Buongiorno, sono una donna di 35 anni fidanzata con un coetaneo. A causa del suo bisogno di "predare
20
risposte
Buongiorno, sono una donna di 35 anni fidanzata con un coetaneo. A causa del suo bisogno di "predare" Le donne abbiamo avuto una pausa di un anno. Le cose oggi sembravano andare bene, poi ho scoperto che segue delle donne molto belle della nostra città sui social. Quando ho chiesto chi fosse l'ultima, mi ha detto di essere una paziente. Alla domanda "quando l'hai aggiunta" mi ha risposto che non si ricordava, che è una domanda folle, che a lui non gliene frega nulla, poi ha cominciato a dirmi che rendo la vita delle persone impossibile e che ho bisogno di andare da uno bravo (cosa che io già faccio da anni). Tutto questo davanti a una bugia: aveva aggiunto questa ragazza 12 ore prima. Dopo una lite furiosa, la colpa è diventata mia. Come posso vivere serenamente questa relazione? Io gli voglio molto bene e lui credo anche, seppur io lo adoro e lui mi vede come la brava ragazza con cui sistemarsi. Grazie a chi vorrà aiutarmi.
Buongiorno,
da ciò che racconta emerge una situazione che le genera molta sofferenza e confusione, soprattutto per il contrasto tra il suo desiderio di fiducia e stabilità e i comportamenti del partner che la fanno sentire svalutata o messa in discussione.
Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, può essere utile osservare quali pensieri ed emozioni si attivano in lei in questi momenti — ad esempio sentimenti di rabbia, delusione o paura di perdere la relazione — e come questi influenzino le sue reazioni. Allo stesso modo, può essere significativo notare come anche il suo partner risponda (per esempio difendendosi o spostando la colpa) e che tipo di dinamica relazionale si crea tra voi.
Comprendere questi schemi reciproci aiuta spesso a distinguere cosa dipende da sé, cosa appartiene all’altro e come il modo di stare insieme possa riattivare bisogni emotivi profondi, come quello di fiducia, riconoscimento o sicurezza.
Sicuramente sta già lavorando su questi temi con il terapeuta che la sta seguendo.
Le auguro di riuscire a trovare la soluzione migliore per lei!
da ciò che racconta emerge una situazione che le genera molta sofferenza e confusione, soprattutto per il contrasto tra il suo desiderio di fiducia e stabilità e i comportamenti del partner che la fanno sentire svalutata o messa in discussione.
Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, può essere utile osservare quali pensieri ed emozioni si attivano in lei in questi momenti — ad esempio sentimenti di rabbia, delusione o paura di perdere la relazione — e come questi influenzino le sue reazioni. Allo stesso modo, può essere significativo notare come anche il suo partner risponda (per esempio difendendosi o spostando la colpa) e che tipo di dinamica relazionale si crea tra voi.
Comprendere questi schemi reciproci aiuta spesso a distinguere cosa dipende da sé, cosa appartiene all’altro e come il modo di stare insieme possa riattivare bisogni emotivi profondi, come quello di fiducia, riconoscimento o sicurezza.
Sicuramente sta già lavorando su questi temi con il terapeuta che la sta seguendo.
Le auguro di riuscire a trovare la soluzione migliore per lei!
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Gentilissima,
immagino sia molto faticosa e frustrante la dinamica che sta vivendo. C'è un aspetto importante da tenere in mente con grande lucidità sebbene il nostro desiderio ci porti a vedere altro: il fatto che quest'uomo ha negato un evidente dato di realtà (l'ha aggiunta 12 ore prima) e ha manipolato la situazione distorcendo la realtà dei fatti (la colpa è sua, di lei). Tutti possono dire qualche bugia "bianca" nella vita ma qui mi sembra di capire che questa modalità sia stata già causa di una rottura in passato e fonte di grande sofferenza nel suo presente. Al di là della questione in sé che può essere contestualizzata (capire se per Lei va bene il fatto che il suo compagno possa approcciare altre donne e se questa cosa può rientrare nel progetto di vita che lei ha con quest'uomo - posto che lui ha sempre fatto cosi e non sembra comprendere che per lei sia un problema) ma quello che è importante mettere a fuoco è anche un altro livello: la modalità con qui questa cosa viene affrontata. La negazione di realtà e la distorsione di realtà in cui poi è l'altro ad essere colpevole sono due modalità che creano molta confusione, dolore e senso di impotenza, presupposti poco costruttivi per un progetto di vita insieme. Lei chiede come fare a vivere serenamente una cosa che, invece, la fa stare male. Forse dovrebbe ascoltare quello stare male e lavorare su chi è quest'uomo per lei e chi è lei stessa all'interno di questa relazione.. Un caro augurio, Laura Mandelli
immagino sia molto faticosa e frustrante la dinamica che sta vivendo. C'è un aspetto importante da tenere in mente con grande lucidità sebbene il nostro desiderio ci porti a vedere altro: il fatto che quest'uomo ha negato un evidente dato di realtà (l'ha aggiunta 12 ore prima) e ha manipolato la situazione distorcendo la realtà dei fatti (la colpa è sua, di lei). Tutti possono dire qualche bugia "bianca" nella vita ma qui mi sembra di capire che questa modalità sia stata già causa di una rottura in passato e fonte di grande sofferenza nel suo presente. Al di là della questione in sé che può essere contestualizzata (capire se per Lei va bene il fatto che il suo compagno possa approcciare altre donne e se questa cosa può rientrare nel progetto di vita che lei ha con quest'uomo - posto che lui ha sempre fatto cosi e non sembra comprendere che per lei sia un problema) ma quello che è importante mettere a fuoco è anche un altro livello: la modalità con qui questa cosa viene affrontata. La negazione di realtà e la distorsione di realtà in cui poi è l'altro ad essere colpevole sono due modalità che creano molta confusione, dolore e senso di impotenza, presupposti poco costruttivi per un progetto di vita insieme. Lei chiede come fare a vivere serenamente una cosa che, invece, la fa stare male. Forse dovrebbe ascoltare quello stare male e lavorare su chi è quest'uomo per lei e chi è lei stessa all'interno di questa relazione.. Un caro augurio, Laura Mandelli
Salve,
se in una relazione non vi è una buona fiducia nell'Altro, è complicato viverla serenamente. Come potreste lavorare per ricucire la fiducia? purché sia un obiettivo comune.
se in una relazione non vi è una buona fiducia nell'Altro, è complicato viverla serenamente. Come potreste lavorare per ricucire la fiducia? purché sia un obiettivo comune.
Comprendo il disagio che stai vivendo in questa situazione così dolorosa. La tua domanda mette in luce una difficoltà che va oltre l'episodio specifico: sembra emergere un pattern relazionale in cui le tue preoccupazioni legittime vengono minimizzate o ribaltate, lasciandoti confusa e in colpa.
Da un punto di vista interazionista, la dinamica che racconti potrebbe essere così descritta: quando esprimi un bisogno di chiarezza e onestà, non si genera un dialogo autentico bensì un dialogo volto alla squalifica della tua esperienza. Questo tipo di comunicazione, in cui i tuoi dubbi vengono trasformati in "tue manie" o "follia", rende molto difficile costruire quella fiducia reciproca che è il fondamento di una relazione serena.
Mi colpisce che tu ti chieda "come vivere serenamente" questa relazione, piuttosto che chiederti se questa relazione ti permette di essere serena. Sembri infatti ammettere che la serenità in una coppia possa nascere dall'adattamento a comportamenti che violano ripetutamente i confini concordati piuttosto che da un terreno di rispetto reciproco, trasparenza e responsabilità condivisa. Forse la strada per costruire serenità in una relazione di questo tipo implica non chiedere chiarezza e onestà o forse la domanda è puramente retorica.
Ti incoraggio a portare proprio questi elementi al tuo psicoterapeuta: non solo l'episodio specifico, ma il pattern più ampio, le tue sensazioni quando le tue percezioni vengono squalificate, e soprattutto quella domanda importante che tu stessa ti stai ponendo sul tipo di relazione in cui desideri investire le tue energie affettive. Tuttз meritiamo una relazione dove le tue richieste di chiarezza siano accolte con rispetto, non trasformate in difetti da correggere.
Da un punto di vista interazionista, la dinamica che racconti potrebbe essere così descritta: quando esprimi un bisogno di chiarezza e onestà, non si genera un dialogo autentico bensì un dialogo volto alla squalifica della tua esperienza. Questo tipo di comunicazione, in cui i tuoi dubbi vengono trasformati in "tue manie" o "follia", rende molto difficile costruire quella fiducia reciproca che è il fondamento di una relazione serena.
Mi colpisce che tu ti chieda "come vivere serenamente" questa relazione, piuttosto che chiederti se questa relazione ti permette di essere serena. Sembri infatti ammettere che la serenità in una coppia possa nascere dall'adattamento a comportamenti che violano ripetutamente i confini concordati piuttosto che da un terreno di rispetto reciproco, trasparenza e responsabilità condivisa. Forse la strada per costruire serenità in una relazione di questo tipo implica non chiedere chiarezza e onestà o forse la domanda è puramente retorica.
Ti incoraggio a portare proprio questi elementi al tuo psicoterapeuta: non solo l'episodio specifico, ma il pattern più ampio, le tue sensazioni quando le tue percezioni vengono squalificate, e soprattutto quella domanda importante che tu stessa ti stai ponendo sul tipo di relazione in cui desideri investire le tue energie affettive. Tuttз meritiamo una relazione dove le tue richieste di chiarezza siano accolte con rispetto, non trasformate in difetti da correggere.
Buonasera, capisco quanto questa situazione la stia facendo soffrire. Dalle sue parole si sente il dispiacere, ma anche il bisogno di capire se può fidarsi ancora e stare bene in questa relazione. Quando la fiducia viene messa alla prova, è normale sentirsi confusi, arrabbiati e delusi. In una coppia, poter contare sulla sincerità dell’altro è un bisogno profondo, e quando questo viene a mancare, anche solo in parte, si crea un senso di instabilità difficile da gestire sul quale però è importante riflettere.È importante che possa ascoltare cosa le sta dicendo questa esperienza non tanto solo rispetto a cosa farà con il suo compagno, ma rispetto a cosa sente di meritare dentro una relazione. Potrebbe essere utile domandarsi che cosa desidera davvero da questa relazione e se così com’è, le permette di sentirsi rispettata e tranquilla. Provi a spostare l’attenzione da lui a sé. Parlarne in terapia può aiutarla a fare chiarezza, mettendo ordine tra i sentimenti e trovando il modo di tutelarsi emotivamente.
Le auguro di trovare, con il tempo, la serenità e la sicurezza che cerca.
Le auguro di trovare, con il tempo, la serenità e la sicurezza che cerca.
Buongiorno — grazie per aver condiviso una situazione così delicata, capisco quanto possa essere doloroso sentirsi sminuite, sospettare tradimenti emotivi e trovarsi poi accusate di “esagerare”. Provo a darti alcune chiavi pratiche e riflessioni per orientarti.
Prima cosa: la tua esperienza è valida
È normale sentirsi ferite, confuse e arrabbiate quando una persona cara mente o minimizza. Le reazioni che descrivi (senso di tradimento, litigio, poi colpevolizzazione) sono segnali importanti che meritano attenzione.
Quel che sta succedendo (in modo non clinico)
Mentire o nascondere contatti sui social indica mancanza di trasparenza: questo mina la fiducia, che è la base di una relazione serena.
Risposte come “non mi interessa” o “è una domanda folle” + ribaltamento della colpa verso di te sono comportamenti che somigliano a minimizzazione e gaslighting emotivo: rendono la vittima insicura su ciò che è reale.
La tua frase «lui mi vede come la brava ragazza con cui sistemarsi» suggerisce uno sbilanciamento nel desiderio/ruoli nella coppia: tu sei affettivamente investita, ma forse lui mantiene un atteggiamento di riserva o ricerca altrove.
Cosa puoi fare subito (strategie pratiche)
Prenditi cura di te nel breve termine: quando il conflitto esplode, usa un time-out (es. “adesso ho bisogno di 30 minuti per calmarmi, ne parliamo dopo”).
Metti dei confini chiari e concreti: es. “Non accetto che si aggiungano persone che sai che mi fanno soffrire senza dirmelo. Se succede, voglio che tu me lo dica entro X ore e mi spieghi perché.”
Chiedi trasparenza concreta, non interpretazioni: “Vorrei che cancellassi quel contatto o mi spiegassi che natura ha il rapporto e perché l’hai aggiunta.”
Evita il confronto accusatorio che può alimentare il circolo (es. “tu sei un bugiardo”): usa frasi in prima persona sul tuo vissuto (“Quando ho visto quel profilo mi sono sentita tradita e insicura…”), e poi la richiesta specifica (es. “Ho bisogno di sapere la verità e che ci sia più onestà sui social”).
Documenta i fatti (orari, messaggi) se spesso la realtà viene negata: non per “accusare”, ma per avere chiarezza quando la vostra versione dei fatti diverge.
Lavorare sulla fiducia (a medio termine)
La fiducia si ricostruisce con coerenza: parole + azioni ripetute. Se lui continua a negare, minimizzare o a non cambiare comportamento, è legittimo chiederti se il rapporto è compatibile con le tue esigenze emotive.
Se lui rifiuta ogni responsabilità e ti colpevolizza costantemente, è probabile che il problema non si risolva senza cambiamenti strutturali (terapia di coppia, lavoro individuale su difese e responsabilità).
Quando il problema diventa serio
Se la situazione causa forte ansia, insonnia, perdita di autostima o isolamento, è importante intervenire. Tu già vai da una professionista e questo è un punto di forza: continua quel percorso e valuta anche la possibilità di coinvolgere un terapeuta di coppia se entrambi siete disponibili.
Domande utili da portare in terapia di coppia o individuale
Lui riconosce che il suo comportamento ferisce?
È disposto a modificare l’uso dei social e a stabilire regole condivise?
È capace di ammettere bugie passate e chiedere scusa senza scaricare la colpa su di te?
Punto sul tuo bisogno di serenità
Vivere “serenamente” richiede che i tuoi bisogni fondamentali (sicurezza, rispetto, trasparenza) siano riconosciuti. Se continui a fare da “tappo” emotivo mentre lui cerca gratificazione altrove, la serenità sarà difficile da raggiungere.
Costruisci una rete di supporto (amiche, famiglia, terapia) e coltiva attività che ti diano autonomia emotiva: questo ti aiuta a prendere decisioni più chiare sul futuro della relazione.
Frasi pratiche che puoi usare in un confronto calmo
“Quando ho visto quel profilo mi sono sentita tradita; mi farebbe stare meglio se mi spiegassi perché l’hai aggiunta.”
“Capisco che tu possa avere altre relazioni virtuali, ma per me la trasparenza è fondamentale: possiamo stabilire insieme delle regole sui social?”
“Sei disposto a vedere un terapeuta di coppia per capire come migliorare questo aspetto della nostra relazione?”
Infine: che cosa valutare seriamente
La disponibilità reale del partner al cambiamento (coerenza negli atteggiamenti).
Se il rimprovero sistematico e la colpevolizzazione diventano la regola, valuta se rimanere è compatibile con il tuo benessere emotivo a lungo termine.
Concludo consigliandoti di approfondire questa situazione con uno specialista (terapia individuale e, se lui è disponibile, terapia di coppia) per lavorare sulla fiducia, sui confini e sui pattern comunicativi che state ripetendo. Ogni coppia ha risorse diverse: un professionista può aiutarvi a capire se e come ricostruire una convivenza affettiva più serena.
Con stima,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa
Prima cosa: la tua esperienza è valida
È normale sentirsi ferite, confuse e arrabbiate quando una persona cara mente o minimizza. Le reazioni che descrivi (senso di tradimento, litigio, poi colpevolizzazione) sono segnali importanti che meritano attenzione.
Quel che sta succedendo (in modo non clinico)
Mentire o nascondere contatti sui social indica mancanza di trasparenza: questo mina la fiducia, che è la base di una relazione serena.
Risposte come “non mi interessa” o “è una domanda folle” + ribaltamento della colpa verso di te sono comportamenti che somigliano a minimizzazione e gaslighting emotivo: rendono la vittima insicura su ciò che è reale.
La tua frase «lui mi vede come la brava ragazza con cui sistemarsi» suggerisce uno sbilanciamento nel desiderio/ruoli nella coppia: tu sei affettivamente investita, ma forse lui mantiene un atteggiamento di riserva o ricerca altrove.
Cosa puoi fare subito (strategie pratiche)
Prenditi cura di te nel breve termine: quando il conflitto esplode, usa un time-out (es. “adesso ho bisogno di 30 minuti per calmarmi, ne parliamo dopo”).
Metti dei confini chiari e concreti: es. “Non accetto che si aggiungano persone che sai che mi fanno soffrire senza dirmelo. Se succede, voglio che tu me lo dica entro X ore e mi spieghi perché.”
Chiedi trasparenza concreta, non interpretazioni: “Vorrei che cancellassi quel contatto o mi spiegassi che natura ha il rapporto e perché l’hai aggiunta.”
Evita il confronto accusatorio che può alimentare il circolo (es. “tu sei un bugiardo”): usa frasi in prima persona sul tuo vissuto (“Quando ho visto quel profilo mi sono sentita tradita e insicura…”), e poi la richiesta specifica (es. “Ho bisogno di sapere la verità e che ci sia più onestà sui social”).
Documenta i fatti (orari, messaggi) se spesso la realtà viene negata: non per “accusare”, ma per avere chiarezza quando la vostra versione dei fatti diverge.
Lavorare sulla fiducia (a medio termine)
La fiducia si ricostruisce con coerenza: parole + azioni ripetute. Se lui continua a negare, minimizzare o a non cambiare comportamento, è legittimo chiederti se il rapporto è compatibile con le tue esigenze emotive.
Se lui rifiuta ogni responsabilità e ti colpevolizza costantemente, è probabile che il problema non si risolva senza cambiamenti strutturali (terapia di coppia, lavoro individuale su difese e responsabilità).
Quando il problema diventa serio
Se la situazione causa forte ansia, insonnia, perdita di autostima o isolamento, è importante intervenire. Tu già vai da una professionista e questo è un punto di forza: continua quel percorso e valuta anche la possibilità di coinvolgere un terapeuta di coppia se entrambi siete disponibili.
Domande utili da portare in terapia di coppia o individuale
Lui riconosce che il suo comportamento ferisce?
È disposto a modificare l’uso dei social e a stabilire regole condivise?
È capace di ammettere bugie passate e chiedere scusa senza scaricare la colpa su di te?
Punto sul tuo bisogno di serenità
Vivere “serenamente” richiede che i tuoi bisogni fondamentali (sicurezza, rispetto, trasparenza) siano riconosciuti. Se continui a fare da “tappo” emotivo mentre lui cerca gratificazione altrove, la serenità sarà difficile da raggiungere.
Costruisci una rete di supporto (amiche, famiglia, terapia) e coltiva attività che ti diano autonomia emotiva: questo ti aiuta a prendere decisioni più chiare sul futuro della relazione.
Frasi pratiche che puoi usare in un confronto calmo
“Quando ho visto quel profilo mi sono sentita tradita; mi farebbe stare meglio se mi spiegassi perché l’hai aggiunta.”
“Capisco che tu possa avere altre relazioni virtuali, ma per me la trasparenza è fondamentale: possiamo stabilire insieme delle regole sui social?”
“Sei disposto a vedere un terapeuta di coppia per capire come migliorare questo aspetto della nostra relazione?”
Infine: che cosa valutare seriamente
La disponibilità reale del partner al cambiamento (coerenza negli atteggiamenti).
Se il rimprovero sistematico e la colpevolizzazione diventano la regola, valuta se rimanere è compatibile con il tuo benessere emotivo a lungo termine.
Concludo consigliandoti di approfondire questa situazione con uno specialista (terapia individuale e, se lui è disponibile, terapia di coppia) per lavorare sulla fiducia, sui confini e sui pattern comunicativi che state ripetendo. Ogni coppia ha risorse diverse: un professionista può aiutarvi a capire se e come ricostruire una convivenza affettiva più serena.
Con stima,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa
Buongiorno, alcuni maschi a volte dissociano dentro di loro inconsapevolmente senza rendersene conto tra una donna per bene (santa) o una donna trasgressiva (meretrice). Sta a lei decidere se vuole rimanere inacastrata nel ruolo di santa. Forse un aiuto psicologico la potrebbe aiutare. Se ritiene posso essere disponibile online. Buona Giornata! Dario Martelli
Buongiorno gentile, forse la pausa di riflessione alla quale Lei fa riferimento non è stata sufficiente per capire la natura e la qualità della vostra relazione sentimentale che presenta segni di dipendenza da parte sua e di atteggiamento aggressivo e squalificante da parte del suo partner . Inoltre è da considerare se anche il suo partner potrebbe aver bisogno di un lavoro personale in cui affrontare in maniera critica il suo stile comunicativo e i suoi atteggiamenti nei confronti della partner e più in generale nelle relazioni con le donne. Naturalmente lei puo' comunque cercare di lavorare su questo aspetto specifico della sua relazione sentimentale con il suo terapeuta di fiducia nell'ambito della sua terapia
Buongiorno,
la ringrazio per la condivisione della sua storia. Sarebbe importante indagare bene la sua storia personale e affettiva, per cercare di dare un senso ai vissuti che riporta e capire cosa è più autentico e sano per lei.
Io svolgo colloqui online; se vuole, le lascio la mia disponibilità a iniziare un nuovo percorso insieme.
Ringraziandola,
le auguro una buona giornata
Dott.ssa Virginia Vazzoler
la ringrazio per la condivisione della sua storia. Sarebbe importante indagare bene la sua storia personale e affettiva, per cercare di dare un senso ai vissuti che riporta e capire cosa è più autentico e sano per lei.
Io svolgo colloqui online; se vuole, le lascio la mia disponibilità a iniziare un nuovo percorso insieme.
Ringraziandola,
le auguro una buona giornata
Dott.ssa Virginia Vazzoler
Gent.ma, se come accenna ha già in corso una psicoterapia, riporti questi suoi tormenti all’interno del lavoro che sta svolgendo. Le sedute sono il luogo e il tempo che ha concordato per poter meglio osservare la qualità di sentimenti e pensieri che caratterizzano la sua persona e i rapporti che vive. SG
Buongiorno, la domanda che pone — “Come posso vivere serenamente questa relazione?” — è delicata. La serenità, in una coppia, nasce quando entrambi si sentono visti, rispettati e rassicurati. Se uno dei due continua a generare insicurezza, negare l’evidenza e colpevolizzare l’altro, quella serenità diventa quasi impossibile da raggiungere, almeno finché non vi sia una presa di responsabilità chiara e condivisa.
Le suggerirei di portare questo tema in seduta con il suo terapeuta, che potrà aiutarla a esplorare i suoi bisogni affettivi e i limiti che sente di dover porre per proteggersi. Spesso, la domanda non è “come posso vivere serenamente con lui?”, ma “posso davvero stare bene accanto a una persona che mi fa sentire costantemente inadeguata?”. Un caro saluto
Le suggerirei di portare questo tema in seduta con il suo terapeuta, che potrà aiutarla a esplorare i suoi bisogni affettivi e i limiti che sente di dover porre per proteggersi. Spesso, la domanda non è “come posso vivere serenamente con lui?”, ma “posso davvero stare bene accanto a una persona che mi fa sentire costantemente inadeguata?”. Un caro saluto
Cara signora,
da quanto racconta credo che la problematica, nonostante un affetto che lei definisce reciproco con il suo fidanzato, ruoti intorno al concetto di fiducia.
Riesce lei a fidarsi di una persona che le ha più volte detto bugie? Come vive dentro di lei il dubbio e l'incertezza? Ha detto che è seguita da anni da un/a collega ne parli con lei e si faccia accompagnare nel suo percorso di consapevolezza.
da quanto racconta credo che la problematica, nonostante un affetto che lei definisce reciproco con il suo fidanzato, ruoti intorno al concetto di fiducia.
Riesce lei a fidarsi di una persona che le ha più volte detto bugie? Come vive dentro di lei il dubbio e l'incertezza? Ha detto che è seguita da anni da un/a collega ne parli con lei e si faccia accompagnare nel suo percorso di consapevolezza.
Cara utente,
dalle sue parole si sente quanto tenga a questa relazione, ma anche quanta fatica le stia costando. Quando ci si trova spesso a dubitare di sé o a sentirsi in colpa, può essere utile chiedersi se dentro questo legame si riesce a stare davvero bene. In terapia può trovare uno spazio per ascoltarsi, ritrovare chiarezza e capire cosa le fa stare in pace con se stessa.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
dalle sue parole si sente quanto tenga a questa relazione, ma anche quanta fatica le stia costando. Quando ci si trova spesso a dubitare di sé o a sentirsi in colpa, può essere utile chiedersi se dentro questo legame si riesce a stare davvero bene. In terapia può trovare uno spazio per ascoltarsi, ritrovare chiarezza e capire cosa le fa stare in pace con se stessa.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Buongiorno, lei scrive che è già seguita da un professionista, per cui le consiglierei di rivolgere a lui queste importanti e profonde domande che lei pone. Potrebbe essere per il professionista un ulteriore ampiamento del quadro terapeutico, ossia informazioni aggiuntive per come aiutarla al meglio.
Cordialità.
Cordialità.
Buonasera, forse la domanda da porsi non è come poter vivere serenamente qualcosa che ci fa soffrire, preoccupare o mancare di fiducia. Forse la domanda più opportuna da porsi è qual è la ragione per cui ci ingaggiamo in una relazione con questi presupposti. Chiedersi, quindi, "perchè vivo questa relazione", piuttosto che come fare a starci dentro.
Buona sera. Mi spiace di questa situazione di amore non condiviso ovvero lei sente di volergli molto bene e vorrebbe credere che anche lui vi voglio altrettanto ma nei fatti dimostra infedeltà, bugie e colpevolizzazione. A questo punto dovrà far leva su se stessa per uscire da una possibile dipendenza affettiva e restituire a se stessa la dignità di essere amata . Un saluto, Disponibile anche online, Dr. Gianpietro Rossi
Buonasera,
capisco quanto questa situazione la faccia soffrire. Quando in una relazione mancano fiducia e rispetto reciproco, e si viene svalutati o colpevolizzati, è difficile sentirsi sereni. Le suggerisco di parlarne con la sua terapeuta, per capire cosa la lega a questo rapporto e se davvero le offre il benessere che merita. Amare non deve significare tollerare il dolore.
Un caro saluto,
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta
capisco quanto questa situazione la faccia soffrire. Quando in una relazione mancano fiducia e rispetto reciproco, e si viene svalutati o colpevolizzati, è difficile sentirsi sereni. Le suggerisco di parlarne con la sua terapeuta, per capire cosa la lega a questo rapporto e se davvero le offre il benessere che merita. Amare non deve significare tollerare il dolore.
Un caro saluto,
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta
Buongiorno, il mio consiglio è di valutare l’eventualità di una terapia di coppia. Altrimenti nel caso in cui il suo compagno non si mostri disponibile a tale ipotesi inizierei in una terapia individuale volta a capire cosa vuole veramente e come ottenerlo nella direzione dei suoi valori. In tal caso le consiglio la terapia cognitivo-comportamentale. Resto disposizione per ulteriori chiarimenti.
ciao, grazie mille per aver scritto a Mio Dottore.
mi dispiace leggere di questa situazione con il suo compagno; da quello che lei dice ha dei sentimenti misti verso questa persona: c'è del bene, ma c'è anche della confusione e forse della rabbia?
da quello che lei scrive lei è in terapia; a tal proposito suggerirei di esplorare con il suo terapeuta questo mix di emozioni .
mi dispiace leggere di questa situazione con il suo compagno; da quello che lei dice ha dei sentimenti misti verso questa persona: c'è del bene, ma c'è anche della confusione e forse della rabbia?
da quello che lei scrive lei è in terapia; a tal proposito suggerirei di esplorare con il suo terapeuta questo mix di emozioni .
Buongiorno, mi dispiace per le sue pene! Sembra proprio che lei non abbia più fiducia nel suo compagno, andare a "controllare" se, quando, chi e quanti contatti nuovi ha, non puo che nuocere a lei ed al vostro rapporto, mi creda.
Per andare avanti e far funzionare un rapporto di amore, la fiducia è premessa indispensabile.
Provi a capire se, realmente, può avere fiducia ia nel suo compagno e smettere di controllarlo
In bocca al lupo
Claudia m
Per andare avanti e far funzionare un rapporto di amore, la fiducia è premessa indispensabile.
Provi a capire se, realmente, può avere fiducia ia nel suo compagno e smettere di controllarlo
In bocca al lupo
Claudia m
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.