Perché a 38 anni continuo a pensare a le sgridate che mi faceva mia mamma quando ero piccolo?ogni s

23 risposte
Perché a 38 anni continuo a pensare a le sgridate che mi faceva mia mamma quando ero piccolo?ogni santo giorno mi passa sempre la stessa ,e ogni giorno di più il mio odio cresce verso di lei,non mi sento uomo affatto,mi comporto molto spesso emozianalmente come un bambino di 5 anni ,mi sento sfasato in ogni reparto della mia vita sopratutto per via di autostima è fiducia personale ,come posso fare per togliere questo dalla mia testa e riprendere in mano la mia vita? Ansia fa da padrone della mia vita e sinceramente sono stufo ,grazie per qualsiasi consiglio
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Saronno
Gentile utente, è possibile che lei abbia vissuto delle esperienze traumatiche che ancora oggi si ripresentano e oltre a influenzare negativamente la sua autostima, intaccano il suo stile di vita. L'ansia che prova potrebbe sempre derivare da quei momenti.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad elaborare quelle esperienze e migliorare la qualità della sua vita.
Resto a disposizione, anche online, qualora volesse intraprendere questa strada.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero

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Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la sua situazione. Purtroppo non esiste un consiglio risolutore: spesso preferiamo cercare la via semplice e veloce, ma, soprattutto in questo campo, non è quasi mai la scelta giusta. L'ansia che prova andrebbe indagata in un contesto opportuno, come quello psicoterapeutico. Attraverso questo percorso può risalire alla fonte di quest'ansia, che probabilmente ha radici profonde, capire perché c'è, che cosa significa e come può fare per gestirla. Rimango a disposizione, anche online. Cordialmente, dott. Simeoni
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, esperienze precoci mai elaborate necessitano di venire affrontate attraverso un serio percorso di psicoterapia. Lei nel ricordo le rivive con la mente di sé bambino e non riesce ad andare oltre. Si affidi ad un bravo psicoterapeuta e dia inizio al cambiamento. Resto a disposizione per chiarimenti o altro. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, mi dispiace per il malessere che sta vivendo. La nostra storia familiare e le modalità relazionali attivate dai nostri genitori sono un bagaglio che ci portiamo dietro nella crescita ed età adulta. Avrebbe senz'altro bisogno di elaborare ed affrontare tutte le situazioni da lei riportate che non le permettono di vivere serenamente la sua vita. Si potrebbe ritagliare un suo spazio con uno psicologo per poter lavorare su se stesso, sulla sua autostima e sicurezza personale, affrontare il suo passato e poter tornare a guardare al suo presente e futuro.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Psicologo, Psicoterapeuta
Selvazzano Dentro
Buonasera, posso capire il suo malessere e la stanchezza che prova nel vivere quotidianamente quesi ricordi che le provocano ansia. Sarebbe consigliabile un percorso psicologico, ha bisogno di uno spazio dover poter elaborare questi vissuti, gestire la sua ansia e raggiungere una serenità interiore.
Cordiali saluti .
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive punto è assolutamente normale che ha esperienze precoci disfunzionali possano causare disagio significativo anche a notevole distanza da quando sono accadute la prima volta anzi molto spesso accade che le situazioni quotidiane riescano in qualche modo ad attivare traumi relazionali di epoche precedenti. Ritengo Dunque utile che lei possa richiedere un consulto psicologico alla fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott FDL
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, probabilmente è entrato in un circolo vizioso in cui la sua bassa autostima le richiama quei momenti in cui veniva punito per aver fatto qualcosa di male e questo potrebbe risuonare e giustificare l'idea che ha di se stesso. Ovviamente è una delle possibili interpretazioni rispetto alla breve descrizione fornita. Dall'altro lato potrebbe essere stato punito ingiustamente ed avere un vissuto traumatico di quei momenti. Dovrebbe approfondire il discorso con un percorso di psicoterapia
Dott.ssa Claudia Camplone
Psicologo, Psicoterapeuta
Pescara
Salve, in virtù di ciò che racconta penso possa essere opportuno intraprendere una psicoterapia per attraversare i suoi vissuti
Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Gioia Tauro
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta riportando qui. Penso che possa esserle d'aiuto un percorso con uno psicologo per poter affrontare ed elaborare quanto ha vissuto nella sua infanzia, in modo da poterlo superare e andare avanti, senza che questi pensieri prendano il sopravvento ancora sulla sua vita. Rimango a disposizione.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Paola Cammareri Psicologa
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buongiorno, i maltrattamenti che subiamo da piccoli, talvolta agiti dagli adulti che pensano di dare una buona e retta educazione, hanno degli effetti traumatici che impediscono la formazione di un nucleo di personalità adulto e, come dice lei, si resta bambini . Le consiglio una psicoterapia per provare a sciogliere questi ricordi che la condizionano inconsciamente.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

il suo appare come un grido di aiuto. Lei porta un tema importante che è quello del bambino punito e poco accolto. Molto probabilmente la genesi della sua ansia ha radici remote. Tutto questo andrebbe approfondito in un contesto più ampio come quello che una psicoterapia potrebbe darle, al fine di potar dare voce a questa sofferenza che invade diversi aspetti della sua vita odierna. Si affidi quanto prima ad uno specialista, trovando magari un professionista attraverso l'ausilio di mio dottore, vedrà che con il tempo potrà allentare la morsa dei suoi pensieri.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Daniela Bianchi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile 38enne, racconta una scena molto spiacevole che le torna in mente.
Bisogna ricostruite il resto della storia per capire qualcosa di più di questo pezzo che ne ha estratto e che le si impone.
È evidente che ha avuto un impatto emotivo forte su di lei e continua ad averne.
Le suggerisco di farsi accompagnare da un professionista in questa rilettura così da individuarne gli snodi.
Un saluto.
Daniela Bianchi
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, probabilmente la sua autostima è inficiata da quei vissuti che le tornano in mente e che hanno bloccato la crescita di parti di lei. Cerchi uno psicoterapeuta con cui iniziare un percorso, magari che pratichi emdr per alleviare questi pensieri intrusivi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno, quelle urla devono averla particolarmente toccata. Che relazione c'è attualmente con sua madre? Che relazione c'è stata finora, oltre le urla?
Collega le urla alla sua ansia e al suo non sentirsi all'altezza di oggi. Le consiglio, se vuole, di intraprendere un percorso dove imparare a tornare indietro, ad elaborare e riguardare con nuove lenti la sua storia, andare un po' più a fondo
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Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che stai affrontando queste difficoltà a causa delle sgridate che tua madre ti ha fatto quando eri piccolo. È comprensibile che questi ricordi negativi continuino a tormentarti e abbiano un impatto sulla tua autostima, fiducia personale e benessere generale.

È importante riconoscere che il tuo dolore e il tuo risentimento verso tua madre possono aver radici profonde e richiedere tempo e supporto per essere affrontati in modo adeguato. Una buona opzione potrebbe essere cercare l'aiuto di uno psicoterapeuta o di un consulente specializzato ruolo per il quale mi candido. Uno specialista può fornirti uno spazio sicuro per esplorare e comprendere meglio le tue emozioni, i tuoi pensieri e lavorare su strategie per affrontare questi problemi.

Una forma di terapia che potrebbe essere utile è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che mira a identificare i modelli di pensiero negativi e a sostituirli con pensieri più positivi e funzionali. Questo tipo di terapia può aiutarti a cambiare i tuoi schemi di pensiero negativi, costruire una migliore autostima e fiducia personale.

Oltre alla terapia, ci sono altre strategie che possono aiutarti a riprendere in mano la tua vita. È importante dedicare del tempo all'autocura e alle attività che ti portano gioia e relax. Può essere fare esercizio fisico, coltivare un hobby, meditare o trascorrere del tempo con persone care. Inoltre, cercare il sostegno di amici fidati o di familiari può alleviare il peso emotivo che porti.

Lavorare sulla tua autostima è fondamentale. Focalizzati sulle tue qualità positive e sui tuoi successi. Lavora su pensieri positivi e incoraggianti, evitando di auto-svalutarti. Ricorda che il percorso di guarigione richiede tempo, pazienza e impegno personale.

Infine, è importante perdonare e lasciar andare. Perdonare non significa giustificare o dimenticare ciò che è successo, ma permette a te stesso di liberarti dal peso emotivo del rancore. Lasciare andare può essere un processo graduale, ma può portare a una maggiore pace interiore.

Ricorda che hai il diritto di vivere una vita felice e realizzata. Non esitare a cercare il supporto di professionisti che possono guidarti lungo il cammino e offrirti le risorse necessarie per affrontare queste sfide.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Dott.ssa Manuela Mignani
Psicologo, Psicologo clinico
Vertova
Gentile utente, la sua sofferenza è percepibile in quello che scrive.
Gli avvenimenti passati spesso riaffiorano nella nostra mente e condizionano significativamente la nostra quotidianità, potrebbe essere utile indagare il suo funzionamento e le sue modalità relazionali in un percorso di sostegno psicologico.
Questo le permetterà di approfondire maggiormente la sua storia familiare e la relazione con sua madre passata e attuale.
Rimango a disposizione anche online.
Dott.ssa Manuela Mignani
Dott.ssa Chiara Carraro
Psicologo clinico, Psicologo
Trento
Buonasera, tra le righe di quello che scrive si percepisce la sua marcata sofferenza. Proprio per questo le consiglierei di valutare un aiuto psicologico per accogliere e alleviare l'ansia, senza trascurare le radici profonde che forse nascono proprio in quell'infanzia che spesso le torna in mente.
Rimango disponibile per un consulto.
Dottoressa Chiara Carraro
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dr. Barbara Bove Angeretti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
si tende spesso a sottovalutare ciò che ci è successo nell'infanzia perché ancora oggi c'è la credenza (totalmente errata) che ciò che non è possibile ricordare, non ha la minima influenza.
Invece ce l'ha e lei ne ha ricordo probabilmente perchè la situazione si è protratta tanto a lungo da creare conseguenze che ora non riesce più a tenere sotto controllo.

Le consiglierei di iniziare parlando con uno psicologo di sua fiducia.
Dr.ssa Barbara Bove Angeretti
Gentile, le parole di tua madre sono rimaste dentro di te come eco di un tempo che non riesce a smettere di risuonare. È come se quelle sgridate, anziché svanire, abbiano radicato un senso di sé che ti accompagna, limitando il tuo cammino verso la serenità. Ogni giorno ti ritrovi a fare i conti con quell’ombra, e dentro di te cresce un odio che ti fa sentire bloccato, come se fossi ancora quel bambino che non ha trovato il suo spazio, la sua voce.
Il fatto che ti senta "sfasato" è una chiamata a riconoscere quella parte di te che è rimasta congelata nel passato, quella parte che non ha ricevuto il sostegno e la comprensione di cui aveva bisogno. La tua autostima, che dovrebbe essere il terreno su cui costruire il tuo essere, è stata minata da quelle esperienze e ora ti senti come se fossi un uomo senza radici. Ma la bellezza di questo momento è che la possibilità di riscrivere quella storia è nelle tue mani.
Per iniziare a liberarti da questo ingranaggio, è essenziale che tu faccia pace con quel bambino che c’è dentro di te. Non cercare di eliminare i pensieri o le emozioni dolorose, ma accoglile come segnali, come richieste di attenzione e guarigione. Ogni volta che ti senti sopraffatto, prova a fermarti, respirare e semplicemente osservare senza giudicare. La tua mente è come un cielo che non ha bisogno di essere ripulito da nuvole, ma di essere semplicemente visto per ciò che è.
Un cammino terapeutico potrebbe aiutarti a rielaborare il passato e a riscoprire la tua forza interiore, quella che ti fa sentire un uomo completo. Impara a trattarti con la stessa dolcezza che avresti voluto ricevere. Liberarti dalla paura e dall’ansia non è un processo rapido, ma è un viaggio di rivelazione, dove ogni piccolo passo è un atto di coraggio. Il futuro è tuo, non è scritto dalle parole del passato, e puoi scrivere un nuovo capitolo, dove finalmente trovi la tua voce.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessia De Lucia
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gent.mo Buongiorno,

Capisco quanto sia doloroso portarsi dentro un peso così grande, che sembra non voler andare via. Le sgridate di sua madre, purtroppo, hanno lasciato un’impronta profonda, ma la buona notizia è che questi pensieri non sono "verità assolute": sono solo interpretazioni che lei ha dato a ciò che è successo in passato.
Il nostro cervello è molto bravo a rimanere aggrappato a vecchi schemi, ma ogni giorno possiamo decidere di "ristrutturare" questi pensieri, come se fosse una casa da rinnovare. È possibile cambiare il modo in cui vediamo noi stessi e il nostro passato.
Per farlo, potremmo cominciare a esplorare insieme quali sono le nuove storie che può raccontarsi su di sé e su sua madre, storie che la facciano sentire più forte, più in grado di affrontare la vita da "adulto". Questo non significa dimenticare, ma capire che lei è molto più di quella bambina che non si sentiva ascoltata.
Lei merita di sentirsi in pace con se stesso, e questo cammino verso una nuova comprensione può essere il primo passo per sentirsi finalmente protagonista della sua vita. Le suggerirei quindi di iniziare un percorso.
Io mi tengo a disposizione, lavoro su Bologna e Lecce, ed online.

Cordiali saluti,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott. Filippo Scarcia
Psicologo, Psicologo clinico
Acquaviva delle Fonti
Ciao,
il fatto che quei ricordi tornino così spesso alla mente, e che tu senta un forte impatto emotivo anche a distanza di anni, ci dice che dentro di te c’è una ferita che non ha mai trovato davvero spazio per essere capita, accolta e guarita. Le sgridate, le critiche o i rimproveri ricevuti da piccoli — soprattutto da una figura così importante come una madre — possono lasciare segni profondi sul senso di sé, sull’autostima, sulla fiducia nelle proprie capacità.

Quella parte di te che oggi si sente ancora “come un bambino di 5 anni” probabilmente è proprio la parte ferita, che cerca di essere vista e capita. Non c’è nulla di “sbagliato” in questo, anzi: riconoscerlo è già un grande passo di consapevolezza.

Per iniziare davvero a riprendere in mano la tua vita, potresti pensare di intraprendere un percorso psicologico. Parlare con qualcuno che sappia ascoltare senza giudizio può aiutarti a sciogliere la rabbia, dare un senso a quei vissuti e costruire una nuova immagine di te, più forte e più libera. Anche l’ansia può iniziare a ridursi quando si dà voce a quello che è rimasto inascoltato per troppo tempo.

Hai già fatto un passo importante chiedendo aiuto. Non sei solo.

Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco quanto possa essere logorante convivere con questi pensieri ricorrenti: è come se una parte di te fosse rimasta intrappolata in quella versione del bambino che veniva sgridato, giudicato e non compreso. Quando questo accade, non è segno di debolezza, ma di una ferita emotiva mai davvero elaborata, che continua a ripresentarsi ogni volta che la tua mente cerca di darti protezione o spiegazione al tuo disagio attuale.
Le sgridate di tua madre non sono più il problema in sé — quello che pesa oggi è la traccia che hanno lasciato: un dialogo interiore severo, un senso di inadeguatezza, la difficoltà a sentirti adulto e sicuro di te. È come se la voce di allora fosse diventata parte della tua mente, e tu la rivivessi ogni volta che ti giudichi o ti senti sbagliato.
Per iniziare a liberartene, servono due direzioni:
Lavorare su quella parte bambina, non per “zittirla”, ma per accoglierla e darle oggi ciò che non ha ricevuto: comprensione, rispetto e protezione. In terapia — soprattutto con approcci come la Schema Therapy o l’EMDR — si lavora proprio su questo: riconnettersi al bambino interiore ferito e “riconscrivere” la memoria emotiva.
Riconquistare gradualmente la fiducia nel tuo sé adulto, con piccoli passi concreti: routine, decisioni anche minime prese da te, momenti in cui ti tratti con gentilezza invece che con rabbia. La forza non sta nel cancellare il passato, ma nel smettere di farlo decidere al posto tuo.
L’ansia, in questa storia, è la spia di quanto sei ancora in allerta, come se da un momento all’altro dovessi difenderti da quella vecchia minaccia. Con l’aiuto di uno psicoterapeuta esperto in traumi relazionali o autostima, è possibile disinnescare quel meccanismo e restituirti il senso di stabilità e dignità che senti di aver perso.
Non sei “rimasto bambino”: una parte di te chiede solo di essere finalmente vista e capita. E questa, in realtà, è la prima vera forma di forza adulta.

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