una dipendenza ammetterlo agli altri, tantomeno a se stessi. Spesso non si vedono o si sottovalutano le problematiche inerenti a questi disturbi. Per intraprendere una terapia occorre che la persona abbia un buon grado di consapevolezza della sua dipendenza e sia motivata ad iniziare un percorso.
In questi casi, non bisogna essere giudicanti ma ascoltare empaticamente la persona in modo da farla sentire accettata e compresa, piano piano sarà possibile aprire uno spiraglio che permetta di affidarsi e fidarsi dell'altro per farsi aiutare. Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Scala
Salve, i giocatori d'azzardo negano la loro dipendenza e tutto ciò che fanno in merito al gioco. Le consiglio di rivolgersi a un centro specializzato per la ludopatia anche se senza la diretta volontà nel voler guarire da parte della persona afflitta dalla patologia , sarà per lei molto dura. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, mentire e nascondere purtroppo sono caratteristiche delle dipendenze, compresa anche quella da gioco. Il mio suggerimento è rivolgersi a centri specializzati in ludopatia, sentirli e vedere come coinvolgere la persona di cui parla. Se non si avesse la sua collaborazione, il centro potrà fornire supporto utile alla famiglia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno.
Le dipendenze sono una problematica difficile, posso immaginare la difficoltà che sta affrontando. Le consiglio di avere pazienza, di cercare di rimanere tranquillo e di non essere aggressivo o attaccare l'altro. Un po' alla volta si renderà conto del problema e là potrà sostenerlo e accompagnarlo a chiedere aiuto ad un professionista, ma se lo incalza e lo attacca continuamente otterrà il contrario, che questa persona si chiuda e si difenda, facendo le cose di nascosto.
Un caro augurio.
Buongiorno

per darle una risposta più precisa è necessario avere altre informazioni relative all'età della persona che ha una dipendenza da gioco, il sesso se maschio o femmina, qualche dato sulla sua attuale situazione lavorativa e sociale. In base a queste informazioni si possono già mettere in atto delle azioni da parte sua e di tutte gli altri membri della famiglia nei confronti di questa persona al fine di portarlo/a alla consapevolezza del suo comportamento disfunzionale.
Sarà poi necessario rivolgersi ai centri specializzati in ludopatia che sono ormai presenti in molti distretti del sistema nazionale sanitario in Italia in quanto per uscire da una dipendenza è necessario un lavoro di squadra con professionisti preparati nella materia.
Per qualsiasi altra informazione o chiarimento, non esiti a contattarmi.
Saluti
dott.ssa Letizia Muzi
Buon pomeriggio, capisco la difficoltà a rapportarsi con un persona con una dipendenza. Inizialmente lei potrebbe rivolgersi ad un gruppo di Giocatori Anonimi ( sono presenti in moltissime città) dove c'è un sostegno anche per i familiari e lì attraverso la condivisione delle esperienze può avere maggiore chiarezza su come fare. In bocca al lupo
Salve, il primo passo è ammettere a se stesso e a l'altro che si ha bisogno di aiuto. Lei personalmente, anche se è frustrante, non può fare molto, anzi nulla. Purtroppo, l'argomento delle dipendenze è molto complesso. Non è facile ammettere di avere una dipendenza da gioco, e non è semplice uscirne da solo, dato che provoca sintomi di astinenza ( inquietudine , nervosismo, tremori, nausea ,vomito insonnia ecc.). Le consiglio di chiedere un consulto al servizio pubblico nella sua zona o qualche associazione che si occupa di dipendenze. Per qualsiasi informazione, resto a disposizione. Cordiali Saluti Dott.ssa Restituta Cocchia
Gentile utente, capisco la difficoltà quasi di impotenza quando si tratta di stare vicino a persone con un problema di dipendenza. Probabilmente l'ostacolo maggiore è la presa di consapevolezza del problema proprio dalla persona che mette in atto la compulsione a giocare. Senza una presa di coscienza della condotta, non si può neanche immaginare di iniziare un percorso terapeutico. Quello che può provare a fare con questa persona è elencare tutte le volte che è andato alle macchinette e prendere consapevolezza di quanto tempo si è stati lì a giocare, quanto denaro è stato speso, quanto sta influenzando negativamente ogni aspetto della propria quotidianità. Solo dopo aver raggiunto un accordo condiviso sul problema è il momento di rivolgersi ad un professionista.
Le faccio un grosso in bocca al lupo, spero che la situazione prenda una svolta decisiva.
Per ulteriori dubbi mi può contattare anche online
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno. Comprendendo benissimo la sua preoccupazione, mi permetto di dirle che la persona con dipendenza può essere aiutata - e accetta l'aiuto - solo nel momento in cui si renda conto di avere un problema. Ciò non toglie che lei possa richiedere un supporto psicologico per affrontare il problema.
Restando a disposizione, la saluto cordialmente
Dottoressa Francesca Carubbi

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