Esperienze

Sono una Psicologa Clinica e mi occupo della sofferenza e del disagio che alcuni di noi possono vivere nei più svariati momenti dell'esistenza. Svolgo questo lavoro ponendomi accanto all'altro, intessendo un percorso nel quale si lavora insieme: il cliente o paziente è l'esperto di sè stesso, io sono l'esperto del "metodo e della tecnica". Ritengo che ognuno sia in grado di prendersi la responsabilità della propria esistenza, e, in quanto tale, possiede dentro di sè le risorse adeguate per fronteggiare le difficoltà che incontra. Nel percorso insieme ci impegniamo nell'autoesplorazione, per tirare fuori dal cliente queste risorse e far si che impari ad utilizzarle al meglio, per iniziare a scegliere come approcciarsi al mondo, nel modo che più rispecchia il suo essere autentico.
La mia esperienza lavorativa abbraccia diversi contesti. Ho arricchito il mio "bagaglio" lavorando con minori provenienti da famiglie con notevoli svantaggi socio-economici, in collaborazione con i Servizi Sociali del territorio; ho svolto inoltre la mia attività lavorativa occupandomi di minori con disabilità e dei loro genitori, promuovendo una maggiore autonomia per i primi, e un incremento di benessere per i secondi, al fine di un aumento della qualità di vita.
Mi occupo di genitorialità separata, impegnandomi a diffondere una cultura sana della separazione e del divorzio, nel pieno rispetto di tutti i membri della famiglia, attraverso podcast e pagine social.
La promozione della salute mentale accompagna da sempre, in modo trasversale, la mia professione, in quanto attraverso gruppi di sostegno, laboratori sull'inclusività, sull'educazione affettiva e sulla genitorialità, mi impegno a trasmettere il messaggio che prendendosi cura ogni giorno della propria psiche, è possibile gestire eventuali disagi, malattie o difficoltà presenti o del futuro.
Altro Su di me

Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica
  • Psicologia dell'età evolutiva
  • Psicologia della salute

Indirizzi (3)

Vedi mappa si apre in una nuova scheda
Studio Privato dott.ssa Giada Bertone

Strada Provinciale Fantauzzo, Mazzano Romano

Disponibilità

Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
Vedi mappa si apre in una nuova scheda

Disponibilità

Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
Vedi mappa si apre in una nuova scheda
Associazione Ti Ho A Cuore

Via Mazzanese, 2834, Nepi

Disponibilità

Questo dottore non offre prenotazioni online a questo indirizzo

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
Vedi mappa si apre in una nuova scheda

Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico clinico

    55 €

  • Colloquio psicologico individuale

    55 €

  • Colloquio psicologico di coppia

    Da 90 €

  • Orientamento scolastico

    55 €

  • Riabilitazione

    55 €

5 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • M

    Dottoressa empatica e accogliente. Grazie al lavoro svolto insieme sono riuscito a comprendere e accettare diversi aspetti della mia vita.

     • Studio Privato dott.ssa Giada Bertone colloquio psicologico individuale  • 

    Dott.ssa Giada Bertone

    Grazie per la tua recensione. Il sostegno psicologico non necessariamente aiuta a "superare" ciò che abbiamo vissuto, per lasciarcelo alle spalle. L'obiettivo piuttosto è accettare ciò che ci è successo e trasformarlo da punto di debolezza in risorsa.


  • R

    Sono davvero felice di aver contattato la dottoressa Giada Bertone... Per me non è stato facile iniziare un percorso individuale ma grazie alla sua empatia, alla sua capacità di mettermi a mio agio e alle competenze sono riuscito ad aprirmi e ho iniziato ad affrontare le mie difficoltà, capendo tante cose. Mi sono sentito davvero accolto e compreso, sia dal punto vista professionale che umano.

     • Studio Privato dott.ssa Giada Bertone colloquio psicologico clinico  • 

    Dott.ssa Giada Bertone

    Ti ringrazio per queste parole. E' vero, non è semplice decidere di affidare la propria storia ad un'altra persona. Allo stesso tempo ritengo importante che la persona a cui ci si rivolge sappia procedere per gradi ed entrare "in punta di piedi" nel mondo dell'altro.


  • I

    La modalità in remoto che offre la dr.ssa permette anche a chi lavora ed ha i minuti contati di potersi concedere un momento dedicato a se stesso sempre nella più totale privacy. La professionalità della dr.ssa Bertone è il suo punto in assoluto più forte. Provare per credere.

     • Consulenze Online dott.ssa Giada Bertone colloquio psicologico individuale  • 

    Dott.ssa Giada Bertone

    Grazie Ilario, per le tue parole e la fiducia che hai riposto in me come professionista. È vero, uno dei punti di forza delle consulenze online è proprio quello di riuscire a ricavarsi uno spazio per sé pur avendo molti impegni.


  • E

    La dottoressa viene incontro alle esigenze del paziente, mettendolo a proprio agio. Si percepisce la passione che nutre per il proprio lavoro in ogni seduta.

     • Consulenze Online dott.ssa Giada Bertone colloquio psicologico individuale  • 

    Dott.ssa Giada Bertone

    Grazie! Penso che sentirsi a proprio agio, mentre si lavora per la propria salute mentale, sia fondamentale per conoscersi in maniera autentica.


  • A

    Dottoressa molto empatica, professionale e soprattutto disponibile. Personalmente ne ho avuto bisogno in un periodo particolare della mia vita e grazie a lei sto vivendo una nuova me.
    La consiglio sicuramente perché è come avere l'amica della porta accanto che oltre l'ascolto offre soluzioni.

     • Studio Privato dott.ssa Giada Bertone colloquio psicologico individuale  • 

    Dott.ssa Giada Bertone

    Grazie Annalisa per le tue parole. Spesso un ascolto autentico e pieno fa emergere nuove prospettive e soluzioni!


Si è verificato un errore, riprova

Risposte ai pazienti

ha risposto a 11 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno sono un ragazzo di 19 anni e vorrei parlare del mio rapporto con il senso di colpa. Sono sempre stato un ragazzo molto riflessivo attento alle mie azioni e a come possano influire sugli altri .Mi sono sempre messo in discussione per molte cose . Mi capita spesso però, di passare intere ore a sentirmi in colpa per cosa che ho anche solo pensato in certe circostanze . Soprattutto nell'ambito delle relazioni; faccio un esempio per farmi capire meglio . Nella mia ultima relazione dove amavo da morire la mia ragazza mi è successo una volta di svegliarmi e pensare a un rapporto che avevo avuto con un'altra ragazza molto prima di stare con la mia. E ogni tanto mi sono capitate cose così, sottolineo che non ho mai avuto problemi con la mia ex ragazza a livello di intesa sensuale , non abbiamo mai avuti rapporti completi perché lei ha un rapporto molto particolare con il senso ma mi ha sempre eccitato , e anche nell'autoerotismo pensavo sempre a lei. Questo è solo un esempio ma mi capita in molti altri ambiti di pensare cosa che non vorrei pensare , per poi sentirmi in colpa per giornate intere . Anche adesso che ci siamo lasciati questi sensi di colpa rimangono e passo ore a pensarci e a chiedermi il perché mettendomi sempre in discussione come persona perché tengo ai valori che ho .Mi piacerebbe avere qualche consiglio per come uscire da questo schema perché mi sta veramente andando a fuoco la testa. Io cerco sempre di dare una spiegazione logica a queste cose che non vorrei pensare per sentirmi apposto con me stesso ma non sempre ci riesco.

Buonasera, leggendo le sue parole è molto chiaro quanto ad oggi il suo sentirsi in colpa stia condizionando la sua esistenza. Purtroppo in questo caso ogni consiglio potrebbe essere inadeguato, in quanto occorrerebbe saperne di più sulla sua storia, ad esempio come da bambino viveva gli errori commessi, o cosa è considerato un errore nella sua famiglia. Questi sono solo alcuni esempi, e non è detto siano adeguati alla sua persona. Certamente ciò che può interessarle è comprendere in che modo i suoi pensieri siano collegati ai sensi di colpa, oppure cosa nello specifico lei considera sbagliato pensare.
Mi sento di consigliarle di parlarne con un esperto della salute mentale, il quale potrà guidarla attraverso un'autoesplorazione, la quale le permetterà di conoscersi pienamente e di vivere i suoi pensieri e le sue giornate in piena consapevolezza e compassione verso sè.

Le auguro una buona ricerca.

Dott.ssa Giada Bertone
Psicologa Clinica

Dott.ssa Giada Bertone

Salve, mi chiamo Caterina, sono una madre e vorrei un consulto da parte vostra. Ultimamente mi sono ritrovata a riflettere su molti aspetti riguardanti mia figlia: fin da piccola è sempre stata ingestibile. Credevo che fosse una fase, una cosa “di tutti i bambini”, e invece lei ci portava sempre al limite.
Anche perché, avendo un altro figlio (un maschio, di due anni più grande) ho avuto modo di confrontarli e capire che le differenze tra loro sono sempre state abissali: uno tranquillo e pacato, l’altra ingestibile.
È dispettosa a livelli estremi, e da piccola non faceva sconti a nessuno, nemmeno ai suoi familiari o addirittura agli animali. A scuola ne ha combinate di tutti i colori, oltre a rifiutarsi di studiare e fare i compiti dava sempre fastidio ai propri compagni. Ad una compagna rubava sempre gli oggetti e non si è mai fatta scoprire, salvo poi quando l’ha confessato scherzosamente a suo fratello anni dopo.
Poi aveva una compagna che prendeva costantemente di mira, una bambina un po’ ingenua e che veniva presa in giro già da altri compagni. Era il bersaglio preferito di mia figlia, gliene combinava di ogni anche se diceva di volerle un gran bene.
Ogni scusa era buona per fare dispetti (anche crudeli) e riderci sù. Io e mio marito abbiamo sempre cercato di dirle di non fare più cose del genere, ma lei ci ignorava.
È così fin da quando è nata, e oltretutto le maestre dell’asilo mi riferivano spesso che dava fastidio agli altri bambini magari tirandogli i capelli, pizzicotti, distruggendo le loro costrizioni oppure prendendoli in giro. È anche parecchio esibizionista e ossessiva perché ho fatto caso al suo atteggiamento con le amiche: esige di stare sempre in mezzo e soprattutto di essere l’unica. Mi ha ripetuto più volte che non tollera che le sue amiche abbiano qualcun altro con cui passare il tempo al di fuori di lei, e mi ha preoccupata. All’inizio credevo fosse un capriccio infantile, quando poi mi sono resa conto che manteneva lo stesso atteggiamento anche crescendo allora mi sono fatta qualche domanda.
È troppo, troppo dispettosa. Comincio a credere che ci sia qualcosa di problematico e patologico sotto a quel comportamento…
Mia figlia ora ha 20 anni e, nonostante sia ancora dispettosa, è cambiata rispetto a quando andava alle medie per esempio. È stata vittima di bullismo al liceo e ha perso tutti gli amici, infatti non ha una vita sociale. Ormai ha lasciato la scuola da anni e lavora da quando ne ha 16, ed io mi domando se il comportamento problematico che aveva da bambina abbia influito su quello altrettanto problematico che ha ora.
Spero che possiate aiutarmi a vederci più chiaro.
Caterina

Salve Caterina, in questa sede non è possibile fare una diagnosi per sua figlia, in quanto andrebbero esplorati ed approfonditi diversi aspetti, facendo luce su alcuni dettagli, ma è possibile comunque ragionare per ipotesi, affinchè lei possa avere degli spunti di riflessione. Sembra, da ciò che scrive, che sua figlia, nelle relazioni e dinamiche con l'altro, senta la necessità di percepirsi in una posizione di potere, dove l'altro invece non ne ha e che lei provi sentimenti piacevoli per questo. Anche se il comportamento manifestato da sua figlia è spiacevole, e certamente può essere complesso stare in relazione con lei, tali manifestazioni hanno un ruolo importante: sottindendono un messaggio di disagio e difficoltà, che da bambina provava a manifestare in tal modo. Potremmo dire che sua figlia aveva alcune risorse per manifestare il suo disagio, immature ovviamente data la tenera età, e che le risorse che aveva le ha utilizzate. Crescendo, questo modo di manifestare una sofferenza o un disagio, si è consolidato, per cui lei ha continuato ad utilizzarlo, anche perchè magari è rimasta per lungo tempo l'unica risorsa che aveva o ha ad oggi. Per comprendere le motivazioni di questo suo modo di stare in relazione, sarebbe necessario disporre di ulteriori informazioni. Nella nostra vita affrontiamo tante situazioni, piacevoli e non, che vanno a "costruire" la nostra identità e personalità, perciò sento di poterle dire che si, probabilmente ciò che sua figlia ha vissuto, inclusa la crisi con i compagni del liceo, possa aver contribuito alla sua difficoltà relazionale di oggi. In questa sede sta chiedendo solo di vederci più chiaro, e spero che questa mia riflessione possa esserle di aiuto, ma mi preme suggerirle di consultare un professionista, in modo che insieme possiate trovare il modo di aiutare sua figlia.

Dott.ssa Giada Bertone Psicologa Clinica

Dott.ssa Giada Bertone
Vedi tutte le risposte

Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.