Ciao, vi disturbo per una domanda sciocca lo so. Non sto male per questo che sto per descrivere ma v
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Ciao, vi disturbo per una domanda sciocca lo so. Non sto male per questo che sto per descrivere ma vorrei capire se mi sto muovendo nella direzione giusta, anche se l argomento non lo è più di tanto. Riguarda un'amicizia. La conosco da circa 4 anni. Stesso per sua ammissione, e io lo confermo, è un'amicizia sincera e profonda sebbene vissuta sporadicamente, non di circostanza insomma, infatti ci confrontiamo spesso su "noi" stesse. Da diversi mesi si è avvicinata una terza ragazza a lei e ho percepito che lo stesse facendo per intromettersi a mio discapito, fatto sta che ho stoppato queste immaginazioni per non sfasciarmi la testa. Dopo alcuni mesi, parlando con un altro amico del gruppo, mi ha detto -spontaneamente- che ha la sensazione che lei abbia qualcosa nei miei confronti e da quando ha percepito che lui va d'accordo con me, lei ha intensificato i contatti con lui come volesse intromettersi ma che lui gli ha chiuso i rubinetti evitandola quando può, perché non ha riscontrato conferma tra parole e fatti nei suoi confronti e anche perché stima me e non ha intenzione di farsi condizionare. Quindi indirettamente ho avuto un po' la conferma di quella mia immaginazione che ho avuto di quella mia amica.
Detto ciò, ho fatto una cosa che raramente faccio in questi casi, in genere cambio aria e vissero tutti felici e contenti, invece ho voluto parlare alla mia amica, con gentilezza e fermezza le ho detto di aprire gli occhi e fatto capire che la frequento perché sto bene con lei ma se quel posto tranquillo viene infestato, deve sentirsi libera io non la condanno ma farei un passo indietro perché il mio benessere viene prima di tutto. Lei si è scusata se ha potuto ferirmi e al tempo stesso mi ha garantito che seppure quella persona vovesse incrinare i nostri rapporti, la sua opinione non cambia nei miei confronti e che la lascia fare e semmai glielo fa credere. Ecco, come dovrei interpretare quest'ultima frase secondo voi? Personalmente non mi suona bene. In effetti nei miei confronti è sempre la stessa, ma a quella persona sta dando sempre più spazio e confidenza, che la tipa usa vantandosi nei miei confronti.. Ovviamente ognuno fa quel che vuole della propria vita e non sento il bisogno di cambiarla, non la condanno perché le voglio bene, ma anche per me vale lo stesso principio. Quindi quando tendo a ridurre il rapporto lei se ne accorge e inizia a ricercarmi perché sono io ne sono consapevole che tiene a me, però penso anche che nella vita non sempre si può avere due piedi in una scarpa. Grazie,Lorenza
Detto ciò, ho fatto una cosa che raramente faccio in questi casi, in genere cambio aria e vissero tutti felici e contenti, invece ho voluto parlare alla mia amica, con gentilezza e fermezza le ho detto di aprire gli occhi e fatto capire che la frequento perché sto bene con lei ma se quel posto tranquillo viene infestato, deve sentirsi libera io non la condanno ma farei un passo indietro perché il mio benessere viene prima di tutto. Lei si è scusata se ha potuto ferirmi e al tempo stesso mi ha garantito che seppure quella persona vovesse incrinare i nostri rapporti, la sua opinione non cambia nei miei confronti e che la lascia fare e semmai glielo fa credere. Ecco, come dovrei interpretare quest'ultima frase secondo voi? Personalmente non mi suona bene. In effetti nei miei confronti è sempre la stessa, ma a quella persona sta dando sempre più spazio e confidenza, che la tipa usa vantandosi nei miei confronti.. Ovviamente ognuno fa quel che vuole della propria vita e non sento il bisogno di cambiarla, non la condanno perché le voglio bene, ma anche per me vale lo stesso principio. Quindi quando tendo a ridurre il rapporto lei se ne accorge e inizia a ricercarmi perché sono io ne sono consapevole che tiene a me, però penso anche che nella vita non sempre si può avere due piedi in una scarpa. Grazie,Lorenza
Buongiorno Lorenza,
Non è affatto sciocco riflettere su queste dinamiche. Le tue sensazioni sono valide e meritano attenzione.
Quando una persona entra in una relazione già esistente cercando di inserirsi o di creare tensione, si parla di triangolazione. Questo può accadere in amicizie, famiglie o coppie, e spesso porta a confusione e conflitti.
La frase della tua amica, "la lascia fare e semmai glielo fa credere", potrebbe indicare una posizione ambigua o di complicità passiva. Sembra suggerire che, pur non approvando apertamente l'atteggiamento della terza persona, la tua amica non interviene attivamente per fermarla, forse per evitare conflitti o per non compromettere la nuova amicizia.
In queste situazioni, è importante ascoltare i propri sentimenti e stabilire confini chiari. Se una relazione ti fa sentire a disagio o insicura, è legittimo fare un passo indietro per proteggere il tuo benessere emotivo.
Le relazioni sane si basano su rispetto reciproco e chiarezza. Se questi elementi mancano, potrebbe essere necessario rivalutare il coinvolgimento.
Se desideri esplorare ulteriormente queste dinamiche o hai bisogno di supporto per affrontare la situazione, sono qui per aiutarti.
Non è affatto sciocco riflettere su queste dinamiche. Le tue sensazioni sono valide e meritano attenzione.
Quando una persona entra in una relazione già esistente cercando di inserirsi o di creare tensione, si parla di triangolazione. Questo può accadere in amicizie, famiglie o coppie, e spesso porta a confusione e conflitti.
La frase della tua amica, "la lascia fare e semmai glielo fa credere", potrebbe indicare una posizione ambigua o di complicità passiva. Sembra suggerire che, pur non approvando apertamente l'atteggiamento della terza persona, la tua amica non interviene attivamente per fermarla, forse per evitare conflitti o per non compromettere la nuova amicizia.
In queste situazioni, è importante ascoltare i propri sentimenti e stabilire confini chiari. Se una relazione ti fa sentire a disagio o insicura, è legittimo fare un passo indietro per proteggere il tuo benessere emotivo.
Le relazioni sane si basano su rispetto reciproco e chiarezza. Se questi elementi mancano, potrebbe essere necessario rivalutare il coinvolgimento.
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Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per la fiducia con cui ha deciso di condividere una situazione che, pur non generando un malessere acuto, è chiaramente importante per lei. È tutt’altro che una “domanda sciocca”, come ha scritto in apertura. Le relazioni, anche quelle amicali, toccano corde profonde del nostro mondo emotivo, e spesso sono proprio le sfumature, i gesti, le scelte quotidiane a raccontarci quanto un legame sia solido, reciproco, equilibrato.
Da quello che descrive, emerge un quadro in cui lei ha cercato di muoversi con consapevolezza, evitando di farsi travolgere da pensieri sospettosi ma senza neppure ignorare segnali che, nel tempo, si sono fatti più chiari. L’ha fatto con maturità, scegliendo un confronto diretto con la sua amica, esprimendo con rispetto e fermezza le sue sensazioni e i suoi limiti. Questa è una qualità preziosa: sapere comunicare senza attaccare, ma anche senza annullarsi.
La risposta che ha ricevuto dalla sua amica, tuttavia, appare ambigua. Dire che “la lascia fare e semmai glielo fa credere” potrebbe sembrare un tentativo di rassicurare, ma al tempo stesso introduce una dinamica poco trasparente e potenzialmente manipolativa. Fa pensare a una sorta di gioco duplice, in cui la sua amica mantiene relazioni su piani diversi, senza però assumerne del tutto la responsabilità. E lei ha colto questo dettaglio in modo molto lucido, quando dice che “nella vita non sempre si può avere due piedi in una scarpa”.
Ciò che mi sembra centrale nel suo racconto è la sua capacità di ascoltarsi: ha chiari i suoi bisogni, riconosce il valore che attribuisce al benessere personale e sa quando un legame rischia di diventare tossico, anche se fondato sull’affetto. Non sempre l’amicizia, anche se sincera, è sufficiente per garantire una relazione sana: servono anche chiarezza, rispetto dei confini e coerenza tra parole e comportamenti.
È naturale che una persona tenga a lei e cerchi il contatto ogni volta che avverte un suo allontanamento, ma è importante chiedersi se questa attenzione è autenticamente nutritiva o è solo una forma di riequilibrio per non perdere qualcosa. Lei ha già intrapreso un passo significativo: ha messo se stessa al centro, senza rinunciare all’affetto ma nemmeno alla dignità.
Prosegua su questa linea: continui a coltivare i rapporti che le restituiscono serenità, e non abbia timore a prendere distanza quando percepisce ambiguità che la destabilizzano. A volte i legami non si rompono con un taglio netto, ma si ridimensionano con naturalezza, lasciando spazio a forme di relazione più rispettose.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Da quello che descrive, emerge un quadro in cui lei ha cercato di muoversi con consapevolezza, evitando di farsi travolgere da pensieri sospettosi ma senza neppure ignorare segnali che, nel tempo, si sono fatti più chiari. L’ha fatto con maturità, scegliendo un confronto diretto con la sua amica, esprimendo con rispetto e fermezza le sue sensazioni e i suoi limiti. Questa è una qualità preziosa: sapere comunicare senza attaccare, ma anche senza annullarsi.
La risposta che ha ricevuto dalla sua amica, tuttavia, appare ambigua. Dire che “la lascia fare e semmai glielo fa credere” potrebbe sembrare un tentativo di rassicurare, ma al tempo stesso introduce una dinamica poco trasparente e potenzialmente manipolativa. Fa pensare a una sorta di gioco duplice, in cui la sua amica mantiene relazioni su piani diversi, senza però assumerne del tutto la responsabilità. E lei ha colto questo dettaglio in modo molto lucido, quando dice che “nella vita non sempre si può avere due piedi in una scarpa”.
Ciò che mi sembra centrale nel suo racconto è la sua capacità di ascoltarsi: ha chiari i suoi bisogni, riconosce il valore che attribuisce al benessere personale e sa quando un legame rischia di diventare tossico, anche se fondato sull’affetto. Non sempre l’amicizia, anche se sincera, è sufficiente per garantire una relazione sana: servono anche chiarezza, rispetto dei confini e coerenza tra parole e comportamenti.
È naturale che una persona tenga a lei e cerchi il contatto ogni volta che avverte un suo allontanamento, ma è importante chiedersi se questa attenzione è autenticamente nutritiva o è solo una forma di riequilibrio per non perdere qualcosa. Lei ha già intrapreso un passo significativo: ha messo se stessa al centro, senza rinunciare all’affetto ma nemmeno alla dignità.
Prosegua su questa linea: continui a coltivare i rapporti che le restituiscono serenità, e non abbia timore a prendere distanza quando percepisce ambiguità che la destabilizzano. A volte i legami non si rompono con un taglio netto, ma si ridimensionano con naturalezza, lasciando spazio a forme di relazione più rispettose.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentile Lorenza,
la chiarezza con cui ha descritto i suoi sentimenti e la dinamica tra voi mostra già una consapevolezza preziosa: da un lato il desiderio di custodire un’amicizia autentica, dall’altro la necessità di uno spazio in cui sentirsi al sicuro. Mi chiedo: cosa significherebbe per lei “stare bene” in questo rapporto, senza doversi mai piegare né all’intromissione dell’altra né al senso di colpa per essersi protetta?
Forse potrebbe essere utile esplorare insieme quali confini relazionali la fanno sentire rispettata e quali, se superati, minacciano il suo equilibrio. In che modo la sua amica potrebbe ricevere il suo “no” come un’attestazione di stima, anziché un rifiuto?
Se le interessa, possiamo lavorare su queste domande in terapia: co-costruire un modello di relazione in cui il suo benessere diventi il principale indicatore di salute dell’amicizia, valorizzando al contempo la sua capacità di scelta e autonomia.
Mi contatti pure se vuole.
Dr. Giorgio De Giorgi
la chiarezza con cui ha descritto i suoi sentimenti e la dinamica tra voi mostra già una consapevolezza preziosa: da un lato il desiderio di custodire un’amicizia autentica, dall’altro la necessità di uno spazio in cui sentirsi al sicuro. Mi chiedo: cosa significherebbe per lei “stare bene” in questo rapporto, senza doversi mai piegare né all’intromissione dell’altra né al senso di colpa per essersi protetta?
Forse potrebbe essere utile esplorare insieme quali confini relazionali la fanno sentire rispettata e quali, se superati, minacciano il suo equilibrio. In che modo la sua amica potrebbe ricevere il suo “no” come un’attestazione di stima, anziché un rifiuto?
Se le interessa, possiamo lavorare su queste domande in terapia: co-costruire un modello di relazione in cui il suo benessere diventi il principale indicatore di salute dell’amicizia, valorizzando al contempo la sua capacità di scelta e autonomia.
Mi contatti pure se vuole.
Dr. Giorgio De Giorgi
Gent.ma Lorenza,
la ringrazio per aver descritto con tanta chiarezza e maturità una situazione relazionale che la sta facendo riflettere.
Sta dimostrando grande consapevolezza: ha ascoltato le sue emozioni, ha evitato di farsi trascinare da sospetti non confermati e ha scelto di comunicare apertamente con la sua amica, ponendo confini sani. Questo è un segno che si sta muovendo nella direzione giusta, proteggendo il suo benessere senza rinunciare al dialogo.
La frase della sua amica (“la lascio fare e semmai glielo faccio credere”) potrebbe indicare un atteggiamento di tolleranza o di evitamento del conflitto con l’altra persona. Tuttavia, come ha intuito, il dare sempre più spazio a chi sembra voler minare il vostro rapporto può creare ambiguità e alimentare la sua insicurezza nella relazione.
Continui a seguire il suo istinto e a mantenere quei confini che le permettono di stare bene, senza rinunciare alla sua autenticità.
Cordiali saluti,
dott. Abate
la ringrazio per aver descritto con tanta chiarezza e maturità una situazione relazionale che la sta facendo riflettere.
Sta dimostrando grande consapevolezza: ha ascoltato le sue emozioni, ha evitato di farsi trascinare da sospetti non confermati e ha scelto di comunicare apertamente con la sua amica, ponendo confini sani. Questo è un segno che si sta muovendo nella direzione giusta, proteggendo il suo benessere senza rinunciare al dialogo.
La frase della sua amica (“la lascio fare e semmai glielo faccio credere”) potrebbe indicare un atteggiamento di tolleranza o di evitamento del conflitto con l’altra persona. Tuttavia, come ha intuito, il dare sempre più spazio a chi sembra voler minare il vostro rapporto può creare ambiguità e alimentare la sua insicurezza nella relazione.
Continui a seguire il suo istinto e a mantenere quei confini che le permettono di stare bene, senza rinunciare alla sua autenticità.
Cordiali saluti,
dott. Abate
Ciao Lorenza, grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e delicato. La tua domanda non è affatto sciocca, anzi, tocca aspetti profondi delle relazioni umane: fiducia, lealtà, confini personali e autostima.
Da quello che racconti, emerge chiaramente che sei una persona riflessiva, attenta al tuo benessere e capace di comunicare in modo maturo anche quando affronti situazioni complesse. Il fatto che tu abbia scelto di affrontare apertamente la tua amica, con gentilezza ma anche con chiarezza, è un segnale importante di consapevolezza e rispetto per te stessa.
L’ultima frase della tua amica — “semmai glielo fa credere” — può effettivamente lasciare spazio a diverse interpretazioni. Da un lato potrebbe voler dire che non prende sul serio quella terza persona e che mantiene con lei un rapporto solo di facciata; dall’altro, potrebbe indicare un’ambiguità nel suo comportamento, magari non del tutto consapevole, ma comunque destabilizzante per te. Il fatto che questa terza persona usi la vicinanza alla tua amica per vantarsi nei tuoi confronti, nonostante tutto, è un segnale di dinamiche relazionali poco sane.
Hai perfettamente ragione quando dici che nella vita non si può stare con "due piedi in una scarpa". È fondamentale sentirsi al sicuro e rispettati nelle proprie relazioni, specialmente in quelle più intime e profonde. Se ti ritrovi a dover spesso mettere in discussione il valore o la sincerità di un rapporto, è legittimo domandarsi se quella relazione ti nutra oppure ti consumi.
La tua intuizione di allontanarti quando percepisci che qualcosa non va è un modo sano di proteggerti, così come il tuo desiderio di non cambiare nessuno ma solo tutelare il tuo equilibrio.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e comprendere meglio queste dinamiche e il loro impatto su di te, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Da quello che racconti, emerge chiaramente che sei una persona riflessiva, attenta al tuo benessere e capace di comunicare in modo maturo anche quando affronti situazioni complesse. Il fatto che tu abbia scelto di affrontare apertamente la tua amica, con gentilezza ma anche con chiarezza, è un segnale importante di consapevolezza e rispetto per te stessa.
L’ultima frase della tua amica — “semmai glielo fa credere” — può effettivamente lasciare spazio a diverse interpretazioni. Da un lato potrebbe voler dire che non prende sul serio quella terza persona e che mantiene con lei un rapporto solo di facciata; dall’altro, potrebbe indicare un’ambiguità nel suo comportamento, magari non del tutto consapevole, ma comunque destabilizzante per te. Il fatto che questa terza persona usi la vicinanza alla tua amica per vantarsi nei tuoi confronti, nonostante tutto, è un segnale di dinamiche relazionali poco sane.
Hai perfettamente ragione quando dici che nella vita non si può stare con "due piedi in una scarpa". È fondamentale sentirsi al sicuro e rispettati nelle proprie relazioni, specialmente in quelle più intime e profonde. Se ti ritrovi a dover spesso mettere in discussione il valore o la sincerità di un rapporto, è legittimo domandarsi se quella relazione ti nutra oppure ti consumi.
La tua intuizione di allontanarti quando percepisci che qualcosa non va è un modo sano di proteggerti, così come il tuo desiderio di non cambiare nessuno ma solo tutelare il tuo equilibrio.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e comprendere meglio queste dinamiche e il loro impatto su di te, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno Lorenza,
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità quello che sta vivendo. Le sue parole raccontano bene quanto tenga a questa amicizia, e quanto allo stesso tempo stia cercando di proteggere il suo benessere e la sua serenità.
Parlare apertamente con la sua amica, come ha fatto, è stato un gesto di grande maturità. Non è sempre facile farlo, soprattutto quando ci si tiene a qualcuno, ma è un segnale importante del fatto che sta mettendo al centro i suoi bisogni e il suo sentire.
Capisco che quella frase (“semmai glielo fa credere”) possa averla lasciata con delle sensazioni poco chiare. Quando una relazione ci sta a cuore, è naturale voler comprendere meglio cosa sta accadendo, soprattutto se si avverte che alcune dinamiche non sono del tutto trasparenti. A volte, mantenere uno spazio affettivo ma più equilibrato è proprio ciò che serve per rispettarsi e rispettare l’altro.
Sta già facendo un grande lavoro nell’ascoltarsi e nel cercare di non rinunciare a se stessa per tenere in piedi un rapporto. Se lo desidera, possiamo esplorare meglio insieme quello che sta provando, per aiutarla a fare ancora più chiarezza su ciò che per lei è importante.
Un caro saluto,
Dott.ssa Stella Gelli
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità quello che sta vivendo. Le sue parole raccontano bene quanto tenga a questa amicizia, e quanto allo stesso tempo stia cercando di proteggere il suo benessere e la sua serenità.
Parlare apertamente con la sua amica, come ha fatto, è stato un gesto di grande maturità. Non è sempre facile farlo, soprattutto quando ci si tiene a qualcuno, ma è un segnale importante del fatto che sta mettendo al centro i suoi bisogni e il suo sentire.
Capisco che quella frase (“semmai glielo fa credere”) possa averla lasciata con delle sensazioni poco chiare. Quando una relazione ci sta a cuore, è naturale voler comprendere meglio cosa sta accadendo, soprattutto se si avverte che alcune dinamiche non sono del tutto trasparenti. A volte, mantenere uno spazio affettivo ma più equilibrato è proprio ciò che serve per rispettarsi e rispettare l’altro.
Sta già facendo un grande lavoro nell’ascoltarsi e nel cercare di non rinunciare a se stessa per tenere in piedi un rapporto. Se lo desidera, possiamo esplorare meglio insieme quello che sta provando, per aiutarla a fare ancora più chiarezza su ciò che per lei è importante.
Un caro saluto,
Dott.ssa Stella Gelli
Buongiorno Lorenza, da come mi descrive la situazione mi sembra di capire che ci sia una quota di gelosia/invidia in questo rapporto di amicizia, come se la terza ragazza volesse prendere uno spazio che finora è stato suo e della sua amica. Potrebbe essere interessante riflettere su questi sentimenti di invasione e disagio nel varcare un limite relazionale che lei sembra sperimentare ultimamente.
Ciao, ti ringrazio per aver condiviso con me la tua riflessione, è un tema delicato ma molto importante per la crescita delle tue relazioni. Sembra che tu stia vivendo un momento di difficoltà in cui ci sono emozioni contrastanti legate all'amica e alla sua nuova conoscenza. Quello che stai vivendo potrebbe essere definito un conflitto relazionale, e ti capisco quando dici che il tuo benessere viene prima di tutto. È fondamentale ascoltare le tue emozioni e non ignorare quei segnali di disagio: l'autoconsapevolezza diventa uno strumento prezioso. Potresti chiederti "Cosa mi fa stare bene in questa amicizia?" e "Quali sono i miei limiti per proteggere il mio benessere emotivo?": la comunicazione aperta e assertiva, come quella che hai già messo in atto, è fondamentale per chiarire le tue necessità e trovare un equilibrio. Il benessere emotivo e le relazioni sane sono frutto di scelte consapevoli, seguire le proprie intuizioni e rispettare i propri sentimenti è un ottimo inizio per la costruirle.
Ciao Lorenza,
non è affatto una domanda sciocca ( ammesso e non concesso che ne esista qualcuna) anzi, stai mostrando consapevolezza e rispetto per te stessa.
Il tuo bisogno di chiarezza e di proteggere il tuo benessere è sano e legittimo.
La frase della tua amica ("semmai glielo fa credere") può suonare ambigua perché apre il dubbio su quanto sia autentica la sua posizione, lasciando spazio a interpretazioni che potrebbero alimentare l’insicurezza.
Se senti che i fatti non rispecchiano le parole, è corretto osservare la relazione con occhio critico e rivalutare quanto spazio darle nella tua vita.
Il fatto che lei ti cerchi quando percepisce un tuo allontanamento può essere un segnale affettivo sincero, ma anche un pattern relazionale disfunzionale se non corrisponde a comportamenti coerenti e rispettosi.
Stai già adottando una strategia efficace: non negare i sentimenti, osservare la realtà e fare scelte che ti mantengano centrata.
Una domanda : provare a parlarne con la tua amica in modo autentico e sincero, secondo te potrebbe essere ipotizzabile?
Un cordiale saluto
Dott.ssa Ilenia Morreale
non è affatto una domanda sciocca ( ammesso e non concesso che ne esista qualcuna) anzi, stai mostrando consapevolezza e rispetto per te stessa.
Il tuo bisogno di chiarezza e di proteggere il tuo benessere è sano e legittimo.
La frase della tua amica ("semmai glielo fa credere") può suonare ambigua perché apre il dubbio su quanto sia autentica la sua posizione, lasciando spazio a interpretazioni che potrebbero alimentare l’insicurezza.
Se senti che i fatti non rispecchiano le parole, è corretto osservare la relazione con occhio critico e rivalutare quanto spazio darle nella tua vita.
Il fatto che lei ti cerchi quando percepisce un tuo allontanamento può essere un segnale affettivo sincero, ma anche un pattern relazionale disfunzionale se non corrisponde a comportamenti coerenti e rispettosi.
Stai già adottando una strategia efficace: non negare i sentimenti, osservare la realtà e fare scelte che ti mantengano centrata.
Una domanda : provare a parlarne con la tua amica in modo autentico e sincero, secondo te potrebbe essere ipotizzabile?
Un cordiale saluto
Dott.ssa Ilenia Morreale
Cara Lorenza,
grazie per aver condiviso con sensibilità e consapevolezza una situazione che, pur non generando sofferenza acuta, merita attenzione e riflessione. La tua capacità di osservare i meccanismi relazionali, di ascoltarti e di scegliere la via del confronto autentico piuttosto che quella dell’allontanamento silenzioso, dimostra una maturità emotiva importante e una chiara volontà di preservare i legami significativi, ma non a scapito del tuo benessere personale.
Dal racconto emerge un equilibrio instabile che si gioca su più piani: la profondità della relazione con la tua amica, la percezione di un’intrusione esterna e la coerenza tra comportamenti e dichiarazioni. Quando riferisci di aver “interrotto le immaginazioni per non sfasciarti la testa”, mostri una sana attitudine a non lasciarti travolgere da pensieri disfunzionali, tuttavia la conferma esterna giunta da un altro membro del gruppo ha riattivato quel dubbio iniziale, dando corpo a ciò che avevi intuito.
Il confronto che hai scelto di avere con la tua amica è stato fondamentale. Hai saputo comunicare i tuoi limiti con rispetto e fermezza, ponendo il tuo benessere al centro, come è giusto che sia. La sua risposta, tuttavia, contiene un passaggio ambiguo: “semmai glielo fa credere”. Questo punto merita attenzione. Potrebbe rivelare una modalità relazionale ambivalente, nella quale il bisogno di mantenere consenso o armonia con più persone prevale sulla chiarezza e sulla trasparenza. Se da un lato ti garantisce che la stima nei tuoi confronti resta immutata, dall’altro, il lasciare credere a qualcun altro qualcosa che non è autentico, rischia di generare dinamiche poco limpide, che possono compromettere la qualità del legame.
La tua sensazione che “non sempre si può avere due piedi in una scarpa” coglie nel segno: in molte relazioni arriva un momento in cui occorre scegliere se mantenere una posizione autentica o accontentare più fronti, rischiando incoerenza. È proprio qui che emerge la differenza tra un'amicizia profonda e una frequentazione comoda. Il fatto che la tua amica si accorga del tuo allontanamento e cerchi nuovamente il contatto, dimostra che tiene a te, ma anche che forse non ha ancora maturato pienamente una posizione coerente rispetto a quanto sta accadendo.
In sintesi, ti stai muovendo nella direzione giusta: ascolti te stessa, poni confini chiari, scegli il dialogo anziché il silenzio e riconosci il valore dell’altro senza idealizzarlo. Non tutte le relazioni devono proseguire con la stessa intensità, e a volte fare un passo indietro non è un fallimento, ma un gesto di cura per sé e per il legame stesso, che può essere così messo alla prova nella sua autenticità.
Se desideri approfondire questi temi – magari esplorando insieme le dinamiche di attaccamento, i modelli relazionali interiorizzati o il concetto di confini emotivi – sarò felice di accoglierti in studio per un confronto professionale. Il mio lavoro è proprio accompagnare le persone nel dare senso alle relazioni significative, trasformando le intuizioni in consapevolezza stabile.
grazie per aver condiviso con sensibilità e consapevolezza una situazione che, pur non generando sofferenza acuta, merita attenzione e riflessione. La tua capacità di osservare i meccanismi relazionali, di ascoltarti e di scegliere la via del confronto autentico piuttosto che quella dell’allontanamento silenzioso, dimostra una maturità emotiva importante e una chiara volontà di preservare i legami significativi, ma non a scapito del tuo benessere personale.
Dal racconto emerge un equilibrio instabile che si gioca su più piani: la profondità della relazione con la tua amica, la percezione di un’intrusione esterna e la coerenza tra comportamenti e dichiarazioni. Quando riferisci di aver “interrotto le immaginazioni per non sfasciarti la testa”, mostri una sana attitudine a non lasciarti travolgere da pensieri disfunzionali, tuttavia la conferma esterna giunta da un altro membro del gruppo ha riattivato quel dubbio iniziale, dando corpo a ciò che avevi intuito.
Il confronto che hai scelto di avere con la tua amica è stato fondamentale. Hai saputo comunicare i tuoi limiti con rispetto e fermezza, ponendo il tuo benessere al centro, come è giusto che sia. La sua risposta, tuttavia, contiene un passaggio ambiguo: “semmai glielo fa credere”. Questo punto merita attenzione. Potrebbe rivelare una modalità relazionale ambivalente, nella quale il bisogno di mantenere consenso o armonia con più persone prevale sulla chiarezza e sulla trasparenza. Se da un lato ti garantisce che la stima nei tuoi confronti resta immutata, dall’altro, il lasciare credere a qualcun altro qualcosa che non è autentico, rischia di generare dinamiche poco limpide, che possono compromettere la qualità del legame.
La tua sensazione che “non sempre si può avere due piedi in una scarpa” coglie nel segno: in molte relazioni arriva un momento in cui occorre scegliere se mantenere una posizione autentica o accontentare più fronti, rischiando incoerenza. È proprio qui che emerge la differenza tra un'amicizia profonda e una frequentazione comoda. Il fatto che la tua amica si accorga del tuo allontanamento e cerchi nuovamente il contatto, dimostra che tiene a te, ma anche che forse non ha ancora maturato pienamente una posizione coerente rispetto a quanto sta accadendo.
In sintesi, ti stai muovendo nella direzione giusta: ascolti te stessa, poni confini chiari, scegli il dialogo anziché il silenzio e riconosci il valore dell’altro senza idealizzarlo. Non tutte le relazioni devono proseguire con la stessa intensità, e a volte fare un passo indietro non è un fallimento, ma un gesto di cura per sé e per il legame stesso, che può essere così messo alla prova nella sua autenticità.
Se desideri approfondire questi temi – magari esplorando insieme le dinamiche di attaccamento, i modelli relazionali interiorizzati o il concetto di confini emotivi – sarò felice di accoglierti in studio per un confronto professionale. Il mio lavoro è proprio accompagnare le persone nel dare senso alle relazioni significative, trasformando le intuizioni in consapevolezza stabile.
Buongiorno Lorenza,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione che, sebbene possa apparire semplice, tocca dinamiche relazionali molto comuni e delicate.
Dal suo racconto emerge una buona consapevolezza di sé e dei propri bisogni, e la scelta di esprimere con chiarezza e rispetto il suo punto di vista alla sua amica è sicuramente un segno di maturità relazionale.
È normale che, nel corso di un’amicizia, l’ingresso di nuove persone possa generare cambiamenti e sensazioni contrastanti. In questi casi è importante fare proprio ciò che lei ha già iniziato a fare: ascoltare il proprio benessere, comunicare in modo aperto e valutare quanto il rapporto continua a essere fonte di serenità.
L’ultima frase della sua amica potrebbe riflettere un tentativo di gestire più relazioni contemporaneamente senza voler creare conflitti; tuttavia, è comprensibile che a lei non suoni del tutto chiara o rassicurante.
Continuare a prestare attenzione a come si sente nella relazione e mantenere i confini che la fanno stare bene è un approccio sano e rispettoso sia di sé che dell’altro.
Le auguro di proseguire su questa strada di ascolto e cura di sé.
grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione che, sebbene possa apparire semplice, tocca dinamiche relazionali molto comuni e delicate.
Dal suo racconto emerge una buona consapevolezza di sé e dei propri bisogni, e la scelta di esprimere con chiarezza e rispetto il suo punto di vista alla sua amica è sicuramente un segno di maturità relazionale.
È normale che, nel corso di un’amicizia, l’ingresso di nuove persone possa generare cambiamenti e sensazioni contrastanti. In questi casi è importante fare proprio ciò che lei ha già iniziato a fare: ascoltare il proprio benessere, comunicare in modo aperto e valutare quanto il rapporto continua a essere fonte di serenità.
L’ultima frase della sua amica potrebbe riflettere un tentativo di gestire più relazioni contemporaneamente senza voler creare conflitti; tuttavia, è comprensibile che a lei non suoni del tutto chiara o rassicurante.
Continuare a prestare attenzione a come si sente nella relazione e mantenere i confini che la fanno stare bene è un approccio sano e rispettoso sia di sé che dell’altro.
Le auguro di proseguire su questa strada di ascolto e cura di sé.
Ciao! quando ci sono in ballo relazioni interpersonali che possono recare disagio, la domanda non è mai "sciocca". La frase che hai preso in esame potrebbe voler dire due cose: Vuole mantenere il rapporto con entrambe senza scegliere ma così facendo, sminuisce il tuo disagio. Non vuole rinunciare né a te né all’altra ma finge con l’altra per evitare conflitti, creando una relazione asimmetrica. In entrambi i casi, non è una posizione trasparente. Non c’è condanna, ma ci sono delle conseguenze da accettare. Tu, da parte tua, stai attuando una progressiva presa di distanza consapevole. Non per vendetta, non per manipolare, ma per proteggere il tuo spazio relazionale da ciò che ti toglie serenità. E quando ti allontani, lei torna a cercarti. Questo conferma che tu sei importante per lei, ma, forse, non abbastanza da difendere attivamente il vostro spazio da ciò che lo destabilizza. Prova a chiederti questo: Cosa dà valore a questa amicizia?
Quali comportamenti ti fanno sentire rispettata e vista? Quali invece ti confondono o tolgono energia? Se questa persona non cambiasse nulla, come immagini il vostro rapporto tra un anno? Dalle risposte che ti darai potresti ottenere un immagine più chiara.
Quali comportamenti ti fanno sentire rispettata e vista? Quali invece ti confondono o tolgono energia? Se questa persona non cambiasse nulla, come immagini il vostro rapporto tra un anno? Dalle risposte che ti darai potresti ottenere un immagine più chiara.
Ciao Lorenza, grazie per aver condiviso questa situazione così complessa e delicata. Quello che racconti è tutt’altro che “una domanda sciocca”: ci parla di un legame importante per te, che sta attraversando una fase di confusione e forse anche di messa in discussione.
A volte, nelle amicizie più profonde, i confini diventano meno chiari, e ci ritroviamo a vivere emozioni forti che non sappiamo bene come chiamare o gestire. Proprio perché ci teniamo, facciamo fatica a capire se ciò che sentiamo è gelosia, delusione, protezione o bisogno di chiarezza. E tutto questo è assolutamente legittimo.
Dalle tue parole si coglie quanto tu tenga a questa persona, e quanto ti stia impegnando per non forzare le cose, per rispettare i suoi spazi e contemporaneamente proteggere il tuo benessere. Il fatto che tu ti sia posta delle domande, che abbia espresso i tuoi limiti con fermezza ma senza aggressività, dimostra maturità e rispetto, anche nei confronti di te stessa.
La frase finale che lei ti ha detto (“se mai glielo fa credere”) può effettivamente suonare ambigua, soprattutto se viene dopo momenti di tensione e fraintendimenti. Forse più che cercare un significato assoluto in quella frase, può essere utile chiederti: cosa ha toccato in me? Perché proprio questa frase mi ha lasciata così incerta? Le risposte a queste domande possono aiutarti a comprendere meglio di cosa hai bisogno in questo rapporto e quali confini vuoi proteggere.
Hai già intuito qualcosa di importante: nella vita non sempre si può avere tutto, o tutti, nello stesso modo. Forse si tratta proprio di trovare una nuova forma a questa amicizia, che sia più sostenibile per te, e meno dolorosa. Se lei si accorge quando ti allontani e torna a cercarti, forse è un segno che tiene al legame. Ma il punto è: che tipo di legame vuoi tu? E a quale prezzo emotivo?
Ci sarebbe tanto da esplorare in questo tuo vissuto, e se lo desideri possiamo farlo insieme, un passo alla volta.
A volte, nelle amicizie più profonde, i confini diventano meno chiari, e ci ritroviamo a vivere emozioni forti che non sappiamo bene come chiamare o gestire. Proprio perché ci teniamo, facciamo fatica a capire se ciò che sentiamo è gelosia, delusione, protezione o bisogno di chiarezza. E tutto questo è assolutamente legittimo.
Dalle tue parole si coglie quanto tu tenga a questa persona, e quanto ti stia impegnando per non forzare le cose, per rispettare i suoi spazi e contemporaneamente proteggere il tuo benessere. Il fatto che tu ti sia posta delle domande, che abbia espresso i tuoi limiti con fermezza ma senza aggressività, dimostra maturità e rispetto, anche nei confronti di te stessa.
La frase finale che lei ti ha detto (“se mai glielo fa credere”) può effettivamente suonare ambigua, soprattutto se viene dopo momenti di tensione e fraintendimenti. Forse più che cercare un significato assoluto in quella frase, può essere utile chiederti: cosa ha toccato in me? Perché proprio questa frase mi ha lasciata così incerta? Le risposte a queste domande possono aiutarti a comprendere meglio di cosa hai bisogno in questo rapporto e quali confini vuoi proteggere.
Hai già intuito qualcosa di importante: nella vita non sempre si può avere tutto, o tutti, nello stesso modo. Forse si tratta proprio di trovare una nuova forma a questa amicizia, che sia più sostenibile per te, e meno dolorosa. Se lei si accorge quando ti allontani e torna a cercarti, forse è un segno che tiene al legame. Ma il punto è: che tipo di legame vuoi tu? E a quale prezzo emotivo?
Ci sarebbe tanto da esplorare in questo tuo vissuto, e se lo desideri possiamo farlo insieme, un passo alla volta.
quella che poni non è affatto una domanda sciocca. Anzi, è una questione delicata che tocca temi molto profondi: lealtà, confini personali, insicurezze e priorità affettive. Ti stai facendo le domande giuste, e il fatto che tu voglia capire — più che accusare o drammatizzare — è già segno che ti stai muovendo nella direzione di un’amicizia adulta e sana, anche se magari dolorosa.
Come interpretare la frase della tua amica: “Semmai glielo faccio credere”?
Questa frase, che pare un tentativo di rassicurarti, in realtà suona ambigua e poco trasparente. Dice, in sostanza:
"Sì, le do spazio, ma è solo una facciata, non conta davvero."
Il problema è che:
Se davvero è solo facciata, perché permettere a questa persona di insinuarsi e di vantarsi con te?
Se invece è più di una facciata, la frase è un modo sottile per proteggersi da un confronto diretto.
In entrambi i casi, non c’è coerenza tra quello che ti dice e quello che vedi accadere. E questa dissonanza la percepisci giustamente come un campanello d’allarme.
Stai facendo bene a difendere il tuo spazio
Hai avuto la lucidità di non buttarti subito nei pensieri intrusivi, e hai confrontato la tua impressione con i fatti, con una persona terza e poi direttamente con lei. Questa è maturità emotiva. Hai anche posto un confine chiaro:
"Io ci sono perché con te sto bene, ma non a qualsiasi prezzo."
Ed è sano così. Perché non sei lì per competere con qualcuno, ma per costruire qualcosa di reciproco.
Una relazione d'amicizia sana si basa su:
Scelte libere, non influenzate da terzi.
Lealtà nelle intenzioni, anche quando si frequentano altre persone.
Chiarezza nei comportamenti, non solo nelle parole.
Da quello che scrivi, lei sembra tenerci a te, ma anche voler mantenere tutte le porte aperte, forse per compiacere, forse per insicurezza. Ma questo la espone alla possibilità di ferirti senza accorgersene.
Cosa fare ora?
Ti propongo alcune possibilità, a seconda di come ti senti:
Continuare a frequentarla con maggiore distacco emotivo, sapendo che ti vuole bene ma non è affidabile al 100% come figura su cui contare.
Essere ancora più chiara e diretta: "So che mi vuoi bene, ma non riesco a capire se questa amicizia ha lo spazio e la priorità che merita per esistere con serenità."
Ritirarti dolcemente, senza chiudere bruscamente, ma senza più alimentare una dinamica dove vieni cercata solo quando ti allontani.
Hai detto bene:
“Nella vita non sempre si può avere due piedi in una scarpa.”
Ed è vero anche in amicizia. A volte scegliere non vuol dire escludere, ma semplicemente rispettare i limiti di chi ci è caro.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Come interpretare la frase della tua amica: “Semmai glielo faccio credere”?
Questa frase, che pare un tentativo di rassicurarti, in realtà suona ambigua e poco trasparente. Dice, in sostanza:
"Sì, le do spazio, ma è solo una facciata, non conta davvero."
Il problema è che:
Se davvero è solo facciata, perché permettere a questa persona di insinuarsi e di vantarsi con te?
Se invece è più di una facciata, la frase è un modo sottile per proteggersi da un confronto diretto.
In entrambi i casi, non c’è coerenza tra quello che ti dice e quello che vedi accadere. E questa dissonanza la percepisci giustamente come un campanello d’allarme.
Stai facendo bene a difendere il tuo spazio
Hai avuto la lucidità di non buttarti subito nei pensieri intrusivi, e hai confrontato la tua impressione con i fatti, con una persona terza e poi direttamente con lei. Questa è maturità emotiva. Hai anche posto un confine chiaro:
"Io ci sono perché con te sto bene, ma non a qualsiasi prezzo."
Ed è sano così. Perché non sei lì per competere con qualcuno, ma per costruire qualcosa di reciproco.
Una relazione d'amicizia sana si basa su:
Scelte libere, non influenzate da terzi.
Lealtà nelle intenzioni, anche quando si frequentano altre persone.
Chiarezza nei comportamenti, non solo nelle parole.
Da quello che scrivi, lei sembra tenerci a te, ma anche voler mantenere tutte le porte aperte, forse per compiacere, forse per insicurezza. Ma questo la espone alla possibilità di ferirti senza accorgersene.
Cosa fare ora?
Ti propongo alcune possibilità, a seconda di come ti senti:
Continuare a frequentarla con maggiore distacco emotivo, sapendo che ti vuole bene ma non è affidabile al 100% come figura su cui contare.
Essere ancora più chiara e diretta: "So che mi vuoi bene, ma non riesco a capire se questa amicizia ha lo spazio e la priorità che merita per esistere con serenità."
Ritirarti dolcemente, senza chiudere bruscamente, ma senza più alimentare una dinamica dove vieni cercata solo quando ti allontani.
Hai detto bene:
“Nella vita non sempre si può avere due piedi in una scarpa.”
Ed è vero anche in amicizia. A volte scegliere non vuol dire escludere, ma semplicemente rispettare i limiti di chi ci è caro.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Buongiorno Lorenza, grazie per aver condiviso questa parte così intima e delicata della sua esperienza. Non è affatto una domanda sciocca, anzi, quello che ha descritto tocca dinamiche emotive e relazionali molto comuni ma allo stesso tempo complesse da gestire. A volte sottovalutiamo quanto le relazioni di amicizia possano influenzare il nostro equilibrio interiore, il nostro senso di valore personale e il nostro benessere emotivo. Quello che lei descrive è un rapporto significativo, profondo, con una persona a cui evidentemente tiene molto. Quando un’amicizia ha queste caratteristiche diventa naturale volerla proteggere, ma anche provare disagio se si percepiscono delle crepe, delle ambiguità o dei comportamenti che mettono in discussione la fiducia. La sua reazione di parlare apertamente con la sua amica è un passo molto importante. In un’ottica cognitivo-comportamentale, questa scelta rappresenta un comportamento assertivo: lei ha scelto di comunicare i propri pensieri e sentimenti in modo chiaro, diretto e rispettoso, mettendo in primo piano il proprio benessere senza per questo annullare l’altro. La frase che ha sottolineato, quella in cui la sua amica dice che "la lascia fare e semmai glielo fa credere", è effettivamente ambigua. Dal punto di vista cognitivo, le ambiguità comunicative tendono ad attivare interpretazioni e pensieri automatici che possono generare insicurezza, diffidenza o sensazioni di esclusione. È comprensibile che questa espressione non le suoni bene. Potrebbe rimandare a una strategia poco trasparente, a una sorta di doppio gioco, oppure a una difficoltà della sua amica nel gestire i confini tra relazioni diverse. Eppure, come lei stessa ha detto, nei suoi confronti l’atteggiamento sembra rimanere costante. Il punto centrale qui non è tanto cercare di capire esattamente cosa prova o cosa pensa l’altra persona, quanto riconoscere e validare quello che lei sente. Se si percepisce in un ruolo scomodo, in cui sembra dover competere o difendere una posizione affettiva, è assolutamente legittimo che ciò le generi disagio. E il fatto che lei senta il bisogno di ridurre il rapporto in alcuni momenti è un segnale importante: il suo sistema emotivo le sta dicendo che qualcosa non la fa sentire al sicuro, che c’è un equilibrio che si è alterato. Nelle relazioni sane, ci si può concedere la libertà di scegliere con chi stare senza per questo dover vivere dinamiche di esclusione o confronto. Quando invece si ha la sensazione che ci sia un sottofondo di competizione, di manipolazione o anche solo di incoerenza nei comportamenti, è naturale mettere dei confini, anche solo temporanei, per proteggersi. Non si tratta di condannare l’altra persona, come giustamente ha detto lei, ma di prendere posizione in modo autentico verso sé stessa. Un altro elemento importante che emerge è la consapevolezza del valore che lei attribuisce all’amicizia e la capacità di distinguere tra il bene che prova e la necessità di salvaguardare il proprio spazio. Questo è un segno di maturità emotiva, perché spesso ci si trascina in relazioni ambigue per paura di ferire o essere abbandonati. Lei invece sta cercando una via intermedia, che le permetta di essere fedele ai suoi valori ma senza rinunciare alla sua serenità. In una relazione matura, questo tipo di sincerità dovrebbe essere accolto con rispetto, non percepito come una minaccia. Infine, mi permetta di sottolineare che è perfettamente legittimo voler chiarezza e coerenza nei rapporti affettivi. E non è mai sbagliato prendersi del tempo per valutare se una relazione, per quanto affettuosa e profonda, stia realmente contribuendo al proprio benessere oppure no. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno Lorenza,
Le richieste e i dubbi non sono mai stupidi, ma nascono da delle domande molto intense che ci poniamo quando stiamo in relazione con le altre persone. In merito a questa situazione mi sento di dirle che non so darle una risposta precisa o risolutiva, perchè ogni relazione è differente dalle altre. Essersi messa in comunicazione con la sua amica, esponendole il suo dubbio circa questa relazione con questa persona e mostrando le sue preoccupazioni è sicuramente stato un passo (per quanto difficile e complesso) verso la sua amica, che racchiude quanto per lei è importante questo rapporto.
Stia in ascolto di ciò che sente e continui a comunicarlo alle persone che ritiene importanti nella sua vita, perchè da loro l'opportunità di cogliere o meno ciò che lei comunica. Starà a lei poi decidere come valutare il comportamento successivo di questa sua amica, essendo consapevole di aver fatto di tutto per essere in linea con ciò che lei sente essere il meglio per sé stessa.
Le auguro una buona giornata,
Sara
Le richieste e i dubbi non sono mai stupidi, ma nascono da delle domande molto intense che ci poniamo quando stiamo in relazione con le altre persone. In merito a questa situazione mi sento di dirle che non so darle una risposta precisa o risolutiva, perchè ogni relazione è differente dalle altre. Essersi messa in comunicazione con la sua amica, esponendole il suo dubbio circa questa relazione con questa persona e mostrando le sue preoccupazioni è sicuramente stato un passo (per quanto difficile e complesso) verso la sua amica, che racchiude quanto per lei è importante questo rapporto.
Stia in ascolto di ciò che sente e continui a comunicarlo alle persone che ritiene importanti nella sua vita, perchè da loro l'opportunità di cogliere o meno ciò che lei comunica. Starà a lei poi decidere come valutare il comportamento successivo di questa sua amica, essendo consapevole di aver fatto di tutto per essere in linea con ciò che lei sente essere il meglio per sé stessa.
Le auguro una buona giornata,
Sara
Ciao Lorenza,
intanto voglio dirti che la tua domanda non è affatto sciocca. Anzi, è profondamente umana e tocca un tema spesso sottovalutato ma cruciale: la gestione delle dinamiche relazionali all'interno delle amicizie. Hai fatto qualcosa di molto importante: non hai ignorato il tuo disagio. Hai scelto di parlarne apertamente, con rispetto ma anche con chiarezza, e questa è una forma di cura sia verso l’altro che – soprattutto – verso te stessa.
Il nodo, da quel che racconti, non è tanto la "terza persona", quanto ciò che il suo ingresso ha smosso nelle fondamenta del vostro legame. Le sue parole – “la lascio fare e semmai glielo faccio credere” – sembrano più una strategia che una scelta trasparente. E forse è proprio questa ambiguità a farti sentire “spiazzata”:
da un lato lei ti dice che per te c’è spazio e importanza, dall’altro permette (o tollera) che una persona che sembra alimentare conflitti si avvicini sempre di più.
Ti stai chiedendo, in fondo: Mi posso fidare della sua presenza nella mia vita, o devo tenerla a distanza per proteggermi?
La tua riflessione è già molto lucida: hai riconosciuto che non stai cercando di cambiarla, né di possederla. Vuoi solo che lo spazio tra voi resti uno spazio sano. Questo è un confine affettivo, ed è un atto di maturità emotiva enorme.
Se una relazione per essere mantenuta ha bisogno di essere "riequilibrata" da continue prove di fedeltà, da competizioni sotterranee, o da alleanze poco chiare... allora sì, forse non si tratta più solo di amicizia, ma di un legame che chiede una revisione.
Hai tutto il diritto di ridurre l’intensità di un rapporto che comincia a farti sentire scomoda, anche se non c’è rabbia. La distanza a volte è una scelta di rispetto, non una punizione.
E ricorda: le relazioni sane non costringono a lottare per il proprio posto, ma lo riconoscono spontaneamente.
Se vuoi possiamo fissare una consulenza conoscitiva e approfondire meglio.
Un caro saluto.
intanto voglio dirti che la tua domanda non è affatto sciocca. Anzi, è profondamente umana e tocca un tema spesso sottovalutato ma cruciale: la gestione delle dinamiche relazionali all'interno delle amicizie. Hai fatto qualcosa di molto importante: non hai ignorato il tuo disagio. Hai scelto di parlarne apertamente, con rispetto ma anche con chiarezza, e questa è una forma di cura sia verso l’altro che – soprattutto – verso te stessa.
Il nodo, da quel che racconti, non è tanto la "terza persona", quanto ciò che il suo ingresso ha smosso nelle fondamenta del vostro legame. Le sue parole – “la lascio fare e semmai glielo faccio credere” – sembrano più una strategia che una scelta trasparente. E forse è proprio questa ambiguità a farti sentire “spiazzata”:
da un lato lei ti dice che per te c’è spazio e importanza, dall’altro permette (o tollera) che una persona che sembra alimentare conflitti si avvicini sempre di più.
Ti stai chiedendo, in fondo: Mi posso fidare della sua presenza nella mia vita, o devo tenerla a distanza per proteggermi?
La tua riflessione è già molto lucida: hai riconosciuto che non stai cercando di cambiarla, né di possederla. Vuoi solo che lo spazio tra voi resti uno spazio sano. Questo è un confine affettivo, ed è un atto di maturità emotiva enorme.
Se una relazione per essere mantenuta ha bisogno di essere "riequilibrata" da continue prove di fedeltà, da competizioni sotterranee, o da alleanze poco chiare... allora sì, forse non si tratta più solo di amicizia, ma di un legame che chiede una revisione.
Hai tutto il diritto di ridurre l’intensità di un rapporto che comincia a farti sentire scomoda, anche se non c’è rabbia. La distanza a volte è una scelta di rispetto, non una punizione.
E ricorda: le relazioni sane non costringono a lottare per il proprio posto, ma lo riconoscono spontaneamente.
Se vuoi possiamo fissare una consulenza conoscitiva e approfondire meglio.
Un caro saluto.
Ciao Lorenza, grazie per aver condiviso questa situazione così chiaramente — non è affatto una “domanda sciocca”, anzi. Hai descritto un intreccio emotivo maturo, dove si intrecciano affetto, istinto di protezione verso sé stesse, delusione e bisogno di chiarezza.
Hai fatto una cosa molto sana parlando direttamente con la tua amica, evitando il silenzio-passivo o il “taglio netto” tipico delle situazioni ambigue. Questo mostra che ci tieni davvero, e che non ti tiri indietro quando si tratta di proteggere il valore di un legame. Ma hai anche fissato un confine: “Io ci sono finché questo rapporto mi fa bene.” Ed è giusto così.
Quella frase: “Seppure quella persona volesse incrinare i nostri rapporti, la sua opinione non cambia nei miei confronti e che la lascia fare e semmai glielo fa credere”
Hai ragione a sentirti a disagio con questa frase. Ti spiego perché:
Ambiguità: È come se dicesse “lascio che lei creda di avere un ruolo importante, ma non è vero”, una dinamica un po’ manipolatoria verso l'altra ragazza, che lascia spazio al dubbio anche sul suo modo di rapportarsi con te.
Superficiale rassicurazione: Ti dice che la sua opinione su di te non cambia, ma non affronta direttamente i comportamenti ambigui che ti hanno ferita. Questo potrebbe essere un modo per mantenere la tua fiducia, senza però rinunciare alla presenza dell’altra ragazza.
Controllo dell’immagine: Potrebbe voler apparire “neutrale” o “diplomatica”, ma in realtà c’è un po’ di paura nel perdere entrambi i legami. E così tiene in piedi tutto, pur sapendo che questo ha un prezzo (soprattutto per te).
Stai andando nella direzione giusta?
Sì, assolutamente. Stai:
ascoltando le tue sensazioni senza farti travolgere,
comunicando con rispetto e fermezza,
scegliendo di non restare in una dinamica che ti fa male.
Hai anche capito che l’affetto non sempre basta per far funzionare un rapporto, se non c’è una base limpida e reciproca. Non c’è bisogno di rompere, ma nemmeno di forzare la presenza, se senti che non ti fa stare bene.
Un consiglio pratico:
Prova a non entrare nel gioco dei confronti. Se l’altra persona si vanta, lascia che lo faccia. Tu puoi scegliere di esserci in un modo che ti fa sentire solida, presente ma non dipendente. Anche se la tua amica continua a cercarti quando ti allontani, non vuol dire che stia scegliendo davvero te, quanto piuttosto la stabilità e l’affetto che rappresenti.
Riconoscere questo ti dà un potere: quello di decidere con lucidità cosa vuoi da questa relazione e a che condizioni.
Hai fatto una cosa molto sana parlando direttamente con la tua amica, evitando il silenzio-passivo o il “taglio netto” tipico delle situazioni ambigue. Questo mostra che ci tieni davvero, e che non ti tiri indietro quando si tratta di proteggere il valore di un legame. Ma hai anche fissato un confine: “Io ci sono finché questo rapporto mi fa bene.” Ed è giusto così.
Quella frase: “Seppure quella persona volesse incrinare i nostri rapporti, la sua opinione non cambia nei miei confronti e che la lascia fare e semmai glielo fa credere”
Hai ragione a sentirti a disagio con questa frase. Ti spiego perché:
Ambiguità: È come se dicesse “lascio che lei creda di avere un ruolo importante, ma non è vero”, una dinamica un po’ manipolatoria verso l'altra ragazza, che lascia spazio al dubbio anche sul suo modo di rapportarsi con te.
Superficiale rassicurazione: Ti dice che la sua opinione su di te non cambia, ma non affronta direttamente i comportamenti ambigui che ti hanno ferita. Questo potrebbe essere un modo per mantenere la tua fiducia, senza però rinunciare alla presenza dell’altra ragazza.
Controllo dell’immagine: Potrebbe voler apparire “neutrale” o “diplomatica”, ma in realtà c’è un po’ di paura nel perdere entrambi i legami. E così tiene in piedi tutto, pur sapendo che questo ha un prezzo (soprattutto per te).
Stai andando nella direzione giusta?
Sì, assolutamente. Stai:
ascoltando le tue sensazioni senza farti travolgere,
comunicando con rispetto e fermezza,
scegliendo di non restare in una dinamica che ti fa male.
Hai anche capito che l’affetto non sempre basta per far funzionare un rapporto, se non c’è una base limpida e reciproca. Non c’è bisogno di rompere, ma nemmeno di forzare la presenza, se senti che non ti fa stare bene.
Un consiglio pratico:
Prova a non entrare nel gioco dei confronti. Se l’altra persona si vanta, lascia che lo faccia. Tu puoi scegliere di esserci in un modo che ti fa sentire solida, presente ma non dipendente. Anche se la tua amica continua a cercarti quando ti allontani, non vuol dire che stia scegliendo davvero te, quanto piuttosto la stabilità e l’affetto che rappresenti.
Riconoscere questo ti dà un potere: quello di decidere con lucidità cosa vuoi da questa relazione e a che condizioni.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao Lorenza,
le dinamiche che descrivi sono molto interessanti e, allo stesso tempo, delicate. Le amicizie profonde spesso attraversano momenti di cambiamento e l'ingresso di nuove persone può creare inevitabilmente delle tensioni o delle sensazioni di squilibrio. Le percezioni che hai avuto e il confronto che hai scelto di affrontare con la tua amica sono segnali di grande consapevolezza e desiderio di chiarezza.
Se vuoi, possiamo esplorare meglio queste dinamiche, capire come gestire queste sensazioni e trovare un equilibrio che rispetti il tuo benessere emotivo. Un confronto più approfondito potrebbe aiutarti a fare maggiore chiarezza su quello che provi e su come desideri vivere questa relazione.
Se senti che un supporto mirato potrebbe esserti utile, possiamo organizzare un appuntamento per parlarne. Resto a disposizione.
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
le dinamiche che descrivi sono molto interessanti e, allo stesso tempo, delicate. Le amicizie profonde spesso attraversano momenti di cambiamento e l'ingresso di nuove persone può creare inevitabilmente delle tensioni o delle sensazioni di squilibrio. Le percezioni che hai avuto e il confronto che hai scelto di affrontare con la tua amica sono segnali di grande consapevolezza e desiderio di chiarezza.
Se vuoi, possiamo esplorare meglio queste dinamiche, capire come gestire queste sensazioni e trovare un equilibrio che rispetti il tuo benessere emotivo. Un confronto più approfondito potrebbe aiutarti a fare maggiore chiarezza su quello che provi e su come desideri vivere questa relazione.
Se senti che un supporto mirato potrebbe esserti utile, possiamo organizzare un appuntamento per parlarne. Resto a disposizione.
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
Cara Lorenza,
non c’è nulla di sciocco nella tua domanda. Anzi, c’è una notevole lucidità. Perché, vedi, le micro-dinamiche di alcune amicizie sono più complesse di molte relazioni sentimentali. Tu non stai descrivendo solo un’amicizia: stai descrivendo una relazione affettiva in cui l’ambiguità si è infilata silenziosamente sotto la pelle.
Hai fatto una cosa che non tutti riescono a fare: hai messo confini, con gentilezza ma con fermezza. E questa è già una grande forma di salute emotiva. Ma veniamo al nodo vero.
“Se anche lei volesse incrinare i nostri rapporti, la lascio fare e semmai glielo faccio credere.”
Questa frase è il cuore del tuo dubbio. Ed è giusto che ti stoni. Perché?
Perché non è una frase leale.
È una frase che odora di doppio gioco, ambiguità, gestione del consenso.
Non suona come una persona che vuole tutelare il vostro rapporto, ma come una persona che vuole compiacere tutti senza prendere posizione.
E in amicizia, non si può essere neutrali quando qualcuno mina il rispetto o la serenità dell’altro.
Cosa fare allora?
Tu già lo stai facendo: non stai imponendo, stai osservando e regolando la distanza in base a come ti senti. Hai capito una cosa fondamentale: non sempre possiamo cambiare gli altri, ma possiamo decidere dove metterli nella nostra vita. Dott.ssa Francesca Gottofredi
non c’è nulla di sciocco nella tua domanda. Anzi, c’è una notevole lucidità. Perché, vedi, le micro-dinamiche di alcune amicizie sono più complesse di molte relazioni sentimentali. Tu non stai descrivendo solo un’amicizia: stai descrivendo una relazione affettiva in cui l’ambiguità si è infilata silenziosamente sotto la pelle.
Hai fatto una cosa che non tutti riescono a fare: hai messo confini, con gentilezza ma con fermezza. E questa è già una grande forma di salute emotiva. Ma veniamo al nodo vero.
“Se anche lei volesse incrinare i nostri rapporti, la lascio fare e semmai glielo faccio credere.”
Questa frase è il cuore del tuo dubbio. Ed è giusto che ti stoni. Perché?
Perché non è una frase leale.
È una frase che odora di doppio gioco, ambiguità, gestione del consenso.
Non suona come una persona che vuole tutelare il vostro rapporto, ma come una persona che vuole compiacere tutti senza prendere posizione.
E in amicizia, non si può essere neutrali quando qualcuno mina il rispetto o la serenità dell’altro.
Cosa fare allora?
Tu già lo stai facendo: non stai imponendo, stai osservando e regolando la distanza in base a come ti senti. Hai capito una cosa fondamentale: non sempre possiamo cambiare gli altri, ma possiamo decidere dove metterli nella nostra vita. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Ciao Lorenza,
nessuna domanda è sciocca quando riguarda il proprio benessere. Anzi, da come scrivi si vede che hai affrontato questa situazione con maturità, lucidità e rispetto — per te stessa e per l’altra persona.
Hai fatto bene a parlare chiaro con la tua amica, in modo gentile ma fermo. Hai espresso il tuo disagio senza accusarla, e le hai dato la possibilità di capire come ti senti: questo è un gesto di grande rispetto, non sempre facile.
Quanto alla sua frase — “se quella persona vuole incrinare il nostro rapporto, la lascio fare e semmai glielo faccio credere” — capisco bene perché ti lasci perplessa. Suona ambigua, un po’ come se stesse cercando di tenere buoni i rapporti con entrambe, ma senza esporsi davvero.
Il punto non è tanto cosa dice a te o all’altra persona, ma cosa sceglie di fare concretamente. Se dà sempre più spazio a chi si è comportata in modo competitivo o poco leale, è normale che tu cominci a prendere le distanze, anche senza voler rompere del tutto.
Stai facendo bene a proteggerti. Capire che volere bene a qualcuno non significa accettare dinamiche che ci fanno male è un passaggio fondamentale nelle relazioni adulte. Non è questione di “avere due piedi in una scarpa”, ma di coerenza: se una persona ti tiene davvero vicina, lo dimostra anche nelle scelte quotidiane, non solo a parole.
Continua a seguire il tuo istinto: non serve fare drammi, ma nemmeno ignorare segnali che ti tolgono serenità. A volte basta solo rimodulare i rapporti, senza spegnerli del tutto.
Hai tutto il diritto di scegliere uno spazio relazionale in cui ti senti rispettata, non messa in dubbio.
Se vuoi, sono qui per approfondire.
nessuna domanda è sciocca quando riguarda il proprio benessere. Anzi, da come scrivi si vede che hai affrontato questa situazione con maturità, lucidità e rispetto — per te stessa e per l’altra persona.
Hai fatto bene a parlare chiaro con la tua amica, in modo gentile ma fermo. Hai espresso il tuo disagio senza accusarla, e le hai dato la possibilità di capire come ti senti: questo è un gesto di grande rispetto, non sempre facile.
Quanto alla sua frase — “se quella persona vuole incrinare il nostro rapporto, la lascio fare e semmai glielo faccio credere” — capisco bene perché ti lasci perplessa. Suona ambigua, un po’ come se stesse cercando di tenere buoni i rapporti con entrambe, ma senza esporsi davvero.
Il punto non è tanto cosa dice a te o all’altra persona, ma cosa sceglie di fare concretamente. Se dà sempre più spazio a chi si è comportata in modo competitivo o poco leale, è normale che tu cominci a prendere le distanze, anche senza voler rompere del tutto.
Stai facendo bene a proteggerti. Capire che volere bene a qualcuno non significa accettare dinamiche che ci fanno male è un passaggio fondamentale nelle relazioni adulte. Non è questione di “avere due piedi in una scarpa”, ma di coerenza: se una persona ti tiene davvero vicina, lo dimostra anche nelle scelte quotidiane, non solo a parole.
Continua a seguire il tuo istinto: non serve fare drammi, ma nemmeno ignorare segnali che ti tolgono serenità. A volte basta solo rimodulare i rapporti, senza spegnerli del tutto.
Hai tutto il diritto di scegliere uno spazio relazionale in cui ti senti rispettata, non messa in dubbio.
Se vuoi, sono qui per approfondire.
Ciao Lorenza,
ti ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e profondità la tua esperienza — non è affatto una domanda sciocca. Al contrario, stai portando alla luce qualcosa di molto importante: **la gestione dei legami significativi**, in particolare quando questi iniziano a generare disagio o ambiguità.
Da quello che racconti, sei una persona molto consapevole e riflessiva, e hai già compiuto un passo maturo e coraggioso: **parlare apertamente con la tua amica**, esprimendo i tuoi limiti e il bisogno di proteggere il tuo benessere. Questo è fondamentale. Spesso, in situazioni simili, si tende a ingoiare il rospo o a tagliare i ponti senza spiegazioni. Tu invece hai scelto il confronto: questo denota sia intelligenza emotiva che rispetto per te stessa e per il legame.
Rispetto alla frase che ti ha lasciato perplessa:
> *“Semmai glielo faccio credere…”*
Hai colto un punto delicato. Questa frase può effettivamente suonare ambigua, perché introduce un'idea di **strategia relazionale**, quasi come se la tua amica si sentisse costretta a “giocare un ruolo” con l’altra persona, pur sapendo che non è sincero. Questo però può indicare che:
* Non sta gestendo in modo trasparente i rapporti (né con te, né con l’altra ragazza),
* E che forse ha difficoltà a **prendere una posizione chiara**, cosa che poi finisce per creare confusione anche in chi le sta vicino.
Quindi no, **non sei paranoica né troppo sensibile** nel sentirti a disagio. Hai semplicemente **un forte senso di autenticità**, e non vuoi trovarti in relazioni dove regna l’ambiguità o dove si usano le persone per mantenere equilibri fragili.
Il tuo atteggiamento è sano:
* Ti stai ascoltando,
* Stai cercando un equilibrio tra affetto e rispetto di te stessa,
* E non stai imponendo all’altro un cambiamento, ma semplicemente **stai proteggendo il tuo spazio emotivo**.
Un consiglio da psicologa:
Continua a rimanere in ascolto di **ciò che provi, non solo di ciò che l’altro dice**. Le parole possono essere rassicuranti, ma **i fatti e le dinamiche che si ripetono parlano più chiaramente**. A volte ci si affeziona profondamente a persone che, pur non essendo “cattive”, non sono davvero compatibili con il nostro modo di vivere i legami.
E non è egoismo voler stare bene, né “punire” l’altro con il distacco: è **cura di sé**, e tu la stai praticando con lucidità.
Se senti di voler approfondire queste dinamiche relazionali (per comprendere meglio anche come proteggerti senza sentirti in colpa), io sono disponibile anche con **consulenze online**, in uno spazio sicuro e riservato, dove potremmo lavorare su come coltivare rapporti più sani e soddisfacenti, partendo da te.
Un caro saluto,
Dott.ssa Martina – Psicologa
*Consulenze online disponibili*
ti ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e profondità la tua esperienza — non è affatto una domanda sciocca. Al contrario, stai portando alla luce qualcosa di molto importante: **la gestione dei legami significativi**, in particolare quando questi iniziano a generare disagio o ambiguità.
Da quello che racconti, sei una persona molto consapevole e riflessiva, e hai già compiuto un passo maturo e coraggioso: **parlare apertamente con la tua amica**, esprimendo i tuoi limiti e il bisogno di proteggere il tuo benessere. Questo è fondamentale. Spesso, in situazioni simili, si tende a ingoiare il rospo o a tagliare i ponti senza spiegazioni. Tu invece hai scelto il confronto: questo denota sia intelligenza emotiva che rispetto per te stessa e per il legame.
Rispetto alla frase che ti ha lasciato perplessa:
> *“Semmai glielo faccio credere…”*
Hai colto un punto delicato. Questa frase può effettivamente suonare ambigua, perché introduce un'idea di **strategia relazionale**, quasi come se la tua amica si sentisse costretta a “giocare un ruolo” con l’altra persona, pur sapendo che non è sincero. Questo però può indicare che:
* Non sta gestendo in modo trasparente i rapporti (né con te, né con l’altra ragazza),
* E che forse ha difficoltà a **prendere una posizione chiara**, cosa che poi finisce per creare confusione anche in chi le sta vicino.
Quindi no, **non sei paranoica né troppo sensibile** nel sentirti a disagio. Hai semplicemente **un forte senso di autenticità**, e non vuoi trovarti in relazioni dove regna l’ambiguità o dove si usano le persone per mantenere equilibri fragili.
Il tuo atteggiamento è sano:
* Ti stai ascoltando,
* Stai cercando un equilibrio tra affetto e rispetto di te stessa,
* E non stai imponendo all’altro un cambiamento, ma semplicemente **stai proteggendo il tuo spazio emotivo**.
Un consiglio da psicologa:
Continua a rimanere in ascolto di **ciò che provi, non solo di ciò che l’altro dice**. Le parole possono essere rassicuranti, ma **i fatti e le dinamiche che si ripetono parlano più chiaramente**. A volte ci si affeziona profondamente a persone che, pur non essendo “cattive”, non sono davvero compatibili con il nostro modo di vivere i legami.
E non è egoismo voler stare bene, né “punire” l’altro con il distacco: è **cura di sé**, e tu la stai praticando con lucidità.
Se senti di voler approfondire queste dinamiche relazionali (per comprendere meglio anche come proteggerti senza sentirti in colpa), io sono disponibile anche con **consulenze online**, in uno spazio sicuro e riservato, dove potremmo lavorare su come coltivare rapporti più sani e soddisfacenti, partendo da te.
Un caro saluto,
Dott.ssa Martina – Psicologa
*Consulenze online disponibili*
Buongiorno Lorenza. La tua domanda non è affatto sciocca, ma estremamente pertinente e rivela una profonda attenzione per le dinamiche interpersonali, e l'atto di analizzare la situazione e stabilire dei confini è un gesto di grande maturità psicologica. La situazione che descrivi è un classico "triangolo relazionale" in cui lealtà, competizione e confini vengono messi alla prova. Innanzitutto, devi sapere che la tua "immaginazione" iniziale e la successiva conferma indiretta da parte dell'amico non sono frutto di paranoia, ma di una sensibilità sociale ben sviluppata: hai percepito correttamente che la terza ragazza stava agendo con intenti competitivi. Inoltre, il fatto che tu, contrariamente alla tua abitudine, non abbia cambiato aria ma abbia scelto di parlare con gentilezza e fermezza con la tua amica è un passo cruciale verso la tua salute mentale, perché hai chiarito che il tuo benessere viene prima di tutto e hai stabilito un confine non negoziabile, comunicando in modo adulto e rispettoso che accetti lei, ma non il terreno infestato dal conflitto.
La risposta della tua amica — "si è scusata... mi ha garantito che seppure quella persona volesse incrinare i nostri rapporti, la sua opinione non cambia nei miei confronti e che la lascia fare e semmai glielo fa credere" — è il punto più critico e, giustamente, non ti suona bene. Questa frase può essere interpretata come un tentativo di evitare il conflitto: la tua amica potrebbe avere una forte paura del confronto e, invece di affrontare la terza parte e stabilire lei stessa un confine chiaro, preferisce una strategia passiva-aggressiva, mantenendo i contatti e lasciandole "credere" di aver ottenuto qualcosa, pur garantendo a te la sua lealtà. Questo dimostra una mancanza di assertività che le impedisce di gestire la manipolazione altrui in modo diretto, e di fatto sta alimentando un ambiente che lei stessa sa essere tossico per te, confermando l'idea di "avere due piedi in una scarpa". Il problema quindi non è tanto cosa pensa di te, quanto il suo rifiuto di difenderti attivamente e di estirpare la dinamica, poiché con la sua inazione sta oggettivamente permettendo all'infestazione di continuare.
Tu stai agendo nella direzione giusta, che è quella dell'autenticità e dell'auto-tutela, e la tua decisione di "ridurre il rapporto" è il modo più sano per rispondere a questa incoerenza, comunicando che non sei disposta a stare in una relazione dove la tranquillità viene minata da dinamiche manipolatorie che il tuo partner relazionale non è disposto a eliminare. Quando lei ti ricerca, è la prova che tiene a te, ma in quel momento puoi ribadire il concetto con amore ma chiarezza: "Mi manchi molto e sono felice che tu mi abbia cercato, ma ho bisogno di un ambiente sereno." Non condannarla, ma condanna la dinamica. Continua a fare quel passo indietro che ti fa stare bene, perché se la sua lealtà è sincera come dice, alla fine dovrà scegliere se il suo desiderio di non affrontare la terza parte è più importante della sua amicizia profonda con te.
La risposta della tua amica — "si è scusata... mi ha garantito che seppure quella persona volesse incrinare i nostri rapporti, la sua opinione non cambia nei miei confronti e che la lascia fare e semmai glielo fa credere" — è il punto più critico e, giustamente, non ti suona bene. Questa frase può essere interpretata come un tentativo di evitare il conflitto: la tua amica potrebbe avere una forte paura del confronto e, invece di affrontare la terza parte e stabilire lei stessa un confine chiaro, preferisce una strategia passiva-aggressiva, mantenendo i contatti e lasciandole "credere" di aver ottenuto qualcosa, pur garantendo a te la sua lealtà. Questo dimostra una mancanza di assertività che le impedisce di gestire la manipolazione altrui in modo diretto, e di fatto sta alimentando un ambiente che lei stessa sa essere tossico per te, confermando l'idea di "avere due piedi in una scarpa". Il problema quindi non è tanto cosa pensa di te, quanto il suo rifiuto di difenderti attivamente e di estirpare la dinamica, poiché con la sua inazione sta oggettivamente permettendo all'infestazione di continuare.
Tu stai agendo nella direzione giusta, che è quella dell'autenticità e dell'auto-tutela, e la tua decisione di "ridurre il rapporto" è il modo più sano per rispondere a questa incoerenza, comunicando che non sei disposta a stare in una relazione dove la tranquillità viene minata da dinamiche manipolatorie che il tuo partner relazionale non è disposto a eliminare. Quando lei ti ricerca, è la prova che tiene a te, ma in quel momento puoi ribadire il concetto con amore ma chiarezza: "Mi manchi molto e sono felice che tu mi abbia cercato, ma ho bisogno di un ambiente sereno." Non condannarla, ma condanna la dinamica. Continua a fare quel passo indietro che ti fa stare bene, perché se la sua lealtà è sincera come dice, alla fine dovrà scegliere se il suo desiderio di non affrontare la terza parte è più importante della sua amicizia profonda con te.
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