Esperienze



Utilizzo INTERVENTI INNOVATIVI, strutturati sulla base delle specifiche esigenze del caso, DI EFFICACIA ELEVATA COMPROVATA
SCIENTIFICAMENTE prevalentemente nei casi di:
-ANSIA;
-DEPRESSIONE;
-DIPENDENZA AFFETTIVA E DA
SOSTANZE;
-PROBLEMI RELAZIONALI E DI
COPPIA;
-BURNOUT, STRESS LAVORO
CORRELATO;
-SUPPORTO ALLA GENITORIALITÀ;
-PROBLEMI DELLA SFERA SESSUALE;
-SOFFERENZE PSICOCORPOREE anche invalidanti non correlate a
patologie organiche (REFLUSSO GASTROESOFAGEO, GASTRITI, COLITI, TENSIONI LOMBARI,
CERVICALI, CEFALEE TENSIVE ED
ULTERIORI STATI DI
SOMATIZZAZIONE).
-DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
ALIMENTARE.
Ritengo che sia importante creare un clima di accoglienza e fiducia caratterizzato da ascolto empatico e
non giudicante che faciliti
l'espressione e l'elaborazione di emozioni, sensazioni, pensieri e
comportamenti bloccati.
Aree di competenza principali:
- Psicoterapia bioenergetica
Indirizzi (2)
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza psicologica • 50 €
Psicoterapia della depressione • 50 €
Psicoterapia della dipendenza affettiva • 50 € +5 Altro
Psicoterapia familiare • 70 €
Psicoterapia per adolescenti • 50 €
Psicoterapia per dipendenze • 50 €
Mostra tutte le prestazioniPazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico • 64 €
Consulenza online • 64 €
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14 recensioni
Punteggio generale
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L.
La Dott.ssa Loredana emmi ha fatto subito sentire a mio agio aiutandomi a superare un periodo di blocco della mia vita, la ringrazio per l'ottimo lavoro che abbiamo fatto insieme, e del nuovo inizio che mi ha aiutato ad avere :)
R.A.
La Dott.ssa Falanga è molto competente,professionale e dolce. Personalmente mi sono trovata a mio agio e ho risolto molte delle problematiche che mi affliggevano.Grazie Dottoressa con lei tutto è possibile.
Davide
La dottoressa mi ha messo a mio agio, consentendomi di esprimere liberamente emozioni e pensieri che mi creavano molta preoccupazione. Insieme abbiamo lavorato per elaborare tutto ciò che ostacolava il mio benessere.
Davide R.
Ringrazio la Dottoressa Falanga perché mi ha aiutato a superare alcune problematiche legate alla comunicazione con la mia compagna. Quando sono entrato in terapia, io e la mia compagna stavamo vivendo un periodo molto difficile e conflittuale. Con il passare del tempo,la costanza e l'impegno durante la terapia, sono riuscito a migliorare la mia comunicazione empatica e questa cosa ha portato dei grandi benefici nella mia relazione. Grazie di cuore!
AR
Preparata e professionale, la dottoressa Falanga mi ha accolto nel suo studio offrendomi supporto psicologico in un momento di forte difficoltà emotiva. La sua grande empatia unita ad una preparazione tecnica eccellente sono state la chiave per ottenere dei risultati pieni e soddisfacenti per il mio benessere psico-fisico. Consiglio di rivolgervi alla dottoressa Falanga per una consulenza psicologica.
Sveva Corigliano
La dottoressa Falanga è una persona competente, gentilissima, alla mano e ti fa sentire subito a proprio agio.
La consiglio vivamente!
M. B.
L’esperienza con la dottoressa Falanga sta risultando molto soddisfacente. È una persona empatica, attenta, accogliente, disponibile e simpatica. Mi sento molto rispettata e questo mi da la possibilità di aprirmi nel dire cose personali. Non sento il suo giudizio, anzi, lei mi aiuta a guardare con rispetto le ferite che molto spesso condizionano il mio comportamento. Sto prendendo atto di alcune dinamiche improduttive e sto cominciando ad attuare qualche cambiamento. Sono molto soddisfatta.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 10 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno. Dopo un anno di apatia post fine relazione di 4 anni e mezzo (la mia prima relazione seria e duratura), ho ripreso a provare emozioni mentre sono con un uomo. Per mesi ho frequentato un ragazzo ma non riuscivo a provare nulla, se non fastidio nei suoi confronti. Poi dopo averlo lasciato, ho iniziato una frequentazione puramente fisica con un uomo di 10 anni in più di me. Ci siamo sentiti per mesi e visti diverse volte e io sono sempre stata emotivamente distante e molto rigida con lui perché dato che lui è sempre rimasto ad una certa “distanza” da me (persino i baci erano poco frequenti). Abbiamo convissuto 4 giorni e lui ha dormito solo una volta con me ma non mi ha mai detto esplicitamente il perché. Solo che ultimamente…a distanza di 6 mesi io sono stata più affettuosa con lui. Ho sentito un forte impulso di abbracciarlo per salutarlo e non volevo staccarmi più. Ho provato un grande senso di pace nel farlo mentre lui mi è parso shockato dal mio comportamento e ha voluto smorzare il tutto con delle pacche sul mio sedere. Questo rapporto mi provoca due tipi di sensazioni diametricalmente opposte: positive (senso di pace quando sono con lui, farfalle allo stomaco, attrazione fisica fortissima, senso di libertà) e negative (non mi sento abbastanza per lui perché non mi ha dimostrato mai nulla di concreto e non mi sento alla sua altezza, un senso di frustrazione perché mi sento impotente e mi sembra di non avere gli strumenti per permettere che questo rapporto si evolva). Quando sono con lui ho un certo grado di ansia da prestazione che non mi permette di essere realmente me stessa perché ho sempre paura di risultare stupita ai suoi occhi o non abbastanza brava a letto. Poi alle volte ho dei comportamenti che reputo imbarazzanti tipo invece di andare a letto vicino a lui a parlare sto in piedi perché ho paura di avvicinarmi troppo e dargli fastidio (mi sembra di fare figuracce in continuazione). Ho un sacco di pensieri negativi ed ossessivi sulla mia persona che non mi permettono di vivere con totale serenità questo rapporto. Una volta quest’ansia mi capitava solo quando facevo uso di marijuana in passato che ora non uso più. Sono triste perché sono consapevole che sono io ad autosabotare questo rapporto. Mi piace la dinamica tra noi perché è libera e leggera (ciò di cui avevo bisogno dopo una relazione e frequentazione molto controllanti in cui mi sentivo profondamente giudicata in quanto mi dicevano costantemente cosa e come dovevo gestire la mia vita) e perché finalmente riesco a provare delle emozioni intense che pensavo non potevo più provare. Come posso fare per essere più tranquilla con lui? Come posso dare meno peso a questa situazione? Io ci provo così tanto a lavorare sulla mia autostima…grazie in anticipo
Gentile utente, spesso di fronte a situazioni di rifiuto o chiusura sentimentale, iniziamo a vedere la realtà attraverso una lente offuscata: crediamo nel profondo della nostra interiorità di non essere abbastanza, di non essere all'altezza, ne'meritevoli d
i amore. Tutto ciò ci spinge a sottovalutare il nostro valore come persone uniche e originali soffocando sempre di più parti di noi per paura di non essere accettati dall'altro. L'inevitabile sofferenza che proviamo come conseguenza di tutto ciò, bloccandoci e ostacolandoci nel quotidiano, va affrontata, accolta, elaborata. Le consiglio di prendere in mano le redini della sua vita e di farlo con il supporto di un professionista esperto in tema di relazioni.
Dott.ssa Loredana Falanga

Buongiorno, scrivo qui per descrivere la mia esperienza. Sono un ragazzo di 32 anni, da poco meno di due settimane ho iniziato una convivenza con la mia compagna ( storia che dura da 7 anni e va perfettamente ). Dall’ inizio di questa convivenza ho iniziato a manifestare disturbo del sonno più o meno gravi, che vanno dalle 4/5 ore di sonno a notte, faticando ad addormentarmi (prima erano tranquillamente 7/8) fino ad arrivare a passare una notte in bianco. Di certo lo stress e l’ ansia giocano un ruolo fondamentale, ma mi sto accorgendo che la stessa ansia deriva dal fatto di non riuscire a dormire come prima. La mia dottoressa di riferimento mi ha prescritto Songar gocce o zolpidem (metà dosi). Ho utilizzato solo una volta Zolpidem per riuscire a dormire dopo una notte in bianco, ma del resto sto cercando di resistere senza prendere nulla, a parte la melatonina che non fa alcun effetto se non a tarda notte. Chiedo se può essere solo questione del primo periodo e del fatto che debba iniziare ad adattarmi, inoltre chiedo se medicinali come quelli che ho scritto possono indurre assuefazione o dipendenza.
Gentile utente,
i cambiamenti importanti, come in questo caso quello della convivenza, segnano momenti cruciali che ci consentono di spostarci dalla zona in cui ci troviamo verso il raggiungimento di nuove tappe evolutive che ci aiutano a crescere e a conoscere nuove parti di noi.
Tuttavia, il dover lasciare le vecchie abitudini che rappresentano il nostro porto sicuro può generare una forte ansia accompagnata ad angoscia ed a una sensazione di insicurezza/incertezza che ci accompagna nel passaggio da ciò che è noto a ciò che è ignoto. Ci si sente come se si stesse per fare un salto nel vuoto con la sensazione di non avere il controllo su ciò che accade. Se la sua insonnia è così pervasiva ed incide negativamente sulla qualità della vita, consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia come valido sostegno in questa fase delicata della sua vita.
Per ciò che riguarda l'utilizzo dei farmaci, a mio parere si dovrebbe abbandonare lo stigma secondo il quale gli psicofarmaci non andrebbero mai presi e piuttosto sposare la visione per la quale ogni caso è a sé e in quanto tale merita di essere valutato anche da un punto di vista farmacologico: in alcuni casi il farmaco potrebbe infatti rivelarsi non necessario e, anzi, controproducente, in altri può divenire indispensabile.
In ogni caso, la terapia farmacologica dovrebbe essere accompagnata sempre da un percorso di psicoterapia che va ad agire alla radice della problematica.
Spero di essere stata d'aiuto e resto a disposizione per chiarimenti.
Dott.ssa Loredana Falanga

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