Ho 30 anni, soffro di ansia, ultimamente sfociata quasi nell'ipocondria. Vorrei parlare con uno psic

18 risposte
Ho 30 anni, soffro di ansia, ultimamente sfociata quasi nell'ipocondria. Vorrei parlare con uno psicologo, ma la cosa mi imbarazza e mi crea ulteriore ansia, dovuta in primis al mio essere introverso. Come si supera questa situazione?
Buonasera, non si deve preoccupare di questo, deve pensare che un elemento importante della terapia è l'assenza del giudizio, a noi non importa avere un paziente modello o perfetto, a noi importa incontrare una persona che ha bisogno del nostro aiuto, che si sta mettendo in gioco per poter stare meglio. Deve fidarsi ed affidarsi e lo deve fare per lei, per poter stare meglio.
Un saluto
Antonella Cecca
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Tenga conto che noi psicologi siamo professionisti formati per ascoltare le varie problematiche pertanto la invito a richiedere un consulto, anche online se inizialmente potrebbe essere più facile, al fine di sperimentarsi in un'attività nuova: sono sicuro che ciò permetterà in lei di percepirsi molto più auto efficacie perchè sarà riuscito a smettere di evitare.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
è comprensibile il suo timore. Non è per nulla facile, soprattutto se non si è mai fatta l'esperienza, rivolgersi ad uno psicologo e parlare di sè. Quello che può aiutarla è pensare che un terapeuta fa del suo meglio per essere accogliente e facilitare chi ha di fronte ad esprimere difficoltà ed emozioni. Può provare a cercare tra i terapeuti che trova qui e consultare chi più le ispira fiducia, sapendo che sarà comunque lei a decidere se proseguire, se si sente a suo agio, compreso e ascoltato come desidera.
Le auguro di superare i suoi timori presto!
Resto a sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Gentile utente, aver scritto qua è sicuramente un primo passo importante. Iniziare un percorso di terapia non è mai semplice. Sappia che ogni psicologo è formato per accogliere, ascoltare e supportare il proprio paziente in un contesto assolutamente non giudicante.
Si ricordi che è lei che decide se e come proseguire la terapia, è lei che detta l'andamento il terapeuta accoglierà i suoi bisogni e rispetterà i suoi tempi per sentirsi sempre a suo agio tra le mura della seduta.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, deve mettersi nell'idea che il nostro lavoro è quello di ascoltare, ascoltare per accompagnare l'altro verso la cura di se stesso. Non esiste nulla che non può essere detto, anzi. La cura passa propria dal riappropriarsi dei propria esperienza attraverso la narrazione. Può esserci sicuramente imbarazzo inizialmente, ma poi passa attraverso la focalizzazione su ciò che emerge di volta in volta e sulla fiducia che s'instaura. Infondo quando andiamo dal medico parliamo di noi, forse di un sintomo fisico , ma di fatto anche la nostra esperienza di vita è un corpo vissuto che magari soffre a causa di una condizione emotiva particolare.
Scelga qualcuno e provi. Non ha nulla da perdere ma solo da guadagnare nel prendersi cura di se stesso.
Rimango a disposizione, può contattarmi o scrivermi se ha bisogno.
Le sedute possono avvenire online se le è più comodo.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve e grazie per la sincerità. Può provare magari uno psicoterapeuta online, magari lo schermo la fa sentire più protetto. Credo che non c'è altra risposta se non provare
Buonasera, mi dispiace per il disagio che sta sperimentando che dal suo racconto sembra dirigersi verso livelli di maggiore sofferenza (da ansia a ipocondria). Tenga presente che un conto è affrontare l'ansia al suo esordio e un conto è affrontare il sintomo ansia quando si struttura in un disturbo. In questo caso la terapia diventa più complessa e lunga.
Rispetto all'imbarazzo e all'introversione che le impediscono di chiedere un consulto potrebbe, almeno inizialmente, provare con una consulenza on line. Tenga presente, però, che un bravo Terapeuta saprà creare il clima emotivo giusto in grado di farla sentire accolto. Sarà la dimensione emotiva accogliente ed empatica del terapeuta che le farà sperimentare la possibilità di parlare liberamente di se stesso.
Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. Un terapeuta potrà ascoltarla in un contesto non giudicante. Sarebbe utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Buongiorno,
in effetti le condizioni di ansia ed ipocondria sono spesso osservate contestualmente, ed è perfettamente normale che la paura di essere malato scateni in lei anche reazioni ansiose.
Detto questo, in riferimento alla vergogna, le dico che la capisco ma che non è assolutamente funzionale per lei. Noi siamo professionisti strutturati per diagnosticare e trattare le condizioni che la affliggono, oltretutto ampiamente abituati a queste ultime. Vedrà che, una volta superata la vergogna, potrà sperimentare la possibilità di avere uno spazio totalmente suo, un contenitore in cui posare e affrontare le questioni importanti della sua vita.
Nell'augurarle di riuscire presto a risolvere le problematiche che la disturbano le porgo i miei saluti.
Valerio Gerardini
Gent.mo, la sua preoccupazione non solo è comprensibile, ma è condivisibile: perché mettersi nelle mani di uno sconosciuto? In fondo, si fa presto a dire che si è professionisti abituati, preparati, capaci di accogliere e altro ancora. Cose per altro vere, benché ognuno poi declini le proprie competenze professionali commisurandole con le proprie capacità e limiti personali. Tuttavia, l’unico realistico modo per chiedere un aiuto è provare: il primo appuntamento è sicuramente denso di emozione perché coinvolge due persone totalmente sconosciute, ma rappresenta anche l’occasione per poter intravedere in un nuovo contesto la propria esperienza. SG
Buongiorno, già che si è rivolto a noi specialisti esternando il suo disagio è un ottimo passo. Lei deve sapere prima di tutto che il lavoro degli psicologi NON comprende il giudizio e che ogni persona che vive un disagio è libero di parlarne con massimo riservatezza e rispetto verso la propria condizione. Detto ciò deve provare a non giudicare anche sè stesso e permettersi di avere questa "debolezza" perchè è umano provare ansia ed anche una difficoltà nel gestirla. Uno psicologo le può solo porgere la mano per accompagnarla in un percorso sicuro e rispettoso volto a migliorare il suo disagio. Cordiali saluti. Dott.ssa Debora Manoni
Buonasera,

dalle sue parole sembrerebbe che l'ansia sia qualcosa che la sta mettendo in fatica nella relazione con gli altri, dunque che l'idea di intraprendere un percorso psicologico sia qualcosa che la fa sentire in uno stato di minaccia; comprendo questi suoi vissuti ma sento che è giusto rimandarle che la possibilità di intraprendere un percorso è proprio una sfida che lancia a se stesso per superare questo aspetto che la lascia in fatica nella sua vita quotidiana, concedendosi di farsi aiutare da una persona che può farle rivisitare l'idea che ha di se su questa dimensione. Rimango a disposizione.

A presto
Dott.Riccardo Scalcinati
Le consiglio un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di capire anche cosa ci sia sullo sfondo del suo disturbo
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buonasera, i miei colleghi e colleghe hanno dato molte ottime risposte. Mi permetto di dirle qualcosa di apparentemente contraddittorio: non è possibile risolvere questo imbarazzo. Questo perché risolverlo implica considerarlo qualcosa di "sbagliato" o di "negativo", mentre invece è qualcosa di opposto: ciò che lei prova è legittimo, ogni persona che inizia o pensa di iniziare un percorso (persino chi poi è passato o passata dal lato opposto diventando professionista) ha provato questo imbarazzo. Ciò che conta quindi non è eliminarlo o trovare un modo per ignorarlo, quanto renderlo una risorsa, qualcosa da considerare nell'insieme della narrazione che l'ha portata a rivolgersi a noi. Le auguro quindi di trovare la persona in grado di aiutarla a rendere ciò che sente non qualcosa da eliminare, ma da inserire nel tessuto del suo vissuto. Cordiali saluti, Corrado Schiavetto
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Buonasera, inizio col dirle che non é per niente inusuale avere questo tipo di dubbio prima di intraprendere un percorso di questo tipo. La volevo rassicurare innanzitutto dicendole che non c'é una regola sul quanto e come parlare in terapia, che molto spesso si sta in silenzio insieme, se necessario, e soprattutto non deve fare tutto da solo perché si é sempre in due. Come le hanno giá detto altri colleghi, il giudizio non fa parte della nostra professione. per tutto il resto, se vuole, rimango a disposizione anche online. Le auguro nel frattempo una buona giornata
Buonasera

Chiedere aiuto è sicuramente il primo passo per cercare di stare meglio, anche se può non essere facile per la paura di essere giudicati... L'importante è cercare la persona più adatta a lei e focalizzarsi sui propri obbiettivi da esplicitare in terapia.
Mi rendo disponibile ad una consultazione anche online.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buon pomeriggio, oltre a quanto indicato dai colleghi, provi a fare un bilancio costi/benefici seguendo queste indicazioni.
Prenda una penna e un foglio, lo divida in quattro quadrati e scriva:
1 vantaggi di parlare con uno psicologo
2 vantaggi di non parlare con uno psicologo
3 svantaggi di parlare con uno psicologo
4 svantaggi di non parlare con uno psicologo
Cordialmente
Gentile utente, può iniziare con una chiamata conoscitiva ed eventualmente procedere con un consulto in videocall, per poi spostarsi a una terapia dal vivo.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu

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