Ciao, ho un figlio di 19 mesi, dice poche parole, come mamma, papà, nonna/o, uovo, aereo, giorgia (l
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Ciao, ho un figlio di 19 mesi, dice poche parole, come mamma, papà, nonna/o, uovo, aereo, giorgia (la sua educatrice del nido preferita) e i versi di qualche animale. su internet si leggono tantissime cose, come il minimo di parole che dovrebbe essere non inferiore a 50, e cose del genere, pensate che sia il caso di una valutazione logopedica? aggiungo che ha un linguaggio non verbale molto ampio, riesce a farsi capire benissimo.
vi sono molto grato per il consulto.
un caro saluto
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Buongiorno, le consiglio una visita di controllo da un logopedista per avere informazioni sicure e stimolare il linguaggio nel modo giusto.
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Buongiorno, innanzitutto, mi sento di dire che, il fatto che il suo bimbo utilizzi anche un canale non verbale per comunicare sia un aspetto positivo. Consideri che, attorno al primo anno di vita i bambini iniziano a produrre le prime parole, attorno ai 17 mesi il vocabolario dovrebbe raggiungere le 50 parole e, successivamente, tra i 17 e i 24 mesi si assiste alla cosiddetta "esplosione del vocabolario". Le consiglio di stimolare il linguaggio del suo bambino utilizzando lei stessa il linguaggio il più possibile e in ogni situazione (durante il cambio del pannolino, durante il gioco ecc...). Se non dovesse notare un'importante crescita del suo vocabolario, potrebbe essere utile un approfondimento logopedico. A presto. Dott.ssa Elena Benaglio
Salve, relativamente allo sviluppo del linguaggio di suo figlio le dico che tra i 18 e i 24 mesi avviene la cosiddetta "esplosione del vocabolario" ovvero un rapido incremento delle parole che il bambino riesce a produrre (superando le 100 produzioni).
In questo periodo va però considerato che le differenze tra un bambino e l'altro sono tantissime (alcuni bambini a 18 mesi producono già più di 150 parole, altri solo un paio). Vanno inoltre considerate nel calcolo delle parole prodotte non solo le parole come vengono prodotte dalle persone adulte ma anche tutte le onomatopee codificate (es. i versi degli animali) e non codificate (es. "Aaaa" per acqua) e anche tutti quei nomi inventati dal bambino per riferirsi ad un determinato oggetto/persona ecc. (es. chiama "Lalla" la bambola), insomma tutte quelle "etichette sonore" a cui il bambino attribuisce un significato e che con il tempo diventeranno delle vere e proprie parole. Il fatto che la sua comunicazione non verbale sia molto ampia è sicuramente un fattore positivo per lo sviluppo delle competenze comunicative di suo figlio.
In questo periodo va però considerato che le differenze tra un bambino e l'altro sono tantissime (alcuni bambini a 18 mesi producono già più di 150 parole, altri solo un paio). Vanno inoltre considerate nel calcolo delle parole prodotte non solo le parole come vengono prodotte dalle persone adulte ma anche tutte le onomatopee codificate (es. i versi degli animali) e non codificate (es. "Aaaa" per acqua) e anche tutti quei nomi inventati dal bambino per riferirsi ad un determinato oggetto/persona ecc. (es. chiama "Lalla" la bambola), insomma tutte quelle "etichette sonore" a cui il bambino attribuisce un significato e che con il tempo diventeranno delle vere e proprie parole. Il fatto che la sua comunicazione non verbale sia molto ampia è sicuramente un fattore positivo per lo sviluppo delle competenze comunicative di suo figlio.
buonasera, a questa età i bambini presentano ampia variabilità individuale, possono quindi essere molto diversi l'uno dall'altro. inoltre il limite minimo delle 50 parole vale per i 24 mesi e non è Comunque un sintomo, ma un eventuale indice di rischio. io suggerisco di attendere almeno i due anni e stimolarlo a dire parole nuove per fare delle richieste e commentare ciò che vi circonda.
spero di esservi stata utile
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Salve signora, a 19 mesi potrebbe essere un po’ presto per una valutazione logopedica. Sicuramente ha bisogno di essere stimolato per aumentare il suo vocabolario. Bene che sia sviluppato il linguaggio non verbale, ma lei potrebbe cercare di aggiungere la parola nel momento in cui fa una richiesta. Esempio: indica l’acqua? Lei potrebbe dire “ cosa vuoi? L’acqua ?
Salve,
indicativamente il numero di parole di un bambino a 18/19 mesi dovrebbe essere di 50 parole (tra cui inserire anche le onomatopee e parole anche non prodotte correttamente ma che il bambino utilizza per indicare un determinato oggetto/persona), tuttavia il numero di parole che il bimbo produce non è l'unica cosa che si deve tenere in considerazione.
Noi non comunichiamo solo a parole e così vale anche e soprattutto per i bambini, quindi è importante osservare tutte le modalità in cui il bambino comunica, che tipo di interazioni ha con gli altri, il tipo di gioco che fa e così via...
Fossi in voi non mi preoccuperei, per il vostro bambino potrebbe essere necessario un po' di tempo in più, tuttavia sono anche dell'idea che è meglio un consulto in più che uno in meno, quindi se vi fa stare più tranquilli vi consiglio di chiedere un consulto logopedico.
Il logopedista valuterà le abilità comunicativo-linguistiche del vostro bambino e potrà fornirvi qualche strategia in più per stimolarlo.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Logopedista Irene Catellani
indicativamente il numero di parole di un bambino a 18/19 mesi dovrebbe essere di 50 parole (tra cui inserire anche le onomatopee e parole anche non prodotte correttamente ma che il bambino utilizza per indicare un determinato oggetto/persona), tuttavia il numero di parole che il bimbo produce non è l'unica cosa che si deve tenere in considerazione.
Noi non comunichiamo solo a parole e così vale anche e soprattutto per i bambini, quindi è importante osservare tutte le modalità in cui il bambino comunica, che tipo di interazioni ha con gli altri, il tipo di gioco che fa e così via...
Fossi in voi non mi preoccuperei, per il vostro bambino potrebbe essere necessario un po' di tempo in più, tuttavia sono anche dell'idea che è meglio un consulto in più che uno in meno, quindi se vi fa stare più tranquilli vi consiglio di chiedere un consulto logopedico.
Il logopedista valuterà le abilità comunicativo-linguistiche del vostro bambino e potrà fornirvi qualche strategia in più per stimolarlo.
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Logopedista Irene Catellani
Aspetti positivi che hai descritto:
Dice parole significative (mamma, papà, nonna/o, uovo, aereo, il nome della sua educatrice): sono parole funzionali ed emotivamente importanti.
Produce versi degli animali: è un indicatore positivo, perché dimostra gioco simbolico e tentativi di imitazione.
Ha un linguaggio non verbale molto ricco e riesce a farsi capire molto bene: questo è davvero fondamentale. Indica intenzione comunicativa, competenze pragmatiche e capacità di interazione.
A 19 mesi un bambino può avere da 10 a 50 parole, ma è una stima molto flessibile. La cosiddetta “esplosione del vocabolario” spesso avviene tra i 18 e i 24 mesi, quindi è del tutto possibile che stia per fare un salto importante.
Rispetto alla tua domanda, quando può essere utile una valutazione logopedica?
Non serve correre, ma una consulenza conoscitiva con un logopedista* può:
-offrirti strategie per stimolare il linguaggio quotidianamente;
-monitorare lo sviluppo con uno sguardo professionale;
-individuare precocemente eventuali difficoltà, se ci fossero (intervenire presto significa intervenire meglio).
Dice parole significative (mamma, papà, nonna/o, uovo, aereo, il nome della sua educatrice): sono parole funzionali ed emotivamente importanti.
Produce versi degli animali: è un indicatore positivo, perché dimostra gioco simbolico e tentativi di imitazione.
Ha un linguaggio non verbale molto ricco e riesce a farsi capire molto bene: questo è davvero fondamentale. Indica intenzione comunicativa, competenze pragmatiche e capacità di interazione.
A 19 mesi un bambino può avere da 10 a 50 parole, ma è una stima molto flessibile. La cosiddetta “esplosione del vocabolario” spesso avviene tra i 18 e i 24 mesi, quindi è del tutto possibile che stia per fare un salto importante.
Rispetto alla tua domanda, quando può essere utile una valutazione logopedica?
Non serve correre, ma una consulenza conoscitiva con un logopedista* può:
-offrirti strategie per stimolare il linguaggio quotidianamente;
-monitorare lo sviluppo con uno sguardo professionale;
-individuare precocemente eventuali difficoltà, se ci fossero (intervenire presto significa intervenire meglio).
Salve, le rispondo cercando di metterle la questione su più piani: Fino a qualche anno fa si consigliava di non intervenire sul bambino da un punto di vista linguistico prima dei tre anni (con alcune eccezioni). Questo capitava perché il fenomeno riguardante dei parlatori tardivi non è poi così raro al quale si aggiunge il fatto, al netto delle capacità umane del professionista, che l'attività logopedica a differenza di altre attività terapeutiche richiede una partecipazione del bambino importante sia in termini ludici/collaborativi che da un punto di vista attentivo. Questa forma di maturità evolutiva ovviamente non riguarda tutti e pertanto in alcune situazioni può essere complicato intervenire in età molto precoci. Il Disturbo primario del linguaggio, d'altra parte, si diagnostica tendenzialmente intorno ai 4 anni quindi è qualcosa anche che assume una natura persistente e che a 19 mesi non è ancora osservabile. Detto questo se c'è una cosa sul quale difficilmente si può essere in disaccordo è che qualunque forma di intervento precoce è sempre più efficace di un intervento tardivo. Quando si configura un ritardo di linguaggio si può indubbiamente pensare che ci si trovi di fronte a un parlatore tardivo, un bambino che ad un certo punto fiorirà e che comincerà a parlare al punto di doverlo implorare al silenzio. Questa sicurezza, tuttavia, non la da nessuno e alle volte è lo stesso trattamento a fare da discriminante tra un recupero rapido e la presenza di qualcosa di più rilevante. A questo aggiungo che i disturbi di linguaggio possono avere varia natura e dipendere anche da altri aspetti che non sempre sono facilmente inquadrabili dal genitore. Gli stessi prerequisiti al linguaggio sono molti e vanno inquadrati per capire se il bambino o la bambina li padroneggia adeguatamente soprattutto da un punto di vista ludico, comunicativo ed esecutivo. Pertanto a prescindere dalla nomenclatura che possiamo utilizzare esiste un funzionamento e un contesto del bambino che può giustificare o meno le competenze linguistiche sul quale può essere utile intervenire magari non necessariamente da un punto di vista logopedico quanto più ad esempio neuropsicomotorio. Le dico, ragionando da genitore che quello che facciamo è sempre garantire il meglio ai nostri figli: sono dell'idea che è meglio andare da un professionista e sentirsi dire "è tutto ok non si preoccupi" piuttosto che restare con quel dubbio che rischia di far male sia al bambino che al genitore. Ho voluto darle un possibile modo di ragionare sulle tappe di sviluppo di un bambino ma venendo direttamente alla sua domanda da un punto di vista clinico suo figlio è ancora molto piccolo, potrebbe benissimo sviluppare in una finestra prossima le competenze linguistiche e potenzialmente non avere alcun bisogno di svolgere un trattamento logopedico; Se vuole trovare una forma di mediazione magari aspetti ancora del tempo, monitori se in maniera autonoma apporta un evoluzione alle sue competenze linguistiche e se vede che continua ad avere un andamento dissonante rispetto ai suoi pari le faccia fare una valutazione. potrebbe sentirsi dire "è tutto ok non si preoccupi".
Salve! è vero lo sviluppo del linguaggio prevede delle tappe che ogni bambino dovrebbe seguire, ma queste non sono rigide e ogni bambino fa il suo percorso. Per capire come procede lo sviluppo del linguaggio del suo bambino le consiglio di rivolgersi ad una logopedista, la quale potrà andare a valutare effettivamente quante parole dice suo figlio (spesso non si considerano parole espressioni che invece lo sono a tutti gli effetti!) e osservare la presenza o meno di tutti quei prerequisiti del linguaggio. Spero di essere stata utile!
Salve, a 19 mesi è comune che i bambini pronuncino un numero limitato di parole, soprattutto se il linguaggio non verbale è ben sviluppato e riescono a comunicare efficacemente.
Le indicazioni sulle “50 parole” sono linee guida generali e non criteri fissi.
Se nei prossimi mesi osserva una scarsa evoluzione nel linguaggio o ha dubbi, una valutazione logopedica potrebbe essere utile per chiarire la situazione e ricevere consigli specifici.
Le indicazioni sulle “50 parole” sono linee guida generali e non criteri fissi.
Se nei prossimi mesi osserva una scarsa evoluzione nel linguaggio o ha dubbi, una valutazione logopedica potrebbe essere utile per chiarire la situazione e ricevere consigli specifici.
Salve, nel conteggio delle parole sono da inserire anche le onomatopee. Oltre a ciò è molto importante valutare i pre requisiti del linguaggio, consiglio un colloquio con un logopedista per aiutarvi e darvi gli strumenti per sostenere il linguaggio e per tranquillizzarvi in questa fase.
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