Mancanza di eccitazione sessuale Gentili dottori,Ho 39 anni e nel corso degli ultimi ho nota
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Mancanza di eccitazione sessuale
Gentili dottori,
Ho 39 anni e nel corso degli ultimi ho notato un progressivo calo del desiderio sessuale ed in particolare disturbi legati alla fase dell’eccitazione: lubrificazione e vasodilatazione sono pressoché assenti ma riesco ad avere rapporti con l’uso del lubrificante, talvolta raggiungo l’orgasmo ma con molta difficoltà.
Ho varie patologie: pcos, colon irritabile, disturbi del sonno, cortisolo alto, ipotiroidismo subclinico attualmente trattato con Tiche 50 mg. In passato ero stata trattata con Ibsa ma l’ho sospesa di mia iniziativa poiché accusavo una forte caduta di capelli e mi è stata diagnosticata alopecia androgenetica, migliorata ma ovviamente non guarita con il cambiamento del farmaco. C’è da dire che Ibsa mi aveva letteralmente rimessa a nuovo (più energia, sonno regolare, dimagrimento, ritorno della libido) ma gli effetti erano svaniti dopo un anno e mezzo circa e con Tiche la situazione è identica a quando non prendevo niente.
Mi è stata inoltre diagnosticata vulvodinia con ipertono del muscolo elevatore, che mi ha impedito del tutto per oltre dieci anni di avere rapporti e contribuendo largamente alla fine del mio matrimonio. Ora che finalmente ho una diagnosi ho potuto, anche con l’aiuto di tecniche di rilassamento, ricominciare ad avere rapporti ma come dicevo manco totalmente i eccitazione, la vagina resta contratta e asciutta, indipendentemente dal partner e anche da sola.
Vorrei sapere se dal quadro che vi ho esposto le cause di questo disturbo sono da ricercare a vostro parere più nella sfera ormonale o psicologica o potrebbero essere dovute alla contrattura.
Grazie.
Gentili dottori,
Ho 39 anni e nel corso degli ultimi ho notato un progressivo calo del desiderio sessuale ed in particolare disturbi legati alla fase dell’eccitazione: lubrificazione e vasodilatazione sono pressoché assenti ma riesco ad avere rapporti con l’uso del lubrificante, talvolta raggiungo l’orgasmo ma con molta difficoltà.
Ho varie patologie: pcos, colon irritabile, disturbi del sonno, cortisolo alto, ipotiroidismo subclinico attualmente trattato con Tiche 50 mg. In passato ero stata trattata con Ibsa ma l’ho sospesa di mia iniziativa poiché accusavo una forte caduta di capelli e mi è stata diagnosticata alopecia androgenetica, migliorata ma ovviamente non guarita con il cambiamento del farmaco. C’è da dire che Ibsa mi aveva letteralmente rimessa a nuovo (più energia, sonno regolare, dimagrimento, ritorno della libido) ma gli effetti erano svaniti dopo un anno e mezzo circa e con Tiche la situazione è identica a quando non prendevo niente.
Mi è stata inoltre diagnosticata vulvodinia con ipertono del muscolo elevatore, che mi ha impedito del tutto per oltre dieci anni di avere rapporti e contribuendo largamente alla fine del mio matrimonio. Ora che finalmente ho una diagnosi ho potuto, anche con l’aiuto di tecniche di rilassamento, ricominciare ad avere rapporti ma come dicevo manco totalmente i eccitazione, la vagina resta contratta e asciutta, indipendentemente dal partner e anche da sola.
Vorrei sapere se dal quadro che vi ho esposto le cause di questo disturbo sono da ricercare a vostro parere più nella sfera ormonale o psicologica o potrebbero essere dovute alla contrattura.
Grazie.
Se con il lubrificante anche se con difficoltà lei riesce ad aver l'orgasmo la possibile causa é di natura psiologica..
Dovrebbe far una consulenza dettagliata per far un percorso e comprendere cosa vi é oltre il sintomo ovvero la causa della mancanza di desiderio..
Perché sicuramente questo vissuto é devastante..
Dott.ssa Palmitesta Antonella
Dovrebbe far una consulenza dettagliata per far un percorso e comprendere cosa vi é oltre il sintomo ovvero la causa della mancanza di desiderio..
Perché sicuramente questo vissuto é devastante..
Dott.ssa Palmitesta Antonella
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Buongiorno, Il quadro da lei esposto è molto dettagliato ma al contempo anche complesso.
A volte fare una discriminazione precisa nelle cause scindendole in psicologiche o biologiche è erroneo.
In realtà l’intreccio di fattori di origine biologica e le implicazioni psicologiche che comportano Creano una situazione clinica unica.
Ciò che invece risulta essere interessante è valorizzare il processo che in questo momento risulta essere disfunzionale.
In particolare la fase di eccitazione risulta essere compromessa pertanto potrebbe essere utile un intervento di tipo Psico sessuale che consenta un lavoro adeguato per favorire un equilibrio biopsichico sessuale funzionale. In particolare sarebbe utile un approccio che nel mio lavoro definisco integrato:
sessuologo & ginecologo.
A volte fare una discriminazione precisa nelle cause scindendole in psicologiche o biologiche è erroneo.
In realtà l’intreccio di fattori di origine biologica e le implicazioni psicologiche che comportano Creano una situazione clinica unica.
Ciò che invece risulta essere interessante è valorizzare il processo che in questo momento risulta essere disfunzionale.
In particolare la fase di eccitazione risulta essere compromessa pertanto potrebbe essere utile un intervento di tipo Psico sessuale che consenta un lavoro adeguato per favorire un equilibrio biopsichico sessuale funzionale. In particolare sarebbe utile un approccio che nel mio lavoro definisco integrato:
sessuologo & ginecologo.
Gentilissima,
Dalle sue parole credo che l'aspetto psicologico sia dominante. Nonostante ciò le consiglierei una visita ginecologica per escludere un problema organico. Dopodiché potrà iniziare un percorso con uno psicologo esperto in sessuologia per capire i motivi delle sue difficoltà e per trovare strategie efficaci da adottare.
Resto a disposizione.
Dalle sue parole credo che l'aspetto psicologico sia dominante. Nonostante ciò le consiglierei una visita ginecologica per escludere un problema organico. Dopodiché potrà iniziare un percorso con uno psicologo esperto in sessuologia per capire i motivi delle sue difficoltà e per trovare strategie efficaci da adottare.
Resto a disposizione.
Buongiorno, il suo quadro è troppo complesso per affrontarlo un questa sede perché c'è una situazione endocrina con numerose anomalie. Non stai curando né il cortisolo alto né l'iperandrogenismo e forse anche la terapia sostitutiva della tiroide è insufficiente. Se non compensi l'ipotoroidismo è normale che sia sottotono e che la libido sia bassa. È solo un sospetto, tutte queste supposizioni devono essere verificate e poi si può parlare degli aspetti più strettamente psicologici e/o sessuologici.
Gentile utente, sicuramente l'origine dei suoi problemi non può trovare causa unica e inequivocabile. I suoi disturbi fisici, le cure, i farmaci e le esperienze di relazione in questo periodo hanno fortemente compromesso il suo equilibrio psico-sessuale, e ciò che le consiglio è di scegliersi dei professionisti (ginecologo, endocrinologo, e psicosessuologo), che possano lavorare in sinergia e prenderla in carico a 360gradi per far si che lei, come si merita giustamente alla sua giovane età, finalmente possa vivere una appagante sessualità e delle sane relazioni. Buona fortuna.
Giuliana Melandri
Giuliana Melandri
Buongiorno, gli aspetti da valutare sono molteplici. Sicuramente un approccio integrato psico-riabilitativo potrebbero darle una mano a risolvere la complessità del problema. Un indagine perineale per comprendere la risposta corporea, e la valutazione di una eventuale fobia da penetrazione. Grazie Rosa Bochicchio
Salve,
sicuramente da ciò che racconta c'è una buona parte spiegabile dallo stato fisico/ormonale, ma sono certa che tutto ciò abbia influenzato in generale la sua sessualità e di conseguenza la sua predisposizione a riconoscere ed accogliere il Desiderio.
sicuramente da ciò che racconta c'è una buona parte spiegabile dallo stato fisico/ormonale, ma sono certa che tutto ciò abbia influenzato in generale la sua sessualità e di conseguenza la sua predisposizione a riconoscere ed accogliere il Desiderio.
Gent.ma
Il quadro che descrive e'molto complesso con piu'variabili, per cui non e' possibile definirne la natura organica o psicogena. Cerchi pertanto, in primis, di escludere problematiche fisiche tramite una consulenza ginecologica che la aiutera'nel trovare il giusto indirizzo ai suoi dubbi. Da li' la strada per valutarne l'eventuale componente psichica (dove ovviamente l'una via non esclude l'altra)
Il quadro che descrive e'molto complesso con piu'variabili, per cui non e' possibile definirne la natura organica o psicogena. Cerchi pertanto, in primis, di escludere problematiche fisiche tramite una consulenza ginecologica che la aiutera'nel trovare il giusto indirizzo ai suoi dubbi. Da li' la strada per valutarne l'eventuale componente psichica (dove ovviamente l'una via non esclude l'altra)
Gentile ho letto la sua domanda. Se escludiamo le cause organiche, l'aspetto psicologico e affettivo potrebbe rivestire un ruolo importante. Sarebbe utile verificarlo con l'aiuto di uno psicologo o di un consulente sessuale. Cordiali saluti. dr.ssa Marina Gori
Buongiorno gentile utente. Mente e corpo sono interconnessi: molte volte il corpo genera disturbi fisici che hanno alla base un malessere psicologico e questi sintomi influiscono sul nostro benessere generale e mi sembra ciò che sta succedendo a lei. Quello che mi sentirei di suggerirle, con la sua diagnosi di vuvlodinia, è di rivolgersi ad una psicologa/psicoterapeuta esperta in questo settore e ad una ginecologa (L' Associazione Italiana Vuvlodinia, dove può reperire dei nomitativi nel suo territorio) che facciano un lavoro integrato. Le tecniche di rilassamento sono sicuramente un valido supporto ma vanno integrate con un lavoro su di sè e sulle cause sottostanti al sintomo per poter ottenere risultati migliori.
Le auguro ogni bene
Dott.ssa Alice Maffeo
Le auguro ogni bene
Dott.ssa Alice Maffeo
Gentile utente, il suo è un quesito molto difficile al quale rispondere, ma senz'altro bisognerebbe prendere in considerazione gli effetti della risposta nocicettiva che ha sviluppato nel corso degli anni a causa della vulvodinia, che potrebbe aver inibito le risposte di rilassamento necessarie alla lubrificazione, alla vasodilatazione e al raggiungimento dell'orgasmo.
Buonasera, un percorso sessuologico abbinato ad indagini mediche nella sfera immunologica e ormonale potrebbero esserle di aiuto nel ricercare la soluzione alle sue problematiche. A Milano sono presenti diversi centri specializzati in indagini immunologiche e ormonali
Salve, probabilmente la vulvodinia, cioè una percezione di dolore a livello vulvare, le ha portato ad associare il dolore all'esperienza sessuale, il cortisolo alto probabilmente ci sta indicando anche livelli di stress elevati, per cui le direi che gli essercizi di rilassamento vanno bene ma non sono abbastanza, Bisognerebbe indagare più a fondo nella sua sintomatologia e in primis trattare il dolore (la terapia EMDR è ottima in questi casi) che lei prova e che probabilmente ha segnato la sua risposta sessuale.. Cordiali saluti, M.M.
Gentile utente, in base alla sua descrizione non è possibile inquadrare l'origine esatta del disturbo, anche se potrebbe sembrare di natura psicogena. Per questo motivo le consiglio una visita ginecologica per comprendere l'eventuale presenza di un problema organico.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
I disturbi del desiderio e dell'eccitazione hanno origine svariate, da quelle organiche a quelle psicologiche. E' molto importante trovare un ginecologo competente per l'aspetto organico e lavorare molto sulla percezione del dolore interiorizzato in tanti anni di vulvodinia.
sarebbe sicuramente il caso di affrontare una psicoterapia ed un percorso sessuologico per individuare eventuali blocchi e difficoltà relazionali.
Un saluto cordiale
Barbara Repossini
sarebbe sicuramente il caso di affrontare una psicoterapia ed un percorso sessuologico per individuare eventuali blocchi e difficoltà relazionali.
Un saluto cordiale
Barbara Repossini
Gentile utente, la ringrazio innanzitutto per la sua condivisione. Mi permetto di dire che, vista la complessità del quadro clinico, non escluderei una interconnessione tra fattori psicologici e fattori organici. Ciò che le consiglio è di eseguire esami medici approfonditi tramite una consulenza ginecologica e di lavorare parallelamente con un/a sessuologo/a. Mi pare infatti che, oltre alle patologie organiche riportate, possa esserci una componente psicologica importante che meriterebbe di essere ascoltata. Nel caso avesse bisogno, sono disponibile. Cordialmente, Dott.ssa Lucrezia Giuliani.
La situazione che descrive è complessa e coinvolge diversi aspetti sia fisici che psicologici, che possono interagire tra loro.
Le difficoltà legate all'eccitazione sessuale, come la scarsa lubrificazione e la contrazione muscolare, potrebbero derivare da una combinazione di fattori:
Sfera ormonale : Condizioni come la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), l'ipotiroidismo e il cortisolo alto possono influenzare sul desiderio e sulla risposta sessuale. La variazione dei trattamenti farmacologici potrebbe aver alterato l'equilibrio ormonale, influenzando negativamente sulla libido e sull'energia.
Fattori psicologici e relazionali : La storia di vulvodinia e ipertono muscolare può aver causato un'associazione negativa con la sessualità, creando un circolo vizioso di tensione, ansia e difficoltà a lasciarsi andare. Inoltre, situazioni di stress cronico, difficoltà relazionali e insoddisfazione personale possono amplificare questi problemi.
Fattori fisici : L'ipertono del muscolo elevatore e la vulvodinia possono contribuire al mantenimento della contrazione vaginale, interferendo con il piacere e la lubrificazione. Questi aspetti sono spesso trattabili attraverso tecniche di rilassamento, fisioterapia del pavimento pelvico e approcci integrati.
Cosa fare?
Una valutazione accurata sarebbe utile per comprendere meglio il ruolo di ciascun fattore. Potrebbe essere utile:
Un approfondimento endocrinologico per monitorare e ottimizzare l'equilibrio ormonale.
La fisioterapia del pavimento pelvico per migliorare il rilassamento muscolare.
Un percorso psicoterapeutico per affrontare eventuali blocchi emotivi o relazionali legati alla età sessuale.
È importante sottolineare che la sua situazione richiede un approccio multidisciplinare. Per questo, sarebbe consigliabile rivolgersi a uno specialista in sessuologia o a un'équipe che includa ginecologo, endocrinologo e psicoterapeuta per ottenere un piano di trattamento personalizzato ed efficace.
Le difficoltà legate all'eccitazione sessuale, come la scarsa lubrificazione e la contrazione muscolare, potrebbero derivare da una combinazione di fattori:
Sfera ormonale : Condizioni come la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), l'ipotiroidismo e il cortisolo alto possono influenzare sul desiderio e sulla risposta sessuale. La variazione dei trattamenti farmacologici potrebbe aver alterato l'equilibrio ormonale, influenzando negativamente sulla libido e sull'energia.
Fattori psicologici e relazionali : La storia di vulvodinia e ipertono muscolare può aver causato un'associazione negativa con la sessualità, creando un circolo vizioso di tensione, ansia e difficoltà a lasciarsi andare. Inoltre, situazioni di stress cronico, difficoltà relazionali e insoddisfazione personale possono amplificare questi problemi.
Fattori fisici : L'ipertono del muscolo elevatore e la vulvodinia possono contribuire al mantenimento della contrazione vaginale, interferendo con il piacere e la lubrificazione. Questi aspetti sono spesso trattabili attraverso tecniche di rilassamento, fisioterapia del pavimento pelvico e approcci integrati.
Cosa fare?
Una valutazione accurata sarebbe utile per comprendere meglio il ruolo di ciascun fattore. Potrebbe essere utile:
Un approfondimento endocrinologico per monitorare e ottimizzare l'equilibrio ormonale.
La fisioterapia del pavimento pelvico per migliorare il rilassamento muscolare.
Un percorso psicoterapeutico per affrontare eventuali blocchi emotivi o relazionali legati alla età sessuale.
È importante sottolineare che la sua situazione richiede un approccio multidisciplinare. Per questo, sarebbe consigliabile rivolgersi a uno specialista in sessuologia o a un'équipe che includa ginecologo, endocrinologo e psicoterapeuta per ottenere un piano di trattamento personalizzato ed efficace.
Gentilissima,
il quadro da lei riportato è particolarmente complesso, vuoi per le varie patologie, vuoi per i farmaci da lei descritti. Reputo quindi che, nel suo caso, sarebbe più opportuno svolgere un lavoro di equipe, con un ginecologo esperto in sessuologia ed anche uno psicologo. Rimango a disposizione
il quadro da lei riportato è particolarmente complesso, vuoi per le varie patologie, vuoi per i farmaci da lei descritti. Reputo quindi che, nel suo caso, sarebbe più opportuno svolgere un lavoro di equipe, con un ginecologo esperto in sessuologia ed anche uno psicologo. Rimango a disposizione
Gentilissima,
Dal momento che la sessualità è influenzata da tantissimi fattori (relazionali, personali, biologici, sociali) solitamente anche i disturbi correlati hanno molteplici cause che possono essere di natura psicologica, biologica ma anche relazionale. A mio parere andrebbero indagati tutti questi aspetti per avere una visione completa della difficoltà riportata in modo da implementare il miglior trattamento possibile.
Se vuole un consulto o maggiori informazioni non esiti a contattarmi.
Dal momento che la sessualità è influenzata da tantissimi fattori (relazionali, personali, biologici, sociali) solitamente anche i disturbi correlati hanno molteplici cause che possono essere di natura psicologica, biologica ma anche relazionale. A mio parere andrebbero indagati tutti questi aspetti per avere una visione completa della difficoltà riportata in modo da implementare il miglior trattamento possibile.
Se vuole un consulto o maggiori informazioni non esiti a contattarmi.
È verosimile che la difficoltà di eccitazione abbia più cause che si sommano: l’ipertono del pavimento pelvico e la vulvodinia tendono a “frenare” l’ingorgo vascolare e quindi la lubrificazione, mentre stress e sonno disturbato riducono l’arousal; i fattori ormonali come ipotiroidismo subclinico e PCOS possono modulare la funzione sessuale, ma da soli raramente spiegano una lubrificazione quasi assente. Provetei piuttosto a restituire il quadro in chiave fenomenologica, in linea con la tua pratica: per anni il corpo ha imparato che il contatto era faticoso o doloroso, e ha trasformato la contrazione in una postura di protezione; anche quando il dolore è più gestibile, il corpo può rimanere “in guardia”, e l’eccitazione fatica a partire perché non c’è ancora abbastanza senso di sicurezza. In questo passaggio, la qualità dell’attenzione conta molto: quando l’attenzione resta agganciata alla vigilanza e alla distrazione, l’arousal cala facilmente. Sul piano fisiologico, la lubrificazione è un transudato che arriva quando i tessuti si ingorgano di sangue: se l’ingorgo non si attiva, il fluido non arriva e la vagina resta non lubrificata e contratta. Ecco perché nei quadri di vulvodinia le raccomandazioni includono una valutazione muscoloscheletrica e fisioterapia pelvi‑perineale: ridurre tono e ipervigilanza facilita il flusso, la sensibilità e la lubrificazione. Cosa fare adesso, in concreto, senza forzare la mano: dare priorità al rilassamento del pavimento pelvico (fisioterapia dedicata, biofeedback, dilatatori, desensibilizzazione graduale); puntare a un eutiroidismo stabile e, se indicato, completare il check ormonale (prolattina, ormoni sessuali, SHBG); lavorare sulla regolazione dello stress e sull’attenzione incarnata durante l’intimità (pratiche somatiche, mindfulness dell’eccitazione); nel frattempo, usare lubrificanti e curare comfort e gradualità, così il corpo può “reimparare” a ingorgarsi e lubrificarsi in sicurezza. Spero di aver dato qualche chiarimento o spunti di riflessione. Resto a disposizione
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