Buongiorno, vi scrivo per avere un parere sulla situazione attuale. Da circa 2 mesi sono in terapia

15 risposte
Buongiorno, vi scrivo per avere un parere sulla situazione attuale. Da circa 2 mesi sono in terapia (siamo alle prime sedute), il mese di agosto è saltato del tutto tra ferie della terapeuta e impegni personali/di lavoro. Pochi giorni fa, al rientro delle ferie, la terapeuta mi ha contattata, senza che l'avessi fatto io per prima, per dirmi che aveva uno spazio per ricevermi X giorno a X ora. Volevo sapere se questo comportamento è, per così dire, consentito. Il problema principale è che in questo mese ho riflettuto sullo scopo/gli obiettivi che potrebbe/dovrebbe avere la terapia, e non ho molta motivazione a proseguire, aggiungendo a questo anche il fatto che l'ultima seduta era andata veramente bene, ma alla fine della seduta, la terapeuta ha pronunciato una frase un po' scherzosa che non mi è piaciuta, e che mi ha dato spiacere/mi ha fatto arrabbiare. Grazie e buona giornata
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana.
Per ciò che concerne il messaggio della terapeuta, anche io solitamente avviso i pazienti di essere tornato dalle ferie. Altri professionisti fanno diversamente ma ognuno agisce secondo la propria modalità e secondo quella che ritiene più opportuna. Detto sinceramente, sembra che quel messaggio della terapeuta sia un pò un pretesto per non riprendere la terapia: lei parla di scarsa motivazione nel proseguire e di una frase che non le è piaciuta. Ritengo utile, qualora deciderà di proseguire, soffermarsi su quest'ultima frase e cercare, soprattutto, di capire se si ha la giusta motivazione per intraprendere un percorso psicologico onde evitare di perdere tempo, soldi e fiducia in una terapia mai del tutto intrapresa con motivazione.
Spero di poterle essere stato d'aiuto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, anche io nel riorganizzare dopo le ferie contatto i pazienti con i quali non ho preso appuntamento a inizio estate, non ci vedo nulla di strano. Per quanto riguarda la frase scherzosa che l'ha fatta restare male, è un ottimo punto di partenza o, se che, di chiusura, ma sicuramente da chiarire, è di certo importante! Io le consiglio vivamente di fare almeno un altro incontro con la terapeuta, non se ne pentira'!
Un saluto
Claudia m
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Se prima delle ferie non avevate avuto modo di fissare l'appuntamento post vacanze, per mantenere la continuità che un percorso di terapia necessita, non c'è nulla di anomalo.
Il mio consiglio è di parlare di questi suoi dubbi circa la motivazione con la sua terapeuta. Vi forniranno interessanti spunti per il vostro lavoro, che è davvero agli albori. un caro saluto.
Buonasera Gentile Utente, anche io, qualora non abbia già concordato l’appuntamento prima delle ferie, contatto il paziente per prendere accordi per un nuovo appuntamento in modo tale da poter organizzare l’agenda.
La frase scherzosa che non ha gradito l’ultima volta, potrebbe essere un’occasione di scambio importante ai fini della vostra relazione terapeutica.
Un caro saluto, Luisa
Buongiorno,
sì, è consentito avvisare i pazienti del rientro dalle ferie, la maggior parte di noi lo fa.
Sembra che questo suo dubbio sottenda il fatto che è arrabbiata con la sua terapeuta per via di una frase che ha pronunciato, nonché le domande che sta facendo a sé stessa circa la motivazione a proseguire con la terapia.
Credo sia importante che lei ne parli con la sua terapeuta, potrebbe esserle utile aprire una riflessione su questo. La aiuterà a prendere una decisione in merito.
Cordialmente, EP
Buongiorno,
Per quanto riguarda il comportamento della collega, non c'è nulla di "vietato" ma è bene condividere con la terapeuta stessa qualsiasi perplessità, sia su quanto avvenuto in merito all'appuntamento dopo le ferie, sia per quanto riguarda gli obiettivi e la motivazione. Persino la frase detta scherzosamente a fine seduta è qualcosa di cui può sentirsi libera di parlare con lei; si ricordi che le sedute sono uno spazio suo, in cui parlare anche di ciò che riguarda il percorso o il rapporto con la professionista può dimostrarsi di grandissima utilità. Un caro saluto,
Luca Belotti
Buongiorno,

il fatto di essere stato/a ricontattato/a dal terapeuta non è da considerare un'invadenza quanto piuttosto un'attenzione nei confronti, soprattutto se al termine dell'ultima seduta estiva eravate rimasti con l'intenzione di risentirvi per fissare la ripresa della sedute. Per quanto riguarda la frase che non le è piaciuta, sarebbe utilissimo parlarne con il terapeuta e parlare delle sue eventuali perplessità o dubbi relativi agli obiettivi ed alla propria motivazione. Questo vi consentirà di rafforzare consapevolezze, rapporto terapeutico ed anche di parlare liberamente su come e se proseguire la terapia. Sperando di esserle stata d'aiuto, un caro saluto. Dr.ssa Benedetta Bartoli
Gentile Utente, è prassi comune prima della pausa estiva darsi un appuntamento di massima che verrà confermato poi alla ripresa. Fin qui nulla di strano, piuttosto sembra più delicata la questione della “battuta” da parte della sua terapeuta, che deve essere approfondita. Nel senso che qualora volesse interrompere il percorso è un suo diritto, ma è importante che possa autorizzarsi a far notare una modalità di comunicazione che ha trovato inopportuna, e ascoltare le eventuali motivazioni dell’Altro. Un caro saluto
Salve, come anticipato dai colleghi, generalmente ogni professionista gestisce le modalità che ritiene più opportune e nelle quali si sente più comodo: ad esempio io sono solita fissare gli appuntamenti prima dell'interruzione e non invio dunque avvisi o promemoria al momento della ripresa ma molti altri colleghi preferiscono calendarizzare direttamente al rientro. In tal senso dunque non mi sembra ci sia nulla di scorretto nel comportamento della collega. Mi sembra interessante tuttavia la sua perplessità in merito e potrebbe essere utile indagare le emozioni che questi dubbi hanno suscitato in lei. Nel caso lei volesse continuare o interrompere, le suggerirei di mettere in parola i suoi vissuti con la professionista specie in riferimento alla battuta che le ha provocato dispiacere e rabbia: sarà sicuramente un momento di dialogo prezioso e utile per lei. Un saluto, ADM
Buongiorno,

Non mi permetto di giudicare il modo della collega, ma a volte ci sta di ricontattare i clienti dopo le ferie.
Il punto cruciale mi sembra però che lei abbia delle emozioni di rabbia nei confronti della sua terapeuta legati all'ultima seduta.

Può quindi avere senso, se lei se la sente, di incontrarla e parlare proprio di questa distanza creatasi dopo questa uscita scherzosa che però le ha scaturito rabbia e dispiacere. Questi strappi all'interno di una terapia possono esserci, ma se ricuciti sono un'ottima possibilità di apprendimento relazionale (a volte anche per il terapeuta).
Se sente che fino ad ora la sua terapia era andata bene e vuole ancora portare avanti i suoi obiettivi di lavoro, la invito a pensare di rivedere la collega e parlare di ciò che è accaduto in modo da darvi una possibilità di ripartire nel percorso terapeutico.

La saluto cordialmente
Buongiorno, anche io sono solita contattare i pazienti con i quali non ho preso appuntamento prima delle ferie. Per quanto riguarda la motivazione a proseguire la terapia e la frase scherzosa che l'ha fatta dispiacere, penso che potrebbero essere importanti aspetti da condividere e chiarire con la sua terapeuta, esprimendole le sue perplessità. Mi sento di consigliarle di fare almeno un altro incontro con la sua terapeuta. Cordialmente, Dott.ssa Marcella Boscolo
Gentile Utente, se ha deciso di chiudere la terapia per riflessioni che ha fatto durante la vostra pausa si prenda almeno una seduta per condividerli con la terapeuta e per parlare della frase che le ha provocato rabbia.
Per quanto riguarda il messaggio, come detto da altri colleghi è una pratica molto comune al rientro dalle vacanze, in particolar modo se non si sono presi accordi precisi
Buonasera
Le consiglio di parlare dell’accaduto con il suo terapeuta .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Gentile, comprendo le sue esigenze di dare una risposta a queste domande importanti che pone. La relazione terapeutica è qualcosa di delicato, perché implica il costruire un rapporto di fiducia con il proprio terapeuta, rapporto che si consolida nel tempo. In merito al fatto che la sua terapeuta le abbia scritto al rientro delle ferie, può essere una prassi adottata dalla collega, altri preferiscono prendere appuntamento prima di andare in ferie, così da poter assicurare sin da subito lo spazio della terapia ai propri pazienti al momento del rientro, non c'è una prassi specifica, a riguardo. Ciò che però mi sembra rilevante sono i suoi sentimenti e pensieri sia riguardo l'andamento del percorso e la sua motivazione nel proseguire, sia rispetto al comportamento della sua terapeuta. Nel mio lavoro invito sempre i miei pazienti a condividere questi pensieri con me all'interno della seduta, perché in questo modo si possono evidenziare importanti dinamiche e contenuti che possono essere molto utili per il percorso terapeutico. Sostanzialmente, ogni pensiero, emozione o sentimento privato rispetto alla terapia o al terapeuta rappresenta materiale utile per lavorare sul percorso e per costruire una relazione terapeutica funzionale; per cui la inviterei, se se la sente, a condividere tutto questo nel suo setting. Per qualsiasi chiarimento resto a sua disposizione, cordiali saluti.
Buongiorno, all'inizio di una terapia ci possono essere molti dubbi e poterli esternare aiuta molto per capire le proprie resistenze e che tipo di rapporto terapeutico si sta o si può instaurare.
Saluti
Dott.ssa Cavallo

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