Ho fatto esame farmaci digitalici,asumo lanoin 0,25 da numerosi anni per inuff cardiacapermanenete e
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Ho fatto esame farmaci digitalici,asumo lanoin 0,25 da numerosi anni per inuff cardiacapermanenete e fibrillazione atriale permanente asime al coumai,ile,bioprololo al bisogno lasi25 e kanrenol 25 eemi arti inferiori e pasantezza nel fare le cale,ecocuore a posto 3 eco arti inferiori venoso,"malattia cronica venosa) ,la digosina è 0,76 ng/ml il range del laboratorio privato è:0,90-2.00,Non è segnata nessuna stelletta a fianco,e il laboratorista sostiene che non è nulla di patologico,anceh la volta scorsa il medico di base ha confermato,però il peggioramento caviglie ,pelle secca,machie blu aumenta,l'angiologo sotiene di usare il lasix 25il meico,invece un integratore per le vene tipo daflon.Esite una correlazione meica tra.i miei valoridi digoina inferiori al range e i iturbi agli arti inferiori Purtroppo avendo la poriai e non svolgendo attività fisica la mucolatura,i tendini sono "rigidi" non elastici,quini è facile confondersi,vale pure per la chiena la colonna,e le cervicali che in pasato riolvevo con 10-15 seute di fiioterapia sena alcun farmaco o pomata,Asumo gocce di vitamina D in quanto avevo da olo scoperto,di avere 1,98 quando i valori devono stare tra 50 e 80.Aumentando la vit D mi pare aumenti pure l'efficacia della digoina,aumo olo 25 gocce e ono insufficienti,questo a detta dei dermatologima ilmedico di bae insiste per le 25 gocce e ,quini,mi ritrovo a fare prelievei INUTILI in quanto al masimo,il valore è 19.Gazi per eventuali suggerimenti relativi alla digosina e ci ono esami da fare e e è correlata alla vit come mi è stato detto dai ermatologi,Ho 60 anni,normopeso glicemia a posto.
Buonasera,
le rispondo per quanto riguarda la vitamina D: il calcifediolo potrebbe essere più efficace se non riesce a normalizzare i livelli, provi a parlarne con il suo medico che eventualmente le prescriverà l'integrazione più appropriata per il suo specifico caso.
Sperando di esserle stato utile, le porgo cordiali saluti
le rispondo per quanto riguarda la vitamina D: il calcifediolo potrebbe essere più efficace se non riesce a normalizzare i livelli, provi a parlarne con il suo medico che eventualmente le prescriverà l'integrazione più appropriata per il suo specifico caso.
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Buonasera, sicuramente ha fatto un’ottima cosa nel dosaggio della vitamina D e cominciare l’integrazione. Infatti questa è fondamentale per il mantenimento osseo e la sua carenza può indurre sintomi quali debolezza, dolori osseo e muscolari. Dal punto di vista alimentare utili nella formazione di vitamina D sono il pesce (in particolare salmone, trota..), le uova, e i formaggi. Importante soprattutto anche l’esposizione solare, si consigliano almeno 15 minuti al giorno di mani e piedi. Per lo specifico dosaggio dell’integrazione, come già detto dal collega, si consiglia di parlarne direttamente con il medico. Cordiali saluti
La vitamina D solo in minima parte (10%) può essere assunta con gli alimenti, la produzione avviene per esposizione al sole a partire da precursori che produciamo noi stessi. Se i meccanismi interni di produzione dei precursori sono inefficienti è necessario integrarla con dosaggi alti inizialmente e poi di mantenimento quando i livelli ematici si normalizzano. Il suo medico di base può facilmente aiutarla con i dosaggi. Quando farà le analisi dosi anche il paaratormone, così il medico o il nutrizionista possono stabilire se l'intervento sta andando nella giusta direzione.
Dott.ssa Emanuela Troncone
Dott.ssa Emanuela Troncone
Penso più un problema energetico ed emozionale che fisiologico
Vieni a trovarmi
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Buongiorno, nel suo caso la vitamina D va assunta in dose terapeutica ed andrebbe presa preferibilmente ogni giorno subito dopo o durante il pasto. Inoltre sarebbe utile esporsi alla luce solare con gli arti scoperti per almeno un'ora al giorno. Nel suo caso, sarebbe bene che il dosaggio ematico della vitamina D fosse almeno 50 ng/ml, perché se si ha una patologia autoimmunitaria l'efficienza dell'assorbimento della vitamina D è inferiore rispetto al soggetto non autoimmune. Si rivolga al suo Medico che le saprà indicarle il dosaggio terapeutico più adatto di questa vitamina.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Nel caso specifico la vitamina D andrebbe assunta in dose terapeutica, sotto controllo medico. Importante cercare anche di esporsi alla luce solare, in modo tale da attivare i precursori della vitamina D.
Salve le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per quanto riguarda la vitamina d che va assunta in dose terapeutica
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Buonasera, sicuramente ha fatto bene ad iniziare un integrazione di vitamina D. Avevo lei 60 anni, livelli fisiologici di vitamina D sono fondamentali per il mantenimento osseo onde evitare problematiche a carico dell'apparato scheletrico. Oltre all'integrazione terapeutica della vitamina D, è importante che questa venga attivata all'interno dell'organismo attraverso l’esposizione solare. Per lo specifico dosaggio dell’integrazione, come già detto dai miei colleghi precedentemente, si consiglia di parlarne direttamente con il medico.
Salve,il suo quadro non è semplice e non credo che due righe potrebbero esserle di aiuto.il daflon non esclude il lasix,non so ,però, se è in terapia per la psoriasi.Un incontro frontale o un approfondimento della sua anamnesi via skype ci sarebbero utili.In attesa,i miei più cordiali saluti
Buongiorno, sarebbe importante cominciare (se ancora non lo ha fatto) un percorso per la psoriasi seguito da uno specialista. Potrebbe trovare giovamento dall'esposizione solare sia per la psoriasi che per aumentare la Vit. D. Per il dosaggio dell'integratore deve parlarne con il suo medico di base riportandogli il parere del dermatologo.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Buonasera gentile utente, avendo 60 anni, corretti livelli di vitamina D sono fondamentali per il mantenimento osseo onde evitare problematiche a carico dell'apparato scheletrico. L'integrazione di vitamina D è importante quanto la sua attivazione all'interno dell'organismo per esempio attraverso l’esposizione solare. Per la posologia dell’integrazione si consulti con il suo medico curante. Cordiali Saluti
buona sera è importante l assunzione di vit.D si ricordi che assunzione maggiore è l esposizione solare e un piccolo aiuto anche dall alimentazione.
saluti.
saluti.
Concordo con quanto espresso dai colleghi in precedenza
Saluti
Saluti
1. Digossina bassa
Il valore di 0,76 ng/mL è sotto il range terapeutico di riferimento del laboratorio (0,9–2,0 ng/mL), ma questo non sempre implica un problema. In pazienti anziani o fragili, oppure in casi di fibrillazione atriale cronica come il suo, valori più bassi possono essere volutamente mantenuti per ridurre il rischio di tossicità (es. disturbi visivi, nausea, confusione, aritmie).
In letteratura, valori di digossinemia tra 0,5 e 0,9 ng/mL sono considerati accettabili in molti casi, soprattutto in soggetti cronici stabili, senza segni clinici di scompenso. Tuttavia, se la frequenza cardiaca è ben controllata e lei non accusa altri sintomi compatibili con un’inefficacia della terapia (es. affanno, edemi marcati, intolleranza allo sforzo), il valore può essere considerato clinicamente adeguato.
2. Edemi agli arti inferiori
Gli edemi declivi, la pesantezza alle gambe e le difficoltà nel salire le scale non sembrano legati direttamente alla digossina in sé, ma a una combinazione di fattori:
Malattia venosa cronica, confermata dagli esami venosi.
Limitata attività fisica, che riduce il ritorno venoso e la tonicità muscolare.
Eventuale ritenzione idrica, se il dosaggio diuretico non è adeguato o discontinuo.
Ipovitaminosi D, che può influenzare la funzionalità muscolare e vascolare, ma non agisce direttamente sull’efficacia della digossina in modo rilevante da un punto di vista farmacologico.
Pertanto, non vi è una chiara correlazione diretta tra il valore leggermente basso della digossina e gli edemi. La gestione di questi sintomi dovrebbe essere centrata sulla corretta combinazione di diuretici, eventuale calze elastocompressive, rieducazione al movimento (compatibile con la sua situazione) e un eventuale supporto integrativo vasotonico (come il Daflon, ma da valutare con il curante per eventuali interazioni).
3. Vitamina D e digossina
Alcuni studi suggeriscono che gravi carenze di vitamina D possano aumentare il rischio di tossicità della digossina per alterazioni del metabolismo del calcio, ma non esistono forti evidenze cliniche che dimostrino un effetto diretto della vitamina D sull’efficacia terapeutica della digossina.
Tuttavia, mantenere la vitamina D in un range accettabile (idealmente >30 ng/mL) è utile per ridurre il rischio di osteoporosi, migliorare il tono muscolare e il benessere generale.
4. Esami consigliati
Oltre al monitoraggio regolare della digossina, può essere utile valutare:
Elettroliti (sodio, potassio, magnesio): squilibri aumentano il rischio di effetti collaterali della digossina.
Creatinina e filtrato glomerulare: essenziale per adattare il dosaggio della digossina.
Vitamina D 25-OH: per monitorare l’efficacia della supplementazione.
BNP o NT-proBNP, se non già fatto, per valutare l’attività dello scompenso cardiaco.
Conclusione
Il valore della digossina da solo non è sufficiente per giustificare i sintomi agli arti inferiori, che sono più probabilmente legati alla componente venosa cronica, alla ridotta mobilità e a una possibile ritenzione idrica non del tutto controllata.
Non vi è un’evidenza forte che l’aumento della vitamina D migliori direttamente l'efficacia della digossina, ma un buon livello è certamente auspicabile per la salute generale.
Le consiglio di valutare il quadro in modo integrato con il suo cardiologo, eventualmente considerando anche una valutazione fisiatrica per la rigidità muscolare.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Il valore di 0,76 ng/mL è sotto il range terapeutico di riferimento del laboratorio (0,9–2,0 ng/mL), ma questo non sempre implica un problema. In pazienti anziani o fragili, oppure in casi di fibrillazione atriale cronica come il suo, valori più bassi possono essere volutamente mantenuti per ridurre il rischio di tossicità (es. disturbi visivi, nausea, confusione, aritmie).
In letteratura, valori di digossinemia tra 0,5 e 0,9 ng/mL sono considerati accettabili in molti casi, soprattutto in soggetti cronici stabili, senza segni clinici di scompenso. Tuttavia, se la frequenza cardiaca è ben controllata e lei non accusa altri sintomi compatibili con un’inefficacia della terapia (es. affanno, edemi marcati, intolleranza allo sforzo), il valore può essere considerato clinicamente adeguato.
2. Edemi agli arti inferiori
Gli edemi declivi, la pesantezza alle gambe e le difficoltà nel salire le scale non sembrano legati direttamente alla digossina in sé, ma a una combinazione di fattori:
Malattia venosa cronica, confermata dagli esami venosi.
Limitata attività fisica, che riduce il ritorno venoso e la tonicità muscolare.
Eventuale ritenzione idrica, se il dosaggio diuretico non è adeguato o discontinuo.
Ipovitaminosi D, che può influenzare la funzionalità muscolare e vascolare, ma non agisce direttamente sull’efficacia della digossina in modo rilevante da un punto di vista farmacologico.
Pertanto, non vi è una chiara correlazione diretta tra il valore leggermente basso della digossina e gli edemi. La gestione di questi sintomi dovrebbe essere centrata sulla corretta combinazione di diuretici, eventuale calze elastocompressive, rieducazione al movimento (compatibile con la sua situazione) e un eventuale supporto integrativo vasotonico (come il Daflon, ma da valutare con il curante per eventuali interazioni).
3. Vitamina D e digossina
Alcuni studi suggeriscono che gravi carenze di vitamina D possano aumentare il rischio di tossicità della digossina per alterazioni del metabolismo del calcio, ma non esistono forti evidenze cliniche che dimostrino un effetto diretto della vitamina D sull’efficacia terapeutica della digossina.
Tuttavia, mantenere la vitamina D in un range accettabile (idealmente >30 ng/mL) è utile per ridurre il rischio di osteoporosi, migliorare il tono muscolare e il benessere generale.
4. Esami consigliati
Oltre al monitoraggio regolare della digossina, può essere utile valutare:
Elettroliti (sodio, potassio, magnesio): squilibri aumentano il rischio di effetti collaterali della digossina.
Creatinina e filtrato glomerulare: essenziale per adattare il dosaggio della digossina.
Vitamina D 25-OH: per monitorare l’efficacia della supplementazione.
BNP o NT-proBNP, se non già fatto, per valutare l’attività dello scompenso cardiaco.
Conclusione
Il valore della digossina da solo non è sufficiente per giustificare i sintomi agli arti inferiori, che sono più probabilmente legati alla componente venosa cronica, alla ridotta mobilità e a una possibile ritenzione idrica non del tutto controllata.
Non vi è un’evidenza forte che l’aumento della vitamina D migliori direttamente l'efficacia della digossina, ma un buon livello è certamente auspicabile per la salute generale.
Le consiglio di valutare il quadro in modo integrato con il suo cardiologo, eventualmente considerando anche una valutazione fisiatrica per la rigidità muscolare.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Capisco la tua preoccupazione per i valori di digossina e i problemi agli arti inferiori. Risponderò brevemente al tuo quesito:
La digossina ha un range terapeutico tra 0.8-2.0 ng/ml. Il tuo valore (0.76) è leggermente sotto il range, ma non necessariamente preoccupante se ben controllato. Esiste una correlazione tra livelli di vitamina D e l'efficacia della digossina, poiché la vitamina D può influenzare l'assorbimento di alcuni farmaci. Consiglio di discutere con il cardiologo l'adeguamento del dosaggio della digossina e della vitamina D, considerando i sintomi agli arti inferiori che potrebbero essere collegati alla malattia venosa cronica piuttosto che ai farmaci.
Dott.ssa Barzaghi Federica
La digossina ha un range terapeutico tra 0.8-2.0 ng/ml. Il tuo valore (0.76) è leggermente sotto il range, ma non necessariamente preoccupante se ben controllato. Esiste una correlazione tra livelli di vitamina D e l'efficacia della digossina, poiché la vitamina D può influenzare l'assorbimento di alcuni farmaci. Consiglio di discutere con il cardiologo l'adeguamento del dosaggio della digossina e della vitamina D, considerando i sintomi agli arti inferiori che potrebbero essere collegati alla malattia venosa cronica piuttosto che ai farmaci.
Dott.ssa Barzaghi Federica
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