Come si fa ad andare avanti quando ci si rende conto di provare qualcosa per un ragazzo che però è g
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Come si fa ad andare avanti quando ci si rende conto di provare qualcosa per un ragazzo che però è già fidanzato?
Si può dire che per circa 9 mesi abbiamo avuto una sorta di relazione, non ufficiale e non seria, ma eravamo costantemente in contatto e con la voglia che tra noi succedesse qualcosa, che però non è successo. Ora bisogna andare avanti, perché lui non vuole perdere la fidanzata e io non voglio mettermi in mezzo e credo di meritare altro, ma come si fa se i sensi di colpa sono tanti? Se c'è il rimpianto di non aver ceduto alle tentazioni e di rimanere un pò così? Come ci si allontana da qualcuno pur provando qualcosa e non volendo perdere completamente il rapporto?
Si può dire che per circa 9 mesi abbiamo avuto una sorta di relazione, non ufficiale e non seria, ma eravamo costantemente in contatto e con la voglia che tra noi succedesse qualcosa, che però non è successo. Ora bisogna andare avanti, perché lui non vuole perdere la fidanzata e io non voglio mettermi in mezzo e credo di meritare altro, ma come si fa se i sensi di colpa sono tanti? Se c'è il rimpianto di non aver ceduto alle tentazioni e di rimanere un pò così? Come ci si allontana da qualcuno pur provando qualcosa e non volendo perdere completamente il rapporto?
Questa domanda è profondamente vera e dolorosa. Perché tocca un punto che quasi tutti, almeno una volta nella vita, affrontano: come si lascia andare qualcosa che non è mai stato davvero “nostro”, ma che ci ha toccati profondamente?
Hai vissuto una quasi-relazione, fatta di sguardi, parole, forse desideri condivisi e promesse non dette. E ora ti trovi con una ferita aperta, un’emozione che non ha avuto uno sbocco — né pienamente vissuta né pienamente chiusa. E questo può fare più male di una vera storia finita. Partiamo da qui: cosa stai davvero sentendo?
1)Sensi di colpa. Forse perché ti sei avvicinata a qualcuno impegnato. Ma hai anche scelto di non distruggere quella coppia. E questa è una forma di rispetto, verso lui e verso te.
2)Rimpianti. Per quello che poteva essere, ma non è stato. È una ferita silenziosa, perché non ha nemmeno il conforto di un finale chiaro.
3)Affetto. Per lui. Per il tempo condiviso. Per la complicità. Per quel “noi” che non è mai nato, ma che è esistito nel sentire.
E ora: come si va avanti davvero?
1. Riconosci che il tuo cuore ha valore.
Hai amato (o qualcosa di molto simile). Hai sognato. Hai desiderato. E hai anche avuto il coraggio di non rovinare una situazione pur di avere qualcosa a metà.
Questo ti dice chi sei: una persona che si merita un amore libero, intero, non in ombra.
2. Accetta che non ci sarà una chiusura “perfetta”.
Spesso si cerca di razionalizzare: "ma se avessimo fatto questo…", "se avessi detto quello…". Ma le emozioni non si chiudono con la logica.
Il vero passaggio è accettare che qualcosa di bello possa essere stato, anche se incompiuto. Non tutto ciò che è prezioso deve durare per forza.
3. Proteggi la tua pace.
Allontanarsi non vuol dire “odiare” o “cancellare”. Vuol dire scelgo di salvare me stessa.
Se il legame ti fa più male che bene, hai il diritto (anzi, il dovere) di stabilire dei confini. Anche se fa male.
Una frase che può aiutarti: “Se lui non può scegliermi, allora io scelgo me.”
4. Lascialo andare… anche un po’ alla volta.
Non serve il taglio netto, se non te la senti. Ma smetti di alimentare l’illusione. Meno messaggi, meno occasioni di vicinanza emotiva. Piano piano, lascia che la distanza faccia il suo lavoro. La mente dimentica con lentezza, ma dimentica.
5. Apriti al nuovo.
Forse adesso ti sembra impossibile. Ma ti prometto che ci sarà un giorno in cui qualcun altro ti guarderà come nessuno ti ha mai guardata.
E tu penserai: “Ecco perché quella storia non ha funzionato.”
Non sei sbagliata per ciò che hai provato. Non sei cattiva. E non sei debole perché fai fatica a lasciar andare.
Sei semplicemente umana. E meriti un amore in cui non devi restare ai margini.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Hai vissuto una quasi-relazione, fatta di sguardi, parole, forse desideri condivisi e promesse non dette. E ora ti trovi con una ferita aperta, un’emozione che non ha avuto uno sbocco — né pienamente vissuta né pienamente chiusa. E questo può fare più male di una vera storia finita. Partiamo da qui: cosa stai davvero sentendo?
1)Sensi di colpa. Forse perché ti sei avvicinata a qualcuno impegnato. Ma hai anche scelto di non distruggere quella coppia. E questa è una forma di rispetto, verso lui e verso te.
2)Rimpianti. Per quello che poteva essere, ma non è stato. È una ferita silenziosa, perché non ha nemmeno il conforto di un finale chiaro.
3)Affetto. Per lui. Per il tempo condiviso. Per la complicità. Per quel “noi” che non è mai nato, ma che è esistito nel sentire.
E ora: come si va avanti davvero?
1. Riconosci che il tuo cuore ha valore.
Hai amato (o qualcosa di molto simile). Hai sognato. Hai desiderato. E hai anche avuto il coraggio di non rovinare una situazione pur di avere qualcosa a metà.
Questo ti dice chi sei: una persona che si merita un amore libero, intero, non in ombra.
2. Accetta che non ci sarà una chiusura “perfetta”.
Spesso si cerca di razionalizzare: "ma se avessimo fatto questo…", "se avessi detto quello…". Ma le emozioni non si chiudono con la logica.
Il vero passaggio è accettare che qualcosa di bello possa essere stato, anche se incompiuto. Non tutto ciò che è prezioso deve durare per forza.
3. Proteggi la tua pace.
Allontanarsi non vuol dire “odiare” o “cancellare”. Vuol dire scelgo di salvare me stessa.
Se il legame ti fa più male che bene, hai il diritto (anzi, il dovere) di stabilire dei confini. Anche se fa male.
Una frase che può aiutarti: “Se lui non può scegliermi, allora io scelgo me.”
4. Lascialo andare… anche un po’ alla volta.
Non serve il taglio netto, se non te la senti. Ma smetti di alimentare l’illusione. Meno messaggi, meno occasioni di vicinanza emotiva. Piano piano, lascia che la distanza faccia il suo lavoro. La mente dimentica con lentezza, ma dimentica.
5. Apriti al nuovo.
Forse adesso ti sembra impossibile. Ma ti prometto che ci sarà un giorno in cui qualcun altro ti guarderà come nessuno ti ha mai guardata.
E tu penserai: “Ecco perché quella storia non ha funzionato.”
Non sei sbagliata per ciò che hai provato. Non sei cattiva. E non sei debole perché fai fatica a lasciar andare.
Sei semplicemente umana. E meriti un amore in cui non devi restare ai margini.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
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Metabolizzare i sentimenti e riuscire a razionalizzarli non è sempre facile, ma talvolta necessario. Devi prima di tutto deciderti, con convinzione, senza lasciarti spiragli aperti di indecisione come si evincono nel tuo volerti allontanare ma non perdendo il rapporto. Se ti serve un aiuto più strutturato, puoi scrivermi in privato
Buongiorno, immagino che sia complesso da gestire e le propongo una domanda che forse può aiutarla: la fatica che sente a lasciar andare questo ragazzo è per ciò che lui è o per ciò che lui ha rappresentato per lei? Mi spiego, sarà forse la sensazione di libertà e di trasgressione che con lui ha provato e che fatica a lasciare andare?
Buon pomeriggio,
quello che scrive tocca un punto molto umano e molto comune, anche se spesso non se ne parla: quando ci si lega emotivamente a qualcuno in una “zona grigia”, dove i sentimenti esistono ma non si possono esprimere pienamente, si resta sospesi… e uscirne può far male tanto quanto una vera e propria separazione.
Il senso di colpa, il rimpianto, la paura di perdere del tutto quella connessione: sono sentimenti che si intrecciano e rendono difficile distinguere cosa sia davvero giusto per sé.
In questi casi, più che “andare avanti” da soli, può essere prezioso prendersi un momento per fermarsi e capire, con delicatezza e chiarezza, che cosa ci si sta portando dentro davvero: è affetto? bisogno? idealizzazione? paura della solitudine?
È un lavoro che non sempre si riesce a fare da soli — non perché manchi qualcosa, ma perché a volte serve uno spazio sicuro, uno specchio gentile.
Se sente che questo è il momento di fare ordine e alleggerirsi da questo nodo, possiamo parlarne insieme.
Mi trova su MioDottore, anche solo per un primo incontro, per cominciare a rimettere a fuoco se stessa.
Un caro saluto,
Janett Aruta
Psicologa
quello che scrive tocca un punto molto umano e molto comune, anche se spesso non se ne parla: quando ci si lega emotivamente a qualcuno in una “zona grigia”, dove i sentimenti esistono ma non si possono esprimere pienamente, si resta sospesi… e uscirne può far male tanto quanto una vera e propria separazione.
Il senso di colpa, il rimpianto, la paura di perdere del tutto quella connessione: sono sentimenti che si intrecciano e rendono difficile distinguere cosa sia davvero giusto per sé.
In questi casi, più che “andare avanti” da soli, può essere prezioso prendersi un momento per fermarsi e capire, con delicatezza e chiarezza, che cosa ci si sta portando dentro davvero: è affetto? bisogno? idealizzazione? paura della solitudine?
È un lavoro che non sempre si riesce a fare da soli — non perché manchi qualcosa, ma perché a volte serve uno spazio sicuro, uno specchio gentile.
Se sente che questo è il momento di fare ordine e alleggerirsi da questo nodo, possiamo parlarne insieme.
Mi trova su MioDottore, anche solo per un primo incontro, per cominciare a rimettere a fuoco se stessa.
Un caro saluto,
Janett Aruta
Psicologa
Buonasera, la ringrazio innanzitutto di aver condiviso questo pensiero con noi. L'amore non ha dei canoni precisi, ogni persona lo sperimenta in maniera diversa, sia fisicamente che emotivamente. Ci sono vari segnali che ci possono fare riflettere, ma per capirlo meglio bisognerebbe indagare i significati che lei attribuisce all'amore. La confusione rispetto a questo fiume emotivo che sente al momento è coerente con l'intensità emotiva di questo rapporto. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera chiara questa relazione. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
È comprensibile provare qualcosa per qualcuno anche se non disponibile affettivamente: i sentimenti non si scelgono, ma le azioni sì. E tu, pur nella difficoltà, stai cercando di scegliere con lucidità, il che è già un grande atto di rispetto verso te stessa.
Andare avanti significa innanzitutto accettare che ci sarà un tempo di elaborazione, in cui possono coesistere sentimenti contrastanti: affetto, delusione, senso di colpa, desiderio. Non devi avere fretta di “cancellare tutto”, ma puoi iniziare a mettere distanza se questo legame ti tiene ancorata a qualcosa che non può darti ciò che desideri davvero.
Quanto ai sensi di colpa e ai rimpianti: possono essere ridimensionati chiedendoti “Cosa sto davvero rimpiangendo? Una relazione nascosta e ambigua? O la possibilità di sentirmi scelta, libera, amata come merito?” Spesso non rimpiangiamo la persona, ma il bisogno che speravamo colmasse.
Allontanarsi non significa necessariamente chiudere per sempre, ma dare priorità al tuo benessere e alla tua dignità. Coltiva spazi tuoi, relazioni nuove, interessi che ti riportino al centro della tua vita. Quando si inizia a scegliere sé stessi, le cose si ricollocano.
Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Andare avanti significa innanzitutto accettare che ci sarà un tempo di elaborazione, in cui possono coesistere sentimenti contrastanti: affetto, delusione, senso di colpa, desiderio. Non devi avere fretta di “cancellare tutto”, ma puoi iniziare a mettere distanza se questo legame ti tiene ancorata a qualcosa che non può darti ciò che desideri davvero.
Quanto ai sensi di colpa e ai rimpianti: possono essere ridimensionati chiedendoti “Cosa sto davvero rimpiangendo? Una relazione nascosta e ambigua? O la possibilità di sentirmi scelta, libera, amata come merito?” Spesso non rimpiangiamo la persona, ma il bisogno che speravamo colmasse.
Allontanarsi non significa necessariamente chiudere per sempre, ma dare priorità al tuo benessere e alla tua dignità. Coltiva spazi tuoi, relazioni nuove, interessi che ti riportino al centro della tua vita. Quando si inizia a scegliere sé stessi, le cose si ricollocano.
Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Buongiorno, grazie per aver condiviso questo suo problema. Mi sembra di capire che questa sorta di relazione ha lasciato in lei una traccia bene definita. E comunque lui ha una fidanzata dalla quale non vuole separarsi e lei non vuole intromettersi in questa relazione . Quello che lei prova e tutt'altro che strano, e già il fatto che si domanda come fare la porta ad un piccolo passetto verso la soluzione del suo problema, che potrebbe essere sormontato con delle tecniche ben precise e con un supporto qualificato. La invito a farsi aiutare da un professionista per poter uscire da questo momento così difficile il prima possibile, così da poter godere della sua vita nei migliori dei modi. Le faccio tantissimi auguri perché lei possa superare questo suo problema il prima possibile.
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un vissuto emotivo molto intenso e delicato, in cui si intrecciano desiderio, senso di colpa, rimpianto e bisogno di chiarezza. È comprensibile che fare i conti con ciò che si prova per una persona già impegnata sia profondamente doloroso, soprattutto quando il legame è stato così carico di aspettative e intimità, anche se mai del tutto concretizzate.
Lei sta mostrando già ora una grande maturità nel riconoscere i propri limiti e nel rispettare la relazione dell'altro. Il fatto che scelga di non mettersi in mezzo, nonostante i sentimenti, dimostra un alto senso di responsabilità e di dignità. Non è facile prendere le distanze da qualcosa che avrebbe potuto essere, ma che non è stato, e che probabilmente ha lasciato dentro di lei una scia di possibilità mai del tutto risolte.
Il senso di colpa che prova, però, andrebbe osservato con gentilezza. Non ha fatto nulla di sbagliato nell’aver provato dei sentimenti o nel nutrire una speranza. I sentimenti non si scelgono a comando, e non si tratta di aver voluto "rubare" qualcosa a qualcun altro, quanto piuttosto di essersi trovata coinvolta in una dinamica affettiva che, pur non essendo esplicita, aveva comunque una sua forza e una sua ambiguità. Il rimpianto che sente, quello di non aver ceduto del tutto o di non aver vissuto pienamente ciò che desiderava, fa parte del dolore della rinuncia, ma anche della sua coerenza con ciò che, in fondo, sa di meritare: un amore pieno, libero, possibile.
Allontanarsi da qualcuno per cui si provano sentimenti non è mai semplice. Tuttavia, è anche un atto di profondo rispetto verso se stessi. Significa riconoscere che ciò che si prova non basta a rendere giusto un legame, e che restare in una posizione sospesa rischia solo di ferire ulteriormente. A volte, per proteggere una relazione con l’altro è necessario trasformarla, anche a costo di perderne una parte. Se la distanza può sembrare inizialmente una perdita, può invece diventare uno spazio fertile in cui lei può rimettersi al centro della sua vita emotiva.
Non deve dimenticare che l’amore, per essere davvero sano, ha bisogno di reciprocità e libertà. Continuare a coltivare un legame ambivalente, in cui lei rischia di aspettare qualcosa che non arriverà, significa prolungare un’attesa che rischia di consumarla.
Si dia il tempo di elaborare questo distacco, senza giudicare i sentimenti che ancora prova. Sono legittimi, veri, e proprio perché lo sono, hanno bisogno di essere accolti e poi, pian piano, lasciati andare. In questo processo, può essere utile trovare uno spazio dove parlare di sé, anche con un professionista, per accompagnare questo passaggio con maggiore consapevolezza.
Lei merita un amore che non la faccia sentire “in forse”, che non la metta in secondo piano, ma che la scelga pienamente, giorno dopo giorno.
Un caro saluto
Dott. Luca Vocino
Lei sta mostrando già ora una grande maturità nel riconoscere i propri limiti e nel rispettare la relazione dell'altro. Il fatto che scelga di non mettersi in mezzo, nonostante i sentimenti, dimostra un alto senso di responsabilità e di dignità. Non è facile prendere le distanze da qualcosa che avrebbe potuto essere, ma che non è stato, e che probabilmente ha lasciato dentro di lei una scia di possibilità mai del tutto risolte.
Il senso di colpa che prova, però, andrebbe osservato con gentilezza. Non ha fatto nulla di sbagliato nell’aver provato dei sentimenti o nel nutrire una speranza. I sentimenti non si scelgono a comando, e non si tratta di aver voluto "rubare" qualcosa a qualcun altro, quanto piuttosto di essersi trovata coinvolta in una dinamica affettiva che, pur non essendo esplicita, aveva comunque una sua forza e una sua ambiguità. Il rimpianto che sente, quello di non aver ceduto del tutto o di non aver vissuto pienamente ciò che desiderava, fa parte del dolore della rinuncia, ma anche della sua coerenza con ciò che, in fondo, sa di meritare: un amore pieno, libero, possibile.
Allontanarsi da qualcuno per cui si provano sentimenti non è mai semplice. Tuttavia, è anche un atto di profondo rispetto verso se stessi. Significa riconoscere che ciò che si prova non basta a rendere giusto un legame, e che restare in una posizione sospesa rischia solo di ferire ulteriormente. A volte, per proteggere una relazione con l’altro è necessario trasformarla, anche a costo di perderne una parte. Se la distanza può sembrare inizialmente una perdita, può invece diventare uno spazio fertile in cui lei può rimettersi al centro della sua vita emotiva.
Non deve dimenticare che l’amore, per essere davvero sano, ha bisogno di reciprocità e libertà. Continuare a coltivare un legame ambivalente, in cui lei rischia di aspettare qualcosa che non arriverà, significa prolungare un’attesa che rischia di consumarla.
Si dia il tempo di elaborare questo distacco, senza giudicare i sentimenti che ancora prova. Sono legittimi, veri, e proprio perché lo sono, hanno bisogno di essere accolti e poi, pian piano, lasciati andare. In questo processo, può essere utile trovare uno spazio dove parlare di sé, anche con un professionista, per accompagnare questo passaggio con maggiore consapevolezza.
Lei merita un amore che non la faccia sentire “in forse”, che non la metta in secondo piano, ma che la scelga pienamente, giorno dopo giorno.
Un caro saluto
Dott. Luca Vocino
Andare avanti in una situazione come quella che descrivi è molto difficile, perché ci sono emozioni contrastanti che si intrecciano: affetto, attrazione, senso di colpa, rimpianto e anche il desiderio di proteggere se stessi.
Quando si sviluppano sentimenti per qualcuno che è già impegnato in un’altra relazione, ci si ritrova spesso in una zona grigia in cui nulla è definito, ma tutto è carico di aspettative, possibilità mancate e tensioni emotive. È normale sentirsi confusi e in conflitto: da una parte c’è la consapevolezza che meriti una relazione piena e reciproca, dall’altra c’è il legame affettivo che ti tiene legata a questa persona, anche se sai che non può offrirti quello che desideri davvero.
Il senso di colpa può nascere sia per ciò che si è provato, sia per ciò che non è successo. Ma è importante ricordare che il solo fatto di avere dei sentimenti non rende colpevoli. I sentimenti non si scelgono, ma si può scegliere come gestirli. Anche il rimpianto fa parte del processo di elaborazione: è il segnale che una parte di te avrebbe voluto qualcosa di diverso. Tuttavia, non cedere a una situazione ambigua e potenzialmente dolorosa, pur avendone l’occasione, è anche un atto di grande rispetto verso te stessa.
Allontanarsi da qualcuno che si ama o per cui si prova qualcosa richiede tempo, ma è possibile. Spesso il primo passo è mettere dei confini chiari, almeno temporaneamente, per permettere alla tua mente e al tuo cuore di prendere le distanze emotive. Questo non significa “tagliare per sempre”, ma concederti lo spazio per guarire e ricostruire il tuo equilibrio.
Può essere utile, in questo percorso, riflettere su ciò che desideri davvero in una relazione: chiarezza, reciprocità, presenza, rispetto. Meritare di più significa anche darsi il diritto di cercarlo e di lasciar andare ciò che, per quanto intenso, non può crescere in modo sano.
In ogni caso, sarebbe utile e consigliato per approfondire questi vissuti rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarti in questo processo con uno spazio di ascolto e comprensione.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quando si sviluppano sentimenti per qualcuno che è già impegnato in un’altra relazione, ci si ritrova spesso in una zona grigia in cui nulla è definito, ma tutto è carico di aspettative, possibilità mancate e tensioni emotive. È normale sentirsi confusi e in conflitto: da una parte c’è la consapevolezza che meriti una relazione piena e reciproca, dall’altra c’è il legame affettivo che ti tiene legata a questa persona, anche se sai che non può offrirti quello che desideri davvero.
Il senso di colpa può nascere sia per ciò che si è provato, sia per ciò che non è successo. Ma è importante ricordare che il solo fatto di avere dei sentimenti non rende colpevoli. I sentimenti non si scelgono, ma si può scegliere come gestirli. Anche il rimpianto fa parte del processo di elaborazione: è il segnale che una parte di te avrebbe voluto qualcosa di diverso. Tuttavia, non cedere a una situazione ambigua e potenzialmente dolorosa, pur avendone l’occasione, è anche un atto di grande rispetto verso te stessa.
Allontanarsi da qualcuno che si ama o per cui si prova qualcosa richiede tempo, ma è possibile. Spesso il primo passo è mettere dei confini chiari, almeno temporaneamente, per permettere alla tua mente e al tuo cuore di prendere le distanze emotive. Questo non significa “tagliare per sempre”, ma concederti lo spazio per guarire e ricostruire il tuo equilibrio.
Può essere utile, in questo percorso, riflettere su ciò che desideri davvero in una relazione: chiarezza, reciprocità, presenza, rispetto. Meritare di più significa anche darsi il diritto di cercarlo e di lasciar andare ciò che, per quanto intenso, non può crescere in modo sano.
In ogni caso, sarebbe utile e consigliato per approfondire questi vissuti rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarti in questo processo con uno spazio di ascolto e comprensione.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Mi spiace, non è possibile. Deve decidere se rovinare il loro rapporto e tentare, oppure mettere distanza per non stare male. Spero che non metta in pratica la prima alternativa e decida di dare un taglio netto, magari mettendosi in gioco altrove e con qualcun altro. Naturalmente una volta che ha dimenticato la sua passione. Si faccia aiutare da uno psicologo, se serve un supporto. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile trovarsi in una situazione come la sua, in cui emozioni forti e contrastanti si sovrappongono, rendendo tutto molto più confuso e doloroso. Provare qualcosa per una persona già impegnata sentimentalmente non è una colpa, e anzi, riconoscere questo sentimento e portarlo alla luce, come ha fatto lei scrivendo qui, è un gesto di grande consapevolezza. Spesso non scegliamo di chi ci innamoriamo, ma possiamo scegliere come gestire ciò che proviamo, soprattutto quando ci rendiamo conto che quel sentimento, per quanto autentico, non può trovare uno spazio sicuro e sano in cui esprimersi. Quello che sta vivendo è un lutto emotivo. Una parte di lei aveva coltivato la speranza che quella relazione potesse evolvere, che magari qualcosa cambiasse, che il legame con questa persona si rafforzasse fino a diventare reale, stabile e dichiarato. Anche se tra voi non c’è mai stato qualcosa di ufficiale, il coinvolgimento c’è stato, e ogni legame, anche non definito, può lasciare un segno profondo. È normale che oggi senta il peso del rimpianto, dell’ambivalenza e della frustrazione. Spesso ci si chiede se si è fatto abbastanza, se si sarebbe potuto agire diversamente, se cedere avrebbe portato ad altro. Ma il punto non è cosa avrebbe potuto essere. Il punto è ciò che è stato, e soprattutto, ciò che è adesso. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, può essere utile lavorare su alcuni aspetti centrali: distinguere tra emozione e comportamento, riconoscere i pensieri disfunzionali che mantengono il legame e favorire l’accettazione della realtà. Provare un sentimento non implica doverlo seguire. Allo stesso modo, non aver agito su un impulso non significa aver sbagliato. Lei ha fatto una scelta difficile, ma importante: non interferire in una relazione esistente, rispettare se stessa e i suoi valori, e riconoscere di meritare qualcosa di più, qualcosa che le venga restituito nella stessa misura. I sensi di colpa che prova non sono tanto legati a ciò che ha fatto, ma forse più a ciò che avrebbe voluto fare e non ha potuto. E questo può generare una forma di autoaccusa, come se si fosse mancato un appuntamento con la felicità. Ma la felicità vera, quella stabile, nasce da relazioni in cui ci si sente visti, accolti, scelti con chiarezza. Non può fiorire in un terreno incerto, dove uno dei due tiene il piede in due scarpe o non riesce a prendere una posizione netta. Allontanarsi emotivamente da qualcuno per cui si provano sentimenti richiede tempo, ma anche decisioni concrete. A volte serve prendere le distanze, almeno per un periodo, per permettere alla mente di ricalibrarsi, per non alimentare fantasie che tengono viva un’illusione e bloccano l’apertura verso altre possibilità. Questo non significa dover rompere ogni legame con rabbia o risentimento, ma creare un confine che protegga il proprio equilibrio emotivo. Le relazioni ambigue, anche se piene di emozioni, rischiano di intrappolarci in un’attesa che logora e non ci nutre davvero. Infine, è molto importante che lei si dia il permesso di stare male. Il dolore che sente è legittimo. È il segnale che qualcosa ha contato per lei, ma anche che sta cercando di crescere e di volersi bene. In questo processo, può essere molto utile un percorso terapeutico che l’aiuti a comprendere meglio i suoi bisogni affettivi, i pensieri ricorrenti che la fanno sentire in colpa o inadeguata, e a sviluppare strategie per affrontare queste situazioni in modo più consapevole e funzionale. Ricordi: non è l’intensità del sentimento che definisce la giustezza di una relazione, ma la sua reciprocità, la sua coerenza, e la sua capacità di farci sentire al sicuro. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
"Salve, grazie per aver condiviso con sincerità ciò che sta vivendo. La sua situazione è delicata: si è trovata coinvolta per circa nove mesi in una connessione emotiva con un ragazzo già fidanzato, un rapporto non ufficiale ma intenso, fatto di contatti costanti e un desiderio reciproco che qualcosa accadesse, senza però concretizzarsi. Ora si trova a dover andare avanti, consapevole che lui non vuole lasciare la sua relazione e che lei merita un amore pieno, non una situazione ambigua. Tuttavia, i sensi di colpa, il rimpianto per ciò che non è stato e il desiderio di non perdere del tutto il legame rendono questo passo complesso.
Da un punto di vista psicologico, ciò che descrive è un conflitto interno comune in situazioni di ‘quasi-relazioni’. Uno studio di Lehmiller (2018, Journal of Social and Personal Relationships) suggerisce che i rapporti ambigui, come il vostro, possono creare un’intensità emotiva proprio perché rimangono sospesi, alimentando speranze ma anche insicurezze. I suoi sensi di colpa potrebbero derivare dal sentirsi in parte responsabile della situazione o dal timore di aver ‘sbagliato’ nel provare qualcosa. Il rimpianto, invece, sembra legato a ciò che avrebbe potuto essere, mentre la difficoltà a tagliare i ponti riflette un attaccamento emotivo che, anche se non pienamente ricambiato, ha avuto un peso significativo.
Relazionalmente, la sua scelta di non voler ‘mettersi in mezzo’ e di credere di meritare altro è un segno di autostima e rispetto, per sé e per gli altri. Tuttavia, il legame che vi univa non si dissolve con una decisione razionale: è normale provare ancora qualcosa, e voler mantenere un contatto può essere un modo per non affrontare del tutto la perdita. Il primo passo potrebbe essere riconoscere che questi sentimenti – colpa, rimpianto, affetto – non sono nemici, ma parti di lei che raccontano cosa cerca in un rapporto: attenzione, connessione, reciprocità.
Per andare avanti, potrebbe aiutarla dare un nome a ciò che questo ragazzo rappresentava: era un rifugio, un sogno, una possibilità? Scrivere una lettera (non da inviare) con ciò che avrebbe voluto dirgli potrebbe chiarire cosa la tiene legata. Stabilire confini chiari – magari riducendo i contatti per un periodo – può darle spazio per ritrovare il suo centro. Non si tratta di ‘cancellarlo’, ma di mettere lei stessa al primo posto.
Se sente che i pensieri continuano a girare in tondo, sono disponibile per una consulenza gratuita: un colloquio potrebbe aiutarla a sciogliere i nodi di questa esperienza e a guardare al futuro con più leggerezza. Che ne pensa di iniziare a esplorare questo cammino?
Da un punto di vista psicologico, ciò che descrive è un conflitto interno comune in situazioni di ‘quasi-relazioni’. Uno studio di Lehmiller (2018, Journal of Social and Personal Relationships) suggerisce che i rapporti ambigui, come il vostro, possono creare un’intensità emotiva proprio perché rimangono sospesi, alimentando speranze ma anche insicurezze. I suoi sensi di colpa potrebbero derivare dal sentirsi in parte responsabile della situazione o dal timore di aver ‘sbagliato’ nel provare qualcosa. Il rimpianto, invece, sembra legato a ciò che avrebbe potuto essere, mentre la difficoltà a tagliare i ponti riflette un attaccamento emotivo che, anche se non pienamente ricambiato, ha avuto un peso significativo.
Relazionalmente, la sua scelta di non voler ‘mettersi in mezzo’ e di credere di meritare altro è un segno di autostima e rispetto, per sé e per gli altri. Tuttavia, il legame che vi univa non si dissolve con una decisione razionale: è normale provare ancora qualcosa, e voler mantenere un contatto può essere un modo per non affrontare del tutto la perdita. Il primo passo potrebbe essere riconoscere che questi sentimenti – colpa, rimpianto, affetto – non sono nemici, ma parti di lei che raccontano cosa cerca in un rapporto: attenzione, connessione, reciprocità.
Per andare avanti, potrebbe aiutarla dare un nome a ciò che questo ragazzo rappresentava: era un rifugio, un sogno, una possibilità? Scrivere una lettera (non da inviare) con ciò che avrebbe voluto dirgli potrebbe chiarire cosa la tiene legata. Stabilire confini chiari – magari riducendo i contatti per un periodo – può darle spazio per ritrovare il suo centro. Non si tratta di ‘cancellarlo’, ma di mettere lei stessa al primo posto.
Se sente che i pensieri continuano a girare in tondo, sono disponibile per una consulenza gratuita: un colloquio potrebbe aiutarla a sciogliere i nodi di questa esperienza e a guardare al futuro con più leggerezza. Che ne pensa di iniziare a esplorare questo cammino?
Ciao , intanto grazie per avere condiviso la tua esperienza. Di certo le emozioni da gestire in queste situazioni non sono facili ma di certo "darsi del tempo" potrebbe essere una strategia per comprendere entrambi cosa poter salvare della vostra relazione e della vostra empatia. Prendere delle distanze iniziali, un'altra strategia soprattutto che potrebbe essere utile per definire realmente quello che provate reciprocamente. Spero di esserti stata di aiuto con semplici suggerimenti. Buona giornata
Buongiorno, penso che lei non debba vivere di rimpianti, forse il tempo in cui vi frequentavate non era il tempo giusto per iniziare questa storia altrimenti uno dei due avrebbe fatto un passo in avanti . Lui ora è fidanzato e lei dice che non vuole perdere la sua ragazza: quindi è innamorato? Non serve mettersi 'in mezzo' deve aspettare per vedere come evolve questo rapporto intanto procedere con la sua vita. Il problema che Ciò che non si è vissuto molte volte di idealizza e quindi a lungo andare diventa una trappola. per noi stessi.
Buongiorno,
la situazione che descrive è molto complessa. Innamorarsi di qualcuno che con il tempo non ricambia il nostro stesso amore può essere fonte di grande sofferenza. Nel caso volesse approfondire il discorso all'interno di uno spazio di ascolto più ampio non esiti a contattarmi, ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la situazione che descrive è molto complessa. Innamorarsi di qualcuno che con il tempo non ricambia il nostro stesso amore può essere fonte di grande sofferenza. Nel caso volesse approfondire il discorso all'interno di uno spazio di ascolto più ampio non esiti a contattarmi, ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Ciao, credo che anzitutto sia molto significativo che tu abbia pensato di condividere ciò qui. Nel senso che probabilmente senti in primis la volontà di mettere ordine per te. In questo caso potrebbe essere per te di fondamentale importanza capire anzitutto cosa vuoi tu per te stessa, cosa può farti stare bene, aldilà dell'altro. Tutto questo dando valore, in priorità assoluta, alla frase "credo di meritare altro".
Buongiorno, grazie per la sua condivisione.
Immagino che rendersi conto di provare dei sentimenti per qualcuno che in qualche modo non è disponibile come vorremmo non debba essere semplice.
Vorrei chiederle su quali pensieri si basano i sensi di colpa, verso chi? Il rimpianto sembrerebbe legato al fatto di non essersi ascoltata ma cosa intende per "rimanere un po' così"?
Dev'essere difficile doversi forzare ad allontanarsi da qualcuno pur non volendo e pur provando qualcosa, più che altro mi chiedo come mai se crede di meritare altro vuole comunque provare a tutelare questo rapporto.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Immagino che rendersi conto di provare dei sentimenti per qualcuno che in qualche modo non è disponibile come vorremmo non debba essere semplice.
Vorrei chiederle su quali pensieri si basano i sensi di colpa, verso chi? Il rimpianto sembrerebbe legato al fatto di non essersi ascoltata ma cosa intende per "rimanere un po' così"?
Dev'essere difficile doversi forzare ad allontanarsi da qualcuno pur non volendo e pur provando qualcosa, più che altro mi chiedo come mai se crede di meritare altro vuole comunque provare a tutelare questo rapporto.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
La tua domanda è intensa e molto umana. Parla di attaccamento, desiderio, confini, e di quella zona grigia in cui spesso ci si ritrova quando una relazione non è né pienamente vissuta né del tutto chiusa.
Provo a restituirti qualche spunto, in punta di piedi:
1. È normale provare confusione e rimpianto.
Quando qualcosa resta “in sospeso”, la mente torna spesso lì, cercando un finale che dia pace. Ma non tutto ciò che sentiamo deve trasformarsi in un’azione o in una relazione. A volte si ama anche solo nel desiderio, nell'immaginazione, e fa comunque male lasciarlo andare.
2. Il senso di colpa può essere un messaggero, non un giudice.
Forse senti colpa per aver sperato, per esserti avvicinata, per aver desiderato qualcosa che metteva in discussione un'altra relazione. Ma ricordati: non hai “rubato” nulla, non hai fatto del male intenzionalmente. Hai semplicemente provato sentimenti. Il senso di colpa, in questo caso, può diventare un invito alla coerenza con i tuoi valori: se senti che meriti chiarezza, autenticità e reciprocità, allora è giusto scegliere una strada diversa, anche se fa male.
3. Allontanarsi non è sempre una scelta "contro" l'altro, ma "per" sé.
Puoi decidere di mettere distanza anche emotiva o comunicativa senza chiudere la porta per sempre. Non significa cancellarlo, ma dare spazio alla tua guarigione. Magari in futuro ci sarà un nuovo equilibrio, ma adesso la priorità sei tu.
4. Il legame esiste, ma non basta.
Può esserci un’affinità forte, uno scambio unico… ma se non c’è la possibilità di viverlo in modo sano e libero, non ti sta nutrendo davvero. Non tutte le connessioni che sentiamo meritano di essere coltivate a ogni costo. Alcune insegnano, altre trasformano, altre bisogna lasciarle andare.
5. "Merito altro" non è solo una frase di conforto.
È un atto di fiducia in te stessa. Ti sei già risposta, quando dici che non vuoi metterti in mezzo e che credi di meritare di più. La parte difficile è accompagnare il cuore a crederci davvero, giorno dopo giorno.
Provo a restituirti qualche spunto, in punta di piedi:
1. È normale provare confusione e rimpianto.
Quando qualcosa resta “in sospeso”, la mente torna spesso lì, cercando un finale che dia pace. Ma non tutto ciò che sentiamo deve trasformarsi in un’azione o in una relazione. A volte si ama anche solo nel desiderio, nell'immaginazione, e fa comunque male lasciarlo andare.
2. Il senso di colpa può essere un messaggero, non un giudice.
Forse senti colpa per aver sperato, per esserti avvicinata, per aver desiderato qualcosa che metteva in discussione un'altra relazione. Ma ricordati: non hai “rubato” nulla, non hai fatto del male intenzionalmente. Hai semplicemente provato sentimenti. Il senso di colpa, in questo caso, può diventare un invito alla coerenza con i tuoi valori: se senti che meriti chiarezza, autenticità e reciprocità, allora è giusto scegliere una strada diversa, anche se fa male.
3. Allontanarsi non è sempre una scelta "contro" l'altro, ma "per" sé.
Puoi decidere di mettere distanza anche emotiva o comunicativa senza chiudere la porta per sempre. Non significa cancellarlo, ma dare spazio alla tua guarigione. Magari in futuro ci sarà un nuovo equilibrio, ma adesso la priorità sei tu.
4. Il legame esiste, ma non basta.
Può esserci un’affinità forte, uno scambio unico… ma se non c’è la possibilità di viverlo in modo sano e libero, non ti sta nutrendo davvero. Non tutte le connessioni che sentiamo meritano di essere coltivate a ogni costo. Alcune insegnano, altre trasformano, altre bisogna lasciarle andare.
5. "Merito altro" non è solo una frase di conforto.
È un atto di fiducia in te stessa. Ti sei già risposta, quando dici che non vuoi metterti in mezzo e che credi di meritare di più. La parte difficile è accompagnare il cuore a crederci davvero, giorno dopo giorno.
Capisco quanto possa essere doloroso trovarsi in una situazione così ambivalente. Quando c’è coinvolgimento emotivo, ma la realtà non permette uno sviluppo sano del rapporto, è naturale provare sensi di colpa, rimpianti e confusione. Andare avanti richiede tempo, ma anche una scelta consapevole di tutelare il proprio benessere emotivo. Può essere utile mettere dei confini chiari, anche se difficili da mantenere, e dare spazio a sé stessa, ai propri desideri e valori. Un supporto psicologico potrebbe aiutarla ad elaborare questo distacco con maggiore serenità e consapevolezza.
Ciao! Se posso dirti la mia, credo che tu non abbia nulla da rimpiangere: se le cose non sono andate tra di voi quando potevano, evidentemente non eravate le persone giuste. Naturalmente non conosco bene i fatti, potremmo approfondirli, però a volte la vita prendere le decisioni per noi - quando noi non ci riusciamo.
Rispetto alla tua ultima domanda, con cui risuono molto, ti rispondo così: ci si allontana da qualcuno, pur provando qualcosa, amando abbastanza sè stessi; riconoscendo il proprio valore. Se si creano premesse ambigue e confuse, allora forse non è la persona giusta.
Non necessariamente bisogna "perdere i rapporti" con queste persone, però a volte è utile per andare avanti e per potersi liberare - altrimenti avviene una sorta di "autosabotaggio", cioè ci si illude di andare avanti ma in realtà si rimane ancorati in quella relazione. A volte è necessario lasciare andare del tutto, per ritrovare sè stessi - e, di conseguenza, quello che meritiamo veramente.
Rispetto alla tua ultima domanda, con cui risuono molto, ti rispondo così: ci si allontana da qualcuno, pur provando qualcosa, amando abbastanza sè stessi; riconoscendo il proprio valore. Se si creano premesse ambigue e confuse, allora forse non è la persona giusta.
Non necessariamente bisogna "perdere i rapporti" con queste persone, però a volte è utile per andare avanti e per potersi liberare - altrimenti avviene una sorta di "autosabotaggio", cioè ci si illude di andare avanti ma in realtà si rimane ancorati in quella relazione. A volte è necessario lasciare andare del tutto, per ritrovare sè stessi - e, di conseguenza, quello che meritiamo veramente.
Buongiorno,
Dalla sua esposizione emerge una volontà di avere una relazione con una persona già impegnata. Tuttavia, perché una relazione possa funzionare, è necessario che entrambe le persone siano disposte ad impegnarsi in modo autentico e sincero. A quanto sembra, questo ragazzo non intende lasciare la propria fidanzata per stare con lei, per cui non vi è motivazione nell'intraprendere un nuovo rapporto stabile con un'altra persona. I sensi di colpa a cosa sono legati? La cosa più difficile è accettare la situazione per come è e sforzarsi di voltare pagina. Forse la lontananza e il tempo possono aiutarla a stare meglio e a vedere la situazione con maggior consapevolezza e serenità. Prendersi un suo spazio è un aspetto centrale ora. Ciò la può aiutare a distaccarsi emotivamente e a sentirsi meglio, aspettando ciò che il futuro ha in serbo per lei. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni e domande. Cordiali saluti
Dalla sua esposizione emerge una volontà di avere una relazione con una persona già impegnata. Tuttavia, perché una relazione possa funzionare, è necessario che entrambe le persone siano disposte ad impegnarsi in modo autentico e sincero. A quanto sembra, questo ragazzo non intende lasciare la propria fidanzata per stare con lei, per cui non vi è motivazione nell'intraprendere un nuovo rapporto stabile con un'altra persona. I sensi di colpa a cosa sono legati? La cosa più difficile è accettare la situazione per come è e sforzarsi di voltare pagina. Forse la lontananza e il tempo possono aiutarla a stare meglio e a vedere la situazione con maggior consapevolezza e serenità. Prendersi un suo spazio è un aspetto centrale ora. Ciò la può aiutare a distaccarsi emotivamente e a sentirsi meglio, aspettando ciò che il futuro ha in serbo per lei. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni e domande. Cordiali saluti
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile lettrice,
la situazione in cui si trova è senza dubbio complessa e carica di emozioni contrastanti. Iniziare un percorso di distacco richiede tempo e una riflessione profonda su ciò che desidera realmente per il suo futuro. È comprensibile sentirsi in conflitto: da un lato, il legame che ha costruito con questo ragazzo; dall’altro, il desiderio di rispettare se stessa e le scelte altrui.
Per andare avanti, potrebbe essere utile concedersi un periodo di pausa. Questo non significa troncare ogni forma di comunicazione, ma piuttosto ridurre il contatto per permettere a entrambi di chiarire i propri sentimenti. Durante questo tempo, si concentri su se stessa, coltivando passioni e amicizie che la arricchiscono.
Affrontare i sensi di colpa è fondamentale. Ricordi che merita relazioni che la rendano felice e appagata, e che non c'è nulla di sbagliato nel volere un amore autentico e reciproco. Riflessione e auto-compassione possono aiutarla a liberarsi dal rimpianto. Le scelte che ha fatto l'hanno portata a crescere, e ogni esperienza, anche quelle dolorose, contribuisce a formare la persona che è.
Infine, se desidera mantenere un rapporto, potrebbe essere utile ridefinirne i confini, stabilendo un nuovo modo di interagire che rispetti il suo benessere emotivo. Con il tempo, avrà la possibilità di guardare a questa esperienza con gratitudine anziché rimpianto, aprendo la strada a nuove opportunità e relazioni. A sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
la situazione in cui si trova è senza dubbio complessa e carica di emozioni contrastanti. Iniziare un percorso di distacco richiede tempo e una riflessione profonda su ciò che desidera realmente per il suo futuro. È comprensibile sentirsi in conflitto: da un lato, il legame che ha costruito con questo ragazzo; dall’altro, il desiderio di rispettare se stessa e le scelte altrui.
Per andare avanti, potrebbe essere utile concedersi un periodo di pausa. Questo non significa troncare ogni forma di comunicazione, ma piuttosto ridurre il contatto per permettere a entrambi di chiarire i propri sentimenti. Durante questo tempo, si concentri su se stessa, coltivando passioni e amicizie che la arricchiscono.
Affrontare i sensi di colpa è fondamentale. Ricordi che merita relazioni che la rendano felice e appagata, e che non c'è nulla di sbagliato nel volere un amore autentico e reciproco. Riflessione e auto-compassione possono aiutarla a liberarsi dal rimpianto. Le scelte che ha fatto l'hanno portata a crescere, e ogni esperienza, anche quelle dolorose, contribuisce a formare la persona che è.
Infine, se desidera mantenere un rapporto, potrebbe essere utile ridefinirne i confini, stabilendo un nuovo modo di interagire che rispetti il suo benessere emotivo. Con il tempo, avrà la possibilità di guardare a questa esperienza con gratitudine anziché rimpianto, aprendo la strada a nuove opportunità e relazioni. A sua disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Buon pomeriggio,
spiacente per quanto scrive. Trattare rimorsi e rimpianti non avviene allo stesso modo in quanto si basano su presupposti differenti (ho fatto e non è andata vs non ho fatto, come sarebbe potuta andare?).
Se può esserLe di aiuto può contattare un professionista per un supporto più mirato.
In generale, potrebbe essere utile per un primo momento mettere un pausa la frequentazione e "digerire" alcuni vissuti. Non conosco le strategie che già può aver utilizzato per cui in generale lo si può fare concedendosi (quindi scegliendolo e non perchè capitano) un momento al giorno in cui pensare al tutto e concedersi l'emotività che c'è in quel momento, per poi proseguire le proprie attività e impegni. Diversamente è possibile scrivere ciò che si sente carta-matita. Entrambe queste strategie permettono di concedersi il dolore (e gli altri vissuti) canalizzandoli in modi e tempi definiti.
Un saluto
spiacente per quanto scrive. Trattare rimorsi e rimpianti non avviene allo stesso modo in quanto si basano su presupposti differenti (ho fatto e non è andata vs non ho fatto, come sarebbe potuta andare?).
Se può esserLe di aiuto può contattare un professionista per un supporto più mirato.
In generale, potrebbe essere utile per un primo momento mettere un pausa la frequentazione e "digerire" alcuni vissuti. Non conosco le strategie che già può aver utilizzato per cui in generale lo si può fare concedendosi (quindi scegliendolo e non perchè capitano) un momento al giorno in cui pensare al tutto e concedersi l'emotività che c'è in quel momento, per poi proseguire le proprie attività e impegni. Diversamente è possibile scrivere ciò che si sente carta-matita. Entrambe queste strategie permettono di concedersi il dolore (e gli altri vissuti) canalizzandoli in modi e tempi definiti.
Un saluto
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