buongiorno mia madre 78 anni soffre di depressione, attacchi di panico e tremori , in cura con dapar

28 risposte
buongiorno mia madre 78 anni soffre di depressione, attacchi di panico e tremori , in cura con daparox, rivotril e risperdal ma continua a stare male e piangere inoltre e' apatica si muove lentamente e dimentica le cose che le dico, potrebbero essere i farmaci a provocare questi effetti?
Dott.ssa Claudia Sposini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lodi
Buongiorno, è necessario che ponga questa domanda al medico che ha prescritto i farmaci a sua madre. Potrebbe anche essere utile una valutazione neuropsicologica per approfondire quelle che sembrano essere difficoltà senili legate alla demenza; detto questo, è utile, inoltre, un programma di riabilitazione cognitiva accostata ad un breve percorso psicologico che consentirà a sua madre di migliorare la sua memoria, la sua attenzione, il suo essere nello spazio-tempo e la gestione del suo mondo emotivo. Non esiti a contattarmi se ha bisogno di aiuto. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini

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Dott. Gian Piero Grandi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Torino
Buon giorno è sicuramente una situazione dolorosa e non piacevole. Difficile poter dire che sia a causa dei farmaci. Quello che posso consigliarle è di rivolgervi al vostro medico di fiducia o a un neurologo per valutare se può essere opportuno o meno una rivisitazione della cura farmacologica. Cordialmente Gian Piero Dott Grandi
Dott.ssa Scilla Battiato
Psicologo, Psicoterapeuta
Pulsano
Buongiorno Sig.ra,
comprendo quanto la situazione possa essere difficile e dolorosa, ma è fondamentale avere un quadro chiaro. Da ciò che scrive potrebbe risultare utile una valutazione neuropsicologica, per escludere una neuro degenerazione senile, che spesso si accompagna a stati depressivi.
Stabilito con chiarezza il quadro si potrà adeguare il trattamento, ma nel frattempo non sottovaluti l’importanza di un supporto psicologico. Un grosso in bocca al lupo per sua madre.
Dott.ssa Maria Gonaria Demontis
Psicologo, Professional counselor, Psicoterapeuta
Roma
Salve. Sicuramente le suggerirei di rivolgere queste stesse domande al medico specialista che ha prescritto la cura, il quale potrà rispondere adeguatamente in funzione oltre che dei disturbi, anche rispetto all'età di sua madre. Sarebbe utile capire da quanto tempo sua madre soffre di depressione e attacchi di panico e da quanto tempo è in terapia farmacologica. Potrebbe essere utile, a mio parere, discutere con il medico specialista un eventuale invio per un supporto specifico a persone anziane. È importante comprendere anche se potete contare su un supporto familiare. Un caro saluto. Dot. Sa Demontis Maria Gonaria
Gentile utente,
la cura di sua madre va opportunamente rivalutata con un neurologo o uno psichiatra e un geriatra.
La depressione e l'ansia in sé creano una sorta di distanziamento e disinvestimento dalla realtà e possono contribuire, oltre all'aumentare dell'età, alla perdita dell'attenzione e della memoria. Per questo sarebbe necessario garantire a sua madre la terapia farmacologica più adatta a lei, se possibile aggiungendo anche un supporto psicologico all'autonomia, in cui - dentro una buona relazione di sostegno -ritrovare fiducia e serenità
Dott.ssa Sabrina Scarpetta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno per gli effetti collaterali dei farmaci bisogna chiedere al medico che li ha prescritti . Consiglierei insieme alla terapia farmacologica anche un percorso psicoterapeutico dal quale sua madre troverà giovamento fino alla risoluzione dei problemi . per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Tenconi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Rho
Buon pomeriggio l'età della mamma rappresenta un fattore di rischio per patologie neurologiche importanti come demenza vascolare o disturbi neurocognitivi maggiori come Alzheimer. Certo bisognerebbe valutare i cambiamenti comportamentali psicologici e cognitivi. Lei riferisce apatia, labilità emotiva, facilità al pianto (sono sintomi nuovi?) e memoria (il funzionamento della memoria è molto complesso, sarebbe utile valutare) è orientata? sa il giorno della settimana, la data? è orientata nello spazio (la vede spaesata per strada, non riconosce luoghi noti?). Se fosse la mia mamma riparlerei con il medico che le ha prescritto i farmaci per valutare possibili effetti collaterali, sarebbe utile valutare routine ematica aggiungendo folati vitamina B12 vitamina D e omocisteina. Valuterai anche una TAC encefalo per valutare eventuale presenza di sofferenza ai danni della sostanza bianca (vascolare) o fenomeni neurodegenerativi (AD, LBD, FTD). La corretta procedura diagnostica prevede a completamento delle indagini strumentali anche una valutazione neuropsicologica estesa. Spero di esserle stata d'aiuto. Serena giornata CT
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, per avere informazioni esatte sugli eventuali effetti collaterali dei farmaci è sempre bene rivolgersi al medico che li ha prescritti. Forse potrebbe chiedersi anche se questa condizione di sua mamma sta diventando per lei difficile da gestire e sostenere emotivamente. Valuti magari l’ipotesi di essere sostenuta da un terapeuta in questi passaggi così delicati. Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Dott.ssa Ilaria Artusi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Arezzo
Concordo con i colleghi sul fatto di rivolgersi al medico che ha prescritto i farmaci per comprendere meglio eventuali effetti collaterali di questi ultimi. E' senza dubbio importante inquadrare meglio la situazione da un punto di vista neurologico per escludere malattie di tipo neurodegenerativo.. Capisco che non sia facile convivere con questa situazione e se sente di non sostenere emotivamente sua madre, le consiglio si chiedere un aiuto ad uno psicoterapeuta. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento. Un caro saluto. Dottoressa Ilaria Artusi
Dott.ssa Susanna Fontani
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Borgo San Lorenzo
Le suggerisco di rivolgersi al collega che le ha prescritto i farmaci e richiedere eventualmente una visita neurologica. Opportuno forse sarebbe che la signora frequentasse un centro anziani per comunicare e trascorrere del tempo in compagnia
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. Chi segue mamma ha escluso possa esserci una dimensione neurologica legata all'invecchiamento? Patologie correlate a diabete, ipertensione e colesterolo possono causare delle forme simil-dementigene. Ne parli con il medico che ha in cura la mamma
Dott.ssa Erika Massaccesi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno!
Consideri che le sue osservazioni sono importanti per monitorare l’andamento della terapia farmacologica e che se il suo neurologo di fiducia avesse la possibilità di avere queste informazioni probabilmente le fornirebbe delle indicazioni su eventuali relazioni di causa ed effetto.
Nella situazione in cui si trova sua madre può essere di aiuto un supporto psicologico visto l’impatto che la malattia ha su lei e sui suoi famigliari.
Le auguro buona giornata
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, è sicuramente una situazione dolorosa e difficile da gestire ma le soluzioni ci sono. Si rivolga al medico che ha prescritto i farmaci a sua mamma, se non è un neurologo le faccia fare una visita neurologica, associata a test specifici che aiutino a trovare la cura farmacologica più idonea. Potrebbe pensare di farle fare anche un percorso di sostegno psicologico, sua madre esce da casa? Ha amiche? Cucina? Sarebbe importante conoscere il quadro completo. Se ha bisogno di eventuali dubbi o domande mi contatti pure.
Dott.sssa Federica Leonardi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

le suggerisco di rivolgere queste stesse domande al medico specialista che ha prescritto la cura farmacologica a sua madre, il quale potrà rispondere adeguatamente alle informazioni richieste.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Enza Pecora
Psicoterapeuta, Psicologo, Professional counselor
Reggio Calabria
Buonasera per quanto riguarda le domande è necessario che si rivolga al medico che ha prescritto a sua madre i farmaci oppure a un neurologo.
Credo però che sia importante che sua madre sia anche seguita da uno psicoterapeuta per intraprendere una terapia, quest'ultima associata ai farmaci aumenta l'efficacia per lo stato di benessere.
Per maggiori informazioni mi contatti
Dott.ssa Serena Sciortino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Siracusa
Buonasera, oltre all'assunzione dei farmaci, sua madre ha contattato uno psicologo per un sostegno psicologico? in riferimento ai farmaci contatti chi li ha prescritti per maggiori delucidazioni sugli effetti della terapia
Dott.ssa Arianna Sala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cernusco sul Naviglio
Buongiorno,
come già consigliato dai colleghi l'età di sua madre fa nascere l'esigenza di avere uno sguardo più ampio sulla paziente cercando di indagare o escludere altre patologie di ordine neurologico o comunque organiche. Sarebbe interessante capire anche da quanto tempo la signora è in terapia farmacologica: se sono solo pochi giorni potrebbe essere che l'effetto debba ancora arrivare se invece è diverso tempo è indispensabile rivederla perchè chiaramente non è questo l'effetto che ci si deve attendere.
Cordialmente
Dott.ssa Arianna Sala
Cernusco sul Naviglio
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Concordo con i colleghi rispetto alla necessità di rivedere la terapia farmacologica, poiché i benefici sembrano essere scarsi. Si rivolga allo specialista che li ha prescritti, chiedendo un parere anche in merito alla necessità di ulteriori approfondimenti circa il quadro generale della paziente. Cordiali saluti
Dott.ssa Linda Frongillo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cecina
Salve, probabilmente un consulto farmacologico può essere molto utile nella sua situazione! Dopo aver escluso qualsiasi patologia neurologica e/o degenerativa..È opportuno riflettere se ci sia stato un fattore scatenante come un lutto ed approfondire da quanto tempo sua madre sta poco bene. Sicuramente oltre ad una cura farmacologica è importante pensare ad un supporto psicologico!
Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Nocera Inferiore
Buonasera, è difficile stabilire - da quanto si legge - la causa della sintomatologia descritta. Andrebbe capito anche quando, ad esempio, il pianto e le dimenticanze sono comparse. A sua madre è stata posta la diagnosi di depressione? A volte, i sintomi iniziali di una demenza senile vengono assimilati a sintomi depressivi. La invito caldamente a fornire tutte queste informazioni al medico che le ha prescritto la cura e di rivolgersi a un neurologo per una diagnosi differenziale accurata. Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto
Dott.ssa Maria Cristina Giancarli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, consiglio primariamente di rivolgere queste domande al medico di fiducia che ha prescritto i farmaci. Inoltre potrebbe essere molto utile avvalersi di una valutazione neuropsicologica in modo che la situazione di sua madre possa essere colta e gestita a 360°. Al contempo lei come figlia, se ne sente la necessità, può considerare l'idea di un percorso di supporto psicologico per sè, per elaborare il carico emotivo e il dolore associati a questa fase complessa della sua vita. Saluti, Dott.ssa Giancarli
Dott. Michele Iannelli
Omeopata, Agopuntore, Psicoterapeuta
Roma
Si. Sarebbero opportuni per sua madre dei colloqui psicologici di sostegno e medicinali naturali e innocui. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per informazioni. Ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona giornata! Salve!
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Buonasera, oltre all'assunzione dei farmaci, sua madre ha contattato uno psicologo per un ipotetico percorso?
credo che in riferimento ai farmaci sia meglio contattare direttamente chi li ha prescritti per maggiori delucidazioni sugli effetti della terapia.
un caro saluto
AV
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, le consiglio di approfondire gli effetti collaterali con il medico-psichiatra prescrivente.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Angelica Brasacchio
Psicoterapeuta, Professional counselor
Milano
I sintomi che descrive – come apatia, rallentamento motorio, dimenticanze e persistenza del malessere – potrebbero effettivamente essere correlati sia agli effetti collaterali dei farmaci in uso sia alla psicopatologia di base. Tuttavia, per poter comprendere con precisione l’origine di questi sintomi, ritengo opportuno che venga effettuata una valutazione neurologica.
Tale approfondimento consentirebbe di escludere o individuare eventuali condizioni neurologiche sottostanti che potrebbero contribuire a tali manifestazioni. Una collaborazione tra specialisti (psichiatra, neurologo e medico curante) potrebbe essere utile per ottimizzare il piano terapeutico e garantire il massimo beneficio per sua madre.
Nel frattempo, le consiglio di riferire questi sintomi al medico prescrittore (psichiatra o medico curante) affinché possa valutare se siano necessari eventuali aggiustamenti farmacologici.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per supportarla nel percorso di cura di sua madre.
Dott.ssa Nunzia D'Anna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno. Non essendo una psichiatra ma una psicoterapeuta, non so dirle se la prolungata assunzione di determinati farmaci abbia portato in sua madre un decadimento cognitivo o comunque un rallentamento.
Io comunque, da figlia, proverei a sentire un altro psichiatra e valuterei anche di farla sottoporre a dei test per il decadimento cognitivo. Vista l'età, sua madre potrebbe avere i primi segni di demenza senile. Queste ovviamente sono solo ipotesi, ma credo sia importante scartare questa evenienza o, qualora dovesse essere, prenderla in carico da un punto di vista anche neurologico.
Dr. Gianmarco Capasso
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Gentile utente,

comprendo la sua preoccupazione per le condizioni di sua madre. I sintomi che descrive, come apatia, rallentamento motorio, difficoltà di memoria e persistenza della sofferenza emotiva, potrebbero essere legati a diversi fattori, tra cui l’evoluzione della sua condizione psicologica, eventuali effetti collaterali dei farmaci o la loro interazione.
Alcuni farmaci psicotropi, infatti, possono talvolta causare sedazione, riduzione della reattività emotiva o alterazioni cognitive, soprattutto nelle persone anziane. Tuttavia, è fondamentale che ogni valutazione venga fatta da un medico specialista, che conosce la storia clinica di sua madre e può stabilire se sia necessario un adeguamento della terapia. Le consiglio di rivolgersi al medico curante o a uno psichiatra per discutere delle sue osservazioni e, se necessario, esplorare alternative terapeutiche più adeguate.
Nel frattempo, le suggerisco di supportare sua madre con un ambiente rassicurante, stimolazione cognitiva adeguata e, se possibile, un sostegno psicologico che possa aiutarla ad affrontare il suo stato emotivo.

Un cordiale saluto.
Dott.ssa Simona Durante
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve, sicuramente sarebbe importante rivolgersi allo psichiatra di riferimento e valutare se possono esserci effetti collaterali. Solo il medico competente può fare una valutazione corretta.

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