È possibile che una persona possa raccontare di aver ottenuto qualcosa subito senza nessun problema

24 risposte
È possibile che una persona possa raccontare di aver ottenuto qualcosa subito senza nessun problema per esempio una gravidanza o una sistemazione con qualcuno o nella vita mentre invece in realtà potrebbe essere una menzogna bella e buona per attirare l’attenzione e averci messo più di quanto dice soprattutto se sembra ostentarlo particolarmente?
Salve anonimo, si è possibile. Tuttavia non abbiamo la sfera di cristallo per sapere quanto siano veritiere le affermazioni altrui. Ciò su cui dovrebbe concentrarsi è capire quanto questo la influenzi, come vive questa situazione e come questo la fa sentire.
Un caro saluto

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Dott.ssa Daniela Calabrese
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Sì, è assolutamente possibile. Alcune persone possono raccontare le loro esperienze in un modo che non rispecchia pienamente la realtà, talvolta esagerando o alterando i fatti per ottenere attenzione, approvazione o per costruire un’immagine ideale di sé. Questo comportamento può derivare da vari motivi, come il desiderio di sentirsi apprezzati, di apparire più forti o di nascondere insicurezze.
L’ostentazione è spesso un indizio di una narrativa costruita per impressionare gli altri. Quando qualcuno esagera i propri successi, potrebbe riflettere un bisogno di conferme esterne o di dimostrare qualcosa. Tuttavia, non sempre queste situazioni nascono per malizia; a volte le persone possono percepire le proprie esperienze in modo soggettivo e raccontarle in base alla loro interpretazione personale.
Se senti che una situazione del genere ti disturba o ti provoca disagio, potrebbe essere utile distaccarsi emotivamente e ricordare che il valore di una persona non si misura dai racconti o dalle ostentazioni, ma dal genuino modo di vivere e di relazionarsi con gli altri. Ciò che conta di più è rimanere autentici e non lasciarsi influenzare da queste rappresentazioni. Tu hai mai vissuto qualcosa di simile? Se vuoi parlarne, sono qui per ascoltarti.
Dott.ssa Giulia Monaco
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve! Ostentare non è necessariamente un segnale che ci indica la correttezza o l'onesta di qualcuno. Ci sono vari motivi socioculturali per cui, a volte, le persone sono spinte a mostrare con più insistenza agli altri ciò che hanno ottenuto. Per rispondere più specificamente alla sua domanda, un racconto corrisponde quasi sempre a ciò che il narratore ha percepito. E' quindi possibile che la sua narrazione possa mostrare delle incongruenze. E' altrettanto possibile che si tratti di una menzogna ma sarebbe importante anche capire le ragioni per cui viene così comunicata.
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
sì, è possibile. A volte le persone tendono a semplificare, idealizzare o addirittura distorcere la propria narrazione, soprattutto quando sentono il bisogno di apparire “vincenti” o di attirare approvazione, stima o invidia.

Ostentare risultati ottenuti “senza sforzo” può essere un modo per colmare insicurezze profonde o per affermare un’immagine di sé che nella realtà non corrisponde del tutto. Questo accade spesso nei contesti sociali dove si ha la sensazione di dover “dimostrare qualcosa”.

Il punto importante però è: come fa sentire lei tutto questo?
Perché è lì che si può lavorare davvero — non su quanto di ciò che l’altro racconta sia vero o no, ma su che effetto ha su di noi e su quali bisogni o ferite tocca.

Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Sì, è assolutamente possibile che una persona racconti di aver ottenuto qualcosa con facilità – come una gravidanza, una relazione stabile o una sistemazione nella vita – anche se in realtà il percorso è stato più lungo o complesso. In alcuni casi, questo può essere una forma di ostentazione o un modo per attirare attenzione e approvazione dagli altri.

Le motivazioni dietro questo comportamento possono essere molteplici: un bisogno di apparire "fortunati", il desiderio di nascondere fragilità o insicurezze, la paura del giudizio altrui o, più semplicemente, un meccanismo per sentirsi migliori rispetto agli altri. Talvolta, si tratta di una strategia inconscia legata all’autostima o alla costruzione della propria immagine sociale.

È importante considerare che ogni persona ha il proprio modo di raccontare la realtà, e non sempre quello che viene detto rispecchia fedelmente ciò che è accaduto. In questi casi, può essere utile interrogarsi su cosa ci colpisce di quel racconto, su come ci fa sentire e su quali dinamiche può attivare in noi.

Per approfondire queste dinamiche relazionali ed emotive, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la sua domanda tocca un tema delicato ma molto reale: il confronto con il modo in cui gli altri raccontano la propria vita e l’impatto che questi racconti possono avere su di noi, soprattutto quando ci sembrano eccessivamente semplificati, ostentati o addirittura poco autentici. È assolutamente comprensibile sentirsi confusi, irritati o addirittura messi in discussione di fronte a narrazioni che sembrano dipingere un percorso di vita “facile”, ottenuto senza sforzo, soprattutto se in quel momento lei sta affrontando difficoltà, incertezze o fatiche che rendono tutto più pesante. Nel modello cognitivo-comportamentale, prestiamo molta attenzione ai pensieri che si attivano in noi quando osserviamo il comportamento degli altri. Ci chiediamo: “Che significato do a questa cosa? Quale pensiero si accende nella mia mente di fronte a questo racconto?” Spesso può emergere un pensiero del tipo: “Perché per gli altri è tutto semplice e per me no?”, oppure “C’è qualcosa che non va in me se non riesco a ottenere le cose con la stessa facilità?”. In altri casi, può emergere un pensiero più critico verso l’altro, come quello che lei accenna: “E se stesse esagerando o mentendo per apparire migliore o attirare attenzione?” Ebbene sì, è possibile che alcune persone raccontino la propria storia in modo idealizzato, omettendo le difficoltà o addirittura romanzando certi eventi per proteggersi, per rafforzare la propria immagine o per ricevere riconoscimento. Non sempre si tratta di una menzogna consapevole e malintenzionata: a volte è un meccanismo automatico, un modo per cercare di regolare la propria autostima o sentirsi accettati. Soprattutto in contesti sociali dove si è abituati a mostrare solo ciò che funziona, può diventare difficile condividere apertamente anche le parti più fragili della propria storia. La chiave, in questi casi, è riportare l’attenzione su di sé. Non tanto per ignorare ciò che fanno gli altri, ma per chiedersi: “Come mi fa sentire questo confronto? Cosa attiva in me? E cosa posso fare per rimanere centrato su ciò che conta davvero per me, indipendentemente da come gli altri raccontano la loro vita?” A volte, proprio questi confronti possono essere l’occasione per rafforzare la nostra identità e imparare a distinguere ciò che è autentico da ciò che è solo una narrazione parziale o idealizzata. La invito a non colpevolizzarsi per queste domande o per i dubbi che emergono. Sono segnali di una mente attenta, che cerca coerenza e verità, ma che ha anche bisogno di protezione da confronti che rischiano di ferire. La vita reale è fatta di percorsi molto più complessi di quanto spesso viene raccontato. Dietro a ogni storia che appare “facile” possono nascondersi fatiche silenziose. E ciò che conta, alla fine, è rimanere fedeli al proprio percorso, con i suoi tempi, le sue tappe, e anche le sue pause. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Rita Zanaica
Psicologo, Psicologo clinico
Bussolengo
È possibile che una persona racconti esperienze eccezionali, come una gravidanza o una sistemazione con qualcuno, anche se in realtà questi eventi potrebbero essere esagerati o addirittura inventati per ottenere attenzione e riconoscimento. Questo fenomeno, che può apparire come una menzogna ben costruita, spesso nasconde dinamiche psicologiche complesse. Chi si sente insicuro o ha una bassa autostima può ricorrere a queste narrazioni per cercare approvazione e colmare un vuoto emotivo, sentendosi così più accettato dagli altri. Raccontare storie idealizzate diventa una strategia inconscia per valorizzarsi e sentirsi notati, specialmente se percepisce di non avere abbastanza risorse interiori o se fatica a gestire le proprie emozioni.

Questa tendenza a ostentare risultati o esperienze in maniera eccessiva può rivelare la presenza di un percorso interiore complicato, che merita un approfondimento psicologico. Valutare il contesto in cui tali narrazioni emergono è fondamentale per comprendere se ciò che viene comunicato rispecchia davvero la realtà o se rappresenta una forma di difesa per affrontare insicurezze profonde. In questi casi, intraprendere un percorso di crescita personale può essere estremamente utile: aiuta a esplorare e comprendere le proprie emozioni, a costruire un’autostima solida e a instaurare relazioni interpersonali più autentiche e trasparenti.

Affrontare questi aspetti con l’aiuto di un professionista qualificato, come uno psicologo o un pedagogista clinico, permette di acquisire strumenti efficaci per migliorare la gestione delle proprie emozioni e per vivere in armonia con la propria verità interiore. Un percorso di autoconoscenza, infatti, non solo favorisce una migliore comprensione di sé, ma contribuisce anche a instaurare relazioni più equilibrate e sincere, liberandosi dalla necessità di ricorrere a strategie compensatorie. Se ti riconosci in questa dinamica o senti il bisogno di approfondire questi temi, considerare un percorso di crescita personale può rappresentare un passo decisivo verso il benessere emotivo e una vita più autentica.
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile,

Certamente, è possibile che una persona presenti la propria realtà in modo diverso da come effettivamente si è svolta, spesso per soddisfare un bisogno di attenzione o per sentirsi validata. Ciò che ci colpisce, però, non è tanto il racconto in sé, ma come interpretiamo quello che ci viene detto. Come mai, a suo avviso, alcune storie sembrano essere così perfette e senza difficoltà?

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott. Francesco La Rosa
Psicologo, Psicoterapeuta
Catania
E' una rimozione da approfondire
Dott.ssa Giulia Simone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Gentile utente,
tutto è possibile, ma mi domando cosa significhi per lei questo?non vede riconosciute le sue fatiche?sente di non rispettare gli standard che osserva nella società?Ogni vita e ogni persona ha una sua complessità e nella sua unicità è difficilmente paragonabile ad un'altra persona. Per ogni individuo, inoltre, le difficoltà sono soggettive, una persona estremamente socievole può non avere nessun problema nel relazionarsi agli altri, ma difficoltà a rimanere in silenzio, in ascolto. Ciò che può rivelarsi utile per la nostra vita e per la nostra crescita personale è osservare le nostre reazioni di fronte agli altri, ascoltare ciò che ci infastidisce e usare tutto ciò per migliorare la nostra stessa vita. La psicoterapia può rafforzare la capacità dell'individuo di osservarsi in tal senso, comprendere maggiormente i propri vissuti e agire più liberamente e consapevolmente.
Spero di esserle stata utile in qualche modo.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Giulia Simone
Dott.ssa Elin Miroddi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente,
la sua domanda tocca un tema interessante: il rapporto tra realtà e rappresentazione che le persone danno di sé stesse e della propria vita.
In effetti, è possibile che qualcuno enfatizzi o distorca alcuni aspetti del proprio racconto per varie ragioni, tra cui il desiderio di attenzione, approvazione o ammirazione da parte degli altri.
Ad esempio, una persona potrebbe raccontare di aver ottenuto una gravidanza o una sistemazione di vita in modo facile e immediato, quando in realtà il percorso è stato più lungo e complesso. Questo potrebbe derivare da un bisogno di apparire "speciali", di distinguersi, di suscitare invidia o approvazione.
Dietro questa tendenza spesso si celano fragilità e insicurezze profonde. La persona potrebbe sentire di non avere valore o interesse agli occhi degli altri per ciò che è realmente, e quindi ricorrere a una "messa in scena" di sé per ottenere conferme e gratificazioni.
Inoltre, ostentare successi e traguardi raggiunti con facilità potrebbe essere un modo per negare o minimizzare le fatiche e le difficoltà incontrate nel percorso. Una sorta di meccanismo di difesa per proteggersi da vissuti di inadeguatezza o fallimento.
Naturalmente, non possiamo assumere che ogni racconto enfatico o "troppo bello per essere vero" rifletta necessariamente una discrepanza con la realtà. Alcune persone potrebbero aver vissuto davvero esperienze straordinariamente positive e volerle condividere con entusiasmo genuino.
Tuttavia, se notiamo una dissonanza significativa e ripetuta tra il racconto di una persona e la realtà, o se percepiamo un'ostentazione eccessiva che sembra mascherare un disagio, potrebbe essere utile esplorare con delicatezza e rispetto le ragioni dietro a questo comportamento. Non con un atteggiamento inquisitorio o giudicante, ma con un ascolto aperto e accogliente, che possa aiutare la persona a sentirsi progressivamente più sicura nell'esprimere il suo sé autentico.
Spero che queste riflessioni possano offrire qualche spunto utile. Rimango a disposizione per ogni altro approfondimento.
Cordialmente, dott.ssa Elin Miroddi
Buongiorno, possibile è possibile, ma non è detto che la persona che ha in mente lo abbia fatto davvero. Non conoscendo né il contesto né la persona a cui si riferisce, non si può dare una effettiva risposta alla sua domanda. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Di Gennaro
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,

certo, potrebbe essere. Come mai ci pone questa domanda?
Sembra che questo la irriti particolarmente. Possiamo aiutarla a gestire questa situazione in qualche modo?

Io e i miei colleghi restiamo a disposizione.
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Certamente, è assolutamente plausibile che una persona possa presentare un racconto edulcorato o addirittura fittizio di eventi personali, come una gravidanza immediata o una convivenza senza intoppi, con lo scopo primario di attrarre attenzione. Questo fenomeno può manifestarsi in diverse sfumature, da una semplice omissione di dettagli o difficoltà incontrate, fino a una vera e propria fabbricazione di una realtà parallela.
Quando un individuo ostenta in modo particolare la presunta facilità con cui ha raggiunto un obiettivo, è lecito interrogarsi sulle motivazioni sottostanti. Tale ostentazione potrebbe celare un bisogno di validazione esterna, un tentativo di proiettare un'immagine di successo e competenza, o persino una forma di competizione sottile con l'interlocutore. In alcuni casi, la narrazione di una vita priva di ostacoli può derivare da un disagio interiore, un'insicurezza che viene mascherata attraverso la creazione di una facciata di perfezione e immediatezza.
È importante considerare che la tendenza a idealizzare la propria esperienza o a minimizzare le sfide fa parte di un ampio spettro di comportamenti umani. Tuttavia, quando questa tendenza diviene sistematica e si accompagna a una marcata ostentazione, può indicare una dinamica psicologica più complessa, potenzialmente legata a un bisogno di riconoscimento eccessivo o a una difficoltà nell'accettare e condividere le proprie vulnerabilità.
Dott.ssa Alessandra Motta
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Sì, è possibile. Spesso chi ostenta facilità nel raggiungere risultati importanti nasconde, anche a sé stesso, le difficoltà affrontate. È una forma di autoaffermazione paradossale: più si mostra successo senza sforzo, più si cerca approvazione o ammirazione per ciò che in realtà è costato fatica o fallimenti
Caro utente,
tutto è possibile ma più che concentrarsi su ciò che una persona può fare/non fare provi a fermarsi e ad interrogarsi sul perchè lei stia vivendo con sofferenza questa cosa. Cosa le smuove dentro? Che significato ha per lei? Avevo letto e risposto alla sua precedente domanda su questo fatto dunque mi sembra di vedere che quanto accaduto la stia facendo soffrire: per stare meglio può essere utile guardarsi dentro, piuttosto che guardare ed interrogarsi sugli altri, per capire da dove arriva questa sofferenza e cosa potrebbe aiutarla a stare meglio.
Rimango disponibile per qualsiasi cosa.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Dott. Michele Mulè
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Palermo
Gentile utente, purtroppo in questa società, tutto è possibile. Talvolta le persone si focalizzano tanto sulle proprie bugie, che perdono il reale contatto con la realtà e fanno di quelle bugie la loro verità assoluta in cui cominciano a credere anche loro. A tal proposito nel Principe di Macchiavelli si legge: "Ripetete, o signore, le bugie una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette volte e vedrete che il volto dei vostri ascoltatori si rischiarerà perché gli sembrerà una luminosa verità”. Tali bugie talvolta assumono diverse sfaccettature in base al contesto di riferimento, tra cui possono essere talvolta utilizzate anche per ostentare delle qualità che non si posseggono o situazioni mai realmente verificatesi. Non se ne faccia un cruccio, chi mente, per natura prima o dopo commette l'errore di tradire se stesso/a.
Cordialità Dott. M.M.
Dott. Nicola Bucci
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Più che soffermarsi sulla veridicità di ciò che racconta l’altra persona, può essere utile rivolgere l’attenzione a sé e chiedersi: come mi fa sentire questo tipo di racconto? Cosa smuove dentro di me?
Quando qualcosa ci colpisce o ci irrita particolarmente — come, in questo caso, l’ostentazione di un risultato ottenuto con apparente facilità — può essere interessante esplorare il motivo per cui ci tocca in quel modo. Forse si attivano emozioni legate al confronto, alla frustrazione, al senso di ingiustizia, o a esperienze personali in cui si è fatto fatica a ottenere qualcosa di simile.
Domandarsi in quali altri momenti della mia vita ho provato sensazioni simili, può aiutare a portare alla luce dinamiche interne che vale la pena ascoltare con attenzione. A volte, ciò che sembra “fuori” parla anche di noi, delle nostre aspettative, vulnerabilità o desideri.
Se lo desidera, possiamo approfondire insieme ciò che questa esperienza le sta comunicando a livello emotivo e personale.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentile utente, grazie per la condivisione. Si, è possibile che una persona modifichi la realtà dei fatti, soprattutto se si tratta di persone con un gran bisogno di nutrimento della propria autostima, o di timore di fallimeno.
cordiali saluti
AV
Dott.ssa Alessandra Arena
Psicologo clinico, Psicologo
Grottaferrata
Sì, è possibile.
A volte, le persone possono raccontare versioni “semplificate” o idealizzate della propria vita per diversi motivi: per sentirsi ammirate, per nascondere fragilità, per proteggere la propria autostima o semplicemente perché sentono il bisogno di mostrarsi in un certo modo agli altri. Questo accade soprattutto quando c’è una forte pressione sociale ad avere determinati risultati (una relazione stabile, un figlio, successo lavorativo ecc) e il “racconto” diventa un modo per aderire a queste aspettative, anche se la realtà è stata più complessa o faticosa.
Se poi la persona ostenta molto questi traguardi, può essere proprio un campanello: chi è davvero in pace con ciò che ha spesso non sente il bisogno di sottolinearlo continuamente. L’ostentazione può nascondere insicurezza o il bisogno di validazione.
È comprensibile che queste cose facciano sorgere dubbi o fastidio in chi ascolta, specialmente se ci si confronta e si ha la sensazione di essere indietro o “meno fortunati”. Ma in questi casi vale sempre la pena ricordare che ogni storia è molto più complessa di come viene raccontata… e che ciò che viene detto o mostrato non è sempre sinonimo di verità.
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buongiorno, tutto è possibile. Io credo che più si ostenta più nel profondo si è instabili e precari, si cercano all'esterno quelle conferme e approvazioni che dentro di sè non si hanno.
Ogni situazione resta sempre unica e con diverse motivazioni nascoste, ma alla base, molto spesso quello che si ricerca all'esterno è un bisogno di riconoscimento, di approvazione e di aumentare l'autostima. Pensando che se l'altro mi dice che sono bravo/a allora io penso di essere brava e viceversa, se l'altro mi dice che sono incapace allora io non valgo nulla.
Il potere viene dato agli eventi esterni e sono questi che determinano il valore personale dell'individuo, si è passivi non essendo protagonisti della propria vita.
Saluti
Saluti
Dott.ssa Emanuela Stracuzzi
Psicologo, Psicologo clinico
Lido Di Ostia
Buongiorno
Il bisogno di attirare le attenzioni altrui puo' manifestarsi in modi differenti, ma perché si sente questo bisogno? Credo sia questa la domanda da porsi.
Se il raggiungimento di un obiettivo o la realizzazione di un desiderio sia stato piu' o meno faticoso agli occhi di chi osserva assume significati differenti. Se ad esempio una coppia sta cercando di avere un bambino e a causa di diversi impedimenti, di natura organica o psicologica, sceglie di ricorrere alla fecondazione assistita, parlando con una coppia che al contrario si trova difronte ad una gravidanza non programmata potrebbe pensare che questa sia stata piu' fortunata e magari non è in grado di apprezzare cio' che sta vivendo.
E viceversa.
L' ostentazione, allo stesso modo del bisogno di attenzioni, potrebbe avere cause differenti. Bisogno di sentirsi adeguati rispetto ad un ambiente , oppure il bisogno di conformarsi rispetto alle aspettative attese.
Credo che, anche in questo caso, sia maggiormente produttivo, per una crescita personale, chiedersi cosa evoca dentro di lei il fastidio che sente. Quanto ha dovuto faticare per raggiungere I suoi traguardi?
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, sì, è possibile che alcune persone raccontino una versione dei fatti diversa dalla realtà, enfatizzando successi o risultati come immediati e senza ostacoli, anche quando la verità è ben diversa. Questo può accadere per diversi motivi: il bisogno di approvazione, il desiderio di suscitare ammirazione, oppure per proteggere un'immagine di sé più forte o più vincente agli occhi degli altri. In alcuni casi, ostentare conquiste o semplificare i propri percorsi può servire a mascherare insicurezze profonde o paure di essere giudicati meno capaci.

Quando si è spettatori di questo tipo di atteggiamenti, è naturale provare emozioni come fastidio, dubbio o persino invidia, soprattutto se si sta vivendo un percorso più faticoso e complesso nella propria vita personale. Tuttavia, è importante ricordare che spesso ciò che viene mostrato all'esterno non racconta la verità completa delle esperienze di una persona. Ogni storia personale è più complessa di quanto possa apparire.

Le suggerisco di concentrarsi il più possibile sul suo percorso, rispettando i tempi e le difficoltà che fanno parte della crescita e delle realizzazioni autentiche. Cercare di non farsi destabilizzare da racconti che possono essere idealizzati è un passo importante per mantenere il proprio equilibrio emotivo.

Dott. Luca Vocino








Dott.ssa Marisa Mula
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Salve, come mai questa domanda? Dai pochi dettagli riportati le uniche osservazioni che potrebbe essere utile farci sono queste: come mai sente la necessità di indagare su un qualcosa di bello (da come descrive lei l'evento) accaduto a qualcun'altro che non sia lei? E se fosse anche un racconto fittizio, perchè per lei è così importante "smascherarlo"? Avrebbe avuto la stessa necessità se si fosse trattato di un evento negativo? Come la fa sentire questa situazione? Perchè quì lei porta l'Altro ma manca la sua persona, la sua soggettività. Le auguro di mettersi al centro e di trarre il meglio da ciò che il mondo le offrirà, buona fortuna!

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