Mi scuso per il messaggio lunghissimo. Mi chiamo Eleonora e ho 33 anni. La persona (27 anni lui) con

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Mi scuso per il messaggio lunghissimo. Mi chiamo Eleonora e ho 33 anni. La persona (27 anni lui) con cui abbiamo fatto progetti per un futuro insieme mi ha lasciata, con una sola risposta ad una mia domanda “ti sei stancato?” E lui si, e se ne è andato senza più una chiamata, un messaggio, senza una minima attenzione per me. Stavamo insieme da 2 anni e forse per molti non è poi così tanto, ma per me , per noi lo era, perché è stata intensa, vissuta, sofferta e piena di amore. Siamo andati subito a convivere a casa mia, forse troppo presto, ma in quel momento non ci importava era quello che volevamo. Dopo poche settimane insieme, prima della convivenza, in seguito a una sua sparizione per ore o forse un giorno non ricordo bene, ho capito subito che qualcosa non andava, ho pensato o ha un’altra o fa uso di sostanze. Non sono una ragazza ingenua e infatti l’ho capito subito. Il giorno seguente alla sua sparizione ci siamo incontrati e io ho affrontato subito il problema. Gli ho chiesto cosa fosse successo, e gli ho chiesto se faceva uso di cocaina. Lui si è trovato a disagio, non riusciva neanche a guardarmi in faccia, ha pianto, sapeva di aver un problema e io da quegli occhi ho capito che lo stava combattendo da tempo. Non mi sono sentita di lasciarlo solo e gli ho proposto di aiutarlo, che l avremmo affrontata insieme. L’unico modo in cui lo aveva affrontato era qualche seduta sporadica, obbligato quasi dai familiari, da un terapeuta, ma era chiaro che non bastava e io in questo mi sono imposta subito con i suoi familiari i quali sembravamo ormai rassegnati. Il suo utilizzo di sostanze non era giornaliero , ma durante il weekend, da solo, chiuso in una macchina, fino a sfiorare la morte. Si è aperto con me , e si è lasciato andare. Abbiamo parlato così tanto nella nostra relazione che a volte non avevamo più voce e lo vedevo che voleva affrontarlo, voleva combattere quel mostro. Lui è un ragazzo buono, tanto sensibile, forse così tanto da non saper affrontare quella difficoltà che qualche anno prima la vita gli presentò davanti, la separazione dei genitori, un padre anaffettivo, alcolizzato e violento. Ha riposto la sua “salvezza” nelle mani della droga, l unica che lo faceva sentire leggero per qualche minuto.
Abbiamo continuato il percorso dal suo psicologo , a cui l’ho accompagnato e ho partecipato anche io, ma, non che io sia una dottoressa, il colloquio era sempre lo stesso “tuo padre, tuo padre, tuo padre”, da anni, sempre quello. Io credo, con la mia ignoranza in materia, che ad un certo punto un bravo psicologo debba anche farti capire che nella vita si hanno vittorie e sconfitte ma comunque si va avanti e se tuo padre non ti cerca non vuole vederti, non puoi continuare ad allacciare un rapporto con un muro. Era questo quello che gli diceva di fare, “chiamalo, instaura un rapporto con lui, portalo qui a fare la seduta con te”. Tutto ciò non l aiutava. A distanza di qualche mese ci è ricaduto una sera, a distanza di un altro mese ancora una sera e poi ho smesso di contarle. Sporadiche ma puntuali. Ho iniziato ad avere attacchi di panico, non sapendo dove fosse, se fosse vivo o morto, e ciò mi ha fatto passare un periodo orribile, fin quando lui, si è fermato, ha detto basta, da solo, senza nessun aiuto, ma sempre pienamente supportato da me, che lo spronavo, che senza accorgermene lo stavo amando piu di quanto amassi me stessa. Inutile dire che le prime volte non mi fidavo ogni volta che usciva da solo, ma la nostra relazione da quel momento ha preso il volo. Una relazione piena di amore, di progetti , di presenza, di risate e di felicità. Erano passati 11 mesi , pulito, e di nuovo sparisce. Crollo di nuovo , dovevamo festeggiare un anno, il suo anno, ma non ci è ricaduto , bruciando tremila euro in una settimana. Ero disperata e lui ancor più di me. Ma questa volta mi ha chiamata, mi ha detto aiutami, vienimi a prendere. E io ci sono sempre stata, con tutta me stessa, con tutto l amore, e l ho indirizzato e accompagnato verso un centro specializzato. Da quel momento fino ad oggi è costante, va agli incontri, non sbuffa e ci va volentieri. Ed è pulito, credo e spero questa volta per sempre. E da quel momento la nostra storia è volata di nuovo, con tante cicatrici, ma con tanta voglia di stare insieme. Gli è sempre rimasto però un grande menefreghismo/egoismo, molte, moltissime, infinite volte si sono create discussioni per un solo motivo, il suo fregarsene di me quando è fuori, non avvisare quando rientra e non preoccuparsi delle mie preoccupazioni , che come si può immaginare non erano poche ma ben fondate, e ciò, anche se sono sicura che è sempre rimasto pulito (quando fa uso cambia anche solo lo sguardo), mi ha portato a non avere mai fiducia in lui, semplicemente perché lui non si è mai sforzato di fare di più, di impegnarsi a darmi un po’ di tranquillità da questo punto di vista. Ciò mi ha portato ad essere “pesante” come diceva lui, solo per il chiedere di avere un po’ di attenzione su questa cosa dato il passato avuto. È finito il nostro dialogo, io carcavo di affrontare i problemi e lui se ne tornava a casa dalla madre e mi mandava a fanculo. Un mese fa ha iniziato a fregarsene sempre di più ma fingendo di stare bene, ma era chiaro. io poi sono dovuta partire due giorni per lavoro e prima della mia partenza gli ho lasciato una lettera in cui gli spiegavo che se davvero volevamo stare bene c erano delle stupidate su cui migliorare, insieme e crescere. Gli ho detto di tornare a dormire da me al mio ritorno solo se fosse stato sicuro di volere le mie stesse cose. È tornato, nel letto insieme neanche un abbraccio. La mattina gli ho chiesto se gli fossi mancata e mi ha risposto di no, gli ho chiesto se si fosse stancato e mi ha risposto “forse si”. Nient’altro, mi è crollato il mondo addosso, davanti il mio piangere non ha mosso un dito, sono andata a lavoro in lacrime e gli ho chiesto di andare via prima del mio ritorno, e così ha fatto, senza dire nulla. Prima di andare via mi ha scritto di amarmi, che non vuole vedermi star male, che non lo merito e che sa che quello che ho fatto per lui, che ha solo bisogno di tempo e che vuole tornare meglio di prima. Ma non fa nulla, è sparito, completamente. Io non l’ho più chiamato, ma ho il cuore in mille pezzi. Come si può finire una relazione così? Io so, da fonti sicure, che non da segni di dispiacere, che scherza e ride come se nulla fosse. Inoltre ha un legame viscerale con la mamma, e lo stare a casa con lei da soli lo fa stare bene, senza mancanze. La mamma non gli da mai contro, mai una tirata di orecchie, è solo coccolato. Io sono a pezzi, da sola, sto calando di peso e non mi va di fare nulla, avevamo progetti di una casa, di una famiglia, di un amore forte proprio per quello che abbiamo affrontato e ora? Davvero può finire così? E soprattutto, in caso vorrà riprovarci come è più giusto comportarmi? Io ho un carattere molto duro ma sono anche molto innamorata e spesso davanti all’amore faccio decidere al cuore. Vi chiedo aiuto su come affrontare le diverse possibilità di fine o ripresa relazione e secondo il vostro parere quale è la decisione più giusta. Grazie in anticipo a chi prenderà un po’ di tempo per leggere questa lunga storia.
Carissima e gentile utente, io credo che nessuno specialista possa indicarti quale potrebbe essere la decisione più giusta. Credo invece sia importante per te qualche colloquio psicologico per cercare di poter riflettere un po' su tutta questa situazione. A volte la vita può metterci di fronte a tristi e crude realtà e bisogna guardarsi dentro per sapere realmente come procedere. Se ha bisogno di un consulto psicologico mi contatti pure, sono disponibile online ad ascoltarla per sgretolare un po' insieme a lei la matassa di fili in cui si sta trovando.
Un caro saluto
Dott.ssa Erika Santini

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Salve Eleonora, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Buongiorno,
penso possa essere utile per lei elaborare ciò che sente nei confronti di questa persona.
Lei sembra aver avuto un ruolo terapeutico importante per cui ha tanto lottato, questo potrebbe implicare ragioni molto profonde che possono essere affrontate all'interno di uno spazio personale accogliente.
Un percorso psicoterapeutico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buonasera Eleonora, comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione, però credo che nessuno possa indicarle la decisione più giusta da prendere o il comportamento che dovrebbe avere. Ritengo che possa esserle utile richiedere un consulto con un terapeuta così da prendersi uno spazio tutto suo, dove poter approfondire la sua situazione, elaborando i suoi pensieri e le sue emozioni e lavorando su ciò che le genera sofferenza e la mantiene. Un caro saluto
Buonasera Eleonora, le sue parole trasmettono una grande fatica.
Non posso rispondere alla sua domanda, ma le suggerisco, dopo tanto tempo che ha trascorso ad occuparsi del suo compagno, di intraprendere un percorso per occuparsi di sé, per elaborare questa esperienza relazionale e per dedicarsi alle sue emozioni.
Da quello che scrive sembra che lei abbia svolto una funzione di aiuto e sostegno per il suo compagno, lui invece che funzione ha svolto per lei?
Credo che non l'aiuto di un professionista potrebbe fare luce su alcuni aspetti di questa relazione trovando nuovi significati.
Le auguro buon proseguimento.
Dott.ssa Aiello
Gentile Eleonora, dalle sue parole si riesce a cogliere l'intensità di questa relazione e quanto coinvolta emotivamente Lei sia. Emerge anche un forte sbilanciamento negli equilibri di coppia, in cui solo Lei si preoccupa e si occupa del partner a tal punto che ora si sente "a pezzi, da sola" e logorata mentalmente e fisicamente. Inoltre, come ha potuto constatare, la dipendenza da sostanze stupefacenti è un disagio molto complesso che necessita di una presa in carico da parte di professionisti e che affrontato con le sue sole forze rischia di schiacciarla. Pertanto, alla luce di quanto Lei ha raccontato, ritengo opportuno per Lei trovare uno spazio e un tempo per prendersi cura di Sé, per ritrovare un nuovo equilibrio psico-fisico e per poter vedere la sua situazione da prospettive differenti in modo da poter fare delle scelte con più lucidità e chiarezza. Le auguro di trovare le risposte che sta cercando. Cordiali saluti, dott. Sebastiano Zanetti
Buongiorno gentile scrittrice. Purtroppo credo che nessuno di noi, in qualità di professionista, possa dirle cosa sarebbe giusto fare o meno; credo piuttosto che, vista la fiducia che nutre nella nostra professione, le potrebbe essere d'aiuto un consulto psicologico. Sta infatti affrontando la fine di una relazione che oltre ad una serie di ridefinizioni (di obiettivi, di visioni del futuro, dell'amore, ecc.) comuni a più o meno tutte le relazioni amorose finite, le comporta necessariamente anche una ridefinizione di sè stessa e dei suoi bisogni che potrebbe aver trascurato negli ultimi due anni in cui si è presa carico del suo compagno. L'aiuto ed il sostegno di un professionista potrebbe aiutarla dunque a capire meglio questi aspetti su cui potrebbe far leva per reagire nel modo "più giusto" per lei.
Le auguro un buon proseguimento e resto a disposizione.
Dott.ssa Barbara Palmisano
Buongiorno, penso che potrebbe esserle utile intraprendere un percorso terapeutico per elaborare la chiusura di questa relazione e la funzione che ha svolto nella sua vita.
Un saluto,
Dott. Alessandro D'Agostini
Gentilissima, grazie per aver condiviso con noi la sua storia, si percepisce appieno la sua sofferenza sulla relazione in questione. Quello che mi sento di consigliarle è di affrontare questo suo dolore in un percorso psicoterapeutico personale, elaborando queste sue cicatrici, potrà tornare a volersi più bene e a prendersi cura di se stessa. Purtroppo, per quanto doloroso sia, non può convincere qualcuno a tornare insieme a lei e anche questo fa parte del volersi più bene. Ha fatto il possibile per gestire la situazione difficile del suo partner e più di così non poteva fare. Spero di esserle stata di conforto, le mando un grosso in bocca al lupo per la sua rinascita. Resto a disposizione, un caro saluto.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Credo che un percorso psicologico possa aiutarla ad affrontare meglio la fine della relazione e la consapevolezza delle sue risorse. Le auguro di trovare ciò che cerca, rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. buona giornata,Dott.ssa Raffaella Lombardo
Cara utente. Dalle sue parole cariche di emotività è percepibile lo sconvolgimento che sta vivendo. Purtroppo non è così facile dire cosa sarebbe giusto fare o meno, premettendo che non è compito di un professionista darle questa risposta quanto piuttosto accompagnarla a trovare la propria, con le proprie motivazioni e spiegazioni; proprio per questo, e anche per trovare dentro di sé l'origine di una relazione così lunga e sofferta e le risposte che le servono per ridefinire i in vista del futuro, le suggerirei di prendersi cura di sé, in un momento così difficile, con l'aiuto un consulto psicologico. Le auguro buona fortuna per tutto e resto a disposizione.
Un caro saluto, Dott.ssa Eleonora Donatelli.
Gentile Eleonora, dal suo racconto emergono la profonda sofferenza e la fatica che sta provando in un momento così difficile, che viene al termine di una relazione per lei molto importante ma anche non facile emotivamente. Ritengo che sia di grande importanza in questo momento che lei si prenda cura di sè, cosa che forse ha dovuto lasciare in secondo piano in questi anni per poter aiutare il suo compagno. Rivolgersi ad un professionista potrebbe aiutarla ad affrontare le intense emozioni che prova in questo momento oltre a rielaborare gli eventi dolorosi che hanno caratterizzato la sua relazione. Le auguro buona fortuna. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Gentilissima Eleonora,
grazie per aver condiviso la tua sofferenza. Purtroppo il tuo racconto è intrinso di difficoltà, fatica e appunto sofferenza. Nessuno specialista potrà mai dirti cosa devi o non devi fare, ma semplicemente potrà accompagnarti in un percorso di di cura di te, e di ricerca del tuo benessere. Inizia a volerti bene, ricercando i tuoi strumenti per affrontare le tue difficoltà. Buona fortuna, Dott.ssa Pizzinato.
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Buonasera, gentile utente, capisco il suo dolore. Dovrebbe sostenere dei colloqui per iniziare a prendersi cura di lei, delle sue emozioni, delle aspettative su l'allontanamento o il ritorno di questo compagno.
Le uniche decisioni poi saranno le sue.
Rimango a disposizione, un saluto. Dott.ssa Costantini.
Ciao Eleonora, capisco che tu stia attraversando un momento molto difficile e che il cuore ti sia spezzato a causa della fine della tua relazione. È doloroso quando ci si trova di fronte a un cambiamento così improvviso e inaspettato, soprattutto dopo aver affrontato tanti ostacoli insieme.

È chiaro che hai dedicato molto amore, tempo ed energia a supportare il tuo ex compagno nel suo percorso di lotta contro l'uso di sostanze. Hai mostrato grande compassione e hai cercato di sostenerlo in tutti i modi possibili. Tuttavia, la dipendenza è un percorso complesso e può richiedere molto tempo e impegno per superarla completamente.

Il tuo ex compagno sembra aver mostrato una mancanza di impegno nel prendersi cura delle tue preoccupazioni e nel darti la tranquillità di cui avevi bisogno. Questo atteggiamento potrebbe aver danneggiato la fiducia nella vostra relazione. È importante riconoscere che il sostegno reciproco e la fiducia reciproca sono elementi fondamentali per una relazione sana.

Quando ci si trova di fronte a una situazione simile, è importante prendersi cura di se stessi e del proprio benessere emotivo. Cerca di trovare sostegno nelle persone a te care, come amici e familiari, che possano ascoltarti e darti conforto durante questo momento difficile.

Per quanto riguarda il futuro della vostra relazione, è una decisione personale che solo tu puoi prendere. Tuttavia, è importante considerare alcuni aspetti chiave. Rifletti sul fatto che una relazione sana richiede impegno, fiducia e rispetto reciproci. Chiediti se il tuo ex compagno è disposto a impegnarsi per costruire una relazione più solida e a lavorare sui suoi problemi personali.

In ogni caso, è essenziale dedicare del tempo per te stessa e guarire le ferite emotive che questa rottura ha causato. Cerca di concentrarti sul tuo benessere e sulle tue esigenze personali. Potresti anche considerare di parlare con un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che può aiutarti a elaborare i tuoi sentimenti e a prendere decisioni più consapevoli.

Ricorda che meriti un amore sano e rispettoso. Non abbassare mai i tuoi standard o accettare una relazione che ti fa soffrire costantemente. Se decidi di riprendere la relazione, assicurati che sia basata sulla comunicazione aperta, sulla fiducia reciproca e su un impegno reale per il cambiamento.

In ogni caso, ricorda che sei una persona forte e meritevole di felicità. Dedicati a te stessa e al tuo benessere, e confida nel fatto che nel tempo sarai in grado di superare questa situazione difficile.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento così difficile. La fine di una relazione può essere molto dolorosa, specialmente quando c'è stato un coinvolgimento emotivo profondo. È importante ricordare che ogni situazione è unica e non posso prendere decisioni per te, ma posso offrirti qualche consiglio generale.

Prima di tutto, prenditi cura di te stessa. Fai attenzione alla tua salute fisica e mentale, cercando supporto da amici, familiari o professionisti, se necessario. Accetta e affronta il dolore che provi, dando spazio alle tue emozioni.

Quando si tratta di decidere se riprendere o terminare la relazione, rifletti su cosa è meglio per te. Chiediti se i comportamenti che hai descritto sono accettabili per te e se riesci a fidarti di lui in futuro. Considera anche se entrambi siete disposti ad affrontare i problemi e lavorare su di essi insieme.

Una comunicazione aperta e sincera è fondamentale. Se decidi di riprendere la relazione, cerca di esprimere i tuoi bisogni e preoccupazioni in modo chiaro, ma rispettoso. Ascolta anche i suoi sentimenti e le sue intenzioni.

Ricorda che il cambiamento richiede tempo e impegno. Se scegli di continuare la relazione, è importante che entrambi siate disposti a lavorare sui problemi e a cercare soluzioni insieme. Una terapia di coppia potrebbe aiutare a facilitare questa comunicazione e a sviluppare una comprensione reciproca.

Tuttavia, se decidi che la fine della relazione è la scelta migliore per te, non sentirsi colpevole o inadeguata. Prendi decisioni che siano in linea con il tuo benessere e la tua felicità a lungo termine.

Ricorda che il tempo guarisce le ferite emotive e, con il tempo, sarai in grado di affrontare questa situazione in modo migliore. Sii gentile con te stessa e cerca di concentrarti sul tuo processo di guarigione.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buonasera Eleonora, dare consigli in merito ad una scelta così intima e personale non sarebbe corretto, le scelte del cuore sono e devono essere soggettive. Mi sento di dirle, però, che non esiste un giusto o sbagliato nelle scelte che effettuiamo e nei comportamenti che teniamo, piuttosto è invece importante scegliere ciò che ci fa stare meglio. L'unica cosa che mi permetto di suggerirle è di valutare bene, di ponderare ogni possibile conseguenza delle scelte che potrebbe effettuare, di capire cosa potrebbe farla stare peggio, se l'assenza del suo compagno o l'instabilità della vostra relazione. E di provare ad analizzare cosa le ha dato questo rapporto, che cosa le mancherà e soprattutto, se non solo l'amore perduto la fa soffrire, ma anche una parte di senso di frustrazione o di inquietudine per non essere riuscita a "salvare" completamente il suo fidanzato. Se così fosse, si perdoni, perchè nessuno di noi può divenire salvatore di un altro essere umano. Dalle sue parole, mi sembra di comprendere che ha emozioni contrastanti e confuse e forse, ciò che maggiormente potrebbe fare per giungere da sola alle risposte che cerca, è ascoltarsi nel suo intimo e farsi aiutare a ritrovare le sue certezze. Grazie per aver condiviso con noi le sue difficoltà, che le auguro di risolvere tempestivamente
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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