Buongiorno, sono una ragazza di 26 anni recentemente per la prima volta in vita mia ho avuto degli e

23 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 26 anni recentemente per la prima volta in vita mia ho avuto degli episodi di attacchi di panico, sono arrivati all'improvviso, il giorno prima facevo la vita di sempre ed il giorno dopo dal ritorno di una passeggiata sul mare inizio a stare poco bene, ho nausea, affanno, tachicardia sensazione di svenimento (ho dei problemi gastrointestinale che sto cercando di risolvere) più passavano le ore più non passavano i sintomi e così sono continuati anche nei giorni successivi, mi sentivo stanchissima da non poter camminare, avevo un nodo in gola e un respiro corto, ma in quei momenti non pensavo a qualcosa di negativo anzi non penso a nulla quando mi vengo solo a che sto male in quel momento.

In seguito a più episodi sono andata dal mio medico e lui li ha confermati dandomi dei farmaci naturali per gestire i primi sintomi e ovviamente farò anche la psicoterapia. Quello però che non mi spiego è il perché siano arrivati all'improvviso e da quel giorno ho paura cosa che non avevo prima, adesso trovo difficile uscire di casa e non perché in casa non li abbia anzi mi sono venuti anche in casa, ma semplicemente perché non mi sento più la stessa persona, da quando mi hanno detto cosa fossero, adesso ho più ansia, prima non ero una persona paurosa o altro. So che l ansia ecc è dovuta da tante cose che ho passato negli anni ma sono cose che ho superato, perché averli adesso che stavo "tranquilla". Adesso so solo che non sono più la stessa persona e che non riesco più a fare le cose quotidiane come le facevo prima, ed in più sono diventata molto emotiva.
Vi ringrazio buona giornata
Gentilissima buongiorno, purtroppo alla sua domanda potrà rispondere solo lei con il tempo. Stare male non è bello e il fatto di sentirsi ingabbiata in problemi che limitano la sua vita dentro mura fatte di malessere non può che peggiorare le cose. Fa bene a cercare aiuto e prima lo fa prima si sentirà meglio. Coraggio dunque. Resto a sua disposizione, se lo desidera, e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa

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Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, spesso crediamo che delle cose della nostra vita, solo perchè sono passate, si siano risolte. Tuttavia alcune volte delle cose restano li, nella nostra pancia e nella nostra mente, senza rendercene conto, macerano dentro di noi. Ma ciò che non è realmente risolto da sotto al tappetto prima o poi salta fuori, e lo fa in modi a noi assolutamente, alle volte incomprensibili. Mi sento di dirle che aver chiesto aiuto in modo così tempestivo sarà per lei un fattore protettivo e di maggior esito positivo per il suo percorso. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Martina Panerai
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Gentilissima, se questi sintomi le stanno “facendo visita” evidentemente contengono molte informazioni preziose e grandi opportunità per lei. Seppur sia difficile convivere, al momento, con questo malessere vedrà che tali sintomi fungeranno da chiave d’accesso verso un mondo interiore, il suo, che le consentiranno di conoscersi più a fondo, comprendere le cause che li hanno generati (delle quali sembra avere una certa consapevolezza) e, con il tempo necessario, risolverli. La scelta di intraprendere un percorso psicoterapico apporterà numerosi benefici e, pertanto, avrà modo di guadagnare un rinnovato benessere e una meritata serenità. Augurandole il meglio, resto a disposizione
Dott.ssa Maria Grazia Antinori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gli attacchi di panico sono un sintomo molto spaventoso per chi li vive, una situazione che crea un grande disagio, paura, terrore.
Un aspetto comune è la sensazione di perdere il controllo, di impazzire nel senso di non riconoscersi, di non sentirsi la stessa persona di prima del sintomo.
Un altro aspetto frequente è che gli attacchi di panico si possono presentare senza un'apparente ragione o associazione con un evento specifico.
Ciò nonostante come ogni altro sintomo psichico, gli attacchi di panico hanno una ragione ed un'origine anche se non riconosciuta a livello consapevole.
La psicoterapia è un potente strumento per riconoscere il contesto. le cause e ritrovare la voglia di vivere.
Dott. Massimiliano Pompa
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, l'apparente incomprensibilità dell'attacco di panico è parte fondante dell'episodio stesso. Si può intuire la sua difficoltà e come questo sintomo abbia cambiato la sua vita. È importante attraverso un lavoro terapeutico cogliere il senso di questi attacchi di panico che, sebbene possano sembrare un fulmine a ciel sereno, hanno per certo un significato in questo momento della sua vita. Per quanto sembra difficile ora, con un buon lavoro riuscirà a scoprire cosa si cela dietro quest'ansia e a trasformare queste difficoltà in un momento di ripartenza.
Le auguro il meglio, un caro saluto.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Simona Bruno
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
la ringrazio per la sua condivisione. Comprendo quanto l'ansia e le sue manifestazioni possano inficiare nella vita quotidiana e sancire un prima e un dopo. Potrebbe essere importante approfondire meglio le circostanze che l'hanno portata a sperimentare questi attacchi per permetterle di tornare a "respirare". Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a sciogliere un pò questa situazione. Se vuole sono disponibile, anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Simona Bruno
Dott. Mattia Moraschini
Psicologo, Psicologo clinico
Fano
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. L'ansia, così come tante altre manifestazioni sintomatologiche, si possono presentare anche in forme così "acute" che apparentemente sono inspiegabili, ma se indagate all'interno di una relazione psicoterapica acquistano un significato rilevante. Posso comprendere il suo disagio nel non sentirsi più la stessa persona, ma si faccia forza e non si identifichi con questa sintomatologia, che rappresenta una condizione che si è instaurata recentemente e non caratterizza la sua personalità.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti e le auguro una buona giornata. Cordialmente, dottor Moraschini.
Gentile cliente buongiorno.
Sono sicuro che il percorso psicoterapeutico che sta per intraprendere le consentirà di imparare a gestire in modo nuovo ed efficace questi episodi di ansia acuta che lei descrive in modo così accurato e drammatico.
Fa bene a chiedersi tante cose a proposito della natura della sua ansia, del perché si manifesti così all'improvviso e senza apparenti segnali di preavviso: la curiosità è un motore molto potente per diventare consapevoli di ciò che ci accade a livello fisico e mentale. Mantenga nel suo percorso psicologico questa curiosità e apertura mentale, le serviranno tantissimo a riappropriarsi della propria vita e a liberarsi dall'ansia che ora sembra così invalidante.

Sul perché essa si manifesti così violentemente e improvvisamente, posso dirle che è una caratteristica peculiare dell'ansia acuta e del panico. La sede del cervello che ci mette in guardia su un possibile e imminente pericolo per la nostra "sopravvivenza" è l'amigdala. Questa piccola struttura cerebrale anticipa temporalmente i processi cognitivi che ci permettono di analizzare quella situazione. L'amigdala, per semplificare, fa scattare l'allarme ancora prima di renderci conto di cosa sia il pericolo, innescando tutta quella serie di reazione fisiologiche che lei descrive come attacchi di panico (respiro affannoso, tachicardia, sudorazione, ecc.).
Il problema è che spesso si tratta di un inganno della mente, non c'è nessun pericolo reale e incombente, ma solo un contesto, una situazione, una serie di indizi che fanno scattare l'allarme in maniera improvvisa e immotivata. Questo inganno della mente può essere spiegato da molti fattori, eventi passati o preoccupazioni future, qualcosa che però la tocca in modo viscerale, che riguarda la sua sfera emozionale e cognitiva. Il percorso psicologico l'aiuterà a prendere consapevolezza di queste dinamiche e a chiarire le cause che scatenano questi episodi drammatici.

Spero di averla aiutata a comprendere meglio ciò che sta accadendo e le auguro un percorso di ritrovato benessere interiore. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o domande.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

Dott.ssa Paola Pellegrino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, innanzitutto grazie per la condivisione. Una delle caratteristiche degli attacchi di panico o degli attacchi di ansia è effettivamente la loro manifestazione improvvisa e, all'apparenza, slegata da una causa o da un evento specifico. Attraverso un percorso psicoterapeutico con orientamento psicodinamico si possono però rintracciare le cause reali e "sommerse" di una reazione così forte ed estrema del corpo. Grazie alla psicoterapia aumenta la consapevolezza di sé, delle proprie emozioni - il nostro "termostato interno"-, dei propri bisogni e desideri. Diventano lentamente consapevoli anche alcune idee e convinzioni inconsce che condizionano comportamenti e stati d'animo. Le consiglio un approccio con un focus specifico sul corpo, che conserva molte memorie implicite, anche traumatiche; conoscerlo e saperlo ascoltare permette di avere a disposizione molte informazioni sul nostro mondo interno in relazione con l'ambiente. Le consiglierei anche un lavoro di approfondimento sul Sistema Nervoso Autonomo che regola gli stati fisiologici ed emotivi, per capire quali situazioni sono per lei più "pericolose" e per imparare ad auto-regolarsi e a co-regolarsi nella relazione con gli altri. Per domande o dubbi su questo, rimango a disposizione. In bocca al lupo per il suo percorso, cari saluti, d.ssa Paola Pellegrino
Dott.ssa Valentina Costa
Psicologo, Psicologo clinico
La Spezia
Buongiorno cara utente, mi colpisce molto del suo racconto il fatto che dica di non essere più la stessa persona e di essere diventata emotiva. Ci hanno già pensato altri professionisti a nominare il disturbo in questione, spero che questo spiacevole incontro con l'attacco di panico si riveli essere un'opportunità per reintegrare la parte emotiva desiderosa di essere ascoltata e per poter accogliere una nuova immagine di sè vedendola come arricchimento di quella precedente. Buon percorso.
Valentina
Buona sera, dare un nome alle nostre sensazioni e al nostro sentire, spesso ci spaventa ancora di più. Se questi attacchi di panico e d'ansia sono emersi in questo momento, probabilmente c'è ancora qualcosa che ha bisogno di essere visto e rielaborato. Iniziare un percorso può sicuramente aiutarla a capire le ragioni di tali manifestazioni, trovare le giuste risorse per superarle e ritrovare la propria serenità.
Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott.ssa Marta Vittoria Gambardella
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno gentile utente.
Mi spiace molto per la situazione che sta vivendo.
Purtroppo non c’è un motivo valido del perché accada. Nessuno si cerca gli attacchi di panico e le malattia di alcun genere, capitano.
L’unica cosa che le posso consigliare è di iniziare al più presto un percorso psicologico e di psicoterapia cosicché possa iniziare a lavorare subito sui momenti precedenti ai suoi attacchi
A tutto c’è una cura e una soluzione, si dia tempo e vedrà che starà meglio.
In bocca al lupo
A disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Dott.ssa Anna Sensale
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Padova
Cara utente, una delle caratteristiche più dolorose degli attacchi di panico è proprio l' insorgenza improvvisa. I momenti iniziali in cui si manifestano i sintomi possono essere davvero difficili da gestire e vissuti come apparentemente incomprensibili. Lo spazio di terapia potrà aiutarla a ricostruire il messaggio che la sua ansia sta cercando di comunicarle e a sciogliere il nodo che l'ha causata. un caro saluto, Anna Sensale
Dott.ssa Clarissa Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile utente, abbia fiducia del percorso di terapia che sta intraprendendo. Vedrà che in breve tempo tornerà a stare meglio.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Gentile Utente,
Gli attacchi di panico sono un sintomo che si autoalimenta, ma sono anche un modo che ha il nostro corpo di dirci che “c’è qualcosa” con cui confrontarci.
Il consiglio che mi sento di darle è di non aver timore di condividerlo con le persone che ha accanto, si lasci sostenere da loro. Iniziare un percorso psicologico, inoltre, sarà un modo essenziale per comprendere cosa c’è dietro. Vedrà che oltre alla scomparsa degli attacchi ne ricaverà qualcosa di prezioso per la sua vita.
Le auguro il meglio.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Mi dispiace sentire che stai affrontando attacchi di panico e che ti stia sentendo così diversa da come eri prima. Gli attacchi di panico possono colpire improvvisamente e senza preavviso, anche in persone che non avevano mai sperimentato tali sintomi in precedenza. Questi episodi possono essere molto spaventosi e destabilizzanti.

È importante sapere che gli attacchi di panico sono una risposta fisiologica a una situazione di stress o ansia e possono essere scatenati da vari fattori, tra cui il livello generale di ansia accumulato nel tempo. Anche se hai superato situazioni stressanti in passato, l'ansia può accumularsi nel tempo e manifestarsi in modo inaspettato.

La terapia psicologica, come hai menzionato, è un passo importante per affrontare gli attacchi di panico. Un terapeuta specializzato può aiutarti a comprendere le radici dell'ansia e dei sintomi che stai sperimentando e insegnarti strategie per gestire e prevenire gli attacchi di panico.

È anche importante parlare dei tuoi sintomi con il tuo medico e seguire le raccomandazioni per il trattamento, che possono includere farmaci o terapie alternative.

Ricorda che la sensazione di non essere più la stessa persona è comune quando si attraversano esperienze come questa. Tuttavia, con il tempo e il supporto adeguato, è possibile recuperare il controllo sulla tua vita e imparare a gestire l'ansia in modo più efficace.

Non esitare a cercare supporto dai professionisti della salute mentale e dai tuoi cari. Il percorso verso il recupero può richiedere tempo, ma ci sono molte risorse disponibili per aiutarti a superare questa sfida.
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Roberta Evangelista
Psicologo, Psicologo clinico
Albignasego
Carissima, come ha detto lei l'attacco di panico avviene proprio all'improvviso senza un'apparente causa. Quindi capisco il suo timore che ritorni. Fa benissimo ad iniziare un percorso perchè proprio li potrà andare ad indagare queste ansie che vengono da lontano e che sembravano superate. Se le può essere di aiuto provi a leggere l'etimologia di "panico" (dal dio Pan, Dio dell'oscurità, ma anche della forza vitale). Il panico è una reazione fisiologica che noi associamo alla paura, ma se imparerà anche grazie alla terapia ad avere più contatto con il suo corpo, potrà sfruttare questa energia a suo favore e non sentirsi vittima di se stessa. Sarà sicuramente un bel percorso di crescita, lo guardi con ottimismo. Un caro saluto, rimango a disposizione, Dott.ssa Roberta Evangelista
Ciao, capisco quanto possa essere destabilizzante affrontare attacchi di panico per la prima volta, soprattutto quando sembrano arrivare all’improvviso, senza una causa chiara. Quella sensazione di non essere più la stessa persona, di non poter fare le cose quotidiane con la stessa leggerezza di prima, è sicuramente una realtà difficile da accettare. È come se il tuo corpo e la tua mente avessero deciso di reagire in un modo che non avevi mai sperimentato prima, e questo ti sta portando a un nuovo modo di guardare te stessa e il mondo intorno a te.
A volte, il nostro organismo reagisce in modi che non possiamo spiegare con la razionalità: anche se pensiamo di aver superato certi traumi o difficoltà, certe tensioni emotive o stress accumulato nel tempo possono emergere all’improvviso, prendendo la forma di un attacco di panico. La tua esperienza potrebbe essere il risultato di una somma di fattori che, in quel momento, hanno trovato il loro punto di sfogo. Il corpo e la mente, sebbene possano sembrare incoerenti nelle loro reazioni, sono profondamente legati, e quello che hai vissuto negli anni potrebbe essersi manifestato ora, quando pensavi che tutto fosse "tranquillo".
Dal punto di vista della psicologia transpersonale, questi attacchi possono essere visti come una forma di risveglio o di transizione, in cui il corpo e la mente cercano di portare alla luce emozioni o aspetti non integrati della nostra psiche. Non si tratta solo di sintomi da eliminare, ma di segnali che ci invitano a esplorare parti di noi che, forse, non sono ancora completamente consapevoli o che necessitano di un riconoscimento profondo. Questo può' aiutarti a sviluppare una visione più ampia di te, dove l’ansia e il panico possono essere interpretati come momenti di crescita, in cui il corpo e la mente tentano di raggiungere un nuovo equilibrio, più integrato e consapevole.
Il fatto che tu stia affrontando questi attacchi con l’aiuto del tuo medico e stia considerando la psicoterapia è un passo importante verso la comprensione e la gestione di ciò che stai vivendo. Riconoscere che qualcosa è cambiato in te non significa che sia finita, ma anzi, è un’opportunità per esplorare nuove risorse e per capire meglio te stessa. La paura di uscire, di non essere più la stessa, è una reazione naturale a un’esperienza che ti ha scosso, ma non è una condanna definitiva. Con il tempo, con il giusto supporto, potrai riscoprire la tua forza e magari sviluppare nuovi modi di affrontare e comprendere queste sensazioni.
Non sei sola in questo processo, e anche se ora ti sembra difficile, potresti scoprire che le esperienze che hai vissuto ti stanno preparando a una nuova comprensione di te stessa, più profonda e consapevole.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessia De Lucia
Dott.ssa Rosa Argenti
Psicologo, Psicologo clinico
Gela
Gentile utente, comprendo la situazione che sta vivendo. Non conoscendo il suo vissuto, le consiglio un percorso psicologico per dare maggiore consapevolezza alle sue idee. Per qualsiasi informazione rimango a sua completa disposizione anche online. Cordialmente dott.ssa Rosa Argenti
Dott.ssa Chiara Arapi
Psicologo, Psicologo clinico
Teramo
Salve,
la situazione che descrive è comprensibilmente molto complessa e dolorosa, e mi rendo conto che affrontare attacchi di panico improvvisi e persistenti possa generare molta confusione e frustrazione. L’ansia, come lei ha giustamente osservato, è una reazione complessa che può scaturire da molteplici fattori, anche se a volte sembra emergere in momenti in cui ci si sente “tranquilli” o senza apparenti cause esterne.
E' possibile che gli episodi che ha vissuto possano essere il risultato di conflitti emotivi inconsci, di tensioni non ancora completamente elaborate o di esperienze precedenti che, pur essendo state “superate”, possano ancora influire su di lei a livello profondo, in modi che non sono immediatamente evidenti. L’ansia che sperimenta potrebbe essere il modo in cui il suo corpo e la sua mente cercano di esprimere e gestire emozioni difficili, magari legate a esperienze passate, anche se lei non ne è consapevole in modo diretto.
Il fatto che questi episodi siano arrivati in un momento che sembrava di relativa tranquillità può riflettere una sorta di “liberazione” di emozioni represse che non erano state ancora integrate. È anche possibile che la sua reazione al sentirsi diversa, più ansiosa e emotiva, sia una risposta naturale alla percezione di perdita di controllo, che è un aspetto comune quando si affrontano attacchi di panico.
L’inizio della psicoterapia sarà fondamentale per esplorare queste dinamiche in profondità, per aiutarla a comprendere meglio le cause sottostanti dei suoi sintomi e, gradualmente, per ritrovare un equilibrio emotivo che le permetta di affrontare la vita quotidiana con maggiore serenità. La psicoterapia può anche aiutare a rendere consapevoli quei meccanismi inconsci che potrebbero contribuire alla sua ansia, permettendole di integrarsi meglio nel suo vissuto attuale.
Inoltre, è importante che continui a seguire i consigli del suo medico e che non sottovaluti l’importanza di prendersi cura del suo benessere fisico e mentale in modo integrato.

Le auguro davvero il meglio nel percorso che ha intrapreso.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver descritto con chiarezza quello che le è successo; capisco quanto tutto questo la stia spaventando: il venirsi a trovare dal nulla in uno stato di grande disagio corporeo e mentale e poi riconoscere l’etichetta di “attacco di panico” può farci percepire come se qualcosa di irreversibile fosse cambiato in noi. Quello che descrive (sintomi come nausea, affanno, tachicardia, sensazione di svenimento, nodo in gola e stanchezza prolungata) sono esperienze molto intense e reali, e il fatto che siano arrivate in un momento in cui si sentiva tranquilla rende la sensazione ancor più destabilizzante. È importante però sapere che l’insorgenza improvvisa non significa che non si possa recuperare: spesso gli attacchi di panico compaiono in seguito a una combinazione di stress, condizioni fisiche predisponenti e apprendimento corporeo, e la buona notizia è che ci sono interventi concreti e verificati che aiutano a ridurne intensità e frequenza. Una prima cosa pratica su cui può lavorare subito riguarda il modo in cui reagisce ai sintomi nel qui e ora. Quando la sensazione fisica sale, concentrarsi sul respiro con calma può ridurre l’attivazione: provi ad inspirare lentamente contando fino a quattro, trattenere un attimo e poi espirare contando fino a sei, mantenendo il focus sulle sensazioni del respiro che entrano e escono. Anche semplici esercizi di grounding che riportino l’attenzione ai sensi aiutano a interrompere la spirale di panico. Se la nausea o altri disturbi gastroenterici la accompagnano, è utile continuare il percorso medico che sta già seguendo per gestire quegli aspetti somatici, perché la componente fisica e quella emotiva si influenzano a vicenda. Un altro punto fondamentale riguarda il rapporto con i pensieri che seguono l’attacco. Spesso, dopo il primo episodio, compare la paura di ripeterlo e il controllo iper-attenzionale delle sensazioni corporee. Questo controllo amplifica i segnali del corpo e favorisce il mantenimento del problema. Un approccio cognitivo comportamentale lavora proprio su questo: imparare a osservare i pensieri catastrofici come “sta per succedermi qualcosa di grave” e a mettere alla prova queste credenze con verifiche concrete riduce gradualmente la loro forza. Tenere un breve diario invece che subire il rimuginio può essere molto utile: annotare quando arriva il sintomo, quanto dura e cosa è cambiato dopo le tecniche di regolazione dà dati concreti che permettono di vedere la realtà in modo meno minaccioso. La tendenza a evitare luoghi o situazioni per paura che il panico possa ripresentarsi è comprensibile, ma è anche uno dei fattori che mantiene la difficoltà nel tempo. Esporsi gradualmente e in modo controllato alle situazioni che ora evita è il modo più efficace per ripristinare fiducia e autonomia. Questo non significa forzarsi a fare tutto insieme, ma programmare piccoli passi verificabili, partire dalle situazioni meno temute e aumentare progressivamente la sfida quando si è pronti. L’esposizione interoceptiva, cioè l’esercizio controllato delle sensazioni fisiche temute in ambiente protetto, è una tecnica specifica che aiuta a ridefinire la relazione con i sintomi corporei e a dimostrare che sono tollerabili. Può risultare utile anche limitare alcuni comportamenti che alimentano l’ansia: ridurre l’assunzione di caffeina e alcol, evitare controlli corporei ripetuti e limitare la ricerca ossessiva di informazioni online che possono aumentare la paura. Continuare la psicoterapia è una scelta saggia; se ha scelto la terapia cognitivo comportamentale, potrà trovare esercizi mirati e un piano strutturato passo dopo passo. Se il medico le ha dato dei rimedi naturali o un supporto farmacologico, mantenga il dialogo con il curante per valutare insieme benefici e eventuali aggiustamenti: a volte un supporto farmacologico temporaneo, sempre coordinato con la psicoterapia, aiuta a stabilizzare l’arousal mentre si lavora sulle strategie comportamentali. Infine, si conceda pazienza e gentilezza: tornare a sentirsi sé stessi dopo un’escalation di panico richiede tempo e pratica. Non è raro che le prime reazioni siano molto emotive e che cambiamenti nel comportamento appaiano bruschi, ma con piccoli esercizi quotidiani, con l’aiuto di un terapista e con la collaborazione del medico, molte persone ritrovano il controllo e la serenità. Se in qualche momento dovesse avvertire un peggioramento molto rapido o pensieri di farsi del male, chieda aiuto immediato ai servizi di emergenza o al suo medico. Se vuole, posso suggerirle alcuni esercizi pratici da introdurre in modo graduale nella sua routine serale e mattutina per migliorare il sonno e ridurre l’attivazione, oppure aiutarla a organizzare un diario dei panici che porti al colloquio con lo psicologo; mi dica se preferisce andare in quella direzione. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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