Buongiorno, vi contatto poichè, dalle ultime analisi effettuate, ho riscontrato un aumento del val

17 risposte
Buongiorno,
vi contatto poichè, dalle ultime analisi effettuate, ho riscontrato un aumento del valore del colesterolo totale (278) pur in assenza di una dieta ricca di grassi, alcol e/o fumo.
Potrebbe essere che ciò deriva da una dieta ricca di carboidrati e povera di grassi? Faccio attività fisica giornaliera (50 minuti di corsa leggera su tapis roulant) e mangio in media due piatti al giorno di pasta e/o pane di circa 90 grammi ciascuno. Potrebbe essere questo considerato eccesso di carboidrati e quindi inficiare sul colesterolo? In questi casi è consigliabile ridurre l'apporto di carboidrati aumentando, ad esempio, grassi e/o proteine?
Grazie per la vostra attenzione, cordiali saluti
Buongiorno, l'aumento del colesterolo può dipendere da vari fattori sia di stile di vita che genetici, se in famiglia ha casi simili è molto probabile che sia un fattore genetico. In ogni caso fare una dieta corretta e mantenere uno stile di vita sano può essere di grande aiuto per evitare farmaci. Quindi il mio consiglio è di iniziare una dieta personalizzata e ripetere le analisi periodicamente per capire come il valore si muove nel tempo, assumere qualche integratore se necessario per aiutare.
Cordiali saluti, resto a disposizione.

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Dott.ssa Corinne Dellisanti
Nutrizionista
Trani
Car paziente,*
comprendo la tua preoccupazione riguardo all'aumento del colesterolo totale. L'ipotesi che una dieta ricca di carboidrati possa influenzare i livelli di colesterolo è fondata. Quando consumiamo molti carboidrati, soprattutto quelli raffinati (come la pasta bianca e il pane bianco), l'organismo li trasforma in zuccheri nel sangue. Per abbassare questi livelli, il pancreas produce insulina, un ormone che favorisce l'ingresso del glucosio nelle cellule. Un eccesso di insulina può però stimolare il fegato a produrre più trigliceridi, che a loro volta possono aumentare il colesterolo LDL ("cattivo"). Sarebbe utile valutare la qualità dei carboidrati che consumi: preferisci quelli integrali, ricchi di fibre, che vengono digeriti più lentamente e causano un minore picco glicemico.

È importante sottolineare che ridurre drasticamente i carboidrati e aumentare i grassi non è sempre la soluzione migliore. Una dieta equilibrata dovrebbe includere tutti i macronutrienti (carboidrati, grassi e proteine) nelle giuste proporzioni. Aumentare l'apporto di grassi, soprattutto se saturi, potrebbe peggiorare il profilo lipidico. È preferibile scegliere grassi "buoni", come quelli contenuti nell'olio d'oliva, nei semi e nei pesci grassi. Per un'anamnesi piu approfondita puo contattarmi a corinnedellisanti@gmail.com
Dott. Paolo Bonola
Nutrizionista, Chinesiologo
Reggio Emilia
Buongiorno,
Per quanto riguarda l'aumento di colesterolo totale ci sono tantissimi fattori che possono entrare in gioco. Non dobbiamo focalizzarci solo su una cosa. Sicuramente la cosa certa è che una dieta ricca di zuccheri, può aumentare il colesterolo, ma poi entrano in gioco anche fattori genetici, composizione corporea, sovrappeso ed eccesso calorico
Non semopre facendo attività fisica e mangiando "poco" facciamo le cose giuste
La consa che le consiglio è valutare con un professionista per fare l'analisi del suo stile di vita e trovare insieme una soluzione che le permetta di migliorare questa sua condizione
Resto a disposizione
Dott. Bonola Paolo
Gentile utente, è importante innanzitutto valutare sempre anche i valori di colesterolo LDL e HDL. Bisogna inoltre capire se la causa dell'aumento dei livelli di colesterolo è correlato ad una alimentazione non equilibrata (va considerato tutto ciò che viene assunto durante l'arco della giornata) o da una sintesi endogena e in quest'ultimo caso è necessario intervenire con integrazioni che regolano i livelli di colesterolo. Il quantitativo di carboidrati da lei indicato non penso sia correlato ad un incremento dei livelli ematici di colesterolo, tuttavia per stabilire il giusto quantitativo di zuccheri/carboidrati da introdurre è necessario avere maggiori informazioni sulla sua persona e per questo le consiglio di affidarsi ad un professionista che le possa consigliare il giusto apporto giornaliero nel suo caso specifico.
Dott.ssa Elisa Ciraci
Nutrizionista
San Michele Salentino
Buonasera, innanzitutto bisogna considerare che il colesterolo è un ormone prodotto dalle nostre ghiandole e che dunque si somma a quello introdotto con l'alimentazione, quindi l'eccesso potrebbe essere dovuto a quello endogeno. Non sempre la dieta priva di grassi può abbassare il colesterolo ai valori desiderabili perchè, come lei stesso evidenziato un aumento del consumo di carboidrati viene trasformato in grassi. Le consiglio di rivedere il suo piano alimentare con la consulenza di uno specialista del settore. Cordialmente
Dott.ssa Viviana Leotta
Nutrizionista
Viagrande
Gentile utente, sono poche le informazioni che ha riportato per poter ipotizzare una causa di questo colesterolo, in quanto il colesterolo è influenzato da diversi fattori, non solo dalla dieta, ma anche dalla genetica, dal metabolismo e dallo stile di vita complessivo. Mangiare frequentemente pasta e pane non è necessariamente un problema, ma è importante considerare la qualità dei carboidrati (preferendo quelli integrali), l'equilibrio con le proteine e i grassi, e il consumo di fibra (verdure, legumi, frutta e cereali integrali), che aiuta a migliorare il profilo lipidico.
Le consiglio di rivolgersi al suo medico o ad una nutrizionista per capire se ci sono delle abitudini da correggere.
Saluti, dott.ssa Viviana Leotta
Dott.ssa Maria Luz Viloria
Dietista, Nutrizionista
Reggio Emilia
Salve, si potrebbe essere anche se non si può esserne certi, comunque un eccesso di carboidrati a sfavore di grassi buoni può alzare sia colesterolo che trigliceridi.
Consiglio di preferire alimenti integrali e di privilegiare olio evo e frutta secca come fonte di grassi buoni + proteine magre come carni bianche, pesce bianco, legumi che sono anche ricchi di fibre che aiutano a ridurre l'assorbimento di colesterolo alimentare.
Gentile Paziente,
La ringrazio per avermi contattato e per avermi fornito i dettagli riguardanti il suo profilo lipidico. Sulla base delle informazioni da lei condivise, posso fornirle il mio parere professionale.
Innanzitutto, è importante sottolineare che l'aumento del colesterolo totale (278 mg/dL) rientra nella categoria di ipercolesterolemia, che può rappresentare un fattore di rischio cardiovascolare. Tuttavia, è positivo che lei non presenti altri fattori di rischio come dieta ricca di grassi, abitudine al fumo o consumo eccessivo di alcol.
La sua osservazione riguardo alla possibile correlazione tra un'alimentazione ricca di carboidrati e i valori elevati di colesterolo è molto pertinente. Diversi studi hanno infatti dimostrato che un apporto eccessivo di carboidrati, specialmente raffinati, può contribuire all'aumento dei livelli di colesterolo totale e LDL ("colesterolo cattivo").
Considerando che lei consuma in media due piatti al giorno di pasta e/o pane per un totale di circa 180 grammi di carboidrati, questa quantità potrebbe essere considerata eccessiva e potenzialmente influenzare in modo negativo il suo profilo lipidico.
In questi casi, una possibile strategia terapeutica potrebbe essere quella di ridurre moderatamente l'apporto di carboidrati, sostituendoli con una maggiore quantità di proteine magre e grassi salutari, come quelli contenuti in pesce, avocado, noci e olio extravergine di oliva. Mantenere, inoltre, una regolare attività fisica come la corsa leggera che lei già pratica, può contribuire positivamente al miglioramento del suo profilo lipidico.
Le consiglierei di confrontarsi con il suo nutrizionista per valutare un eventuale piano alimentare personalizzato e, se necessario, l'eventuale introduzione di terapia farmacologica.
Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o domanda.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Dott.ssa Giulia Brambilla
Nutrizionista, Dietista
Treviglio
Buonasera. Un aumento del colesterolo totale può dipendere da svariati fattori, alcuni dei quali non necessariamente correlati alla nostra alimentazione. Una dieta con eccesso di carboidrati, soprattutto se raffinati, potrebbe favorire un aumento dei livelli di colesterolo.
Pertanto può essere utile non eccedere nell'assunzione di zuccheri semplici, preferire i prodotti integrali, consumare fonti di grassi derivati da olio d’oliva, frutta secca e pesce azzurro. Inoltre, è importante che i pasti siano sempre bilanciati includendo ad ogni pasto una fonte di carboidrati, proteine e grassi.
Infine, è consigliabile consultare un medico per escludere condizioni genetiche o metaboliche che influenzino i livelli di colesterolo.
Buonasera, l'eccesso di colesterolo sicuramente può essere dovuto ad un eccessivo apporto di carboidrati o comunque pasti non ben bilanciati in tutti i micro e macro nutrienti poichè l'insulina porta alla formazione endogena poi di colesterolo. Non serve ridurre i grassi (eccetto quelli saturi) ma serve bilanciare bene tutti i pasti della giornata.
Le consiglio di affidarsi ad un nutrizionista in grado di bilanciare bene la sua alimentazione e ridurre così i livelli di colesterolo.
Rimango a sua disposizione,

Cordialmente
Dott.ssa Olivia Passaleva
Dott. Rosario Cuscona
Nutrizionista
Giarre
Buongiorno, il valore delle analisi può essere causato di diversi fattori. alimentazione, non è detto che quella che segue sia buona, eredidatietà famigliare e genetica. per risolvere il problema è consigliabile andare in cura da un nutrizionista specializzato in nutrizione clinica. cordiali saluti Dott. Rosario Cuscona
Buongiorno caro paziente, purtroppo le informazioni che ha dato non bastano a darle una risposta...servirebbero dati come sesso, età, attività lavorativa, stile di vita e un quadro più completo della sua alimentazione! Tenga conto che spesso sono gli zuccheri IN ECCESSO a far aumentare i livelli ematici di colesterolo, quindi andrebbe valutato il suo introito giornaliero derivante da tutti gli altri pasti, oltre che l'eventuale presenza di dislipidemie o altre problematiche! Le consiglio una consulenza con un professionista per analizzare al meglio la sua situazione, le auguro una buona giornata!
Salve paziente, sono proprio i grassi e le proteine non magre ad alzare il rischio di ipercolesterolemia. È probabile che si tratti di un'ipercolesterolemia genetica, ma l'alimentazione può comunque giocare nel contenerla. Le consiglio dunque di rivolgersi ad un professionista per fare un'anamnesi attenta della sua alimentazione e valutarne un perfezionamento della sua alimentazione calibrando secondo le sue necessitá il suo introito giornaliero di grassi saturi e colesterolo.
Dott.ssa Susanna Battaglia
Nutrizionista
Roma
Buongiorno, piuttosto che valutare nel complesso la quantità di grassi e di proteine, è consigliabile vedere " quali" grassi e " quali " proteine. Noi siamo fatti anche di grassi, ma la dieta deve comprendere i grassi polinsaturi non cotti, per formare molecole essenziali per il buon funzionamento dell'organismo tutto. Per le proteine, stesso discorso, prediliga le proteine vegetali. I carboidrati che assume sono in realtà un pò troppi. Si affidi ad un nutrizionista, cordiali saluti
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
Sì, un eccesso di carboidrati raffinati può contribuire all’aumento del colesterolo. Ridurre pane e pasta in favore di cereali integrali e aumentare l’apporto di proteine magre e grassi sani può aiutare a migliorare il profilo lipidico. Mantenga l’attività fisica e valuti un piano personalizzato con un nutrizionista.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Dott. Francesco Pepino
Nutrizionista, Dietologo, Dietista
Bergamo
L’aumento del colesterolo totale a valori come 278 mg/dl, in assenza di fattori classici come consumo di grassi saturi, alcol o fumo, può effettivamente essere correlato a un eccesso di carboidrati nella dieta. I carboidrati in eccesso, in particolare se derivano da fonti con alto indice glicemico come pane e pasta raffinati, stimolano la secrezione di insulina. L’insulina, oltre al suo ruolo primario nella regolazione della glicemia, agisce sull’enzima **HMG-CoA reduttasi**, un regolatore chiave della biosintesi del colesterolo nel fegato. Questo enzima catalizza uno dei passaggi iniziali e limitanti della via del mevalonato, responsabile della produzione endogena di colesterolo.

Un’elevata insulina può quindi aumentare l’attività della HMG-CoA reduttasi, promuovendo la sintesi epatica di colesterolo indipendentemente dall’apporto alimentare di grassi. Questo fenomeno è accentuato quando l’apporto calorico totale o l’assunzione di carboidrati supera le necessità metaboliche, come potrebbe accadere con due porzioni di circa 90 g di pasta o pane al giorno, specialmente in un contesto di sensibilità insulinica non ottimale.

Ridurre l’apporto di carboidrati può essere una strategia efficace per controllare i livelli di colesterolo. Una dieta con un bilancio migliore tra carboidrati, grassi e proteine potrebbe aiutare a modulare la risposta insulinica e ridurre l’attività della HMG-CoA reduttasi. L’aumento dei grassi insaturi, come quelli derivati da olio extravergine d’oliva, avocado, frutta secca e pesce, potrebbe contribuire a migliorare il profilo lipidico, mentre proteine di qualità, sia animali che vegetali, possono fornire un’alternativa calorica sostenibile.

È consigliabile adottare un approccio personalizzato, eventualmente supportato da un Biologo Nutrizionista, per bilanciare i macronutrienti e ottimizzare la risposta metabolica. Inoltre, integrare fibre solubili attraverso legumi, avena e verdure può ulteriormente ridurre l’assorbimento di colesterolo a livello intestinale. In sintesi, una rimodulazione dell’apporto di carboidrati a favore di grassi buoni e proteine può risultare benefica, con l’obiettivo di ridurre la stimolazione insulinica e il conseguente impatto sulla sintesi endogena di colesterolo.
Dott.ssa Arianna Davoli
Dietista, Nutrizionista
Reggio Emilia
Buongiorno,
premetto che servirebbe un'analisi alimentare completa e approfondita per avere più chiara la situazione, ma da quello che descrivi non mi pare che tu assuma troppi carboidrati.
Consideriamo che la quota di carboidrati consigliata in un'alimentazione di tipo mediterraneo (la dieta che aiuta maggiormente a prevenire malattie cardiovascolari e dislipidemie) si attesta tra il 45 e il 60% delle calorie totali della dieta: quindi i carboidrati sono il nutriente "principale" da assumere (proteine grassi sono invece previsti in una quota inferiore).

Inoltre posso rassicurarti perchè gli alimenti ricchi di carboidrati complessi che hai nominato (pasta, pane), non hanno un impatto negativo sulla colesterolemia.
E' necessario prestare attenzione invece ai carboidrati semplici (zuccheri: contenuti ad esempio nei dolci, biscotti, miele, marmellata), che, se assunti in eccesso (soprattutto in caso di problemi al metabolismo del glucosio, insulino-resistenza, intolleranza glucidica, pre-diabete) possono avere un effetto negativo sul colesterolo, così come i grassi saturi (provenienti principalmente da fonti di origine animale) che hai nominato.
I grassi "buoni" invece (grassi monoinsaturi e polinsaturi), assunti nelle corrette dosi, hanno un effetto addirittura positivo sui livelli di colesterolo plasmatico.

Detto questo, è opportuno specificare che i livelli di colesterolo plasmatici possono dipendere in buona parte dal colesterolo endogeno, e non solo dai quantitativi di colesterolo assunto con gli alimenti.
Spiegandolo in maniera semplice, Il colesterolo endogeno (sintetizzato dal fegato) può essere prodotto in quantità più elevate del normale a causa di alcuni fattori che dipendono non tanto da quello che mangiamo, quanto piuttosto ad una predisposizione (familiarità) alle dislipidemie/ipercolesterolemia/disordini del metabolismo lipidico.

Sicuramente per escludere che il problema dipenda dall'alimentazione, può essere utile questa "prova":
fare una valutazione nutrizionale e seguire per qualche mese (almeno 3-6) una dieta specifica, personalizzata, equilibrata, di tipo mediterraneo, che preveda
- una corretta suddivisione dei nutrienti (proteine, grassi, carboidrati)
- una riduzione delle proteine animali a favore di quelle vegetali (aumentando la frequenza dei legumi come secondo piatto)
- un limitato apporto di zuccheri semplici
- un adeguato apporto di grassi buoni (omega 3 e grassi insaturi)
- eventuali integrazioni, se necessarie
oltre a corretti livelli di attività fisica, riduzione di fattori di rischio (come assunzione di alcool e tabagismo, come giustamente indicavi) e valutare la possibilità di un calo ponderale graduale (solo se necessario).
Dopo 3-6 mesi di un'alimentazione (e miglioramento dello stile di vita, che nel tuo caso sembra già buono) di questo tipo si potrà avere più chiara la situazione ripetendo gli esami del sangue: se la colesterolemia sarà migliorata, molto probabilmente la situazione sarà correggibile con i cambiamenti dello stile di vita; se non accennerà a scendere (pur consigliando di continuare a seguire un'alimentazione corretta ed equilibrata, ovviamente) è più probabile che il problema derivi dal colesterolo endogeno (colesterolo prodotto dal nostro stesso corpo).
Questa "prova" può anche essere utile per valutare se necessaria o meno una terapia farmacologica.

Spero di averti aiutato!
Buona fortuna

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