Buongiorno, vorrei chiedere un aiuto. Ho 25 anni e ho una relazione da 5 anni. Siamo sempre molto co

23 risposte
Buongiorno, vorrei chiedere un aiuto. Ho 25 anni e ho una relazione da 5 anni. Siamo sempre molto complici e vogliamo sempre molto stare insieme. Non abbiamo mai avuto problemi grossi (tradimenti o altro) c'è stato solo un momento in cui io non mi sentivo sicura di lui (erano 2 anni che stavamo insieme) era una mia paura di ritornare nella stessa situazione in cui mi trovavo con il mio ex (era una relazione malata in cui lui mi privava praticamente tutto, questa relazione l ho avuta dai 16 ai 18 anni) con il mio attuale ragazzo mi trovo completamente in tutto, lo amo e vogliamo sempre stare assieme, ma riusciamo anche a trovare i nostri spazzi per le amicizie. Purtroppo ora mi e venuta una paura che non riesco a capire da cosa provenga. In questo periodo di quarantene e Covid abbiamo iniziato a parlare di convivenza, a me e venuta paura di fare questo passo; oltre al lato economico che purtroppo non possiamo ancora permetterci, ho iniziato ad avere paura che la convivenza ci porti ad annoiarci per il fatti di trovarci insieme ogni sera, e quindi arrivare ad avere questa routine e a non amarci più. Ripeto io sto bene con lui in ogni circostanza e infatti non capisco da cosa derivi la mia paura; e soprattutto non voglio rinunciare a questa felicità che lui mi dà perché sento che e quello giusto; ma ho questa paura. Qualcuno mi può dare qualche consiglio? Grazie Valeria
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve Valeria, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, esplorare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Che significato ha per lei questa paura?
qual è l'evento temuto? quali le conseguenze per lei intollerabili? perché sono così intollerabili? l'eventuale presenza di questi eventi temuti cosa le farebbe dire su di sé?
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Una convivenza comporta delle responsabilità, la routine e il peso di gestire il quotidiano. La sua paura può essere normale e potrebbe non essere collegata con i sentimenti, semplicemente paura di crescere e di perdere la giocosità e la leggerezza del rapporto di adesso, fatto di piacere di vedersi al di fuori dagli impegni quotidiani in un equilibrio perfetto. La paura che la convivenza non sia all'altezza delle aspettative. Ma se non prova, si negherà la possibilità di costruire un futuro con una persona con la quale dice di stare bene. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulla sua paura e a individuarne la vera causa. Distinti saluti
Dott.ssa Georgia Silvi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, sarebbe utile comprendere cosa si nasconde dietro la sua paura rispetto alla possibilità di una convivenza. Ad esempio:
Le maggiori responsabilità?
Il voler continuare a vivvere un ruolo da fidanzata?
Paura della dimensione adulta della vita di coppia?
Inoltre la convivenza rappresenta l'opportunità di individuare le risorse ma anche le aree di vulnerabilità della relazione di coppia, ed anche questo può fare paura.
Su questi ed altri punti, potrebbe riflettere all'interno di un percorso di psicoterapia. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Dott.ssa Valeria De Bonis
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Cara Valeria,
Innanzitutto mi sento di rassicurarla per le sue paure, il passaggio da una relazione ad una convivenza è molto importante quindi ritengo che le domande che si sta facendo siano domande di consapevolezza e coscienza rispetto alla decisione stessa; inoltre sicuramente si potrebbe fare una riflessione più approfondita rispetto alla relazione malata di cui accenna che, da quello che scrive, sembra aver lasciato uno strascico poco risolto. D'altro lato la inviterei a riflettere sul significato che avrebbe per lei uscire di casa, se la sua paura sia realmente quella di una relazione che va a mutare o piuttosto rispetto ad un passaggio di vita, quello da figlia a quello di donna che andando a convivere andrebbe incontro a responsabilità diverse... Sta affrontando un momento molto importante e a volte può capitare di sentirsi persi. Per qualsiasi cosa rimango a disposizione.
Un caro Saluto. Dott.ssa De Bonis Valeria
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara Valeria, la convivenza è un passaggio molto importante nella vita di una coppia e delle persone coinvolte nella relazione. Vivere l'idea di un progetto così importante con le dovute riflessioni è, quindi, comprensibile. Più complicato è se l'idea della convivenza diventa una paura che paralizza e blocca il divenire della relazione. Gli aspetti in gioco sono molti, come già indicato dai colleghi: responsabilità, quotidianità, aspettative idealizzate e acquisizione di nuovi ruoli familiari e sociali.
Uno psicologo potrebbe aiutarla a fare chiarezza dentro di sé.
Resto a disposizione.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,le sue paure sono comprensibili,c è sempre per lei la paura di una perdita.Questa paura la blocca in un percorso di crescita ed evoluzione di questa relazione.Le consiglio di farsi aiutare da un percorso psicologico che le permetta di affrontare con maggiore serenità le sue paure Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Francesca Moscetta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Valuti la possibilità di ritagliarsi un suo spazio di ascolto psicologico nel quale poter approfondire ed indagare il disagio descritto e in cui poter costruire una maggiore consapevolezza dei suoi vissuti emotivi.
Cordiali saluti, dott.ssa FM.
Dott. Riccardo Scalcinati
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Vimercate
Buongiorno,

da quello che dice sembrerebbe che sia rimasta “scottata” da quanto accaduto nella relazione precedente e che dunque ora il pensiero di stare sempre a contatto con qualcuno la fa sentire in una condizione di paura, attivando pensieri ansiosi. Potrebbe essere utile per lei soffermarsi a riflettere su quanto è accaduto nel suo passato relazionale e “uscire” da questa paura per sentirsi più serena, tramite un percorso psicologico. Resto a disposizione.
Dott. Riccardo Scalcinati
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, la prima cosa che mi sento di dirle è che: ongi passaggio di vita porta con sé un grande bagaglio di domande, paure, pensieri positivi e negativi. Talvolta questo bagaglio è talmente pensante che si fa sentire molto affaticati.
Provi a domandarsi cosa realmente mi spaventa? Quale potrebbe essere lo scenario peggiore che mi immagino se andassi a convivere?
Questo lavoro potrebbe essere fatto tramite un percorso psicologico.
Inoltre come già altri colleghi hanno precedentemente detto, potrebbe essere utile indagare meglio come la sua relazione precedente l'ha segnata e quali ferite ha lasciato.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Cara ragazza,
essendo la sua una istanza di coppia ne parli con il suo ragazzo. Apritevi e confrontatevi rispetto al tema della convivenza potrebbe esser utile comunicare preoccupazioni ansie incertezze, potrebbe scoprire magari a non esser la sola ad averne. La convivenza é un cambiamento importante e come tale dovete affrontarlainsieme anche emotivamente. Nel caso ci fossero delle difficoltà di comunicazione pensate anche dei colloqui di coppia. Potrebbero rivelarsi utili al fine di trovare un dialogo ed un confronto su ciò che maggiormente si teme.
Ci pensi.
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Maria Torlini
Psicologo, Psicoterapeuta
Viterbo
Gentile utente, i cambiamenti di vita portano sempre ad una paura di destabilizzazione degli equilibri raggiunti. Il rapporto di coppia è un salto dimensionale nella vita delle persone: la convivenza prevede una parte di incertezza ma ha dalla sua anche l'occasione di sperimentare a 360° a quali livelli sono le nostre reali consapevolezze di fronte ad un amore. In questo contesto giocano un ruolo importante le proprie reali autonomie e il desiderio di sviluppare un progetto di vita che veda come protagonisti due Progettisti che hanno l'opportunità di imparare ad integrarsi n un Progetto condiviso, facendo esperienza insieme e utilizzando anche le proprie diversità, la propria creatività (antidoto alla paura della noia...). Potreste richiedere una consulenza per approfondire questo aspetto...
Cordialmente
Dr.ssa Maria Torlini
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, un cambiamento come la convivenza rivoluziona certamente la relazione di coppia. E' un nuovo mondo tutto da scoprire. Convivere però non significa essere costretti a casa insieme. Ognuno può condurre certamente la propria vita. Il senso di costrizione che ha vissuto in passato era nella relazione, una relazione di controllo. Se nella sua attuale relazione questo non c'è non sarà la convivenza in sé a generarla.
Approfondire ciò che le accade emotivamente attraverso dei colloqui psicologici potrebbe essere un buon modo per fare la scelta più coerente con come si sente veramente.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Se ho ben compreso la sua condivisione, sembra che oggi lei si trovi nel momento in cui vuole assumersi una importante responsabilità, per sé stessa e per la sua relazione di coppia, ovvero andare a convivere con il suo compagno, e questo, se da un lato la mette in contatto con il desiderio e la voglia di vivere e costruire insieme a lui, dall'altro le fa sentire anche la paura di fare questo passo significativo.
Credo possa esserle d'aiuto darsi lo spazio necessario per ascoltare i diversi sentimenti, pensieri ecc. che sta vivendo in questo momento, compresa la sua paura, per poter comprendere in modo autentico e profondo il significato che ha per lei questa decisione.
Se pensa di aver bisogno di un supporto professionale per affrontare questo suo importante momento di vita potrà certamente consultare uno psicologo/psicoterapeuta. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Federica Carbone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, la sua paura è legittima, i cambiamenti ci pongono di fronte all'incertezza, lasciare una situazione conosciuta e rassicurante per una che non possiamo prevedere. È importante che però riesca a distinguere se sia una paura legata alla sua relazione attuale o al suo vissuto precedente. Provi ad aprirsi e confrontarsi con il suo partner, questo le consentirà di chiarire i suoi dubbi.
Dott.ssa Silvia Ravani
Psicoterapeuta, Psicologo
Vidigulfo
Buongiorno Valeria, mi sento di rassicurarla intanto sul fatto che la convivenza segna un passaggio importante e impegnativo quindi sono più che comprensibili le sue paure. Inoltre, credo che non si debba sentire obbligata a fare questo passo se sente che non è il momento giusto o la cosa giusta per lei. Qualora però fosse interessata ad andare oltre questa paura e capirci di più, dovremmo allora capire cosa le crea difficoltà. Cosa la spaventa tanto di questa convivenza? Credo che la riflessione su di sé e il dialogo con il suo ragazzo siano le cose più importanti al momento. In bocca al lupo, qualsiasi sarà la sua scelta! Dott.ssa Ravani
Dott.ssa Silvia Di Chio
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Roma
Salve,
capisco che possa trovarsi in una relazione che, se dovesse crescere e concretizzarsi nella possibilita' di una convivenza, la spaventerebbe. Per questo le consiglio di trovare uno spazio di psicoterapia in cui pensare, con l'aiuto di un/una terapeuta, ai significati delle sue paure per riuscire a rimanere e crescere in questa relazione che la rende felice. Resto a disposizione, anche onlie, se necessario. Cari saluti
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Psicologo, Psicologo clinico
Alessandria
Cara Valeria, una convivenza è un passo importante ed è normale sentirsi spaventata.
È importante però comprendere il significato delle preoccupazioni, sono davvero così razionali, legate alla paura della routine e della noia, o c'è dell'altro?
Vista l'esperienza passata, un consulto psicologico potrebbe esserle utile a capire se ci sono ancora nodi da sciogliere rispetto al brutto periodo di privazione di libertà. A volte sembra di aver elaborato ma le paure restano intrappolate più a fondo.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, il suo quesito dà spunti a molte riflessioni. Sicuramente l'idea di convivere mette in moto dentro di lei delle emozioni inconsce che non riesce a gestire perché sconosciute. Da dove può arrivare questa idea di noia nel quotidiano vivere sotto lo stesso tetto? Cosa significa per lei avere una propria casa, delle responsabilità reciproche che appartengono al mondo adulto? Rispondere a queste domande sarebbe utile per capire cosa si cela dietro a questi suoi timori.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Laura Raco
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, è molto positivo il fatto che ascolti le sue emozioni e non si obblighi a fare un passo di cui non è certa. Dalla sua descrizione emerge chiaramente che non le piace l’idea di una convivenza. Non si giudichi per questo semplicemente accetti di non essere pronta a fare questo passo e ne parli con il suo compagno. Lei parla di “paura” ed è bello che si interroghi su cosa la spaventi e abbia capito che può derivare dalla relazione con il suo ex. Il suo attuale compagno sembra una persona comprensiva, almeno da quello che si evince dalle sue parole. Se si fida di lui perché non confidargli queste sue paure, sono certa che sarà liberatorio per lei. Rimango a disposizione. Dr.ssa Laura Raco.
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Valeria, la sua preoccupazione relativamente al passo verso la convivenza è assolutamente comprensibile e merita una riflessione approfondita. È evidente che la paura di annoiarsi o di cadere nella routine quotidiana è legata non solo all'idea di vivere insieme, ma anche a esperienze passate che continuano a influenzare la sua percezione delle relazioni. La memoria della relazione malsana che ha vissuto in gioventù può evocare ansie legate all'impegno e alla vulnerabilità, facendo sorgere timori di rivivere situazioni in cui si è sentita intrappolata o privata della sua libertà. Parlarne con il suo attuale partner potrebbe rivelarsi molto utile; comunicare le sue paure riguardo alla convivenza non solo promuoverebbe una maggiore intimità, ma apre anche uno spazio di confronto su come costruire insieme una routine sana e stimolante. Inoltre, è importante considerare che la fase di convivenza non deve necessariamente significare cadere in una monotonia, ma può rappresentare un'opportunità di crescita e di esplorazione reciproca.
Se desidera continuare a lavorare su questi sentimenti e trovare un modo per affrontare le sue paure in merito alla convivenza, non esiti a contattarmi. Troverà uno spazio di profondo ascolto e sostegno senza giudizio.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, Valeria. È comprensibile che un passo importante come la convivenza porti con sé paure e dubbi, anche quando si è felici nella relazione. La routine può essere una sfida per qualsiasi coppia, ma spesso è il modo in cui viene vissuta a fare la differenza. Si è chiesta se questa paura possa essere legata a qualcosa di più profondo, magari a vecchie esperienze che hanno lasciato un segno? Potrebbe essere utile parlarne con il suo compagno, condividere queste sensazioni senza timore di giudizio. Inoltre, il fatto che ora non sia possibile convivere per motivi economici potrebbe darle il tempo di esplorare meglio questi timori e capire se sono reali o più legati all’ansia del cambiamento. Ha mai pensato di confrontarsi con uno psicologo per esplorare queste emozioni?
Dott.ssa Alessia Mariosa
Psicologo, Psicologo clinico
Settimo Milanese
Buongiorno Valeria,
grazie per aver condiviso con tanta sensibilità e lucidità quello che stai vivendo. La tua storia riflette un legame maturo, pieno di affetto, rispetto e condivisione. Il fatto che tu riesca a riconoscere sia ciò che funziona che ciò che ti spaventa è segno di una profonda consapevolezza emotiva.

La paura che descrivi — legata alla convivenza, alla routine, al timore di perdere la magia — non è affatto rara, soprattutto per chi, come te, ha già vissuto relazioni passate difficili. Le tue emozioni hanno un senso e meritano ascolto, non giudizio.

Vediamo alcuni punti chiave per comprendere meglio questa paura:
1. La paura non sempre segnala un pericolo: a volte segnala un cambiamento.
Convivenza significa passare a un nuovo livello della relazione: più vicinanza, più condivisione quotidiana, più realtà. È normale che questo faccia emergere insicurezze: “E se ci stanchiamo?”, “E se non fosse come me lo immagino?”. Sono dubbi legittimi, che non indicano che non ami il tuo partner, ma che hai a cuore ciò che avete costruito.

2. Il tuo passato ti ha insegnato a temere il controllo e la perdita di libertà.
Hai vissuto, in giovane età, una relazione soffocante. È possibile che la convivenza, anche solo sul piano simbolico, risvegli in te quel timore: “E se poi mi sentissi bloccata di nuovo?”. La differenza è che ora sei in una relazione sana, consapevole, paritaria — e che sei cresciuta. Ma certe ferite possono lasciare eco anche nelle situazioni nuove e positive.

3. La convivenza non è sinonimo di noia o routine vuota.
Dipende da come viene vissuta. Ogni relazione, anche la più bella, attraversa fasi di maggiore o minore entusiasmo. Ma non è la convivenza in sé a far svanire l’amore, bensì l’assenza di cura, comunicazione, e capacità di rinnovarsi insieme. E tu, da come scrivi, sembri già portare nel rapporto molta attenzione.

Cosa puoi fare ora?
Accogli questa paura senza colpevolizzarti.
È una forma di amore anche chiedersi “sto facendo il passo giusto?” — non è un segnale che qualcosa non va, ma che vuoi custodire ciò che avete con cura.

Parlane con lui in modo aperto.
Condividi questi pensieri. Spiegagli che la tua paura non riguarda lui, ma ciò che rappresenta questo cambiamento. Una relazione solida può solo rafforzarsi da questo tipo di dialogo.

Non avere fretta di fare il passo.
State già parlando di convivenza, ma se non ci sono ancora le condizioni economiche o pratiche, va bene. Non c’è una scadenza. Puoi vivere questo tempo come un’opportunità per rafforzare ancora di più la vostra unione.

Lavora sul tuo senso di fiducia.
Quando ti accorgi che le tue paure derivano da ferite passate, prova a ricordarti che oggi sei una donna diversa: più consapevole, più libera, più capace di proteggerti. Quello che è stato, non si ripeterà nello stesso modo — perché tu non sei più la stessa.

La tua paura è normale. È il segno che vuoi bene a te stessa e alla relazione. Non è un ostacolo: è un invito a conoscersi meglio, a costruire un nuovo capitolo con ancora più consapevolezza.

Se vuoi, posso aiutarti.
Dott.ssa Alessia mariosa
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile Valeria,
la paura che descrive è molto più comune di quanto si pensi, soprattutto quando una relazione è stabile e importante come la Sua. L’idea della convivenza spesso riattiva timori legati alla perdita di libertà personale o al rischio di ripetere dinamiche del passato, anche se oggi si vive una storia completamente diversa.

Il fatto che Lei si ponga queste domande non significa che non ami il Suo compagno, ma che sta cercando di proteggersi da qualcosa che un tempo Le ha fatto soffrire. Il precedente rapporto “malato” ha probabilmente lasciato una traccia di vigilanza: la convivenza può far riaffiorare la paura di sentirsi intrappolata o di perdere l’equilibrio che ora sente di avere.

Può essere utile:

Riconoscere la paura senza giudicarla, comprendendo che non mette in discussione l’amore, ma il bisogno di sicurezza.

Parlarne apertamente con il Suo compagno, condividendo ciò che prova: un progetto di convivenza maturo nasce dal dialogo, non dalla certezza assoluta.

Lavorare, anche con l’aiuto di un professionista, sulla distinzione tra intimità e fusione, imparando a mantenere spazi personali anche nella quotidianità di coppia.

In realtà, la paura che “la routine spenga l’amore” è un segnale di consapevolezza: significa che desidera custodire la qualità del legame. Trasformarla in riflessione, anziché in blocco, può renderLa più pronta a costruire una convivenza solida e autentica.

Dott.ssa Sara Petroni

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