Buongiorno,sono un uomo di 40 anni sposato da 8 anni. Da quando mi sono messo con mia moglie, 5 anni
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Buongiorno,sono un uomo di 40 anni sposato da 8 anni. Da quando mi sono messo con mia moglie, 5 anni di fidanzamento prima del matrimonio, sono iniziati i problemi con la mia famiglia (i miei genitori e mia sorella).
Inizialmente pensavo fosse solo gelosia che sarebbe passata ma con il tempo è peggiorata anche nei miei confronti. Adesso è palese come i miei genitori fanno distinzione tra me e mia sorella, quando è con mia sorella mia madre non ci considera nemmeno, non chiama a telefono, viviamo in tre regioni diverse, quando siamo tutti insieme mantiene le distanze, cosa che non fà quando non c’è mia sorella. Io non do tanta importanza a queste cose ma mia moglie si e quindi mi ritrovo a litigare con lei perché non prendo una posizione. L’ultima volta che ho preso posizione, solamente facendo notare a mia madre la differenza di comportamento, non mi ha rivolto la parola per quasi due anni. Come posso gestire questa situazione che sta diventando sempre più insostenibile? Mi ritrovo tra due fuochi e non so come uscirne da questa situazione, se faccio l’indifferenta le sento da mia moglie che non si sente rispettata,se parlo e prendo posizione i miei si schierano senpre dalla parte di mia sorella e non mi parlano, non so che fare AIUTO!!
Inizialmente pensavo fosse solo gelosia che sarebbe passata ma con il tempo è peggiorata anche nei miei confronti. Adesso è palese come i miei genitori fanno distinzione tra me e mia sorella, quando è con mia sorella mia madre non ci considera nemmeno, non chiama a telefono, viviamo in tre regioni diverse, quando siamo tutti insieme mantiene le distanze, cosa che non fà quando non c’è mia sorella. Io non do tanta importanza a queste cose ma mia moglie si e quindi mi ritrovo a litigare con lei perché non prendo una posizione. L’ultima volta che ho preso posizione, solamente facendo notare a mia madre la differenza di comportamento, non mi ha rivolto la parola per quasi due anni. Come posso gestire questa situazione che sta diventando sempre più insostenibile? Mi ritrovo tra due fuochi e non so come uscirne da questa situazione, se faccio l’indifferenta le sento da mia moglie che non si sente rispettata,se parlo e prendo posizione i miei si schierano senpre dalla parte di mia sorella e non mi parlano, non so che fare AIUTO!!
Buongiorno, comprendo la sua situazione, può essere molto difficile trovare l'equilibrio tra il proprio nucleo familiare e le famiglie di origine. Dare suggerimenti, oltretutto con così poche info, davvero non è possibile nè corretto. a me colpsce molto che lei dica che in fondo per lei non è un problema, come mai? Che rapporto ha con sua corella? L'atteggiamento dei suoi è lo stesso o solo sua mamma mette distanze? E com'è il vostro rapporto con la famiglia di sua moglie? Ancora: lei ha qualche idea che possa spiegare quel che accade? Sono domande, a volte porsi le giuste domande aiuta... Resto a sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
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Gentile utente, comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso psicologico, che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità. Inoltre, dal punto di vista relazionale ci sono sicuramente i presupposti per lavorare in maniera efficace e senza barriere di sorta che potrebbero ostacolare il suo percorso verso una felicità ritrovata.
Mi rendo disponibile per ulteriori informazioni, dubbi o curiosità. Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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È comprensibile che la situazione con la tua famiglia sia difficile e frustrante per te e tua moglie. Quando si tratta di dinamiche familiari complesse come questa, può essere difficile trovare una soluzione semplice. Tuttavia, ci sono alcuni suggerimenti che potresti provare a seguire per affrontare questa situazione.
È importante che tu e tua moglie siate uniti e che abbiate una comunicazione aperta riguardo a questa situazione. Ascoltate le preoccupazioni e i sentimenti l'uno dell'altro e cercate di trovare un terreno comune su come affrontare la situazione con la tua famiglia.
Potrebbe essere utile stabilire dei limiti sani con la tua famiglia per proteggere te stesso e tua moglie dallo stress e dalle dinamiche negative. Ciò potrebbe includere limitare il tempo trascorso con la tua famiglia o stabilire delle regole per il rispetto reciproco durante gli incontri.
Cerca di non schierarti apertamente contro nessuno dei due lati, ma cerca di mantenere un approccio neutrale e pacifico. Invece di confrontarti con la tua famiglia o fare notare le differenze di trattamento, cerca di concentrarti su come migliorare la comunicazione e il rapporto tra tutti i membri della famiglia.
Se la situazione continua a essere difficile, potresti considerare di cercare il supporto di un terapeuta o counselor familiare. Un professionista può aiutarti a esplorare le dinamiche familiari, sviluppare strategie di gestione del conflitto e migliorare la comunicazione tra te e i tuoi familiari. La tua priorità dovrebbe essere la tua relazione con tua moglie e la vostra felicità insieme. Cerca di creare un ambiente sicuro e amorevole per voi due, indipendentemente dalle dinamiche con la tua famiglia.
A volte, potremmo avere aspettative riguardo al comportamento degli altri, ma è importante riconoscere che non possiamo controllare le azioni degli altri. Cerca di lasciare andare le aspettative su come dovrebbero comportarsi i tuoi familiari e focalizzati sulla tua felicità e quella di tua moglie.
Ricorda che ogni situazione è unica, quindi non esitare a cercare supporto professionale se senti di aver bisogno di aiuto nel gestire questa complessa dinamica familiare. Il supporto di un terapeuta potrebbe aiutarti a esplorare ulteriormente le dinamiche familiari e trovare delle soluzioni che funzionino per te e per la tua famiglia.
È importante che tu e tua moglie siate uniti e che abbiate una comunicazione aperta riguardo a questa situazione. Ascoltate le preoccupazioni e i sentimenti l'uno dell'altro e cercate di trovare un terreno comune su come affrontare la situazione con la tua famiglia.
Potrebbe essere utile stabilire dei limiti sani con la tua famiglia per proteggere te stesso e tua moglie dallo stress e dalle dinamiche negative. Ciò potrebbe includere limitare il tempo trascorso con la tua famiglia o stabilire delle regole per il rispetto reciproco durante gli incontri.
Cerca di non schierarti apertamente contro nessuno dei due lati, ma cerca di mantenere un approccio neutrale e pacifico. Invece di confrontarti con la tua famiglia o fare notare le differenze di trattamento, cerca di concentrarti su come migliorare la comunicazione e il rapporto tra tutti i membri della famiglia.
Se la situazione continua a essere difficile, potresti considerare di cercare il supporto di un terapeuta o counselor familiare. Un professionista può aiutarti a esplorare le dinamiche familiari, sviluppare strategie di gestione del conflitto e migliorare la comunicazione tra te e i tuoi familiari. La tua priorità dovrebbe essere la tua relazione con tua moglie e la vostra felicità insieme. Cerca di creare un ambiente sicuro e amorevole per voi due, indipendentemente dalle dinamiche con la tua famiglia.
A volte, potremmo avere aspettative riguardo al comportamento degli altri, ma è importante riconoscere che non possiamo controllare le azioni degli altri. Cerca di lasciare andare le aspettative su come dovrebbero comportarsi i tuoi familiari e focalizzati sulla tua felicità e quella di tua moglie.
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Gentilissimo buongiorno, ciò che più mi colpisce della sua lettera è la discordanza tra l'origine e la natura del problema. Mi spiego: all'origine c'è il rapporto che lei ha con la sua famiglia, ma alla fine ciò che la preoccupa davvero è il rapporto con sua moglie. Se sua moglie non vivesse come mancanza di rispetto l'atteggiamento della suocera per lei continuerebbe ad essere un problema? Da come scrive mi sembra di capire che non ne sarebbe contento ma se ne farebbe una ragione, ho capito bene? Allora forse sarebbe più utile curare i rapporti con sua moglie, cercare di capire perchè non riesce ad a digerire l'atteggiamento della suocera e lavorare su una vostra serenità affrancata dall'atteggiamento dei suoi. Resto a disposizione se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Dal suo racconto si percepisce chiaramente il senso di disagio e di conflitto che sta vivendo; credo non sia un caso che tutto ciò abbia avuto inizio nel momento del passaggio dalla famiglia d'origine alla famiglia che si è scelto, un momento delicatissimo che le sta dicendo tanto in merito a come fa esperienza di tutto questo. Sento come se questo stare " tra due fuochi" non le permetta di orientarsi verso un punto senza la paura di perdere l'altra parte, e questa paura è confermata dalla reazione di sua madre quando le esprime i suoi bisogni, sento che non le è concesso farlo. In questa posizione scomoda è difficile prendere da soli una decisione, con tutto ciò che comporta; la invito, pertanto, a valutare l'ipotesi di intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a fare una valutazione più accurata che porti a una scelta
Spero di esserle stata utile, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, cordialmente,
Dott.ssa Ledda-
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Buon pomeriggio. Mi spiace per la situazione di sofferenza che mi arriva leggendo le sue parole. Il conflitto emotivo che sta vivendo tra la sua famiglia di origine e il suo nucleo famigliare attuale è sicuramente doloroso. E' importante imparare a gestire le emozioni in modo sano e costruttivo, poiché ciò ci permette di vivere una vita soddisfacente e produttiva. Prenderei in considerazione di intraprendere un percorso psicologico che le permetta di mettersi al centro e di gestire le relazioni in maniera efficace, affrontandole con maturità ed empatia, stabilendo i propri confini personali, comprendendo i limiti e i bisogni reciproci, e facendo chiarezza su ciò che le crea agio o disagio.
Dott. Bunone
Dott. Bunone
Gentilissimo, colgo il grande disagio che le provoca questa conflittualità con il suo nucleo originario ma anche con sua moglie e come si senta combattuto fra lasciare le cose come stanno oppure intervenire attivamente. Sembra che il bisogno in gioco sia quello di salvaguardare tutti i rapporti per lei importanti, in primis quello con sua moglie che fa fatica ad accettare il comportamento della sua famiglia e lei sente di dover prendere posizione. Consiglierei di parlarne con sua moglie per capire meglio il significato che hanno per lei tali dinamiche e, nel caso insorgessero difficoltà o altri bisogni, prendere in considerazione la possibilità di iniziare una terapia di coppia dove esplorare meglio le aspettative e i vissuti emotivi di ognuno. Sperando di esserle stata d'aiuto, rimango a disposizione qualora volesse approfondire. Un cordiale saluto
Dott.ssa Antonella Giardiello
Dott.ssa Antonella Giardiello
Buongiorno trovare il giusto equilibrio tra la famiglia d'origine e quella che abbiamo costruito spesso non è semplice poiché con il matrimonio si incontrano due mondi con diversi valori, abitudini, credenze e priorità. Lei dice di sentirsi tra "due fuochi" tuttavia da ciò che scrive sembra che la sua reale preoccupazione sia il fatto che sua moglie non si senta rispettata dalla sua famiglia, e per questo la inviti a prendere una posizione. Tuttavia , senza sentirsi obbligato a schierarsi, ritengo che potrebbe essere d'aiuto alla vostra coppia un confronto sincero che dimostri che siete uniti nonostante le preferenze all'interno della sua famiglia d'origine. Se invece ritenesse utile avere un supporto psicologico che la aiuti "sbrogliare" questa situazione che a quanto pare le sta causando confusione e qualche stress può chiedere la consulenza di un professionista che la aiuti a fare chiarezza con se stesso e a riprendere in mano il "bandolo della matassa" anche all'interno della sua coppia. Sono a disposizione per eventuali approfondimenti e la saluto cordialmente. Dott.ssa Stefania Palmacci
Salve,
Mi dispiace per la sua situazione e il disagio che comporta.
Ritengo che questa situazione sia un po' uno specchio di dinamiche familiari più profonde che forse in uno spazio di ascolto possano diventare più chiare e separate.
Se vuole ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
Mi dispiace per la sua situazione e il disagio che comporta.
Ritengo che questa situazione sia un po' uno specchio di dinamiche familiari più profonde che forse in uno spazio di ascolto possano diventare più chiare e separate.
Se vuole ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
Mi spiace per la sua situazione che vive, stretto tra due fuochi. Non è mai facile trovare il giusto equilibrio tra il proprio nucleo familiare e la famiglia d'origine, ma ancor meno quando i confini non sono nettamente definiti. Mi sembra di cogliere una personalità materna molto forte e non dovrà essere stato semplice per lei prendere spazio nel suo percorso di crescita. Se percepisce le differenze tra se e sua sorella così importanti, è altrettanto importante che riesca a prendere una posizione rispetto ad esse. Non ci sono consigli su due piedi che tengano, perché la situazione è delicata e merita di essere approfondita, magari trovando nella terapia finalmente uno spazio veramente e unicamente suo, in cui sia lei a decidere dove collocarsi e a mettere le giuste distanze, in modo da poter vivere più serenamente i suoi rapporti familiari.
Qualora volesse, mi trova a disposizione anche online. Nel frattempo, le faccio un grande in bocca al lupo.
Qualora volesse, mi trova a disposizione anche online. Nel frattempo, le faccio un grande in bocca al lupo.
Salve,
comprendo la sua situazione e vorrei condividere con lei alcuni pensieri, che mi sono riaffiorate nella mente mentre leggevo la sua lettera. Cambiando i fattori genetici e cambiando quelli ambientali i figli hanno probabilità alte di non essere come i propri genitori, ma i genitori non sempre comprendono e accettano bene questa realta. In aggiunta, c'è da dire che le esperienze vissuti da un familiare (come per esempio le esperienze vissute di una madre) molto spesso si ripercuotono sulla vita delle generazioni future, come nel caso dei figli. In ambito clinico spesso si vede che un disagio personale del paziente, ad esempio l'arrivo di una nuova compagna, l'arrivo di un figlio o altro deriva dal trauma vissuto da un familiare anche di più generazioni precedenti. Pensiamo ad esempio ai nonni che hanno vissuto in tempo di guerra lutti e povertà; hanno cercato di far fronte a quelle paure che poi vengono tramandate alla terza generazione. Vari studi hanno provato che quest'ultima generazione sta pagando pesantemente questa eredità.
Altre volte accade, che i genitori facciano piccole differenze tra i figli, ad esempio tra maschi e femmine. Anche questa è un'eredità delle generazioni passate in cui il maschio per esempio era importante perchè costituiva forza-lavoro e tramandava il cognome. Questo tipo di differenze create dai genitori, seppur anche magari in buona fede, possa creare un forte disagio nei figli.
Sono soltanto poche righe, che servono per dirle che le motivazioni del comportamento dei suoi famigliari potrebbero essere tante.
Spesso pensiamo che fare sacrifici o quello che l'altra persona si aspetta da noi, anche a costo di non stare bene con noi stessi, sia l'unico modo per risolvere i problemi con il partner, con i nostri amici o con i nostri familiari.Questo a sua volta complica le cose ulteriormente perchè pensare alle proprie necessità diventa difficile e si corre il rischio di buttarsi nel lavoro, in varie attività o nella cura di altre persone pur di non guardarsi dentro.
Cosa che invece va fatta, in modo che si possa intraprendere finalmente un percorso verso il miglioramento.
Cordialmente.
Dott.ssa Bella Antoniya
comprendo la sua situazione e vorrei condividere con lei alcuni pensieri, che mi sono riaffiorate nella mente mentre leggevo la sua lettera. Cambiando i fattori genetici e cambiando quelli ambientali i figli hanno probabilità alte di non essere come i propri genitori, ma i genitori non sempre comprendono e accettano bene questa realta. In aggiunta, c'è da dire che le esperienze vissuti da un familiare (come per esempio le esperienze vissute di una madre) molto spesso si ripercuotono sulla vita delle generazioni future, come nel caso dei figli. In ambito clinico spesso si vede che un disagio personale del paziente, ad esempio l'arrivo di una nuova compagna, l'arrivo di un figlio o altro deriva dal trauma vissuto da un familiare anche di più generazioni precedenti. Pensiamo ad esempio ai nonni che hanno vissuto in tempo di guerra lutti e povertà; hanno cercato di far fronte a quelle paure che poi vengono tramandate alla terza generazione. Vari studi hanno provato che quest'ultima generazione sta pagando pesantemente questa eredità.
Altre volte accade, che i genitori facciano piccole differenze tra i figli, ad esempio tra maschi e femmine. Anche questa è un'eredità delle generazioni passate in cui il maschio per esempio era importante perchè costituiva forza-lavoro e tramandava il cognome. Questo tipo di differenze create dai genitori, seppur anche magari in buona fede, possa creare un forte disagio nei figli.
Sono soltanto poche righe, che servono per dirle che le motivazioni del comportamento dei suoi famigliari potrebbero essere tante.
Spesso pensiamo che fare sacrifici o quello che l'altra persona si aspetta da noi, anche a costo di non stare bene con noi stessi, sia l'unico modo per risolvere i problemi con il partner, con i nostri amici o con i nostri familiari.Questo a sua volta complica le cose ulteriormente perchè pensare alle proprie necessità diventa difficile e si corre il rischio di buttarsi nel lavoro, in varie attività o nella cura di altre persone pur di non guardarsi dentro.
Cosa che invece va fatta, in modo che si possa intraprendere finalmente un percorso verso il miglioramento.
Cordialmente.
Dott.ssa Bella Antoniya
Buon pomeriggio, vivere in questo stato è sicuramente fonte di stress, lo comprendo perfettamente e mi rendo conto di tutti i risvolti negativi che questa vicenda le sta portando, tra cui anche le litigate con sua moglie e il continuo astio in famiglia. Ma mi preme di chiederle: il rapporto con sua madre è stato sempre così burrascoso o solo dopo che lei ha deciso di iniziare la sua vita, sposandosi? E che rapporto c’è tra sua madre e sua moglie? Hanno mai avuto un contatto pacifico tra di loro? Quel che mi verrebbe da proporle sarebbe un supporto familiare, che possa coinvolgere l’intero gruppo e quindi lei sua madre e sua sorella, per poi riproporlo allargando il campo anche a sua moglie. Le dico così perché probabilmente ci sono dei nodi irrisolti tra lei e sua madre che nel corso del tempo si sono solo stretti maggiormente invece che districarsi generando questa situazione che ci ha tristemente descritto. Resto a diposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento, domanda o riflessione, anche on line. Dott.ssa Francesca Chiara Racaniello
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione della sua esperienza, in quanto chiedendo questa consulenza, sembra che lei, nonostante la fatica che parrebbe stia provando nella situazione descritta, si stia attivando per proteggere le sue relazioni familiari. Da quello che ha scritto mi sembra di capire che lei stia sperimentando una sensazione di confusione, in quanto sembrerebbe trovarsi in mezzo a due estremi, rappresentati dalla famiglia d'origine e dalla sua attuale. Mentre leggevo le sue parole, mi è metaforicamente venuta in mente l'immagine di una bilancia, il cui ago non può permettersi di pendere da una parte o dall'altra poichè il suo ruolo sembra essere determinante per mantenere l'equilibrio. Per questo motivo, sarebbe utile esplorare meglio alcune informazioni, come il motivo per cui sia stato "scelto" lei in famiglia a rivestire questo ruolo, che sembrerebbe di grande responsabilità ed approfondire meglio alcune dinamiche relazionali familiari. Qualora ritenesse utile esplorare queste tematiche con l'aiuto di un professionista, potrebbe intraprendere un percorso di supporto ad indirizzo sistemico, al fine di diventare consapevole delle risorse individuali, familiari e sociali che potrebbero aiutare lei ed il suo intero sistema famiglia ad affrontare questa situazione di fatica.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Buongiorno,
La situazione che descrive rispecchia una complessità familiare che coinvolge dinamiche relazionali profonde e radicate nel tempo. Questi schemi di comportamento possono avere radici che vanno oltre le circostanze attuali e possono influire notevolmente sulla sua relazione con i suoi familiari e con sua moglie.
È comprensibile sentirsi in conflitto quando ci si trova al centro di tensioni familiari, in particolar modo quando si percepisce un trattamento differenziato nei propri confronti e nei confronti della propria partner. La sensazione di essere "tra due fuochi" può creare un senso di isolamento e di indecisione su come procedere.
Ritenere importante il benessere di sua moglie e desiderare il rispetto e l'accettazione da parte della sua famiglia d'origine sono entrambe preoccupazioni legittime. La chiave potrebbe essere trovare un equilibrio, che, pur non essendo facile da raggiungere, è possibile con il giusto supporto e riflessione.
Forse, potrebbe considerare l'idea di intraprendere un percorso di terapia familiare o di coppia. Questo potrebbe fornire uno spazio sicuro in cui esplorare le dinamiche in gioco e sviluppare strategie per affrontare e migliorare la situazione.
Inoltre, la comunicazione chiara e aperta con sua moglie sarà fondamentale. Entrambi dovreste sentire di avere un partner solido l'uno nell'altro, e trovare insieme un modo per affrontare le sfide presentate dalla sua famiglia d'origine.
È anche possibile che, in alcuni momenti, possa essere necessario stabilire dei confini chiari con la sua famiglia, per proteggere la sua relazione e il suo benessere emotivo. Ciò potrebbe significare decidere quali battaglie valga la pena combattere e quali sia meglio lasciar perdere, almeno temporaneamente.
Tuttavia, ogni situazione è unica e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. Vi incoraggio a cercare sostegno professionale per navigare in questa situazione, affinché possiate trovare la soluzione più adatta a voi.
Cordiali saluti,
Ilaria.
La situazione che descrive rispecchia una complessità familiare che coinvolge dinamiche relazionali profonde e radicate nel tempo. Questi schemi di comportamento possono avere radici che vanno oltre le circostanze attuali e possono influire notevolmente sulla sua relazione con i suoi familiari e con sua moglie.
È comprensibile sentirsi in conflitto quando ci si trova al centro di tensioni familiari, in particolar modo quando si percepisce un trattamento differenziato nei propri confronti e nei confronti della propria partner. La sensazione di essere "tra due fuochi" può creare un senso di isolamento e di indecisione su come procedere.
Ritenere importante il benessere di sua moglie e desiderare il rispetto e l'accettazione da parte della sua famiglia d'origine sono entrambe preoccupazioni legittime. La chiave potrebbe essere trovare un equilibrio, che, pur non essendo facile da raggiungere, è possibile con il giusto supporto e riflessione.
Forse, potrebbe considerare l'idea di intraprendere un percorso di terapia familiare o di coppia. Questo potrebbe fornire uno spazio sicuro in cui esplorare le dinamiche in gioco e sviluppare strategie per affrontare e migliorare la situazione.
Inoltre, la comunicazione chiara e aperta con sua moglie sarà fondamentale. Entrambi dovreste sentire di avere un partner solido l'uno nell'altro, e trovare insieme un modo per affrontare le sfide presentate dalla sua famiglia d'origine.
È anche possibile che, in alcuni momenti, possa essere necessario stabilire dei confini chiari con la sua famiglia, per proteggere la sua relazione e il suo benessere emotivo. Ciò potrebbe significare decidere quali battaglie valga la pena combattere e quali sia meglio lasciar perdere, almeno temporaneamente.
Tuttavia, ogni situazione è unica e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. Vi incoraggio a cercare sostegno professionale per navigare in questa situazione, affinché possiate trovare la soluzione più adatta a voi.
Cordiali saluti,
Ilaria.
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi questo aspetto della sua vita. Sicuramente dare consigli o indirizzare il suo comportamento in un modo piuttosto che in un altro non può essere fatto dallo psicologo né sarebbe la soluzione migliore. Bisogna ricordare che si sta parlando della SUA famiglia di origine e del SUO nuovo nucleo familiare. Per questo motivo bisogna esplorare lei cosa vorrebbe? Vorrebbe un clima familiare più sereno? Vorrebbe ricevere una considerazione al pari di quella di sua sorella? Vorrebbe migliorare i rapporti con i suoi genitori? Se la risposta è si allora certamente bisognerebbe fare un lavoro che volga in questa direzione, ma se la risposta è "lo faccio solo per non sentire mia moglie" allora andrebbe fatto un lavoro con la sua consorte. Tutto questo potrebbe essere esplorato con un percorso psicologico che vada a scardinare cosa vuole e cosa desidera, per poi agire di conseguenza. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Buona giornata.
Dott.ssa Sara Santilli
Dott.ssa Sara Santilli
Mi dispiace per la difficoltà che stai affrontando nelle dinamiche familiari. Gestire queste situazioni può essere complesso. Un passo iniziale potrebbe essere spiegare a tua moglie il tuo punto di vista e le tue sensazioni, dimostrando apprezzamento per la sua preoccupazione e cercando una soluzione insieme.
Parla con i tuoi genitori in modo calmo e rispettoso, esponendo il desiderio di armonia familiare e cercando una soluzione che possa soddisfare tutti. Il supporto di uno psicologo potrebbe essere utile per affrontare le emozioni legate a questa situazione complessa.
Resto a disposizione per ulteriore supporto o chiarimenti.
Un caro saluto
Dott. Moro
Parla con i tuoi genitori in modo calmo e rispettoso, esponendo il desiderio di armonia familiare e cercando una soluzione che possa soddisfare tutti. Il supporto di uno psicologo potrebbe essere utile per affrontare le emozioni legate a questa situazione complessa.
Resto a disposizione per ulteriore supporto o chiarimenti.
Un caro saluto
Dott. Moro
Buongiorno caro utente.
Tu non hai nessuna colpa da attribuirti. Molto spesso per la propria famiglia (in particolare per una madre) accettare che il proprio figlio decida di costruirsi una vita all’infuori del nucleo famigliare con un’altra donna non è facile, anche se fisiologico.
Il comportamento che sta assumendo sua madre nei suoi confronti non è corretto sia per lei ma soprattutto per la donna che ha scelto di avere al suo fianco. Quello che le posso consigliare è di prendere una posizione, che per quanto possa essere difficile, può essere l’unica soluzione. Sua madre prima o poi capirà che mettere in pratica comportamenti del genere non porterà a nulla.
Tu non hai nessuna colpa da attribuirti. Molto spesso per la propria famiglia (in particolare per una madre) accettare che il proprio figlio decida di costruirsi una vita all’infuori del nucleo famigliare con un’altra donna non è facile, anche se fisiologico.
Il comportamento che sta assumendo sua madre nei suoi confronti non è corretto sia per lei ma soprattutto per la donna che ha scelto di avere al suo fianco. Quello che le posso consigliare è di prendere una posizione, che per quanto possa essere difficile, può essere l’unica soluzione. Sua madre prima o poi capirà che mettere in pratica comportamenti del genere non porterà a nulla.
Buongiorno, immagino sia una situazione difficile e sicuramente più complessa e delicata di quanto ha potuto descriverla in queste righe. Lei cosa vorrebbe? Cosa le preme? capisco che sia tra due fuochi, ma il suo versante personale che necessità ha? non necessariamente la risposta è da una parte o dall'altra, dipende cosa sta cercando lei. Poi si può capire come agire. Rimango disponibile se vuole approfondire tutto questo in maniera più dettagliata.
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Buongiorno e grazie per aver condiviso la tua situazione. È evidente che ti trovi in un contesto familiare complesso e che hai a cuore sia il benessere di tua moglie che le dinamiche con i tuoi genitori e tua sorella. Comprendo che questa situazione possa essere fonte di grande stress e conflitto.
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti a gestire meglio questa situazione:
-Riflettere sulle tue emozioni: È importante che tu prenda tempo per riflettere su come ti senti rispetto a queste dinamiche familiari. È normale sentirsi divisi tra due parti, ma comprendere le tue emozioni ti aiuterà a comunicare meglio con tua moglie e con i tuoi genitori.
-Comunicazione con tua moglie: Parla con tua moglie delle sue preoccupazioni e dei suoi sentimenti. Spiega la tua posizione e il difficile equilibrio che stai cercando di mantenere. Potrebbe essere utile trovare un modo per affrontare la situazione insieme, come una squadra.
-Stabilire limiti sani: Potresti considerare l'idea di stabilire dei limiti con la tua famiglia. Questo non significa tagliare i legami, ma piuttosto far capire che certe dinamiche non sono accettabili per te e per la tua famiglia. Potresti anche decidere di non partecipare a eventi familiari se sai che si presenteranno conflitti.
-Ricerca di un supporto esterno: Potrebbe essere utile coinvolgere un terapeuta o un consulente familiare. Un professionista può fornirti gli strumenti necessari per affrontare queste dinamiche, aiutandoti a esprimere i tuoi sentimenti in modo costruttivo.
-Accettare le differenze: A volte, le famiglie hanno dinamiche che non possiamo cambiare. Accettare che i tuoi genitori possano avere preferenze o comportamenti che non comprendi può essere difficile, ma può anche liberarti dalla necessità di cercare di cambiarli.
-Focalizzarsi su ciò che puoi controllare: Concentrati su come vuoi che siano le relazioni con tua moglie e con i tuoi genitori. Puoi solo controllare le tue reazioni e le tue scelte; non puoi controllare come gli altri si comportano.
Affrontare le tensioni familiari richiede tempo e pazienza. È importante che tu e tua moglie lavoriate insieme per trovare un equilibrio che funzioni per entrambi.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti a gestire meglio questa situazione:
-Riflettere sulle tue emozioni: È importante che tu prenda tempo per riflettere su come ti senti rispetto a queste dinamiche familiari. È normale sentirsi divisi tra due parti, ma comprendere le tue emozioni ti aiuterà a comunicare meglio con tua moglie e con i tuoi genitori.
-Comunicazione con tua moglie: Parla con tua moglie delle sue preoccupazioni e dei suoi sentimenti. Spiega la tua posizione e il difficile equilibrio che stai cercando di mantenere. Potrebbe essere utile trovare un modo per affrontare la situazione insieme, come una squadra.
-Stabilire limiti sani: Potresti considerare l'idea di stabilire dei limiti con la tua famiglia. Questo non significa tagliare i legami, ma piuttosto far capire che certe dinamiche non sono accettabili per te e per la tua famiglia. Potresti anche decidere di non partecipare a eventi familiari se sai che si presenteranno conflitti.
-Ricerca di un supporto esterno: Potrebbe essere utile coinvolgere un terapeuta o un consulente familiare. Un professionista può fornirti gli strumenti necessari per affrontare queste dinamiche, aiutandoti a esprimere i tuoi sentimenti in modo costruttivo.
-Accettare le differenze: A volte, le famiglie hanno dinamiche che non possiamo cambiare. Accettare che i tuoi genitori possano avere preferenze o comportamenti che non comprendi può essere difficile, ma può anche liberarti dalla necessità di cercare di cambiarli.
-Focalizzarsi su ciò che puoi controllare: Concentrati su come vuoi che siano le relazioni con tua moglie e con i tuoi genitori. Puoi solo controllare le tue reazioni e le tue scelte; non puoi controllare come gli altri si comportano.
Affrontare le tensioni familiari richiede tempo e pazienza. È importante che tu e tua moglie lavoriate insieme per trovare un equilibrio che funzioni per entrambi.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Buonasera,
da ciò che scrive sembra proprio che ogni sua mossa possa essere considerata errata dalla sua attuale famiglia (moglie), o dalla sua famiglia d'origine. Ha ipotizzato che il "malumore" nei suoi confronti è iniziato quando si è fidanzato, quindi potrebbe esserci una difficoltà, nella sua famiglia d'origine, con gli svincoli e la differenziazione (ovvero passare da uno stato di figlio/bambino ad uno di genitore/uomo adulto. Questa è però solo un'ipotesi in quanto per poterci vedere più chiaramente si renderebbe necessario conoscere la sua storia e quella della sua famiglia d'origine. Alla luce di questo, potrebbe esserle utile contattare uno Psicologo che sia specializzato/formato in psicologia della famiglia o con approccio sistemico-relazionale. D'altra parte, sarebbe interessante comprendere come mai sua moglie non si sente rispettata, in una relazione dove il focus sembra essere una madre che non considera un figlio, o attua distinzione tra i suoi due figli. Potrebbe essere quindi opportuno, che lei si apra in modo autentico con sua moglie, riferendole che è già una sofferenza avere a che fare con la sua famiglia d'origine, che lei vede chiaramente che ci sono delle dinamiche disfunzionali, e chiederle di stare al suo fianco, in una situazione in cui, dato che la famiglia d'origine è la sua, ha tutto il diritto di scegliere l'atteggiamento nel quale si sente più a suo agio, seppure nel rispetto di sua moglie, la quale, nel momento in cui sente che qualcuno sta mettendo in atto un comportamento spiacevole, può essere libera di farlo presente, assumendosi la responsabilità di parlare per sè stessa. Questi sono solo alcuni spunti di riflessione, l'invito rimane quello, se per lei la situazione è diventata fonte di disagio, di rivolgersi ad un professionista della salute mentale.
Un Caro Saluto
Dott.ssa Giada Bertone
Psicologa Clinica
da ciò che scrive sembra proprio che ogni sua mossa possa essere considerata errata dalla sua attuale famiglia (moglie), o dalla sua famiglia d'origine. Ha ipotizzato che il "malumore" nei suoi confronti è iniziato quando si è fidanzato, quindi potrebbe esserci una difficoltà, nella sua famiglia d'origine, con gli svincoli e la differenziazione (ovvero passare da uno stato di figlio/bambino ad uno di genitore/uomo adulto. Questa è però solo un'ipotesi in quanto per poterci vedere più chiaramente si renderebbe necessario conoscere la sua storia e quella della sua famiglia d'origine. Alla luce di questo, potrebbe esserle utile contattare uno Psicologo che sia specializzato/formato in psicologia della famiglia o con approccio sistemico-relazionale. D'altra parte, sarebbe interessante comprendere come mai sua moglie non si sente rispettata, in una relazione dove il focus sembra essere una madre che non considera un figlio, o attua distinzione tra i suoi due figli. Potrebbe essere quindi opportuno, che lei si apra in modo autentico con sua moglie, riferendole che è già una sofferenza avere a che fare con la sua famiglia d'origine, che lei vede chiaramente che ci sono delle dinamiche disfunzionali, e chiederle di stare al suo fianco, in una situazione in cui, dato che la famiglia d'origine è la sua, ha tutto il diritto di scegliere l'atteggiamento nel quale si sente più a suo agio, seppure nel rispetto di sua moglie, la quale, nel momento in cui sente che qualcuno sta mettendo in atto un comportamento spiacevole, può essere libera di farlo presente, assumendosi la responsabilità di parlare per sè stessa. Questi sono solo alcuni spunti di riflessione, l'invito rimane quello, se per lei la situazione è diventata fonte di disagio, di rivolgersi ad un professionista della salute mentale.
Un Caro Saluto
Dott.ssa Giada Bertone
Psicologa Clinica
Quello che stai vivendo è una situazione che mette alla prova la tua identità, i tuoi legami e il tuo senso di equilibrio tra affetti importanti. Da una parte c’è la famiglia d’origine, che rappresenta la tua storia, il tuo passato, il tuo primo “luogo emotivo”. Dall’altra c’è la tua famiglia attuale, quella che hai scelto e costruito, e in cui desideri probabilmente sentirti riconosciuto e al sicuro.
Quando questi due mondi sembrano entrare in conflitto, è naturale sentirsi tra due fuochi. Ma quello che spesso succede, in questi casi, è che ci si ritrova a “fare da ponte”, nel tentativo di tenere tutto insieme. Solo che a lungo andare, stare in mezzo logora. E, come tu stesso hai scritto, può portare a una sensazione di impotenza o confusione su quale sia la direzione giusta da prendere.
Ciò che emerge con forza dal tuo racconto è una difficoltà a trovare uno spazio in cui sentirti rispettato da entrambe le parti. Da un lato, i silenzi e le distanze emotive della tua famiglia d’origine. Dall’altro, il bisogno di tua moglie di sentirsi difesa, protetta, valorizzata nel vostro legame. È una richiesta legittima, che però può farti sentire sotto pressione, come se ogni parola o ogni gesto rischiasse di incrinare qualcosa.
Forse la chiave non è “scegliere da che parte stare”, ma iniziare a chiederti chi sei tu in mezzo a tutto questo, quali valori vuoi portare avanti, che tipo di relazione desideri con i tuoi familiari, e quale ruolo vuoi avere nel tuo matrimonio. Non per mediare, ma per dare voce anche a te stesso... ai tuoi bisogni, alla tua fatica, al tuo desiderio di armonia che forse finora è stato troppo taciuto o sacrificato.
A volte, il vero punto di svolta è proprio smettere di cercare una soluzione perfetta per tutti, e iniziare a costruire una posizione autentica per sé. Non è facile, e può far paura, soprattutto se in passato esprimere un dissenso ha portato a rotture o silenzi. Ma forse oggi sei in un momento della vita in cui puoi iniziare a farlo in modo diverso, con più consapevolezza.
Non sei solo. E non sei sbagliato per sentirti così. Questo dolore racconta anche un grande bisogno di legami veri, di appartenenze sane. Forse il primo passo è proprio riconoscere questo bisogno… e iniziare a prendertene cura.
Quando questi due mondi sembrano entrare in conflitto, è naturale sentirsi tra due fuochi. Ma quello che spesso succede, in questi casi, è che ci si ritrova a “fare da ponte”, nel tentativo di tenere tutto insieme. Solo che a lungo andare, stare in mezzo logora. E, come tu stesso hai scritto, può portare a una sensazione di impotenza o confusione su quale sia la direzione giusta da prendere.
Ciò che emerge con forza dal tuo racconto è una difficoltà a trovare uno spazio in cui sentirti rispettato da entrambe le parti. Da un lato, i silenzi e le distanze emotive della tua famiglia d’origine. Dall’altro, il bisogno di tua moglie di sentirsi difesa, protetta, valorizzata nel vostro legame. È una richiesta legittima, che però può farti sentire sotto pressione, come se ogni parola o ogni gesto rischiasse di incrinare qualcosa.
Forse la chiave non è “scegliere da che parte stare”, ma iniziare a chiederti chi sei tu in mezzo a tutto questo, quali valori vuoi portare avanti, che tipo di relazione desideri con i tuoi familiari, e quale ruolo vuoi avere nel tuo matrimonio. Non per mediare, ma per dare voce anche a te stesso... ai tuoi bisogni, alla tua fatica, al tuo desiderio di armonia che forse finora è stato troppo taciuto o sacrificato.
A volte, il vero punto di svolta è proprio smettere di cercare una soluzione perfetta per tutti, e iniziare a costruire una posizione autentica per sé. Non è facile, e può far paura, soprattutto se in passato esprimere un dissenso ha portato a rotture o silenzi. Ma forse oggi sei in un momento della vita in cui puoi iniziare a farlo in modo diverso, con più consapevolezza.
Non sei solo. E non sei sbagliato per sentirti così. Questo dolore racconta anche un grande bisogno di legami veri, di appartenenze sane. Forse il primo passo è proprio riconoscere questo bisogno… e iniziare a prendertene cura.
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Il suo vissuto è quello di molti adulti che si trovano “divisi” tra la famiglia d’origine e la propria famiglia attuale. Ma ciò che la rende particolarmente faticosa, nel suo caso, è il fatto che qualunque cosa faccia, qualcuno si sente tradito. Lei è al centro di un conflitto relazionale, non la causa
Una cosa importante da chiarire subito: lei non è il problema, anche se probabilmente spesso si sente così. Le dinamiche disfunzionali tra sua madre, sua sorella e la sua famiglia attuale esistevano già in forma latente, ma sono esplose quando ha scelto una compagna e ha iniziato a costruirsi una vita autonoma. Questo accade spesso quando l'autonomia di un figlio viene vissuta dalla famiglia d’origine come una minaccia invece che come un passaggio naturale. Sembra esserci una forte alleanza madre-figlia (lei parla della madre che cambia atteggiamento in presenza della sorella), mentre lei viene messo in secondo piano, soprattutto quando cerca di far valere un equilibrio. Il suo tentativo di “dire le cose con calma” è stato punito con un silenzio durato due anni: questa è una modalità manipolatoria, non una reazione affettiva. La sua compagna probabilmente vive tutto questo come un attacco alla vostra coppia e ha bisogno di sentire che lei “sceglie” voi due. Quando lei non prende posizione, può sentirsi lasciata sola, come se le priorità non fossero chiare. Lei invece si sente in mezzo. Costretto a scegliere tra due fuochi e condannato comunque: se tace, litiga con la moglie. Se parla, subisce la punizione affettiva della madre. Non esiste una soluzione “indolore”, ma può costruirsi una posizione chiara e coerente, che non significhi scegliere una parte contro l’altra, ma scegliere chi vuole essere in questa dinamica. Lei non deve scegliere tra la moglie e la madre. Deve scegliere se stesso come uomo adulto, partner e figlio. È possibile, ma richiede fermezza, comunicazione e a volte anche supporto esterno.
Se vorrà approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
Una cosa importante da chiarire subito: lei non è il problema, anche se probabilmente spesso si sente così. Le dinamiche disfunzionali tra sua madre, sua sorella e la sua famiglia attuale esistevano già in forma latente, ma sono esplose quando ha scelto una compagna e ha iniziato a costruirsi una vita autonoma. Questo accade spesso quando l'autonomia di un figlio viene vissuta dalla famiglia d’origine come una minaccia invece che come un passaggio naturale. Sembra esserci una forte alleanza madre-figlia (lei parla della madre che cambia atteggiamento in presenza della sorella), mentre lei viene messo in secondo piano, soprattutto quando cerca di far valere un equilibrio. Il suo tentativo di “dire le cose con calma” è stato punito con un silenzio durato due anni: questa è una modalità manipolatoria, non una reazione affettiva. La sua compagna probabilmente vive tutto questo come un attacco alla vostra coppia e ha bisogno di sentire che lei “sceglie” voi due. Quando lei non prende posizione, può sentirsi lasciata sola, come se le priorità non fossero chiare. Lei invece si sente in mezzo. Costretto a scegliere tra due fuochi e condannato comunque: se tace, litiga con la moglie. Se parla, subisce la punizione affettiva della madre. Non esiste una soluzione “indolore”, ma può costruirsi una posizione chiara e coerente, che non significhi scegliere una parte contro l’altra, ma scegliere chi vuole essere in questa dinamica. Lei non deve scegliere tra la moglie e la madre. Deve scegliere se stesso come uomo adulto, partner e figlio. È possibile, ma richiede fermezza, comunicazione e a volte anche supporto esterno.
Se vorrà approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
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