Cerco qualcuno che mi possa aiutare ma prima di rispondere dico come sono, sono una persona molto co

19 risposte
Cerco qualcuno che mi possa aiutare ma prima di rispondere dico come sono, sono una persona molto complicata ho tutti i disturbi, sono così complicata da far perdere la pazienza anche ai psicoterapeuti ( non lo faccio apposta ) ho molte paure tra cui paura degli uomini quindi preferirei una psicologa donna, ho molto blocchi infatti non riesco a parlare dei miei problemi, mi affeziono subito e male cioè se dovessi perdere la persona in un modo o nell' altro io vado completamente in tilt da pensare cose negative tipo morire, non sopporto le persone dure cruenti autoritari, ormai sono arrivata al culmine non so più come uscirne
Buongiorno, per un confronto con la figura maschile sarebbe invece opportuno un terapeuta maschio con cui giocarsi direttamente le ansie relative alla figura maschile in un ambito protetto ma non evitante.
Saluti, Dottor Gianpietro Rossi

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Salve, sono d'accordo con il collega: potrebbe essere opportuno intraprendere un percorso di psicoterapia anche con una figura maschile.
Buona serata.
Dott. Fiori
Buonasera,
le consiglierei di cercare un/a professionista, nella sua zona/zone limitrofe per una relazione vis a vis, che la possa accompagnare nel percorso del quale ha bisogno, per portare i suoi vissuti, condividere le sue paure e difficoltà.
Le faccio i miei auguri
Dott.ssa Helene Vacchero
Buongiorno,
se sente che ha bisogno di una donna, asseconderei le sue sensazioni. Intrecciare una relazione terapeutica non è facile ed è più opportuno che scelga chi, secondo lei, può esserle più affine. Può scegliere il professionista da cui recarsi guardando sul portale MioDottore.

Cordialmente
Dott. ssa Stefania Romanelli
Buona sera, in che zona si trova?
io e altri colleghi siamo disponibili anche online. Penso che sia utile inizialmente fare un po' di ordine a tutto quello che ha scritto, ascoltandola e accogliendo la sua storia.
Buona serata,
Dott.ssa Chiara Pavia
Buonasera,
direi che lei ha la pelle molto sensibile, vuole scegliere con chi stare, a chi aprire la porta del suo mondo, non accetta tutti, è molto selettiva ... teme di soffrire e perciò si protegge. Direi che è segno di sanità, temere di patire e quindi per questo difendersi. Tuttavia forse ci sono anche altre cose ancora da scoprire ....
Un saluto cordiale e buone feste.
Dott.ssa Sellini Marzia
Gentile utente nessuno è così complicato quanto l'essere umano. Siamo esseri complessi fatti di emozioni, pensieri e azioni e spesso certe sensazioni o certi comportamenti non sappiamo proprio spiegarceli ma c'è sempre un senso e un significato a tutto basta cercarlo nella maniera giusta. Credo che una psicoterapia le sarebbe di grande aiuto e supporto e con chi farla dipende solo da lei.
Vivere nella paura significa trovarsi in uno stato di attivazione continua (simpaticotonia) frequenza cardiaca ed respiratoria elevata, sudorazione eccessiva , respiro alto, continue tensioni muscolari con dolori in alcune parti del corpo(spalle, collo, torace). blocco del diaframma, senso di nausea ecc. la sua insicurezza le sue indecisioni fanno si che Lei per vivere ha bisogno di dipendere da qualcuno, non sottovaluti la possibile di un confronto con uno psicologo di sesso maschile. Un caro saluto
Buongiorno Gentile Utente,
dalle sue parole emerge forte il desiderio di trovare un professionista che possa aiutarla, unitamente alla paura di non essere "tollerata" in virtù del suo percepirsi come "complicata" o troppo "compromessa" (dice infatti di avere tutti i disturbi). E' bene che si dia la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico, intrecciando una solida relazione terapeutica che possa farla sentire ascoltata e supportata. Non abbia paura del suo "essere complicata", sono certa che potrà trovare una professionista che la aiuti ad esprimersi e a superare quelli che avverte come "blocchi" nella sua vita.
Spero di esserLe stata utile, resto a disposizione! Le auguro inoltre buone feste!
Dott.ssa Genduso
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Salve, da quello che scrive è difficile darle indicazioni per la sua richiesta. Parla genericamente di psicoterapeuti come se ne avesse consultati molti, quasi come se fosse un elenco. Le consiglierei di chiedersi con maggiore precisione cosa potrebbe interrompere questa catena e dunque permetterle di incontrare finalmente un terapeuta con cui strutturare un discorso e provare a venire fuori dalla sua condizione. La pazienza probabilmente non è un fattore. Cosa non ha funzionato? Di che cosa ha veramente bisogno per lenire la sua sofferenza? Quale è la persona giusta a cui chiedere? Difficile da dire? Si. Necessario, altrettanto. Altrimenti rischia di ripetere la stessa esperienza, con in più l'aggravante del sentirsi sempre più frustrata. Ci pensi. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Buongiorno,
sicuramente per Lei sarebbe importante farsi guidare in modo da poter intraprendere un percorso adeguato..
a disposizione se necessario..
Dott.ssa Meloni Federica Maura
Buon giorno,
Comprendo bene che ci sta segnalando :paura di perdere la persona a cui ci si lega, paura di affezionarsi subito e male, paura di essere troppo complicata da fare perdere la pazienza? Sono questi i temi che la portano a chiedere aiuto ? Se ho compreso bene, concordo con la collega che segnala che vivere nella paura è complesso e altera completamente il nostro corpo e la nostra esperienza di vita, la paura è una delle emozioni sane e normali quando è sempre con noi diventa difficile e quindi potere avere strumenti che aiutino a regolare le emozioni come la mindfulness abbinata a una psicoterapia può essere molto di aiuto secondo me.
Aggiungerei a
tutti i consigli/suggerimenti/riflessioni/spunti buoni e fondamentali dei miei colleghi solo due cose:
1- la domanda se c'è stata una perdita lutto particolarmente traumatico prima che si generasse questa paura di perdere l'altro o se la paura di perdere l'altro da sempre
2- i risultati nelle psicoterapie dipendono sopratutto dalla qualità della relazione terapeuta/paziente più che dal sesso del terapeuta o orientamento ecc e quindi come le suggerisce sopra anche la mia collega si prenda il tempo per sentire dai primi 3 colloqui ad es con uno psicoterapeuta se c'è sintonia, se si sente vista, ascoltata e compresa, se " c'è feeling" e scelta la persona che sente più adatta a se, su questo i consigli che e che le sono stati dati dai miei colleghi che hanno già risposto sono validi dal mio punto di vista inizierei gradualmente iniziando prima da ciò che la spaventa meno " una psicoterapia con un professionista donna" come lei sembra preferire( e alcune mie colleghe le hanno suggerito sopra) e solo in un secondo momento un percorso con un professionista uomo( come alcuni colleghi hanno scritto)
Le domanderei anche se la paura di essere troppo complicata l'ha sempre avuta o se è sorta dopo qualche relazione che l'ha fatta sentire " troppo complicata" . "Troppo" è sempre in relazione a qualcuno o qualcosa, non esiste il troppo in assoluto: ad es io posso dire che ho messo troppa acqua nella mia tazza che non ha tenuto l'acqua che avevo nella mia bottiglia e in relazione alla tazza è troppo ma se la stessa acqua la metto nella vasca o in un lago o nel mare non è "troppa" è solo acqua. Così la mia domanda è per chi si è sentita " troppo complicata" dove è nata questa sua paura, in relazione a chi.
E per la paura di fare perdere la pazienza ai terapeuti ho la stessa domanda : è già successo che un terapeuta ha perso la pazienza con lei? o più terapeuti hanno perso la pazienza con lei e da quel momento lei ha paura che farà perdere la pazienza ai terapeuti o ha iniziato già la prima psicoterapia con questa paura? Ci sono tante cose che vanno dal mio punto di vista esplorate prima di poterle dare una indicazione adeguata
Cara signora,
leggo dalla sua domanda che ha imparato a conoscere bene le sue difficoltà, ma mi chiedo se sarebbe disponile ad affrontarle nella prospettiva di un cambiamento, che migliori la sua situazione di vita.
Personalmente non ritengo che la scelta di una terapeuta donna sia per forza determinante: resterebbe forse stupita nello scoprire quanti terapeuti uomini siano capaci di accoglimento, affetto ed empatia, quanto le loro colleghe donne!
Il mio consiglio è, visto che sembra aver compiuto già i primi passi verso un aiuto, di non abbandonare questa strada e cercare l’aiuto di uno/una psicoterapeuta che possa aiutarla ad affrontare le sue fatiche, con l’idea che “non tutto è perduto” e che lei, come molti altri, ha la possibilità di uscire dalla situazione di blocco.
Qualunque terapeuta (uomo o donna che sia) la metterà di fronte alla necessità di prendere in mano la sua vita e di provare a cambiare alcune abitudini non funzionali.
Credo che la domanda più importante da porsi è se lei è disposta a mettersi in gioco e a provarci.
Con i migliori auguri.

Buongiorno, un percorso di psicoterapia potrà aiutarla a sentirsi meglio con se stessa e con gli altri, fa bene a darsi questa possibilità.
Buongiorno, spero riesca a decidere di intraprendere un percorso e lo attraversi in modo autentico per trovare una sua sintesi, decisamente meno svalutante.
Buon lavoro
Massimiliano
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Salve.
Più che descriversi si giudica e, si giudica negativamente.
La paura è una difesa che attiva il bisogno di essere rispettati.
Far perdere la pazienza, affezionarsi subito e male fanno parte del bisogno di sentirsi rispettati. Da un alto c'è il desiderio di avere qualcuno accanto che possa essere di sostegno, dall'altro la paura dell'invadenza.
É umano ciò che sente. Sarebbe importante iniziare una psicoterapia con una persona dalla quale si possa sentire rispettata.
Sono disponibile per approfondimenti e chiarimenti
Sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia che le permetterebbero di usufruire di importanti valori aggiunti. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggio) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Cordiali saluti!
Gentile utente di mio dottore,
mi chiedo e le rimando, che tipo di dinamiche attiva la relazione con un uomo? Quali sono le paure legate a questa figura?
E che tipo di terapeuta donna sceglierebbe?
Sono fermamente convinto e sostengo l’idea che ognuno debba essere libero di scegliere il proprio terapeuta, secondo la propria “comodità” e riflettere su queste dinamiche diventa esso stesso materiale e lavoro terapeutico.
Che tipo di esperienza precedente ha sperimentato con il suo terapeuta?
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara

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