Buongiorno sono un ragazzo di 15 anni e volevo un consiglio; è brutto da dire ma ho iniziato a odiar
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Buongiorno sono un ragazzo di 15 anni e volevo un consiglio; è brutto da dire ma ho iniziato a odiare da alcuni mesi mia madre. Quest'odio è scaturito dopo l'ennesima umiliazione subita e dopo una riflessione: negli in cui andavo alle elementari venivo bullizzato all'inizio da un gruppo di mie coetanei della mia classe e poi dalla classe intera; questa situazione è durata tutti gli anni delle elementari; Riferivo sempre la situazione ai miei insegnanti ma loro facevano poco o niente, a mia madre gli raccontavo ogni giorno le vessazioni subite lei diceva che avrebbe fatto qualcosa e parlato con gli insegnanti, ma poi soprattutto i fine settimana diceva che non mi piaceva nessuno che ero io a crearmi delle paranoie... Nel presente lei approfitta di me e dei mie fratelli insiste ossessivamente che bisogna mettere in ordine la casa ecc. Noi facevamo quello che diceva ma lei diceva sempre che nessuno la aiutava, che faceva sempre tutto da sola ecc. Mio padre ho paura anche lui di dire quello penso e che prova perchè mi sminuisca e mi giudichi ma tutto sommato il rapporto con lui è abbastanza sereno; mio madre dice sempre a mio padre che lui non fa mai niente, che non bada a noi ecc. Lo trovo molto ingiusto e meschino da parte di mia madre perchè mio padre oltre a lavorare fa molti dei lavori di casa come stendere, stirare, cucinare ogni giorno la cena, e spesso il pranzo... Ho paura per i mia sorella e fratello minori perchè lei oltre a costringerli a stare alle sue esigenze, pretende che giochino con lei a un videogioco che ha sul telefono. Ho paura di diventare come lei, non riesco a relazionarmi bene con gli altri... Lei incrimina anche i nostri parenti paterni definendoli "degli opportunisti e dice a noi di non fidarci di loro. Vorrei dei consigli su come affrontare questa situazione.
Buon pomeriggio, mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età. Mi spiace molto per la situazione che stai vivendo e immagino quanto sofferenza possa generarti. Ritengo che possa essere importante per te ritagliarti uno spazio in cui elaborare meglio pensieri e vissuti emotivi connessi a questa situazione e trovare delle strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi. E' difficile poter dare consigli così, su due piedi, non avendo un quadro ben definito della situazione familiare in cui ti trovi.
Cordialmente, dott. FDL
Cordialmente, dott. FDL
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Ciao, la tua situazione sembra molto complessa. Hai paura del giudizio altrui, certo, essendo stato bullizzato! Non ti fidi delle persone, visto che ne sei stato deluso e temi per le tue sorelle, che mi sembra di capire siano più piccole...
Certo tu sei giovane e da solo non puoi fare molto, non puoi affrontaretutto questo! Quello che ti consiglio è di parlarne con una persone di cui ti fidi (una zia, nonna, amico più grande, lo psicologo scolastico, un professore che ti inspira fidicia...). Si, non aspettare, parla.con qualcuno!
Tu auguro di trovare la.disponibilita e la comprensione di cui hai bisogno!
Claudia m
Certo tu sei giovane e da solo non puoi fare molto, non puoi affrontaretutto questo! Quello che ti consiglio è di parlarne con una persone di cui ti fidi (una zia, nonna, amico più grande, lo psicologo scolastico, un professore che ti inspira fidicia...). Si, non aspettare, parla.con qualcuno!
Tu auguro di trovare la.disponibilita e la comprensione di cui hai bisogno!
Claudia m
Ciao, essendo giovane mi permetto di darti del tu. Se noti che la situazione non cambia allora un percorso psicologico potrebbe aiutarti a gestire meglio la situazione.
Parlane però anche con i tuoi genitori perché serve il loro consenso.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Parlane però anche con i tuoi genitori perché serve il loro consenso.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gent.mo, purtroppo da qui non è possibile offrire dei consigli o delle idee su come affrontare la situazione che descrive. Potrebbe però, se lo ritiene fattibile, provare a comunicare ai suoi genitori che vive un disagio e che vorrebbe poter parlare con qualcuno che possa ascoltare il suo problema. Potrebbe quindi chiedere di contattare uno psicologo e, valutata più da vicino la sua situazione, ipotizzare un eventuale consulenza (magari anche a breve termine) che possa aiutarla a capire e vivere meglio la sua esperienza. SG
Salve. Il disagio descritto e la rabbia che prova è abbastanza naturale in un vissuto dove non si è sentito il sostegno degli adulti che avrebbero dovuto proteggerla. Se il disagio è insostenibile ne parli con la sua famiglia e valutate la possibilità di farsi sostenere in un percorso psicoterapeutico che possa dare spazio a questo vissuto. Distinti saluti
Caro,
hai davvero sopportato tanto! il bullismo è una cosa terribile, e fa male leggere di quanto le vittime, come te, siano lasciate sole. Addirittura dai propri genitori.
La cosa migliore da fare è trovare un adulto, come un parente o un professore a scuola, di cui ti fidi, e che possa darti una mano a parlarne ai tuoi - di cui purtroppo non ti fidi. Forse a scuola c'è uno sportello di ascolto psicologico. Se c'è prova a rivolgerti a loro.
Sarebbe importante che tu e i tuoi genitori riusciste a parlare in uno spazio sicuro per te. Quando troverai un adulto di cui ti fidi, prova a proporgli di chiedere ai tuoi un consulto con uno psicologo, assieme a te.
con i migliori auguri
dr. Ventura
hai davvero sopportato tanto! il bullismo è una cosa terribile, e fa male leggere di quanto le vittime, come te, siano lasciate sole. Addirittura dai propri genitori.
La cosa migliore da fare è trovare un adulto, come un parente o un professore a scuola, di cui ti fidi, e che possa darti una mano a parlarne ai tuoi - di cui purtroppo non ti fidi. Forse a scuola c'è uno sportello di ascolto psicologico. Se c'è prova a rivolgerti a loro.
Sarebbe importante che tu e i tuoi genitori riusciste a parlare in uno spazio sicuro per te. Quando troverai un adulto di cui ti fidi, prova a proporgli di chiedere ai tuoi un consulto con uno psicologo, assieme a te.
con i migliori auguri
dr. Ventura
Gentilissimo buongiorno e innanzitutto grazie per esserti aperto con noi e averci portato il tuo disagio.
Ciò che scrivi è forte e degno di attenzione e di ascolto. Mi spiace davvero tanto per gli atti di bullismo che hai subito e comprendo la rabbia che provi nei confronti soprattutto di mamma. Sai a volte i genitori fanno fatica ad ascoltare e interiorizzare il dolore dei figli perché spesso sentono di non poterlo sostenere e magari negano a loro stessi alcuni accaduti.
Questa non è una giustificazione ma un sistema di difesa inconscio reale che può scaturire. Tu scrivi che con papà hai un rapporto migliore, prova a parlare apertamente con lui del disagio che vivi con mamma e della paura che senti per i tuoi fratelli. Papà ti potrebbe aiutare a vedere la situazione da un altro punto di vista e potrebbe rassicurarti rispetto a determinate dinamiche comportamentali di mamma.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Cordialmente Dottoressa Monica Pesenti
Ciò che scrivi è forte e degno di attenzione e di ascolto. Mi spiace davvero tanto per gli atti di bullismo che hai subito e comprendo la rabbia che provi nei confronti soprattutto di mamma. Sai a volte i genitori fanno fatica ad ascoltare e interiorizzare il dolore dei figli perché spesso sentono di non poterlo sostenere e magari negano a loro stessi alcuni accaduti.
Questa non è una giustificazione ma un sistema di difesa inconscio reale che può scaturire. Tu scrivi che con papà hai un rapporto migliore, prova a parlare apertamente con lui del disagio che vivi con mamma e della paura che senti per i tuoi fratelli. Papà ti potrebbe aiutare a vedere la situazione da un altro punto di vista e potrebbe rassicurarti rispetto a determinate dinamiche comportamentali di mamma.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Cordialmente Dottoressa Monica Pesenti
Buongiorno, in adolescenza si è soliti notare comportamenti dei propri genitori con i quali si è in disaccordo, fa parte anche della costruzione della propria identità e del proprio percorso di vita. Ci si differenzia a volte da come si agisce in famiglia e questo per certi versi permette la propria evoluzione. Le direi, quindi, di concetrarsi su di sé, su ciò che vorrà fare e chi vorrà essere nella sua vita. Nessuno è perfetto, il punto è accettare che anche i propri genitori non corrispondono al proprio ideale perché sono persone comuni, con i loro pregi e difetti. Questa è un'evidente fonte di frustrazione, ma che può avere i suoi risvolti positivi. Nel voler fare in maniera diversa ad esempio. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Ciao, mi dispiace per la situazione familiare che racconti, perchè si vede che ci stai male e ti pesa. Hai fatto bene a scrivere e a sfogarti, potrebbe essere un primo passo per riuscire a trovare lo spazio giusto di aiuto per te.
Mi sento di consigliarti di provare a parlare con i tuoi genitori e farti aiutare da loro a cercare uno psicologo: non devi spiegare loro le ragioni precise, solo che senti la voglia e il bisogno di un sostegno, di un supporto. Essendo minorenne, hai bisogno della loro autorizzazione.
Credo che un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarti sia a parlare dei vissuti che ti porti dentro dopo tutti questi anni di bullismo sia a parlare della situazione con tua madre e in generale in famiglia. Penso davvero che potrebbe aiutarti a stare meglio, a trovare le tue risorse per affrontare la situazione e ad alleggertirti di tanti pesi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Mi sento di consigliarti di provare a parlare con i tuoi genitori e farti aiutare da loro a cercare uno psicologo: non devi spiegare loro le ragioni precise, solo che senti la voglia e il bisogno di un sostegno, di un supporto. Essendo minorenne, hai bisogno della loro autorizzazione.
Credo che un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarti sia a parlare dei vissuti che ti porti dentro dopo tutti questi anni di bullismo sia a parlare della situazione con tua madre e in generale in famiglia. Penso davvero che potrebbe aiutarti a stare meglio, a trovare le tue risorse per affrontare la situazione e ad alleggertirti di tanti pesi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Comincia così la vita, dall’odio che innesca un riscatto e una ricerca, per approdare a una serenità che ha bisogno di un lavoro interno, di un accompagnamento....un terapeuta può aiutarti in questo, indubbiamente: lavorare sulla struggente delusione.
Un carissimo saluto
Un carissimo saluto
Salve i vissuti legati al disagio che riferisce nella sua breve nota meritano sicuramente attenzione. Un incontro con uno psicoterapeuta con cui approfondire questi temi e poi valutare le eventuali od ulteriori attività sembra una buona opportunità per lei. Non si spaventi e pensi che questa è una possibilità di lavorare su questi temi e trovare delle nuove alternative che modificano di fatta i suoi vissuti. Qualora lei ritenga valida questa possibilità le ricordo che è necessaria l'autorizzazione dei suoi genitori, data la sua giovane età. Un cordiale saluto
Carissimo, è comprensibile sintirsi disorientati nel provare certe emozioni che, per quanto "negative", fanno parte del nostro essere umani. Sarà molto importante approfondirle, capire da dove scaturiscono, conoscerle per gestirle e trasformare in risorsa. Alla luce del contesto familiare che descrivi, è poi comprensibile l'affaticamento che senti sulle tue spalle e che come tale è naturale sentire il bisogno di condividerlo. Entrambi i bisogni possono essere affrontati in un percorso di supporto psicologico.
Ciao, l'odio che provi nei confronti di tua madre ti allontana da lei che nella tua infanzia è stata la figura più importante. Ora è difficile vedere dove questo sentimento ti porterà. Da come con poche pennellate dipingi la tua situazione famigliare s'intuisce che osservi con occhi adulti le cose che stai vivendo. Qualcosa non ti và bene, qualcos'altro vorresti cambiare. Forse però hai un po' paura di condividerle con loro. Per me è giusto che i figli ad una certa età partecipino alla cura della casa così la fatica si divide e i figli imparano a prendersi responsabilità piccole che in futuro diventeranno più grandi. Fidati ancora un po' di loro per quanto ti è possibile e per il resto vivi le relazioni che ti sono offerte dalla scuola, le amicizie, i primi amori. Chiedi ad un adulto di cui di fidi un confronto come hai fatto con noi. E se proprio ne senti il bisogno perchè ancora non ti senti ascoltato come vuoi, chiedi ai tuoi di incontrare uno psicologo. Ciao
Ciao, essendo giovane mi permetto di darti del tu. Qui è difficile darti degli strumenti per gestire la problematica che riporti. Se noti che la situazione non cambia allora un percorso psicologico potrebbe aiutarti a gestire meglio la situazione. Inizia a parlare delle tue difficoltà con i tuoi genitori, anche perché serve il loro consenso per intraprendere un percorso terapeutico. Buona giornata.
Buongiorno. Dato il vissuto riportato mi sento di suggerire la possibilità di effettuare un percorso psicologico per parlare degli episodi di bullismo subiti rielaborandoli. Saluti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Mi permetto di darti del tu per la giovane età; credo sia importante che tu possa ritagliarti uno spazio per capire meglio la situazione. Se ti mette in difficoltà parlarne direttamente con i tuoi, potresti chiedere aiuto a un insegnante o al medico di base perché ti supporti nel far presente questa tua necessità
Buongiorno
ti rispondo dandoti del tu come faccio con i miei pazienti giovanissimi. E' una situazione complessa e pesante, nella tua descrizione si percepisce bene il tuo malessere probabilmente legato all'essere bullizzato+avere il coraggio di dirlo in famiglia+essere etichettato come quello che non va d'accordo con nessuno.
Non mi è possibile dirti come e cosa fare per le difficoltà che incontri con mamma perché andreste aiutati entrambi nella vostra relazione, i tuoi sentimenti per lei sono di rabbia e frustrazione, ma senz'altro legati all'amore e al bisogno.
Penso che tu possa chiedere ai tuoi genitori di prenotarti una consulenza con uno psicologo anche presso la ASL della vostra zona, lo chiedi dicendo loro che ne hai bisogno e che non ti senti sereno a parlarne con loro. Se proprio pensi che questo non sia attuabile, confidati con una figura familiare adulta, anche un cugino maggiorenne, chiedi a qualcuno di poterti aiutare a raggiungere uno psicologo. Sarà la persona che ti seguirà a raccogliere anche la loro storia e ad aiutare tutto il nucleo familiare
Con simpatia
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
ti rispondo dandoti del tu come faccio con i miei pazienti giovanissimi. E' una situazione complessa e pesante, nella tua descrizione si percepisce bene il tuo malessere probabilmente legato all'essere bullizzato+avere il coraggio di dirlo in famiglia+essere etichettato come quello che non va d'accordo con nessuno.
Non mi è possibile dirti come e cosa fare per le difficoltà che incontri con mamma perché andreste aiutati entrambi nella vostra relazione, i tuoi sentimenti per lei sono di rabbia e frustrazione, ma senz'altro legati all'amore e al bisogno.
Penso che tu possa chiedere ai tuoi genitori di prenotarti una consulenza con uno psicologo anche presso la ASL della vostra zona, lo chiedi dicendo loro che ne hai bisogno e che non ti senti sereno a parlarne con loro. Se proprio pensi che questo non sia attuabile, confidati con una figura familiare adulta, anche un cugino maggiorenne, chiedi a qualcuno di poterti aiutare a raggiungere uno psicologo. Sarà la persona che ti seguirà a raccogliere anche la loro storia e ad aiutare tutto il nucleo familiare
Con simpatia
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Ciao, mi fa piacere che tu abbia trovato il coraggio di scrivere e chiedere un consiglio su una situazione che per te è chiaramente dolorosa e complessa. È normale che tu possa provare emozioni forti, come rabbia o risentimento, soprattutto se per anni hai sentito di non essere stato ascoltato come avresti avuto bisogno e se ora percepisci il comportamento di tua madre come ingiusto o difficile da gestire.
Innanzitutto, voglio rassicurarti sul fatto che i tuoi sentimenti sono validi. Avere rabbia verso qualcuno che senti di dover amare, come tua madre, può creare molta confusione, e il desiderio di proteggere i tuoi fratelli è un segno della tua sensibilità e preoccupazione per loro.
Ecco alcuni accorgimenti che potrebbero aiutarti:
Prova a esprimere le tue emozioni in un modo sicuro: Potresti tenere un diario per sfogarti, raccontando ciò che provi ogni giorno. Questo ti aiuterà a chiarire i tuoi sentimenti e a comprendere meglio cosa ti fa stare peggio o meglio. Un diario può essere uno spazio dove senti di avere controllo e dove sei completamente libero di raccontare tutto.
Cerca una persona di fiducia con cui parlare: Se c’è un adulto al di fuori della tua famiglia di cui ti fidi, come un parente, un insegnante, uno psicologo scolastico, potrebbe essere molto utile parlarne con lui. Non devi portare tutto il peso da solo; esprimere i tuoi pensieri e il tuo disagio con qualcuno che può ascoltarti potrebbe aiutarti a trovare maggiore chiarezza e supporto.
Concentrati su ciò che puoi fare per te stesso: Impegnati in attività o hobby che ti piacciono e ti fanno stare bene. Potresti provare a dedicarti a uno sport, a un’arte, o a qualsiasi attività che ti permetta di rilassarti e sentirti appagato. Più trovi attività che ti danno soddisfazione, più ti sentirai in grado di gestire le situazioni difficili in casa.
Mantieni una buona comunicazione con i tuoi fratelli: Continua a essere un sostegno per loro, ma non sentire di dover “proteggere” tutti. Ricorda che anche tu sei giovane e hai il diritto di ricevere supporto.
Considera l’aiuto di un professionista: Avere un confronto regolare con uno psicologo, anche solo per un breve periodo, potrebbe aiutarti a gestire meglio le emozioni difficili e a trovare strumenti pratici per affrontare la situazione in famiglia.
Hai già dimostrato molta consapevolezza nel cercare di capire come le situazioni passate ti influenzano oggi. Anche se può sembrare che tu sia solo in questa esperienza, il tuo impegno per migliorare la situazione e cercare risposte è un grande passo nella direzione giusta. Rimango a disposizione per altri chiarimenti. Carlotta d'Acquarone
Innanzitutto, voglio rassicurarti sul fatto che i tuoi sentimenti sono validi. Avere rabbia verso qualcuno che senti di dover amare, come tua madre, può creare molta confusione, e il desiderio di proteggere i tuoi fratelli è un segno della tua sensibilità e preoccupazione per loro.
Ecco alcuni accorgimenti che potrebbero aiutarti:
Prova a esprimere le tue emozioni in un modo sicuro: Potresti tenere un diario per sfogarti, raccontando ciò che provi ogni giorno. Questo ti aiuterà a chiarire i tuoi sentimenti e a comprendere meglio cosa ti fa stare peggio o meglio. Un diario può essere uno spazio dove senti di avere controllo e dove sei completamente libero di raccontare tutto.
Cerca una persona di fiducia con cui parlare: Se c’è un adulto al di fuori della tua famiglia di cui ti fidi, come un parente, un insegnante, uno psicologo scolastico, potrebbe essere molto utile parlarne con lui. Non devi portare tutto il peso da solo; esprimere i tuoi pensieri e il tuo disagio con qualcuno che può ascoltarti potrebbe aiutarti a trovare maggiore chiarezza e supporto.
Concentrati su ciò che puoi fare per te stesso: Impegnati in attività o hobby che ti piacciono e ti fanno stare bene. Potresti provare a dedicarti a uno sport, a un’arte, o a qualsiasi attività che ti permetta di rilassarti e sentirti appagato. Più trovi attività che ti danno soddisfazione, più ti sentirai in grado di gestire le situazioni difficili in casa.
Mantieni una buona comunicazione con i tuoi fratelli: Continua a essere un sostegno per loro, ma non sentire di dover “proteggere” tutti. Ricorda che anche tu sei giovane e hai il diritto di ricevere supporto.
Considera l’aiuto di un professionista: Avere un confronto regolare con uno psicologo, anche solo per un breve periodo, potrebbe aiutarti a gestire meglio le emozioni difficili e a trovare strumenti pratici per affrontare la situazione in famiglia.
Hai già dimostrato molta consapevolezza nel cercare di capire come le situazioni passate ti influenzano oggi. Anche se può sembrare che tu sia solo in questa esperienza, il tuo impegno per migliorare la situazione e cercare risposte è un grande passo nella direzione giusta. Rimango a disposizione per altri chiarimenti. Carlotta d'Acquarone
Alina Mustatea <alinamustatea1134@gmail.com>
15:27 (0 minuti fa)
a me
Caro ragazzo,
ti ringrazio per aver condiviso una parte così delicata e difficile della tua esperienza. Quello che stai vivendo è molto complesso, e il fatto che tu abbia deciso di parlarne dimostra una grande consapevolezza e forza interiore.
È comprensibile provare emozioni intense come rabbia o risentimento quando ci si sente feriti o non ascoltati da chi dovrebbe proteggerci. Le esperienze di bullismo che hai vissuto alle elementari sono state sicuramente dolorose e sentirsi non compreso o sostenuto dalla propria madre può aver amplificato quel dolore. È importante riconoscere che i sentimenti che provi sono una risposta a situazioni che ti hanno fatto soffrire, non qualcosa di cui vergognarsi.
Riguardo al comportamento di tua madre, sembra che tu percepisca un controllo eccessivo e una mancanza di comprensione, non solo nei tuoi confronti ma anche verso i tuoi fratelli. Questo può farti sentire impotente e in conflitto. A volte i genitori possono agire in modi che ci fanno stare male, forse perché stanno vivendo delle difficoltà personali o perché non riescono a comunicare nel modo giusto. Tuttavia, questo non giustifica il fatto che tu ti senta svalutato o trascurato.
È positivo che tu riconosca il legame più sereno con tuo padre e la preoccupazione per i tuoi fratelli: questo dimostra che sei una persona empatica e attenta agli altri. La paura di diventare come tua madre è comprensibile, ma già il fatto che tu te ne stia preoccupando ti aiuta a scegliere consapevolmente chi vuoi essere.
Per affrontare questa situazione, potresti parlare con un adulto di fiducia: Potrebbe essere tuo padre, un familiare o un insegnante con cui ti senti a tuo agio, lo psicologo della scuola. Esprimere come ti senti può aiutarti a non portare tutto questo peso da solo.
Ricorda che non sei solo e che chiedere aiuto è un segno di coraggio. Meriti di sentirti ascoltato e di vivere in un ambiente che ti faccia sentire al sicuro.
Ti auguro di trovare presto la serenità che cerchi.
Un caro saluto,
Dott.ssa A.Mustatea
Gentile utente, capisco che stai vivendo una situazione molto difficile e confusa. Sentirsi ignorati o non compresi, soprattutto da una figura così importante come la madre, può generare molta frustrazione e dolore. La tua esperienza di bullismo e il modo in cui tua madre ha reagito in passato sembra aver creato un senso di disconnessione tra voi, e questo potrebbe aver alimentato l'odio che provi ora. Inoltre, il suo comportamento verso te e i tuoi fratelli potrebbe farvi sentire sotto pressione e non rispettati.
Quello che stai vivendo non è facile, e il tuo desiderio di non diventare come lei è un segno di consapevolezza e di un desiderio di cambiamento. Il fatto che tu stia cercando un consiglio su come affrontare la situazione è già un passo importante.
Un consiglio potrebbe essere quello di cercare un momento in cui tu e tua madre possiate parlare apertamente, magari con il supporto di un altro adulto di fiducia o un professionista. L’obiettivo non sarebbe accusarla, ma spiegare come ti senti rispetto ai suoi comportamenti e alle sue parole. Inoltre, se senti che la situazione a casa è pesante e ti fa stare male, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo, anche a scuola, per poter affrontare il tuo vissuto e trovare strategie per gestire la frustrazione e migliorare le tue relazioni.
Non sei solo in questa situazione e non devi affrontarla senza aiuto. Parlare dei tuoi sentimenti, senza paura di essere giudicato, può davvero fare la differenza.
Quello che stai vivendo non è facile, e il tuo desiderio di non diventare come lei è un segno di consapevolezza e di un desiderio di cambiamento. Il fatto che tu stia cercando un consiglio su come affrontare la situazione è già un passo importante.
Un consiglio potrebbe essere quello di cercare un momento in cui tu e tua madre possiate parlare apertamente, magari con il supporto di un altro adulto di fiducia o un professionista. L’obiettivo non sarebbe accusarla, ma spiegare come ti senti rispetto ai suoi comportamenti e alle sue parole. Inoltre, se senti che la situazione a casa è pesante e ti fa stare male, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo, anche a scuola, per poter affrontare il tuo vissuto e trovare strategie per gestire la frustrazione e migliorare le tue relazioni.
Non sei solo in questa situazione e non devi affrontarla senza aiuto. Parlare dei tuoi sentimenti, senza paura di essere giudicato, può davvero fare la differenza.
Ciao, intanto vorrei ringraziarti per aver trovato il coraggio di scrivere e condividere qualcosa di così complesso e profondo. Non è affatto facile mettere in parole i propri pensieri e sentimenti, soprattutto quando riguardano le persone a cui si è legati in modo tanto diretto come la propria famiglia. Hai mostrato una notevole capacità di riflessione e un’intelligenza emotiva che, alla tua età, non è affatto scontata. Quello che stai vivendo non è semplice. Le emozioni che descrivi, come la rabbia, la delusione e la paura, sono molto forti e, soprattutto, sono coerenti con quello che hai vissuto. Non c’è nulla di “sbagliato” in ciò che provi. L’odio che senti verso tua madre è un modo attraverso cui la tua mente e il tuo corpo stanno cercando di proteggersi da esperienze che ti feriscono, che ti mettono a disagio e che senti come ingiuste. Quando ci si sente non ascoltati, svalutati o trattati con durezza dalle persone che dovrebbero offrirci protezione e comprensione, è naturale che si sviluppino pensieri negativi nei loro confronti. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo dire che ciò che provi oggi è influenzato sia da ciò che hai vissuto nel passato, come il bullismo e la sensazione di non essere difeso, sia dalle dinamiche quotidiane che continui a vivere a casa. Quando tua madre ti diceva che ti stavi “creando delle paranoie”, pur sapendo che le raccontavi episodi reali e dolorosi, ha probabilmente cominciato a farti dubitare delle tue stesse emozioni e percezioni. Questo tipo di messaggio, se ripetuto nel tempo, può contribuire a costruire una profonda sensazione di insicurezza e sfiducia, sia verso te stesso che verso gli altri. Oggi ti trovi in una posizione difficile: da una parte senti il peso di un genitore che percepisci come ingiusto, ipercritico e forse manipolatorio, dall’altra ti preoccupi per i tuoi fratelli e sorelle più piccoli e ti chiedi se in futuro potrai diventare come tua madre. Voglio rassicurarti: il fatto che ti poni queste domande è già un importante segno che non sei destinato a ripetere questi modelli. Al contrario, la consapevolezza che stai costruendo oggi, anche attraverso la sofferenza, è ciò che ti permetterà di fare scelte diverse. È fondamentale che tu possa iniziare a prenderti cura della tua salute psicologica. Parlarne con uno psicologo scolastico, se disponibile, o con uno psicoterapeuta di fiducia, potrebbe offrirti uno spazio protetto per elaborare ciò che hai vissuto, mettere ordine nei pensieri, rafforzare la tua autostima e sviluppare strategie efficaci per affrontare le dinamiche familiari. In terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, si lavora molto sui pensieri disfunzionali, sulle emozioni complesse e sul modo in cui le relazioni con gli altri ci influenzano. Se al momento non hai ancora la possibilità di iniziare un percorso con uno psicologo, prova intanto a scrivere ciò che senti, magari tenendo un diario. Scrivere può aiutare a far chiarezza, a sfogarti e a non sentirti solo nei tuoi pensieri. Cerca anche di coltivare relazioni sane, anche solo con un amico o un adulto di fiducia, in modo da non chiuderti del tutto in te stesso. Hai il diritto di essere ascoltato, creduto e rispettato. Infine, voglio dirti che la rabbia, se accolta e trasformata, può diventare una grande forza. Una forza che ti aiuterà a costruire una vita diversa, in cui ti sentirai più libero, più forte e più in pace con te stesso. E anche se oggi può sembrarti difficile, ci sono molte strade che possono condurti verso quel tipo di equilibrio. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Ciao,
quello che racconti mostra quanto tu abbia dentro una grande sensibilità e un forte senso di giustizia: il dolore per non essere stato difeso, il sentirti incompreso e la paura di assomigliare a chi ti ha ferito. Questi sentimenti sono tutti comprensibili — non stai “odiando per cattiveria”, stai reagendo a tanta frustrazione e delusione accumulata nel tempo.
Da ciò che descrivi, tua madre sembra avere un modo di comportarsi molto controllante e centrato su se stessa, probabilmente perché anche lei vive tensione, insicurezza o bisogno di sentirsi indispensabile. Ma questo non giustifica le umiliazioni o le mancanze che tu hai sentito: il dolore di non essere creduto, di non essere difeso e di sentirsi sempre “sbagliato” lascia ferite profonde, soprattutto se accade da piccoli.
Ecco alcuni passi che puoi fare per cominciare a stare meglio:
Dai un nome ai tuoi sentimenti. Odio, rabbia, tristezza, paura: tutte queste emozioni servono a segnalare un bisogno. Non reprimerle, ma prova a capirle — magari scrivendole in un quaderno o parlandone con qualcuno di cui ti fidi.
Cerca un adulto alleato. Può essere uno zio, una zia, un insegnante o il tuo medico di base. Spiega quello che vivi e chiedi di poter parlare con uno psicologo scolastico o del consultorio. Non serve “avere un problema grave” per farlo: serve solo avere bisogno di essere ascoltato e aiutato a gestire ciò che provi.
Proteggi la tua parte buona. La paura di diventare come tua madre è una paura sana: significa che sei già diverso. Continuando a chiederti come vuoi essere e imparando a riconoscere i tuoi limiti e le tue emozioni, costruirai un modo tuo di stare con gli altri, più libero e rispettoso.
Evita lo scontro diretto. Se senti che parlare con tua madre porta solo a litigi, prova a mantenere calma e distanza emotiva. Non devi convincerla o cambiarla: ora la priorità è proteggere il tuo equilibrio.
Hai fatto benissimo a scrivere e a chiedere aiuto: è il segno che non vuoi restare intrappolato nel dolore. Con un po’ di sostegno psicologico, potrai imparare a liberarti da questo peso e a costruire relazioni più serene e autentiche, anche fuori dalla famiglia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
quello che racconti mostra quanto tu abbia dentro una grande sensibilità e un forte senso di giustizia: il dolore per non essere stato difeso, il sentirti incompreso e la paura di assomigliare a chi ti ha ferito. Questi sentimenti sono tutti comprensibili — non stai “odiando per cattiveria”, stai reagendo a tanta frustrazione e delusione accumulata nel tempo.
Da ciò che descrivi, tua madre sembra avere un modo di comportarsi molto controllante e centrato su se stessa, probabilmente perché anche lei vive tensione, insicurezza o bisogno di sentirsi indispensabile. Ma questo non giustifica le umiliazioni o le mancanze che tu hai sentito: il dolore di non essere creduto, di non essere difeso e di sentirsi sempre “sbagliato” lascia ferite profonde, soprattutto se accade da piccoli.
Ecco alcuni passi che puoi fare per cominciare a stare meglio:
Dai un nome ai tuoi sentimenti. Odio, rabbia, tristezza, paura: tutte queste emozioni servono a segnalare un bisogno. Non reprimerle, ma prova a capirle — magari scrivendole in un quaderno o parlandone con qualcuno di cui ti fidi.
Cerca un adulto alleato. Può essere uno zio, una zia, un insegnante o il tuo medico di base. Spiega quello che vivi e chiedi di poter parlare con uno psicologo scolastico o del consultorio. Non serve “avere un problema grave” per farlo: serve solo avere bisogno di essere ascoltato e aiutato a gestire ciò che provi.
Proteggi la tua parte buona. La paura di diventare come tua madre è una paura sana: significa che sei già diverso. Continuando a chiederti come vuoi essere e imparando a riconoscere i tuoi limiti e le tue emozioni, costruirai un modo tuo di stare con gli altri, più libero e rispettoso.
Evita lo scontro diretto. Se senti che parlare con tua madre porta solo a litigi, prova a mantenere calma e distanza emotiva. Non devi convincerla o cambiarla: ora la priorità è proteggere il tuo equilibrio.
Hai fatto benissimo a scrivere e a chiedere aiuto: è il segno che non vuoi restare intrappolato nel dolore. Con un po’ di sostegno psicologico, potrai imparare a liberarti da questo peso e a costruire relazioni più serene e autentiche, anche fuori dalla famiglia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
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