Mi consigliate cosa fare per favore ? Io sono sempre stato bene , 1 mese fa ho fatto ecocardiogram

29 risposte
Mi consigliate cosa fare per favore ?
Io sono sempre stato bene , 1 mese fa ho fatto ecocardiogramma ed elettrocardiogramma per un contro generale ed era tutto a posto . Poi vi spiego siccome il cardiologo mi ha detto che anche se tutto va bene volendo posso misurare pressione e battiti a casa .. allora ho comprato lo strumento. Per una settimana tutto ok una volta al giorno misuravo i battiti . Poi un mio amico mi ha fatto vedere il saturimetro . Metti il dito e tac in 10 secondi hai tutto e in piu continua a oscillare cambiando ogni secondo . Dopo 3 giorni che ho comprato questo affare mi sono sentito male, i battiti crescevano , tachicardia ansia e paura di avere un infarto . 2 notti insonni , sono stato al pronto soccorso non mi hanno fatto nulla a parte consigliarmi un esame di tiroide . Mi porto sempre dietro il saturimetro . Per me è questo affare che mi sta creando tutta questa ansia me li misuro praticamente sempre anche quando sono in bagno . Ieri notte ho provato a non misurarmeli e quasi subito una crisi d'astinenza svegliandomi di notte con tachicardia fortissima . Quando mi alzo e sono in piedi è ancora peggio mi prende forte . Mi hanno consigliato test da sforzo ecc .. ma il fatto è che IO STAVO BENE !! ho fatto le analisi descritte sopra .. maledetto quel giorno in cui le ho fatte .. ora voglio smettere di misurare tutto e vivere tranquillo come prima ce la farò ?
Buongiorno, ci descrive questa azione “compulsiva” di dover misurare i suoi valori come limitante e invalidante. E’ quindi opportuno affrontare la questione nel contesto di un colloquio psicologico in modo da valutare quali possano essere le cause che hanno innescato questo atteggiamento. A disposizione per chiarimenti, Marta Corradi.

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Gentile utente dal racconto che lei ha fatto non è chiaro il perchè ha fatto la visita dal cardiologo e il perchè il medico le abbia consigliato di continuare a prendere i valori. Potrebbe esserci una forte preoccupazione, una paura alla base di questi suoi comportamenti di cui non è consapevole e che si manifesta attraverso l'ansia di doversi continuamente controllare trovando riscontro in una sintomatologia che spinge i medici a cui si rivolge a continuare giustamente a fare dei controlli.
Le sarebbe sicuramente utile una consulenza psicologica mirata a definire insieme a lei una cornice entro cui definire quello che le sta accadendo.
Saluti Dott.ssa Anna tomaciello
sarebbe importante
Gentile Utente,
Come nasce nella sua mente l’esigenza di misurare i battiti del cuore con questa urgenza? È possibile che questo comportamento non rappresenti una causa di malessere, ma già una conseguenza di qualcosa che non riesce ancora a mettere a fuoco. Provi ad astenersi per qualche istante e a cogliere quale esigenza vanno a soddisfare le misurazioni, ma in ogni caso sarebbe utile che affrontasse tutto ciò con l’aiuto di uno psicologo. “Inavvertitamente” è entrato in contatto con un nucleo particolarmente caldo che potrebbe meritare di essere esplorato.
Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno. Sento tra le sue righe un forte combattimento tra il pensiero e l'azione. Da un lato la sua razionalità la porta a dirsi di fidarsi di sé e nn farsi condizionare, dall'altro la stessa ansia iniziale si è probabilmente declinata nella misurazione. Concordo con i colleghi che per uscire da questa "forbice" la cosa migliore sarebbe un consulto di persona con un professionista. Non sapendo la sua storia è impossibile darle un parere efficace
Buongiorno, dal suo racconto non mi è chiaro il motivo per cui lo specialista le ha chiesto di prendere tutti i parametri, quindi, le consiglio di fare tutti gli accertamenti del caso. Una volta appurato che a livello fisico non ha nulla, le consiglio di iniziare un percorso terapeutico per capire cosa genera la sua ansia ed essere aiutato a gestirla. Buona giornata
Buongiorno purtroppo quando si innesca la paura della paura vuol dire che è arrivato il momento di chiedere aiuto. Se la fare stare meglio può fare anche questo ulteriore esame sotto sforzo. Si ricordi però che questa eccessiva voglia di controllare non è sana e la sta limitando non poco. Le consiglierei di valutare un percorso con uno psicoterapeuta prima di far cronicizzare i sintomi.
Auguri
Dottoressa Lorico
Salve, credo anche io, come alcuni colleghi hanno già evidenziato, che sia importante comprendere perchè la possibilità di misurare dei valori abbia aperto la strada ad ansie e paure sulla sua salute. Credo che ci sia un pregresso che vada indagato con il supporto di uno specialista che la potrà aiutare a capire la vera radice del problema che possibilimente aveva già dato delle avvisaglie. Questo sintomo è un messaggio che non credo vada lasciato inascoltato.
Cordialmente
Paola Muscato
Salve. Mi sembra di capire che la sua giusta attenzione per la salute sia diventata qualcosa d'altro. Una ossessione accompagnata da comportamenti Compulsivi. Probabilmente nella sua mente le si accendono dei falsi allarmi che approfondiscono ansia ed angoscia.
Le suggerisco di iniziare un percorso terapeutico. Troverà sollievo e sicurezza. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Gentile utente,
risulta abbastanza evidente che, a partire da una situazione piuttosto casuale, si è sviluppata una dinamica di tipo ossessiva di natura ansiogena. Io le consiglierei, vivamente, di parlarne con uno specialista, eviterà di strutturare il disturbo e soprattutto di modificare il suo stile di vita. Le auguro il meglio e ci tenga aggiornati. Saluti
Dr Antonio Raia
Gentilissimo, in questo momento Lei si trova bloccato, incastrato tra la necessità costante di tenere sotto controllo il valore al saturimetro (e, di conseguenza, ottenere rassicurazione sulla Sua salute dallo strumento) e la prigione cui lo stesso strumento La obbliga, perché costretto a continua verifica. Il motivo per cui questo avviene è dovuto a una erronea riconfigurazione di uno stato di attivazione ansiosa, che privato del significato contestuale viene sensato in termini di malattia. Il saturimetro diviene per Lei unico modo di affrontare la paura, perché Le da un rimando oggettivo, da qui l'impossibilità di staccarsene e la necessità di misurare ogni volta che l'attivazione supera la soglia di familiarità (cosa che ormai avviene costantemente dal momento che Lei è in una situazione di ansia e paura della paura). L'esperienza viscerale è alterata, il mantenimento di sè tramite coordinate corporee è ad oggi impossibile: ecco perché Lei da un lato comprende che "stava bene" e che non ci sono indicazioni mediche che dicano diversamente, e dall'altro si sente costantemente in pericolo. Per affrontare la situazione è necessario un consulto psicoterapeutico. Con il terapeuta andrà a rivedere in quale specifico incontro tra orizzonte d'attesa e spazio di esperienza di colloca l'esordio sintomatologico, e alla luce dei Suoi peculiari modi di mantenimento del senso di stabilità personale, sarà possibile formulare con chiarezza il motivo della sofferenza e intraprendere un percorso volto a risolverla, con obiettivi chiari, concreti e misurabili. Il consiglio è di rivolgersi quindi quando prima a uno psicoterapeuta. LA risposta alla Sua domanda è certamente positiva: ce la farà, a patto di intraprendere il percorso con motivazione e impegno il prima possibile. In bocca al lupo, cordialmente. DMP
Gentilissimo utente,
poichè sembra che si possano escludere problematiche organiche per le quali comunque ha fatto bene ad effettuare i controlli del caso, direi che potremmo essere di fronte a meccanismi ansiosi con somatizzazioni e pensieri di tipo ipocondriaco.
Ansia e somatizzazioni, seppur fastidiose e invalidanti, possono essere utili poichè rappresentano un segnale d'allarme per emozioni inconsce non espresse e non riconosciute e che è fondamentale mettere a fuoco per evitare l'aggravamento e la cronicizzazione del disagio.
Come già suggerito dai colleghi, credo possa essere molto utile un consulto psicoterapeutico per individuare le cause e i significati dei suoi sintomi che potrebbero essere collegati al suo momento di vita attuale o anche ad eventi passati non elaborati e che a livello inconscio sono stati per qualche motivo riattivati dalle visite. Le auguro di poter chiarire e risolvere al più presto e resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Un cordiale saluto. Michele Vecera
Gentilissimo il suo medico di fiducia dopo il controllo cardiologico le ha detto che era tutto a posto. L'utilizzo del saturometro è stata un'iniziativa suggerita da uno non addetto ai lavori quindi da non prendere in considerazione. Alla base del suo comportamento compulsivo di misura continuamente i dati potrebbero nascondersi una sua paura di cui lei non è consapevole. Sarebbe opportuno che lei affrontasse questa situazione con l'aiuto di uno psicoterapeuta che l'aiutasse a comprendere l'origine della sua ansia e possibilità di imparare a gestirla. Cordiali saluti
Buongiorno, premettendo che sono fondamentali le visite con medici specialisti che le confermino la sua buona salute su un piano organico, è evidente quanto le sue crisi di ansia siano il mezzo attraverso il quale stia chiedendo aiuto. Una consulenza con uno psicoterapeuta o uno psichiatra le indicheranno il percorso da seguire. Cordiali saluti. Flavia Salierno
Buon giorno, concordo con i colleghi ribadendo il concetto che se il medico di fiducia le aveva detto che era tutto a posto poteva stare tranquillo. Purtroppo l'ansia ci può portare a volte a seguire consigli e indicazioni, di non addetti ai lavori, che non sempre si rivelano efficaci. In questo caso le si sono attivati dei pensieri e comportamenti ossessivi che si stanno rivelando per lei non funzionali. Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta per lavorare insieme a lui sulle cause del suo comportamento e poter iniziare un lavoro volto al rinforzo dell'Io e delle sue potenzialità. Augurandole buone feste porgo cordiali saluti. Gian Piero dott. Grandi.
Salve, ho la sensazione che la sua attenzione alla propria salute le sia diventata una vera e propria preoccupazione alla salute...Il saturimetro fa il suo lavoro, misura indirettamente la frequenza cardiaca ed anche l'ossigeno nel sangue. Se lei si attacca allo strumento ed è già "agitato" il saturimetro misurerà una frequenza cardiaca maggiore e forse diminuirà anche la percentuale di ossigeno,... che mi creda sarà sempre non patologica nel suo caso... Però se il medico cardiologo le ha consigliato di misurarsi i battiti è che vuole vedere il suo andamento anche di notte per aver maggiore dati clinici. Lei faccia gli esami che le hanno descritto e poi se è tutto in ordine, non può che rendersi conto che fatti di ansia e tensione modificano chiaramente il suo livello corporeo...e allora è il caso di rivolgersi ad uno Psicoterapeuta che l'aiuti nel ridimensionare quell'aspetto..
Buongiorno. Da ciò che leggo, deduco che in lei si sia attivata "l'attenzione selettiva" verso determinati sintomi effettuata, tra l'altro, con pensieri di fondo ansiogeni che, di fatto, sono quelli che determinano i suoi sintomi. Nel momento in cui "trova qualcosa che non va" rafforza l'idea che ha fatto bene a controllare perchè così monitora il suo stato di salute che altrimenti le sfuggirebbe dal controllo. così il circolo riparte e lei si trova dentro un circuito da cui ha difficoltà ad uscire. le suggerisco di incontrare un terapeuta cognitivo comportamentale che attraverso le dovute tecniche potrà aiutarla. Cordialmente, Laura Gambuzza
Buongiorno, innanzitutto mi sento di rassicurarla: si, può benissimo tornare a vivere senza queste continue preoccupazioni! Non è sicuramente lo strumento il colpevole, anche se ben si presta al suo bisogno di "controllo" e ne amplifica l'intensità, spingendola a livelli dolorosi.
Le consiglio di cercare un terapeuta nella sua zona che tratti i disturbi da lei descritti, vedrà che le sarà di grande aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Berton Erika
Gentilissimo,
la prima cosa che mi viene da consigliarle è fare dei controlli accurati per verificare il suo stato di salute fisica, detto questo mi sembrerebbe che i suo atteggiamento compulsivo e di controllo verso la misurazione dei battiti metta in evidenza uno stato d'ansia che merita di essere preso in considerazione da un terapeuta, probabilmente lo aiuterà a scoprire parti di sé che hanno bisogno di essere viste ed accolte.
Un caro saluto.
Dott.ssa Alessandra Contiero
Buongiorno, nel descrivere il suo problema dice che gli esami cardiologici sono ok e che la visita cardiologica non ha rilevato patologie. Gli è stato prescritto un controllo quotidiano della pressione a scopo sembra preventivo. Come mette insieme questi dati con la paura che descrive di poter avere un infarto? Da dove nasce questa paura? Se lei, mentre misura la pressione, si dicei che potrebbe avere un infarto si spaventa ed ogni misurazione diventa sempre più angosciante. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per cogliere il significato di questa paura e impararla a gestire. Buona giornata. Dottoressa Casile
Il comportamento di misurare mantiene l’ansia e Alimenta il bisogno di controllo.
Sicuramente è importante uscire dal circolo vizioso e cercare di elementi, in termini di pensieri emozioni comportamenti motivazioni scopi, che innescano tale circolo.
Uno psicoterapeuta di orientamento cognitivo comportamentale potrebbe certamente aiutarla in questo compito. Buona fortuna!
Credo che abbia individuato correttamente il problema: è il saturimetro che le sta creando la situazione di ansia crescente che descrive, o meglio è la relazione che si è creata tra lei e la strumentazione che utilizza per “tenere sotto controllo" aspetti della fisiologia umana che per definizione non possono essere controllati volontariamente. Il timore che possa esserci qualcosa che non va a livello cardiaco le provoca ansia e paura, e di conseguenza i battiti cardiaci aumentano. Se utilizza il saturimetro in una situazione di ansia, necessariamente verrà segnalata una situazione di alterazione, non legata ad un effettivo problema cardiaco, ma alla situazione transitoria di ansia e di paura in cui si trova. Il risultato della misurazione non farà che aumentare ulteriormente la sua paura che ci sia effettivamente qualcosa che non va e la porterà a volersi controllare ancora, ma essendo aumentata la paura e l'ansia il risultato risulterà sicuramente ancora più preoccupante . È un circolo vizioso, da cui non può uscire se non sospendendo questa pratica di controllo costante. Si affidi ad un buon medico per tenere sotto controllo la sua situazione fisica e, come si è ripromesso, smetta di misurare tutto: sicuramente riuscirà a vivere tranquillamente come prima, magari rivolgendosi ad uno psicologo perché la aiuti a recuperare un po’ di serenità.
Mi unisco ai collegi nel suggerirle un incontro di persona nel quale poter provare fra le altre cose ad utilizzare alcune tecniche per controllare il battito cardiaco. Chiarita quale sia la sua situazione clinica ed impostata in modo chiaro con un buon caridiologo (o elettrofisiologo probabilmente nel suo caso) la strategia terapeutica più opportuna, sono portata a pensare che sentirsi più "padrone" del suo cuore imparando come aumentare e soprattutto diminuire la frequenza cardiaca volontariamente potrà darle maggiore serenità. Rimanendo a sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, porgo cordiali saluti
Salve, non ci scrive un elemento importante su di lei, quanti anni ha e soprattutto che cosa stava succedendo nella sua vita nel periodo in cui ha cominciato ad ossessionarsi, circa i suoi battiti e non riesce a smettere. Sarebbe bene che lei esegua una psicoterapia, per riuscire ad elaborare cosa nasconde la sua compulsione e perchè ne è diventato dipendente e non ne può farne a meno, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, come lei stesso osserva, al momento della visita stava bene. Anche i controllo medici avvalorano la sua condizione di buona salute. Quindi, è il "misurometro" che ha scatenato il suo stato di forte malessere. Qualcosa no va più nel rapporto con il suo corpo, qualcosa che la fa dubitare del so funzionamento. Qualcosa di oggettivo, uno strumento, le dice come sta, perchè lei non lo sa più. Cosa è successo ? Può provare a ripercorrrere i momenti precedenti alle visite cardiologiche? Vuole provare a parlarne con uno psicologo? Penso che la potrebbe aiutare. Cordiali saluti PG
"Ma il fatto è che io stavo bene"...e probabilmente se si concentra sul suo corpo lei sta bene, come le confermano le analisi mediche.
E' sulla sua mente che deve spostare l'attenzione, perché nella sua mente ha origine il suo disagio. E' un disturbo che ha a che fare con l'ansia , potrebbe trattarsi di un Disturbo Ossessivo Compulsivo o di una patofobia che potrebbe essere stata attivata anche da eventi esterni accaduti nel sua cerchia relazionale.
Suggerisco di non rimandare e confrontarsi al più presto con uno psicoterapeuta. Cordialmente. Bruno Ramondetti
Buongiorno,
il disagio da lei descritto andrebbe contestualizzato al suo momento di vita, elemento mancante nella sua richiesta.
Le suggerisco di rivolgersi con fiducia ad uno specialista della sua zona per affrontare al meglio l’ansia che in questo momento la caratterizza.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Mi sembra che la sua motivazione a uscire dalla situazione psicologica in cui si trova sia una buona premessa per iniziare al più presto un trattamento psicoterapico di cui ha bisogno, come le hanno già spiegato molti colleghi con la cui diagnosi e consigli concordo. Tenga presente anche che la sua reazione somatica e il suo riempirsi di ansia sono già un tentativo di risolvere un problema che in lei c’era già da tempo e che forse aveva ed ha difficoltà a comunicare affettivamente, riuscendo a manifestarlo solo attraverso il corpo.
Molti auguri. L.F.
Buongiorno. la sua storia è interessante, ma manca l'età, che ha il suo peso. il fatto che improvvisamente si sia scatenata una così forte ansia e preoccupazione per la sua salute è indice di qualcosa d'altro che affiora, che non può essere più tenuto a freno. sicuramente l'individuare una persona di sua fiducia, uno psicoterapeuta che la possa aiutare a capire cosa stia succedendo, che sia in grado di restituirle la pace che non ha più, è fondamentale. Le faccio i miei migliori auguri, viste anche le festività natalizie. Enrico Piccinini
Si tratta di una slatentizzazione di un disturbo ossessivo compulsivo che generalmente trova origine in radici profonde e inconsce: prima inizia una seria psicoterapia e meglio è; ciò onde evitare una cronicizzazione e tornare in tempi più brevi a uno stato di benessere.

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