Io non mi rendo conto abbastanza di quanto la mia vita sia triste e piena di solitudine, ci riflette

15 risposte
Io non mi rendo conto abbastanza di quanto la mia vita sia triste e piena di solitudine, ci riflettevo stasera su questa cosa.. quanto può essere penoso sapere di poter contare solamente su due persone, la mia psicoterapeuta e il mio psichiatra, i miei due salvavita. Peccato che da queste persone non riceverò mai affetto nè compagnia, sono persone che per me rimarranno sempre degli estranei solo che loro mi conoscono.
Ho smesso di parlare dei miei problemi alla mia famiglia, parenti, amici e conoscenti, non voglio provare mai più quel tipo di solitudine, che ti fa sentire incompresa, mortificata, delusa e sbagliata, preferisco quest'altro tipo di solitudine, i miei problemi li riferisco solo alle persone citate prima.
Però mi manca sentirmi amata, voluta bene, apprezzata...
Ho letto su internet che le persone depresse o chi si lamenta sempre dei propri problemi, vengono considerate delle persone noiose e da cui stare alla larga, forse c'è un pò di verità in questa cosa.
E' brutto sapere di non contare davvero niente per nessuno, questo mi fa desiderare di non esistere più.
Io sono solo un lavoro per chi mi segue.
Non capisco perchè mi aspetto sempre così tanto dalla vita e dalle persone, e puntualmente ne rimango delusa come una stupida.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, mi dispiace molto per il forte malessere che sta provando... leggo che è seguita da una psicoterapeuta, il mio suggerimento è quello di riportare queste parole a lei, così da tenere monitorato questo disagio ma soprattutto poterci lavorare assieme e magari impostare anche nuovi obiettivi concreti di terapia che possano giovarle davanti a questa sensazione di solitudine che prova. Le mando un caro saluto
Salve, dalle sue parole mi sembra di capire che però si trova molto bene con il suo terapeuta ed il suo psichiatra. Sono certa che il lavoro con loro la aiuterà poi a sentirsi amata ed accolta anche nella vita quotidiana dalle persone a cui lei vuole bene.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Baiardo Bruni
Buonasera, rispetto ai vissuti emotivi da lei riferiti ritengo possa esserle utile rivolgersi ad un professionista per un consulto al fine di elaborare e trasformare questa tristezza e solitudine, recuperando vitalità e affettività. Un caro saluto
Buongiorno,

l'obiettivo di una psicoterapia deve esser quello di creare le condizioni affinché il paziente possa guardare anche fuori sperimentando cosi relazioni soddisfacenti alla stregua di quella terapeutica. E' molto probabile che non sia ancora arrivata a questo punto, e che non si senta ancora pronta ad affacciarsi ad altre relazioni. Continui pure il lavoro terapeutico cominciato, vedrà che con il tempo riuscirà a guardare alla sua vita con maggior fiducia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Mi fa venire in mente una risposta ad un ragazzo qualche giorno fa che presumibilmente depresso si lamentava di vari aspetti della sua vita e, soprattutto, delle amicizie che si comportavano secondo lui non in linea con il suo stato. Alla parola "vittimismo e lamentosità" si deve essere offeso perchè mi ha scritto una mail accusandomi di scarsa empatia. Vorrei ora cercare di esprimere lo stesso concetto, magari provo a dirlo meglio. La tendenza di chi soffre di depressione è lamentarsi che le cose non vanno mai bene e che le persone non fanno mai abbastanza per loro. Quello che volevo cercare di far capire è che i nostri amici, hanno anche loro i loro problemi, se ognuno parlasse costantemente delle cose che lo affliggono non sarebbe più un gruppo di amici ma un gruppo di auto aiuto. Questo non vuol dire che tra amici non ci si supporti e non si raccontino le cose negative, ma è solo un aspetto di tanti, non il tema centrale delle relazioni. è un errore cercare e/o pretendere costantemente assistenza dagli altri perchè gli altri non sono i nostri psicologi e spesso li facciamo sentire impotenti e frustrati perchè comunque (questo lo sappiamo) proveranno all'inizio a proporci soluzioni che non ci andranno mai bene. Quindi, tornando a lei, quello che dice è vero, solo il suo psicologo e il suo psichiatra conoscono intimamente la sua sofferenza, ed è giusto così, è a loro che deve sottoporre i suoi problemi più intimi perchè solo loro hanno gli strumenti per affrontarli. Ritorni a guardare le amicizie in modo diverso, come persone con cui condividere esperienze, fare cose, e distrarsi dai problemi. Ogni volta che chiediamo a qualcuno qualcosa che non ci può dare questo qualcuno si allontana e noi crediamo non ci dedichi abbastanza attenzioni perchè per lui/lei valiamo troppo poco. Non è così.
Gentile utente, spesso quando si vivono situazioni traumatiche di perdita affettiva in infanzia, ci si ritrova ad esserne affamati e ci si sente nell'impossibilità di stare anche in solitudine, che è diversa dall isolamento, senza immaginare che il terreno ci crolli sotto ai piedi.
Se psicologo e psichiatra la seguono e lei lavora attivamente assieme a loro, coltivi la speranza di poter essere un po' più forte e di acquisire gli strumenti per riuscire a stare, sia da sola che con gli altri, senza il bisogno di idealizzare chi la circonda. Imparare a stare necessita di un lungo lavoro sulle nostre emozioni e sul sentimento di fiducia.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Buongiorno. Ha parlato con la sua psicoterapeuta e con il suo psichiatra di questo suo stato d'animo? Cosa le hanno detto? Questo suo malessere potrebbe essere un valido elemento, una risorsa da sfruttare per vincere proprio le barriere che, lei sente, la separano dai suoi cari. Per quanto possa farla soffrire, proprio questo malessere, rappresenta la prova provata che lei non è solo un lavoro"! Rimango a disposizione dott.ssa Nadja Pagliaro
Buonasera. Credo sia importante che se sta già seguendo dei percorsi terapeutici possa confrontarsi direttamente con i professionisti con cui sta lavorando. Ad ogni modo mi colpisce la sua condivisione, e vorrei lasciarle uno spunto: forse più che focalizzarsi su ciò che si aspetta dagli altri potrebbe provare ad centrarsi maggiormente su se stessa e sul proprio potere di creare con gli altri relazioni positive ed appaganti. Il mio suggerimento è dunque quello di continuare ad impegnarsi nel suo percorso di cambiamento con coraggio e con fiducia. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buona giorno, immagino la fatica di stare all'interno di queste dinamiche interne. Penso sia importante per lei poter avere uno spazio all'interno di un legame psicoterapeutico per affrontare e gestire i suoi vissuti profondi. Per ulteriori informazioni può contattarmi! A presto
Buongiorno,
ho letto le sue parole e ne colgo la grande sofferenza. Sono contenta che sia seguita da delle figure professionali, che è vero che lavorano con lei sul suo benessere, ciò nonostante un rapporto di questo tipo non esclude il facco che tra voi si creino dei legami più profondi. Sono certa che oltre che essere la loro paziente, è sicuramente una persona importante e che sono desiderosi di aiutare. Oltretutto, se riesce a stare in questo legame, sono convinta che in futuro riuscirà anche a formare dei legami profondi con le altre persone, forse imparando a fidarsi di loro, ma soprattutto iniziando a non considerare la sua sofferenza noiosa. Dia l'opportunità a se stessa di aprirsi, e così facendo la darà anche agli altri.
Un caro saluto
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
Salve, il primo suggerimento che mi sento di darle è di non considerare ciò che trova su internet come una verità indiscussa ma unicamente una indicazione da approfondire con specialisti che possono conoscerla personalmente. In merito al rapporto fondamentale col suo psicologo e con lo psichiatra condivido con lei la fondamentale importanza ma sono gli strumenti che deve utilizzare per risolvere ciò che la fa star male e acquisire gli strumenti necessari per avere una bella e completa vita sociale. Per il momento lei si sente così ma se continuerà il percorso iniziato, segnale di una importante volontà di miglioramento, avrò relazioni sociali appaganti. Se lo merita, non molli. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Descrive e vive una situazione penosa e molto triste e mi spiace molto per lei. Come professionista mi sento di dirle che i colleghi dovrebbero essere per lei dei ponti per ciò che sta fuori, per ridarle la fiducia, la motivazione e l'energia di relazionarsi in un "modo buono" per lei. Mi sento di suggerirle anche di pensare ad una terapia di gruppo; di fatto il gruppo è un microcosmo sociale che offre grandi possibilità terapeutiche. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Buongiorno, il modo di percepire le relazioni è molto influenzato dall'ambiente in cui si è cresciuti. Continui con la psicoterapia e vedrà che l'apertura al mondo potrebbe riservarle piacevoli sorprese. Al momento, probabilmente, si aspetta dagli altri molto di più di ciò che possono dare all'interno di un rapporto amichevole. È solo un'ipotesi ma potrebbe essere uno spunto di riflessione in più.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, non pensi che le cose rimarranno per sempre così. il suo terapeuta e il suo psichiatra lavorano in sinergia con lei per fare sì che lei, dopo la palestra psicologica, si apra alla vita e trovi negli altri chi la sappia amare e capire. La terapia è una fase della vita poi inizia la vita vera, con delusioni e momenti sereni e gioiosi. Aspetti: incontrerà qualcuno che la faccia sentire amata con l'aiuto di chi la segue.

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