Gentili dottori,ho un problema psicologico che mi infastidisce O meglio,non so se è psicologico.io s

20 risposte
Gentili dottori,ho un problema psicologico che mi infastidisce O meglio,non so se è psicologico.io sono una persona che nel.corso delle.vita,ho.imparato a essere sincera .Lo sono stata sempre nei sentimenti,ma a volte da ragazzina ero.bugiarda.Poi però confessavo tutto per una questione di lealtà e potere guardare i miei affetti negli occhi.per questa mia smania di diventare sempre sincera,ho pure sofferto di depressione.ora sono una donna adulta e ci tengo alla sincerità e lealtà,tanto che io dico a cji conosco che ad es allinizoo.non mi stavano.simpatiche invece poi conoscendole sono per me preziose(un esempio)
Ebbene,il mio problema è questo:ho dei familiari che non so perché si divertono a construirmi falsi ricordi,di cose mai dette,mai fatte e che mi provocano forti crisi proprio perché io so che non le ho fatte e anche chi mi sta vicino lo sa.se io le avessi fatte non avrei esitato a scusarmene dato il carattere quasi ossessionato dalla sincerità.Loro ridendo dicono di ricordarsi cose che non sono vere,colpendomi a sangue nei sentimenti.E poi dicono "si,ma che fa,anche quando?" Ed io "non è che fa,è che non è stato e se non è stato perché me lo devo appioppare?"vorrei da voi un consiglio su che frase dire quando.cominciano ad.attaccarmi.xonnquesti falsi ricordi in cui io mi sento.prigioniera,percje io cado in.crisi,in quanto so che non sono veri ma ho paura che nessuno mi creda! perché loro ci insistono,dicono che è.cosi come se ne sapessero.piu di me e fossero.in me!secondo me tutto questo sarà originato da un trauma infantile ,una vicenda in cui io.dicevo.il.vero.e gli altri anziché credere a me hanno creduto alle.bugie.grazie per una vostra gentile risposta
Dr. Salvatore Orlando
Psicologo, Psicoterapeuta
Ferrara
Ciao, capisco molto bene che questo modo di fare dei tuoi familiari possa essere fonte di grande frustrazione e dolore per te. I motivi per cui lo fanno possono essere di diverso tipo ed approfondirli richiede tempo. Tuttavia ci sono dei piccoli accorgimenti che puoi già mettere in atto.
Ad esempio: prova a mantenere la calma quando i tuoi familiari iniziano a attribuirti falsi ricordi, cerca di mantenere la calma e di non farti coinvolgere emotivamente. Infatti uno dei motivi potrebbe proprio essere quello di scatenare in te una reazione.
Prova ad affrontare la situazione con assertività affermando che non condividi i ricordi che ti vengono attribuiti.
Prova poi a mettere dei confini, stabilendo con i tuoi familiari ciò che ritieni accettabile e inaccettabile rispetto a ciò che dicono di te. Fai loro capire che non sei disposta a tollerare comportamenti che ti fanno stare male.
Tuttavia, questi accorgimenti potrebbero non bastare se il livello di malessere è troppo elevato. E a quel punto potrebbe essere utile un lavoro terapeutico più approfondito su te stessa.

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Dott.ssa Emanuela Graziano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, dev’essere faticoso affrontare questi attacchi che le vengono fatti, chissà con quale scopo poi.
Sarebbe interessante capire dove in lei vanno a colpire e quali emozioni vanno ad attivare.
Parla di un trauma infantile che porterebbe magari aver lasciato in lei delle ferite, potrebbe essere una buona idea farsi aiutare a vedere quel trauma e quelle ferite in modo che non siano più così doloranti in lei.
Le auguro una buona serata e rimango a sua disposizione qualora volesse intraprendere un percorso di scoperta di sè sia in studio a Milano che on-line.
Un caro saluto,
Dott.ssa Emanuela Graziano
Dott.ssa Teresa Colaiacovo
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Bologna
Gentilissima,
A volte nelle famiglie invischiate, in cui non ci sono dei confini, si tende a far confusione non solo di ruoli, ma proprio nei contenuti.
I falsi ricordi possono diventare “problematici” quando una persona arriva a mettere in discussione se stessa e le proprie credenze.
Potrebbe essere utile un percorso in cui lei ri-costruisce i suoi ricordi e narra (secondo il suo punto di vista) la sua storia personale.
“Quando ti fiderai di te stesso saprai come vivere…”, dare fiducia a se stessa può essere un primo passo.
Per qualsiasi domanda mi trova anche online.
Dott.ssa Teresa Colaiacovo
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Gentile consultante, se ha vissuto episodi traumatici, la cosa migliore sarebbe farsi aiutare da un professionista ad elaborarli, per non ricadere più nelle emozioni di sofferenza del passato. Ci sono approcci psicoterapici che lavorano in questo senso e questo l'aiuterebbe davvero. Ciò nonostante, la cosa da dire si può anche trovare e forse può aiutare a sentirsi meno impotenti davanti ad una ingiustizia subita, come ad esempio esprimere il fatto che i ricordi ognuno li ricostruisce a proprio modo, aggiungendo e togliendo in funzione delle proprie emozioni e di quel che resta del ricordo che intanto va deteriorandosi nella memoria a lungo termine. Resto a disposizione, salutandola cordialmente.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
la inviterei a prendersi cura di queste problematiche relative alla sua relazione con i suoi familiari all' interno di uno spazio più ampio di ascolto che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Si affidi ad uno specialista, vedrà che con il tempo potrá essere aiutata ad accrescere il senso di sé migliorando notevolmente una sua definizione.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, sembra che i suoi familiari riescano ad innescare dei meccanismi in lei, meccanismi che lei vive con impotenza, sembra quasi non riesca a schermarsi. A mio parere si dovrebbe fare un lavoro sulla percezione che ha di sé e su come questa possa essere intaccata dalla potente parola dei suoi. I motivi per cui lo fanno possono essere tanti e, spero, soprattutto inconsci. Intanto potrebbe assecondarli facendogli credere che accetta ciò che le viene descritto. In tal modo dovrebbe disinnescare l'effetto secondario che ne consegue. Oppure può chiedere semplicemente il motivo per cui tengono tanto a sottolineare aspetti incoerenti della sua persona. Non so se questo possa esserle di aiuto, ma spero che nel tempo riesca a fortificarsi e a costruire un giusto equilibrio nel suo mondo interiore. Se sentisse che questo obiettivo le è difficile da raggiungere da sola, può sempre richiedere un aiuto professionale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Arianna Corotti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve, le consiglio di fare chiarezza su se stessa all'interno dello spazio di una psicoterapia. A volte infatti le bugie possono servire ma spesso ci ostacolano e ci mettono contro gli altri. Cerchi di relazionarsi con gli altri in modo autentico, ma deve trovare il coraggio dell'autenticità in uno spazio protetto. Un saluto
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, come ha scritto ci sono difficoltà relzionali con alcuni familiari che la mandano in crisi, dove sono presenti contrastanti "verità" su episodi del passato. Il supporto di uno psicoterapeuta può aiutarla a fare chiarezza in sè stessa e trovare il modo migliore per approcciare questi rapporti complicati e fonte di sofferenza per lei. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Dott. Ciro Napoletano
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Gentile utente, grazie per la sua condivisione, a volte nelle famiglie invischiate, si tende a far confusione sui ruoli e sui contenuti condivisi. I falsi ricordi possono diventare problematici quando una persona arriva a mettere in discussione se stessa e le proprie credenze.
La cosa migliore sarebbe farsi aiutare da un professionista ad elaborare episodi traumatici, per non ricadere più nelle emozioni di sofferenza del passato. Ci sono approcci psicoterapici che lavorano in questo senso e questo l'aiuterebbe davvero.
Dott.ssa Greta Tovaglieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Salve. è molto importante che lei sia arrivata a circoscrivere questo problema: della sincerità, dell'impostura... Ed è importante anche questo tema dei falsi ricordi: i ricordi, in quanto tali, non sono mai veritieri, in quanto ricostruzione del passato secondo il nostro fantasma. Però mi pare di capire che sia per lei fonte di grande sofferenza. Vorrebbe dirne di più? Cordialmente. Greta Tovaglieri
Dott.ssa Valeria Filippi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Donato Milanese
Buongiorno,
comprendo il suo disagio e la sofferenza che questa situazione le procura.
Il mio consiglio è quello di affidarsi a un professionista psicologo che possa supportarla in questo momento e con il quale possa trovare strategie funzionali per lei per affrontare questa situazione.
le auguro il meglio,
Dott.ssa Filippi
Dott.ssa Laura Di Gennaro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Orta di Atella
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Mi dispiace per il fastidio che prova. A volte può capitare che all'interno delle famiglie ci sia confusioni riguardo ai ruoli assunti. L'aiuto di un professionista potrebbe aiutarla a gestire e trovare il modo giusto per affrontare i suoi rapporti familiari nel migliore dei modi
Resto a disposizione Dott.ssa Di Gennaro Laura
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno. Da quanto scritto, si percepisce chiaramente la sua frustrazione e la fragilità emotiva derivante da tali esperienze. Emerge anche la sua volontà nel voler dimostrare la sua sincerità, non arrendersi e combattere di fronte a ciò che non reputa corretto. Un'altra risorsa quindi è la consapevolezza che ciò che la famiglia afferma su di lei non corrisponde al vero. Uno dei punti chiave in questi casi è concentrarsi sui suoi punti di forza e riuscire ad accettare il fatto che non possiamo cambiare le persone, o i loro punti di vista, ma possiamo dare potere al nostro mondo interno, recuperando una visione di noi stessi benefica e positiva. In altre parole, dobbiamo accettare che gli aspetti negativi ci sono e possono accadere, ma arrivare al punto di capire che questi non intaccheranno l'amore che lei può provare verso sè stessa. I suoi desideri hanno un valore e meritano che diventino la sua guida per l'azione e la raggiunta dei propri scopi. Ciò che posso consigliarle nell'immediato è che, quando riemergono queste dinamiche negative nella sua famiglia, lei si concentri su ciò che lei stessa pensa di sè e sulla veridicità delle sue parole. E' importante in primis ciò che pensa di sè, il giudizio degli altri è relativo.
E' un percorso non facile, sarebbe utile una psicoterapia. Svolgo anche colloqui online. In ogni caso, un grande in bocca al lupo per tutto. Chiara Lo Re
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Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Cara

Mi dispiace molto sentire che stai affrontando questa situazione difficile con i tuoi familiari. È comprensibile che ti senta frustrata e ferita quando i tuoi familiari inventano falsi ricordi che ti danneggiano emotivamente.

Ecco alcune possibili frasi che potresti utilizzare quando i tuoi familiari iniziano a attaccarti con questi falsi ricordi:

1. "Mi dispiace, ma non ricordo affatto quella situazione. Sono sicura che non sia mai successo."
2. "Non so perché state dicendo queste cose, ma posso assicurarvi che non sono vere. Preferirei che parlassimo di altro."
3. "Capisco che forse state scherzando, ma queste storie mi feriscono. Vi prego di smettere di ripeterle."
4. "Mi sento molto a disagio quando parlate di queste cose che so non essere vere. Vi prego di rispettare i miei sentimenti."

Inoltre, potresti considerare di parlare con i tuoi familiari in privato per chiarire la situazione e spiegare quanto ti danneggino con questi falsi ricordi. Potrebbe essere utile coinvolgere anche un terapeuta per affrontare i sentimenti legati a questo problema e trovare strategie per gestirlo in modo sano, ma anche coinvolger i tuoi genitori in un trattamento sistemico-relazionale-familiare.

Ricorda che sei una persona leale e sincera, e non dovresti permettere a questi falsi ricordi di minare la tua fiducia in te stessa. Cerca il sostegno di persone di fiducia e continua a difendere la tua verità.

Con affetto Dott. Tiziana Vecchiarini
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno. Il suo problema sembra legato a falsi ricordi creati dai suoi familiari, che le causano forti crisi emotive. Una possibile strategia breve potrebbe essere quella di comunicare chiaramente ai suoi familiari il disagio che questi falsi ricordi le causano e ribadire con fermezza la sua verità. Potrebbe anche cercare di stabilire dei confini chiari riguardo a questi argomenti, evitando di discuterne quando possibile. Inoltre, potrebbe considerare di rivolgersi a uno psicoterapeuta per esplorare queste dinamiche familiari e sviluppare strategie specifiche per affrontare questa situazione.






Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, capisco quanto questa situazione possa essere frustrante e destabilizzante per lei, soprattutto considerando quanto tiene alla sincerità e alla lealtà. Quando ci si trova di fronte a persone care che insistono su fatti non veri, può diventare un'esperienza emotivamente pesante, specie se questi "falsi ricordi" vengono riproposti ripetutamente, facendola sentire incompresa e incompresa.

Quello che descrive potrebbe toccare temi profondi legati alla fiducia, all'autenticità e al suo bisogno di essere vista e creduta per la persona che è realmente. La sensazione di essere "prigioniera" di questi falsi ricordi potrebbe riflettere un'antica ferita, come lei stessa ha accennato, legata a esperienze infantili di non essere stata creduta. Questo potrebbe aver reso la sincerità un valore cardine nella sua vita adulta, al punto da sentirsi vulnerabile quando viene messa in discussione.

Per rispondere alla sua domanda su come gestire queste situazioni, potrebbe essere utile fare un passo indietro e non cercare di convincere gli altri della sua verità, ma piuttosto affermare con calma e chiarezza i suoi sentimenti. Una frase semplice, ma ferma, potrebbe essere: "So esattamente cosa ho vissuto e cosa ho fatto. Non ho bisogno di convincervi, ma vi chiedo di rispettare la mia versione dei fatti." Questo può aiutarla a mantenere la sua integrità senza entrare in discussioni che la fanno sentire impotente.

Inoltre, potrebbe essere utile riflettere su come questo tema della "sincerità" la tocchi così profondamente, magari in uno spazio terapeutico, per elaborare e integrare questi vissuti passati. Un percorso orientato al profondo potrebbe aiutarla a lavorare su queste emozioni, comprendendo come questo bisogno di essere creduta si colleghi alle esperienze del passato.

Se desidera esplorare ulteriormente questo tema, sono qui per offrirle un supporto mirato e sicuro.

Un caro saluto,

D.ssa Violeta Raileanu
Dr. Bruno De Domenico
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buona sera cara utente, innanzi tutto le suggerisco il libro: L' arte di mentire a se stessi e agli altri, di Giorgio Nardone, apparentemente solo per la prima parte della sua lettera, il bisogno "compulsivo" (mi perdoni) di dire la verità. Lei non può saperlo, però in ambito psicologico e psicoterapeutico la questione dell'autenticità è rilevante è fondante: per un rogersiano l'autenticità è così importante che mentire è il più possibile da evitare, anche ai clienti, per gli strategici no, se fatto a fin di bene, perché non esistono verità assolute e anche la verità può fare più male della più grande bugia. Pensiamo per esempio dire che sta morendo a una persona che non lo è pronta, tra l'altro creando una profezia che si autoavvera, quando poi magari può non essere vero. Sul secondo punto, le chiedo: perché i suoi dovrebbero volontariamente mentirle, per farla soffrire? Lei non porta esempi concreti, però le faccio presente 2 cose, che probabilmente contribuiscono a questa trappola che vi siete costruiti: la memoria è assai labile, precaria, e veramente gli altri possono ricordare cosa non avvenute o non dette, ma anche lei può dimenticare cose fatte e dette, in buona fede. 2°: questa difformità di vedute potrebbe essere dovute a semplici punti di vista diversi: per esempio, noi ci ricordiamo spesso di significati, di quello che qualcosa ha significato per noi, ma non ricordiamo le parole precisamente dette, o le azioni precisamente fatte. Gli altri possono a loro volta ricordare le stesse azioni e parole dal loro punto di vista. Ma mi piacerebbe parlarne personalmente con lei, se mi scriverà la leggerò e le risponderò con piacere.
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé.
La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare.
Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, lei sta chiedendo relativamente al bisogno di verità come fondamento della fiducia, della dignità e della propria identità. Quando le sue parole vengono messe in discussione o manipolate da chi le è vicino, è comprensibile che questo la faccia sentire ferita, svalutata e impotente.
La sensazione di essere intrappolata in ricordi che non riconosce, e che vengono imposti con leggerezza o sarcasmo, può essere vissuta come una forma di invalidazione emotiva. Se ha vissuto un trauma infantile legato al non essere creduta, è possibile che queste dinamiche tocchino un punto molto antico e sensibile, riattivando ferite profonde.
Una frase che potrebbe usare, in modo calmo ma fermo, è: “Capisco che voi possiate ricordare diversamente, ma io conosco la mia verità, e non accetto che venga distorta. Questo mi ferisce.” È importante stabilire un confine, non per convincere l’altro, ma per proteggere sé stessa. Lavorare su questo vissuto in psicoterapia, ad esempio con l’EMDR, potrebbe aiutarla a rielaborare quel trauma originario e rafforzare la fiducia nella sua memoria emotiva, liberandosi dal bisogno di conferme esterne per validare ciò che sente essere vero. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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