Salve a tutti, Purtroppo ho un problema che non è di facile gestione, provo ad esporlo sperando di
23
risposte
Salve a tutti,
Purtroppo ho un problema che non è di facile gestione, provo ad esporlo sperando di avere qualche consiglio.
Ho una sorella minore, di 24anni, che da poco ha intrapreso una relazione con una persona che ha 25 anni in più di lei.
Questa frequentazione è iniziata a settembre, ma nonostante avessimo un rapporto molto stretto e di confidenza, ne sono venuta a conoscenza da poco.
Forse sbagliando ho mostrato da subito perplessità per la situazione, perché per quanto non debba avere pregiudizi, una persona con il doppio degli anni, con un divorzio e due figli alle spalle, non mi pone personalmente in una condizione di fiducia.
Si sono conosciuti in quanto lui cliente del suo studio. Per praticità chiamerò li chiamerò Luca e Chiara. Da subito ha mostrato interesse, chiedendo al suo capo, nonché amico, il numero della"tipa". Il suo approccio iniziale è stato unicamente dovuto all'aspetto, anche se lui marcava sempre sul fattore maturità. Ragazza bellissima e intelligente.
Da subito ho avuto una discussione con Luca proprio mentre cercavo di fare ragionare mia sorella, in quanto non mi sembrava normale che intraprendesse una relazione con una ragazza della stessa età di sua figlia. Da subito sono stata attaccata da questa persona, la quale ha giudicato la mia relazione. Quando ho fatto notare che il suo avvicinamento era dettato dal bell'aspetto di mia sorella, e che si fosse approfittato di un momento di fragilità emotiva, mi ha accusata di averla abbandonata trasferendomi in un'altra città, non interessandomi alle condizioni lavorative mentre mi impicciavo invece di quelle amorose. Ha definito il mio comportamento vergognoso. In tutto questo Chiara è stata zitta, ed anzi, concorde.
È passato un periodo di silenzio, dove non ci siamo sentite, finché non è entrata in gioco la migliore amica di mia sorella, Sonia, la quale allarmata mi contatta piangendo perché è preoccupata per Chiara.
Dice che sta con una persona pericolosa, che il legame tra i due è malsano.
Dopo averla conquistata, Luca, coglie ogni minima occasione per allontanare Chiara, o mortificarla, la quale prontamente torna fedele.
Luca disprezza e insulta verbalmente, minacciando anche apertamente Sonia, ponendo Chiara di fronte ad una scelta, lui o l'amica. Chiara a malincuore sceglie Luca, chiedendo a Sonia di non farsi sentire, in quanto sarebbe altrimenti rifiutata dal suo "ragazzo". Nel mentre ho preso visione di alcuni screen tra Chiara e Sonia, dove si parlava di chat esportate, pedinamenti, e minacce di divulgazione di foto intime da parte di lui.
SI vanta di farla felice come nessun altro, sottolineando che nessuno di noi la capisce, che è il migliore a letto, e via discorrendo ma alla fine si è mostrato un fidanzato morboso, geloso e possessivo. Sonia si è spinta oltre, confidandomi che oltre ad essere stato il primo rapporto, probabilmente quelli che ci sono stati a venire non sono stati così "piacevoli". Lui le impone di avere rapporti non protetti, e avanza già richieste di fare un figlio dopo solo 3 mesi di conoscenza.
Mia sorella ha inventato scuse con i miei genitori, dicendo si aver bisogno di stare fuori perché depressa per il lavoro, dal quale si è fatta licenziare.
Aveva sicuramente alcuni ritardi nei pagamenti, ma per pressioni di lui, non si è più presentata.
Questa sera doveva stare in famiglia, confermato da lei più volte, ma di punto in bianco ha cambiato i programmi. Al telefono con mia madre si sentiva che era un po'nervosa e che c'era la voce di qualcuno che suggeriva le risposte.
Quando parlo con lei sono sempre in vivavoce. Al telefono stiamo pochissimo, contrariamente al passato quando invece passavamo anche ore. Spesso lo mette offline, non risponde a chiamate o messaggi per ore.
Lei è totalmente cambiata. Non si prende più cura del suo aspetto. Non si trucca, non pratica attività sportiva, non studia e non considera più la sua gattina. Cose che non fanno assolutamente parte di lei.
Luca non la lascia in giro mai da sola. Sono davvero molto preoccupata, perché facendo qualche ricerca penso sia un narcisista manipolatore, ma non riesco a fare ragionare mia sorella in nessun modo, più che altro senza farmi sentire da lui. Ho anche paura che la stia minacciando in qualche modo ed avendo sempre il suo telefono che controlli ogni messaggio.
Non so davvero come comportarmi. Mi ha sempre specificato che non avrebbe mai accettato relazioni di questo tipo, anche perché è una ragazza molto indipendente.
Percepisco proprio la sensazione di una persona a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, e pensandole tutte anche l'idea di farla dichiarare non in grado di intendere e volere per allontanarla da questo soggetto malato.
Spero davvero di avere qualche consiglio per iniziare ad approcciarmi a questa difficile situazione. Mi scuso per essermi dilungata tanto. Grazie in anticipo
Purtroppo ho un problema che non è di facile gestione, provo ad esporlo sperando di avere qualche consiglio.
Ho una sorella minore, di 24anni, che da poco ha intrapreso una relazione con una persona che ha 25 anni in più di lei.
Questa frequentazione è iniziata a settembre, ma nonostante avessimo un rapporto molto stretto e di confidenza, ne sono venuta a conoscenza da poco.
Forse sbagliando ho mostrato da subito perplessità per la situazione, perché per quanto non debba avere pregiudizi, una persona con il doppio degli anni, con un divorzio e due figli alle spalle, non mi pone personalmente in una condizione di fiducia.
Si sono conosciuti in quanto lui cliente del suo studio. Per praticità chiamerò li chiamerò Luca e Chiara. Da subito ha mostrato interesse, chiedendo al suo capo, nonché amico, il numero della"tipa". Il suo approccio iniziale è stato unicamente dovuto all'aspetto, anche se lui marcava sempre sul fattore maturità. Ragazza bellissima e intelligente.
Da subito ho avuto una discussione con Luca proprio mentre cercavo di fare ragionare mia sorella, in quanto non mi sembrava normale che intraprendesse una relazione con una ragazza della stessa età di sua figlia. Da subito sono stata attaccata da questa persona, la quale ha giudicato la mia relazione. Quando ho fatto notare che il suo avvicinamento era dettato dal bell'aspetto di mia sorella, e che si fosse approfittato di un momento di fragilità emotiva, mi ha accusata di averla abbandonata trasferendomi in un'altra città, non interessandomi alle condizioni lavorative mentre mi impicciavo invece di quelle amorose. Ha definito il mio comportamento vergognoso. In tutto questo Chiara è stata zitta, ed anzi, concorde.
È passato un periodo di silenzio, dove non ci siamo sentite, finché non è entrata in gioco la migliore amica di mia sorella, Sonia, la quale allarmata mi contatta piangendo perché è preoccupata per Chiara.
Dice che sta con una persona pericolosa, che il legame tra i due è malsano.
Dopo averla conquistata, Luca, coglie ogni minima occasione per allontanare Chiara, o mortificarla, la quale prontamente torna fedele.
Luca disprezza e insulta verbalmente, minacciando anche apertamente Sonia, ponendo Chiara di fronte ad una scelta, lui o l'amica. Chiara a malincuore sceglie Luca, chiedendo a Sonia di non farsi sentire, in quanto sarebbe altrimenti rifiutata dal suo "ragazzo". Nel mentre ho preso visione di alcuni screen tra Chiara e Sonia, dove si parlava di chat esportate, pedinamenti, e minacce di divulgazione di foto intime da parte di lui.
SI vanta di farla felice come nessun altro, sottolineando che nessuno di noi la capisce, che è il migliore a letto, e via discorrendo ma alla fine si è mostrato un fidanzato morboso, geloso e possessivo. Sonia si è spinta oltre, confidandomi che oltre ad essere stato il primo rapporto, probabilmente quelli che ci sono stati a venire non sono stati così "piacevoli". Lui le impone di avere rapporti non protetti, e avanza già richieste di fare un figlio dopo solo 3 mesi di conoscenza.
Mia sorella ha inventato scuse con i miei genitori, dicendo si aver bisogno di stare fuori perché depressa per il lavoro, dal quale si è fatta licenziare.
Aveva sicuramente alcuni ritardi nei pagamenti, ma per pressioni di lui, non si è più presentata.
Questa sera doveva stare in famiglia, confermato da lei più volte, ma di punto in bianco ha cambiato i programmi. Al telefono con mia madre si sentiva che era un po'nervosa e che c'era la voce di qualcuno che suggeriva le risposte.
Quando parlo con lei sono sempre in vivavoce. Al telefono stiamo pochissimo, contrariamente al passato quando invece passavamo anche ore. Spesso lo mette offline, non risponde a chiamate o messaggi per ore.
Lei è totalmente cambiata. Non si prende più cura del suo aspetto. Non si trucca, non pratica attività sportiva, non studia e non considera più la sua gattina. Cose che non fanno assolutamente parte di lei.
Luca non la lascia in giro mai da sola. Sono davvero molto preoccupata, perché facendo qualche ricerca penso sia un narcisista manipolatore, ma non riesco a fare ragionare mia sorella in nessun modo, più che altro senza farmi sentire da lui. Ho anche paura che la stia minacciando in qualche modo ed avendo sempre il suo telefono che controlli ogni messaggio.
Non so davvero come comportarmi. Mi ha sempre specificato che non avrebbe mai accettato relazioni di questo tipo, anche perché è una ragazza molto indipendente.
Percepisco proprio la sensazione di una persona a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, e pensandole tutte anche l'idea di farla dichiarare non in grado di intendere e volere per allontanarla da questo soggetto malato.
Spero davvero di avere qualche consiglio per iniziare ad approcciarmi a questa difficile situazione. Mi scuso per essermi dilungata tanto. Grazie in anticipo
Gentile Utente,
mi arriva tutta la sua preoccupazione e l'amore per questa sua sorella più piccola. Mi dispiace molto, non dev'essere facile vivere con questo peso e in più con la sensazione di essere impotenti.
La situazione è veramente molto complessa, la invito a contattare uno psicoterapeuta sistemico relazionale quanto prima per poter sbrigliare questa fitta matassa.
Cordiali saluti
mi arriva tutta la sua preoccupazione e l'amore per questa sua sorella più piccola. Mi dispiace molto, non dev'essere facile vivere con questo peso e in più con la sensazione di essere impotenti.
La situazione è veramente molto complessa, la invito a contattare uno psicoterapeuta sistemico relazionale quanto prima per poter sbrigliare questa fitta matassa.
Cordiali saluti
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Credo che sia importante instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata, senza giudizio, al fine di trovare soluzioni per soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo che possa essere utile richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che sia importante instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata, senza giudizio, al fine di trovare soluzioni per soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo che possa essere utile richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Da come scrive si denota quanto sia importante per lei sua sorella. La invito a fare un primo consulto psicologico per riuscire a gestire l’ansia che descrive. Inoltre, non sono d’accordo con la collega, il tipo di approccio psicologico è indifferente, l’importante è che lei si senta a suo agio.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno,
la situazione che descrive è sicuramente complessa e delicata, sono assolutamente comprensibili la preoccupazione ed il sentimento di impotenza che sembra emergere.
Per valutare con calma e accuratezza questa situazione complessa e che la fa star male, un consulto psicologico potrebbe certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
la situazione che descrive è sicuramente complessa e delicata, sono assolutamente comprensibili la preoccupazione ed il sentimento di impotenza che sembra emergere.
Per valutare con calma e accuratezza questa situazione complessa e che la fa star male, un consulto psicologico potrebbe certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Comprendo la sua preoccupazione.Questa situazione psicologica di sua sorella è da segnalare ad un centro antiviolenza e maltrattamento donne,si tratta di violenza.Telefoni al 1522 per una consulenza ,non so che centri ci siano dove abita lei Cerchi di parlare con sua sorella dicendole che deve assolutamente chiedere aiuto .Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Mi rendo conto di quanto possa essere preoccupante la percezione dello stato di grave disagio di sua sorella, coinvolta in una relazione di coppia connotata da un pesante squilibrio in termini di potere, di autonomia e di rispetto . E di quanto possa essere per lei fonte di ansia la sensazione di impotenza conseguente alla incapacità del suo familiare nel riuscire a vedere con lucidità le caratteristiche possibilmente patologiche di questa relazione. Un consulto psicologico potrebbe permetterle, innanzitutto, di trovare una modalità di controllo rispetto agli stati d'ansia che al momento, vista la situazione rappresentata, certamente condizionano le sue giornate. Ancora, potrebbe esserle utile per trovare, all'interno della relazione terapeutica, forme e modalità di contatto capaci di permettere una comunicazione più efficace con sua sorella.
Cordialmente, Antonello Medas
Cordialmente, Antonello Medas
Buonasera, offrendo quanto sia difficile sentirsi impotenti di fronte a qualcosa che accade a qualcuno che amiamo. I suoi genitori sono informati della gravità della situazione? Lei riesce a vedere da sola sua sorella.per cercare comprendere meglio alcuni aspetti e far sentire lei accolta e protetta, così che possa sentirsi più tranquilla nel parlarle di ciò che sta accadendo? È difficile, ma cerchi di non essere giudicante ma faccia solo l'ascoltatrice. Se sentirà aumentare la pressione può chiedere un consulto psicologico.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente di mio dottore,
dal suo racconto traspare la sua preoccupazione e la profonda angoscia per sua sorella. Se le problematiche che caratterizzano la relazione tra quest'uomo e sua sorella riguardano pressioni psicologiche e/o violenza di qualunque altra natura sarebbe opportuno confrontarsi direttamente con l'interessata cercando di far presente l'esistenza dei centri anti-violenza. Potreste telefonare al numero 1522 per una consulenza, è molto importante in questi casi cercare di non essere giudicanti ma ergersi ad ascoltatori della situazione. Provi mediante un approccio morbido, facendole capire che lei è dalla sua parte.
Un cordiale saluto
Dottor Diego Ferrara
dal suo racconto traspare la sua preoccupazione e la profonda angoscia per sua sorella. Se le problematiche che caratterizzano la relazione tra quest'uomo e sua sorella riguardano pressioni psicologiche e/o violenza di qualunque altra natura sarebbe opportuno confrontarsi direttamente con l'interessata cercando di far presente l'esistenza dei centri anti-violenza. Potreste telefonare al numero 1522 per una consulenza, è molto importante in questi casi cercare di non essere giudicanti ma ergersi ad ascoltatori della situazione. Provi mediante un approccio morbido, facendole capire che lei è dalla sua parte.
Un cordiale saluto
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno, nelle sue parole arriva tutta la preoccupazione che ha per sua sorella. La invito a cercare un professionista con cui si senta a suo agio per poter gestire la sua preoccupazione e poter trovare un modo per aiutare sua sorella. Saluti Dott.ssa Laura Di Cesare
Buonasera, la situazione descritta è senz'altro complessa e con tratti che sembrano indicare, da ciò che scrive, controllo e possessione da parte di Luca.
Parli con i suoi genitori della situazione in modo chiaro, magari anche con la sua amica Sonia, così da esprimere le sue preoccupazioni. In secondo luogo, cerchi di avere un confronto da sola con sua sorella: sarebbe importante vedere le percezioni che ha Chiara rispetto alla loro relazione.
In ultimo, sono d'accordo con i colleghi che affermano che questo tipo di comportamento di Luca è definibile "violenza" e pertanto potreste contattare il numero 1522 e chiedere una consulenza.
Resto a disposizione qualora avesse necessità di riportare all'interno di un suo spazio personale il disagio e la preoccupazione che sta vivendo, anche on line.
Un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Parli con i suoi genitori della situazione in modo chiaro, magari anche con la sua amica Sonia, così da esprimere le sue preoccupazioni. In secondo luogo, cerchi di avere un confronto da sola con sua sorella: sarebbe importante vedere le percezioni che ha Chiara rispetto alla loro relazione.
In ultimo, sono d'accordo con i colleghi che affermano che questo tipo di comportamento di Luca è definibile "violenza" e pertanto potreste contattare il numero 1522 e chiedere una consulenza.
Resto a disposizione qualora avesse necessità di riportare all'interno di un suo spazio personale il disagio e la preoccupazione che sta vivendo, anche on line.
Un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buongiorno. Dal suo racconto mi arriva tutto l'amore per questa sorella e la sua preoccupazione. Provi a chiamare il 1522 per avere un confronto, dopo di che potrebbe rivolgersi ad uno psicologo per gestire questa ansia e preoccupazione nel miglior modo possibile. Se è possibile, cerchi di avere un contatto con sua sorella e cerchi di riportare anche a lei questa preoccupazione, magari convincedola a chiamare lei stessa il 1522 per un iniziale confronto. Resto a disposizione, Dottoressa Curci Federica
Buongiorno cara! Si, la situazione è seria e comprendo il tuo stato d'animo di preoccupazione per la sorella. Da ciò che scrivi (e in questo momento ho solo il tuo scritto su cui basarmi, andrebbe approfondito) la strada del narcisista potrebbe essere corretta. Mi posso sbilanciare perchè conosco bene queste situazioni. Il suggerimento di chiamare il 1522 è ottimo. Intanto puoi farlo tu e sentire cosa ti consigliano, Perchè tua sorella finchè è plagiata e non si renderà conto di dove è finita, non lo farà! E' un percorso lento, è lei che piano piano potrebbe stancarsi di subire e nel tempo accorgersene, perchè completamente esaurita. Non si sa però quanto possa volerci. E nel caso tu chiamassi il 1522 è per te stessa, non per tua sorella, per sentire dei pareri di persone esperte in questo specifico ambito. Tu puoi "vegliare su di lei a distanza". Ma se lei non vuole essere aiutata, ricordati che non si farà aiutare, anzi comincerà a reagire e venirti contro e questo non farebbe altro che rafforzare la posizione che ha ora.
Ci sono delle cose che ti posso spiegare, ma in un contesto idoneo, non di chat.
Quando e se lo vorrai sono a disposizione, anche online.
Dott.ssa Irene Buzzoni.
Ci sono delle cose che ti posso spiegare, ma in un contesto idoneo, non di chat.
Quando e se lo vorrai sono a disposizione, anche online.
Dott.ssa Irene Buzzoni.
Buonasera, è una situazione molto delicata però bisogna distinguere le 2 situazioni. Riguardo lei comprendo benissimo la sua preoccupazione ma l unica cosa che può fare è cercare di ristabilire un rapporto e soprattutto un dialogo con sua sorella.
Riguardo le scelte fatte da sua sorella, non si può fare molto perché maggiorenne dovrà esser lei vista la situazione descritta a prendere consapevolezza ed eventualmente a dover chiedere aiuto. Cari saluti dott.ssa Antonia Lagana'
Riguardo le scelte fatte da sua sorella, non si può fare molto perché maggiorenne dovrà esser lei vista la situazione descritta a prendere consapevolezza ed eventualmente a dover chiedere aiuto. Cari saluti dott.ssa Antonia Lagana'
Cara Amica, la situazione che ci descrivi è davvero delicata e complessa. Credo che vada affrontata su due livelli. Il primo riguarda la relazione con tua sorella. E' molto evidente il dispiacere che ti procura l'allontanamento che si è venuto a determinare. Credo che un accompagnamento psicologico potrebbe aiutarti a leggere con più chiarezza le implicazioni emotive e ad affrontarle con maggiore serenità. Il secondo livello riguarda la sicurezza di tua sorella. Gli avvenimenti che ci racconti si configurano come veri e propri episodi di violenza e come tali vanno trattati, rivolgendoti quindi agli organismi preposti a trattare circostanze come questa. Ti auguro di cuore che la brutta situazione possa trovare presto una soluzione. Un caro saluto. dott. Gabriele Mezzetti
Gentile utente,
Ci ha esposto una situazione veramente complessa. È più che comprensibile il suo stato di preoccupazione per sua sorella e per la violenza psicologica che sta subendo. La invito a rivolgersi a un centro antiviolenza della sua zona per individuare insieme ai professionisti del centro delle possibili strategie per affrontare tutto questo.
Stia vicino a sua sorella come può in questo momento.
Potrebbe esserle d’aiuto anche a lei un supporto psicologico.
Le faccio i migliori auguri
Dott.ssa Carla Nesci
Ci ha esposto una situazione veramente complessa. È più che comprensibile il suo stato di preoccupazione per sua sorella e per la violenza psicologica che sta subendo. La invito a rivolgersi a un centro antiviolenza della sua zona per individuare insieme ai professionisti del centro delle possibili strategie per affrontare tutto questo.
Stia vicino a sua sorella come può in questo momento.
Potrebbe esserle d’aiuto anche a lei un supporto psicologico.
Le faccio i migliori auguri
Dott.ssa Carla Nesci
Assolutamente d'accordo con colleghi si rivolga ad un centro antiviolenza e insieme ai professionisti valuti il d farsi la situazione e delicata creste una rete famiglia amici frofessionisti ed agite il prima possibile
Gentile utente, sono assolutamente d'accordo con i colleghi che le hanno consigliato di contattare il centro antiviolenza, anche se purtroppo per sua sorella non si può fare molto perché maggiorenne. Comprendo la preoccupazione e mi dispiace molto. Le mando un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. È una situazione complessa e probabilmente sua sorella è dipendente da questo uomo. Non si arrenda e cerchi tutti i modi per aiutarla. Sarebbe proficuo sentire sua sorella da sola e cercare di capire cosa ne pensa, se si rende conto del malessere che sta vivendo e se accetta una mano di aiuto. Potete contattare un centro antiviolenza e sentire anche il parere di qualche avvocato per eventuali denunce o simili. Il primo passo dovrebbe essere trovare un'alleanza con Chiara, in un secondo momento cercarle un supporto psicologico per capire le motivazioni che l'hanno spinta in questa relazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Mi dispiace molto per la situazione difficile e preoccupante che stai vivendo con tua sorella. La situazione che descrivi è molto delicata, e richiede attenzione e tatto per evitare che lei si allontani ancora di più. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti ad affrontare il problema:
1. Mantieni aperto il dialogo
Cerca di ristabilire un legame di fiducia con tua sorella. Anche se hai delle riserve sul suo partner, è essenziale che lei non percepisca la tua preoccupazione come un attacco, perché questo potrebbe portarla a chiudersi ancora di più.
Prova ad ascoltarla senza giudicarla, cercando di farle capire che il tuo amore e la tua preoccupazione per lei sono sinceri. A volte, solo il sentire il supporto di una persona vicina può fare la differenza e aiutarla a confidarsi.
2. Informati e preparati
Potrebbe essere utile raccogliere informazioni sul comportamento manipolativo e sul narcisismo per capire meglio cosa sta succedendo. I narcisisti manipolatori usano strategie specifiche per isolare e controllare i partner, come il "gaslighting" (far dubitare la vittima di sé stessa), la manipolazione emotiva, e l’isolamento dalle persone vicine.
Prepararti su questi temi potrebbe aiutarti a riconoscere le dinamiche di manipolazione senza affrontarle direttamente con lei, dato che potrebbe non essere pronta ad accettarle.
3. Suggerisci con delicatezza delle alternative
In momenti di tranquillità, potresti parlare con lei del suo futuro, delle sue passioni e delle cose che le stanno a cuore (senza menzionare direttamente il partner). Questo potrebbe aiutarla a ricordare i suoi obiettivi e desideri, e a riaccendere in lei un senso di identità.
Se senti che c’è una buona occasione, prova a suggerire gentilmente il supporto di uno psicologo, non tanto per la relazione ma come spazio sicuro per parlare di quello che sta vivendo in generale.
4. Considera il supporto professionale
Quando una persona è vittima di manipolazione, può essere difficile farle capire la situazione dall'interno. Uno psicologo esperto in dinamiche manipolative o relazioni tossiche potrebbe aiutare te e la tua famiglia a trovare il modo migliore per avvicinarti a lei.
Molti terapeuti offrono supporto anche ai familiari di persone in relazioni tossiche per aiutarli a comunicare in modo più efficace.
5. Crea un piano di sicurezza
Se hai motivo di pensare che tua sorella sia a rischio di essere abusata fisicamente o psicologicamente, preparati a supportarla anche in un’eventuale situazione di emergenza. Potresti cercare di avere un contatto diretto con lei (quando lui non è presente) e creare un codice o una parola segreta che possa usare se si sente in pericolo.
6. Non forzarla a scegliere
Quando una persona è intrappolata in una relazione tossica, il rischio che si senta costretta a scegliere tra il partner e la famiglia può aumentare l’isolamento. Cerca di non metterla nella posizione di dover prendere una decisione drastica; spesso la pazienza e la presenza costante sono strumenti potenti, che le danno l’opportunità di allontanarsi al proprio ritmo.
7. Rimani un punto fermo nella sua vita
Mostrare di esserci sempre per lei, senza pressarla, può dare a tua sorella un senso di sicurezza e un rifugio a cui tornare quando si sentirà pronta. Questo è fondamentale, poiché le persone in relazioni manipolative spesso si sentono disorientate e temono di perdere tutto se lasciano il partner.
Risorse per supporto
Se mai ti dovessi trovare nella situazione di temere per la sua sicurezza, puoi contattare organizzazioni che offrono supporto a persone vittime di manipolazione e abusi. Spesso, queste organizzazioni hanno esperti che potrebbero darti ulteriori consigli specifici per la vostra situazione.
Il tuo amore e la tua preoccupazione per tua sorella sono evidenti, e hai già compiuto molti passi importanti per cercare di capire come aiutarla. Resta presente e paziente, e ricorda che potrebbe volerci del tempo affinché lei sia pronta a vedere la situazione da un'altra prospettiva. Nel frattempo, cercare un supporto professionale anche per te potrebbe aiutarti a restare forte e ad affrontare questa sfida nel modo migliore.
1. Mantieni aperto il dialogo
Cerca di ristabilire un legame di fiducia con tua sorella. Anche se hai delle riserve sul suo partner, è essenziale che lei non percepisca la tua preoccupazione come un attacco, perché questo potrebbe portarla a chiudersi ancora di più.
Prova ad ascoltarla senza giudicarla, cercando di farle capire che il tuo amore e la tua preoccupazione per lei sono sinceri. A volte, solo il sentire il supporto di una persona vicina può fare la differenza e aiutarla a confidarsi.
2. Informati e preparati
Potrebbe essere utile raccogliere informazioni sul comportamento manipolativo e sul narcisismo per capire meglio cosa sta succedendo. I narcisisti manipolatori usano strategie specifiche per isolare e controllare i partner, come il "gaslighting" (far dubitare la vittima di sé stessa), la manipolazione emotiva, e l’isolamento dalle persone vicine.
Prepararti su questi temi potrebbe aiutarti a riconoscere le dinamiche di manipolazione senza affrontarle direttamente con lei, dato che potrebbe non essere pronta ad accettarle.
3. Suggerisci con delicatezza delle alternative
In momenti di tranquillità, potresti parlare con lei del suo futuro, delle sue passioni e delle cose che le stanno a cuore (senza menzionare direttamente il partner). Questo potrebbe aiutarla a ricordare i suoi obiettivi e desideri, e a riaccendere in lei un senso di identità.
Se senti che c’è una buona occasione, prova a suggerire gentilmente il supporto di uno psicologo, non tanto per la relazione ma come spazio sicuro per parlare di quello che sta vivendo in generale.
4. Considera il supporto professionale
Quando una persona è vittima di manipolazione, può essere difficile farle capire la situazione dall'interno. Uno psicologo esperto in dinamiche manipolative o relazioni tossiche potrebbe aiutare te e la tua famiglia a trovare il modo migliore per avvicinarti a lei.
Molti terapeuti offrono supporto anche ai familiari di persone in relazioni tossiche per aiutarli a comunicare in modo più efficace.
5. Crea un piano di sicurezza
Se hai motivo di pensare che tua sorella sia a rischio di essere abusata fisicamente o psicologicamente, preparati a supportarla anche in un’eventuale situazione di emergenza. Potresti cercare di avere un contatto diretto con lei (quando lui non è presente) e creare un codice o una parola segreta che possa usare se si sente in pericolo.
6. Non forzarla a scegliere
Quando una persona è intrappolata in una relazione tossica, il rischio che si senta costretta a scegliere tra il partner e la famiglia può aumentare l’isolamento. Cerca di non metterla nella posizione di dover prendere una decisione drastica; spesso la pazienza e la presenza costante sono strumenti potenti, che le danno l’opportunità di allontanarsi al proprio ritmo.
7. Rimani un punto fermo nella sua vita
Mostrare di esserci sempre per lei, senza pressarla, può dare a tua sorella un senso di sicurezza e un rifugio a cui tornare quando si sentirà pronta. Questo è fondamentale, poiché le persone in relazioni manipolative spesso si sentono disorientate e temono di perdere tutto se lasciano il partner.
Risorse per supporto
Se mai ti dovessi trovare nella situazione di temere per la sua sicurezza, puoi contattare organizzazioni che offrono supporto a persone vittime di manipolazione e abusi. Spesso, queste organizzazioni hanno esperti che potrebbero darti ulteriori consigli specifici per la vostra situazione.
Il tuo amore e la tua preoccupazione per tua sorella sono evidenti, e hai già compiuto molti passi importanti per cercare di capire come aiutarla. Resta presente e paziente, e ricorda che potrebbe volerci del tempo affinché lei sia pronta a vedere la situazione da un'altra prospettiva. Nel frattempo, cercare un supporto professionale anche per te potrebbe aiutarti a restare forte e ad affrontare questa sfida nel modo migliore.
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico clinico - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente, la sua espressione di preoccupazione e il contesto complesso che condivide dimostrano quanto tenga a sua sorella e quanto sia toccante il desiderio di proteggerla da una situazione che percepisce come pericolosa. È chiaro che la relazione tra Chiara e Luca presenta dinamiche di manipolazione e controllo, caratteristiche di una relazione malsana. La trasformazione di Chiara, che ora sembra distaccata dalle sue passioni e dalla sua identità, è un segnale allarmante di come certe relazioni possano limitare l’autonomia e il benessere individuale. È importante riconoscere che, nonostante la sua frustrazione, cercare di imporre la propria volontà o minacciare di allontanarsi potrebbe spingere Chiara ulteriormente verso Luca, aggravando il suo stato. Una strategia potrebbe essere quella di rimanere un punto di riferimento sicuro e aperto per Chiara, dimostrando comprensione senza giudizi. In questo modo, potrà sentirsi libera di esprimere il proprio malessere senza temere ritorsioni. Potrebbe anche essere utile l’intervento di una figura professionale, come uno psicologo, che possa supportare Chiara a riconoscere e affrontare questa situazione.
Se desidera ulteriori consigli su come approcciarsi a questa delicata situazione e su come supportare sua sorella in modo più efficace, non esiti a contattarmi. Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Se desidera ulteriori consigli su come approcciarsi a questa delicata situazione e su come supportare sua sorella in modo più efficace, non esiti a contattarmi. Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Salve, quella che sta vivendo è una situazione estremamente complessa e dolorosa, e comprendo quanto possa sentirsi impotente e frustrata nel vedere sua sorella cambiare così drasticamente sotto l’influenza di questa relazione. Il suo timore che si tratti di una dinamica manipolatoria e potenzialmente abusante è comprensibile, soprattutto considerando le informazioni che ha raccolto da Sonia e le evidenze che sta osservando nel comportamento di Chiara. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante riconoscere che sua sorella potrebbe essere intrappolata in un meccanismo di dipendenza affettiva, che spesso si instaura quando un partner manipolatore riesce a minare progressivamente l’autostima e l’autonomia della persona coinvolta. Questi legami si basano spesso su un’alternanza di momenti di idealizzazione e svalutazione, che creano un forte senso di confusione e dipendenza emotiva. Il fatto che Chiara abbia sempre espresso valori di indipendenza e consapevolezza non la rende immune da questo tipo di dinamiche, anzi, spesso le persone più sicure di sé fanno più fatica a riconoscere quando stanno vivendo un controllo sottile e costante. La cosa più importante in questo momento è riuscire a mantenere un canale di comunicazione aperto con lei, senza che si senta giudicata o attaccata, perché questo la spingerebbe solo a chiudersi di più e a difendere la relazione. Potrebbe cercare di farle sentire che lei è presente per lei, indipendentemente da tutto, evitando di entrare direttamente in conflitto con Luca o di cercare di convincerla razionalmente che sta vivendo una situazione dannosa. Quando una persona è coinvolta in una relazione tossica, la sua capacità di valutare oggettivamente ciò che sta accadendo è compromessa proprio perché il manipolatore costruisce una narrazione in cui chiunque provi ad aiutarla viene dipinto come un nemico. Potrebbe essere utile adottare un approccio di validazione emotiva: invece di dirle che Luca è una persona pericolosa, potrebbe provare a partire da ciò che sta vivendo lei, facendole domande aperte per farla riflettere sulla sua situazione senza darle l’impressione che lei voglia forzarla a vedere la realtà in un certo modo. Ad esempio, potrebbe chiederle come si sente in questa relazione, se si sente libera di fare ciò che vuole, se sente che sta cambiando in un modo che la rende felice. Questo tipo di domande possono aiutarla a prendere coscienza della sua situazione senza sentirsi attaccata o costretta a difendere la sua scelta. Dal momento che c’è il sospetto di un controllo molto forte da parte di Luca, è fondamentale che ogni tentativo di aiutarla sia fatto con grande cautela. Se ritiene che ci siano elementi concreti di abuso psicologico o minacce, potrebbe valutare di rivolgersi a professionisti esperti in violenza domestica, che potrebbero aiutarla a comprendere meglio la situazione e a trovare strategie più sicure per proteggere sua sorella senza metterla in pericolo. Inoltre, potrebbe essere utile suggerire a Sonia di mantenere un atteggiamento simile al suo, evitando di scontrarsi direttamente con Luca e cercando invece di far sentire Chiara accolta e ascoltata. È difficile accettarlo, ma in situazioni come queste spesso il cambiamento può avvenire solo quando la persona coinvolta inizia a mettere in dubbio la relazione da sola. L’unica cosa che può fare nel frattempo è esserci, farle capire che, qualunque cosa accada, lei non sarà mai sola e che ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltarla senza giudicarla. Il fatto che Chiara sia cambiata così tanto in così poco tempo è preoccupante, ma la cosa più importante è che, quando e se arriverà il momento in cui inizierà a dubitare, lei sappia che può contare su di lei per uscirne. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Tutto questo è coerente con una relazione abusante e manipolatoria, potenzialmente a rischio anche di violenza psicologica e sessuale. Tua sorella non è “semplicemente innamorata di un uomo sbagliato”, ma sta probabilmente subendo una forma di coercizione affettiva e mentale, che rientra nelle dinamiche tipiche dell’abuso narcisistico o relazionale.
Per quanto difficile possa sembrare, non attaccare lui direttamente o pubblicamente, perché così facendo lui userà tutto contro di te (e lo ha già fatto), facendo passare te per gelosa, invadente o pazza. E non spingere tua sorella a scegliere tra lui e voi. È già sotto ricatto affettivo e mentale, e rischi che chiuda del tutto i ponti. Allo stesso modo non dirle che “non capisce” o che è “succube”. È come se fosse sotto ipnosi, le tue parole non passano se la sua psiche è occupata a sopravvivere al controllo.
Quello che puoi fare è creare un canale di contatto sicuro e affettivo usando messaggi brevi, affettuosi, senza giudizi: “Mi manchi. Ti voglio bene. So che sei in un momento tuo, ma io ci sono sempre.”
Raccogli elementi concreti: hai già delle prove scritte (screenshot) di messaggi minacciosi, tentativi di isolamento, possibili coercizioni sessuali. Conservale in un luogo sicuro, potrebbero servire se si dovesse intervenire legalmente.
Inoltre, se ancora non sanno tutto, informa i tuoi con cautela ma precisione. Serve una rete familiare coesa, silenziosa e vigile, non reattiva o emotivamente fuori controllo.
Ti consiglio anche di coinvolgere un centro antiviolenza: In Italia (e in molti altri paesi) ci sono centri antiviolenza che lavorano anche con i familiari delle vittime, non solo con chi subisce direttamente. Ti aiuteranno a capire le dinamiche di manipolazione, preparare un piano di sicurezza, valutare come intervenire, anche legalmente se necessario.
Ultima cosa ma non per importanza, non colpevolizzarti se non riesci a “salvarla subito”. Le persone manipolate emotivamente non sempre riescono a vedere la trappola finché non toccano il fondo. Ma sapere che tu sei lì, stabile, non giudicante, disponibile, sarà la corda a cui potrà aggrapparsi quando e se cadrà.
Per quanto difficile possa sembrare, non attaccare lui direttamente o pubblicamente, perché così facendo lui userà tutto contro di te (e lo ha già fatto), facendo passare te per gelosa, invadente o pazza. E non spingere tua sorella a scegliere tra lui e voi. È già sotto ricatto affettivo e mentale, e rischi che chiuda del tutto i ponti. Allo stesso modo non dirle che “non capisce” o che è “succube”. È come se fosse sotto ipnosi, le tue parole non passano se la sua psiche è occupata a sopravvivere al controllo.
Quello che puoi fare è creare un canale di contatto sicuro e affettivo usando messaggi brevi, affettuosi, senza giudizi: “Mi manchi. Ti voglio bene. So che sei in un momento tuo, ma io ci sono sempre.”
Raccogli elementi concreti: hai già delle prove scritte (screenshot) di messaggi minacciosi, tentativi di isolamento, possibili coercizioni sessuali. Conservale in un luogo sicuro, potrebbero servire se si dovesse intervenire legalmente.
Inoltre, se ancora non sanno tutto, informa i tuoi con cautela ma precisione. Serve una rete familiare coesa, silenziosa e vigile, non reattiva o emotivamente fuori controllo.
Ti consiglio anche di coinvolgere un centro antiviolenza: In Italia (e in molti altri paesi) ci sono centri antiviolenza che lavorano anche con i familiari delle vittime, non solo con chi subisce direttamente. Ti aiuteranno a capire le dinamiche di manipolazione, preparare un piano di sicurezza, valutare come intervenire, anche legalmente se necessario.
Ultima cosa ma non per importanza, non colpevolizzarti se non riesci a “salvarla subito”. Le persone manipolate emotivamente non sempre riescono a vedere la trappola finché non toccano il fondo. Ma sapere che tu sei lì, stabile, non giudicante, disponibile, sarà la corda a cui potrà aggrapparsi quando e se cadrà.
Gentile utente,
la situazione che descrive è effettivamente molto delicata e comprensibilmente fonte di forte preoccupazione. Dalle sue parole emerge il timore che sua sorella si trovi all’interno di una relazione di tipo manipolatorio e potenzialmente abusante, nella quale sembrano presenti elementi di controllo, isolamento, svalutazione e possibili minacce.
In questi casi, il primo passo è non affrontare direttamente la persona che esercita il controllo, poiché ciò potrebbe aumentare i rischi per sua sorella e renderla ancora più dipendente o chiusa. È importante invece mantenere un contatto affettivo costante e non giudicante con lei, anche minimo, facendole percepire che ha sempre uno spazio sicuro a cui poter tornare. Espressioni come “mi manchi”, “ti penso”, “se hai bisogno io ci sono sempre” possono essere più efficaci di tentativi di farle aprire gli occhi, che spesso innescano difese e negazioni.
Parallelamente, è utile che lei e la sua famiglia vi rivolgiate a un centro antiviolenza o a un consultorio familiare: questi servizi (gratuiti e riservati) possono aiutarvi a capire come muovervi in sicurezza, sia per raccogliere elementi utili in caso di emergenza, sia per avere indicazioni su come agire senza esporla a ulteriori pericoli.
Può inoltre essere utile annotare eventuali episodi o messaggi che confermano le dinamiche di minaccia o coercizione, senza però parlarne direttamente con lei se teme che il compagno controlli il telefono o i contatti.
Il suo ruolo, in questo momento, è quello di restare un punto di riferimento stabile e non conflittuale, preservando il legame e cercando sostegno qualificato per pianificare eventuali interventi. Anche per lei, un supporto psicologico personale potrebbe essere di grande aiuto, per gestire l’angoscia e trovare le modalità più efficaci per proteggere sua sorella.
— Dott.ssa Sara Petroni
la situazione che descrive è effettivamente molto delicata e comprensibilmente fonte di forte preoccupazione. Dalle sue parole emerge il timore che sua sorella si trovi all’interno di una relazione di tipo manipolatorio e potenzialmente abusante, nella quale sembrano presenti elementi di controllo, isolamento, svalutazione e possibili minacce.
In questi casi, il primo passo è non affrontare direttamente la persona che esercita il controllo, poiché ciò potrebbe aumentare i rischi per sua sorella e renderla ancora più dipendente o chiusa. È importante invece mantenere un contatto affettivo costante e non giudicante con lei, anche minimo, facendole percepire che ha sempre uno spazio sicuro a cui poter tornare. Espressioni come “mi manchi”, “ti penso”, “se hai bisogno io ci sono sempre” possono essere più efficaci di tentativi di farle aprire gli occhi, che spesso innescano difese e negazioni.
Parallelamente, è utile che lei e la sua famiglia vi rivolgiate a un centro antiviolenza o a un consultorio familiare: questi servizi (gratuiti e riservati) possono aiutarvi a capire come muovervi in sicurezza, sia per raccogliere elementi utili in caso di emergenza, sia per avere indicazioni su come agire senza esporla a ulteriori pericoli.
Può inoltre essere utile annotare eventuali episodi o messaggi che confermano le dinamiche di minaccia o coercizione, senza però parlarne direttamente con lei se teme che il compagno controlli il telefono o i contatti.
Il suo ruolo, in questo momento, è quello di restare un punto di riferimento stabile e non conflittuale, preservando il legame e cercando sostegno qualificato per pianificare eventuali interventi. Anche per lei, un supporto psicologico personale potrebbe essere di grande aiuto, per gestire l’angoscia e trovare le modalità più efficaci per proteggere sua sorella.
— Dott.ssa Sara Petroni
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.