Salve a tutte, vi leggo quando ho qualche dubbio, ed oggi ho deciso di scrivere qui perché credo di

20 risposte
Salve a tutte, vi leggo quando ho qualche dubbio, ed oggi ho deciso di scrivere qui perché credo di avere un problema. bene il problema è che pur avendo fame non riesco a mangiare, il solo pensiero mi fa venire la nausea, quando riesco a mangiare ovviamente con poco sono già sazia, capita anche di non avere famei questo non solo mi causa problemi con me stessa, io stessa desidererei mangiare normalmente e magari prendere kg per stare bene fisicamente e mentalmente.
Ho bisogno di sentirmi capita e soprattutto di smettere di pensare che sia colpa mia.
Non voglio preoccuparmi che sia qualcosa di più grave, le analisi vanno bene dice la mia dottoressa
Ho avuto nausea per 4 giorni circa 10.giorni fa e infezione vie urinarie
Ora passata
Ho fame ma il cibo non va giù
Sono anche seguita da uno psichiatra per ansia
Grazie in anticipo a tutte voi
Mi crea molto disagio tutto questo perché non ho mai avuto problemi con il cibo o con il mio corpo
Dott.ssa Maria Grazia Antinori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Il cibo è continuamente presente nella nostra vita.
Il cibo è sostentamento. E' vita ma può essere caricato di significati molto diversi.
Se fossimo in grado di ascoltare il nostro corpo, il senso di fame e di sazietà, saremmo in grado di regolarci in maniera precisa rispetto ai nostri bisogni.
Ma questo preciso meccanismo si può inceppare per eccesso o mancanza di cibo.
I bisogni del corpo sono dimenticati, il meccanismo autoregolatore fisiologico salta per dare spazio al significato simbolico.
Il cibo diventa affetto, relazione che si desidera o che si rifiuta.
In questi casi è necessario riconoscere il problema e cercare aiuto sia con la psicoterapia che con i farmaci.
I professionisti fanno una diagnosi e in base a questa si mette a punto un percorso personale pe ritrovare la pace e l'armonia con il proprio corpo .
Maria Grazia Antinori, Roma

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penso che un percorso di psicoterapia possa aiutarla molto. Mi scriva pure
Dott.ssa Francesca Torretta
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Busto Arsizio
Buongiorno. Mi spiace molto per il suo disagio. Visto che è seguita da uno psichiatra per ansia io proverei a parlarne con lui. O potrebbe pensare di svolgere qualche colloquio psicologico per approfondire un po' l'origine di questa ansia e di questa situazione con il cibo, per capire anche se c'è magari qualche correlazioni.
Spero possa stare presto meglio.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Dott.ssa Serena Mongelli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentilissima,
il problema che riporta va trattato perché importante. Può esserci qualcosa che si cela dietro a questa nausea. Cosa dice lo psichiatra?

cordiali saluti
Dott.ssa Loredana Falanga
Psicologo, Psicoterapeuta
Brindisi
Salve. Molto spesso capita che le tensioni, lo stress e l'ansia accumulate dentro di noi, relative alle difficoltà che tendiamo a incontrare si ripercuotano sul nostro corpo, il quale ci invia dei segnali molto importanti che indicano che qualcosa non va in un determinato momento della nostra vita. E' importante riconoscere ed ascoltare tali messaggi senza giudizio e scoprire modalità diverse e più efficaci per comprendere e gestire sé stessi nelle diverse situazioni di vita. Sono specializzata nella cura dei sintomi psicosomatici, essendo una professionista che lavora sull'interazione tra mente e corpo. Dovesse sentirne la necessità, mi contatti.
Dott.ssa Michela Campanella
Psicoterapeuta, Psicologo, Professional counselor
Desenzano del Garda
Gentile utente immagino il disagio che stai vivendo e la difficoltà nel trovare una soluzione a questa situazione che sembra bloccarti. Iniziamo con una domanda fondamentale: quando hai iniziato a notare che il cibo era un problema per te? Potrebbe esserci stato un evento, un pensiero o un cambiamento che ha fatto scattare questo blocco.

Quando senti nausea, hai pensieri specifici legati al cibo o a ciò che potrebbe accadere mangiando?
Hai mai provato a "rompere" questo pensiero facendo qualcosa di diverso, come distrarti o cambiare contesto?
Inoltre, ti invito a riflettere su questo: cosa significa per te "mangiare normalmente"? A volte dietro al sintomo si nasconde una paura o un significato più profondo legato all’idea di normalità o di controllo.

La tua difficoltà a mangiare potrebbe essere strettamente legata all'ansia. Lo stomaco e la mente sono molto connessi, e l'ansia può manifestarsi in sintomi fisici come la nausea o una mancanza di appetito. Parlane apertamente con il tuo psichiatra e nel caso valuta anche un percorso psicoterapeutico.

Un
Un caro saluto

Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Buongiorno gentile utente,
Le consiglio di effettuare un colloquio con un terapeuta per poter capire le causa del suo malessere. Non faccia passare molto tempo. Lo psicoterapeuta può aiutarla a superare alcune ferite emozionali.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,
quello che descrivi sembra essere un'esperienza molto difficile e carica di emozioni contrastanti. È importante riconoscere che il corpo e la mente sono profondamente connessi, e talvolta lo stress, l'ansia o eventi particolarmente faticosi possono influenzare il nostro rapporto con il cibo.
Il fatto che tu sia seguita da uno psichiatra è già un passo importante, ma è altrettanto fondamentale affrontare questa difficoltà con il giusto supporto. La nausea e la perdita di appetito possono essere segnali che meritano attenzione e cura, non solo da un punto di vista medico ma anche psicologico.
Non sei sola in questo percorso e non è colpa tua se stai vivendo questa situazione. Spesso ci colpevolizziamo quando il nostro corpo non risponde come vorremmo, ma ascoltarlo con gentilezza e senza giudizio è il primo passo verso il miglioramento.
Ti consiglio di approfondire questo aspetto con uno specialista che possa aiutarti ad esplorare più a fondo il legame tra il tuo stato emotivo e il rapporto con il cibo. Attraverso un percorso di psicoterapia è possibile lavorare su queste difficoltà, comprendere le cause profonde e trovare strategie per affrontarle.

Un caro saluto,

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dr. Bruno De Domenico
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno cara utente, anziché darti risposte ti pongo alcune domande.
Parliamo di un DCA, disturbo del comportamento alimentare.
Per cosa sei seguita dallo psichiatra? Prendi farmaci? Questi potrebbero interagire e/o influenzare questa nausea? È successo qualcosa contestualmente alla comparsa di questa nauesa e a queste infezioni? Quanto pesi per che altezza? Con chi vivi? Parli con loro di questo problema? C'è qualche differenza tra un cibo e l'altro? Se avrai piacere di scrivermi avrò piacere di risponderti e di darti una risposta più accurata. A presto!
Dott.ssa Amelia Frasca
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Gent.le, è importante che lei faccia un'esperienza di psicoterapia per "masticare" il cibo emotivo "indigesto che forse le fa "venire nausea" o le toglie del tutto l'appetito. Il rapporto che abbiamo con il cibo ha una valenza simbolica radicale...rimando al nostro umore e alle nostre caratteristiche relazionali. Mi auguro che possa presto occuparsi del suo corpo e della sua psiche. Rimanendo a disposizione, porgo cordiali saluti. Frasca dott.ssa Amelia
Dott.ssa Giulia Sardo
Psicoterapeuta, Psicologo
Cagliari
Salve, mi dispiace per questa situazione che non la fa stare bene. Sarebbe importante capire se è sempre stato così o quando è iniziato in lei questo sintomo. Sarebbe utile inoltre capire se ci sono stati degli eventi (a volte non percepiti rilevanti a livello razionale e conscio) che possono aver influenzato il suo rapporto col cibo. Penso che dopo aver escluso eventuali cause organiche, come ha già detto, possa essere utile la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia per valutare anche eventuali cause psicosomatiche. Spero possa risolvere al più presto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, ritengo sia necessario informare il suo psichiatra di questo aspetto con il cibo ed intervenire prima possibile, per evitare che il disturbo diventi cronico. Inoltre affiancare una psicoterapia è fondamentale, il solo uso dei farmaci non è sufficiente perché i sintomi possono cambiare forma.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Cristina Bernucci
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Velletri
Buonasera,
grazie per aver condiviso la sua esperienza e le sue preoccupazioni. La situazione che descrive è complessa e merita una riflessione approfondita. Ecco alcune considerazioni e suggerimenti che potrebbero aiutarla a gestire meglio il suo rapporto con il cibo e il disagio che ne deriva.
Riflessioni sulla Situazione
Nausea e difficoltà a mangiare: il fatto che il solo pensiero di mangiare le provochi nausea e che, anche quando riesce a mangiare, si senta sazia con poco, indica che ci sono fattori fisici e psicologici in gioco. È importante riconoscere che il corpo e la mente sono strettamente interconnessi e che i suoi sintomi potrebbero essere influenzati dall'ansia.
Bisogno di sentirsi compresa: Il desiderio di sentirsi compresa è fondamentale. La comprensione e il supporto possono fare una grande differenza nel suo percorso di guarigione. Non è colpa sua se sta attraversando questo momento difficile, e cercare aiuto è un passo coraggioso e importante.
Situazione medica: è rassicurante sapere che le sue analisi sono normali. Tuttavia, dato il persistere dei sintomi, potrebbe essere utile continuare a monitorare la sua salute.
Strategie di gestione
Alimentazione graduale: consideri di iniziare con piccoli pasti frequenti piuttosto che tre pasti grandi. Alimenti facilmente digeribili e leggeri, come zuppe e frullati, potrebbero aiutarla a rintrodurre il cibo senza provocare nausea.
Tecniche di rilassamento: praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda e la meditazione può aiutare a ridurre l'ansia e a migliorare il suo rapporto con il cibo. L'ansia può influenzare l'appetito e la digestione, quindi affrontarla può essere molto utile.
Supporto psicologico: continuare a lavorare con il suo psichiatra è importante. Potrebbe anche considerare di aggiungere alla sua rete di supporto un terapeuta con esperienza in disturbi dell'alimentazione o in gestione dell'ansia. Un approccio integrato può fornire ulteriori strumenti per affrontare i suoi sintomi.
Comunicazione aperta: parlare apertamente con il suo medico e il suo psichiatra riguardo ai suoi sintomi e alle sue preoccupazioni è fondamentale. Essi possono aiutarla a trovare strategie personalizzate per migliorare il suo benessere fisico e mentale.
Conclusione
Affrontare queste difficoltà richiede tempo, pazienza e il giusto supporto. È importante che qualsiasi decisione presa sia allineata con i suoi valori personali e con il desiderio di migliorare il proprio benessere. Le auguro di trovare la serenità e la chiarezza necessarie per affrontare questa situazione nel modo migliore per lei.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé.
La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare.
Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott.ssa Elisa Folliero
Psicologo, Psicoterapeuta
Spino d'Adda
Buonasera,
Riterrei utile, per inquadrare meglio il suo quesito, chiarire, innanzitutto, da quanto avverte come presenti questi problemi rispetto all'alimentazione. In secondo luogo, per inquadrare questi ultimi come tali, si pone la necessità di chiarire anche se questa difficoltà ad alimentarsi si accompagna ad altro tipo di sintomatologia riconducibile ad un eventuale DCA (Disturbo del comportamento alimentare), come la presenza di pensiero ossessivo relativo al cibo, o preoccupazioni/dispercezioni rispetto alla forma fisica.
Sicuramente utile che esponga alla sua psichiatra il quesito che pone, senza timori od esitazioni: consideri come il pronto intervento su problematiche di recente origine hanno maggiori probabilità di trattamento veloce e di successo.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Dott.ssa Olimpia Miraglia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, quello che sta vivendo non è una colpa, ma un segnale importante del legame tra corpo e mente. Le consiglio di valutare un supporto psicologico mirato, che può aiutarla a comprendere meglio questo disagio e a ritrovare un equilibrio. Chiedere aiuto è un passo fondamentale per stare meglio. Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
affianchi al trattamento farmacologico seguito dallo psichiatra un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo la aiuterà moltissimo e migliorerà la sua qualità della vita.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Capisco il disagio che provi. Il fatto che tu stia sperimentando difficoltà a mangiare nonostante la fame potrebbe essere legato a una combinazione di fattori fisici e psicologici, come l’ansia, che può influire sull’appetito. La nausea che hai avuto recentemente potrebbe aver avuto un impatto sul tuo appetito, ma il fatto che tu non abbia mai avuto problemi con il cibo o il corpo in passato è un segnale positivo che non devi colpevolizzarti. È importante continuare a seguire la tua dottoressa e il tuo psichiatra, poiché potrebbero essere in grado di darti ulteriori indicazioni su come affrontare questa difficoltà. Il fatto che tu voglia migliorare e sentirti bene con te stessa è già un passo importante verso il cambiamento. Se i problemi persistono, potrebbe essere utile esplorare eventuali aspetti psicologici legati al cibo e all’ansia con il tuo psichiatra o un altro professionista.
Dott.ssa Serena Salafia
Psicoterapeuta, Psicologo
Cadoneghe
Buongiorno, è comprensibile la difficoltà nell'affrontare questa situazione e, senza dubbio, non ha colpe!! Se tutte le analisi mediche vanno bene potrebbe esserle utile provare a capire se ci sono emozioni, magari non immediatamente riconoscibili, che portano con sé questa nausea e anche da cosa nascono tali emozioni. Forse parlarne con il suo psichiatra potrebbe esserle d'aiuto.
Resto a disposizione
Dott.ssa Giulia Balconi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Gorgonzola
Buongiorno, è comprensibile che questa situazione la stia mettendo in grande difficoltà. può essere anche molto faticoso a livello emotivo dover convivere con questo vissuto di malessere relativamente al cibo, soprattutto se non è legato a nulla di intenzionale o con un obiettivo come quello di perdere peso, anzi al contrario. Potrebbe essere importante cercare di approfondire il motivo dell’insorgenza di questo sintomo perchè sembrerebbe essere il segno di un vissuto di malessere che in realtà trova poi espressione in questo, modo ma che potrebbe avere delle radici altrove, potrebbe essere anche correlato allo stato d’ansia di cui scrive, anche se purtroppo non conoscendola non è possibile poterle dare risposte più precise. Rimango a disposizione peer ulteriori chiarimenti, anche online, un caro saluto, Dott.ssa Giulia Balconi

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