Salve a tutti sono un ragazzo di 18 anni, devo dire che da quando è inziata la pandemia e tutto quel

23 risposte
Salve a tutti sono un ragazzo di 18 anni, devo dire che da quando è inziata la pandemia e tutto quello che si è portato dietro.
Diciamo che è stato un susseguirsi di cose non molto carine, come i lockdown, la chiusura delle scuole, il non avere più nessuno, perchè quei pochi amici che avevi ti parlavano solo perchè li vedevi sei ore a scuola.
I genitori che ti dicono " Eh ma devi guardare avanti e addatarti alla situazione" e non dico che non sia giusta però... e tu che rispondi di si perchè già sai che se provi a spiegarli davvero come stanno le cose, incomincia a pensare che tu abbia problemi o cose del genere. Che fare?
Buona serata a tutti
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che ti scrive perché posso comprendere il disagio con me sto. Questa situazione di emergenza sanitaria che non sembra dare tregua ha fatto sorgere problematiche di varia natura per cui la capisco perfettamente. Ritengo Dunque che possa essere utile richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare le situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri che disturbi emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo inoltre che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
'cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
Come ti senti? Qual è la sensazione più comune che sperimenti quotidianamente? Stanchezza? Delusione? Solitudine? Svogliatezza?
Prova a interrogarti su cosa senti ed agisci poi come se fossi il contrario della cosa che ti caratterizza di più. Per capirci meglio: Ti senti svogliato, allora prova a recitare la parte di quello non svogliato
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Caro utente, ciò che stai vivendo è indubbiamente molto faticoso. La pandemia ha completamente stravolto la vita delle persone e soprattutto quella dei ragazzi della tua età. L'isolamento, la chiusura in casa, la mancanza di attività di svago, i semplici momenti di socialità.
La tua fatica è molto comune.
Potrebbe essere utile per te parlarne con uno psicologo per avere uno spazio tutto tuo di condivisione di tale fatica.
Mi sento di rassicurarti sul fatto che ciò che stai attraversando non ha nulla a che vedere con l "avere dei problemi". Tutti possiamo attraversare un momento di fatica, sconforto, solitudine e tristezza, soprattutto in questo periodo storico.
Rimango a tua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, di che cosa hai bisogno tu?
Dott.ssa Melania Di Nardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pescara
Buongiorno,
è un periodo storico molto duro da vivere, ha ragione.
E' noto come l'età adolescenziale sia una fase caratterizzata da molti cambiamenti, fisici e psichici, in cui la socialità riveste un ruolo prioritario.
Avere una difficoltà è normale, specie in un periodo critico come questo. Chiedere il supporto di un professionista è importante per star meglio, ma anche per evitare che il suo diagio sconfini in una difficoltà più grande.
Le auguro buone cose,
Dott.ssa Di Nardo
Dott.ssa Teresa Greco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Salerno
Salve, buongiorno, la situazione pandemica ci ha messo e ci mette costantemente a dura prova. Adattarsi ad una situazione che è in continuo cambiamento è difficile, inoltre per adattarsi è importante che prima lo si abbia elaborato in qualche modo. Credo che un percorso psicologico possa aiutarla ad elaborare ciò che sta vivendo e a capire quello di cui ha bisogno.
Buona giornata,
Dott.ssa Teresa Greco.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
certamente la situazione della pandemia ha reso difficile la vita a tutti noi. Vero anche che non possiamo far altro che adattarci ma abbiamo bisogno di esprimere quello che proviamo, non di tacerlo per timore di non essere compresi. La situazione è difficle soprattutto per voi ragazzi, per i limiti che questa situazione mette alle vostre esigenze di socializzare e sperimentare.
La invito quindi a cercare ascolto, un ascolto attento e competente. Lo può trovare anche tra i professionisti su questa piattaforma.
Sono a sua disposizione, se lo vorrà, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, non è molto chiaro ciò di cui ha bisogno, se nota comunque che la tristezza persiste le consiglio di intraprendere un percorso psicologico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Salve,
il contesto è cambiato in modo inaspettato, fulmineo e spesso imprevedibile. Questo ha acuito ed in alcuni casi fatto sorgere diversi aspetti di sofferenza. Ed è indubbio che siano stati proprio i giovani tra coloro che hanno subito di più tutto questo.
Se lo ritiene, può valutare la possibilità di un consulto psicologico, al fine di poter esprimere più serenamente il suo sentire in un contesto accogliente.
Cordialmente, EP
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve la sua nota molto breve apre la strada a molte ipotesi tutte da verificare. Quindi sulla base di queste supposizioni tutte da verificare e quindi da scartare o da approfondire può esserle utile valutare la possibilità di contattare uno psicoterapeuta con cui iniziare a fare chiarezza sulla situazione, sui vissuti emotivi, sulle difficoltà, sulle potenzialità ecc. e alla fine arrivare ad una eventuale o ulteriore ipotesi di lavoro. Non sempre "tu che rispondi di si perché già sai che se provi a spiegarli davvero come stanno le cose, incomincia a pensare che tu abbia problemi o cose del genere." è una possibilità utile a volte esistono scelte meno onerose. Ovviamente questa è una ipotesi da verificare. Ora si ripropone la solita situazioni silenzio o parole. Perché una persona che desidera stare con gli altri ha una difficoltà? Un cordiale saluto
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, sicuramente il periodo che stiamo vivendo è molto complesso e porta con sè stati di sofferenza, come quelli che lei ha evidenziato. Potrebbe esserle utile parlarne all'interno di un percorso terapeutico, in modo da elaborare tutto quando è succesos e gli strascichi che si sta portando addosso. Rimango disponibile per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
certamente un ragazzo intraprendente come te una strada la trova, la cerca o semmai se la costruisce.
Penso che sia tu che i tuoi genitori vi trovereste nel vero se pensaste che ci sono problemi, vedi il fatto di riconoscerlo, non è, come crede il senso comune, segno di malattia della mente, follia, fragilità, tutt'altro è segno di salute, di consapevolezza, di occhi aperti sul mondo con le sue attuali brutture, difficoltà, tuttavia il vedere anzichè il mettere la testa sott'acqua, come fanno gli struzzi, è indicativo della voglia di volerli affrontare questi problemi a muso duro.
Se pensi che parlarne con qualcuno, professionalmente, può esserti utile in questo momento della tua vita, sono disponibile a fare anche consulenza online.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Sellini
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, guardare avanti è possibile quando il presente che stiamo vivendo genera anticipazioni positive per il futuro. Diversamente immaginare il futuro diventa una estensione negativa del presente e quindi serve a poco. Alla tua età come per tutti gli esseri umani la socialità, l'essere con l'altro, è il fondamento dell'esistenza. Quindi inutile sentirsi strani. Non ci si deve adattare a ciò che non ci piace. Se questo periodo è particolare e unico, affrontarlo non significa accettarlo e soccombere ma muoversi e scoprire tutte le possibilità per stare bene nonostante il contesto. Parlare con qualcuno è sempre utile. Sono convinta che i tuoi genitori sono dispiaciuti della situazione e magari non riescono a trovare una soluzione, ma tu puoi trovarla per te stesso.
Se hai bisogno puoi scrivermi o contattarmi. I colloqui possono avvenire anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Ciao, sicuramente per un ragazzo della tua età questa situazione è molto pesante, credo occorra trovare un altro equilibrio e non è sempre facile riuscire a farlo. Forse confrontarti con uno psicologo potrebbe aiutarti a ritrovare la vitalità perduta. Un caro saluto
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Buin giorno, capisco che la pandemia, la chiusura e l'appiattimento della vita sociale sta mettendo a dura prova il benessere di tutti noi. Comprendo che la scuola è uno degli ambienti sociali per eccellenza e che oltre le materie scolastiche, la persona, ha l'occasione di stare con gli altri. Lo so che a volte sembra che non siamo compresi dai nostri genitori, ma l'unica scelta che possiamo esercitare è parlare con loro, senza il timore di essere giudicati o svalutati. Immagino che non sia facile e proprio per questo rivolgersi ad uno psicologo potrà essere utile per strutturare insieme il modo di comunicare in modo assertivo e anche per superare i momenti di stallo, di incertezza esacerbati dall'attuale periodo storico-sociale. Spero di aver risposto alla sua domanda ma per dubbi e domande mi può contattare anche online.
Buona giornata e in bocca al lupo!
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Psicologo
Castelfiorentino
Ciao, grazie per aver condiviso con noi questo tuo momento di difficoltà. Sicuramente il lockdown è stato un momento molto difficile e difficili da gestire sono le conseguenze che si porta dietro. Ai ragazzi della tua età è stato tolto molto, mi dispiace tanto perché la scuola è una parte importante della vita sociale alla tua età. Non tutto è perduto però, e questa è una buona notizia. Quello che mi sento di consigliare è di intraprendere un percorso psicologico che ti possa aiutare a trovare le tue risorse e trovare anche qualcuno che sappia ascoltare davvero la tua sofferenza e quello che stai provando in questo momento.
Spero di essere stata d'aiuto, resto a disposizione
Fabiola Ribechini
Dott.ssa Costanza Zanini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, comprendo la sua difficoltà, soprattutto nell'esprimere agli altri il proprio disagio. Questo periodo storico ha fatto emergere le più intime vulnerabilità e ci ha imposto delle restrizioni che hanno lasciato un segno importante. Penso sia buono intraprendere un percorso psicologico, soprattutto per continuare a dar voce a ciò che già hai espresso qui, in un clima di non giudizio. Resto a disposizione, puoi contattarmi anche online, buona serata dott.ssa Costanza Zanini
Dott.ssa Veronica Guidi
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Dott. Andrea Alberti
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Ciao, mi dispiace per le sensazioni negative che provi e che traspaiono da quello che ci hai scritto. Purtroppo il lockdown ha privato i ragazzi di spazi e relazioni importanti per un periodo di tempo lungo, soprattutto per i più giovani. Può non essere facile in seguito ripartire con le proprie insicurezze personali e con quelle verso il mondo o il futuro, tipiche dell’adolescenza. Credo sarebbe importante per te poter parlare dei tuoi bisogni e delle tue difficoltà in questo momento in uno spazio che possa contenerle e al tempo stesso cercare di evidenziare le tue risorse, ad esempio la tua motivazione nel cercare di gestire le cose diversamente. Un percorso psicologico potrebbe esserti utile anche per trovare un modo per comunicare con i tuoi genitori riguardo le tue fragilità di questo periodo, senza che vengano viste come qualcosa di problematico ma come il tuo modo di sentirti adesso. Un caro saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Ciao, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo. È evidente quanto sia stato difficile per te affrontare tutto quello che la pandemia ha portato, e ti assicuro che non sei solo in queste sensazioni. Quello che descrivi (il senso di isolamento, la delusione verso alcune relazioni, e il sentirsi incompreso da chi ti sta vicino) sono esperienze che in molti hanno vissuto in questi anni. Ma, allo stesso tempo, so che questo non rende il tuo dolore meno importante o meno reale. Capisco come possa essere frustrante sentirsi dire di "adattarsi" quando dentro di te provi emozioni complesse che sembrano non trovare spazio per essere espresse. È normale desiderare che le persone intorno a te possano comprendere meglio cosa stai vivendo, ma a volte può succedere che, per quanto ci sia affetto, chi ti circonda non sappia bene come aiutarti o come ascoltarti davvero. Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, ti direi che è importante partire da un punto fondamentale: i tuoi pensieri e le tue emozioni hanno valore, e non c’è nulla di sbagliato in quello che provi. L’impatto della pandemia è stato profondo per molte persone, specialmente per i più giovani, e quello che stai sentendo è una risposta comprensibile a una situazione che ha tolto tante certezze e connessioni. Un primo passo potrebbe essere quello di iniziare a esplorare questi pensieri e queste emozioni, non tanto per "giudicarli" o cambiarli subito, ma per accoglierli. Chiediti: “Cosa mi stanno dicendo questi pensieri? Cosa sento davvero?" Questo può aiutarti a dare spazio a ciò che provi senza il timore di doverlo giustificare. Per quanto riguarda i tuoi genitori, so che può essere difficile trovare il modo di comunicare con loro senza sentirsi giudicato o frainteso. A volte, può aiutare cercare di spiegare ciò che senti in un modo che renda più semplice per loro capirlo, magari partendo da qualcosa di concreto: "Non sto dicendo che non voglio adattarmi, ma sento che ho bisogno di essere ascoltato mentre ci provo, perché non è semplice." Non è facile, ma può essere un modo per iniziare a costruire un dialogo più aperto. Infine, non dimenticare che la solitudine che senti rispetto agli amici può essere trasformata in una nuova opportunità. È doloroso rendersi conto che certe amicizie erano più legate alla situazione che a una connessione profonda, ma questa consapevolezza può anche aprire la porta a nuove relazioni più autentiche. Non devi trovare subito decine di persone, basta iniziare con un piccolo passo: magari un'attività che ti interessa, un corso, un luogo dove potresti incontrare qualcuno con cui condividere qualcosa di significativo. Ricorda, non sei sbagliato per quello che stai vivendo. È solo una fase della tua vita che, per quanto difficile, può essere affrontata un passo alla volta. Non devi farcela da solo, e il fatto che tu stia cercando risposte dimostra già una grande forza. Buona giornata, Dott. Andrea Boggero
Dr. Mattia Michisanti
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Salve! Mi dispiace molto, quanto avvenuto dalla pandemia in poi ha senza dubbio lasciato un'impronta importante nella vita delle persone apportando cambiamenti a cui spesso non è facile adattarsi. Nel caso volesse approfondire questo suo modo di sentirsi, perfettamente comprensibile, le consiglio un appuntamento con uno/a psicologo/a cosi da poter cercare di comprendere e comprendersi al meglio.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata!
Un caro saluto,
Dott. Mattia Michisanti.
Grazie per aver condiviso qualcosa di così profondo. Il tuo messaggio, anche se breve, dice molto: parla di solitudine, incomprensione, frustrazione, ma anche del bisogno fortissimo di essere *visto* davvero, non solo “aggiustato”.

**Un consiglio da psicologa: dai valore a come ti senti, anche se gli altri non riescono a capirlo subito.**
Quello che descrivi è il vissuto di tantissimi ragazzi della tua età che, durante la pandemia, si sono sentiti **fermati nel pieno della crescita**, nel momento in cui dovevate esplorare il mondo, fare esperienze, creare relazioni vere. Invece vi siete trovati chiusi, soli, a dover "adattarvi" a qualcosa che nessuno aveva mai vissuto prima.
E poi ti sei sentito solo due volte: **prima**, quando gli amici sparivano con la scuola chiusa, e **dopo**, quando chi avrebbe dovuto capirti ti ha solo detto "vai avanti".

1. No, non è esagerazione. È elaborazione.
Quello che stai vivendo non è un “problema tuo”, ma la naturale risposta a qualcosa che ti ha tolto tempo, legami, fiducia. È normale che tu faccia fatica a sentire entusiasmo, motivazione o fiducia nelle relazioni. Non c’è niente di “sbagliato” in te. C’è solo un processo che ha bisogno di tempo e spazio per essere compreso.

2. Quando i genitori non capiscono, non è colpa tua.
A volte gli adulti non sanno come gestire il tuo dolore, e lo negano per difendersi. Dire "devi adattarti" è più facile che restare in ascolto. Ma il tuo compito non è *convincerli*, è *non zittirti*. Se non puoi parlare con loro, parla con qualcuno: un docente, un educatore, uno psicologo scolastico o un terapeuta.

3. Cosa puoi fare adesso, davvero?
* **Scrivi**: tieni un diario o uno spazio solo tuo dove puoi dire tutto senza filtri. Aiuta a dare un nome alle emozioni.
* **Cerca contatti nuovi, anche piccoli**: online, in un corso, in un’attività. Anche solo una persona nuova può fare la differenza.
* **Parla con un professionista**: non perché “hai problemi”, ma perché meriti di essere ascoltato *senza giudizio*.

E ricordati una cosa importante:
**Non sei debole perché ti senti perso. Sei forte perché stai cercando risposte.**
Hai già fatto qualcosa di coraggioso scrivendo questo messaggio.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

le sue parole raccontano con chiarezza un sentimento che molti giovani hanno provato in questi anni: un senso di isolamento e di incomprensione, come se le esperienze e le difficoltà interiori legate alla pandemia fossero invisibili agli occhi degli adulti.

Quello che sta descrivendo non è “avere problemi”, ma stare cercando un modo per dare un senso a ciò che ha vissuto: la solitudine, la perdita di punti di riferimento, la distanza dai coetanei. Tutti elementi che, in un’età in cui la socialità è fondamentale per costruire la propria identità, possono lasciare un vuoto profondo.

È importante sapere che non è solo: molti ragazzi hanno provato la stessa frattura, la stessa fatica nel “ripartire” dopo aver perso continuità nelle relazioni e fiducia nel futuro.

Per ricominciare può provare a:

Dare voce a ciò che sente, anche se in famiglia non si sente capito. Scrivere, parlare con qualcuno di cui si fida, o rivolgersi a uno psicologo può aiutarla a mettere ordine dentro e trovare parole per descrivere il disagio.

Riprendere gradualmente contatti reali, anche piccoli: un’attività, uno sport, un gruppo di interesse. Ritrovare relazioni nuove o più autentiche le permetterà di riscoprire una parte di sé che la pandemia ha solo messo in pausa, non cancellato.

Non colpevolizzarsi se fa fatica a “guardare avanti”. Ripartire non è un atto immediato, ma un processo che richiede tempo e comprensione verso sé stessi.

Lei ha già fatto un passo importante: ha avuto il coraggio di esprimere quello che prova, senza nasconderlo. È da qui che si ricomincia a costruire.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni

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